Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

peanuts ha scritto: Dove è scritto l'elenco delle malattie croniche per le quali non si indica il principio attivo ma il farmaco?
le malattie croniche sempre le stesse di ieri sono !!!

http://www.salute.gov.it/esenzioniTicke ... d9=&flag=1

ma che c'entrano i bocconiani adesso? :?:

è una buona cosa perchè puoi scegliere
o paghi qualche euro in più per avere ( esempio ) l'aulin oppure ti prendi il nimesulide a prezzo più contenuto sei tu che scegli invece prima i dottori ti scrivevano aulin e aulin compravi .
le case farmaceutiche abbasseranno i prezzi dei farmaci di marca a me sembra una buona cosa .

per i cronici le cose sono state lasciate su doppio binario, poichè alcuni generici sono diversi in eccipienti e rivestimento. è giusto che non si rischi di modificare la risposta terapeutica indicando il farmaco che si è sempre assunto.
cielo 70
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da cielo 70 »

camillobenso ha scritto: Figuriamoci se Marpionne va dalla buona Passera.

Ma poi per fare che? Per dichiarare le sue intenzioni con la bomba atomica Fiatte?

A parte che l’omino svizzero canadese è cazzuto per conto suo, ma il carabiniere Bersande si rende conto della realtà?

Cazzutaggine di Marpionne a parte, esiste un dato economico oggettivo con cui occorre prescindere dall’ad della Fiatte.

Una larghissima fascia della popolazione con il caro benzina non può essere incentivato ad acquistare autoveicoli.

Sta invece verificandosi nelle grandi città come Roma e Milano il boom dei tesserini dei mezzi pubblici. Si torna all’antica.

Chi dispone di un mezzo di trasporto lo tiene fermo e lo usa solo per i casi eccezionali. Gli hanno succhiato il sangue in ogni modo e quindi non è più in grado di far fronte al caro carburante.

Forse queste cose Bersande non le ha lette perché troppo impegnato ad inciuciare con Pierazzurro.

E se non ha i soldi per il carburante come può pensare Bersande che possa trovare i soldi per acquistarsi un nuovo autoveicolo, che non costa quattro euri?

A meno che non vengano più punite le rapine alle banche Fiat non può che continuare a perdere.
La Fiat deve tornare a produrre gli autobus e i treni. Le strade sono piene e con la crisi i soldi per comprare altre auto non ci sono. Il fatto che sono aumentati gli abbonamenti per i mezzi pubblici deve spingere per lo sviluppo del trasporto sostenibile.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Quando un Paese crolla, le cazzate sono all’ordine del giorno.

Ieri a Trento, nell’ambito delle celebrazioni su De Gasperi, il ministro Riccardi (i cattolici in politica sono la rovina dell’Italia) ha dichiarato:

Monti come De Gasperi. Sostenuto da un nuovo, ormai avviatissimo blocco centrista – Cosa bianca o chiamatelo come volete.


L’articolo di Repubblica di Paolo Berizzi, è leggibile su questo link:

http://www.selpressmm.com/units/esr_vis ... ?chkIm=185

NB. Per leggerlo comodamente, e quindi ingrandire l’originale, portate il puntatore in basso a desta, poco sopra la barra di scorrimento orizzontale.

Compaiono dei pulsanti per ingrandire e rimpicciolire.

Buon torcibudella.

Monti non vale un centesimo dell'unghia del dito mignolo di De Gasperi


Questi sono matti.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Dire che quelli dell'Unità sono dei bamba, o merli bamba, è il minimo.

Si accorgono adesso del servizietto che i così detti ""cattolici"" gli stavano preparando???????????????????????????


L'incidente del ministro Riccardi
sul centro «che deve governare»


20 agosto 2012

Il ministro Andrea Riccardi, in un’intervista a la stampa, ha detto molte cose intelligenti e condivisibili. Ha detto che il bipolarismo della seconda Repubblica è inadeguato per portare l’Italia fuori dalla crisi. Ha detto che la questione democratica - in tutta evidenza aperta davanti a noi - può risolversi positivamente solo in una dimensione europea. Ha detto che i cattolici italiani sono decisivi in un’impresa di ricostruzione culturale del Paese. Ha detto ancora che non c’è spazio per una nuova unità politica dei credenti: «I cattolici sono in tutti i partiti ed è bene che sia così».

