quo vadis PD ????
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Re: quo vadis PD ????
SEL
Vendola: "Non partecipo alle primarie
se resteranno una sfida tra Renzi e Bersani"
Per il leader di Sel, la competizione per la premiership del centrosinistra - così com'è oggi - è paragonabile a un congresso del Partito democratico. "In queste condizioni - dice - io non ci sarò"
ROMA - Con chi si schiererà Nichi Vendola alle prossime elezioni? La domanda è diventata d'attualità soprattutto dopo l'apertura a Bersani dell'Udc di Casini e la tensione esplosa tra il Pd e Di Pietro. Per ora il leader di Sel prende posizione sulle primarie annunciate dal Partito democratico. Chiarendo che, se tutto resterà come oggi, lui non parteciperà. "Ci sono cose per me incomprensibili - dice Vendola su Facebook - si comincia a parlare di primarie. C'è un leader, come il sindaco di Firenze, che è una variabile estremista del liberismo. E un altro, come Bersani, che è un amabile socialdemocratico. Ma queste non sono primarie, è il congresso del Pd. E io non sono interessato a partecipare: se Renzi rende maggioritaria l'anima liberista del Pd, ne traggo le conseguenze: io sono antagonista ai liberisti ovunque collocati".
Nel pomeriggio Vendola terrà una conferenza stampa a Montecitorio insieme ad Antonio Di Pietro. Un appuntamento importante per capire il futuro gioco delle alleanze.
29 giugno 2012
SEL
Vendola: "Non partecipo alle primarie
se resteranno una sfida tra Renzi e Bersani"
Per il leader di Sel, la competizione per la premiership del centrosinistra - così com'è oggi - è paragonabile a un congresso del Partito democratico. "In queste condizioni - dice - io non ci sarò"
Lo leggo dopo
ROMA - Con chi si schiererà Nichi Vendola alle prossime elezioni? La domanda è diventata d'attualità soprattutto dopo l'apertura a Bersani dell'Udc di Casini e la tensione esplosa tra il Pd e Di Pietro. Per ora il leader di Sel prende posizione sulle primarie annunciate dal Partito democratico. Chiarendo che, se tutto resterà come oggi, lui non parteciperà. "Ci sono cose per me incomprensibili - dice Vendola su Facebook - si comincia a parlare di primarie. C'è un leader, come il sindaco di Firenze, che è una variabile estremista del liberismo. E un altro, come Bersani, che è un amabile socialdemocratico. Ma queste non sono primarie, è il congresso del Pd. E io non sono interessato a partecipare: se Renzi rende maggioritaria l'anima liberista del Pd, ne traggo le conseguenze: io sono antagonista ai liberisti ovunque collocati".
Nel pomeriggio Vendola terrà una conferenza stampa a Montecitorio insieme ad Antonio Di Pietro. Un appuntamento importante per capire il futuro gioco delle alleanze.
Vendola: "Non partecipo alle primarie
se resteranno una sfida tra Renzi e Bersani"
Per il leader di Sel, la competizione per la premiership del centrosinistra - così com'è oggi - è paragonabile a un congresso del Partito democratico. "In queste condizioni - dice - io non ci sarò"
ROMA - Con chi si schiererà Nichi Vendola alle prossime elezioni? La domanda è diventata d'attualità soprattutto dopo l'apertura a Bersani dell'Udc di Casini e la tensione esplosa tra il Pd e Di Pietro. Per ora il leader di Sel prende posizione sulle primarie annunciate dal Partito democratico. Chiarendo che, se tutto resterà come oggi, lui non parteciperà. "Ci sono cose per me incomprensibili - dice Vendola su Facebook - si comincia a parlare di primarie. C'è un leader, come il sindaco di Firenze, che è una variabile estremista del liberismo. E un altro, come Bersani, che è un amabile socialdemocratico. Ma queste non sono primarie, è il congresso del Pd. E io non sono interessato a partecipare: se Renzi rende maggioritaria l'anima liberista del Pd, ne traggo le conseguenze: io sono antagonista ai liberisti ovunque collocati".
