Come se ne viene fuori ?
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
L'articolo segnalato da iospero va letto tutto
Più ricco sei, meno tasse paghi. Piaccia o no, ci si indigni o si faccia finta di niente, nel mondo globalizzato dove le grandi banche d’affari possono fare tutto quello che vogliono funziona esattamente così.
A scriverlo a chiarissime lettere è il recente rapporto di Tax Justice Network, gruppo di esperti giuristi ed economisti che si battono per una maggiore giustizia sociale e che denunciano come i nababbi di tutto il mondo abbiano sinora occultato al fisco tra i 21mila e i 32mila miliardi di dollari.
Una cifra che equivale al Pil di Stati Uniti, Giappone e Germania messi insieme e che sarebbe ancora più spropositata se l’indagine non si limitasse alle ricchezze finanziarie ma prendesse in considerazione anche yacht, collezioni d’arte, ville, appartamenti o quant’altro.
Spaventa anche il ritmo con cui questa montagna “invisibile” di denaro continua ad alzarsi, dal 2005 ad oggi l’incremento è stato infatti del 16% l’ anno.
I fortunati detentori di queste sterminate ricchezze sono in tutto 10 milioni ma all’interno di questa comunità di miliardari esiste una super elite composta da appena 91mila persone (lo 0,001% della popolazione globale) a cui è riconducibile un terzo dell’intero tesoro, vale a dire circa 10mila miliardi di dollari.
Ne fanno parte miliardari del software e delle nuove tecnologie, immobiliaristi cinesi e sceicchi ma anche soggetti con cui ufficialmente nessuno vorrebbe avere a che fare come grossi narcotrafficanti messicani o sanguinari dittatori africani.
I dati sono frutto delle ricerche di James S. Henry che incrociando un’infinita serie di cifre del Fondo monetario internazionale, della Banca Mondiale, delle Nazioni Unite e della Banca dei regolamenti internazionali è riuscito a tratteggiare la mappa del tesoro.
Un passato da capo economista di McKinsey (società di consulenza manageriale) e poi una nuova vita come autore di articoli e libri di denuncia sulle malefatte della grande finanza internazionale (da ultimo il libro inchiesta “The blood bankers”) , Henry spiega al Fattoquotidiano.it: “Quelle nascoste nei paradisi fiscali sono cifre talmente ingenti da falsare persino le statistiche sul livello di diseguaglianza nei diversi paesi”. I dati ufficiali dicono ad esempio che negli Usa l’1% più ricco della popolazione possiede il 35% della ricchezza nazionale. Questo calcolo non tiene però conto di una bella fetta di quei 20/30mila miliardi spariti nel “buco nero” dei paradisi fiscali”.
“Negli ultimi anni – continua Henry – gli economisti hanno quasi ignorato il problema della diseguaglianza all’interno dei singoli paesi concentrandosi piuttosto su quello della povertà assoluta.
Hanno dimenticato quanto importanti e negative possano essere le conseguenze che un’ estrema polarizzazione della ricchezza produce in termini di coesione sociale ma anche di crescita economica”. “Tradizionalmente infatti – conclude Henry – ad un elevato livello di diseguaglianza si accompagna sempre un basso livello complessivo di consumi”.
Ci si può “divertire” ad immaginare quello che si potrebbe fare se questi 20mila miliardi ed oltre fossero regolarmente dichiarati e tassati. Valga un esempio su tutti: ipotizzando un rendimento del 3% annuo di questi capitali e una tassazione del 20% (come quella che si applica oggi in Italia alle rendite finanziarie) si otterrebbe un gettito tra i 120 e i 190 miliardi di dollari l’anno. Significa quasi il doppio dei fondi stanziati annualmente da tutti i paesi Ocse per l’assistenza alle nazioni in via di sviluppo.
Dietro questa gigantesca truffa globale ci sono praticamente tutti i più grandi gruppi bancari occidentali definiti nel rapporto “attori chiave per sostenere il sistema globale dell’ingiustizia fiscale”.
Le due banche in assoluto più attive nell’agevolare la fuga dalle tasse dei loro facoltosi clienti sono le svizzere Ubs, che attraverso le sue filiali ha trasferito nei paradisi off shore 1.700 miliardi di dollari (in pratica come “insabbiare” l’intero Pil italiano) e Credit Suisse che si è “limitata” a 933 miliardi. Terzo gradino del podio, con 840 miliardi di dollari, per la statunitense e immancabile Goldman Sachs.
Proprio a questa banca d’affari il presidente del Consiglio Mario Monti che si dichiara “in guerra contro l’evasione fiscale” ha recentemente affidato la valutazione di asset e partecipazioni dello Stato in vista di una loro possibile cessione.
