NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
Un, due, tre,…..pronti via, nel dopoguerra, nella nuova Italia repubblicana, è stata la vecchia balena bianca a rendere attivo e ben lubrificato il sistema. Poi, nel tempo, ha dovuto cedere fettine di potere ai partiti con cui si è associata nel quasi mezzo secolo del dominio del regime.
Io ti do un posto di lavoro garantito a vita, nessuno ti può toccare, basta che ti dai un pochino da fare, non molto, evita di sudare se no ti ammali, impara a far l’ammuina, è fondamentale,…..ma in cambio mi devi garantire permanentemente il voto, perché se dovessi cadere io, …”gli altri” potrebbero tentare di cambiare le regole e quindi, la tua pacchia finisce.
Chiaro il voto di scambio?
Poi, nel ’73 negli anni difficili del consenso, quando iniziava “La notte della Repubblica”, il governo Rumor s’inventò un’ulteriore forma legale di voto di scambio da aggiungere a quelle precedenti.
Da Wikipedia:
Con baby pensioni o pensioni baby sono indicate quelle pensioni erogate dallo stato italiano a lavoratori del settore pubblico che hanno versato i contributi pensionistici per pochi anni, o che hanno avuto la possibilità di ritirarsi dal lavoro con età inferiore ai 40-50 anni.
Le baby pensioni furono inaugurate nel 1973 dal governo Rumor[1] con il DPR 1092 che consentiva le baby pensioni nell'impiego pubblico: 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli; 20 anni per gli statali; 25 per i dipendenti degli enti locali.
A vent’anni dalla caduta della vecchia Dc nulla è cambiato, perché i vecchi democristiani hanno continuato a fare i democristiani anche se si sono divisi e hanno messo nuove insegne alla bottega, e i vecchi compagnoski finalmente sono diventati anche loro democristiani con licenza di poter fare quello che facevano i vecchi “”avversari””.
In pratica il sistema si è allargato all’intera casta.
Ergo, pur condividendo le buone intenzioni, rimango alquanto scettico di fronte alla possibile e concreta trasformazione di una così corposa fetta d’interessi.
Ai liberisti, che cosi` spingono per il privato.
Ai politici, che cosi` scorrazzano con le loro clientele.
Ai sindacalisti, che cosi` hanno una terra di nessuno dove sfogare le loro pulsioni.
Ai dirigenti, che si prendono una barca di soldi per essere non responsabili di nulla.
Ai dipendenti, che fanno come gli pare senza rendere conto a nessuno.
Io ti do un posto di lavoro garantito a vita, nessuno ti può toccare, basta che ti dai un pochino da fare, non molto, evita di sudare se no ti ammali, impara a far l’ammuina, è fondamentale,…..ma in cambio mi devi garantire permanentemente il voto, perché se dovessi cadere io, …”gli altri” potrebbero tentare di cambiare le regole e quindi, la tua pacchia finisce.
Chiaro il voto di scambio?
Poi, nel ’73 negli anni difficili del consenso, quando iniziava “La notte della Repubblica”, il governo Rumor s’inventò un’ulteriore forma legale di voto di scambio da aggiungere a quelle precedenti.
Da Wikipedia:
Con baby pensioni o pensioni baby sono indicate quelle pensioni erogate dallo stato italiano a lavoratori del settore pubblico che hanno versato i contributi pensionistici per pochi anni, o che hanno avuto la possibilità di ritirarsi dal lavoro con età inferiore ai 40-50 anni.
Le baby pensioni furono inaugurate nel 1973 dal governo Rumor[1] con il DPR 1092 che consentiva le baby pensioni nell'impiego pubblico: 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli; 20 anni per gli statali; 25 per i dipendenti degli enti locali.
A vent’anni dalla caduta della vecchia Dc nulla è cambiato, perché i vecchi democristiani hanno continuato a fare i democristiani anche se si sono divisi e hanno messo nuove insegne alla bottega, e i vecchi compagnoski finalmente sono diventati anche loro democristiani con licenza di poter fare quello che facevano i vecchi “”avversari””.
In pratica il sistema si è allargato all’intera casta.
Ergo, pur condividendo le buone intenzioni, rimango alquanto scettico di fronte alla possibile e concreta trasformazione di una così corposa fetta d’interessi.
Ai liberisti, che cosi` spingono per il privato.
Ai politici, che cosi` scorrazzano con le loro clientele.
