Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Che casino!
Succede quando le nazioni crollano,.....in questo caso perché i partiti sono falliti e rifiutano categoricamente il ricambio.

Pisanu, questa settimana figura al primo posto (dopo Andreotti recordman assoluto ma fuori causa) dei parlamentari con più anni di servizio. 38 anni.

Ma malgrado questo, Vittadini, patron di Cl, e il ministro Riccardi, confidano su questa vecchia gloria per rifare la Dc.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Hollande e Bersande.

Mentre il primo tenta di fare una cosa normalissima, il secondo continua le sue vacanze al Polo Sud. Ha fatto un buco sui ghiacci e si è messo a pescare in attesa del rientro del 25 p.v., per la festa del partito dei defunti.
Non gli funziona neppure il telefonino per chiamare Rigor e suggerirgli di copiare Hollande.

Francia, il prezzo della benzina aumenta e il governo taglia le tasse
La verde è aumentata da 1,5 a 1,6 euro e il primo ministro Ayrault è corso ai ripari. Il governo di Parigi ha chiesto a produttori e distributori di "fare uno sforzo" ed è già in programma un incontro con compagnie petrolifere e associazioni dei consumatori

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 22 agosto 2012
Commenti (2)



In Francia, il governo interverrà per introdurre un taglio “temporaneo” e “modesto” delle tasse sui carburanti dopo l’impennata dei prezzi alla pompa. Questa è stata l’assicurazione agli automobilisti d’Oltralpe da parte del loro primo ministro Jean-Marc Ayrault. Il politico ha spiegato: “Per il momento sarà una semplice riduzione. Sarà modesta e temporanea”. Da Parigi hanno chiesto ai produttori e distributori di “fare uno sforzo”, mentre è stato programmato un incontro con le compagnie petrolifere e le associazioni dei consumatori per la fine del mese. L’impennata a cui il ministro fa riferimento è il passaggio dei prezzi alla pompa dall’1,5 per la verde agli attuali 1,6 euro per litro. Aumenti molti distanti da quelli italiani, dove oggi è stato sfondato il tetto dei 2 euro al litro per la benzina.

Infatti il Paese transalpino ha deciso di varare al più presto una vera e propria legge che regolamenti i rincari alla pompa dei carburanti, come promesso in campagna elettorale da François Hollande sarebbe intorno all’euro e mezzo per la benzina e di 10 centesimi più basso per il gasolio.

******

I commenti de Il Fatto


ErixSr 1 ora fa
Eh, si! Questi francesi, sempre a copiare dall'Italia.


Marco Buscema 4 ora fa
Uguale uguale in Italia...
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Tanto per cambiare.....e la buona Passera che ne pensa?

I due irresponsabili del settore vanno a Rimini, Rimini, per raccontale la iper mega palla ultragalattica che STIAMO USCENDO DAL TUNNEL.

Siamo come nella fase finale del caimano - salma, che raccontava che i ristoranti i luoghi di villeggiatura erano pieni e che bisognava prenotare per prendere un aereo.

Auguri Italia,.... cambiano i musicanti ma la musica è sempre la stessa......

Ma come fanno i montiani a sostenere queste mega palle? non si rendono conto che sono uguali ai berlusconiani che criticavano aspramente?


Riconversione: per salvarci dal crollo del settore auto
di Paolo Pinzuti | 22 agosto 2012
Commenti (33)

I dati parlano di un -21,4% del settore rispetto allo scorso luglio, registrando così l’ottavo segno negativo consecutivo. L’Anfia dice che siamo tornati ai livelli di vendite del 1978.

Secondo l’Economist, in Europa ci sono al momento 12 impianti produttivi di troppo che, presto o tardi, dovranno essere chiusi. La Fiat ha già annunciato che dovrà chiudere 5 stabilimenti IVECO entro l’anno, per un totale di 1.076 persone. La General Motors ha annunciato che chiuderà a breve uno o più stabilimenti in Europa e Peugeot dall’inizio dell’anno ha registrato perdite per circa un miliardo di euro.

Le cose stanno andando molto male e sembrano destinate a peggiorare: il Corriere.it ha lanciato un sondaggio con cui chiede se i lettori prevedono un miglioramento per il settore dell’automobile per il prossimo autunno. Per quanto il sondaggio non possa essere considerato statisticamente rilevante, la sproporzione tra gli ottimisti (7%) e i pessimisti (93%) lascia intendere molto bene che le aspettative per il futuro non sono rosee. La benzina che ha superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro ne è un’ulteriore segnale.

