Berlusconi è ancora armato e pericoloso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Questo insiste ancora....
Berlusconi: «Monti è una parentesi,
sarò ancora io il leader dei moderati»
L'ex premier continuerà a guidare il centrodestra «finché gli italiani lo vorranno», impegnandosi perché «torni alla guida del Paese»
MILANO - «Continuare a essere il leader dei moderati finché gli italiani lo vorranno. E di lavorare ogni giorno, con tutte le mie forze, come ho sempre fatto, affinché, terminata la fase comunque transitoria del governo Monti, un centrodestra in parte rinnovato e più ampio torni a guidare il paese», sostiene Silvio Berlusconi in un'intervista.
L'intervista è stata pubblicata in appendice al libro "L'onestà al potere" di Roberto Gelmini sui nove anni di governo di Milano di Gabriele Albertini. Alla domanda se la sconfitta alle elezioni di Milano ha fatto male al suo governo, Berlusconi ha spiegato: «Certo non ci ha fatto bene. Ma è stata soprattutto un sintomo di un clima politico generale che si andava deteriorando sempre più, non solo in Italia. Ricordo che, alle elezioni di medio termine, tutti i governi europei in carica hanno subito gravi sconfitte».
I moderati. Nell'intervista è stato ricordato a Berlusconi che Albertini aveva proposto di mettere assieme, con un obiettivo ben preciso e limitato nel tempo, le componenti moderate della sinistra e della destra, escludendo le estreme, Di Pietro e Bossi. Chiedeva, in sostanza, un patto per Milano anche in vista di Expo: «Questi sono i risultati del governo della sinistra. Ma la sinistra, quando vince, non scende a patti. Quando nel 2006 prevalsero per 24.000 voti alle elezioni politiche proponemmo un governo di unità nazionale per gestire il paese spaccato a metà. Non si peritarono neppure di rispondere. Per venire ai nostri giorni, pur avendo la maggioranza sia alla Camera che al Senato e senza essere stati mai sfiduciati dal Parlamento non abbiamo esitato a farci da parte perchè abbiamo ritenuto che questo sarebbe stato più conveniente per il paese al fine di consentire una larga convergenza di fronte all'emergenza. Questa è la differenza tra noi e loro. E infatti la proposta di Albertini per Milano, che aveva una logica, non ebbe seguito».
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=ITALIA
Berlusconi: «Monti è una parentesi,
sarò ancora io il leader dei moderati»
L'ex premier continuerà a guidare il centrodestra «finché gli italiani lo vorranno», impegnandosi perché «torni alla guida del Paese»
MILANO - «Continuare a essere il leader dei moderati finché gli italiani lo vorranno. E di lavorare ogni giorno, con tutte le mie forze, come ho sempre fatto, affinché, terminata la fase comunque transitoria del governo Monti, un centrodestra in parte rinnovato e più ampio torni a guidare il paese», sostiene Silvio Berlusconi in un'intervista.
L'intervista è stata pubblicata in appendice al libro "L'onestà al potere" di Roberto Gelmini sui nove anni di governo di Milano di Gabriele Albertini. Alla domanda se la sconfitta alle elezioni di Milano ha fatto male al suo governo, Berlusconi ha spiegato: «Certo non ci ha fatto bene. Ma è stata soprattutto un sintomo di un clima politico generale che si andava deteriorando sempre più, non solo in Italia. Ricordo che, alle elezioni di medio termine, tutti i governi europei in carica hanno subito gravi sconfitte».
I moderati. Nell'intervista è stato ricordato a Berlusconi che Albertini aveva proposto di mettere assieme, con un obiettivo ben preciso e limitato nel tempo, le componenti moderate della sinistra e della destra, escludendo le estreme, Di Pietro e Bossi. Chiedeva, in sostanza, un patto per Milano anche in vista di Expo: «Questi sono i risultati del governo della sinistra. Ma la sinistra, quando vince, non scende a patti. Quando nel 2006 prevalsero per 24.000 voti alle elezioni politiche proponemmo un governo di unità nazionale per gestire il paese spaccato a metà. Non si peritarono neppure di rispondere. Per venire ai nostri giorni, pur avendo la maggioranza sia alla Camera che al Senato e senza essere stati mai sfiduciati dal Parlamento non abbiamo esitato a farci da parte perchè abbiamo ritenuto che questo sarebbe stato più conveniente per il paese al fine di consentire una larga convergenza di fronte all'emergenza. Questa è la differenza tra noi e loro. E infatti la proposta di Albertini per Milano, che aveva una logica, non ebbe seguito».
