Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro camillobenso.Si è stato buttato fuori dalla RAI Grillo come Dario Fo e Franca Ramec.
Ma in tutto questo tempo sia Grillo in un verso e la coppia Fo e Franca, hanno sempre fatto spettacoli riguardante le persone comuni.
E denunciando le magagne.Quindi non diciamo che non sanno niente di politica.Franca Ramec ci ha provato, nel suo piccolo da parlamentare. Poi si è dimessa
vedendo lo schifo.Di una cosa può essere fiera.Di essersi battuta per i soldati che morivano di cancro Jugoslavia anche nel suo blog.Alla fine hanno dovuto acettare che quelle morti erano la causa dell'uranio impoverito.
Lasciamo perdere i programmi che nessuno li ha mai mantenuti.Anche Firmando davanti a Vespa.
Dopo trovano loro il motivo per il quale non sono stati capaci di farli rispettare.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Il MoVimento 5 Stelle e' un movimento politico promosso da BEPPE GRILLO in seguito all'esperienza dei gruppi MeetUp nati nel 2005 e ai risultati positivi con le prime Liste Civiche 5 Stelle nel 2008. Ad oggi infatti il Movimento conta circa 250 consiglieri comunali in molte citta' capoluogo di provincia, 4 consiglieri regionali e 4 sindaci.
Questo e' il primo Movimento politico al mondo nato in Rete che sia riuscito ad organizzarsi sul territorio in un tempo esiguo e con risorse limitate. Lo stesso premio Nobel dell'Economia , J. Stiglitz , si sta interessando del fenomeno.
Il 'MoVimento 5 Stelle - sezione di Padova' ha come obiettivo politico quello di creare le basi per radicarsi in modo diffuso nel territorio e sostenere la creazione e il mantenimento di liste elettorali proprie. TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE, RISPETTO delle REGOLE, RICAMBIO GENERAZIONALE, EFFICIENZA, DIALOGO e SIMPATIA non sono solo alcuni sostantivi propri di questo MoVimento, ma anche temi che vogliamo dettare all'agenda politica del Veneto.
Dai, ti aspettiamo al prossimo MeetUp per conoscerti!
http://www.beppegrillo.it/meetup/treviso.php
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Io mi chiedo solamente cosa hanno fatto in questi 20 anni i politici di carriera a oggi.Non occore ve lo dica lo sapete tutti voi.
Allora per quale motivo non provare altro?
Siete daccordo per due legislature?
Siete daccordo per riduzione stipendi e parlamentari?
Siete daccordo che prima viene la salute e poi il lavoro.
Non vi rendete conto che le stagioni sono cambiate?
Non vi rendete conto che sarebbe ora di finirla di cementificare a vanvera?
Insomma conservare l'ambiente per i figli e nipoti ecc..........
In questi 60 anni abbiamo costruito anche troppo e male, con disastri dal Vaion in poi.Marchera Petrolchico tumori e rovinato l'ambiente.
L'amianto una strage, ora L'Ilva ecc.............
Pensate che questi che abbiamo avuto fino ad ora politicanti di mestiere.Sappiano fare qualcosa di meglio di una persona normale?Questi non sanno un tubo di niente.Hanno bisogno del suggeritore li vedi in trasmissione.Scaiola ministro degli interni G8 bel lavoro che ha fatto.Forse pensava all'appartamento che gli avevano comprato.
Il PD ora ha rotto con Di Pietro.Ha fatto bene Di Pietro a rompere.Forse con mani pulite sapeva molte cose anche della sinistra.Non si è accanito anche con loro ,per il semplice motivo che non avevamo nessun partito in quel momento.
Io personalmente ho chiuso con questi, li ho sopportati anche troppo.
Volete i programmi.Prodi ne aveva fatto uno che sembrava un libro che molti di loro neanche lo avevano letto.
A Silvio è bastato togliere ICI.
Ciao
Paolo11

Caro paolino,

sono sicuro che tu non hai mai acquistato nulla a scatola chiusa. Lo stesso vale in questo caso.

Sappiamo tutti che questa classe politica è fallita e deve essere cambiata. Ma quando vai a fare una proposta devi saper dire come hai intenzione di risolvere i principali problemi della società italiana che in questo momento sono l’economia allo sfascio, il crollo della produzione industriale la disoccupazione al 10,8 % e quella giovanile al 36 %.