Tutto questo, nonostante quella valanga di quattrini pubblici regalati al settore auto: per capirci, al di là di aiuti diretti e indiretti, sovvenzioni e aiutini, negli ultimi 10 anni, sui circa 83 miliardi di euro investiti dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), 60 miliardi sono stati indirizzati alla costruzione e mantenimento di strade e autostrade nella speranza di riuscire ad aumentare la domanda di nuove autovetture. Purtroppo le speranze sono state disattese e in queste settimane ne abbiamo avuto la dimostrazione: nonostante gli sforzi fatti (a spese dello stato), la Fiat si mantiene in vita solamente grazie ai risultati di Chrysler, la produzione viene lentamente ma inesorabilmente sottratta agli stabilimenti italiani per essere delocalizzata verso paesi in cui il costo del lavoro è più basso.

Posto in altri termini, siamo di fronte ad una bomba sociale ad orologeria che aspetta solamente di esplodere se non si prenderanno le misure necessarie per evitare che questo accada: il settore automobilistico solamente in Italia impiega circa 275 mila persone, considerando tutto l’indotto, 1.200.000 persone.

In mancanza di scelte precise in materia di politica industriale che parlino apertamente di riconversione, il copione è già scritto: presto Marchionne (o chi per lui) farà sapere che, poiché i conti non tornano, a meno di una congrua iniezione di denari pubblici nelle casse della Fiat, il gruppo torinese dovrà a malincuore lasciare a casa decine di migliaia di operai. La nostra politica sarà quindi costretta a scegliere tra cedere al ricatto, cercando di rimandare l’inevitabile crollo del sistema industriale basato sull’automobile, oppure dare il via ad una successione di eventi che potrebbero seguire la falsa riga di quanto accade oggi a Taranto con la questione Ilva, solo su scala molto più ampia.

Abbiamo puntato tutto sull’automobile e adesso siamo rimasti invischiati, non solo nel traffico quotidiano delle nostre città che crea morti e inefficienze, non solo in un modello industriale che consuma più risorse di quanto ce ne siano realmente disponibili, ma anche e soprattutto in un pantano economico da cui non si intravede via d’uscita (nonostante le affermazioni del nostro presidente del consiglio) se non invertendo la rotta, lasciandoci alle spalle un dispendioso feticcio novecentesco a quattro ruote ed orientarci verso produzioni più efficienti, sostenibili e utili per la società.

Per cambiare rotta serve coraggiosa, gente che sia in grado almeno di pensarlo, il cambiamento. Quello che abbiamo a disposizione, invece, è la stessa classe dirigente che ci ha guidato sapientemente in mezzo a questa palude e che non ha intenzione di togliersi d’impiccio. Il sistema auto sta crollando. Speriamo almeno che le macerie finiscano per sotterrare coloro che ci hanno condotto fin qui.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... to/331229/
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Ho visto il link grazie.
sono cose per lo più condivisibili che hanno trovato uno sbocco editoriale ( nel nostro piccolo sosteniamo anche noi tante ipotesi e chissà quanti altri gruppi di 27 :) si danno da fare sul web, al bar, fra amici, fra addetti ai lavori....) ma le cose sono due o se le intesta un partito e abbiamo qualche chance di vederne cavare fuori qualcosa,
o diventa un voto di spaccatura , il che secondo me presenta troppe incertezze , queste stesse rispettabili persone chiedono il supporto di porzioni "partitiche" che remano in diverse direzioni e con sparate che lasciano presagire tutto tranne la stabilità.
protestare va bene , manifestare pure , scrivere "manifesti" è sacrosanto....ma così si rischia di sembrare un'armata ( anzi 10 ) , Brancaleone in cui tutti si dissociano da tutti ma poi tutti cercano disperatamente tutti ( che sono ancora in buona parte i "vecchi" che stanno contestando) ... gli animi si esacerbano e l'astensionismo cresce.
il 28 -10 noi andremo a votare e già mi sento male all'idea.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:Ho visto il link grazie.
sono cose per lo più condivisibili che hanno trovato uno sbocco editoriale ( nel nostro piccolo sosteniamo anche noi tante ipotesi e chissà quanti altri gruppi di 27 :) si danno da fare sul web, al bar, fra amici, fra addetti ai lavori....) ma le cose sono due o se le intesta un partito e abbiamo qualche chance di vederne cavare fuori qualcosa,
o diventa un voto di spaccatura , il che secondo me presenta troppe incertezze , queste stesse rispettabili persone chiedono il supporto di porzioni "partitiche" che remano in diverse direzioni e con sparate che lasciano presagire tutto tranne la stabilità.
protestare va bene , manifestare pure , scrivere "manifesti" è sacrosanto....ma così si rischia di sembrare un'armata ( anzi 10 ) , Brancaleone in cui tutti si dissociano da tutti ma poi tutti cercano disperatamente tutti ( che sono ancora in buona parte i "vecchi" che stanno contestando) ... gli animi si esacerbano e l'astensionismo cresce.
il 28 -10 noi andremo a votare e già mi sento male all'idea.