Nella top ten compaiono anche Bank of America (643 miliardi), HSBC (390 mld), Deutsche Bank (367 mld), Bnp Paribas (338 mld), Wells Fargo (300 mld) e Jp Morgan (284 mld). In molti casi, ricorda il rapporto, si tratta di banche che hanno ricevuto sostanziosi aiuti pubblici durante la crisi del 2008 e senza i quali sarebbero molto probabilmente fallite.
Come fa notare James S. Henry “quello del private banking internazionale è un settore estremamente profittevole che negli ultimi 30 anni è letteralmente esploso grazie alla globalizzazione e alla scomparsa di qualsiasi barriera alla circolazione di capitali”. Funziona così: “Le grandi banche d’affari vanno a caccia di soggetti con patrimoni dai 2 milioni di dollari in su ed offrono loro una sorta di pacchetto completo di servizi che comprende anche il trasferimento di asset in paesi dal regime fiscale estremamente favorevole”. Di solito “tra la banca e clienti di questo tipo si instaura un rapporto di grande fiducia. La banca offre garanzie in termini di ritorno dell’investimento e il cliente da all’istituto carta bianca nelle modalità di gestione”.
Henry racconta di aver ripetutamente chiesto alla Banca dei regolamenti internazionali (una sorta di banca centrale delle banche centrali) i dati e le cifre relative ai singoli paesi ma di aver sempre ricevuto in cambio un cortese ma intransigente rifiuto. Italia compresa. In compenso la Bri ha promesso che renderà accessibili queste cifre dopo il 2014.
Si può provare ad azzardare un calcolo di massima ipotizzando che i capitali di origine italiana abbiano un incidenza pari a quella che il Pil italiano ha sul Pil globale (2,5%). In tal caso si tratterebbe di una cifra oscillante tra i 500 e i 750 miliardi di dollari da cui il nostro fisco non otterrà però neppure un euro. Di fronte a questo trionfo di individualismo a danno della collettività vale forse la pena ricordare le parole di uno degli uomini più ricchi del mondo. Il finanziere statunitense Warren Buffet che ancora nel 1995 affermò “personalmente credo che la società sia responsabile di una percentuale molto rilevante di quello che ho guadagnato. Se mi cacciaste nel mezzo del Bangladesh, del Perù o di qualche altro posto, scoprireste quanto può produrre questo talento nel terreno sbagliato. Dopo trent’anni starei ancora lottando”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ia/332976/
Più ricco sei, meno tasse paghi. Piaccia o no, ci si indigni o si faccia finta di niente, nel mondo globalizzato dove le grandi banche d’affari possono fare tutto quello che vogliono funziona esattamente così.
A scriverlo a chiarissime lettere è il recente rapporto di Tax Justice Network, gruppo di esperti giuristi ed economisti che si battono per una maggiore giustizia sociale e che denunciano come i nababbi di tutto il mondo abbiano sinora occultato al fisco tra i 21mila e i 32mila miliardi di dollari.
Una cifra che equivale al Pil di Stati Uniti, Giappone e Germania messi insieme e che sarebbe ancora più spropositata se l’indagine non si limitasse alle ricchezze finanziarie ma prendesse in considerazione anche yacht, collezioni d’arte, ville, appartamenti o quant’altro.
Spaventa anche il ritmo con cui questa montagna “invisibile” di denaro continua ad alzarsi, dal 2005 ad oggi l’incremento è stato infatti del 16% l’ anno.
I fortunati detentori di queste sterminate ricchezze sono in tutto 10 milioni ma all’interno di questa comunità di miliardari esiste una super elite composta da appena 91mila persone (lo 0,001% della popolazione globale) a cui è riconducibile un terzo dell’intero tesoro, vale a dire circa 10mila miliardi di dollari.
Ne fanno parte miliardari del software e delle nuove tecnologie, immobiliaristi cinesi e sceicchi ma anche soggetti con cui ufficialmente nessuno vorrebbe avere a che fare come grossi narcotrafficanti messicani o sanguinari dittatori africani.
I dati sono frutto delle ricerche di James S. Henry che incrociando un’infinita serie di cifre del Fondo monetario internazionale, della Banca Mondiale, delle Nazioni Unite e della Banca dei regolamenti internazionali è riuscito a tratteggiare la mappa del tesoro.
Un passato da capo economista di McKinsey (società di consulenza manageriale) e poi una nuova vita come autore di articoli e libri di denuncia sulle malefatte della grande finanza internazionale (da ultimo il libro inchiesta “The blood bankers”) , Henry spiega al Fattoquotidiano.it: “Quelle nascoste nei paradisi fiscali sono cifre talmente ingenti da falsare persino le statistiche sul livello di diseguaglianza nei diversi paesi”. I dati ufficiali dicono ad esempio che negli Usa l’1% più ricco della popolazione possiede il 35% della ricchezza nazionale. Questo calcolo non tiene però conto di una bella fetta di quei 20/30mila miliardi spariti nel “buco nero” dei paradisi fiscali”.