Nel pomeriggio Vendola terrà una conferenza stampa a Montecitorio insieme ad Antonio Di Pietro. Un appuntamento importante per capire il futuro gioco delle alleanze.
29 giugno 2012
SEL
Vendola: "Non partecipo alle primarie
se resteranno una sfida tra Renzi e Bersani"
Per il leader di Sel, la competizione per la premiership del centrosinistra - così com'è oggi - è paragonabile a un congresso del Partito democratico. "In queste condizioni - dice - io non ci sarò"
Lo leggo dopo
ROMA - Con chi si schiererà Nichi Vendola alle prossime elezioni? La domanda è diventata d'attualità soprattutto dopo l'apertura a Bersani dell'Udc di Casini e la tensione esplosa tra il Pd e Di Pietro. Per ora il leader di Sel prende posizione sulle primarie annunciate dal Partito democratico. Chiarendo che, se tutto resterà come oggi, lui non parteciperà. "Ci sono cose per me incomprensibili - dice Vendola su Facebook - si comincia a parlare di primarie. C'è un leader, come il sindaco di Firenze, che è una variabile estremista del liberismo. E un altro, come Bersani, che è un amabile socialdemocratico. Ma queste non sono primarie, è il congresso del Pd. E io non sono interessato a partecipare: se Renzi rende maggioritaria l'anima liberista del Pd, ne traggo le conseguenze: io sono antagonista ai liberisti ovunque collocati".
Nel pomeriggio Vendola terrà una conferenza stampa a Montecitorio insieme ad Antonio Di Pietro. Un appuntamento importante per capire il futuro gioco delle alleanze.
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Re: quo vadis PD ????
Vendola e Di Pietro: “Non ci interessa un’alleanza che parte dall’asse Pd-Udc”
I leader di Sel e Idv inaugurano il "cantiere del centrosinistra" e lanciano un appello al Pd: "Speriamo che ci raggiunga presto". I due partiti fanno fronte comune ("Niente coalizione se non ci siamo entrambi"). E chiedono: "L'Idv promuoverà referendum sull'articolo 18, per Vendola è una priorità la parità dei diritti civili, come si fanno a fare queste cose con i moderati?"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 giugno 2012
Se il Pd segue le sirene dalle parti dell’Udc, faccia pure. Non avrà al suo fianco né Italia dei Valori né Sinistra e Libertà. Il centrosinistra parte e rischia già di essere per il momento solo sinistra. Nichi Vendola e Antonio Di Pietro annunciano l’apertura del cantiere della coalizione e mandano un messaggio al Partito Democratico: speriamo che presto ci segua. La foto di Vasto è molto lontana, quindi. “Io sono interessato a costruire il centrosinistra. Un’alleanza basata su un accordo tra Pd e Udc non mi trova interessato” dice senza mezzi termini il presidente della Regione Puglia. “Il dibattito con i moderati non è impedito – osserva Vendola – ma è impedita la resa”. Quindi parte l’appello del leader dell’Idv al Pd: “Lancio un appello al Pd – aggiunge il leader dell’Idv – perché si costruisca un’alternativa di centrosinistra. Idv e Sel sono pronte e aperte. Sono aperte anche al Pd che è un partito che ha portato avanti tante battaglie e che vorremmo riconoscere ancora in questa nebulosa di intenti che ora lo caratterizza”.
La giornata e le dichiarazioni di oggi pongono ora davanti a un bivio il Pd che nei giorni scorsi aveva auspicato un dialogo con i moderati, ma anche un’alleanza con i vendoliani. I democratici, tuttavia, irritati dai continui strappi con Di Pietro, hanno espresso nelle ultime settimane un certo disagio a imbarcare anche l’Italia dei Valori.