Ai sindacalisti, che cosi` hanno una terra di nessuno dove sfogare le loro pulsioni.
Ai dirigenti, che si prendono una barca di soldi per essere non responsabili di nulla.
Ai dipendenti, che fanno come gli pare senza rendere conto a nessuno.
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
Con baby pensioni o pensioni baby sono indicate quelle pensioni erogate dallo stato italiano a lavoratori del settore pubblico che hanno versato i contributi pensionistici per pochi anni, o che hanno avuto la possibilità di ritirarsi dal lavoro con età inferiore ai 40-50 anni.
Le baby pensioni furono inaugurate nel 1973 dal governo Rumor[1] con il DPR 1092 che consentiva le baby pensioni nell'impiego pubblico: 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli; 20 anni per gli statali; 25 per i dipendenti degli enti locali.
Camillobenso.
I nostri sindacati d'overano!A prendere le lucciole?
.............................................
Adesso piu che vendere ,svenderanno il patrimonio pubblico.
In Grecia hanno messo in vendita isole e pezzi di spiaggia, per una miseria.
Questo non sarebbe proprio il momento di vendere.Neache un cittadino normale venderebbe Oggi se costretto.Con i prezzi in caduta degli immobili.
Ciao
Paolo11
Le baby pensioni furono inaugurate nel 1973 dal governo Rumor[1] con il DPR 1092 che consentiva le baby pensioni nell'impiego pubblico: 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli; 20 anni per gli statali; 25 per i dipendenti degli enti locali.
Camillobenso.
I nostri sindacati d'overano!A prendere le lucciole?
.............................................
Adesso piu che vendere ,svenderanno il patrimonio pubblico.
In Grecia hanno messo in vendita isole e pezzi di spiaggia, per una miseria.
Questo non sarebbe proprio il momento di vendere.Neache un cittadino normale venderebbe Oggi se costretto.Con i prezzi in caduta degli immobili.
Ciao
Paolo11
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
I nostri sindacati dov'erano!A prendere le lucciole?
paolo11
*
Forse stava bene anche a loro, in quanto per usufruire della legge non occorreva esibire la tessera della Dc, in pensione ci andavano tutti.
paolo11
*
Forse stava bene anche a loro, in quanto per usufruire della legge non occorreva esibire la tessera della Dc, in pensione ci andavano tutti.
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
Beh, chi vede le cose così con la sinistra c'entra poco....mariok ha scritto:Questo è un altro errore storico della sinistra.
Il pubblico è stato sempre visto unicamente dal punto di vista dei dipendenti e dei potenziali posti di lavoro che potessero essere creati.
Quasi mai dal punto di vista del cittadino-contribuente e della qualità dei servizi erogati.
Esempi clamorosi come le Ferrovie dello Stato sono la vergogna della cosiddetta aristocrazia rossa.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
>>Ergo, pur condividendo le buone intenzioni, rimango alquanto scettico di fronte alla possibile e concreta trasformazione di una così corposa fetta d’interessi.
Io mico penso sia facile.
Penso pero` sia l'unica.
Senno` prima o poi o ci fanno andare falliti, e poi la PA la smantellano i tedeschi come in grecia.
O ci pensa qualche liberista de' noantri alla Brunetta a smantellare la PA.
Sarebbe STRATEGICO, invece, che sia proprio la SX a riorganizzare la PA.
Avendo pero` come obiettivo la qualita` dei servizi, non i posti di lavoro.
Occupati, per altro, da gente che vota in maggioranza nell'area polverini...
Paradossalmente l'andazzo attuale e` che mentre noi ci cacciano dalle nostre
aziende perche` siamo vecchi (45 anni) e in competizione coi cinesi, a lor signori
della PA che magari votano AN neanche li si puo` toccare.
E mentre ci cacciano e tagliano la scuola ai figli, con le nostre tasse gli
paghiamo pure lo stipendio.
Bello, vero, il "side effect" del sindacalismo da strapazzo?
soloo42000
Io mico penso sia facile.
Penso pero` sia l'unica.
Senno` prima o poi o ci fanno andare falliti, e poi la PA la smantellano i tedeschi come in grecia.
O ci pensa qualche liberista de' noantri alla Brunetta a smantellare la PA.
Sarebbe STRATEGICO, invece, che sia proprio la SX a riorganizzare la PA.
Avendo pero` come obiettivo la qualita` dei servizi, non i posti di lavoro.
Occupati, per altro, da gente che vota in maggioranza nell'area polverini...