Quando dovevi realizzare un quadro, ti davano gli schemi e i disegni di come dovevi realizzarlo. Questo vuol dire che a monte c’era un progetto. Poi ci voleva gente che sapesse realizzarlo manualmente.

Qui è la stessa cosa, ci vuole un progetto e la gente che sappia realizzarlo.

Qual’è in questo caso il progetto di Grillo per farci uscire dalla crisi e dalla recessione?
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

UNICREDIT E INTESA “SCOMMETTONO” SU UNA LUNGHISSIMA CRISI: AUMENTATI GLI ACCANTONAMENTI PER FRONTEGGIARE IL BOOM DEI CREDITI A RISCHIO - INTESA QUEST’ANNO HA “PRESTATO” 8 MILIARDI IN MENO ALLE IMPRESE, UNICREDIT 5 - PAURA? MACCHE’: HANNO PRESTATO SOLDI SOLO A CHI, TRA I PICCOLI E MEDI IMPRENDITORI, HA FORNITO GARANZIE ULTRASOLIDE, E QUINDI SE TUTTO VA MALE SI IMPADRONIRANNO DI CASE, AUTO E PROPRIETA’…


Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"


Fin qui è andata male, malissimo, ma tenetevi forte perché nei prossimi mesi rischia di andare ancora peggio. Questo è il messaggio che arriva dai conti di Intesa e Unicredit resi noti nei giorni scorsi. Proprio così, perché le due più importanti banche nazionali hanno aumentato, e di molto, gli accantonamenti per far fronte ai crediti a rischio. Come dire: nei prossimi mesi ci saranno sempre più aziende che non riusciranno a far fronte ai loro impegni. Di conseguenza gli istituti di credito mettono da parte denaro fresco per far fronte al previsto aumento delle insolvenze.

Insomma, brutte notizie in un panorama che appare già di per sé desolante. I prestiti alle imprese, infatti, sono in calo costante da un pezzo. Un po' perché i banchieri sono diventati ancora più prudenti. Ma anche le aziende, con l'aria che tira, investono di meno e quindi non bussano neppure più all'ufficio fidi. E la gelata continua. Questo è quanto prevedono le grandi banche e lo mettono nero su bianco nei conti chiusi al 30 giugno, pubblicati alla fine della settimana scorsa.


BANCA INTESA
Intesa, per dire, segnala che i volumi medi dei crediti verso la clientela nei primi sei mesi di quest'anno sono calati del 2,2 per cento. In termini assoluti questa sforbiciata vale la bellezza di 8 miliardi di euro. Tutto denaro che è rimasto nei forzieri della banca milanese. Se passiamo a Unicredit la musica non cambia granché.

L'istituto guidato da Federico Ghizzoni ha visto diminuire dello 0,9 per cento il totale dei finanziamenti alla clientela rispetto a giugno 2011 e dello 0,6 per cento circa rispetto a soli sei mesi fa. Il taglio vale quasi 5 miliardi nel giro di un anno. Va detto però che Unicredit è una banca globale, con una fetta importante delle sue attività in Germania e nell'Europa orientale. E così, se concentriamo l'attenzione sull'Italia, si scopre che il calo è ancora maggiore, come spiega la relazione semestrale di Unicredit senza però fornire cifre precise.



FEDERICO GHIZZONI
Il segnale più allarmante arriva però da una voce in particolare, quella delle "rettifiche nette su crediti". Ovvero il denaro accantonato per far fronte a prevedibili insolvenze o gravi difficoltà dei clienti. Nel solo secondo trimestre di quest'anno (da aprile a giugno) le rettifiche decise dai vertici di Unicredit sono cresciute del 36 per cento rispetto ai primi tre mesi dell'anno: da 1,4 a 1,9 miliardi.

E la crescita supera il 62 per cento se si prende come riferimento il secondo trimestre del 2011. Anche Intesa non ha potuto fare a meno di incrementare le riserve. Nel primo semestre dell'anno scorso l'istituto milanese aveva messo da parte 1,5 miliardi come rettifiche su crediti. Nei conti di Intesa chiusi a giugno del 2012 questa stessa voce vale poco più di 2 miliardi. Un aumento di oltre il 30 per cento.