“Negli ultimi anni – continua Henry – gli economisti hanno quasi ignorato il problema della diseguaglianza all’interno dei singoli paesi concentrandosi piuttosto su quello della povertà assoluta.
Hanno dimenticato quanto importanti e negative possano essere le conseguenze che un’ estrema polarizzazione della ricchezza produce in termini di coesione sociale ma anche di crescita economica”. “Tradizionalmente infatti – conclude Henry – ad un elevato livello di diseguaglianza si accompagna sempre un basso livello complessivo di consumi”.
Ci si può “divertire” ad immaginare quello che si potrebbe fare se questi 20mila miliardi ed oltre fossero regolarmente dichiarati e tassati. Valga un esempio su tutti: ipotizzando un rendimento del 3% annuo di questi capitali e una tassazione del 20% (come quella che si applica oggi in Italia alle rendite finanziarie) si otterrebbe un gettito tra i 120 e i 190 miliardi di dollari l’anno. Significa quasi il doppio dei fondi stanziati annualmente da tutti i paesi Ocse per l’assistenza alle nazioni in via di sviluppo.
Dietro questa gigantesca truffa globale ci sono praticamente tutti i più grandi gruppi bancari occidentali definiti nel rapporto “attori chiave per sostenere il sistema globale dell’ingiustizia fiscale”.
Le due banche in assoluto più attive nell’agevolare la fuga dalle tasse dei loro facoltosi clienti sono le svizzere Ubs, che attraverso le sue filiali ha trasferito nei paradisi off shore 1.700 miliardi di dollari (in pratica come “insabbiare” l’intero Pil italiano) e Credit Suisse che si è “limitata” a 933 miliardi. Terzo gradino del podio, con 840 miliardi di dollari, per la statunitense e immancabile Goldman Sachs.
Proprio a questa banca d’affari il presidente del Consiglio Mario Monti che si dichiara “in guerra contro l’evasione fiscale” ha recentemente affidato la valutazione di asset e partecipazioni dello Stato in vista di una loro possibile cessione.
Nella top ten compaiono anche Bank of America (643 miliardi), HSBC (390 mld), Deutsche Bank (367 mld), Bnp Paribas (338 mld), Wells Fargo (300 mld) e Jp Morgan (284 mld). In molti casi, ricorda il rapporto, si tratta di banche che hanno ricevuto sostanziosi aiuti pubblici durante la crisi del 2008 e senza i quali sarebbero molto probabilmente fallite.
Come fa notare James S. Henry “quello del private banking internazionale è un settore estremamente profittevole che negli ultimi 30 anni è letteralmente esploso grazie alla globalizzazione e alla scomparsa di qualsiasi barriera alla circolazione di capitali”. Funziona così: “Le grandi banche d’affari vanno a caccia di soggetti con patrimoni dai 2 milioni di dollari in su ed offrono loro una sorta di pacchetto completo di servizi che comprende anche il trasferimento di asset in paesi dal regime fiscale estremamente favorevole”. Di solito “tra la banca e clienti di questo tipo si instaura un rapporto di grande fiducia. La banca offre garanzie in termini di ritorno dell’investimento e il cliente da all’istituto carta bianca nelle modalità di gestione”.
Henry racconta di aver ripetutamente chiesto alla Banca dei regolamenti internazionali (una sorta di banca centrale delle banche centrali) i dati e le cifre relative ai singoli paesi ma di aver sempre ricevuto in cambio un cortese ma intransigente rifiuto. Italia compresa. In compenso la Bri ha promesso che renderà accessibili queste cifre dopo il 2014.
Si può provare ad azzardare un calcolo di massima ipotizzando che i capitali di origine italiana abbiano un incidenza pari a quella che il Pil italiano ha sul Pil globale (2,5%). In tal caso si tratterebbe di una cifra oscillante tra i 500 e i 750 miliardi di dollari da cui il nostro fisco non otterrà però neppure un euro. Di fronte a questo trionfo di individualismo a danno della collettività vale forse la pena ricordare le parole di uno degli uomini più ricchi del mondo. Il finanziere statunitense Warren Buffet che ancora nel 1995 affermò “personalmente credo che la società sia responsabile di una percentuale molto rilevante di quello che ho guadagnato. Se mi cacciaste nel mezzo del Bangladesh, del Perù o di qualche altro posto, scoprireste quanto può produrre questo talento nel terreno sbagliato. Dopo trent’anni starei ancora lottando”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ia/332976/
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: Come se ne viene fuori ?
