“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 148
Cronaca di un affondamento - 98
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 76
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 52
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 17
Il sistema non regge più, è saltato.
Più volte ho chiesto perché le crocerossine dalemiane avessero salvato la vecchia mummia cinese strabollita nel novembre del 2011.
La parola d’ordine dei defunti fu:
“Avremmo potuto vincere a mani basse ma per spirito di sacrificio abbiamo preferito aderire alla lista Monti”
Lo spirito di sacrificio non hanno mai spiegato in cosa consistesse.
Anche alle sore Pina, Cesira, Ggina e Camilla, oltre a quelli che “menen nel ges” e a tutti sassi di Milano, che non hanno fatto l’Accademia di Modena e la Scuola di Guerra di Civitavecchia, sapevano che quello era il momento migliore per eliminare una volta per tutte il vecchio impiastro.
Invece no, ci hanno fatto il governo insieme anche se sapevano di essere soccombenti in partenza.
Ci sono poi tutti gli altri misteri mai risolti come questo :
http://www.youtube.com/watch?v=hCOBoORSZK0
http://www.youtube.com/watch?v=RSPs85eKP6o (versione integrale)
Ci sta poi il “”””mistero”””” della mancata legge sul conflitto d’interesse. Anche qui, lo sapevano tutti quanti che la realizzazione della legge avrebbe messo fuori gioco la vecchia mummia.
E ancora una volta sarebbero spassose le giustificazioni addotte dal solito D’Alema sul perché non hanno realizzato l’approvazione di quella legge, se in realtà non fossero altamente tragiche e non fosse stato il popolo italiano a pagare duramente la presenza del cavalier banana che si sta avviando ad emulare il periodo del suo predecessore, il Cavalier Benito Mussolini, durato 23 anni. Ventitre anni denominati il ventennio fascista, e oggi siamo di fronte al ventennio berlusconiano.
Da queste parti i vecchi comunisti non ci dormono la notte. Le recentissime preoccupazioni sono quelle che il gran visir Gianni Letta possa ancora una volta “stortare” qualcuno nella fattispecie i grillini, compresi Casalegno e il Profeta di Sena.
Se la vecchia mummia strabollita si può permettere di dare 100mila euro al giorno alla seconda moglie, oltre mantenere l’harem fino a quando finiranno i processi di secondo grado, si può permettere di “stortare” con il solito metodo al fine di ritardare l’approvazione della legge sul conflitto d’interessi ed anche altre di suo interesse.
I vecchi comunisti sono ormai prossimi agli 80 e sanno molto bene come funziona il mondo. E sui ritardi e le manchevolezze degli ex Pci sono convinti che sia stato usato il solito metodo degli “unguenti” che funziona molto bene da millenni.
E guarda caso, il parere di chi è stato dentro le segrete cose e morirà rosso come un cocomero, coincide con il parere di Marco Travaglio, che il solo nominarlo fa venire l’orticaria, la diarrea acuta e il mal di stomaco per una settimana a chi s’infastidisce sentirsi raccontare le cose come stanno.
Tanto che mesi fa, l’editorialista del Fatto, invitava quelli della sinistra che stavano a rodersi il fegato per le dichiarazioni del cavalier banana, a non prendersela troppo perché, negli ultimi 20 anni destra e sinistra hanno governato insieme cercando di non farsene accorgere dal proprio elettorato altrimenti la cuccagna finiva subito.
A confermare con accenni del capo e con sorrisi eloquenti, in merito all’operato della “sinistra furba”, questa volta è l’insospettabile alleato “Nichi Vendola” durante l’ultima puntata di Servizio Pubblico.
http://www.serviziopubblico.it/puntate/ ... ?cat_id=10
Questa settimana appena iniziata ci si mette anche la magistratura a scoprire gli altarini.
Le mani del Pdl sul Monte dei Paschi?
In un documento segreto, sulla cui veridicità indaga la Procura di Firenze, l'accordo tra Verdini e l'ex sindaco di Siena per la spartizione del potere - Sigfrido Ranucci
La Procura di Firenze sta indagando sulla veridicità di un documento, datato 12 novembre 2008, che proverebbe l’esistenza di un patto di ferro sulla gestione del potere nella provincia di Siena.
Gli autori sarebbero Dennis Verdini, all'epoca coordinatore nazionale di Fi, incaricato da Berlusconi di gestire la nascita del Pdl, e l'onorevole del Pd Franco Ceccuzzi, futuro sindaco di Siena (che nella serata di lunedì 18 febbraio ha diffusoquesta smentita). Successivamente anche Verdini ha smentito con una nota alle agenzie di stampa.
Al centro dell’accordo c’è ancora una volta Mps. Il coordinatore del Pdl si offre di risolvere «le problematiche relative alla Banca e alla Fondazione» in cambio dei suoi uomini nei cda.
