Politica & Palazzo | di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 marzo 2012
Riccardi: “Schifato dalle strumentalizzazioni Pdl”. Scoppia il caso politico. Poi le scuse
Le parole, intercettate dai cronisti al Senato, scatenano le reazioni e le polemiche del Popolo della libertà: Gasparri vuole le dimissioni del ministro della Cooperazione, Cicchitto lo accusa di doppiezza. In serata le scuse: "Si è trattato di battute estrapolate nel corso di una conversazione informale"
“Alfano voleva creare il caso, vogliono solo strumentalizzare ed è la cosa che mi fa più schifo della politica”. Le parole pronunciate nel pomeriggio dal ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, hanno fatto scoppiare un vero e proprio caso politico: Gasparri ha immediatamente chiesto la smentita o le dimissioni del ministro, Cicchitto lo ha accusato di doppiezza mentre per Brunetta “disprezzare la politica è disprezzare la democrazia”. E in serata sono arrivate le scuse di Riccardi che si è giustificato dicendo che ”si è trattato di battute, estrapolate nel corso di una conversazione informale”.
Il colloquio tra Riccardi e il ministro della Giustizia Paola Severino, intercettato dai cronisti al Senato, si riferiva al mancato vertice di questa sera tra i leader dei partiti e Mario Monti. “Alfano – ha detto Riccardi – voleva solo creare il caso. Vogliono solo strumentalizzare ed è la cosa che mi fa più schifo della politica ma quei tempi sono finiti. Loro hanno grossi problemi nel trovare l’accordo sulla legge elettorale”.
La reazione del Pdl è stata molto polemica: Maurizio Gasparri, tra i primi a chiedere la smentita e soprattutto le dimissioni del ministro, ha atteso le scuse ufficiali del ministro. Poi non ha comunque ritrattato sulla richiesta di dimissioni: “Le scuse sono apprezzabili. Non è stata una bella affermazione, sulle dimissioni valuteremo”. Ancora più netto Cicchitto, capogruppo alla Camera: “Se al Ministro Riccardi facciamo schifo può benissimo prendere definitivamente le distanze da noi dimettendosi. In caso diverso metterebbe in evidenza una straordinaria dose di doppiezza e di opportunismo continuando a fare il ministro con il voto di chi disprezza”.
“Al ministro pro tempore Andrea Riccardi – ha dichiarato Renato Brunetta – dico che tutte le opinioni sono lecite, ma il disprezzo della politica è il disprezzo della democrazia. Un ministro in carica che non ha mai ricevuto un mandato popolare farebbe bene a misurare anche quel che pensa. Farebbe meglio a dedicarsi ad altro”.
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