La gente è incazzatissima e lo sarà sempre di più se le cose non cambiano.
M a questi capi di StATO E QUESTI PARLAMENTI DEMOCRATICI non si accorgono dove stiamo andando ?
Non sono capaci di isolare gli Stati canaglia e le banche che li foraggiano ?
Si salvano le banche, ma bisogna cambiare di 180° il loro modo di agire.
Il nostro Monti , come gli altri, son capaci di spremere solo i più deboli ?
A questo punto non ci resta che Grillo ( come voto di protesta), ma poi bisogna anche governare.
M a questi capi di StATO E QUESTI PARLAMENTI DEMOCRATICI non si accorgono dove stiamo andando ?
Non sono capaci di isolare gli Stati canaglia e le banche che li foraggiano ?
Si salvano le banche, ma bisogna cambiare di 180° il loro modo di agire.
Il nostro Monti , come gli altri, son capaci di spremere solo i più deboli ?
A questo punto non ci resta che Grillo ( come voto di protesta), ma poi bisogna anche governare.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Le due banche in assoluto più attive nell’agevolare la fuga dalle tasse dei loro facoltosi clienti sono le svizzere Ubs, che attraverso le sue filiali ha trasferito nei paradisi off shore 1.700 miliardi di dollari (in pratica come “insabbiare” l’intero Pil italiano) e Credit Suisse che si è “limitata” a 933 miliardi. Terzo gradino del podio, con 840 miliardi di dollari, per la statunitense e immancabile Goldman Sachs.
Proprio a questa banca d’affari il presidente del Consiglio Mario Monti che si dichiara “in guerra contro l’evasione fiscale” ha recentemente affidato la valutazione di asset e partecipazioni dello Stato in vista di una loro possibile cessione.
(dall'articolo precedente segnalato da iospero)
Quando incontro “on the road” il signor X, un ingegnere in pensione della Ibm, è sempre un piacere per via del numero di notizie di cui dispone. Due mesi fa, tra le ultime news d’aggiornamento, ci stava pure quella di MM consulente negli anni scorsi di Goldman Sachs. Infatti la loro produzione per fottere il cliente era a 100 e con la consulenza di MM è aumentata a 160.
E dire che da noi c’è chi stravede per MM.
**
Giulio Tremonti la settimana scorsa ha abbandonato il Pdl ma rimane in politica. La notizia è apparsa sul Corriere della Sera ma non ha avuto molto clamore.
Giulio Tremonti, dal punto di vista professionale ha avuto molto successo con il suo avviato studio di consulente tributario, in quel di Milano. In pratica era un esperto per farti pagare meno tasse. Tanto è vero che un fedele cliente del suo studio è stato per anni Silvio Berlusconi, la cara salma, che oggi sta molto male.
E quando la cara salma entra in politica lo vuole con sé, anche perché dal punto vista politico era un socialista, …di quelli bbbboni.
Nel 2001 e nel 2008 guarda caso lo vuole come ministro del MEF (Ministero Economia e Finanze)
I Gufi, negli anni ’70, nella loro versione della canzone “Porta Romana” cantavano:
“Prima faceva il ladro e poi la spia,..adesso è delegato di polizia……”
Questo mondo funziona così.
Chi meglio di Tremonti si poteva mettere al MEF per accontentare tutti gli amici della salma che lo sostenevano con il voto?
Quando si parla di capitali da far rientrare dall’estero, molti sono clienti dello studio di Tremonti.
E vuoi che li deluda? Macché, è una garanzia. Mentre negli altri Paesi si applicavano percentuali fino al 48 % da pagare per il rientro dei capitali, il nostro Robin Hood alla rovescia applicava il modestissimo 5 %. Tremonti è un’appassionato dei film di Don Camillo e si ricordava che il Don per sparare alla Gisella usava pallini piccoli, piccoli, piccoli, come quelli per i passerottini. Non fanno male diceva Don Camillo quando parlava con il Signore.
Anche Giulio non voleva fare male ai suoi clienti, ma anche alle mafie e ai grandi esportatori di capitali.
Tre anni fa, Tremonti, ancora in carica come ministro del MEF, annuncia la vendita dello studio. Infatti era una cosa piuttosto scandalosa che il ministro che doveva fare pagare le tasse insegnava ai ricchi come evaderle e portare i soldi in salvo all’estero.
In fatto di conflitto d’interesse, questo era più grosso e scandaloso di quello del suo capo, il salmone di Hardcore.
Ma poi scopri attraverso il solito professionista milanese ben informato, che quella di Tremonti è stata solo una falsa vendita perché dietro alla nuova proprietà ci sta sempre lui anche se non compare direttamente.