“Via al centrosinistra”. Il concetto di Vendola e Di Pietro è che “si deve mettere in campo il centro-sinistra”, perché è “una necessità per il Paese”. La proposta è di aprire subito un cantiere “in cui tessere la tela programmatica”. “Lanciamo un appello al Pd perché chiarisca la sua posizione sul piano programmatico”, ha ribadito Di Pietro. “Invitiamo il Pd ad una scelta di campo”, ha chiarito il leader dell’Idv. Nessuno spazio per l’Udc. Come dice Vendola: ”In una coalizione che non riconosce le coppie di fatto non ci si può accomodare neanche per prendere un caffè”.
Nessun ultimatum. Non è comunque un ultimatum. “Non poniamo ultimatum – assicura lo stesso Di Pietro – ma chiediamo al Pd di chiarire la propria posizione. Basta voti di fiducia al governo per tirare a campare. Il Pd faccia una scelta di campo scegliendo non dentro questo Palazzo, perché a pane e spread si muore di fame”. E chiarisce il perché una coalizione con l’Udc dentro possa essere difficile: “L’Idv promuoverà referendum sull’articolo 18, per Vendola è una priorità la parità dei diritti civili, come si fanno a fare queste cose con i moderati?”.
“Perché Casini sì e Di Pietro no?”. Ma soprattutto i due leader di partito fanno fronte comune. Il senso è: se non c’è l’altro, non ci sto neppure io. ”Io mi siedo a discutere con il Pd, se c’è anche Antonio Di Pietro – chiarisce Vendola – Non ci sto alla mutilazione di un pezzo del centrosinistra”. ”Se c’è una coalizione, le primarie sono di coalizione ed io sono interessato. Se non c’è una coalizione, non so che cosa sono”. E ancora: “Se c’è Casini e non c’è Di Pietro e ci sono le primarie, che cosa sono? Sono il congresso del Pd? – ha proseguito – Se le primarie sono un sommovimento democratico per allargare la coalizione ben vengano, ma non sono interessato né ad un concorso di bellezza né al congresso del Pd”. Al Pd invece “chiediamo una risposta chiara. Non si può immaginare di essere alleati virtuali, eventuali, effimeri o residuali. Non è la partita del posizionamento dei partiti, ma del cambiamento del Paese”.
Grossa coalizione? No grazie. ”Credo l’ipotesi grande coalizione sia la più nefasta” taglia corto il leader di Sinistra e Libertà. “Ci sono – spiega – tre linee in campo: quella contro il governo Monti in cui mi riconosco, la linea contro il club dell’austerity. C’è la linea Monti-dopo Monti, sostenuta da alcuni potentati editoriali e c’è la linea che dice di concentrarsi sul dopo-Monti, quella di Bersani. La possibilità di interlocuzione è legata alla linea del dopo Monti”. Certo, diventa difficile collaborare proprio con tutti.
Di Pietro: “Non attacco istituzioni”. ”Io sono rispettoso di tutte le istituzioni perché ho sempre servito le istituzioni. Ciò non vuol dire condividere tutto a occhi chiusi” puntualizza Di Pietro nel fare gli auguri al Capo dello Stato che oggi festeggia il suo 87esimo compleanno. “Le prese di posizione politiche – ha precisato – nulla hanno a che fare con la stima istituzionale. Non è solo un dovere ma un piacere fare gli auguri al Presidente Napolitano”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... dc/279235/
I leader di Sel e Idv inaugurano il "cantiere del centrosinistra" e lanciano un appello al Pd: "Speriamo che ci raggiunga presto". I due partiti fanno fronte comune ("Niente coalizione se non ci siamo entrambi"). E chiedono: "L'Idv promuoverà referendum sull'articolo 18, per Vendola è una priorità la parità dei diritti civili, come si fanno a fare queste cose con i moderati?"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 giugno 2012
Se il Pd segue le sirene dalle parti dell’Udc, faccia pure. Non avrà al suo fianco né Italia dei Valori né Sinistra e Libertà. Il centrosinistra parte e rischia già di essere per il momento solo sinistra. Nichi Vendola e Antonio Di Pietro annunciano l’apertura del cantiere della coalizione e mandano un messaggio al Partito Democratico: speriamo che presto ci segua. La foto di Vasto è molto lontana, quindi. “Io sono interessato a costruire il centrosinistra. Un’alleanza basata su un accordo tra Pd e Udc non mi trova interessato” dice senza mezzi termini il presidente della Regione Puglia. “Il dibattito con i moderati non è impedito – osserva Vendola – ma è impedita la resa”. Quindi parte l’appello del leader dell’Idv al Pd: “Lancio un appello al Pd – aggiunge il leader dell’Idv – perché si costruisca un’alternativa di centrosinistra. Idv e Sel sono pronte e aperte. Sono aperte anche al Pd che è un partito che ha portato avanti tante battaglie e che vorremmo riconoscere ancora in questa nebulosa di intenti che ora lo caratterizza”.
