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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Euro e ristrutturazione del debito: referendum? - Pagina 2
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Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 3:28
da camillobenso
Amadeus ha scritto::mrgreen: ah ecco ... manco mal ( come diceva mia nonna).... allora tocca brevettare il fumus ex capparis spinosa.

difficile però che a Sesto San Giovanni trovi le piante selvatiche che crescono spontanee nell'arenaria 8-) qui c'è la lotta per chi arriva primo nei posti
( sperduti in campagna ) migliori.
ma avrete certamente altre essenze altrettanto rinvigorenti per lo spirito. :geek:

Sì infatti, con la cementificazione diffusa che unisce a largo raggio i comuni limitrofi attorno a Milano e l’assenza di arenaria, quelle piante selvatiche ce le possiamo scordare.

In compenso abbiamo la Celeste ailegra, una sostanza derivata dal quadrifoglio. Ma proprio perché il quadrifoglio è raro, questa sostanza se la può permettere solo il Formigù, con i soldi che gli ha dato Daccò con la fondazione Maugeri.

Non è male come rinvigorente, basta vedere le prestazioni del Celeste quando si cimenta nella lotta Formigù – contro tutti.

Ti fa credere di avere ragione anche quando hai torto marcio, ma soprattutto ti da la forza da leoni per sostenerlo bello come il sole, come se niente fudesse. Ah... se l’avesse saputo Forlani invece di farsi venire la bavetta alla bocca.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 4:35
da camillobenso
Credo che un referendum (non solo abrogativo, ma consultivo) da istituire con apposita legge, avrebbe almeno il merito di provocare un dibattito su questo tema.

Se è vero, come credo sia vero, che da tali scelte dipenderà il futuro dei nostri figli e nipoti, mi sembra inaccettabile che esse siano delegate a un gruppo di tecnici, magari provenienti da banche d'affari o da ambienti in vari modi vicini alla grande finanza.


mariok

Però alla fine una risposta a questa osservazione di mario bisognerà pur darla. A furia di non dare risposte abbiamo fottuto 2 generazioni. In piazza oggi si ritrovano padri e figli precari. Stiamo preparando un nuovo servizietto alla generazione dei nipoti, che non potranno non stramaledirci per essere rimasti a guardare.

Se la Confcommercio denuncia la chiusura di 9mila ristoranti occorre aggiungere che anche l’industria del divertimento sta facendo flop.

Il Fatto Quotidiano Emilia Romagna
Rimini, sono finite le notti dello sballo: le discoteche restano vuote (video)

La Riviera romagnola vive il suo periodo più buio dal Dopoguerra a oggi: un modello di turismo che non funziona più. "Colpa della crisi", dice qualcuno. Oppure "un'occasione persa". Lo storico locale Peter Pan ha riaperto e chiuso più volte, stessa sorte è toccata al Paradiso, al Prince e al Pascià

di Martina Castigliani | Rimini | 11 agosto 2012
Commenti (142)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ni/323143/

A Riccione i miei genitori hanno cominciato a portarmi nel lontano 1952. La guerra era finita da 7 anni, ma l’industria del divertimento funzionava alla perfezione già allora. Se oggi dichiarano questo significa che siamo ritornati agli anni 1946-1948.

Non credo di aver letto sul forum (potrebbe essere una mia svista) la notizia della settimana scorsa sulla douce France entrata in recessione.

Le locomotive della Germania e dell’Olanda si stanno fermando.

La Frignero ha messo le mani avanti in anticipo sull’autunno caldo, dopo aver fottuto lavoratori e pensionati.

Il caso dell’Ilva rimane una mina vagante che se dovesse esplodere contemporaneamente con quella della Fiat, ti saluto Peppina.

I lavoratori italiani che non si vogliono bruciare vivi davanti a Montecitorio hanno ripreso la via dell’emigrazione.