C'è poco da fare, se l'economia è ferma, anzi, peggio se il Pil viaggia a marcia indietro, sempre più aziende si avvitano nella spirale della crisi, fanno fatica a rispettare le rate dei mutui e i loro debiti si trasformano in un problema per la banca. Ecco allora che i Intesa vede aumentare i propri crediti cosiddetti deteriorati, cioè quelli di problematica restituzione, di circa il 25 per cento nei primi sei mesi del 2012: da 22,7 a 26,1 miliardi. Le sole sofferenze, cioè i finanziamenti più difficili da recuperare per i banchieri, sono saliti da 8,9 a 9,6 miliardi nell'arco di sei mesi.


FEDERICO GHIZZONI
Senza contare che nei mesi scorsi Intesa si è liberata, vendendolo, di un pacchetto di sofferenze iscritte a bilancio per 270 milioni. In casa Unicredit peraltro, va ancora peggio. Nei primi sei mesi di quest'anno i crediti incagliati sono aumentati del 14 per cento rispetto a giugno del 2011. "Un aumento - si legge nel comunicato che accompagna il bilancio - dovuto per circa metà all'Italia ed è indice del perdurare della crisi economica". Il guaio è che non è ancora finita. Anzi.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

L’ULTIMA PARTITA

Amà ci chiede:

scusate.... ma quale è la formula POLITICA per rimettere in moto economia e occupazione ???
cosa propongono gli eletti dal popolo ?


Gli risponde mario con considerazioni che Maucat condivide e a cui mi associo.

Leggendo Amà :

controdomanda
che ci andiamo a fare a votare?
legittimiamo un parlamento di inadeguati? gli facciamo pure sto favore????


Leggendo mario :

Non possono e non vogliono farlo perché ciò equivarrebbe a suicidarsi. Ecco allora che ci dirottano sulle alleanze, sulle formule, sulle finte risse, utilizzando la politica come si usa il calcio e lo sport.

Sinceramente non lo so. Sono certo tuttavia che la questione si pone oggi non in termini di principio, di dovere civico e balle del genere, ma molto più pragmaticamente chiedendosi se il non voto danneggia o non questa casta.


Leggendo Maucat :

Mariok condivido largamente il tuo pensiero, infatti spererò fino all'ultimo che ci sia un'alternativa politica a votare grillino per fermare la Casta delle salme... ma ogni giorno che passa tale speranza si affievolisce.

ci sta la conferma che da altre parti del Paese si respira la stessa aria di rassegnazione che si respira da queste parti.

E come potrebbe non essere la rassegnazione a dominare la scena se sul Corriere della Sera Tommaso Labate ieri scrive:

Il duello

La sinistra contro una misura eccezionale <<depressiva e iniqua>>. Gli ex popolari: nel 2013 bisogna farla
E nel Pd spunta la fronda anti patrimoniale.
Fassina con Visco: No a tasse straordinarie
Fioroni e i montiani: si, per ridurre l’Imu

Roma – Stefano Fassina, che né stato il braccio destro, difende Francesco Visco. <<Io sono d’accordo con lui, e Bersani è d’accordo con noi>>. Il lettiano Francesco Boccia, invece parte all’attacco:<<Siamo di fronte alla vecchia sindrome di una certa sinistra che, per paura di passare per il partito delle tasse, smentisce se stessa>>. E Beppe Fioroni rincara la dose:<<Visco si rende conto che se apriamo a questa sfida possiamo chiedere l’abolizione dell’Imu sulla prima casa senza lasciare la bandierina ad Alfano?>>

Et voilà. Nascosta sotto il tappeto della carta d’intenti presentata dal segretario, dentro il Pd torna a materializzarsi la polvere dell’antica disputa sulla patrimoniale straordinaria.

E tutto perché l’ex ministro delle Finanze, in un’intervista rilasciata due giorni fa all’Unità, ha ribadito il suo <<no>> a quelle proposte….
……Fassina non ha dubbi: <<Il partito è contrario alla patrimoniale straordinaria. Soprattutto perché i grandi patrimoni sono all’estero, questa tassa finirebbe per essere depressiva e iniqua>>.

**

Qui stiamo dando proprio i numeri, siamo vicini all’impazzimento e al ribaltamento dei valori.

Nel supplemento del Bollettino statistico, N° 5 del 25 gennaio 2012, la Banca d’Italia comunica che: La ricchezza familiare netta, data dalla somma delle attività reali (immobili, terreni, fabbriche, oggetti di valore ), il 10 per cento delle famiglie più ricche possiede il 45,9 per cento della ricchezza privata italiana...

Rispetto alla relazione precedente N° 67 del dicembre 2010 la ricchezza privata di quel 10 percento di famiglie più ricche è passata dal 44,7 al 45,9 percento.