La giornata e le dichiarazioni di oggi pongono ora davanti a un bivio il Pd che nei giorni scorsi aveva auspicato un dialogo con i moderati, ma anche un’alleanza con i vendoliani. I democratici, tuttavia, irritati dai continui strappi con Di Pietro, hanno espresso nelle ultime settimane un certo disagio a imbarcare anche l’Italia dei Valori.
“Via al centrosinistra”. Il concetto di Vendola e Di Pietro è che “si deve mettere in campo il centro-sinistra”, perché è “una necessità per il Paese”. La proposta è di aprire subito un cantiere “in cui tessere la tela programmatica”. “Lanciamo un appello al Pd perché chiarisca la sua posizione sul piano programmatico”, ha ribadito Di Pietro. “Invitiamo il Pd ad una scelta di campo”, ha chiarito il leader dell’Idv. Nessuno spazio per l’Udc. Come dice Vendola: ”In una coalizione che non riconosce le coppie di fatto non ci si può accomodare neanche per prendere un caffè”.
Nessun ultimatum. Non è comunque un ultimatum. “Non poniamo ultimatum – assicura lo stesso Di Pietro – ma chiediamo al Pd di chiarire la propria posizione. Basta voti di fiducia al governo per tirare a campare. Il Pd faccia una scelta di campo scegliendo non dentro questo Palazzo, perché a pane e spread si muore di fame”. E chiarisce il perché una coalizione con l’Udc dentro possa essere difficile: “L’Idv promuoverà referendum sull’articolo 18, per Vendola è una priorità la parità dei diritti civili, come si fanno a fare queste cose con i moderati?”.
“Perché Casini sì e Di Pietro no?”. Ma soprattutto i due leader di partito fanno fronte comune. Il senso è: se non c’è l’altro, non ci sto neppure io. ”Io mi siedo a discutere con il Pd, se c’è anche Antonio Di Pietro – chiarisce Vendola – Non ci sto alla mutilazione di un pezzo del centrosinistra”. ”Se c’è una coalizione, le primarie sono di coalizione ed io sono interessato. Se non c’è una coalizione, non so che cosa sono”. E ancora: “Se c’è Casini e non c’è Di Pietro e ci sono le primarie, che cosa sono? Sono il congresso del Pd? – ha proseguito – Se le primarie sono un sommovimento democratico per allargare la coalizione ben vengano, ma non sono interessato né ad un concorso di bellezza né al congresso del Pd”. Al Pd invece “chiediamo una risposta chiara. Non si può immaginare di essere alleati virtuali, eventuali, effimeri o residuali. Non è la partita del posizionamento dei partiti, ma del cambiamento del Paese”.
Grossa coalizione? No grazie. ”Credo l’ipotesi grande coalizione sia la più nefasta” taglia corto il leader di Sinistra e Libertà. “Ci sono – spiega – tre linee in campo: quella contro il governo Monti in cui mi riconosco, la linea contro il club dell’austerity. C’è la linea Monti-dopo Monti, sostenuta da alcuni potentati editoriali e c’è la linea che dice di concentrarsi sul dopo-Monti, quella di Bersani. La possibilità di interlocuzione è legata alla linea del dopo Monti”. Certo, diventa difficile collaborare proprio con tutti.