Riccardi però ha detto anche una cosa che non abbiamo capito (ad essere onesti dovremmo dire che, per come l’abbiamo capita, ci pare incredibile). «C’è bisogno - sono parole di Riccardi - di un soggetto terzo: il centro. Ma non sto pensando a un partito confessionale, bensì a un centro che governi una coalizione». Coalizione di governo, ovviamente, visto che Riccardi si tuffa subito nel ricordo di Alcide De Gasperi.


Ecco, questa pretesa ci pare davvero eccessiva, se formulata a priori. Non sappiamo ancora se - come speriamo - ci sarà una nuova legge elettorale e quali forme avrà. Ma un punto è chiaro: per uscire dalla seconda Repubblica non si può rinunciare alla stella polare di tutti i sistemi parlamentari europei, al fatto cioè che il governo si formi attorno al leader del partito più votato. Se quello di Riccardi è un auspicio - che il partito di centro arrivi primo alle elezioni - tutto legittimo. Se il suo scenario allude ad altro, allora sono smentiti molti dei propositi in precedenza esposti.
(dal festival dei rimba-ndt)
http://www.unita.it/italia/l-incidente- ... e-1.439131
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Amadeus ha scritto:
peanuts ha scritto: Dove è scritto l'elenco delle malattie croniche per le quali non si indica il principio attivo ma il farmaco?
le malattie croniche sempre le stesse di ieri sono !!!

http://www.salute.gov.it/esenzioniTicke ... d9=&flag=1

ma che c'entrano i bocconiani adesso? :?:

è una buona cosa perchè puoi scegliere
o paghi qualche euro in più per avere ( esempio ) l'aulin oppure ti prendi il nimesulide a prezzo più contenuto sei tu che scegli invece prima i dottori ti scrivevano aulin e aulin compravi .
le case farmaceutiche abbasseranno i prezzi dei farmaci di marca a me sembra una buona cosa .

per i cronici le cose sono state lasciate su doppio binario, poichè alcuni generici sono diversi in eccipienti e rivestimento. è giusto che non si rischi di modificare la risposta terapeutica indicando il farmaco che si è sempre assunto.
Scusami, ma che c'entra con la spending review quanto fatto sui medicinali, per lo stato non cambia niente, il costo che lo Stato paga per il medicinale di marca o per il generico è sempre lo stesso.
Ci perderanno forse i medici che non saranno più compensati dalle case farmaceutiche, ma allora dovrebbero diminuire i costi dei medicinali , invece quelli restano come prima .
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Altro che Cosa Bianca.

Facciamo la Cosa Seria.


Un movimento aperto a quel 99 per cento di cittadini che non vive di rendite e di finanza: che siano giovani o anziani, deboli o forti – perché anche i forti possono prendere con onore la responsabilità di essere garanzia degli altri.

Un movimento laico di quella laicità che è la più intelligente garanzia della solidarietà senza esegesi politica.

Nella Cosa Seria le porte sono aperte a tutti coloro che si riconoscono nelle priorità di programma che sono poche e chiare. Nella Cosa Seria ci si impegna ad essere includenti nel senso più pieno: quello che combatte le oligarchie, le iniquità, le rendite di posizione e le corporazioni.

Nella Cosa Seria la memoria è un punto di programma: la memoria della Storia di questo Paese (la migliore come stimolo e la peggiore come vaccino) e la memoria delle scelte politiche delle persone che vogliono starci. I liberisti smodati sono liberisti smodati, perché ne abbiamo memoria. I sostenitori prostituiti ai berlusconismi in tutte le sue salse sono incompatibili con noi, perché ne abbiamo memoria. I fiancheggiatori politici di persone condannate per mafia sono avversari politici senza mediazioni, perché ne abbiamo memoria.

Chi ha votato in Parlamento la sistematica distruzione della scuola, della magistratura, dei diritti dei lavoratori, delle emergenze per sfamare gli appalti, del suolo trasformato in appetitoso margine di monetizzazione, delle infrastrutture utili dimenticate, della sicurezza idrogeologica in nome del profitto, della sanità pubblica e di tutto ciò che è stato confiscato ai diritti, nella Cosa Seria non ha posto perché la memoria è il primo ingrediente della democrazia e i ravveduti dell’ultimo minuto sono alchimisti che ormai sappiamo riconoscere.