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=ITALIA
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi: «Monti è una parentesi,
sarò ancora io il leader dei moderati»
è il nuovo che avanza....ma va a caghèr èsen .
p.s.
ciao myriam.
sarò ancora io il leader dei moderati»
myriam ha scritto:
Questo insiste ancora....
è il nuovo che avanza....ma va a caghèr èsen .
p.s.
ciao myriam.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ciao shiloh!shiloh ha scritto:Berlusconi: «Monti è una parentesi,
sarò ancora io il leader dei moderati»
è il nuovo che avanza....ma va a caghèr èsen .myriam ha scritto: Questo insiste ancora....
p.s.
ciao myriam.
Bello questo commento:
Che il passaggio del testimone ad Alfano fosse una manfrina si sapeva. E così il giochino delle parti con il Giornale, la mise da responsabile anti-spread e il futuro da padre nobile di chissache.
E’ durata sei mesi, e pure a giorni alterni.
Così, a forza di discese in campo, Berlusconi ha consumato perfino se stesso. E, soprattutto, ha consumato la parola moderati, un lemma che per uno che flirta con la Santanchè non è proprio cosa.
Triste destino di un imprenditore che un tempo avrebbe scritturato Grillo per le sue tv, e oggi ne insegue i voti giocando con i mutui (in euro) degli italiani.
http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=HRER1-1
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
"Di sicuro al partito Silvio cambierebbe il nome, mettendoci dentro le parole «Italia» e «libertà». E poi solleva un problema: «Sono 15 quelli venuti da me intenzionati a fare una nuova formazione politica: pensionati, ambientalisti con gli animali nel cuore, Grande Sud, Noi Sud, Io Sud, Responsabili, Sgarbi... Io ho cercato di dissuaderli, sono convinto che si debba dare unitarietà a tutto l’elettorato di centrodestra»."
orsù dunque ...facciamo due conti ....
pensionati 1
ambientalisti con gli animali nel cuore 2 ( )
grande sud 3
noi sud 4
responsabili 5 ( stra lol )
sgarbi 6 ( lol al cubo)
e gli altri 8 chi diavolo sono?
e in totale fanno ? quanti voti?
( faccio cortese e formale richiesta all'amministrazione del forum di una emoticon con l'omino che si rotola per terra spanciandosi dalle risate .... )
il partito lo può chiamare the italian circus of liberty , basterebbe solo the circus , ma si sa a lui " quanto je piace a libbertà , 'a sua eh? mica ce dovemo allargà "
il resto delle scemate è al link:
http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/459694/
orsù dunque ...facciamo due conti ....
pensionati 1
ambientalisti con gli animali nel cuore 2 ( )
grande sud 3
noi sud 4
responsabili 5 ( stra lol )
sgarbi 6 ( lol al cubo)
e gli altri 8 chi diavolo sono?
e in totale fanno ? quanti voti?
( faccio cortese e formale richiesta all'amministrazione del forum di una emoticon con l'omino che si rotola per terra spanciandosi dalle risate .... )
il partito lo può chiamare the italian circus of liberty , basterebbe solo the circus , ma si sa a lui " quanto je piace a libbertà , 'a sua eh? mica ce dovemo allargà "
il resto delle scemate è al link:
http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/459694/
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Questa della canzone “Torna! ‘Sta casa aspetta a te. Torna! Torna! Torna!… nun ce lassammo cchiù” è il massimo!
Berlusconi torna. E i giovani del Pdl si dividono
di Lorenzo De Cicco | 23 giugno 2012
A comizio finito, con Berlusconi ancora sul palco a stringere le mani dei giovani adoranti, dagli altoparlanti del Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi Terme viene “sparata” a tutto volume “Torna” di Claudio Villa (quella che fa: “Torna! ‘Sta casa aspetta a te. Torna! Torna! Torna!… nun ce lassammo cchiù”). L’accorato appello della canzone napoletana è solo l’ultimo regalo dei giovani azzurri per celebrare il ritorno in campo del Caro leader.
Perché quella che ufficialmente avrebbe dovuto essere l’Assemblea nazionale dell’organizzazione giovanile pidiellna si è trasformata nell’apogeo celebrativo della mitopoiesi berlusconiana. Una storia che nessuno da queste parti crede finita. Come ha detto la deputata Annagrazia Calabria, coordinatrice nazionale della Giovane Italia, “tu, presidente, sei il nostro passato ma anche il nostro futuro. Ti vorremmo per sempre. Noi siamo dei tuoi collaboratori”. E lui, gran cabarettista, ammiccando alla platea, fa finta di essere dispiaciuto “per non potervi assumere tutti come collaboratori. Ma assumerò tutte le collaboratrici”. E giù grandi risate. “Ha un chiodo fisso!”, si sente dal pubblico.