Eppure gli italiani lo hanno sempre votato e applaudito in questi ultimi 18 anni. Soprattutto quelli di Comunione e Fatturazione sulla passerella del Meeting di Rimini, sempre molto devoti, ma al Dio Denaro e al Potere terreno.
Qui le cose funzionano così.
Proprio a questa banca d’affari il presidente del Consiglio Mario Monti che si dichiara “in guerra contro l’evasione fiscale” ha recentemente affidato la valutazione di asset e partecipazioni dello Stato in vista di una loro possibile cessione.
(dall'articolo precedente segnalato da iospero)
Quando incontro “on the road” il signor X, un ingegnere in pensione della Ibm, è sempre un piacere per via del numero di notizie di cui dispone. Due mesi fa, tra le ultime news d’aggiornamento, ci stava pure quella di MM consulente negli anni scorsi di Goldman Sachs. Infatti la loro produzione per fottere il cliente era a 100 e con la consulenza di MM è aumentata a 160.
E dire che da noi c’è chi stravede per MM.
**
Giulio Tremonti la settimana scorsa ha abbandonato il Pdl ma rimane in politica. La notizia è apparsa sul Corriere della Sera ma non ha avuto molto clamore.
Giulio Tremonti, dal punto di vista professionale ha avuto molto successo con il suo avviato studio di consulente tributario, in quel di Milano. In pratica era un esperto per farti pagare meno tasse. Tanto è vero che un fedele cliente del suo studio è stato per anni Silvio Berlusconi, la cara salma, che oggi sta molto male.
E quando la cara salma entra in politica lo vuole con sé, anche perché dal punto vista politico era un socialista, …di quelli bbbboni.
Nel 2001 e nel 2008 guarda caso lo vuole come ministro del MEF (Ministero Economia e Finanze)
I Gufi, negli anni ’70, nella loro versione della canzone “Porta Romana” cantavano:
“Prima faceva il ladro e poi la spia,..adesso è delegato di polizia……”
Questo mondo funziona così.
Chi meglio di Tremonti si poteva mettere al MEF per accontentare tutti gli amici della salma che lo sostenevano con il voto?
Quando si parla di capitali da far rientrare dall’estero, molti sono clienti dello studio di Tremonti.
E vuoi che li deluda? Macché, è una garanzia. Mentre negli altri Paesi si applicavano percentuali fino al 48 % da pagare per il rientro dei capitali, il nostro Robin Hood alla rovescia applicava il modestissimo 5 %. Tremonti è un’appassionato dei film di Don Camillo e si ricordava che il Don per sparare alla Gisella usava pallini piccoli, piccoli, piccoli, come quelli per i passerottini. Non fanno male diceva Don Camillo quando parlava con il Signore.
Anche Giulio non voleva fare male ai suoi clienti, ma anche alle mafie e ai grandi esportatori di capitali.
Tre anni fa, Tremonti, ancora in carica come ministro del MEF, annuncia la vendita dello studio. Infatti era una cosa piuttosto scandalosa che il ministro che doveva fare pagare le tasse insegnava ai ricchi come evaderle e portare i soldi in salvo all’estero.
In fatto di conflitto d’interesse, questo era più grosso e scandaloso di quello del suo capo, il salmone di Hardcore.
Ma poi scopri attraverso il solito professionista milanese ben informato, che quella di Tremonti è stata solo una falsa vendita perché dietro alla nuova proprietà ci sta sempre lui anche se non compare direttamente.
Eppure gli italiani lo hanno sempre votato e applaudito in questi ultimi 18 anni. Soprattutto quelli di Comunione e Fatturazione sulla passerella del Meeting di Rimini, sempre molto devoti, ma al Dio Denaro e al Potere terreno.
Qui le cose funzionano così.
Ultima modifica di camillobenso il 24/08/2012, 21:17, modificato 1 volta in totale.
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
Chi ha visto il TG3 delle 19 .I politici vogliono tornare alla politica basta tecnici.(Bersani) Per quanto riguarda le prossime elezioni hanno fatto capire che faranno una bella ammucchiata,pur di restare loro a governare il paese.Centrodestra e centrosinistra assieme.
Forse hanno il sentore che il movimento 5 stelle ed altri ,li facciano fuori.
Se fanno una ammucchiata non prevedo cosa succederà?
Cambiando discorso Usa uno licenziato ha fatto fuori chi lo aveva licenziato.Avevo un collega che la pensava allo stesso modo verso il nostro direttore.Già dal 2001 in poi si cominciava con il Mobbing verso delle persone.
E in certe situazioni si arriva a questo.
Attenzione voi menager, e politici .Forse si stancheranno di impiccarsi o spararsi.
SE questi vincono di nuovo addio a due legislature e poi a casa.