Di Pietro: “Non attacco istituzioni”. ”Io sono rispettoso di tutte le istituzioni perché ho sempre servito le istituzioni. Ciò non vuol dire condividere tutto a occhi chiusi” puntualizza Di Pietro nel fare gli auguri al Capo dello Stato che oggi festeggia il suo 87esimo compleanno. “Le prese di posizione politiche – ha precisato – nulla hanno a che fare con la stima istituzionale. Non è solo un dovere ma un piacere fare gli auguri al Presidente Napolitano”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... dc/279235/
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Re: quo vadis PD ????
Come previsto Vendola -DiPietro, e perchè no,la sinistra sono pronti a raccogliere quelli che alla sinistra ci credono,
Bersani , se non vuole diventare la nuova DC, deve ben calcolare come comportarsi, l'apertura all'UDC può essere accettata,ma il nucleo da cui partire deve restare PD+SEL +IDV.
Per quanto riguarda " 5 Stelle", con la quale bisognerà fare i conti, la sua forza è l'apertura alla democrazia diretta; quindi , quando le proposte della maggioranza saranno valide verranno accettate diversamente sarà difficile far digerire bocconi amari ai cittadini e "5 Stelle" avrà buon gioco a diventare il primo partito del Paese.
Bersani , se non vuole diventare la nuova DC, deve ben calcolare come comportarsi, l'apertura all'UDC può essere accettata,ma il nucleo da cui partire deve restare PD+SEL +IDV.
Per quanto riguarda " 5 Stelle", con la quale bisognerà fare i conti, la sua forza è l'apertura alla democrazia diretta; quindi , quando le proposte della maggioranza saranno valide verranno accettate diversamente sarà difficile far digerire bocconi amari ai cittadini e "5 Stelle" avrà buon gioco a diventare il primo partito del Paese.
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Re: quo vadis PD ????
Basta ambiguità!iospero ha scritto:Come previsto Vendola -DiPietro, e perchè no,la sinistra sono pronti a raccogliere quelli che alla sinistra ci credono,
Bersani , se non vuole diventare la nuova DC, deve ben calcolare come comportarsi, l'apertura all'UDC può essere accettata,ma il nucleo da cui partire deve restare PD+SEL +IDV.
Per quanto riguarda " 5 Stelle", con la quale bisognerà fare i conti, la sua forza è l'apertura alla democrazia diretta; quindi , quando le proposte della maggioranza saranno valide verranno accettate diversamente sarà difficile far digerire bocconi amari ai cittadini e "5 Stelle" avrà buon gioco a diventare il primo partito del Paese.
A questo punto c'è solo da separare il grano dalla zizzania!
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Re: quo vadis PD ????
Eh, lo dico da mesi...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: quo vadis PD ????
Matteo Renzi
Vendola scrive su Facebook che io sono un estremista e che se ci sono io non partecipa alle primarie. Ma come? Nichi ci parla di primarie tutti i giorni da due anni e adesso se ne va portando via il pallone prima di giocare? Questa cos’è? Paura di confrontarsi sulle idee o semplicemente effetto del caldo?
http://www.facebook.com/matteorenziufficiale
Vendola scrive su Facebook che io sono un estremista e che se ci sono io non partecipa alle primarie. Ma come? Nichi ci parla di primarie tutti i giorni da due anni e adesso se ne va portando via il pallone prima di giocare? Questa cos’è? Paura di confrontarsi sulle idee o semplicemente effetto del caldo?
http://www.facebook.com/matteorenziufficiale
Re: quo vadis PD ????