La sensazione è che, dopo le dimissioni di Giorgia Meloni dal vertice della Giovane Italia, gli ex Forza Italia abbiano monopolizzato l’adunata dell’organizzazione under35 del partito, tanto che nell’incontro con l’ex premier sono sparite persino le domande di facciata che scandivano le visite del Cav ai raduni di Atreju. Nessun approccio interlocutorio, ai giovani che salgono sul palco viene concesso solo di recitare i discorsi “storici” di Berlusconi, dalla discesa in campo del 94’ all’intervento di Onna del 2009. Poi una stretta di mano del Presidente e si torna in platea, ad ascoltare l’auto-esegesi del leader.
Tempo dieci minuti dalla fine dell’intervento di Berlusconi, che Giancarlo Miele, presidente della Direzione nazionale della Giovane Italia, fedelissimo del Cavaliere, dichiarava alle agenzie stampa che “dopo l’incontro di oggi con il Presidente Berlusconi emerge ancor più chiaro il segnale di come il Pdl intenda puntare sui giovani”. Insomma la ri-discesa in campo del leader 72enne e del suo stuolo di osannanti “collaboratori” altro non sarebbe che “una nuova pagina che vede le nuove generazioni mettere le loro proposte concrete al servizio della collettività e dei giovani che per la prima volta si affacciano nel mondo della politica”.
Ma non tutti i giovani quadri del Pdl sono entusiasti della mossa dell’ex premier. Anzi. L’imbarazzo tra gli ex An ieri sera era palpabile. “Un discorso surreale”, si sfoga un dirigente molto vicino alla Meloni. “Da non crederci. Cinque giorni fa la direzione del partito ha convocato le primarie del Pdl e oggi lui dice che cambia il nome e si ricandida?”. Lo smarrimento cresce quando le agenzie riportano la reazione supina di Angelino Alfano. “Berlusconi leader dei moderati? Senz’altro ha più voti”.
A tarda sera Marco Perissa, nominato da una settimana presidente nazionale della Giovane Italia al posto dell’ex ministro della Gioventù, convoca una riunione con i fedelissimi per fare il punto della situazione. “Berlusconi sicuramente è un leader carismatico che ancora oggi ha il suo fascino – spiega al Fatto.it – Ma oggi per battere quei loschi figuri di Bersani e Vendola dobbiamo avere il coraggio di tornare al popolo”. Quindi primarie? “Primarie, certo. E preferenze nella nuova legge elettorale. Serve poi un partito strutturato, presente nelle piazze, nei territori. Per fare tutto questo c’è bisogno di un gruppo dirigente rinnovato”. Senza Berlusconi. “Non credo che il conflitto generazionale sia la soluzione di tutti i mali ma una classe dirigente matura deve capire quando è il momento di fare un passo indietro. Perché le nuove idee camminano su nuove gambe”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... no/272665/
Berlusconi torna. E i giovani del Pdl si dividono
di Lorenzo De Cicco | 23 giugno 2012
A comizio finito, con Berlusconi ancora sul palco a stringere le mani dei giovani adoranti, dagli altoparlanti del Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi Terme viene “sparata” a tutto volume “Torna” di Claudio Villa (quella che fa: “Torna! ‘Sta casa aspetta a te. Torna! Torna! Torna!… nun ce lassammo cchiù”). L’accorato appello della canzone napoletana è solo l’ultimo regalo dei giovani azzurri per celebrare il ritorno in campo del Caro leader.
Perché quella che ufficialmente avrebbe dovuto essere l’Assemblea nazionale dell’organizzazione giovanile pidiellna si è trasformata nell’apogeo celebrativo della mitopoiesi berlusconiana. Una storia che nessuno da queste parti crede finita. Come ha detto la deputata Annagrazia Calabria, coordinatrice nazionale della Giovane Italia, “tu, presidente, sei il nostro passato ma anche il nostro futuro. Ti vorremmo per sempre. Noi siamo dei tuoi collaboratori”. E lui, gran cabarettista, ammiccando alla platea, fa finta di essere dispiaciuto “per non potervi assumere tutti come collaboratori. Ma assumerò tutte le collaboratrici”. E giù grandi risate. “Ha un chiodo fisso!”, si sente dal pubblico.