Siamo in mezzo alla tempesta e c’è chi tenta di salvarsi. Quanto anni sono che stiamo ripetendo gli stessi problemi. Sono 4 anni il prossimo novembre che gi.bo-pancho ha iniziato il 3d:

..... e quando le fabbriche chiuderanno ......

Tutti i problemi che stiamo vivendo ora erano già stati anticipati.

Quello che manca è un Cln, oppure un nuovo soggetto politico, che sappia interpretare tutti i bisogni e le richieste.

Abbiamo osservato nascere ALBA, ma poi non è che abbia prodotto tanti entusiasmi. Questa è una fase ben precisa dove al progressivo disfacimento quotidiano dei partiti tradizionali ci sono aree della società civile che si muovono cercando di reagire al crollo del sistema.

Questo forum è l’espressione di una reazione ad una fase di chiusura e stagnazione.

In 127mila hanno reagito firmando l’appello del Fatto per non lasciare soli i pm di Palermo a cui si sono aggiunti quelli di Taranto. Sono mesi che don Mariano e i suoi forconi si agita in Sicilia, ma sembra anche lui combinare poco.

Il salto del M5S dal 2,7 al 20 % in breve tempo è l’evidente segno di malessere di una società in decomposizione.

Come dall’altra parte la casta fa quadrato per non sparire. Violante, racconta palle perché per lui questa è l’ultima occasione per diventare presidente della Corte Costituzionale. Scalfari si agita perché è nella lista dei papabili a senatore a vita e quindi gioca la sua partita in proprio difendendo le posizioni del Capo dello Stato pensando di acquisire punti per la sua nomina. Strafregandosi del fatto che al di là dell’aspetto meramente tecnico, in pratica, dal punto di vista politico si schiera con la mafia.

Formigoni oggi cerca di recuperare il credito perduto, accusando Idv, Grillo, Il Fatto e Repubblica di essere il braccio armato contro la democrazia. Monti e Passera che raccontano la iper palla dell’uscita dal tunnel quando sotto la sedia si trovano due bombe atomiche chiamate Fiat e Ilva.

L’autunno caldo è già cominciato anche se siamo al giro di boa dell’estate. Gli operai dell’Alcoa già al primo turno hanno cominciato ad agitarsi.

Siamo tutti, per ragioni diverse in cerca di soluzioni.

Diventano quindi normali le proposte come quelle della Fornari – Giglioli, quelli di ALBA, quelli che scrivono in massa alle lettere del Fatto che sono pronti ad aderire al Partito della Costituzione richiamato involontariamente da Travaglio.

Non so questo stato di cose quanto possa durare. Quello che è certo che il quadro è destinato a peggiorare di giorno in giorno. La gente s’incazza vedendo che in Francia si muovono per venire incontro all’aumento del prezzo del petrolio. Qui non fanno una piega né il governo Monti né l’orribile ammucchiata che lo sostiene.


Sia ben chiaro, non è la stessa cosa, ma embrionalmente simile a quanto accaduto dopo l’8 settembre 1943. L’esercito regio è allo sbando ed alcuni soldati assieme a civili decidono di darsi alla macchia per iniziare la resistenza. Ma neppure loro sapevano cosa fare e di quale sviluppo ed organizzazione dare. Lo faranno col tempo giorno dopo giorno.

C’è un’Italia che sente la necessità di un ricambio totale della classe dirigente, mentre i vecchi dinosauri si stanno organizzando per transitare nella Terza Repubblica e dominare ancora come hanno fatto nella Prima e nella Seconda.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Troppi banditi in Italia a piede libero....