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Le elezioni amministrative del 2009 sono vicine e i due avvertono la necessità di istituire «un rapporto improntato nel reciproco rispetto, pur nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione». Così è scritto elegantemente nel documento. In poche parole, più volgari, una vera e propria lottizzazione. Nulla di nuovo sotto il sole, se non che si tratta di un patto scritto nero su bianco.
Verdini, forte dei rapporti personali con il Premier, assicura a Ceccuzzi il supporto alla maggioranza locale di centrosinistra, evitando possibili intoppi con il governo guidato da Berlusconi. Il coordinatore del Pdl si offre anche di risolvere «le problematiche relative alla Banca e alla Fondazione del Monte dei Paschi. L'obiettivo primario è quello di garantire autonomia ed evitare ingerenze da parte delle autorità centrali».
Verdini si impegna anche a intercedere presso i ministeri dello Sviluppo Economico, dei Trasporti delle Infrastrutture, del Turismo e dell'Ambiente per risolvere i problemi che riguardano le aziende della provincia senese: la crisi che ha colpito le industrie del cristallo, quella delle terme di Chianciano, del comparto pelletteria. Verdini, in vista delle amministrative del giugno del 2009, si dà da fare persino per scovare e presentare un candidato che non sia troppo scomodo e che, soprattutto, non rovini gli equilibri esistenti, e a presentare liste rinunciando agli accordi destabilizzanti con quelle civiche.
«Particolare attenzione - c'è scritto nell'accordo segreto - sarà riservato ai comuni di Radicofani, Gaiole, Chianciano Terme, Montepulciano e Poggibonsi».
Da parte sua, invece Ceccuzzi si impegna a riconoscere in Verdini l'unico interlocutore del Pdl e garantisce di confermare alla Presidenza di Antonveneta Andrea Pisaneschi. Ma il futuro sindaco senese promette anche di piazzare vice presidenti, consiglieri e revisori nei rispettivi cda delle Fondazioni, delle Banche e delle altre società controllate dal Monte dei Paschi.
Il patto prevede anche un accordo sulla spartizione delle nomine per la gestione delle società municipalizzate, dei consorzi e delle terme. Una sorta di manuale Cencelli, dove però sono solo in due a decidere e a spartirsi tutto da buoni amici, con la garanzia che nessuno controlli. I nomi dei due onorevoli sono in calce al documento, pronto per la firma che però non c'è. Probabilmente perchè è solo una copia che doveva essere mostrata a qualcuno più in alto di Verdini e Ceccuzzi per l'approvazione definitiva di uno scellerato patto che, secondo quello che stanno verificando i magistrati, sarebbe poi andato in porto. La procura di Firenze ha ascoltato la versione dell'ex consigliere regionale Pdl, Angelo Pollina, come persona informata sui fatti.
Già l'8 febbraio scorso erano stati sentiti in Procura il senatore Paolo Amato, ex Pdl, e il presidente del consiglio regionale della Toscana Alberto Monaci. Pollina fino al 2010 consigliere regionale del Pdl e anche consigliere comunale di Forza Italia a Siena. Poi è entrato in rotta di collisione ed è passato a Futuro e libertà, di cui è coordinatore regionale e candidato alla Camera in Toscana e Liguria alle imminenti elezioni politiche. Pur non avendo mai visto precedentemente quel documento, tutti avrebbero confermato ai pm l’effettiva realizzazione dei punti esposti. Pollina avrebbe dichiarato anche che, proprio in concomitanza della firma di quel patto, il Pdl senese avrebbe di fatto smesso di fare opposizione.
Al di là della veridicità del documento, alcuni dei patti dell'accordo sarebbero andati a buon fine. Non a caso, ricordando i suoi 'trascorsi' nel Pdl, all'uscita dalla procura Pollina, come riporta l'Ansa, ha raccontato: «Facevamo politica perché credevamo di poter cambiare le cose e siamo stati fatti fuori. Chi è che ha combattuto per anni contro la sinistra? Mi pongo la domanda: forse siamo stati fatti fuori per quello? Prima c'era una battaglia, c'era opposizione. Oggi vedo quasi silenzio e un appiattirsi totale». Infine, parlando del Pdl: «Con Roberto Tortoli segretario regionale avevamo i Comuni di tutta la Versilia, poi con Verdini, che ha scelto come consigliere Massimo Parisi, li abbiamo persi e il partito è stato distrutto». E la scelta di Alessandro Nannini come candidato sindaco a Siena?: «A Siena hanno riso tutti», ha risposto Pollina.
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Sigfrido Ranucci18 febbraio 2013 | 23:39© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/inchieste/report ... d669.shtml