La sensazione è che, dopo le dimissioni di Giorgia Meloni dal vertice della Giovane Italia, gli ex Forza Italia abbiano monopolizzato l’adunata dell’organizzazione under35 del partito, tanto che nell’incontro con l’ex premier sono sparite persino le domande di facciata che scandivano le visite del Cav ai raduni di Atreju. Nessun approccio interlocutorio, ai giovani che salgono sul palco viene concesso solo di recitare i discorsi “storici” di Berlusconi, dalla discesa in campo del 94’ all’intervento di Onna del 2009. Poi una stretta di mano del Presidente e si torna in platea, ad ascoltare l’auto-esegesi del leader.
Tempo dieci minuti dalla fine dell’intervento di Berlusconi, che Giancarlo Miele, presidente della Direzione nazionale della Giovane Italia, fedelissimo del Cavaliere, dichiarava alle agenzie stampa che “dopo l’incontro di oggi con il Presidente Berlusconi emerge ancor più chiaro il segnale di come il Pdl intenda puntare sui giovani”. Insomma la ri-discesa in campo del leader 72enne e del suo stuolo di osannanti “collaboratori” altro non sarebbe che “una nuova pagina che vede le nuove generazioni mettere le loro proposte concrete al servizio della collettività e dei giovani che per la prima volta si affacciano nel mondo della politica”.
Ma non tutti i giovani quadri del Pdl sono entusiasti della mossa dell’ex premier. Anzi. L’imbarazzo tra gli ex An ieri sera era palpabile. “Un discorso surreale”, si sfoga un dirigente molto vicino alla Meloni. “Da non crederci. Cinque giorni fa la direzione del partito ha convocato le primarie del Pdl e oggi lui dice che cambia il nome e si ricandida?”. Lo smarrimento cresce quando le agenzie riportano la reazione supina di Angelino Alfano. “Berlusconi leader dei moderati? Senz’altro ha più voti”.
A tarda sera Marco Perissa, nominato da una settimana presidente nazionale della Giovane Italia al posto dell’ex ministro della Gioventù, convoca una riunione con i fedelissimi per fare il punto della situazione. “Berlusconi sicuramente è un leader carismatico che ancora oggi ha il suo fascino – spiega al Fatto.it – Ma oggi per battere quei loschi figuri di Bersani e Vendola dobbiamo avere il coraggio di tornare al popolo”. Quindi primarie? “Primarie, certo. E preferenze nella nuova legge elettorale. Serve poi un partito strutturato, presente nelle piazze, nei territori. Per fare tutto questo c’è bisogno di un gruppo dirigente rinnovato”. Senza Berlusconi. “Non credo che il conflitto generazionale sia la soluzione di tutti i mali ma una classe dirigente matura deve capire quando è il momento di fare un passo indietro. Perché le nuove idee camminano su nuove gambe”.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Non lo vogliono manco i suoi servi, pensate un po'.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ma se non sà neppure come andranno i suoi processi,continua a parlare di politica.
Mi chiedo:ma tutti quei soldi per pagave le ragazze, i regali ecccc......sono soldi oscuri, o alla luce del sole.La finanza cosa dice?.
Ciao
Paolo11
Mi chiedo:ma tutti quei soldi per pagave le ragazze, i regali ecccc......sono soldi oscuri, o alla luce del sole.La finanza cosa dice?.
Ciao
Paolo11
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
IL RETROSCENA
Rischio crisi, Monti a consulto al Quirinale
Napolitano dice no a elezioni anticipate
Potrebbe scattare un piano per isolare Berlusconi che oggi andrà a colloquio dal presidente del Consiglio
SE C'E' un rischio elezioni a ottobre, se Berlusconi davvero punta a staccare la spina, si troverà la strada sbarrata dal Quirinale. Quando Monti lascia il Colle, dove ha pranzato con Napolitano, sul "fronte interno" si sente meglio. Alleggerito. Le rassicurazioni del capo dello Stato, che di fronte a spread ancora minaccioso, borse a picco e crisi sempre acuta, gli ribadisce che le elezioni anticipate sarebbero un pericoloso salto nel buio, tranquillizzano il premier. Che, così, può concentrarsi interamente sul "fronte esterno", sull'appuntamento decisivo di Bruxelles cui arriva con un mandato preciso del presidente della Repubblica: "Determinazione massima sugli interventi per la ripresa e la crescita. Mi aspetto una svolta vera da questo Consiglio europeo". Non sarà una passeggiata. Perché la Merkel, come ammette lo stesso presidente del Consiglio, "si è messa a bocciare tutte le proposte", e anche se Hollande nel vertice a quattro a Roma di qualche giorno fa ha sposato alcune delle tesi italiane, poi i cordoni della borsa stanno sempre ben stretti nelle mani dei tedeschi. E all'esito della missione impossibile del Supermario di Palazzo Chigi può essere legata la sopravvivenza stessa della sua strana maggioranza.
