Perché?
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Re: Perché?
Tra l'altro i quarantenni / cinquantenni che vengono spacciati come "giovani" e che appartengono alla generazione di Renzi hanno costituito il nucleo centrale e più forte del consenso Berlusconiano-leghista tra il 1994 e il ventennio successivo.
Forse questa rottura del Nazareno è una pantomima per permettere a Renzi di ricucire (al minimo indispensabile) con la sua sinistra interna e a Berlusconi di eliminare tutte le voci fuori dal coro per garantirsi il monopolio di una Forza Italia pericolosamente (o apparentemente) pluralista negli ultimi mesi.
Forse questa rottura del Nazareno è una pantomima per permettere a Renzi di ricucire (al minimo indispensabile) con la sua sinistra interna e a Berlusconi di eliminare tutte le voci fuori dal coro per garantirsi il monopolio di una Forza Italia pericolosamente (o apparentemente) pluralista negli ultimi mesi.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Perché?
Rom scrive: "Renzi è il "capo" che era scritto che ci fosse..."
Sì, ma ce ne sono state a migliaia di voci concordanti sulla necessità dell'uomo forte, con opportuni strumenti legali, che avesse maggior potere decisionale.
Già dai tempi dell'Ulivo, quando le critiche sull'armata brancaleone invadevano ogni angolo di discussione.
E contemporaneamente con l'esaltazione, sull'altra barricata, della loro compattezza e della esistenza per loro della guida unica e indiscussa, del Capo.
Renzi ci ha messo indubbiamente parecchio di suo 'ad esserci'. Ma forse i tempi erano già maturi: se non lui un altro. Credo che si veda dal riconoscimento che riscuote come vincitore sul carro del quale in molti vogliono saltare.
Tanto per aggiungere altri pensieri:
certamente l'esigenza primaria costituita dal soddisfacimento dell'istinto di sopravvivenza, e quello direi conseguenziale di migliorare le proprie condizioni, guida ciascun individuo nelle sue scelte. E, come somma delle singole pulsioni, complessivamente l'Uomo ha attuato nei secoli, anzi nei millenni, delle trasformazioni migliorative per se stesso, in progressione a livello individuale, poi familiare, di comunità, di società e, infine, dell'intera umanità.
Non sempre l'uomo ha seguito i consigli della 'ragione'. In primis non ha seguito il consiglio della ragione di fare realmente della 'Storia' la maestra di vita; di fare delle esperienze pregresse un momento di riflessione e consulenza per le scelte future.
E infatti la storia, appunto, ci dice che ci sono stati periodi di regressione, e forse ce ne saranno ancora. Anche se in un cammino che, complessivamente, è tendenzialmente in miglioramento.
Sto ascoltando adesso un po' di cose sulle discariche, su La7. E' stata buttata improvvidamente la spazzatura, anche nucleare, sotto il tappeto perché conveniva. Adesso ci si rende conto che bisogna pulire anche là sotto.
A meno che il periodo o l'azione di regressione non sia tale da portare ad un punto di non ritorno: ad una guerra mondiale globalmente distruttiva, per esempio.
Secondo me gli 'eroi', quei personaggi inquadrati come tali nella Storia, sono piccole punte di iceberg, solo il 10% della massa umana sottostante.
Se diventano elementi di grande rottura è per la narrazione idealista che poi uomini più piccoli fanno delle loro azioni.
Ma primum vivere deinde filosofare.
Si dovrebbe tenere in maggior conto ciò che è utile per la sopravvivenza propria e della propria comunità, non indipendente da quella degli altri, abbandonando fuorvianti ideologie.
(mah, spero che abbia un senso o tutto questo un senso non ce l'ha)
cardif
Sì, ma ce ne sono state a migliaia di voci concordanti sulla necessità dell'uomo forte, con opportuni strumenti legali, che avesse maggior potere decisionale.
Già dai tempi dell'Ulivo, quando le critiche sull'armata brancaleone invadevano ogni angolo di discussione.