Fuga dalla crisi: i lavoratori italiani tornano a cercare l’impiego in Germania

Gli uffici di collocamento tedeschi certificano un aumento del 6,5% di nuovi occupati provenienti anche da Spagna, Grecia, Portogallo. "Berlino potrebbe trarre grandi benefici da queste risorse"

di Giorgio Faunieri | 11 agosto 2012
Commenti (343)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... si/323321/


Mentre il ministro Grilli, indifferente al fallimento, insiste:

Il minisitro Grilli: “No alla patrimoniale. Evitare aumento Iva e ridurre tasse”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 agosto 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... se/324166/

E il ministro Severino a Ferragosto si sta rigirando per le mani ancora il ddl anticoruzione, quando sarebbe dovuto diventare legge prima del Natale 2011, e con pene più severe se no con quel decreto ci fa le pippe.

Severino su legge intercettazioni: “Primo nodo creare filtro per separarle”

In una intervista al Corriere il ministro spiega che il ddl anticorruzione " è una riforma chiesta anche in sede europea, da cui dipende lo sviluppo del Paese”. E poi annuncia la riforma forense "perché l'Italia ha bisogno di una avvocatura preparata"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 agosto 2012

Commenti (60)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... le/324167/


Con la salma siamo arrivati alla soglia del fallimento, e con il governo Monti è solo ritardato e di proporzioni maggiori di quello della salma.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 9:18
da Amadeus
è un articolo del 27 luglio (del corriere) che ci fa tornare con l'occhio sulla palla , ovvero la Germania ha una politica economica, gli altri no.
ce l'ha ora e ce l'ha avuta prima, quando noi giocavamo al piccolo dittatore.