L'articolo integrale su Repubblica in edicola e su Repubblica+
Rischio crisi, Monti a consulto al Quirinale
Napolitano dice no a elezioni anticipate
Potrebbe scattare un piano per isolare Berlusconi che oggi andrà a colloquio dal presidente del Consiglio
SE C'E' un rischio elezioni a ottobre, se Berlusconi davvero punta a staccare la spina, si troverà la strada sbarrata dal Quirinale. Quando Monti lascia il Colle, dove ha pranzato con Napolitano, sul "fronte interno" si sente meglio. Alleggerito. Le rassicurazioni del capo dello Stato, che di fronte a spread ancora minaccioso, borse a picco e crisi sempre acuta, gli ribadisce che le elezioni anticipate sarebbero un pericoloso salto nel buio, tranquillizzano il premier. Che, così, può concentrarsi interamente sul "fronte esterno", sull'appuntamento decisivo di Bruxelles cui arriva con un mandato preciso del presidente della Repubblica: "Determinazione massima sugli interventi per la ripresa e la crescita. Mi aspetto una svolta vera da questo Consiglio europeo". Non sarà una passeggiata. Perché la Merkel, come ammette lo stesso presidente del Consiglio, "si è messa a bocciare tutte le proposte", e anche se Hollande nel vertice a quattro a Roma di qualche giorno fa ha sposato alcune delle tesi italiane, poi i cordoni della borsa stanno sempre ben stretti nelle mani dei tedeschi. E all'esito della missione impossibile del Supermario di Palazzo Chigi può essere legata la sopravvivenza stessa della sua strana maggioranza.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi: “Pronto per un ministero”. Monti? “Indeterminatezza assoluta”
Il Cavaliere si immagina alla guida dell'Economia in un governo guidato da Alfano. Poi attacca di nuovo il governo, dopo un vertice a Palazzo Chigi: "Ho avuto una sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l'Italia farà". Infine Casini: "Un mostro che si aggira tra i conservatori: andando a sinistra perderà voti"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 giugno 2012
Non presidente del Consiglio, ma ministro dell’Economia. Silvio Berlusconi si mette a disposizione di un governo guidato da Angelino Alfano. Lo ha detto lui stesso in una riunione con i parlamentari del Popolo delle Libertà. Berlusconi e Alfano proprio oggi, insieme a Gianni Letta, hanno incontrato oggi a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Monti. E il Cavaliere dà un’impressione anche su questo mini-vertice bilaterale di maggioranza: dalle parole di Monti il predecessore ha ricevuto una “sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l’Italia farà in Europa”. Poi la questione delle alleanze, diventata turbolenta dopo l’apertura di Pierferdinando Casini ai “progressisti”. ”C’è un mostro – ha detto Berlusconi ai parlamentari – che si aggira tra i conservatori e si chiama Casini. Ma andando a sinistra perderà voti”.
Come spesso è accaduto di recente il Berlusconi che chiama a raccolta i suoi parlamentari per dare loro la carica è quello che rende con più chiarezza le sue idee, ora che sembra rimanere più nell’ombra. Ma è quasi un gioco. All’uscita da Palazzo Chigi sembra schermirsi: ”Abbiamo mangiato bene”.
La riforma del lavoro. Poi, davanti alla riunione dei gruppi Pdl, è un fiume in piena: “Abbiamo riportato a Monti le inquietudini del gruppo, voteremo la fiducia nonostante condividiamo il parere del presidente del Confindustria su questa legge”. Cioè che è una boiata.
Il governo. Giudizio non positivo neanche sul resto della politica del governo e in particolare in vista del consiglio dell’Unione Europea di giovedì prossimo. Berlusconi spiega ai suoi di avere avuto, durante l’incontro con Monti una “sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l’Italia farà”. C’è un orientamento su una misura che prevederebbe un interveto della Bce e del fondo salva-Stati per acquistare i titoli pubblici dei Paesi con uno spread troppo alto, ma solo per gli Stati virtuosi quindi si escluderebbero ad esempio Spagna, Grecia e Portogallo. L’Italia invece sarebbe inclusa.
In realtà il giudizio apparentemente non lusinghiero è stato poi definito “giusto” dallo stesso Monti che, durante le sue comunicazioni alla Camera proprio in vista del vertice europeo, ha confermato che in effetti non sarà un appuntamento che prenderà decisioni definitive.