Antonio Di Pietro
L'Idv promuoverà un referendum sull'art.18, sia noi che Sel ci impegniamo sui diritti civili... queste sono cose fondanti per il programma, come si fa a farle con i moderati? Bisogna costruire l'alternativa di centrosinistra. Idv e Sel sono pronte e aperte, alle associazioni, ai movimenti, alla società civile. Sono aperte anche al Pd che ha portato avanti tante battaglie e che vorremmo riconoscere ancora in questa nebulosa di intenti che ora lo caratterizza.
http://www.facebook.com/antoniodipietro
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
L'Idv promuoverà un referendum sull'art.18, sia noi che Sel ci impegniamo sui diritti civili... queste sono cose fondanti per il programma, come si fa a farle con i moderati? Bisogna costruire l'alternativa di centrosinistra. Idv e Sel sono pronte e aperte, alle associazioni, ai movimenti, alla società civile. Sono aperte anche al Pd che ha portato avanti tante battaglie e che vorremmo riconoscere ancora in questa nebulosa di intenti che ora lo caratterizza.
http://www.facebook.com/antoniodipietro
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
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Re: quo vadis PD ????
Beh, come no?
L'art.18 è una cosa fondamentale, assolutamente.
L'art.18 è una cosa fondamentale, assolutamente.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
Re: quo vadis PD ????
Così come abbiamo giustamente sostenuto che l'abrogazione o la modifica dell'art. 18 non avrebbe risolto né la precarietà né la disoccupazione, per onestà va detto che il suo ripristino non risolve né l'una né l'altra cosa, la cui soluzione mi sembra rappresenti le vere priorità "fondanti" di un eventuale programma.
Comunque vediamo cosa esce da questo annunciato ennesimo "cantiere del centrosinistra".
Comunque vediamo cosa esce da questo annunciato ennesimo "cantiere del centrosinistra".
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Re: quo vadis PD ????
Ultima spiaggia
Con la fine del mese di giugno del 2012, si chiude l’esperienza del raggruppamento più consistente degli eredi del vecchio Pci.
Per interessi personali e giochi di potere romani gli ex Pci si alleano con la destra di Casini e Fini e prossimamente con la destra populista ex Pdl.
Sostiene “iospero”:
Come previsto Vendola -DiPietro, e perchè no,la sinistra sono pronti a raccogliere quelli che alla sinistra ci credono,
Bersani , se non vuole diventare la nuova DC, deve ben calcolare come comportarsi, l'apertura all'UDC può essere accettata,ma il nucleo da cui partire deve restare PD+SEL +IDV.
Per quanto riguarda " 5 Stelle", con la quale bisognerà fare i conti, la sua forza è l'apertura alla democrazia diretta; quindi , quando le proposte della maggioranza saranno valide verranno accettate diversamente sarà difficile far digerire bocconi amari ai cittadini e "5 Stelle" avrà buon gioco a diventare il primo partito del Paese.
Sostiene “erdind”;
Basta ambiguità!
A questo punto c'è solo da separare il grano dalla zizzania!
Sostiene “peanuts”:
Eh, lo dico da mesi...
Sostiene “mariok”:
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
Comunque vediamo cosa esce da questo annunciato ennesimo "cantiere del centrosinistra".
Ha scritto “shiloh”:
Bersani è occupato.
Sta portando a casa il capolavoro del PD:
apparire come il solo sostenitore del peggior governo di estrema destra che ha finora avuto l'Italia,
quello diretto dal berlusconiano Monti,
che ogni giorno peggiora il presente e il futuro di chi lavora con le sue ricette liberiste anti popolo,
capaci solo di peggiorare e rendere irreversibile la crisi,
mentre il PDL finge di non essere d'accordo e,
intanto, si ricostruisce un'immagine presentabile.
Ed ancora:
“Mi congratulo pubblicamente con il ministro Fornero per la tenacia e determinazione mostrate nel portare a conclusione una riforma del mercato del lavoro che rappresenta,
nelle condizioni date, un esempio di riformismo”.
Con queste parole,
Anna Finocchiaro,
presidente del gruppo parlamentare del PD al Senato,
ha motivato in aula il voto favorevole del proprio partito alla manomissione dell’articolo 18.
****************************************
è la fine.
PD = Partito Defunto.
Ha scritto “Maucat”:
Bersani è in stato confusionale da anni come il PD... ieri ho sentito renzi a Ballarò e non si capisce come faccia un partito a tenere assieme Renzi, Bersani, Bindi, Fioroni, Veltroni, Ichino, Letta ecc. ecc. ... è un suicidio.