Paradossalmente l'andazzo attuale e` che mentre noi ci cacciano dalle nostre
aziende perche` siamo vecchi (45 anni) e in competizione coi cinesi, a lor signori
della PA che magari votano AN neanche li si puo` toccare.
E mentre ci cacciano e tagliano la scuola ai figli, con le nostre tasse gli
paghiamo pure lo stipendio.
Bello, vero, il "side effect" del sindacalismo da strapazzo?
soloo42000
Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
e perchè la sinistra non ha piazzato a suo tempo i suoi "uomini" negli ospedali e altrove nella PA ? e dove sono oggi gli uomini di sx alternativi che si oppongono a questo sistema? e quanti sono ?
da diverse settimane cerco di contattare un certo reparto a bologna (dove siamo in cura da 3 anni, telefono, mail , fax ...di tutto! ) e non ottengo risposta...ospedale pubblico a BOLOGNA mica a ponte di legno o a ladispoli . domani mio marito espande il giro di lavoro e ci va personalmente ... vi pare normale? vedrai che domani sera dovrò ingoiare amaro e farmelo sembrare normale.
avendo mia figlia superato il test di ammissione per l'università abbiamo pensato di cercare uno specialista a milano ( per essere a 10 minuti di taxi da un ospedale con un reparto dedicato ) , contatto il centralino , solita segreteria , per prenotazioni col ssn c'è troppa richiesta lasciate il numero, vi richiamiamo. è passata una settimana ...oggi richiamo, stessa tiritera . rifaccio il numero e invece del tasto 2 = ssn, premo il magico tasto 3= a pagamento, operatore libero e appuntamento disponibile da giovedì .
vi pare normale ? idem come sopra .
.... storie di ordinaria insanità....
da diverse settimane cerco di contattare un certo reparto a bologna (dove siamo in cura da 3 anni, telefono, mail , fax ...di tutto! ) e non ottengo risposta...ospedale pubblico a BOLOGNA mica a ponte di legno o a ladispoli . domani mio marito espande il giro di lavoro e ci va personalmente ... vi pare normale? vedrai che domani sera dovrò ingoiare amaro e farmelo sembrare normale.
avendo mia figlia superato il test di ammissione per l'università abbiamo pensato di cercare uno specialista a milano ( per essere a 10 minuti di taxi da un ospedale con un reparto dedicato ) , contatto il centralino , solita segreteria , per prenotazioni col ssn c'è troppa richiesta lasciate il numero, vi richiamiamo. è passata una settimana ...oggi richiamo, stessa tiritera . rifaccio il numero e invece del tasto 2 = ssn, premo il magico tasto 3= a pagamento, operatore libero e appuntamento disponibile da giovedì .
vi pare normale ? idem come sopra .
.... storie di ordinaria insanità....
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Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
Amadeus ha scritto:e perchè la sinistra non ha piazzato a suo tempo i suoi "uomini" negli ospedali e altrove nella PA ? e dove sono oggi gli uomini di sx alternativi che si oppongono a questo sistema? e quanti sono ?
da diverse settimane cerco di contattare un certo reparto a bologna (dove siamo in cura da 3 anni, telefono, mail , fax ...di tutto! ) e non ottengo risposta...ospedale pubblico a BOLOGNA mica a ponte di legno o a ladispoli . domani mio marito espande il giro di lavoro e ci va personalmente ... vi pare normale? vedrai che domani sera dovrò ingoiare amaro e farmelo sembrare normale.
avendo mia figlia superato il test di ammissione per l'università abbiamo pensato di cercare uno specialista a milano ( per essere a 10 minuti di taxi da un ospedale con un reparto dedicato ) , contatto il centralino , solita segreteria , per prenotazioni col ssn c'è troppa richiesta lasciate il numero, vi richiamiamo. è passata una settimana ...oggi richiamo, stessa tiritera . rifaccio il numero e invece del tasto 2 = ssn, premo il magico tasto 3= a pagamento, operatore libero e appuntamento disponibile da giovedì .
vi pare normale ? idem come sopra .