LA BCE IL PRESIDENTE LA GEOPOLITICA TEDESCA L' ATTENZIONE VERSO RUSSIA, UCRAINA, I BALCANI E LA TURCHIA
La nuova Germania guarda a Est Il Sud Europa non interessa più
Nella crisi dell' euro, è opinione diffusa che la Germania sia parte del problema e grande parte della soluzione. Si sostiene che la crisi sia aggravata dalle prudenze tedesche e sarebbe risolta se la Germania cambiasse registro. Tutti cercano la chiave per convincere Frau Merkel, mentre il destino della moneta sembra appeso alle decisioni della corte costituzionale tedesca che dovrebbe pronunciarsi sulla legittimità dei recenti accordi «salva Stati». La Germania è tacciata di egoismo miope verso i Paesi in difficoltà e al tempo stesso di volontà egemonica quando si condizionano i soccorsi a un editto finanziario ispirato da Berlino, premessa di nuovo assetto istituzionale europeo che piace soprattutto ai tedeschi. Si tratta di analisi contrapposte, che rimandano a un presunto ripiegamento di un Paese virtuoso che non vuole pagare i debiti dei Paesi spreconi o - al contrario - a un presunto tratto di penna sulle lezioni della storia e sui fantasmi del passato nazista. Ma fino a che punto, o meglio fino a che prezzo, l' Europa di oggi sta davvero a cuore alla Germania? Siamo sicuri che il problema tedesco sia il rigore senza mediazione, in fin dei conti contro il proprio interesse di potenza economica continentale? Quanto pesano invece la seduzione storica dell' allargamento ad est, l' influenza culturale ed economica sulla Mitteleuropa, l' idea che il futuro del Paese, nella competitività globale, risieda nella conquista d' oriente e sempre meno nel mercato depresso del resto d' Europa, da cui la Germania può comunque continuare a drenare manodopera, cervelli e capitali? Quali possono essere le conseguenze di un asse mediterraneo (Francia, Italia, Spagna) rispetto al più esclusivo asse franco-tedesco? Probabilmente, per rispondere, bisogna rifarsi a un' altra storia, più recente, meno inquietante, altrettanto drammatica: quella cominciata all' indomani della caduta del Muro di Berlino. Nel novembre del 1989, non è nata soltanto una Germania più grande, più popolosa, capace di inglobare e risanare il suo Mezzogiorno comunista, grazie anche alla generosa (e interessata) visione del cancelliere Kohl, che decise il cambio alla pari del marco dell' ovest con quello dell' est. È nata (o meglio, rinata) una Mitteleuropa che sulle ceneri dei regimi comunisti è entrata stabilmente nella sfera d' influenza economica della Germania. Le imprese si sono installate nelle regioni dell' Est tedesco, in Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Romania, Ucraina e sono prosperate, grazie anche al differenziale di prezzi e salari. Un esempio, la Skoda-Volkswagen. I rapporti economici con i Paesi baltici si sono intensificati. La Russia post sovietica è diventata il grande mercato delle merci tedesche e il polmone energetico, grazie anche ai discreti rapporti d' affari dell' ex cancelliere Schröder. L' Europa tedesca assomiglia più all' Europa delle competizioni di calcio (che comprende anche Russia, Turchia e Bielorussia) che all' Europa dell' euro. Sull' onda del principio dell' autodeterminazione dei popoli affermato con la riunificazione del Paese, la Germania è andata anche oltre la strategia di allargamento della sfera economica, riconoscendo per prima l' indipendenza di Croazia e Slovenia (oggi porte orientali della Ue), favorendo di fatto la dissoluzione della Jugoslavia, estendendo l' area commerciale del marco alla Bosnia, alla Serbia, fino all' Albania e al Kosovo. Per la storia, molti volontari delle guerre balcaniche erano immigrati che tornavano a combattere con le loro Mercedes cariche di armi, soldi e uniformi. La penetrazione economica ha interessato la Grecia (da cui deriva anche una parte del debito greco) e si è estesa sempre più alla Turchia, che fornisce alla Germania un' emigrazione largamente affidabile e qualificata e favorisce un forte interscambio turistico e commerciale, gestito anche da una rete importante di imprese turche installate in Germania. Se si osserva in profondità questo quadro sintetico, forse si comprendono meglio le rigidità della Merkel, che peraltro ha fatto passi avanti rispetto al pensiero comune dei suoi elettori. È opportuno riflettere sulla direzione degli interessi tedeschi, sull' egoismo di Berlino rispetto all' Europa del sud, sull' indifferenza della Germania al progetto di Unione per il Mediterraneo, sull' effettiva preoccupazione per le sorti dell' Europa comunitaria rispetto al consolidamento della penetrazione verso Oriente, dalla Russia alla Cina. È vero che Francia, Italia, Spagna sono ancora i primi partner commerciali della Germania, ma è anche vero che le vendite di automobili e merci tedesche in Cina registrano aumenti annuali a doppia cifre. Fra vecchia Europa impoverita e nuovo Eldorado, la Germania da che parte guarderà? Intanto, la locomotiva è tentata di sganciare i vagoni di coda. RIPRODUZIONE RISERVATA . Nava Massimo.

la piccola finestrella che ogni tanto si apre ma poi si richiude sarebbe ( secondo me) quella che un pugno di giovani di centro-sinistra ( per esempio civati e CO) cooptassero una serie di esperti ( gli economisti di sinistra ci sono) e si mettessero apertamente sul "mercato" elettorale : questa è la nostra idea, questa è la nostra visione, questa è la nostra politica .
Ci provano, azzardano , rischiano il tutto per tutto.
Finora il maggior azzardo è stato una timida minaccia di secessione subito rientrata, insieme a qualche comparsata nei programmi di approfondimento .... qualcosa che ti fa dire : allora non sono tutti morti .
però poi non emerge niente e allora tocca , giustamente, inventarsi un referendum anche per le cose più ovvie.

sul futuro che lasciamo alla progenie ci vuole un capitolo a parte.

...

