Poliziotti ...o cosa?
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Poliziotti ...o cosa?
Poliziotti pestano a sangue un 63enne: ecco il video
L'aggressione risale al 21 maggio scorso: la vittima avrà danni permanenti al viso
di Redazione 04/07/2012
MILANO - Sono state diffuse da Corriere.it le immagini del video che incastra i due poliziotti finiti in carcere con l'accusa di aver pestato a Milano un uomo di 63 anni senza motivo apparente. L'aggressione, secondo quanto si legge nel provvedimento dal giudice, ha comportato "una deformazione permanente del viso della vittima".
I FATTI - Due 25enni agenti della questura di Milano sono stati arrestati lo scorso 29 giugno per lesioni gravissime, falso ideologico e calunnia perché accusati di aver massacrato di botte un uomo di 63 anni intorno alle 3 di notte del 21 maggio in viale Gorizia, in zona Ticinese a Milano, mentre i due si trovavano liberi dal servizio in abiti civili.
Ad incastrare i due è stato un video ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona che avrebbero documentato l'intera aggressione, di cui al momento non sono chiari i motivi.
"DEFORMAZIONE PERMENENTE DEL VISO" - La vittima, l'incensurato Vittorino Luigi M., aveva presentato denuncia dopo essere stato dimesso con 40 giorni di prognosi dall'ospedale Policlinico dove era rimasto ricoverato per 4 giorni. Nel provvedimento firmato dal giudice si legge che i due agenti, Federico S. e Davide S. hanno causato lesioni allo zigomo, al setto nasale, al bulbo oculare e alla mascella che hanno comportato un "fracasso di faccia" con una "deformazione permanente del viso".
Leggi anche:
Piacenza, carabiniere punta la pistola contro un ragazzo che festeggia l'Italia. Il video
Investe il poliziotto e lo trascina sul cofano per 200 metri: il video
http://www.today.it/citta/video-polizio ... ilano.html
................................................................
E questo settore non è da ristrutturare seriamente.
Ciao
Paolo11
L'aggressione risale al 21 maggio scorso: la vittima avrà danni permanenti al viso
di Redazione 04/07/2012
MILANO - Sono state diffuse da Corriere.it le immagini del video che incastra i due poliziotti finiti in carcere con l'accusa di aver pestato a Milano un uomo di 63 anni senza motivo apparente. L'aggressione, secondo quanto si legge nel provvedimento dal giudice, ha comportato "una deformazione permanente del viso della vittima".
I FATTI - Due 25enni agenti della questura di Milano sono stati arrestati lo scorso 29 giugno per lesioni gravissime, falso ideologico e calunnia perché accusati di aver massacrato di botte un uomo di 63 anni intorno alle 3 di notte del 21 maggio in viale Gorizia, in zona Ticinese a Milano, mentre i due si trovavano liberi dal servizio in abiti civili.
Ad incastrare i due è stato un video ripreso dalle telecamere di sicurezza della zona che avrebbero documentato l'intera aggressione, di cui al momento non sono chiari i motivi.
"DEFORMAZIONE PERMENENTE DEL VISO" - La vittima, l'incensurato Vittorino Luigi M., aveva presentato denuncia dopo essere stato dimesso con 40 giorni di prognosi dall'ospedale Policlinico dove era rimasto ricoverato per 4 giorni. Nel provvedimento firmato dal giudice si legge che i due agenti, Federico S. e Davide S. hanno causato lesioni allo zigomo, al setto nasale, al bulbo oculare e alla mascella che hanno comportato un "fracasso di faccia" con una "deformazione permanente del viso".
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Investe il poliziotto e lo trascina sul cofano per 200 metri: il video
http://www.today.it/citta/video-polizio ... ilano.html
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E questo settore non è da ristrutturare seriamente.
Ciao
Paolo11
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Questi episodi si stanno moltiplicando. La Diaz fu uns egnale d'allarme che nessuno colse allora e che è stato colto tardi dopo.
Ma a questi prima di dargli pistola eccetera quanti test psichici fanno? A me pare manco uno.