"Idv, Grillo, Fatto e Repubblica?
Braccio armato contro la democrazia"

Al meeting di Cl è il giorno di Roberto Formigoni. Che approfitta della platea per lanciare l'attacco contro chi, dice, "punta ad abbattere lo Stato". E di sé racconta: "Il Papa prega per me ogni giorno"

Formigoni entra tra gli applausi. Sono le 19. E’ il suo dibattito e il tema sarebbe il Futuro del Nord e della Lombardia. Il “celeste” approfitta della platea per togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di stampa e magistratura. Ma prima di ogni cosa racconta del suo incontro col Papa, tre mesi fa, a Milano. “Non dissi a nessuno cosa mi avesse detto”, spiega Formigoni. “Oggi posso rivelarlo: il santo padre mi disse di pregare ogni giorno per me”. Lacrime, applausi. Poi il celeste alza i toni: “Il Fatto, Grillo, l’Italia dei Valori, e aggiungerei Repubblica, sono il braccio armato che vuole destabilizzare il sistema politico italiano e mira al dissolvimento dello Stato che accusa anche in maniera vergognosa per abbattere in questo Paese ogni esperienza di democrazia”
di Bandini, Liuzzi e Zaccariello

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... no/331623/
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Però non ha spiegato perché il santo padre prega per lui ogni giorno.

Non sarà per gli affari che gli garantisce in Lombardia?
Maucat
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

"Monti e Passera che raccontano la iper palla dell’uscita dal tunnel quando sotto la sedia si trovano due bombe atomiche chiamate Fiat e Ilva."

Per costoro vale la famosa frase: la luce che vedi in fondo al tunnel non è la fine della galleria ma il treno ad alta velocità che viene verso di te...

Adesso si parla di cambiare legge elettorale e fare le elezioni in autunno per favorire un Monti bis gradito ai "mercati", siamo alla fine della democrazia veramente... Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Maucat ha scritto:"Monti e Passera che raccontano la iper palla dell’uscita dal tunnel quando sotto la sedia si trovano due bombe atomiche chiamate Fiat e Ilva."

Per costoro vale la famosa frase: la luce che vedi in fondo al tunnel non è la fine della galleria ma il treno ad alta velocità che viene verso di te...

Adesso si parla di cambiare legge elettorale e fare le elezioni in autunno per favorire un Monti bis gradito ai "mercati", siamo alla fine della democrazia veramente... Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
Stamani, commentando come tutti i giorni i fatti del giorno precedente presenti in edicola, l’edicolante, sul fatto che molto probabilmente ci stanno preparando un servizietto senza precedenti, ha precisato:

<<Gli italiani, diversamente dai russi, dai francesi e dagli altri europei, non hanno nessuna propensione alla ribellione, alla rivoluzione. Sono accomodanti e predisposti ad arrangiarsi in continuazione>>.

In fondo è quello che sosteneva Mario Monicelli, che auspicava una rivoluzione come in tutti gli stati europei.

Questa affermazione mi fa ritornare in mente il racconto di un’amico di 40 anni fa, che lavorava a Milano in un’azienda commerciale di macchinari per l’industria, e che importava prodotti dalla Germania. Un venditore tedesco di passaggio a Milano all’inizio degli anni ‘70, gli fece presente che la situazione politica italiana era terribilmente instabile e non riusciva a capacitarsi sul come gli italiani potessero sopportare una condizione del genere senza reagire. <<Se quello che sta accadendo da voi – aggiunse il venditore tedesco – dovesse succedere da noi, ..nel giro di 15 giorni lo Stato tedesco crollerebbe in un battibaleno>>

E’ vero, noi da sempre abbiamo una capacità di galleggiamento straordinaria che altri Paesi del pianeta non hanno. E non vado oltre per non ivvolgarire……
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

beh almeno in questo i siciliani hanno primeggiato, nella ribellione intendo ;)
vespri, fasci dei lavoratori.... forconi :mrgreen:
gli esiti ahimè non sono stati quelli sperati.

chissà se il Papa prega per la Celeste giusta
http://www.corriere.it/salute/12_agosto ... d36c.shtml

Grande Italia = Grande Fratello
la scelta del nome sembra fatta più a mediaset che nella direzione del Littorio.
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