Tuttavia l’ex presidente del Consiglio ha chiaro cosa pensa di Monti l’elettorato del Pdl: “Il 78% dei nostri elettori è contrario al sostegno al governo Monti”. Dall’altro lato, però, serve responsabilità, anche nei confronti di Bruxelles: “Adesso andiamo avanti – si raccomanda Berlusconi – Vi prego di usare toni consapevoli della responsabilità che in questo momento abbiamo. Se togliessimo la fiducia dovremo preparare gli elettori al voto, oltre allo sconcerto che la crisi creerebbe. Ho parlato con Bruxelles, definiscono catastrophique la caduta di Monti”.
L’Europa. Berlusconi ribadisce poi la sua idea di Europa. Senza Germania. “Non sappiamo senza l’intervento della Bce quale misura possa essere sufficiente per salvare l’intera eurozona – osserva – In questo senso abbiamo già detto che non sarebbe un male se la Germania uscisse dall’euro visto che la sola Germania è contraria alla Bce come banca di ultima istanza”.
Le riforme. Poi il tavolo delle riforme istituzionali e sulla legge elettorale. “Al tavolo con la sinistra – racconta il leader del Pdl – abbiamo chiesto che il primo ministro possa nominare e rimuovere i ministri, che una legge possa essere approvata solo da un ramo parlamentare, l’elezione diretta del Capo dello Stato e un nuovo meccanismo di elezione dei membri della Corte Costituzionale”.
La legge elettorale. Per il resto “ha ragione Angelino, con il 40% si può tornare a vincere. Abbiamo anche la possibilità di un’altra legge elettorale. In questi giorni stiamo facendo degli incontri con la sinistra che è pure preoccupata di andare al voto con questa legge elettorale. Si potrebbe andare verso una legge elettorale alla tedesca”. Quindi proporzionale con uno sbarramento al 5 per cento.
Elezioni ed alleanze. In vista del voto di primavera la prima bordata è per la guida dell’ Udc: “Casini sta cinicamente ad attendere da che parte stia la convenienza – secondo Berlusconi – Se va con la sinistra si porterà dietro solo il 10% dei suoi voti”. Un passaggio è dedicato alla “Rosa tricolore“, il progetto girato in Parlamento alcuni giorni fa che vedrebbe il Pdl legato a una nebulosa di liste civiche con candidato premier il sindaco di Firenze Matteo Renzi: “Non dobbiamo rinunciare ai pensionati, a Sgarbi, ai responsabili – spiega – Paghiamo un prezzo altissimo in termini elettorali. Per questo ho parlato di liste civiche perché c’è stata una processione di persone venute da me per chiedermi se ero disponibile ad avallare questi progetti. Io non ho dato alcun assenso, non ho sposato nessun progetto, ho solo ascoltato. Sono contrario all’arlecchinata di decine di liste perché puoi vincere, ma poi è difficile governare”.
“Disponibile per un ministero”. Ciononostante non manca la disponibilità, in caso di vittoria, di “fare il ministro dell’economia in un governo guidato da Alfano”. “Mi hanno chiesto di candidarmi – rivela ancora – io ho solo dato la mia disponibilità. Aldilà delle primarie e di Alfano, io resto sempre a disposizione pronto a fare la mia parte.
I sondaggi. C’è comunque un problema, ammette Berlusconi: il Pdl paga caro l’appoggio al governo tecnico. “Abbiamo fatto tre focus nel nord, al centro e al sud del paese: il 36% dei nostri elettori continuano a votare per il Pdl e per i candidati del Pdl. Il 54% si sono rifugiati nell’astensionismo o hanno votato scheda bianca. Il 10% ha votato per Grillo. Ma non ce n’è uno solo che non si sia detto pronto a ridare il suo voto al Pdl qualora ci fossero candidati e programmi vincenti”.
“Avanti con una campagna elettorale forte”. Non tutto è perduto. L’ottimismo guida ancora il Cavaliere di Arcore. “C’è preoccupazione per il futuro del Pdl, ma io non sono così preoccupato perché, dopo i focus e i sondaggi, sono convinto che abbiamo la possibilità di fare una campagna elettorale forte con argomenti validi e possiamo riportare dalla nostra parte gli elettori”.
Il Cavaliere si immagina alla guida dell'Economia in un governo guidato da Alfano. Poi attacca di nuovo il governo, dopo un vertice a Palazzo Chigi: "Ho avuto una sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l'Italia farà". Infine Casini: "Un mostro che si aggira tra i conservatori: andando a sinistra perderà voti"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 giugno 2012
Non presidente del Consiglio, ma ministro dell’Economia. Silvio Berlusconi si mette a disposizione di un governo guidato da Angelino Alfano. Lo ha detto lui stesso in una riunione con i parlamentari del Popolo delle Libertà. Berlusconi e Alfano proprio oggi, insieme a Gianni Letta, hanno incontrato oggi a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Monti. E il Cavaliere dà un’impressione anche su questo mini-vertice bilaterale di maggioranza: dalle parole di Monti il predecessore ha ricevuto una “sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l’Italia farà in Europa”. Poi la questione delle alleanze, diventata turbolenta dopo l’apertura di Pierferdinando Casini ai “progressisti”. ”C’è un mostro – ha detto Berlusconi ai parlamentari – che si aggira tra i conservatori e si chiama Casini. Ma andando a sinistra perderà voti”.