Ciao
Paolo11
Forse hanno il sentore che il movimento 5 stelle ed altri ,li facciano fuori.
Se fanno una ammucchiata non prevedo cosa succederà?
Cambiando discorso Usa uno licenziato ha fatto fuori chi lo aveva licenziato.Avevo un collega che la pensava allo stesso modo verso il nostro direttore.Già dal 2001 in poi si cominciava con il Mobbing verso delle persone.
E in certe situazioni si arriva a questo.
Attenzione voi menager, e politici .Forse si stancheranno di impiccarsi o spararsi.
SE questi vincono di nuovo addio a due legislature e poi a casa.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
paolo11 ha scritto:Chi ha visto il TG3 delle 19 .I politici vogliono tornare alla politica basta tecnici.(Bersani) Per quanto riguarda le prossime elezioni hanno fatto capire che faranno una bella ammucchiata,pur di restare loro a governare il paese.Centrodestra e centrosinistra assieme.
Forse hanno il sentore che il movimento 5 stelle ed altri ,li facciano fuori.
Se fanno una ammucchiata non prevedo cosa succederà?
Cambiando discorso Usa uno licenziato ha fatto fuori chi lo aveva licenziato.Avevo un collega che la pensava allo stesso modo verso il nostro direttore.Già dal 2001 in poi si cominciava con il Mobbing verso delle persone.
E in certe situazioni si arriva a questo.
Attenzione voi menager, e politici .Forse si stancheranno di impiccarsi o spararsi.
SE questi vincono di nuovo addio a due legislature e poi a casa.
Ciao
Paolo11
In pratica ritorna la Dc. Loro sperano per altri 50 anni, così anche Mafia SpA. 'ndrangheta e Camorra SpA.
Se poi consideriamo, come ricordava Barbacetto 2 giorni fa sul Fatto, che Bersani a Rimini da Comunione e Fatturazione nel 2003 sosteneva che la sinistra è nata dalle cooperative bianche e che nel 2006 ribadiva che la sinistra si doveva rifondare sul modello di Comunione e Fatturazione, ora è chiaro dove mira il partito dei defunti.
Un gran bell'esempio. Don Verzè col crac della sua organizzazione ospedaliera, Daccò e Simone da mesi in ritiro spirituale a San Vittore e il Celeste Formigoni ancora a piede libero.
E' questo il modello di Bersande.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
iospero ha scritto:La gente è incazzatissima e lo sarà sempre di più se le cose non cambiano.
M a questi capi di StATO E QUESTI PARLAMENTI DEMOCRATICI non si accorgono dove stiamo andando ?
Non sono capaci di isolare gli Stati canaglia e le banche che li foraggiano ?
Si salvano le banche, ma bisogna cambiare di 180° il loro modo di agire.
Il nostro Monti , come gli altri, son capaci di spremere solo i più deboli ?
A questo punto non ci resta che Grillo ( come voto di protesta), ma poi bisogna anche governare.
E' sempre stata la cosa più facile in tutti i popoli del pianeta nel corso della loro storia.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
giorgio ha scritto:Hai ragione, caro Antony, quando dici che ci stanno portando alla guerra civile.
E non escluderei che sia proprio questo a cui mirano, con l'esasperato attacco alle classi subalterne.
In modo da giustificare l'ultimo giro di vite violentemente autoritario.
Basta salvare i propri privilegi, farebbero qualsiasi cosa, questi infami...
E’ tempo di rientro dalle ferie, e un amico del Convegno dei cinque, un comunista che non smette mai di pensare agli scenari futuri neppure in ferie, l’altroieri mi chiama per scambiare i soliti pareri.
Parte con la base che alle prossime elezioni i partiti tradizionali non riusciranno a formare un governo. Quindi nuove elezioni? No, Napolitano da l’incarico a Passera per la nuova ammucchiata similare a questa.
A giugno Monti da il cambio a Napolitano al Colle, e da lì partono nuove regole per cambiare l’assetto italiano dove davanti ad una situazione molto più deteriorata di questa, si gioca la carta della salvezza finale del Paese. Per fare questo occorre però che il Parlamento sia sottomesso all’esecutivo. In pratica, una dittatura mascherata perché siamo ancora in ambito europeo, ammesso che per il prossimo giugno ci sia ancora l’Europa unita e la sua moneta unica.
A mio parere è un misto di realtà e di fantapolitica.
Però concordo sul fatto che il potere lo detengono sempre gli stessi di sempre e che sono fortemente determinati nel conservarlo a scapito del restante Paese. Negli anni ‘19-‘22 del secolo scorso era prevalente il potere economico degli industriali e degli agrari. Oggi gli agrari sono spariti ma ha preso piede in sua vece il potere finanziario, più forte e più pericoloso.