E contemporaneamente con l'esaltazione, sull'altra barricata, della loro compattezza e della esistenza per loro della guida unica e indiscussa, del Capo.
Renzi ci ha messo indubbiamente parecchio di suo 'ad esserci'. Ma forse i tempi erano già maturi: se non lui un altro. Credo che si veda dal riconoscimento che riscuote come vincitore sul carro del quale in molti vogliono saltare.
Tanto per aggiungere altri pensieri:
certamente l'esigenza primaria costituita dal soddisfacimento dell'istinto di sopravvivenza, e quello direi conseguenziale di migliorare le proprie condizioni, guida ciascun individuo nelle sue scelte. E, come somma delle singole pulsioni, complessivamente l'Uomo ha attuato nei secoli, anzi nei millenni, delle trasformazioni migliorative per se stesso, in progressione a livello individuale, poi familiare, di comunità, di società e, infine, dell'intera umanità.
Non sempre l'uomo ha seguito i consigli della 'ragione'. In primis non ha seguito il consiglio della ragione di fare realmente della 'Storia' la maestra di vita; di fare delle esperienze pregresse un momento di riflessione e consulenza per le scelte future.
E infatti la storia, appunto, ci dice che ci sono stati periodi di regressione, e forse ce ne saranno ancora. Anche se in un cammino che, complessivamente, è tendenzialmente in miglioramento.
Sto ascoltando adesso un po' di cose sulle discariche, su La7. E' stata buttata improvvidamente la spazzatura, anche nucleare, sotto il tappeto perché conveniva. Adesso ci si rende conto che bisogna pulire anche là sotto.
A meno che il periodo o l'azione di regressione non sia tale da portare ad un punto di non ritorno: ad una guerra mondiale globalmente distruttiva, per esempio.
Secondo me gli 'eroi', quei personaggi inquadrati come tali nella Storia, sono piccole punte di iceberg, solo il 10% della massa umana sottostante.
Se diventano elementi di grande rottura è per la narrazione idealista che poi uomini più piccoli fanno delle loro azioni.
Ma primum vivere deinde filosofare.
Si dovrebbe tenere in maggior conto ciò che è utile per la sopravvivenza propria e della propria comunità, non indipendente da quella degli altri, abbandonando fuorvianti ideologie.
(mah, spero che abbia un senso o tutto questo un senso non ce l'ha)
cardif
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Re: Perché?
La frase con la quale inizia la tua risposta ha un errore: il "ma".cardif ha scritto:Rom scrive: "Renzi è il "capo" che era scritto che ci fosse..."
Sì, ma ce ne sono state a migliaia di voci concordanti sulla necessità dell'uomo forte, con opportuni strumenti legali, che avesse maggior potere decisionale.
Dopo il sì bastavano i due punti, esplicativi.
Il fatto è che abbiamo fatto una gagliarda rincorsa all'indietro nel tempo, e ci ritroviamo appena un po' prima della Rivoluzione francese, insomma prima della nascita della politica moderna e dei suoi annessi e connessi.
Non è roba di adesso, ne parlo dagli anni '90, quando vedevo reclamizzate la riunioni dei Grandi (i vari Gn) che ricordavano i Re franchi e russi medievali che banchettavano coi Califfi delle sabbie e con i Khan scitici, per scambiarsi mogli e spartirsi continenti.
Ne parlo da quando sono di moda le citazioni dell'apologo di Menenio Agrippa (contrapposte alla "lotta di classe") e le brioches di Maria Antonietta come misura dello stato dell'arte sociologica neo-liberale.
Ci ritroviamo, da vent'anni in qua, a riprendere i nostri discorsi dai fondamentali filosofici, alla Bergson, alla Fichte, alla Kierkegaard, e a recuperare la modernità di Erasmo da Rotterdam e perfino di Voltaire, come se Kant, Hegel, Marx, Sorel, Bakunin, Nietzsche, Turati, Gramsci, Horkeimer, Marcuse, Fromm, e nemmeno Wright Mills e Pasolini fossero mai esistiti - sulla storiografia, siamo alla casella Senofonte e alla De vita Caesarum di Svetonio, come se mai fosse esistito Tacito, per non parlare di Teodoro Mommsen e Machiavelli.