Come spesso è accaduto di recente il Berlusconi che chiama a raccolta i suoi parlamentari per dare loro la carica è quello che rende con più chiarezza le sue idee, ora che sembra rimanere più nell’ombra. Ma è quasi un gioco. All’uscita da Palazzo Chigi sembra schermirsi: ”Abbiamo mangiato bene”.
La riforma del lavoro. Poi, davanti alla riunione dei gruppi Pdl, è un fiume in piena: “Abbiamo riportato a Monti le inquietudini del gruppo, voteremo la fiducia nonostante condividiamo il parere del presidente del Confindustria su questa legge”. Cioè che è una boiata.
Il governo. Giudizio non positivo neanche sul resto della politica del governo e in particolare in vista del consiglio dell’Unione Europea di giovedì prossimo. Berlusconi spiega ai suoi di avere avuto, durante l’incontro con Monti una “sensazione di indeterminatezza sulle proposte che l’Italia farà”. C’è un orientamento su una misura che prevederebbe un interveto della Bce e del fondo salva-Stati per acquistare i titoli pubblici dei Paesi con uno spread troppo alto, ma solo per gli Stati virtuosi quindi si escluderebbero ad esempio Spagna, Grecia e Portogallo. L’Italia invece sarebbe inclusa.
In realtà il giudizio apparentemente non lusinghiero è stato poi definito “giusto” dallo stesso Monti che, durante le sue comunicazioni alla Camera proprio in vista del vertice europeo, ha confermato che in effetti non sarà un appuntamento che prenderà decisioni definitive.
Tuttavia l’ex presidente del Consiglio ha chiaro cosa pensa di Monti l’elettorato del Pdl: “Il 78% dei nostri elettori è contrario al sostegno al governo Monti”. Dall’altro lato, però, serve responsabilità, anche nei confronti di Bruxelles: “Adesso andiamo avanti – si raccomanda Berlusconi – Vi prego di usare toni consapevoli della responsabilità che in questo momento abbiamo. Se togliessimo la fiducia dovremo preparare gli elettori al voto, oltre allo sconcerto che la crisi creerebbe. Ho parlato con Bruxelles, definiscono catastrophique la caduta di Monti”.
L’Europa. Berlusconi ribadisce poi la sua idea di Europa. Senza Germania. “Non sappiamo senza l’intervento della Bce quale misura possa essere sufficiente per salvare l’intera eurozona – osserva – In questo senso abbiamo già detto che non sarebbe un male se la Germania uscisse dall’euro visto che la sola Germania è contraria alla Bce come banca di ultima istanza”.
Le riforme. Poi il tavolo delle riforme istituzionali e sulla legge elettorale. “Al tavolo con la sinistra – racconta il leader del Pdl – abbiamo chiesto che il primo ministro possa nominare e rimuovere i ministri, che una legge possa essere approvata solo da un ramo parlamentare, l’elezione diretta del Capo dello Stato e un nuovo meccanismo di elezione dei membri della Corte Costituzionale”.
La legge elettorale. Per il resto “ha ragione Angelino, con il 40% si può tornare a vincere. Abbiamo anche la possibilità di un’altra legge elettorale. In questi giorni stiamo facendo degli incontri con la sinistra che è pure preoccupata di andare al voto con questa legge elettorale. Si potrebbe andare verso una legge elettorale alla tedesca”. Quindi proporzionale con uno sbarramento al 5 per cento.
Elezioni ed alleanze. In vista del voto di primavera la prima bordata è per la guida dell’ Udc: “Casini sta cinicamente ad attendere da che parte stia la convenienza – secondo Berlusconi – Se va con la sinistra si porterà dietro solo il 10% dei suoi voti”. Un passaggio è dedicato alla “Rosa tricolore“, il progetto girato in Parlamento alcuni giorni fa che vedrebbe il Pdl legato a una nebulosa di liste civiche con candidato premier il sindaco di Firenze Matteo Renzi: “Non dobbiamo rinunciare ai pensionati, a Sgarbi, ai responsabili – spiega – Paghiamo un prezzo altissimo in termini elettorali. Per questo ho parlato di liste civiche perché c’è stata una processione di persone venute da me per chiedermi se ero disponibile ad avallare questi progetti. Io non ho dato alcun assenso, non ho sposato nessun progetto, ho solo ascoltato. Sono contrario all’arlecchinata di decine di liste perché puoi vincere, ma poi è difficile governare”.