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 10:18
da Maucat
Non si può uscire dall'Euro senza provacare una catastrofe per il già provato potere d'acquisto degli italiani, ristrutturare il debito è una bella frase ma come si possa fae senza traumi è ancora una cosa non nota allo scibile umano, si doveva non arrivare a 2.000 mld di Euro di debito... Le politiche degli anni '80 della Milano da bere sono arrivate al dunque e adesso signori si paga il conto dell'edonismo, dell'apparire, del vivere sopra le possibilità, del culto del furbo, dell'evasione facile...
La situazione si avvita anche fuori dei nostri confini: la Cina rallenta e sorgono i primi dubbi di un soft landing e le paure dell'hard landing, l'Iindia è già in crisi, Brasile e Russia rallentano anche loro, il Titanic dell'UK col suo debito complessivo al 965% del PIL prima o poi salterà agli occhi degli investitori, il debito USA che cresce oltre il 110% del PIL (ho perso il conto degli zeri...) è anch'esso fuori controllo...
Il Mondo annaspa in un mare di debiti che nessuno potrà redimere... attendiamo solo il botto finale quando finalmente sarà chiaro che: "chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto..." e allora scoppierà il vero ca**no...
Noi nel frattempo sarebbe bene cercassimo di liberarci delle cariatidi politiche e economiche che hanno rovinato e stanno rovinando l'Italia più di altri paesi... e soprattutto cercassimo di dare alla nostra tortina cche si rimpicciolisce una divisione più equa...

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 12:21
da camillobenso
In questo quadro a tinte fosche, ma certamente reale, fatto da Maucat, i nostri economisti, i politicanti non posso prenderli in considerazione perché sono solo specializzati in inciuci e POLTRONE & FORCHETTE, non prendono mai in considerazione la politica industriale e la Terza rivoluzione industriale. Forse ne è al corrente Romano Prodi, ma stranamente tace.

Nel pianeta forse un milione di aziende si occupa di tecnologia avanzata che immette in continuazione sul mercato, perché questa è la loro ragion d’essere, ..di esistere, macchine ad alto contenuto tecnologico.
Questa tecnologia legata all’automazione e all’informatica, oltre al sogno nascosto di molti imprenditori squalo, che sognano la fabbrica automatica senza lavoratori e sindacati rompipalle in cui premi un bottone e diventi un piccolo Paperone, si inserisce prepotentemente nel discorso delle negatività economico finanziarie elencate da Maucat.

Il transistor, il cui il funzionamento è basato sulla giunzione p-n, è stato scoperto casualmente da Russell Ohl il 23 febbraio 1939. Ma la sua prima realizzazione pratica viene effettuata solo nel 1947. Da allora lo sviluppo dell’elettronica diventa inarrestabile, soprattutto quando si passa alla microelettronica presente in molti oggetti che ci circondano anche nella vita privata, come ad esempio il telefonino cellulare.

Nella produzione industriale l’abbinamento elettronica, automazione, informatica stravolge completamente i sistemi produttivi.

Dove ad esempio fino agli anni ottanta per certe produzioni necessitavano 40/50 tornitori più fresatori ecc., con l'avvento dei centri di lavoro basta una sola persona che sappia programmare e controllare la produzione, che risulta giornalmente più elevata e non paragonabile ai vecchi sistemi.

In questo modo l’uomo viene completamente escluso o a volte in parte dal sistema di produzione.

Nello stesso diventa evidente che questo tipo di produzioni saturano rapidamente i mercati, che non si possono permettere di consumare quanto potenzialmente si produce.

Non parliamone poi in tempi bui di crisi mondiale come questi.

Nello stesso tempo la popolazione mondiale continua ad aumentare, e gente che rimarrà senza lavoro aumenterà a vista d'occhio. Negli Usa ne sono colpiti oggi i grandi studi associati di avvocati. Un tempo erano solo gli operai alla linea di montaggio.

Fanno certamente sorridere i testi scolastici di mezzo secolo fa che romanticamente prospettavano lo sviluppo dell’automazione come la liberazione dell’uomo dalla schiavitù del lavoro.

Non tenevano conto della presenza degli squali in natura e della religione capitalista.

Adesso sembra che stiamo progressivamente procedendo verso il dunque, verso l’atto finale che non può essere altro che un grande big bang.