Quello che non sappiamo, perché manca l’informazione, è la fine che hanno fatto i poteri occulti. C’è da tempo uno strano silenzio in questo settore. La massoneria in questi ultimi 20 anni sembrerebbe rientrata nei ranghi, cioè che non ci sia più la massoneria deviata. Ma sarà vero? Io ci credo poco. Sono andati tutti in pensione senza lasciare eredi? E Licio Gelli? Solo meno di un mese fa ha fatto la solita dichiarazione con cui si diverte a prenderci per il culo:
Strage di Bologna, le dichiarazioni shock di Gelli
e Fioravanti tra calunnie e depistaggi
18 chilogrammi di nitroglicerina, 5 chilogrammi di Compound B, ovvero T4 e tritolo. 23 chili di esplosivo con innesco, possibilmente di tipo militare, che secondo il “Maestro Venerabile” Licio Gellisarebbe esploso “accidentalmente” a causa di un mozzicone di sigaretta lanciato nella sala d’attesa della stazione di Bologna, quella mattina del 2 agosto di 32 anni fa:
“Io credo sia stato un mozzicone di sigaretta che è stata lanciata, c'è stato un surriscaldamento ed è esploso, perché la bomba, se c'era la bomba... ma qualche frammento si sarebbe trovato, no?"
Questo può solo indurre a supporre che questa gentaglia non abbia ancora smesso di tramare a 93 anni e con un piede nella fossa.
E dulcis in fundo, l’ala nera del Vaticano.
In questa fase storica questi poteri sono riusciti ad azzerare la sinistra. Bersani con le sue dichiarazioni e con i fatti concreti di pieno appoggio a Monti e sulle alleanze politiche future non può essere certamente considerato di sinistra.
E’ un democristiano a tutti gli effetti e con tutti i crismi. Vendola è una sorpresa, anche perché arriva da Rifondazione comunista. O di politica capisce ben poco, oppure, ha necessità di protezione personale da parte della casta. Le vicende di Taranto trasudano di ambiguità. Oltre a Vendola non si capisce bene cosa possa essere il Sel. In Rifondazione comunista sono rimasti 4 gatti, ed altri che a titolo personale cercano di sopravvivere alla bene meglio, come Diliberto e Rizzo. In questo passaggio storico non esiste più un punto di riferimento della guida della sinistra.
La sinistra individualmente continua ad esistere in alcuni di noi, o in piccole enclave come questo forum, ma è allo sbando per quanto riguarda il riferimento politico che la rappresenta. ALBA è l’ennesima enclave più grossa della nostra, ma niente di più.
Gli operai delle grandi fabbriche che potrebbero impensierire il potere non esistono più. Sono tutti pensionati. I giovani sono stati annullati in vari modi e non sono in grado di reagire.
Il sindacato è spaccato, e a sentire Guarguaglini di Finmeccanica e gli uomini del Gruppo Riva pure corrotto.
E’ questo quindi il momento propizio per i poteri forti per dare una svolta al sistema, quando le forze di opposizione sono nulle.
La stella Berlusconi che nel bene e nel male gli è servita in questi ultimi 18 anni per gestire il potere, si è esaurita.
Loro vogliono continuare a gestire il potere in qualsiasi modo. Lo abbiamo visto nei precedenti passaggi storici. Nella crisi a cavallo degli anni ’20 si sono affidati al fascismo. Caduto il fascismo si sono affidati alla Dc, caduta la Dc si sono affidati a Berlusconi. Ma credo che in quest’ultimo passaggio abbia ragione Travaglio quando sostiene che destra e sinistra hanno governato insieme per 18 anni senza farsi accorgere dal rispettivo elettorato. L’operato dei vari Violante, D’Alema, Veltroni e adesso Bersani sembrano dar ragione a Travaglio.
A mio parere, facevo notare l’altro ieri al mio interlocutore, che non teneva conto dell’evolversi della storia in questi otto mesi che ci dividono dalle elezioni.
La posizione dell’Ilva non è chiusa e non credo che questo misto di incapaci, di corrotti, di approfittatori di banditi sia in grado di risolvere il caso Ilva.
Poi c’è il problema Fiat, che continua a perdere terreno e lo perderà sempre di più. Peugeot, ha chiuso uno stabilimento in Francia a luglio tagliando 8.000 posti di lavoro, Opel a settembre inizia l’orario ridotto e il Financial Times scrive che dodici impianti produttivi devono essere dismessi.
Non credo che Monti e i suoi tecnici fasulli, spesso da operetta, sia in grado di affrontare questi temi.
Ieri aprendo il Fatto mi sono sentito raggelare alle notizie sul rilancio dell’economia di Passera. 5 miliardi per nuovi 2 aeroporti. Questo settore è in piena crisi e lo sarà sempre più e questo incapace e incosciente progetta la costruzione di due nuovi aeroporti.
