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mariok

Re: Top News

Messaggio da mariok »

In Cina il reato di sesso di gruppo può essere punito fino a cinque anni di prigione
Ohibò!


CINA, FOTO DI DIRIGENTI DI PARTITO NUDI SUL WEB

Sexgate in Cina: l'orgia dei dirigenti
di partito che sconvolge il Paese

Dirigenti di partito nudi in una camera d'albergo insieme a delle ragazze, ma i protagonisti smentiscono: foto modificate

Un maxi scandalo sessuale che coinvolge funzionari governativi. Su Weibo, il twitter cinese, stanno circolando più di 100 scatti che ritrarrebbero Wang Minsheng, segretario del partito comunista del distretto di Luijang, nella provincia dell'Anhui e il suo numero due, in un'orgia a cinque. «Calunnie malevole» le ha definite in un comunicato il partito comunista, che ha annunciato querela contro i responsabili di questa «campagna denigratoria». Ma lunedì il sito internet del Quotidiano del Popolo ha annunciato che Wang è stato rimosso dal suo posto e messo sotto inchiesta.
LE FOTO - Nel frattempo le foto con tre uomini nudi e due donne, in una camera d'albergo, stanno facendo in Cina il giro del web. Wang Minsheng, segretario del Partito della contea, è stato accusato di guidare il "Sex Party" dopo che la sua foto personale, è stata pubblicato a fianco alle immagini dell'orgia per il confronto. «Siamo tutti infuriati - ha detto Zhang Qi, direttore dell'ufficio pubblicità Internet della contea - in un primo momento abbiamo anche sospettato che le foto fossero state modificate con Photoshop, ma poi abbiamo capito chi è la fonte di questi scatti». Intervistato da un giornalista del Quotidiano del Popolo, Minsheng ha risposto che le immagini sono false e ritoccate e ha anche spiegato di essere vittima di persone coinvolte in scandali di corruzione. Qualcuno infatti ipotizza si tratti di un diversivo per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica dal processo alla moglie di Bo Xilai, ex potente leader politico caduto in disgrazia: le foto sono state diffuse il giorno dell'udienza. In Cina il reato di sesso di gruppo può essere punito fino a cinque anni di prigione.

Redazione Online
15 agosto 2012 | 22:08

http://apps.facebook.com/corrieresocial ... ec0a.shtml
Stratos58
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Re: Top News

Messaggio da Stratos58 »

Gli aumenti dei "costi medi per famiglia" nel corso del SOLO 2012.

ALIMENTAZIONE (+7%) 392 euro
TRENI (ANCHE PENDOLARI) 81 euro
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (+28-30%) 48 euro
SERVIZI BANCARI + MUTUI + BOLLI 93 euro
CARBURANTI (COMPRESE ACCISE REGIONALI) 276 euro
DERIVATI PETROLIO (detersivi e prodotti casa) 123 euro
ASSICURAZIONE AUTO (+6%) 78 euro
TARIFFE AUTOSTRADALI (+3%) 53 euro
TARIFFE GAS (+11%) 113 euro
TARIFFE ELETTRICITÀ (+21%) 110 euro
TARIFFE ACQUA (+5-6%) 22 euro
TARIFFE RIFIUTI (+9-11%) 63 euro
RISCALDAMENTO (+12%) 195 euro
ADDIZIONALI TERRITORIALI 150 euro
IMU PRIMA CASA 405 euro
CORREDO SCOLASTICO +LIBRI (4%) 53 euro
TARIFFE PROFESSIONALI-ARTIGIANALI 78 euro

TOTALE 2.333 ""MontiEuro""
Amadeus

Re: Top News

Messaggio da Amadeus »

Un test prenatale per la sindrome di Down viola i diritti umani?