Ma a questi prima di dargli pistola eccetera quanti test psichici fanno? A me pare manco uno.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Ex carabiniere Placanica a giudizio per violenza sessualepeanuts ha scritto:Questi episodi si stanno moltiplicando. La Diaz fu uns egnale d'allarme che nessuno colse allora e che è stato colto tardi dopo.
Ma a questi prima di dargli pistola eccetera quanti test psichici fanno? A me pare manco uno.
(AGI) - Catanzaro, 3 lug. - L'ex carabiniere Mario Placanica e' stato rinviato a giudizio questo pomeriggio con l'accusa di violenza sessuale ai danni della figlia minorenne della sua ex convivente. Lo ha deciso il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Tiziana Macri', che accogliendo la richiesta dell'Ufficio di procura ha mandato l'uomo al processo, per il vaglio dibattimentale delle ipotesi d'accusa contro le quali gia' in questa sede si sono battuti gli avvocati Antonio Ludovico e Salvatore Sacco Farago', difensori dell'imputato. Al processo, che avra' inizio il 16 novembre prossimo davanti al tribunale collegiale, sara' presente anche l'ex compagna di Placanica e madre della piccola presunta vittima, che e' costituita parte civile con l'avvocato Teresa Lavecchia. In questo procedimento Placanica - l'ex militare e' stato in passato prosciolto per la morte di Carlo Giuliani, deceduto durante il G8 di Genova - e' accusato di avere abusato nel 2007 della figlioletta undicenne della ex compagna. Fu proprio la mamma della bambina a denunciare Placanica, nel 2008, facendo partire le indagini sfociate nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Simona Rossi. Nel corso dell'udienza preliminare, su richiesta della difesa dell'imputato, il giudice Macri' ha disposto una perizia relativa alla capacita' di stare in giudizio di Placanica, che alla fine e' stata accertata.
http://www.agi.it/cronaca/notizie/20120 ... a_sessuale
E' vero che fino a sentenza definitiva c'è, GIUSTAMENTE, la presunzione d'innocenza ... però...
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Credo che sia questo il 3D più appropriato per commentare la DIAZ.
La cassazione ha solo confermato ciò dal punto storico è stato appurato: In Italia c'è stata la sospenzione della democrazia durante gli eventi del G8 di Genova.
Ci sono grandi responsabilità politiche di politici che adesso fanno gli inciuci con il PD.
Vorrei condividere i comemnti sul blog di Grillo di Agnoletto
dal www.beppegrillo.it
Gli impuniti del G8
di Vittorio Agnoletto
"La sentenza (della Cassazione sulle violenze del G8 a Genova) è estremamente importante perché sancisce anche sul piano giudiziario quello che ormai è ampiamente documentato sul piano storico e se il lavoro svolto dai pubblici ministeri, in particolare dal dottor Enrico Zucca è servito per appurare la verità, questa sentenza anche se parzialmente costituisce giustizia. Perché parzialmente? Perché da un lato abbiamo che tutti i responsabili individuati devono immediatamente essere allontanati dalla Polizia, dalle Forze dell’ ordine. Parzialmente perché nessuno di costoro passerà neanche solo un giorno in carcere.
E' una sentenza importante perché i magistrati si sono trovati a dover decidere in una condizione che non era assolutamente naturale. I magistrati devono applicare la legge, attenersi unicamente alla legge, mentre invece in questi giorni c’è stata una pressione fortissima sui magistrati dicendo: "Attenzione se li condannate decapitate alcune istituzioni dello Stato". Perché? Perché la politica, e questa è la maggiore responsabilità, non solo non è intervenuta in questi anni, ma è intervenuta continuando a promuovere tutti coloro che erano stati condannati e ponendo così i magistrati di fronte anche a una responsabilità che non gli compete perché i magistrati devono rispondere unicamente alla legge. E' la politica che non doveva mettere nelle condizioni di far sì che i colpevoli fossero al vertice delle istituzioni, ritengo che i magistrati abbiano semplicemente bonificato almeno parzialmente quelle istituzioni.