.... storie di ordinaria insanità....
da diverse settimane cerco di contattare un certo reparto a bologna (dove siamo in cura da 3 anni, telefono, mail , fax ...di tutto! ) e non ottengo risposta...ospedale pubblico a BOLOGNA mica a ponte di legno o a ladispoli
Amadeus
Può darsi che il mio possa sembrare corrispondere ad un comportamento da fdp, ma in questo caso avrei mandato un mail o un fax, prima a:
CARABINIERI COMANDO STAZIONE BOLOGNA BERTALIA
118, Via Agucchi - 40131 Bologna (BO)
tel: 051 6347434
e se ancora senza risposta a:
COMANDO PROVINCIALE CC
3, Via Dei Bersaglieri - 40125 Bologna (BO)
tel: 051 2001
ed infine, se ancora senza esito, a:
CARABINIERI COMANDO REGIONALE 'EMILIA ROMAGNA'
14, Viale Panzacchi Enrico - 40136 Bologna (BO)
tel: 051 3397800
Senza magari per il momento metterla giù dura, .. ma chiedendo semplicemente:
In queste ultime settimane ho ripetutamente cercato di mettermi in contatto con il reparto………………………….dell’Ospedale ……………..in Bologna, che da tre anni provvede alla cura di………………….., (meglio allegare copia documentale della presenza nel suddetto reparto) tramite telefono N°……………….E-mail, fax, (meglio anche inviare preventivamente una raccomanda con ricevuta di ritorno come prova documentale scritta) senza ottenerne risposta alcuna.
A questo Comando risulta in data odierna,................, che tale reparto sia ancora operativo oppure è stato chiuso? E se chiuso, quale altro reparto lo sostituisce?
Ecc. ecc. ecc.
E’ nel vostro diritto.
Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
vedi zio, il confine fra diritto e realtà è talmente evanescente nella sanità che la tua legittima reazione ce l'avevo anche io fino a qualche anno fa.
diritto : ad essere curati e seguiti in scienza e coscienza.
realtà:
pochi reparti dedicati a certe patologie, per lo più concentrati al nord.
pochissimi medici davvero competenti e che fanno anche ricerca , nella fattispecie sono in tre e credo ( dopo aver appurato che la segreteria telefonica è sempre accesa) che gli avranno tagliato anche quei neolaureati che incontriamo ad ogni visita ( adibiti ad ogni sorta di "malutravagghiu " , fare i segretari al telefono , ricaricare il toner del fax , fare la catalogazione cartacea delle cartelle cliniche )...in tre gestiscono circa 4000 pazienti, in incremento di affluenza perchè il paese è piccolo e la gente chiacchiera, e quando uno è bravo vanno tutti là.
pochissimi infermieri , nessun turn over.
va da sè che per prenotare una qualsiasi diagnostica i tempi sono biblici.
a volte per farsi visitare c'è chi si fa ricoverare passando dal pronto soccorso e t'ho detto tutto.
se ti incavoli cosa cambia? dopo che i carabinieri hanno appurato che sono tutti lì sommersi dal lavoro ( chi a congressi , chi in ambulatorio , chi in reparto ) possono sempre giustificarsi di non aver potuto evadere le centinaia di richieste... e nel frattempo ? abbiamo perso energie e perso di vista il motivo per cui ci si da tanto da fare da entrambe le parti.
non credo che si possa configurare un reato .... solo un forte disservizio , e quando gli pianti una grana ci litighi ? dove vai? il bisogno spinge ad accettare tante cose ingiuste.
domani ne saprò di più , al momento- malgrado il nervoso e la rabbia- voglio essere buona, comprensiva e possibilista (ma intanto mando avanti il piano B)
fine OT .... giuro.
Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
Forse è arrivato il tempo di liberarci dei luoghi comuni, delle scomuniche rispetto a presunte "eresie", della pretesa di guardare il mondo diviso tra i "puri" ed i "rinnegati".peanuts ha scritto:Beh, chi vede le cose così con la sinistra c'entra poco....mariok ha scritto:Questo è un altro errore storico della sinistra.
Il pubblico è stato sempre visto unicamente dal punto di vista dei dipendenti e dei potenziali posti di lavoro che potessero essere creati.
Quasi mai dal punto di vista del cittadino-contribuente e della qualità dei servizi erogati.
Esempi clamorosi come le Ferrovie dello Stato sono la vergogna della cosiddetta aristocrazia rossa.
Riconoscere errori del passato, denunciare il fatto che i diritti dei cittadini a ricevere servizi decenti dalle strutture pubbliche sono spesso stati posti in secondo piano rispetto a difese di situazioni di inefficienza a volte indifendibili, penso che forse sia molto più di sinistra di molte vuote affermazioni.