Nella Cosa Seria anche la verità è un punto di programma: la verità giudiziaria, la verità storica e la verità politica. Non si parteggia per questo o quel potere: si pretende l’emersione totale dei fatti e si difende chi lavora per questo. Senza calcoli elettorali e posizionamenti da patetico risiko politico.

Nella Cosa Seria si dialoga con il cuore dei partiti: i militanti, gli amministratori, le tante persone serie e per bene che fanno politica con impegno e passione in giro per l’Italia. Perché il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, era un politico, Pio La Torre era un politico, Peppino Impastato era un attivista politico: la politica in Italia per molti è stata ed è una Cosa terribilmente e meravigliosamente Seria.

Nella Cosa Seria l’equità non è un spot europeista di macroeconomia ma passa attraverso un ridistribuzione dei diritti e dei doveri, dei costi e dei benefici e soprattutto delle opportunità. Opportunità garantite a tutti: la meritocrazia passa per forza da qui.

Nella Cosa Seria vincere le elezioni è un mezzo e non un fine. E anche governare dopo averle vinte è un mezzo e non un fine.

Nella Cosa Seria i diritti civili non sono più negoziabili con nessuno, né rinviabili, né assoggettabili a compromessi al ribasso o a diktat provenienti da chi fa della propria fede un elemento di divisione e non di fratellanza. E per questo, anche per questo, non sono alternativi ma al contrario strettamente connessi con i diritti sociali.

Nella Cosa Seria si pensa che i cinque miliardi di euro spesi finora per bombardare l’Afghanistan siano stati rubati al welfare, agli ospedali, agli asili nido, alla scuola pubblica. E che le spese in aerei da guerra o in supercannoni tecnologici siano solo un furto ignobile ai danni dei pensionati come dei precari.

Nella Cosa Seria si sta insieme, perché un’alleanza politica non è un matrimonio e quindi non divorzi se il tuo alleato urla troppo quando parla o è maleducato. Nella cosa seria conta la politica vera, il programma da realizzare, non le simpatie.

Nella Cosa Seria quando dici «ce lo chiede l’Europa» pensi alla legge anticorruzione mai fatta, al salario minimo garantito in Francia, al congedo parentale obbligatorio per i papà della Svezia, al reddito minimo di cittadinanza garantito da tutti gli stati europei tranne che da noi, in Spagna, Portogallo e in Grecia. Pensi a un modello di previdenza sociale che tuteli anche i lavoratori precari e le donne che devono lasciare il posto di lavoro in gravidanza, pensi a una legge sulla procreazione assistita che non ti costringa ad andare all’estero per fare un figlio, pensi al pluralismo dell’informazione e alla diffusione della rete.

Nella Cosa Seria siamo europeisti convinti, per questo pensiamo che l’Europa unita non sia quella delle banche ma quella dei cittadini, e che i mercati finanziari debbano essere controllati e le speculazioni scoraggiate con misure come la Tobin Tax per privilegiare gli investimenti sul lavoro e l’impresa.

Nella Cosa Seria ci si batte per un’Europa matura e solidale con un indirizzo comune, un esercito comune, liste comuni al parlamento europeo e una banca centrale in grado di mettere al riparo i singoli stati dall’attacco della speculazione finanziaria.

Nella Cosa Seria pensiamo che ciascuno sia cittadino del Paese in cui nasce, che l’immigrazione sia una risorsa e non una minaccia.

Nella Cosa Seria vogliamo che il carcere serva a rieducare e non a umiliare e che la detenzione sia l’ultima opzione dopo il ricorso a pene alternative.

Nella Cosa Seria siamo convinti che la lotta all’evasione si combatta abbassando la soglia del pagamento in contanti e tracciando i pagamenti. E che sia ingiusto aumentare il prelievo fiscale ricorrendo all’aumento dell’Iva e non alla patrimoniale.

Nella Cosa Seria immaginiamo città liberate dal traffico e dall’inquinamento grazie alle piste ciclabili, al car sharing, con un trasporto pubblico più efficiente e meno macchine.

Nella Cosa Seria crediamo che l’Italia meriti una politica industriale che punta a un modello di sviluppo sostenibile; nella Cosa Seria pensiamo che si cresca riconvertendo e non cementificando, puntando sulle energie alternative e non sulle grandi opere.