Molto probabilmente si deve desumere che Visco rientri in quella fascia e che come Berlusconi rifiuti una tassa patrimoniale straordinaria.

Diego Della Valle, che certamente rientra in quella fascia del 10 percento delle famiglie più ricche, in una delle ultime puntate di Ballarò aveva proposto di pagare per tre anni una patrimoniale straordinaria.

Bersani, anche se molto sommessamente ha sempre precisato che ci vuole una tassa patrimoniale straordinaria.

Ora se ne esce Fassina, considerato di sinistra a negare l’applicazione della patrimoniale.

Come fa a dire che è iniqua se viene applicata al 10 percento delle famiglie più ricche d’Italia?

In questo caso la rassegnazione diventa d’obbligo. I politici di sinistra si mettono a difendere posizioni di destra.

Siamo nel caos più completo.

Continua
cielo 70
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Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da cielo 70 »

Potrebbero almeno proporre un'imposta ordinaria sul patrimonio e/o sulle successioni con una soglia più bassa rispetto all'ultima.
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Stamane, poco fa ad Omnibus, una parlamentare del PD, a proposito della situazione sociale ed economica attuale e delle responsabilità di chi ci ha portati a ciò, ha detto:
“non tutti hanno lo stesso grado di responsabilità”

Questa frase l'avrebbe potuta dire chiunque altro e lo dicono ogni giorno più o meno con le stesse parole.
Questa la tesi di tutti, non potendo nascondere la gravissima situazione in cui siamo, ecco la frase magica, ricorrente dietro la quale si nasconde la propria inadeguatezza, se non peggio quando scoperti, la propria disonestà.

In sostanza non potendo esibire capacità e virtù ci si presenta come il meno peggio ed in forza di ciò raccattare consensi tali da poter eseere di nuovo eletti a prescindere dall'avere o meno un progetto politico valido e risolutivo dei problemi che ci affliggono.

Leggendo Amà :

controdomanda
che ci andiamo a fare a votare?
legittimiamo un parlamento di inadeguati? gli facciamo pure sto favore????
A tutt'oggi se si dovesse votare...
non so voi, io non saprei chi votare.
peanuts
Messaggi: 2102
Iscritto il: 21/02/2012, 22:29

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Vorrei iniziare la giornata augurando alla fornero, a monti, a tutto il governo e a chi li sostiene in parlamento di spendere tutti i soldi in medicine.
Invano.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

L'OBIETTIVO DI UNA LEGGE PER DISCIPLINARE LA POLITICA

Partiti, più controlli e meno soldi pubblici

Il rapporto Amato: vigilanza alla Corte dei conti
Per i sindacati «distacchi» da diminuire

ROMA - Meno finanziamenti pubblici ai partiti e rapportati ai contributi ricevuti dai privati, con ogni singola donazione e donatore registrato su un sito internet accessibile a tutti i cittadini. Stretta sui distacchi sindacali nel pubblico impiego. Sono le principali proposte dei dossier Amato allo studio del presidente del Consiglio, Mario Monti. Dopo la brevissima pausa estiva il governo ripartirà dalle nuove misure di revisione della spesa pubblica (spending review), ma metterà mano anche ai finanziamenti della politica e del sindacato. Lo farà sulla base delle relazioni consegnate dall'ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, al quale il premier ha appunto dato il compito di suggerire i tagli. A completare il quadro ci sono poi le misure per ridurre gli incentivi alle imprese, anche qui seguendo le indicazioni di un altro consulente di Monti, l'economista Francesco Giavazzi. Infine, con la legge di Stabilità di ottobre, il governo dovrebbe varare il riordino delle agevolazioni fiscali già censite dal sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani. Tutti questi interventi puntano a realizzare consistenti risparmi di spesa, innanzitutto per evitare l'aumento dell'Iva che altrimenti scatterà a luglio 2013. Servono circa 6 miliardi di euro.
Sì ai finanziamenti alla politica - «Una qualche forma di finanziamento pubblico della politica esiste in ogni democrazia», dice Amato nel rapporto consegnato a Monti. È così per evitare che solo i ricchi partecipino e far sì «che ogni cittadino possa accedere al processo politico, in condizioni di parità». Di certo, prosegue l'ex premier, «non esiste ordinamento realmente democratico che non preveda un accettabile finanziamento pubblico del momento elettorale». Perfino negli Stati Uniti, «dove il privato la fa da padrone», si assiste alla «ripresa di un dibattito intorno alla necessità di un finanziamento pubblico». I Paesi europei hanno tutti un sistema misto di finanziamenti, pubblico e privato. Le risorse che arrivano dallo Stato sono di tre tipi: i rimborsi elettorali; il finanziamento diretto, «in genere destinato a partiti e a gruppi parlamentari»; quello indiretto (agevolazioni, contributi all'editoria di partito, tariffe di favore sui servizi postali, di trasporto, eccetera).