Rimane aperta anche un’altra questione, a picchiare, a produrre violenza nella Diaz sono state centinaia e centinaia di poliziotti, la stragrande maggioranza di costoro, cioè di manovali della violenza non sono stati individuati perché avevano il volto coperto con il casco e con un bavaglio, nessuno di costoro è stato quindi condannato e qui si apre anche la questione di qual è la formazione che avviene dentro la Polizia? Come viene sviluppato l’arruolamento, quali sono le forme di educazione che vengono proposte dentro la Polizia? Che ruolo svolge, direi non svolge più, quello che una volta era il sindacato di Polizia conquistato negli anni 80. Dopodichè rimangono invece completamente intatte le responsabilità della politica e io da questo punto di vista credo che bisogna essere molto chiari senza guardare in faccia a nessuno e dire le cose come stanno.
C’è una gravissima responsabilità del centro-destra, c’è la responsabilità di Fini, di cui nessuno oggi discute, che non dimentichiamo. Mentre avvenivano quei fatti a Genova era nella caserma centrale dei Carabinieri e non si capisce perché. Lì non doveva essere, non gli competeva come ruolo istituzionale. C’è la responsabilità di tutta la destra che ha gestito quei fatti durante e dopo, ma non solo, una parte del centro-sinistra fino all’ultimo istante ha cercato di salvare i massimi dirigenti della Polizia. Leggete l’articolo di oggi di Bonini sulla Repubblica cosa sostiene? Che i condannati, personaggi più importanti sono persone che hanno svolto importantissimi ruoli sulla lotta alla mafia etc. e che quindi bisognava avere un occhio di riguardo con loro che, come dire, la giustizia non è uguale per tutti. Uno acquisisce dei bonus nella vita, dopodichè può fare quello che vuole, questo è qualcosa di assolutamente esterno a quanto prevede la legge e quanto prevede il diritto e quanto prevede soprattutto la Costituzione."
Vittorio Agnoletto, medico, portavoce "Genoa Social Forum" al G8 di Genova 2001
La cassazione ha solo confermato ciò dal punto storico è stato appurato: In Italia c'è stata la sospenzione della democrazia durante gli eventi del G8 di Genova.
Ci sono grandi responsabilità politiche di politici che adesso fanno gli inciuci con il PD.
Vorrei condividere i comemnti sul blog di Grillo di Agnoletto
dal www.beppegrillo.it
Gli impuniti del G8
di Vittorio Agnoletto
"La sentenza (della Cassazione sulle violenze del G8 a Genova) è estremamente importante perché sancisce anche sul piano giudiziario quello che ormai è ampiamente documentato sul piano storico e se il lavoro svolto dai pubblici ministeri, in particolare dal dottor Enrico Zucca è servito per appurare la verità, questa sentenza anche se parzialmente costituisce giustizia. Perché parzialmente? Perché da un lato abbiamo che tutti i responsabili individuati devono immediatamente essere allontanati dalla Polizia, dalle Forze dell’ ordine. Parzialmente perché nessuno di costoro passerà neanche solo un giorno in carcere.
E' una sentenza importante perché i magistrati si sono trovati a dover decidere in una condizione che non era assolutamente naturale. I magistrati devono applicare la legge, attenersi unicamente alla legge, mentre invece in questi giorni c’è stata una pressione fortissima sui magistrati dicendo: "Attenzione se li condannate decapitate alcune istituzioni dello Stato". Perché? Perché la politica, e questa è la maggiore responsabilità, non solo non è intervenuta in questi anni, ma è intervenuta continuando a promuovere tutti coloro che erano stati condannati e ponendo così i magistrati di fronte anche a una responsabilità che non gli compete perché i magistrati devono rispondere unicamente alla legge. E' la politica che non doveva mettere nelle condizioni di far sì che i colpevoli fossero al vertice delle istituzioni, ritengo che i magistrati abbiano semplicemente bonificato almeno parzialmente quelle istituzioni.