di Riccardo Noury
DONNE |
Da adesso in poi sapere se il bambino che si aspetta avrà o no la sindrome di Down sarà più semplice. Sul mercato europeo il 20 agosto è arrivato un prodotto che permette di diagnosticare la trisomia 21 con una semplice analisi del sangue. Una buona notizia per quelle donne che decidono di sottoporsi a test prenatali ben più rischiosi come l’amniocentesi o la villocentesi per sapere se il feto è sano. Una cattiva notizia per le associazioni per la vita e per quelle che difendono i diritti dei disabili convinte che l’accessibilità del test porterà inevitabilmente a più aborti e renderà molto più difficile la nascita di un bambino down. In Germania, dove il prodotto è stato messo a punto, il delegato alla tutela dei disabili del Bundesregierung, Hubert Hueppe, ha chiesto che il test venga vietato nel Paese, perchè viola i diritti umani. Non è il solo. Lo scorso giugno la Federazione Internazionale delle organizzazioni della sindrome di Down, che raggruppa 30 associazioni in 16 Paesi, ha portato il caso alla Corte Europea dei diritti umani chiedendo che “venga protetto il diritto alla vita delle persone down e di quelle con altri handicap” (nella foto sopra un momento dell’ultima Giornata Mondiale per la Sindrome di Down che si tiene ogni 21 marzo).

Nonostante le proteste la Germania, la Svizzera, l’Austria e il Liechtenstein hanno dato il via libera alla messa in commercio del prodotto della casa farmaceutica tedesca LifeCodexx che è pensato per le donne che si trovano alla dodicesima settimana di gravidanza o laddove si ritienga che vi sia
un alto rischio di trisomia per il nascituro. Ed è probabile che altri paesi europei seguiranno l’esempio.

“Non riesco a capacitarmi del fatto che con questo test si sia trovata una nuova strada per discriminare i disabili”, ha detto Hueppe. “Le persone affette dalla sindrome di Down vengono così discriminate nel loro diritto alla vita”. Già oggi, ha sottolineato il delegato, il 90% dei genitori che ricevono una diagnosi del genere durante la gravidanza si decide per l’aborto. Un test che semplifichi ancor di più le cose renderebbe ancor più difficile la vita a chi decide di tenere un bambino down: “Dovranno addirittura giustificarsi – ha detto Hueppe – della loro scelta di metterli al mondo”.

Ma è proprio così? Su un altro blog di questo giornale, la 27sima ora, una madre ha raccontato quanto l’abbia resa felice avere una bambina down. Resta il fatto che molte coppie non se la sentono. La loro scelta va rispettata. E’ possibile secondo voi obbligare una donna a portare avanti una gravidanza sapendo che il figlio è affetto da una malattia grave? Il fatto che un test del sangue renda meno rischiosa la diagnosi della trisomia 21 non dovrebbe essere una buona notizia per tutti? E voi cosa ne pensate?



Io e mia figlia abbiamo letto questo articolo e siamo sconcertate, qua si è persa la brocca completamente.
io penso che la notizia sia ottima e parlare di discriminazione è un corto circuito filosofico.
ognuno sceglie secondo la propria libertà, ma l'orientamento del 90% qualcosa dice .... ed evitare aborti dolorosi e strazianti è un grande passo avanti , secondo me.
Io vorrei sapere la felicità di quando li devi lasciare soli al mondo dove va a sbattere, sarò fatta male ma il sottile egoismo della "madre sacrificale" proprio non lo accetto, ma è solo una mia opinione , ognuno sceglie per sè.
non lo so se un down può dire se si sente felice o infelice, se soffre o non soffre, non lo posso sapere, certo è che non hanno vita semplice nè lui nè le famiglie .... quello che so è che se domani ci fosse un test per non mettere al mondo un bambino che soffre e che ti toglierà il 90% della voglia di vivere lo farei ad occhi chiusi e mia figlia lo sottoscriverebbe senza sentirsi affatto retroattivamente discriminata, anzi sapere che nessuno avrà mai più la sua sofferenza la riempie di gioia.
mariok

Re: Top News

Messaggio da mariok »

A quanto sembra ancora non se ne è parlato in Italia.

Figuriamoci i commenti della CEI, di Avvenire, per non parlare dei vari Ferrara, Quagliariello e Buttiglione.

Rispetto ai tedeschi, sono certo che in Germania il prodotto malgrado le polemiche sarà messo in commercio, mentre in Italia, se tutto andrà bene, lo sarà tra una decina d'anni con un'infinità di limiti e restrizioni.
mariok

Re: Top News

Messaggio da mariok »

Immagine
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Top News

Messaggio da camillobenso »

Quello sollevato da Amà è un problema semplice e complesso nelle stesso tempo. Tutto dipende dall’approccio, da come si intende confrontarci.