Non si tratta di pessimismo cosmico, come ha ventilato ieri Amà, ma di semplici conclusioni di come si muove il pianeta nella sua totale irresponsabilità. Conclusioni che possono fare tranquillamente anche la sora Pina, la sora Ggina, la sora Camilla, se gli si racconta la verità.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 13:23
da Maucat
Giusto camillobenso, e come sempre la natura cercherà il nuovo punto di equilibrio: avremo un passo indietro nell'automazione e produzione verso uno sviluppo sostenibile che potrà anche prevedere una devoluzione? Avremo un forte ridimensionamento del numero degli individui sul pianeta? Avremo una nuova spinta tecnologica che porterà nuova ricchezza da distribuire fra tutti gli esseri umani? Non sappiamo quale strada la natura umana o il caso per essa sceglierà... sappiamo solo che l'attuale situazione non è più in equilibrio e così non potrà rimanere a lungo.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 15:37
da erding
Nella produzione industriale l’abbinamento elettronica, automazione, informatica stravolge completamente i sistemi produttivi.

Dove ad esempio fino agli anni ottanta per certe produzioni necessitavano 40/50 tornitori più fresatori ecc., con l'avvento dei centri di lavoro basta una sola persona che sappia programmare e controllare la produzione, che risulta giornalmente più elevata e non paragonabile ai vecchi sistemi.

camillobenso
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Immaginiamo solo per un istante cosa sarebbe potuto essere, se i benefici dati dall'applicazione di queste nuove tecnologie, fossero andati a favore di tutti, imprenditori e dipendenti,
ed usati per alleviare la fatica, e ridurre gli orari di lavoro.
Ci sarebbe stato un aumento di tempo libero da dedicare a se stessi ed agli altri nelle forme di volontariato, per la cura dell'ambiente, per lo studio e la ricerca.

Quante nuove prospettive potevano aprirsi, anche nuove ed inedite opportunità lavorative.

Sarebbe potuto essere sviluppo per tutti, invece è servito a far arricchire ulteriormente un numero sempre minore di soggetti a discapito di una sempre più larga fascia di persone.

Poteva essere vero progresso, è stato un grande imbroglio!

Per la solita avidità umana ci si è affidati ad un liberismo miope, che teorizzando consumismo e crescita infinita, ci ha portato ad un irreversibile disastro ambientale e sociale, che alla fine penalizzerà anche gli stessi che hanno fortemente perseguito e voluto questo stato di cose.
Non ci si può illudere di essere felici da soli, non si può impunemente stravolgere la natura ed opprimere i propri simili senza alla fine pagarne il conto.

un saluto erding

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 16:31
da Maucat
Bravo erding... i capitalisti finalmente liberi dalla minaccia dell'URSS hanno sfogato tutti i loro istinti di rivalsa e si sono comportati come le cellule tumorali in un organismo: si sono accresciute a dismisura ma portando alla morte il loro ospite e quindi di conseguenza anche loro...
Aveva ragione Einstein quando diceva:
Ci sono due cose infinite: l'Universo e la stupidità umana.. sulla prima affermazione stiamo cominciando ad avere dei dubbi...

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 17:41
da camillobenso
Maucat ha scritto:Giusto camillobenso, e come sempre la natura cercherà il nuovo punto di equilibrio: avremo un passo indietro nell'automazione e produzione verso uno sviluppo sostenibile che potrà anche prevedere una devoluzione? Avremo un forte ridimensionamento del numero degli individui sul pianeta? Avremo una nuova spinta tecnologica che porterà nuova ricchezza da distribuire fra tutti gli esseri umani? Non sappiamo quale strada la natura umana o il caso per essa sceglierà... sappiamo solo che l'attuale situazione non è più in equilibrio e così non potrà rimanere a lungo.