Un hub in casa di Cosentino a 36 km da Grazzanise e un altro a Viterbo.
Qui siamo letteralmente impazziti.
Si ripetono le cattedrali nel deserto dei tempi della Democrazia cristiana solo perché servivano a foraggiare le mafie.
I due cacciaballe, Monti e Passera che vanno sulla passerella del Meeting di Rimini a raccontare che hanno visto la Madonna. Cioè la fine del tunnel della crisi.
Io mi chiedo cosa possa succedere nel sistema italiano con questi incapaci di professione nelle prossime settimane. Sono peggio di Tremonti e Berlusconi nel raccontare palle. E questi avrebbero dovuto salvare l’Italia? Passera aveva promesso all’Alcoa 80 miliardi per tenerli buoni. Adesso si rendono conto che erano solo promesse da marinaio e stanno reagendo.
Un quadro economico e sociale di questo tipo non può che continuare la sua corsa quotidiana al degrado progressivo e alla distruzione del tessuto sociale italiano. Non so come si arriverà alle elezioni farsa di aprile visto l’accordo sulla legge elettorale truffa che hanno in mente.
Rimane poi sempre aperto il caso Napolitano, che la Pravdona (l’insieme dei quotidiani italiani, oltre ai Tg; con esclusione del Fatto) continuano portare avanti sotto l’aspetto tecnico. Ma non è quello che conta oggi. Oggi conta l’aspetto politico e Napolitano non può nascondere o far bruciare quei nastri, altrimenti il discredito nelle istituzioni diverrà totale.
Penso abbia ragione Flores d’Arcais quando avvisa il Pd che ad aprile si troverà con delle sorprese. Basta leggere i commenti sull’intervento di Bersani di ieri sul Fatto per rendersi conto che aria tira. E’ in mezzo ad una quadro devastante come questo che si può leggere il tracollo del Paese con tutte le conseguenze aperte possibili.
-
- Messaggi: 2444
- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: Come se ne viene fuori ?
NOI PER APRIRE UN CONTO IN BANCA dobbiamo dare il nostro CF invece in quelle banche che gestiscono patrimoni favolosi si fa solo un contratto e non si è rintracciabili.
Nazionalizziamo le banche, in modo che tutti e tutto sia rintracciabile e chi non ci sta viene messo fuori , isolato, diventa uno stato canaglia con cui gli Stati democratici devono chiudere tutti i rapporti .
Nazionalizziamo le banche, in modo che tutti e tutto sia rintracciabile e chi non ci sta viene messo fuori , isolato, diventa uno stato canaglia con cui gli Stati democratici devono chiudere tutti i rapporti .
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
Infatti chi ha visto Su LA7 la solita tramissione otto e mezzo fino alle 21.Con i giornalisti donna uomo non ricordo il nome.Una parlava di un governo di unita nazionale,come nel dopoguerra.Si è solo dimenticato che quella era una classe politica nuova.Questi personaggi girano da anni nella politica come ministri poi Sindaci ecc...amalgamati con settori non raccomandabili, e la solita imprenditoria.
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
paolo11 ha scritto:Infatti chi ha visto Su LA7 la solita tramissione otto e mezzo fino alle 21.Con i giornalisti donna uomo non ricordo il nome.Una parlava di un governo di unita nazionale,come nel dopoguerra. Si è solo dimenticato che quella era una classe politica nuova.Questi personaggi girano da anni nella politica come ministri poi Sindaci ecc...amalgamati con settori non raccomandabili, e la solita imprenditoria.
Ciao
Paolo11
Ad merlam
Non è possibile storicamente associare il governo di unità nazionale del dopo guerra a questa a questa deplorevole ammucchiata.
I primi tre governi di unità nazionale, Dc, Pci, Psi durarono meno di un anno dal 1946 al 1947 e sono stati guidati da De Gasperi.
Eravamo appena usciti dal fascismo ed era logico che le forze della Resistenza guidassero insieme la democrazia nascente.
Qui siamo nella condizione diametralmente opposta, i partiti di destra e sinistra si mettono assieme solo per perpetuare il loro potere, perché assolutamente incapaci di governare da soli.
E’ fuor di dubbio che un’alleanza di Cs classico avrebbe vinto le elezioni dopo la caduta della salma nel novembre scorso. Ma poi non sarebbe stata in grado di governare perché mancano gli uomini per governare una crisi economica e sociale di queste dimensioni.
Non lo sono i “tecnici” fasulli chiamati dal Colle, figuriamoci i politici che hanno affondato il Concordia Italia.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Google [Bot] e 9 ospiti