Ci facciamo domande su "cosa è un capo", e su "cosa è un partito", sul "rapporto tra idee e politica" e sulla psicologia di massa, come se dall'ascesa al trono di Assurbanipal fossero trascorse due settimane.
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
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Re: Perché?
Caro Rom, il mio 'ma' aveva questo senso:
"Renzi è il "capo" che era scritto che ci fosse..." e questo è vero, 'ma' perché in migliaia l'hanno voluto. Non sarebbe bastato il suo desiderio di esserlo, e nemmeno era scritto nell'alto dei cieli.
C'era pure Locke. E non mi offendere Voltaire con quel 'perfino'
ciao
cardif
"Renzi è il "capo" che era scritto che ci fosse..." e questo è vero, 'ma' perché in migliaia l'hanno voluto. Non sarebbe bastato il suo desiderio di esserlo, e nemmeno era scritto nell'alto dei cieli.
C'era pure Locke. E non mi offendere Voltaire con quel 'perfino'
ciao
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Re: Perché?
... dobbiamo, allora, comprendere o non biasimare quelli che saltano sul carro del vincitore?
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Re: Perché?
Iafran, da che lo deduci?
Non mi pare che sia questo il senso degli interventi precedenti.
Casomai era l'opposto: sono in tanti a creare un carro e metterci su un vincitore. Poi altri si adeguano e ci saltano su. Ma non è stato apprezzato da nessuno questo comportamento. Anzi
ciao
cardif
Non mi pare che sia questo il senso degli interventi precedenti.
Casomai era l'opposto: sono in tanti a creare un carro e metterci su un vincitore. Poi altri si adeguano e ci saltano su. Ma non è stato apprezzato da nessuno questo comportamento. Anzi
ciao
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Re: Perché?
Nella frase di Rom "Molte cose accadono perché sono destinate ad accadere" ho individuato una "forzata" alzata di mani, nonostante la sua ironia e la sua disapprovazione.cardif ha scritto:Iafran, da che lo deduci?
Non mi pare che sia questo il senso degli interventi precedenti.
Casomai era l'opposto: sono in tanti a creare un carro e metterci su un vincitore. Poi altri si adeguano e ci saltano su. Ma non è stato apprezzato da nessuno questo comportamento. Anzi
Anche il mio commento è ... quasi da autolesionista!
"Memorie" http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 942#p36942cardif ha scritto:(in quale argomento hai parlato dei piemontesi nel sud? Non lo trovo)
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Re: Perché?
Migliaia l'hanno voluto - o meglio, votato alle primarie.cardif ha scritto:Caro Rom, il mio 'ma' aveva questo senso:
"Renzi è il "capo" che era scritto che ci fosse..." e questo è vero, 'ma' perché in migliaia l'hanno voluto. Non sarebbe bastato il suo desiderio di esserlo, e nemmeno era scritto nell'alto dei cieli.
C'era pure Locke. E non mi offendere Voltaire con quel 'perfino'
Le primarie: le primarie, così fatte e concepite, sono un sistema eccellente per far diventare console anche un somaro, e per seppellire le ambizioni anche di un ipotetico novello De Gasperi o Berlinguer, se mai arrivassero a candidarsi.
Facciamo un altro esempio?
Nell'epoca, ben coltivata, di Facebook e di vent'anni di "via al televoto/stop al televoto" era inevitabile che si arrivasse a Grillo e ai partiti liquidi, al dibattito politico di livello e di linguaggio simile alle riunioni condominiali.
Ma ce le siamo dimenticate le battaglie, le polemiche sulle interruzioni pubblicitariie dei film, sulla personalizzazione della politica, sul presidenzialismo, etc? Davvero pensiamo che fossero una roba da "rosiconi" e da "gufi"?