Innanzitutto bisognerebbe sgombrare il campo dalle proibizioni a priori, quelle che mario ha riassunto in:

Figuriamoci i commenti della CEI, di Avvenire, per non parlare dei vari Ferrara, Quagliariello e Buttiglione.

Mi sembra ovvio che la scelta in questo caso spetta ai genitori,……e francamente non è una scelta facile.

Direi che ogni scelta dipende dal livello culturale dei genitori, ma anche dalla loro disponibilità economica.

Da noi manca completamente la possibilità dell’approfondimento dei problemi sociali perché all’interno dell’Italia ha sede la Chiesa cattolica.

La Chiesa cattolica ha poca dimestichezza con la democrazia preferendo l’imposizione della casa regnante.

Basta pensare alle scuse a Galileo dopo 500 anni. Sono dei fulmini di guerra per comprendere la realtà.

Lo vediamo anche nella convinzione satanica della tortura nei casi di eutanasia.

Perfino Paolo II è arrivato al punto dire basta ai palliativi che lo tenevano in vita, ma i falsi cristiani fanno finta che non l’abbia mai detto. E’ contro alla loro ferrea ideologia e ci vorranno altri 500 prima che capiscano la realtà.

Quindi direi in prima battuta siano i genitori a dover scegliere liberamente e che questa scelta sia rispettata dalla comunità sia in un senso che nell’altro.

Quello che tendenzialmente in questi casi manca è la mancanza di capacità di ascolto di chi in presa diretta vive qualsiasi esperienza.

Una di queste ad esempio è quando Amà scrive:

…… e mia figlia lo sottoscriverebbe senza sentirsi affatto retroattivamente discriminata, anzi sapere che nessuno avrà mai più la sua sofferenza la riempie di gioia.

Il questo caso cosa manca alla figlia di Amà lo sa solo lei, e noi non possiamo far altro che ascoltare la sua di esperienza, il suo punto di vista, che è un punto di vista prezioso di chi è attore in prima linea.

Noi, tendenzialmente siamo abituati ad emettere giudizi e pareri su casi in forma indiretta su tutto. Ma il parere dal di dentro di chi vive una determinata realtà è tutta un’altra cosa.

Disporre della capacità di dialogare e di confrontarci è certamente un modo per poter crescere per tutti quanti.

Ma a mio avviso non può esserci solo questa sfera di problematiche, il caso mi sembra più complesso.

Ieri, è apparsa sui quotidiani la notizia di una ragazzina che entrata in conflitto con la madre in materia di compiti si è gettata dal quinto piano. Non è la prima volta che succede.

Anche questo gesto merita rispetto e bisogna entrare nella realtà del profondo, ma una cosa mi sembra di individuare, che in questi casi il grado di non sopportabilità della vita sia inferiore dei casi Down o altro.

Come mi sembra che siano inferiori ai due casi di questi giorni dove due uomini si sono dati fuoco perdendo la vita per problemi economici.

Qualche mese fa abbiamo assistito alla decimazione di piccoli imprenditori per sopravvenute difficoltà economiche.

Tutti questi casi hanno la mia attenzione e il mio rispetto, perché ripeto, quello che hanno passato per arrivare a quei punti estremi lo sanno solo loro. Ma nello stesso tempo non posso fare a meno di pensare al grado di sopportazione della vita di chi ha dei problemi come i ragazzi down o altro.

Tre anni fa ho ascoltato con sorpresa le riflessioni di un cliente/amico di poco più di 45 anni, per giunta berlusconiano convinto, che aveva portato la figlia di quattro anni per una visita presso l’Ospedale dei bambini di Milano.

Resosi conto della sofferenza di altri bambini, coetanei della sua, si è sentito sollevato e si riteneva fortunato. Per esperienza so solo che certe cose si acquisiscono solo nella presa d’atto della sofferenza altrui.