“Disponibile per un ministero”. Ciononostante non manca la disponibilità, in caso di vittoria, di “fare il ministro dell’economia in un governo guidato da Alfano”. “Mi hanno chiesto di candidarmi – rivela ancora – io ho solo dato la mia disponibilità. Aldilà delle primarie e di Alfano, io resto sempre a disposizione pronto a fare la mia parte.
I sondaggi. C’è comunque un problema, ammette Berlusconi: il Pdl paga caro l’appoggio al governo tecnico. “Abbiamo fatto tre focus nel nord, al centro e al sud del paese: il 36% dei nostri elettori continuano a votare per il Pdl e per i candidati del Pdl. Il 54% si sono rifugiati nell’astensionismo o hanno votato scheda bianca. Il 10% ha votato per Grillo. Ma non ce n’è uno solo che non si sia detto pronto a ridare il suo voto al Pdl qualora ci fossero candidati e programmi vincenti”.
“Avanti con una campagna elettorale forte”. Non tutto è perduto. L’ottimismo guida ancora il Cavaliere di Arcore. “C’è preoccupazione per il futuro del Pdl, ma io non sono così preoccupato perché, dopo i focus e i sondaggi, sono convinto che abbiamo la possibilità di fare una campagna elettorale forte con argomenti validi e possiamo riportare dalla nostra parte gli elettori”.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Mariok hai postato la stessa robbbbba mia , nello stesso momento posa l'osso ....
vabbè cancello .... lascio solo i miei commenti ....
Il 75% dei nostri elettori è contrario al sostegno al governo Monti, ha detto inoltre Berlusconi. Adesso andiamo avanti. Vi prego di usare toni consapevoli della responsabilità che in questo momento abbiamo. Se togliessimo la fiducia dovremo preparare gli elettori al voto, oltre allo sconcerto che la crisi creerebbe. Ho parlato con Bruxelles, definiscono 'catastrofique' la caduta di Monti.
vorrei tanto sapere con chi ha parlato... c'è qualcuno che ancora gli rivolge la parola?
Riteniamo che l'uscita della Germania dall'eurogruppo non sia un male, ha detto Silvio Berlusconi ai parlamentari del PdL ribadendo che l'argomento sarà discusso il 15 luglio in un incontro organizzato da Antonio Martino all'università delle Libertà.
BERLUSCONI, ALFANO PREMIER E IO MINISTRO DELL'ECONOMIA - Mi candido a fare il ministro dell'Economia in un governo guidato da Angelino Alfano. nel nome del padre , del figlio e dello spirito santo....
Lo ha detto Silvio Berlusconi ai parlamentari del PdL. Casini sta cinicamente ad attendere da che parte stia la convenienza. Se va con la sinistra si porterà dietro solo il 10% dei suoi voti, ha aggiunto. dunque dunque il 10% del 6,9% fa....
vabbè cancello .... lascio solo i miei commenti ....
Il 75% dei nostri elettori è contrario al sostegno al governo Monti, ha detto inoltre Berlusconi. Adesso andiamo avanti. Vi prego di usare toni consapevoli della responsabilità che in questo momento abbiamo. Se togliessimo la fiducia dovremo preparare gli elettori al voto, oltre allo sconcerto che la crisi creerebbe. Ho parlato con Bruxelles, definiscono 'catastrofique' la caduta di Monti.
vorrei tanto sapere con chi ha parlato... c'è qualcuno che ancora gli rivolge la parola?
Riteniamo che l'uscita della Germania dall'eurogruppo non sia un male, ha detto Silvio Berlusconi ai parlamentari del PdL ribadendo che l'argomento sarà discusso il 15 luglio in un incontro organizzato da Antonio Martino all'università delle Libertà.
BERLUSCONI, ALFANO PREMIER E IO MINISTRO DELL'ECONOMIA - Mi candido a fare il ministro dell'Economia in un governo guidato da Angelino Alfano. nel nome del padre , del figlio e dello spirito santo....
Lo ha detto Silvio Berlusconi ai parlamentari del PdL. Casini sta cinicamente ad attendere da che parte stia la convenienza. Se va con la sinistra si porterà dietro solo il 10% dei suoi voti, ha aggiunto. dunque dunque il 10% del 6,9% fa....
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