La sinistra - europea, occidentale - per centocinquant'anni, o duecento, era stata sempre quella del parlamentarismo, dell'argine contro la logica del business, della cultura come fattore di crescita popolare, degli antidoti contro le illusioni della demagogia populista: c'erano ottimi motivi perché così fosse, che nascevano da lontano e da vicino, dall'esperienza monarchica e classista dell'ancien regime appena spodestato e dall'insegnamento che ha radici nella cultura classica, nella storia greca e romana, e che collimava con la critica marxista della società borghese e capitalista, e con le riflessioni sociologiche progressiste elaborate nelle vicende della Restaurazione e poi delle democrazie industriali e infine dei totalitarismi del '900.
Nel momento in cui tutto questo è stato impacchettato e buttato in cantina, è successo semplicemente quello che doveva succedere, di cui da qualche anno stiamo facendo l'inventario dettagliato. C'era da aspettarselo, e infatti era stato previsto (come "pericolo" da cui guardarsi), ma anche queste "previsioni" erano state messe nel fagotto delle "gufate" dagli antesignani di Matteo Renzi all'interno della sinistra suicida.
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
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Re: Perché?
Non sono state solo le primarie, che tecnicamente hanno espresso il segretario del PD, non il presidente del consiglio.
Questa ed altre hanno costituito una serie di forzature che hanno permesso di sbarazzarsi di Bersani e, con tutti i suoi limiti, di una impostazione della coalizione PD-SEL che avesse ancora un minimo di parvenza alternativa a quella berlusconiana. Come la decisione di Napolitano di non conferire almeno l'incarico esplorativo a Bersani, le pressioni di Napolitano a favore del governo Monti, le false promesse di quest'ultimo che finì paradossalmente col candidarsi essendo già senatore a vita, il PD costretto a sostenerne le politiche impopolari e, ora lo sappiamo, inefficaci, etc etc. fino alle false rassicurazione di Renzi che non avrebbe cercato di far fuori Letta, il successo elettorale ex post alle europee "comprato" con gli 80 euro, etc. etc.
Questa ed altre hanno costituito una serie di forzature che hanno permesso di sbarazzarsi di Bersani e, con tutti i suoi limiti, di una impostazione della coalizione PD-SEL che avesse ancora un minimo di parvenza alternativa a quella berlusconiana. Come la decisione di Napolitano di non conferire almeno l'incarico esplorativo a Bersani, le pressioni di Napolitano a favore del governo Monti, le false promesse di quest'ultimo che finì paradossalmente col candidarsi essendo già senatore a vita, il PD costretto a sostenerne le politiche impopolari e, ora lo sappiamo, inefficaci, etc etc. fino alle false rassicurazione di Renzi che non avrebbe cercato di far fuori Letta, il successo elettorale ex post alle europee "comprato" con gli 80 euro, etc. etc.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Perché?
Forte questa ... come tutto il resto.Rom ha scritto:Le primarie: le primarie, così fatte e concepite, sono un sistema eccellente per far diventare console anche un somaro, e per seppellire le ambizioni anche di un ipotetico novello De Gasperi o Berlinguer, se mai arrivassero a candidarsi.
"L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare" (Gino Bartali) ed io aggiungo "... da 154 anni".flaviomob ha scritto:Non sono state solo le primarie, che tecnicamente hanno espresso il segretario del PD, non il presidente del consiglio.
Questa ed altre hanno costituito una serie di forzature che hanno permesso di sbarazzarsi di Bersani e, con tutti i suoi limiti, di una impostazione della coalizione PD-SEL che avesse ancora un minimo di parvenza alternativa a quella berlusconiana. Come la decisione di Napolitano di non conferire almeno l'incarico esplorativo a Bersani, le pressioni di Napolitano a favore del governo Monti, le false promesse di quest'ultimo che finì paradossalmente col candidarsi essendo già senatore a vita, il PD costretto a sostenerne le politiche impopolari e, ora lo sappiamo, inefficaci, etc etc. fino alle false rassicurazione di Renzi che non avrebbe cercato di far fuori Letta, il successo elettorale ex post alle europee "comprato" con gli 80 euro, etc. etc.
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