Riformare i partiti - Dopo aver passato in rassegna le principali caratteristiche dei sistemi in vigore nei Paesi europei, Amato trae le sue conclusioni, che possono essere sintetizzate in dieci punti. 1) È necessaria «una legge che disciplini e regoli i partiti politici», anche al fine di assicurare che tutte le contribuzioni siano «ancorate a garanzie minime di democrazia interna dei partiti». Bisogna insomma attuare l'articolo 49 della Costituzione, perché solo in Italia i partiti sono semplici associazioni di fatto sottratte a vincoli e controlli. 2) Vanno «ridotti i rimborsi elettorali, in ragione di tetti di spesa da determinare con rigore per le campagne elettorali, anche ove i rimborsi siano poi parametrati ai voti». 3) Il finanziamento diretto «è ammissibile solo in ragione percentuale a quanto ottenuto dai partiti con erogazioni liberali», anche per evitare che si formino piccoli gruppi politici al solo scopo di prendere soldi pubblici. 4) Consentire i finanziamenti privati «non solo da persone fisiche, ma anche da persone giuridiche, entro limiti quantitativi e in regime di massima trasparenza». 5) Aumentare lo spazio di «accesso ai servizi». Per esempio, le «sale per riunioni ed incontri» in sedi pubbliche al fine di «ridurre il finanziamento diretto».

Un sito per la trasparenza - 6) Ogni forma di contribuzione «deve cessare con lo scioglimento» del partito. 7) Il controllo sui rendiconti e sulla gestione finanziaria va affidato alla Corte dei Conti. 8) Le modalità di erogazione devono «evitare il formarsi a beneficio dei partiti di significative liquidità». 9) Regolamentare le lobby. 10) Come negli Stati Uniti va aperto un sito internet «che renda obbligatoriamente trasparenti e conoscibili i donatori e i finanziatori per ciascun partito e per i candidati ad ogni livello».

Meno distacchi sindacali - Nella «Nota sul finanziamento diretto e indiretto del sindacato» Amato esamina i tre canali attraverso i quali arrivano risorse alle organizzazioni dei lavoratori: i distacchi, i patronati e i Caf (centri di assistenza fiscale). La conclusione è che ci sono margini solo sui distacchi nel pubblico impiego, che causano assenze retribuite dal lavoro corrispondenti a 3.655 dipendenti l'anno (uno su 550) per un costo di 113,3 milioni di euro. Questa spesa si può ridurre o tagliando ancora di più i distacchi, già ridimensionati nel 2009, o mettendo le retribuzioni dei lavoratori distaccati a carico del sindacato oppure incentivando gli stessi sindacati a «utilizzare i propri iscritti in pensione per gli incarichi direttivi». Sui patronati e i Caf, Amato suggerisce invece di non intervenire, sia perché svolgono funzioni essenziali (riconosciute da sentenze della Corte costituzionale quelle dei patronati) sia perché entrambi hanno già subito pesanti tagli dei contributi.

Enrico Marro
9 agosto 2012 | 8:20

http://www.corriere.it/politica/12_agos ... 8e55.shtml
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

cielo 70 ha scritto:Potrebbero almeno proporre un'imposta ordinaria sul patrimonio e/o sulle successioni con una soglia più bassa rispetto all'ultima.
................
Lultima è quella di Prodi? sucessione fino a 250.000 euro . OLtre si paga
Ciao
Paolo11
Maucat
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Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

Senza una Patrimoniale che ci consenta di alleggerire il debito pubblico e allo stesso tempo di avere qualche soldo per investire nella crescita e nella creazione di lavoro e quindi ricchezza siamo del gatto come si dice in Toscana...(ovviamente non basta solo quella ma almeno cominciamo a dare un segnale forte...).
Il PD è ormai alla fase catatonica e farnetica ogni ora di più, sono veramente allibito... come si fa a non capire che se non si redistribuisce un pò della ricchezza i giochi questa volta sono finiti per tutti!
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