Rimane aperta anche un’altra questione, a picchiare, a produrre violenza nella Diaz sono state centinaia e centinaia di poliziotti, la stragrande maggioranza di costoro, cioè di manovali della violenza non sono stati individuati perché avevano il volto coperto con il casco e con un bavaglio, nessuno di costoro è stato quindi condannato e qui si apre anche la questione di qual è la formazione che avviene dentro la Polizia? Come viene sviluppato l’arruolamento, quali sono le forme di educazione che vengono proposte dentro la Polizia? Che ruolo svolge, direi non svolge più, quello che una volta era il sindacato di Polizia conquistato negli anni 80. Dopodichè rimangono invece completamente intatte le responsabilità della politica e io da questo punto di vista credo che bisogna essere molto chiari senza guardare in faccia a nessuno e dire le cose come stanno.
C’è una gravissima responsabilità del centro-destra, c’è la responsabilità di Fini, di cui nessuno oggi discute, che non dimentichiamo. Mentre avvenivano quei fatti a Genova era nella caserma centrale dei Carabinieri e non si capisce perché. Lì non doveva essere, non gli competeva come ruolo istituzionale. C’è la responsabilità di tutta la destra che ha gestito quei fatti durante e dopo, ma non solo, una parte del centro-sinistra fino all’ultimo istante ha cercato di salvare i massimi dirigenti della Polizia. Leggete l’articolo di oggi di Bonini sulla Repubblica cosa sostiene? Che i condannati, personaggi più importanti sono persone che hanno svolto importantissimi ruoli sulla lotta alla mafia etc. e che quindi bisognava avere un occhio di riguardo con loro che, come dire, la giustizia non è uguale per tutti. Uno acquisisce dei bonus nella vita, dopodichè può fare quello che vuole, questo è qualcosa di assolutamente esterno a quanto prevede la legge e quanto prevede il diritto e quanto prevede soprattutto la Costituzione."
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Purtroppo le forze armate e di pubblica sicurezza sono altamente contaminate di ideologia fascista.
Spesso ci troviamo a che fare con persone integerrime, dall'altissimo profilo professionale, veri servitori dello stato, alcuni persino eroi.
Che pero` c'hanno il vizietto.
Sono un po' razzisti verso gli stranieri.
Accomodanti verso il mafiosetto, salvo poi perderne il controllo.
E soprattutto estremamente razzisti verso quelle che chiamano "le zecche".
Zecca per loro e` chiunque sia "debole", secondo i loro standard fascisti di "uomo forte".
Ci includono quindi omosessuali, pacifisti, gente di sinistra in genere, volontari, ...
Nella loro "mente malata" e` preferibile avere a che fare con un malvivente coi coglioni che che una "checca".
O con un "negher" violento, piuttosto che con un branco di sindacalisti.
Con questa mentalita`, tollerata dall'arruolamento fino a quando vanno in pensione (vedi il pensiero di Cossiga), prima o poi "l'incidente" accade.
Dobbiamo combattere la mentalita`.
Oltre che tentare di sbatterli in galera.
Ciao.
soloo42000
Spesso ci troviamo a che fare con persone integerrime, dall'altissimo profilo professionale, veri servitori dello stato, alcuni persino eroi.
Che pero` c'hanno il vizietto.
Sono un po' razzisti verso gli stranieri.
Accomodanti verso il mafiosetto, salvo poi perderne il controllo.
E soprattutto estremamente razzisti verso quelle che chiamano "le zecche".
Zecca per loro e` chiunque sia "debole", secondo i loro standard fascisti di "uomo forte".
Ci includono quindi omosessuali, pacifisti, gente di sinistra in genere, volontari, ...
Nella loro "mente malata" e` preferibile avere a che fare con un malvivente coi coglioni che che una "checca".
O con un "negher" violento, piuttosto che con un branco di sindacalisti.
Con questa mentalita`, tollerata dall'arruolamento fino a quando vanno in pensione (vedi il pensiero di Cossiga), prima o poi "l'incidente" accade.
Dobbiamo combattere la mentalita`.
Oltre che tentare di sbatterli in galera.