Quando quasi mezzo secolo fa Panorama, che non era ancora berlusconiano, pubblicò un servizio in cui un giudice statunitense nei casi in cui un soggetto procurava danni a terzi con auto e moto, compresa la morte, non li mandava in prigione ma li obbligava a passare un periodo in una camera mortuaria dove arrivava di tutto. Solo in questo modo l’individuo prende coscienza.

E a volte non è neppure così. Negli anni settanta un’amica caposala a Niguarda costringeva il fratello minore a frequentare il reparto che gli era stato affidato. Questo perché giovane sardo in trasferta da queste parti alla sera si dava ai bagordi.

In questo caso è servito a ben poco, perché solo l’esperienza diretta con la sofferenza propria lo ha indotto a mutare parere. Il possesso di una moto Guzzi 750, che difficilmente riusciva a governare era un modo per ostentare ad altri un successo personale. In vacanza in Sardegna lanciava spavaldamente la moto al massimo della velocità quando un giorno in una curva andò a sbattere frontalmente contro un’auto proveniente in senso opposto. Solo dopo sei mesi di letto a Nuoro e poi al Niguarda in mezzo a dolori atroci, ha compreso cosa intendeva dirgli sua sorella.

Siamo fatti così, per capire la sofferenza dobbiamo passarci dentro.
mariok

Re: Top News

Messaggio da mariok »

Penso che nel caso specifico, la posizione dei cosiddetti difensori della vita sia particolarmente diabolica.

Posso capire che si possa essere contro l'aborto, anche se non condivido ovviamente ogni tipo di imposizione alla libera determinazione della donna.

Ma qui la pretesa è ancora più perversa: è quella di impedire ad una donna di sapere prima della nascita se suo figlio avrà dei problemi o, peggio ancora, imporre a chi voglia conoscere come stanno le cose pratiche più rischiose ed arretrate di quelle che la scienza rende al momento disponibili.

E' il massimo della depravazione.
Amadeus

Re: Top News

Messaggio da Amadeus »

Parigi, 10-09-2012 ( rainews.24)
Se sei il numero uno di un impero del lusso, è difficile raccogliere grandi onori su Liberation, il quotidiano caro alla sinistra francese. Ma questa volta Libé ha colpito duro: foto a tutta pagina di Bernard Arnault con la valigia in mano e titolo che lascia poco spazio a equivoci: 'Casse-toi, riche con!' (Vattene, ricco coglione!).

Riferimenti letterari
Una frase che richiama alla memoria dei Francesi lo stesso epiteto rivolto dall'allora presidente Nicolas Sarkozy a un uomo che l'aveva contestato durante una visita alla Fiera dell'Agricoltura.
Me ne vado in Belgio
A scatenare le ire della stampa della gauche la notizia dell'esilio fiscale deciso dell'imprenditore, la cui fortuna è stimata da Forbes a 41 miliardi di dollari, proprio mentre il presidente François Hollande va in tv a spiegare che il Paese non cresce e che manterrà la promessa di tasse più alte sui super ricchi: aliquota marginale innalzata al 75% dal 48% per la parte di reddito che eccede un milione di euro.

La smentita di Arnault
Lui, Bernard Arnault, l'uomo più ricco di Francia e il quarto al mondo, assicura di non volere la cittadinanza belga per motivi fiscali. "Sono e rimarrò fisicamente residente in Francia e, come tale, adempirò ai miei obblighi fiscali esattamente come ogni altri cittadino francese", ha detto il miliardario 63enne, patron del marchio del lusso LVMH. "Il nostro Paese - ha aggiunto- deve poter contare sul fatto che tutti facciano la loro parte per fronteggiare questa profonda crisi economica". Arnault ha spiegato che la richiesta di doppia cittadinanza è "legata a ragioni personali" (secondo Le Figaro è legata a rafforzare i legami d'affari con l'imprenditore belga, Albert Frere) ed è stata avviata alcuni mesi fa.

Progetto datato
Per la stampa belga, Arnault ha informato alla fine del 2011, prima delle elezioni presidenziali, il sindaco di un sobborgo chic di Bruxelles, che voleva stabilirsi lì. "E'vero che il signor Arnault è venuto a trovarmi alla fine del lo scorso anno, vuole a domicilio e di stabilirsi in Uccle, "ha dichiarato Armand De Decker, il sindaco di questa cittadina a sud di Bruxelles, alla RTBF.