Questa è la recensione di Francesca Felletti del film Joyeux Noël, una verità dimenticata dalla storia

Un gatto può chiamarsi Felix per un tedesco e Nestor per un francese, ma rimane sempre lo stesso: libero e indipendente. Così come un soldato può indossare una divisa scozzese, tedesca o francese, ma resterà sempre un uomo: con una famiglia, dei sentimenti, delle speranze. E' questa la morale del film di Christian Carion che, ispirandosi a un fatto realmente accaduto durante la Prima Guerra Mondiale, racconta la storia di due cantanti lirici (lei è Diane Kruger, la bella Elena di Troy) che si recano sul fronte tedesco la vigilia di Natale per allietare con il loro canto le truppe. Ma dopo la prima strofa di Stille Nacht, il "nemico" scozzese risponde accompagnando la canzone con la cornamusa. Basta poco perché i soldati escano dalle trincee per incontrarsi su quello che, fino ad allora, era il terreno di guerra. Anche il reggimento francese si unisce per festeggiare. Champagne, sigarette, cioccolato, foto e ricordi vengono condivisi fra abbracci e sorrisi. Il prete scozzese che aveva suonato la cornamusa celebra la messa. All'Ave Maria intonato dalla cantante, i soldati non riescono a trattenere le lacrime: una sequenza che, anche per la costruzione sui primi piani, sembra un omaggio al finale di Orizzonti di gloria. Ma la guerra è una macchina inarrestabile, che non può perdonare la "disobbedienza"...
Il film, pur non del tutto libero da una certa retorica, racconta con semplicità e ironia un commovente esempio di umanità e di pacifismo che colpisce per la sua universalità e fa riflettere, ancora una volta, sull'assurdità del conflitto armato.

*
Il fatto accadde la notte di Natale del primo anno di guerra, nel 1914 in Belgio, nelle Fiandre a Sud di Ypres. Erano in prevalenza ragazzi giovani proventi dalle varie provincie delle nazioni belligeranti.

Non era molto chiaro perché si dovessero combattere ed accadde quello che per i comandi non doveva accadere, le parti avverse fraternizzarono. Non mancarono poi le conseguenti punizioni. Se accadono queste cose addio guerra, addio interessi in alto loco.

La prima guerra mondiale fu un disastro, e per ovviare a tutto questo s’inventarono la Società delle nazioni. Ma l’uomo è quello che è, una bestia secolare, e nel 1939 era pronto di nuovo a ripetere il disastro.

Le truppe arrivate per liberare i residui umani dei campi di concentramento e sterminio rimasero scioccate e di nuovo giurarono mai più. Sul fronte Giapponese per porre fine alla guerra sganciarono le prime due bombe atomiche con i risultati che sappiamo.

Non bastò neppure quell’esperienza perché 7 anni dopo ricominciavano di nuovo nel Sud-Est asiatico.

L’uomo, a differenza degli animali, non riesce mai a imparare nulla dalle disgrazie precedenti, e macina in continuazione per produrre nuovi disastri, nuovi inutili lutti.

Forse, ma ripeto forse, solo davanti ad una grandissima catastrofe, chi passerà indenne potrà aspirare ad un modo di vivere differente, e questo potrà durare fino a quando sapranno trasmettere la memoria. Il momento che si cede è fatta, si ricomincia da capo. Questo perché l’uomo non è del tutto intelligente, ma semi intelligente.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 13/08/2012, 18:44
da iospero
5 Stelle non ha ancora la maggioranza per governare, ma se l'avesse dovrebbe far approvare alcune modifiche costituzionali per portare gli strumenti della democraziadiretta, fra questi referendum abrogativi, propositivi, consultivi senzan quorum.
Il fatto di far decidere ai cittadini una scelta difficile, come sarebbe quella dell'Uscita dall'Euro, non è accettata da parte di molti come una scelta opportuna e valida perchè la maggior parte dei cittadini non sarebbe in grado di scegliere con competenza,
questa è una mezza verità, perchè alla fine i cittadini sceglierebbero dopo aver sentito le opinioni degli esperti e sceglierebbero quelli che hanno maggiormente convinto per una certa scelta .


I CAPPERI
si raccolgono prima della fioritura, ma quanto tempo prima ? e dopo la raccolta cosa bisogna fare ?