Non ce ne sono due che remano dalla stessa parte e inoltre quasi nessuno rema verso sinistra...
Quindi i voti di chi ha il cuore a sinistra inevitabilmente se ne stanno andando via... e se ci fosse un progetto credibile a Sx sarebbe una valanga l'esodo di questi voti...
Ha dichiarato Oliviero Toscani, il 28 di giugno al Fatto Quotidiano:
Il fotografo definisce il comico (Grillo-ndt) "un duce" e
si dice deluso da Bersani, segretario di una sinistra che ormai è "defunta"
Ha dichiarato Dario Franceschini, sempre martedì 28 giugno nell’intervista di Alessandra Longo su La Repubblica, pagina 9 in basso,…….mentre in alto campeggia il titolo : Casini :patto con il Pd. Bersani: è una svolta :
ROMA – Onorevole Franceschini, da oggi c’è un elemento in più di chiarezza nello scenario politico. Si va verso un asse tra progressisti e moderati. Casini si è impegnato.
<<E’ da molto tempo che lavoriamo a questa prospettiva……………………………………………>>
*
Per quanto mi riguarda si trattava solo di avere pazienza ed aspettare che anche gli altri se ne rendessero conto.
Nel settembre del 2011, di sua iniziativa e sapendo di avere contro i capobastone del Pd, PG Bersani va a Vasto, e nello stesso giorno verrà attaccato da Fioroni su Europa e da Letta Enrico su di un altro quotidiano. Come ho ripetutamente riportato, quando il segretario torna a Roma, si prende così tanti schiaffoni dai capobastone del Pd che non oserà mai più accennare a Vasto. Infatti oggi annuncia con soddisfazione che quella di Casini è una svolta.
Con l’intervento di ieri Vendola e Di Pietro si sono comportati come i medici che hanno il compito di stilare il certificato di morte.
Il Pd ufficialmente non è più un partito con legami di sinistra.
Ha dichiarato questa settimana Casini :
<<Renzi è più a destra di me>>
Il che è tutto un dire.
Più volte, perché non intendo continuare con il mio solo punto di vista, ho chiesto se effettivamente esiste “il centro” di Casini.
E se esiste, in che cosa si differenzia la politica di centro da quella di destra e da quella di sinistra?
Io francamente non riesco a vederlo,..se qualcuno me lo spiega non posso che ringraziarlo anticipatamente.
E’ certamente vera l’osservazione di mario:
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
Perché se si trattasse di solo questo sarebbe ben poco,…..però immagino non sia così, …basta andare a verificare.
Con la fine del mese di giugno del 2012, si chiude l’esperienza del raggruppamento più consistente degli eredi del vecchio Pci.
Per interessi personali e giochi di potere romani gli ex Pci si alleano con la destra di Casini e Fini e prossimamente con la destra populista ex Pdl.
Sostiene “iospero”:
Come previsto Vendola -DiPietro, e perchè no,la sinistra sono pronti a raccogliere quelli che alla sinistra ci credono,
Bersani , se non vuole diventare la nuova DC, deve ben calcolare come comportarsi, l'apertura all'UDC può essere accettata,ma il nucleo da cui partire deve restare PD+SEL +IDV.
Per quanto riguarda " 5 Stelle", con la quale bisognerà fare i conti, la sua forza è l'apertura alla democrazia diretta; quindi , quando le proposte della maggioranza saranno valide verranno accettate diversamente sarà difficile far digerire bocconi amari ai cittadini e "5 Stelle" avrà buon gioco a diventare il primo partito del Paese.
Sostiene “erdind”;
Basta ambiguità!
A questo punto c'è solo da separare il grano dalla zizzania!
Sostiene “peanuts”:
Eh, lo dico da mesi...
Sostiene “mariok”:
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
Comunque vediamo cosa esce da questo annunciato ennesimo "cantiere del centrosinistra".
Ha scritto “shiloh”:
Bersani è occupato.