L'esempio delle FF.SS. è non a caso significativo. Il pessimo servizio fornito bene o male (più male che bene) ai pendolari, viene oggi messo addirittura in discussione perché non "ci sono i soldi". Rispetto ad una tale vergogna le complicità dei sindacati, anche della CGIL, in lunghi anni di sprechi, di cause di lavoro "fasulle" assegnate agli avvocati "del giro dell'aristocrazia rossa romana", di lavori appaltati pagati e mai effettuati, non può essere sottaciuta.
Quanto alla sanità, ricordo che il ministro Rosy Bindi (a mio giudizio l'ultimo ministro della salute decente) introdusse l'incompatibilità tra tempo pieno e libera professione dei medici. Regola che fu immediatamente eliminata dal governo Berlusconi, nel silenzio quasi generale e mai invocata né tanto meno reintrodotta dai successivi ministri di centrosinistra (come la Livia Turco, per non parlare ovviamente di Veronesi).
La scorsa settimana la reggia di Caserta (una delle poche attrazioni turistiche della città, peraltro bellissima) è rimasta chiusa, senza alcun preavviso ai turisti, per un'assemblea sindacale convocata da CGIL-CISL-UIL.
E' un piccolo episodio, insignificante rispetto ad altri fatti ben più gravi, ma che la dice lunga sul cambio di mentalità che è necessario anche a sinistra e tra i lavoratori, in mancanza del quale la difesa delle strutture pubbliche diventa impossibile.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: NO alla dismissione del patrimonio PUBBLICO
@ soloo42000
Io mica penso sia facile.
Ci credo…
Penso pero` sia l'unica.
Vero…..
Senno` prima o poi o ci fanno andare falliti, e poi la PA la smantellano i tedeschi come in grecia.
O ci pensa qualche liberista de' noantri alla Brunetta a smantellare la PA.
Infatti, sembra che il nostro destino sia questo.
****
Però io ho un problema.
Quello che tu sostieni oggi, io lo sostenevo quasi cinquant’anni fa. L’unica differenza consiste nel fatto che a 45 anni il lavoratore dipendente non veniva affatto considerato “vecchio”, anzi era nel pieno del rendimento produttivo in tutti i settori sia manuali che intellettuali, dove, avendo acquisito conoscenza era in grado di rendere il massimo nell’azienda, anche perché l’energia a disposizione a 45 anni era ancora al top (eccezzion fatta per chi stava da una vita davanti ad un altoforno o a lato di un treno di laminazione, o in fonderia con i polmoni bruciati).
Ci stavano le crisi, ma mai di queste dimensioni.
Mao aveva grossi problemi sul garantire il pranzo e la cena alla maggioranza dei suoi cinesoni. Nixon era lontano dagli accordi con Pechino che avrebbero fatto del Dragone la prossima prima potenza mondiale.
L’avvocato nazionale mandava i banditori a Sud chiedendo alle potenziali forze lavoro di trasferirsi a Torino perché la Fiatte necessitava urgentemente di mano d’opera.
La PA però funzionava nello stesso modo, non c’erano i computer ma nemmeno le penne d’oca di Policarpo ufficiale di scrittura.
Ho sempre privilegiato il confronto intellettuale alla violenza per sostenere determinate posizioni.
Però ora, tirando i remi in barca, devo ammettere che è finita come quella strofa di “Porta romana”, versione Gufi.
Ci sono tre parole in fondo al cuore
La gioventù, la mamma e il primo amore
La gioventù la passa, la mamma muore
Te restet come on pirla col primo amore.
Pensavo che gli ostacoli che le tre generazioni che mi precedevano e che si opponevano alla trasformazione fossero dovuti a mentalità cristallizzate tipiche dell’epoca.
Era ipotizzabile, che con maggiore cultura ed esperienza democratica, le generazioni successive avrebbero potuto superare i limiti mentali dell’epoca.
Mi sono sbagliato, non è così. Non solo i limiti non si sono allargati, anche in presenza di una superiore scolarizzazione, ma sono regrediti.
In questa regressione includo anche la mia generazione.
Sul tema specifico, il miglioramento complessivo della PA è fermo a cinquant’anni fa. E’ per questa ragione che nasce la mia perplessità, perché nell’elenco che tu hai prospettato su chi deve materialmente mettere mano alla riforma, il primo e più grande ostacolo arriva dalla classe politica, interamente fallita.
Qui non è più il caso di destra o sinistra, è una classe politica interamente fallita che non può mettere mano ad una riforma organica adatta ai tempi e alle sfide planetarie.