Ciao.
soloo42000
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Il capo della polizia Manganelli «accoglie la sentenza della magistratura con il massimo dovuto rispetto e ribadisce l'impegno a proseguire nel costante miglioramento del percorso formativo relativo al complesso campo dell'ordine e della sicurezza pubblica».
Il capo della polizia Manganelli “accoglie la sentenza della magistratura …”
...sembra che faccia una concessione! Come se non fosse un preciso obbligo ritenere le sentenze definitive come inconfutabili. Piuttosto dovrebbe chiedere scusa a nome di tutta la polizia ed inoltre deprecare i lunghi tempi della giustizia che consentono con le provvidenziali prescrizioni, salvacondotti a chi si è reso responsabile di così gravi violenze abusando e tradendo i propri doveri istituzionali.
Il capo della polizia Manganelli “accoglie la sentenza della magistratura …”
...sembra che faccia una concessione! Come se non fosse un preciso obbligo ritenere le sentenze definitive come inconfutabili. Piuttosto dovrebbe chiedere scusa a nome di tutta la polizia ed inoltre deprecare i lunghi tempi della giustizia che consentono con le provvidenziali prescrizioni, salvacondotti a chi si è reso responsabile di così gravi violenze abusando e tradendo i propri doveri istituzionali.
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Uomini contro
soloo42000 ha precisato che militari e polizia soffrono della stessa malattia.
Infatti.
Questa sera su La7, mi sembra in prima serata, verrà mandato in onda il film in bianco e nero : "Orizzonti di gloria", uno dei capolavori di Stanley Kubrick che nel 1957 sfida Hollywood e il mondo militarista Usa, anche se il film racconta episodi della prima guerra mondiale dell'esercito francese.
Ma quel mondo è poco dissimile ovunque.
***
Orizzonti di gloria (film)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Orizzonti di gloria (Paths of Glory) è un film del 1957 diretto da Stanley Kubrick e tratto dal romanzo omonimo di Humphrey Cobb.
È il quarto lungometraggio di Stanley Kubrick che per la prima volta si misura con scenari di guerra e con quel mondo militare che qui, come in diversi film seguenti, è sottoposto ad una critica talmente severa da suscitare reazioni e prese di distanza.
La storia prende ispirazione da alcuni episodi realmente accaduti all'interno dell'esercito francese durante la prima guerra mondiale.
Nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Trama [modifica]
Prima guerra mondiale, 1916, fronte occidentale. La prospettiva di una promozione in caso di successo vince le perplessità del generale francese Mireau sull'opportunità di sferrare un attacco al famigerato "formicaio", strategica e munitissima postazione in mano ai tedeschi, posta su una collina difficilmente espugnabile.
Per caricare i soldati, il generale passa personalmente in rassegna le truppe sistemate in interminabili trincee, cercando di spronarle e motivarle dopo mesi di logorante stallo. Il comando delle operazioni è affidato al colonnello Dax, fermamente contrario ad un'azione che avrà un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, ma che si vede costretto ad obbedire.
Come previsto, l'attacco è un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne è letteralmente impossibilitato dal fitto fuoco nemico. Informato della situazione, Mireau interpreta questo comportamento delle sue truppe come codardia e ordina che venga aperto il fuoco contro le proprie retrovie, a modo di punizione/esortazione. Il comandante dell'artiglieria si oppone all'ordine pretendendo che gli venga recapitato per iscritto. Così, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l'offensiva si esaurisce miseramente.
Mireau, per dimostrare fermezza e scaricare la colpa dello scriteriato attacco sulle truppe, sostiene con il Comando la tesi della codardia e propone la fucilazione di 100 uomini presi a caso. Il generale Broulard, suo superiore, gli concede di prenderne 3, uno per ogni compagnia coinvolta, che saranno sottoposti al giudizio di una regolare corte marziale. Di fatto i 3 prescelti sono solo in parte presi a caso. Il caporale Paris è vittima di un conto aperto con il suo diretto superiore, il soldato Ferol è indicato dai suoi stessi commilitoni, in quanto bollato come "asociale", mentre il soldato Arnaud è uno degli elementi più coraggiosi e la sua scelta a sorte, l'unica, è davvero un beffardo scherzo del caso.