Sta portando a casa il capolavoro del PD:
apparire come il solo sostenitore del peggior governo di estrema destra che ha finora avuto l'Italia,
quello diretto dal berlusconiano Monti,
che ogni giorno peggiora il presente e il futuro di chi lavora con le sue ricette liberiste anti popolo,
capaci solo di peggiorare e rendere irreversibile la crisi,
mentre il PDL finge di non essere d'accordo e,
intanto, si ricostruisce un'immagine presentabile.
Ed ancora:
“Mi congratulo pubblicamente con il ministro Fornero per la tenacia e determinazione mostrate nel portare a conclusione una riforma del mercato del lavoro che rappresenta,
nelle condizioni date, un esempio di riformismo”.
Con queste parole,
Anna Finocchiaro,
presidente del gruppo parlamentare del PD al Senato,
ha motivato in aula il voto favorevole del proprio partito alla manomissione dell’articolo 18.
****************************************
è la fine.
PD = Partito Defunto.
Ha scritto “Maucat”:
Bersani è in stato confusionale da anni come il PD... ieri ho sentito renzi a Ballarò e non si capisce come faccia un partito a tenere assieme Renzi, Bersani, Bindi, Fioroni, Veltroni, Ichino, Letta ecc. ecc. ... è un suicidio.
Non ce ne sono due che remano dalla stessa parte e inoltre quasi nessuno rema verso sinistra...
Quindi i voti di chi ha il cuore a sinistra inevitabilmente se ne stanno andando via... e se ci fosse un progetto credibile a Sx sarebbe una valanga l'esodo di questi voti...
Ha dichiarato Oliviero Toscani, il 28 di giugno al Fatto Quotidiano:
Il fotografo definisce il comico (Grillo-ndt) "un duce" e
si dice deluso da Bersani, segretario di una sinistra che ormai è "defunta"
Ha dichiarato Dario Franceschini, sempre martedì 28 giugno nell’intervista di Alessandra Longo su La Repubblica, pagina 9 in basso,…….mentre in alto campeggia il titolo : Casini :patto con il Pd. Bersani: è una svolta :
ROMA – Onorevole Franceschini, da oggi c’è un elemento in più di chiarezza nello scenario politico. Si va verso un asse tra progressisti e moderati. Casini si è impegnato.
<<E’ da molto tempo che lavoriamo a questa prospettiva……………………………………………>>
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Per quanto mi riguarda si trattava solo di avere pazienza ed aspettare che anche gli altri se ne rendessero conto.
Nel settembre del 2011, di sua iniziativa e sapendo di avere contro i capobastone del Pd, PG Bersani va a Vasto, e nello stesso giorno verrà attaccato da Fioroni su Europa e da Letta Enrico su di un altro quotidiano. Come ho ripetutamente riportato, quando il segretario torna a Roma, si prende così tanti schiaffoni dai capobastone del Pd che non oserà mai più accennare a Vasto. Infatti oggi annuncia con soddisfazione che quella di Casini è una svolta.
Con l’intervento di ieri Vendola e Di Pietro si sono comportati come i medici che hanno il compito di stilare il certificato di morte.
Il Pd ufficialmente non è più un partito con legami di sinistra.
Ha dichiarato questa settimana Casini :
<<Renzi è più a destra di me>>
Il che è tutto un dire.
Più volte, perché non intendo continuare con il mio solo punto di vista, ho chiesto se effettivamente esiste “il centro” di Casini.
E se esiste, in che cosa si differenzia la politica di centro da quella di destra e da quella di sinistra?
Io francamente non riesco a vederlo,..se qualcuno me lo spiega non posso che ringraziarlo anticipatamente.
E’ certamente vera l’osservazione di mario:
Certo che un centrosinistra le cui "cose fondanti per il programma" sono il ripristino "as it was" dell'art. 18 ed una legge per i matrimoni gay, non è proprio il massimo...
Perché se si trattasse di solo questo sarebbe ben poco,…..però immagino non sia così, …basta andare a verificare.
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