Mi capita sempre più spesso di concludere, nel tentativo di approfondire le varie tematiche con amici e conoscenti, che per poter giungere alla realizzazione delle varie proposte avanzate nel tentativo di porre soluzioni concrete ai problemi sul tappeto, che la soluzione risieda nella sospensione delle garanzie democratiche e che tutto passi nelle mani di una giunta militare di generali o colonnelli, che attuino tutto quello che c’è da attuare.
Il che confligge con il mio fermo convincimento che tutto debba essere risolto nell’ambito della repubblica democratica parlamentare.
Però la democrazia si è esaurita e la sinistra non è affatto in grado di attuare quello che tu hai indicato.
Io mica penso sia facile.
Ci credo…
Penso pero` sia l'unica.
Vero…..
Senno` prima o poi o ci fanno andare falliti, e poi la PA la smantellano i tedeschi come in grecia.
O ci pensa qualche liberista de' noantri alla Brunetta a smantellare la PA.
Infatti, sembra che il nostro destino sia questo.
****
Però io ho un problema.
Quello che tu sostieni oggi, io lo sostenevo quasi cinquant’anni fa. L’unica differenza consiste nel fatto che a 45 anni il lavoratore dipendente non veniva affatto considerato “vecchio”, anzi era nel pieno del rendimento produttivo in tutti i settori sia manuali che intellettuali, dove, avendo acquisito conoscenza era in grado di rendere il massimo nell’azienda, anche perché l’energia a disposizione a 45 anni era ancora al top (eccezzion fatta per chi stava da una vita davanti ad un altoforno o a lato di un treno di laminazione, o in fonderia con i polmoni bruciati).
Ci stavano le crisi, ma mai di queste dimensioni.
Mao aveva grossi problemi sul garantire il pranzo e la cena alla maggioranza dei suoi cinesoni. Nixon era lontano dagli accordi con Pechino che avrebbero fatto del Dragone la prossima prima potenza mondiale.
L’avvocato nazionale mandava i banditori a Sud chiedendo alle potenziali forze lavoro di trasferirsi a Torino perché la Fiatte necessitava urgentemente di mano d’opera.
La PA però funzionava nello stesso modo, non c’erano i computer ma nemmeno le penne d’oca di Policarpo ufficiale di scrittura.
Ho sempre privilegiato il confronto intellettuale alla violenza per sostenere determinate posizioni.
Però ora, tirando i remi in barca, devo ammettere che è finita come quella strofa di “Porta romana”, versione Gufi.
Ci sono tre parole in fondo al cuore
La gioventù, la mamma e il primo amore
La gioventù la passa, la mamma muore
Te restet come on pirla col primo amore.
Pensavo che gli ostacoli che le tre generazioni che mi precedevano e che si opponevano alla trasformazione fossero dovuti a mentalità cristallizzate tipiche dell’epoca.
Era ipotizzabile, che con maggiore cultura ed esperienza democratica, le generazioni successive avrebbero potuto superare i limiti mentali dell’epoca.
Mi sono sbagliato, non è così. Non solo i limiti non si sono allargati, anche in presenza di una superiore scolarizzazione, ma sono regrediti.
In questa regressione includo anche la mia generazione.
Sul tema specifico, il miglioramento complessivo della PA è fermo a cinquant’anni fa. E’ per questa ragione che nasce la mia perplessità, perché nell’elenco che tu hai prospettato su chi deve materialmente mettere mano alla riforma, il primo e più grande ostacolo arriva dalla classe politica, interamente fallita.
Qui non è più il caso di destra o sinistra, è una classe politica interamente fallita che non può mettere mano ad una riforma organica adatta ai tempi e alle sfide planetarie.
Mi capita sempre più spesso di concludere, nel tentativo di approfondire le varie tematiche con amici e conoscenti, che per poter giungere alla realizzazione delle varie proposte avanzate nel tentativo di porre soluzioni concrete ai problemi sul tappeto, che la soluzione risieda nella sospensione delle garanzie democratiche e che tutto passi nelle mani di una giunta militare di generali o colonnelli, che attuino tutto quello che c’è da attuare.
Il che confligge con il mio fermo convincimento che tutto debba essere risolto nell’ambito della repubblica democratica parlamentare.
Però la democrazia si è esaurita e la sinistra non è affatto in grado di attuare quello che tu hai indicato.
Chi c’è in linea
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