Il colonnello Dax, valente avvocato parigino prima della guerra, assume la difesa dei suoi tre uomini, sebbene sia cosciente che la sentenza è praticamente già scritta. Nel processo rivolge le sue accuse verso il generale Mireau, il vero responsabile del fallito attacco, il quale non contento di aver commesso un errore, aveva persino ordinato di sparare contro le sue stesse truppe.
L'accorata difesa del colonnello Dax non è sufficiente, e così, sgomenti e increduli, i tre vengono condannati a morte per codardia. A rendere ancora più incredibile l'epilogo di questa storia c'è la condizione del soldato Arnaud, portato alla fucilazione in barella e semicosciente dopo che la sera precedente, durante la visita in cella del cappellano, si era procurato una frattura al cranio a seguito di uno scatto d'ira dettato dallo smarrimento per la situazione inspiegabile che stava vivendo.
Conclusa la solenne ed esemplare fucilazione, Broulard invita Mireau e Dax a colazione presso l'elegante palazzo del Comando. A Mireau dà il benservito facendogli capire che sarà aperta un'inchiesta sul suo comportamento durante il famoso attacco fallito. Restato solo con Dax propone a questi il posto del generale che, in pratica, lui stesso ha appena contribuito a rimuovere. Broulard, che sinceramente ammira Dax pensando che si sia abilmente servito di tutta la vicenda per fare fuori Mireau e aprirsi una carriera, indispettisce con le sue insinuazioni l'integerrimo colonnello al punto da fargli rifiutare qualsiasi proposta e chiudere il colloquio in maniera tanto brusca da precludersi anche la prospettiva di future promozioni. Per Dax, uomo di saldi principi, i suoi uomini vengono prima della carriera.
Nel finale vediamo i soldati godere finalmente di un momento di libertà in una locanda. Quando il proprietario del locale introduce una spaesata ragazza tedesca come l'attrazione del giorno e la invita a cantare qualcosa, dopo gli iniziali schiamazzi cala il silenzio, e i volti dei soldati diventano seri; la dolce melodia viene pian piano intonata da tutti e poco importa che sia proprio un canto popolare tedesco (Der treuer Husar, "l'Ussaro fedele") e la voce di una giovane "nemica" ad evocare emozioni, ricordi e sentimenti lontani, ma che accomunano tutti.
Quando a Dax, che assiste dall'esterno a questa scena, viene portato un nuovo ordine, questi decide di attendere un po' prima di informare i suoi uomini che si deve tornare subito a combattere. Almeno il tempo di una canzone.
soloo42000 ha precisato che militari e polizia soffrono della stessa malattia.
Infatti.
Questa sera su La7, mi sembra in prima serata, verrà mandato in onda il film in bianco e nero : "Orizzonti di gloria", uno dei capolavori di Stanley Kubrick che nel 1957 sfida Hollywood e il mondo militarista Usa, anche se il film racconta episodi della prima guerra mondiale dell'esercito francese.
Ma quel mondo è poco dissimile ovunque.
***
Orizzonti di gloria (film)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Orizzonti di gloria (Paths of Glory) è un film del 1957 diretto da Stanley Kubrick e tratto dal romanzo omonimo di Humphrey Cobb.
È il quarto lungometraggio di Stanley Kubrick che per la prima volta si misura con scenari di guerra e con quel mondo militare che qui, come in diversi film seguenti, è sottoposto ad una critica talmente severa da suscitare reazioni e prese di distanza.
La storia prende ispirazione da alcuni episodi realmente accaduti all'interno dell'esercito francese durante la prima guerra mondiale.
Nel 1992 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1]
Trama [modifica]
Prima guerra mondiale, 1916, fronte occidentale. La prospettiva di una promozione in caso di successo vince le perplessità del generale francese Mireau sull'opportunità di sferrare un attacco al famigerato "formicaio", strategica e munitissima postazione in mano ai tedeschi, posta su una collina difficilmente espugnabile.