Nella Cosa Seria si fanno le primarie, si scelgono i parlamentari, non si decide mai soli, né in due o in tre.

Nella Cosa Seria sappiamo che la parola “sinistra” nel Paese ha ancora un senso diffuso che non appartiene a ceti politici né a gruppi dirigenti. È un sentimento, un modo di stare al mondo, un’appartenenza ideale e concreta che richiede coerenza e che non può ridursi in piccoli e particolari interessi di bottega, antiche inimicizie e gelosie d’appartenenza.

Per questo chiediamo che Sinistra Ecologia e Libertà e una parte consistente del Partito Democratico siano il motore di una coalizione che sia una Cosa Seria. Che guardi a Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, ALBA, Verdi e tutti coloro che si riconoscono in un manifesto di posizioni chiare e realmente governabili, oltre che di governo. Perché non ci piace la strategia dell’inerzia per capitalizzare il consenso trascinandosi alle prossime elezioni, ma preferiamo la semplicità e la chiarezza delle idee da valorizzare insieme. Soluzioni collettive per risolvere i problemi, insieme: politica presa come una Cosa Seria.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ra/331052/
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Il sindaco di Napoli rilancia l'idea di un contenitore politico "lontano dai partiti ma non in conflitto con essi". Tra settembre e ottobre simbolo, manifesto e iniziative pubbliche


Elezioni, De Magistris in campo "Presto il movimento arancione"

ROMA - Nessuna lista dei sindaci. Ma "un movimento politico organizzato". Distante dai partiti "ma non in conflitto con essi". Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenendo nel programma radiofonico La Zanzara Estate, su Radio 24, conferma e rilancia l'idea di un movimento politico animato dai sindaci da presentare in vista delle prossime elezioni politiche.

E se una lista dei sindaci non è all'ordine del giorno, "diversa è l'ipotesi che i sindaci siano, e lo saremo, protagonisti di questa campagna elettorale". E non sarà solo un'operazione di facciata. "Lo faremo in varie forme, sicuramente con dei contenuti programmatici in un manifesto per il governo del prossimo parlamento". E alla domanda se il neo assessore napoletano Enrico Panini, ex segretario Cgil della funzione pubblica, sia uno degli organizzatori di questo movimento, De Magistris ha risposto che "tutta la giunta è schierata nella creazione e nella formazione di questo movimento".

In cantiere i prossimi passi: "A breve uscirà un manifesto, sul quale sto lavorando assieme agli altri assessori e ad altri amici che stanno in altre parti del paese. A settembre saranno pronti il nome, il manifesto e alcune firme importanti". Poi, nel mese di ottobre "un'iniziativa importante, un evento pubblico in cui discuteremo il nostro manifesto, che non sarà di alleanze politiche ma di contenuti". De Magistris conferma anche che l'immagine del nuovo soggetto politico si rifarà al colore della lista con la quale lui e Giuliano Pisapia Pisapia hanno vinto le elezioni amministrative: "il colore arancione c'è, e in questo momento lo porto anche al polso. E' un colore che ha unito alcuni sindaci nella campagna elettorale di un anno fa, assumendo una valenza politica. E nella politica anche i simboli hanno valore".

In materia di alleanze, conclude de magistris a Radio 24: "Non è scontato che i sindaci appoggino questo o quell'altro schieramento. Se la proposta politica sarà la melassa vista in questi mesi, credo che molti sindaci si schiereranno per qualcosa di diverso".
da repubblica.it


Oltre alla " cosa seria" abbiamo anche la "cosa arancione"
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Che casino!
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

ma chi sono questi della "cosa seria"? chi è che firma sto manifesto ( di cose dette e stradette ) ?

siamo al delirio.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:ma chi sono questi della "cosa seria"? chi è che firma sto manifesto ( di cose dette e stradette ) ?

siamo al delirio.

Una cosa scritta a più mani, nel caldo del 21 agosto, che speriamo venga condivisa da più gente possibile, per non arrenderci al minestrone tecnocentrista che ci vogliono a tutti i costi ammannire nel 2013. Grazie a Francesca Fornario, Alessandro Gilioli, Matteo Pucciarelli, Luca Sappino e Pasquale Videtta ma soprattutto a tutti quelli che vorranno farla propria o criticarla o emendarla.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ra/331052/
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