La Libre Belgique scrive oggi che Arnault ha contattato il signor De Decker "nel mese di novembre 2011 "per comprare casa".

Bagarre politica
In ogni caso, per il deputato Jean-Christophe Cambadelis, che punta alla presidenza del partito socialista, questa è una vera e propria "evasione morale" e non sarebbe male istituire una commissione d'inchiesta parlamentare sull'elusione fiscale. Alle prese da mesi con tagli, chiusure e licenziamenti, il segretario generale del sindacato della Cfdt, Francois Chereque, ha definito "immorale" la richiesta di Arnault di prendere la cittadinanza belga, soprattutto di fronte "alla situazione dei lavoratori dipendenti la cui responsabilità è di coloro che si arricchiscono". E David Assouline, portavoce del partito socialista, denuncia la strumentalizzazione del caso da parte dell'Ump, il partito dell'ex presidente Sarkozy, per "incoraggiare" l'evasione fiscale.
Una risposta piccata all'ex primo ministro Francois Fillon, che ieri aveva inserito tra le "decisioni stupide" dell'attuale governo socialista aver indotto il magnate del lusso a diventare cittadino belga per sfuggire al fisco francese.

la decisione non è "stupida" ..... ma la reazione è fin troppo scontata e prevedibile , in più Arnaud non sarà l'unico , sarà solo il più "vistoso".... come conciliare azione e reazione?
mariok

Re: Top News

Messaggio da mariok »

A me sembra che l'allarme per i ricchi che andrebbero via è un po' eccessivo.

Sottrarsi al fisco del proprio paese, dove si presume si abbiano numerosi interessi, proprietà ed affari di vario tipo, non è tanto semplice: Certamente non basta il semplice trasferimento della residenza.

Quello che è invece più preoccupante e richiederebbe provvedimenti legislativi, è il trasferimento delle aziende.

Più che subire il ricatto fiscale di pochi super-ricchi (soprattutto in Italia: quanti sono quelli che dichiarano redditi al di sopra di un milione di euro?), occorrerebbe da un lato preoccuparsi (riducendola) della eccessiva pressione fiscale sulle aziende e dall'altro prevedere una sorta di commissariamento di quelle imprese che decidono di chiudere le proprie attività sul territorio italiano (vedi Fiat, Alcoa ecc.).
Amadeus

Re: Top News

Messaggio da Amadeus »

fonte l' Unità.it
C'era un «sistema» targato Regione Lombardia che faceva entrare denaro nelle casse della Fondazione Maugeri. Ad affermarlo è Gianfranco Mozzali, arrestato nell'ambito dell'inchiesta milanese che coinvolge anche il governatore Roberto Formigoni. Mozzali fa mettere a verbale che «qualsiasi erogazione dalla Regione Lombardia alla Fondazione passava attraverso un pagamento a Daccò (Pierangelo Daccò, uomo d'affari in carcere per l'inchiesta, ndr.)» e parla di un «sistema consolidato» degli stanziamenti a favore della Fondazione.

Uomo cardine, secondo Mozzalli, era l'ex direttore amministrativo della Fondazione, Costantino Passerino, che con Daccò si esprimeva in questi termini: «Un linguaggio più disinvolto, nel senso che, spesso, mi riferiva di avergli detto di darsi da fare col suo presidente e che si desse una mossa a fare quello che lui chiedeva».

Formigoni, nel racconto di Mozzali, era chiaramente un riferimento, al punto che «se fosse cambiata la giunta, la Maugeri avrebbe potuto perdere tutti i benefici riconosciuti. L'aumento significativo negli importi complessivamente riconosciuti ed erogati alla Maugeri è stato dovuto senz'altro all'azione di Daccò».

Ma c'è di più. «È anche capitato - continua Mozzalli - di elaborare delle ipotesi di delibera, nel senso che calcolavamo il risultato che la Fondazione avrebbe raggiunto qualora fossero stati recepiti determinati parametri dalle delibere regionali».


E Celeste che dice, che dice? è sereno? :roll:
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