Per caricare i soldati, il generale passa personalmente in rassegna le truppe sistemate in interminabili trincee, cercando di spronarle e motivarle dopo mesi di logorante stallo. Il comando delle operazioni è affidato al colonnello Dax, fermamente contrario ad un'azione che avrà un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, ma che si vede costretto ad obbedire.
Come previsto, l'attacco è un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne è letteralmente impossibilitato dal fitto fuoco nemico. Informato della situazione, Mireau interpreta questo comportamento delle sue truppe come codardia e ordina che venga aperto il fuoco contro le proprie retrovie, a modo di punizione/esortazione. Il comandante dell'artiglieria si oppone all'ordine pretendendo che gli venga recapitato per iscritto. Così, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l'offensiva si esaurisce miseramente.
Mireau, per dimostrare fermezza e scaricare la colpa dello scriteriato attacco sulle truppe, sostiene con il Comando la tesi della codardia e propone la fucilazione di 100 uomini presi a caso. Il generale Broulard, suo superiore, gli concede di prenderne 3, uno per ogni compagnia coinvolta, che saranno sottoposti al giudizio di una regolare corte marziale. Di fatto i 3 prescelti sono solo in parte presi a caso. Il caporale Paris è vittima di un conto aperto con il suo diretto superiore, il soldato Ferol è indicato dai suoi stessi commilitoni, in quanto bollato come "asociale", mentre il soldato Arnaud è uno degli elementi più coraggiosi e la sua scelta a sorte, l'unica, è davvero un beffardo scherzo del caso.
Il colonnello Dax, valente avvocato parigino prima della guerra, assume la difesa dei suoi tre uomini, sebbene sia cosciente che la sentenza è praticamente già scritta. Nel processo rivolge le sue accuse verso il generale Mireau, il vero responsabile del fallito attacco, il quale non contento di aver commesso un errore, aveva persino ordinato di sparare contro le sue stesse truppe.
L'accorata difesa del colonnello Dax non è sufficiente, e così, sgomenti e increduli, i tre vengono condannati a morte per codardia. A rendere ancora più incredibile l'epilogo di questa storia c'è la condizione del soldato Arnaud, portato alla fucilazione in barella e semicosciente dopo che la sera precedente, durante la visita in cella del cappellano, si era procurato una frattura al cranio a seguito di uno scatto d'ira dettato dallo smarrimento per la situazione inspiegabile che stava vivendo.
Conclusa la solenne ed esemplare fucilazione, Broulard invita Mireau e Dax a colazione presso l'elegante palazzo del Comando. A Mireau dà il benservito facendogli capire che sarà aperta un'inchiesta sul suo comportamento durante il famoso attacco fallito. Restato solo con Dax propone a questi il posto del generale che, in pratica, lui stesso ha appena contribuito a rimuovere. Broulard, che sinceramente ammira Dax pensando che si sia abilmente servito di tutta la vicenda per fare fuori Mireau e aprirsi una carriera, indispettisce con le sue insinuazioni l'integerrimo colonnello al punto da fargli rifiutare qualsiasi proposta e chiudere il colloquio in maniera tanto brusca da precludersi anche la prospettiva di future promozioni. Per Dax, uomo di saldi principi, i suoi uomini vengono prima della carriera.
Nel finale vediamo i soldati godere finalmente di un momento di libertà in una locanda. Quando il proprietario del locale introduce una spaesata ragazza tedesca come l'attrazione del giorno e la invita a cantare qualcosa, dopo gli iniziali schiamazzi cala il silenzio, e i volti dei soldati diventano seri; la dolce melodia viene pian piano intonata da tutti e poco importa che sia proprio un canto popolare tedesco (Der treuer Husar, "l'Ussaro fedele") e la voce di una giovane "nemica" ad evocare emozioni, ricordi e sentimenti lontani, ma che accomunano tutti.
Quando a Dax, che assiste dall'esterno a questa scena, viene portato un nuovo ordine, questi decide di attendere un po' prima di informare i suoi uomini che si deve tornare subito a combattere. Almeno il tempo di una canzone.
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Il punto e` che in quegli ambienti si COMPIACCIONO di non mandare avanti i Dax, o i Montalbano, o i Rocca (per restare alla fiction).
Ma i Mireau.
Un po' come i nonni che preferiscono il nipote che non rispetta le donne (naturalmente lo vogliono sciupafemmine, cosi` fa il nipote quello che loro non hanno fatto...), piuttosto che un nipote studioso, impegnato, ma un po' impacciato.
Sono ambientacci.
Culturalmente.
Ma riflettono quel che siamo come societa`.
Ciao.
soloo42000
Ma i Mireau.
Un po' come i nonni che preferiscono il nipote che non rispetta le donne (naturalmente lo vogliono sciupafemmine, cosi` fa il nipote quello che loro non hanno fatto...), piuttosto che un nipote studioso, impegnato, ma un po' impacciato.
Sono ambientacci.
Culturalmente.
Ma riflettono quel che siamo come societa`.
Ciao.
soloo42000
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Re: Poliziotti ...o cosa?
Uomini contro
Ok, per quanto riguarda il passo in avanti nei confronti delle forze di Polizia che si mettono fuori dalla Costituzione,........ma quello che mi chiedo, visto che non riesco ad avere risposta da quanto letto, e se queste istituzioni hanno agito per conto proprio oppure, su input del potere politico.
Sembra strana una degenerazione di questo livello in occasione di un summit di livello internazionale.
Non dimentichiamo che a Genova ci stavano i capi del G8, che Berlusconi esordiva sulla scena internazionale dopo anni di opposizione seguiti ad una breve apparizione nel 1994, e che nella cabina di regia della Questura ci stava Fini, quel Fini che Bersani e Dalemoni bruciano dalla voglia di allearsi.
Naturalmente per il bene dell'Italia e degli italiani, soprattutto quelli in possesso della certificazione di "Merli doc".
Ok, per quanto riguarda il passo in avanti nei confronti delle forze di Polizia che si mettono fuori dalla Costituzione,........ma quello che mi chiedo, visto che non riesco ad avere risposta da quanto letto, e se queste istituzioni hanno agito per conto proprio oppure, su input del potere politico.
Sembra strana una degenerazione di questo livello in occasione di un summit di livello internazionale.
Non dimentichiamo che a Genova ci stavano i capi del G8, che Berlusconi esordiva sulla scena internazionale dopo anni di opposizione seguiti ad una breve apparizione nel 1994, e che nella cabina di regia della Questura ci stava Fini, quel Fini che Bersani e Dalemoni bruciano dalla voglia di allearsi.
Naturalmente per il bene dell'Italia e degli italiani, soprattutto quelli in possesso della certificazione di "Merli doc".
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- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: Poliziotti ...o cosa?
Proprio così, vedevano quel momento, come momento propizio per imporre un "ordine nuovo" volevano (si illudevano) di potercamillobenso ha scritto:Uomini contro
Ok, per quanto riguarda il passo in avanti nei confronti delle forze di Polizia che si mettono fuori dalla Costituzione,........ma quello che mi chiedo, visto che non riesco ad avere risposta da quanto letto, e se queste istituzioni hanno agito per conto proprio oppure, su input del potere politico.
Sembra strana una degenerazione di questo livello in occasione di un summit di livello internazionale.
Non dimentichiamo che a Genova ci stavano i capi del G8, che Berlusconi esordiva sulla scena internazionale dopo anni di opposizione seguiti ad una breve apparizione nel 1994, e che nella cabina di regia della Questura ci stava Fini, quel Fini che Bersani e Dalemoni bruciano dalla voglia di allearsi.
Naturalmente per il bene dell'Italia e degli italiani, soprattutto quelli in possesso della certificazione di "Merli doc".
piegare la piazza ai loro disegni ed esibire al mondo intero il loro "ordine", Fini non era lì a caso.
"Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia ..."
(F. Guccini P.zza Alimonda)
http://www.youtube.com/watch?v=KbfIscqYKOE
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