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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando - Pagina 2
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Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 09/03/2013, 17:41
da mariok
iospero ha scritto:Ammettiamo per ipotesi che si riesca fare un governo del presidente con la fiducia da parte di tutti
eccetto il 5 Stelle,
in questo caso una eventuale legge sulla corruzione, sul falso in bilancio o sul conflitto di interessi
che otterebbe il voto negativo di PDL e avrebbe il voto favorevole degli altri compreso 5 Stelle ( che non ha dato la fiducia al governo )farebbe cadere il governo ?
credo proprio di sì .
se fosse di iniziativa parlamentare, magari presentata dal M5S ed approvata insieme al PD, non credo che il governo si dimetterebbe

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 12:53
da iospero
Il governo non si dimeterebbe, ma verrebbe sfiduciato dal PDL per non soccombere a tutte quelle leggi che Berlusconi non approva, per cui o si andrebbe ad un'altra fiducia col 5 Stelle o niente.

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 14:59
da myriam
Intanto un primo segnale positivo.
Se Casaleggio va via, tanto meglio :

M5S, Catalano: "Alleanza col Pd?
C'è fermento sul referendum"

Il neodeputato apre a un rapporto col partito di Bersani. Qualche ora prima il portavoce al Senato aveva annunciato su internet la comunicazione ricevuta da "un esponente di rilievo" dei democratici. In corso a Roma riunione tra gli eletti nelle liste del movimento

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ef=HRER1-1

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 17:13
da iospero
la Puppato fu indicata da Beppe Grillo come l'esempio di un politico che gli piaceva e fu premiata dallo stesso Grillo come primo sindaco "a cinque stelle". ...

dal Televoideo RAI
"Apriamo un Blog, costruiamo una piattaforma virtuale su cui PD e 5 Stelle possano dialogare mettendo in comune le loro esperienze e competenze, Con tre livelli :obiettivo, tempi per realizzarlo, finanziamenti". E' la proposta della senatrice Puppato PD, indicata come una dei "pontieri" del PD per l'avvicinamento a 5 Stelle, per arrivare ad un accordo tra i democratici e il movimento.
Una fiducia "a tempo" per un anno, per costruire insieme un governo programmatico, con un elenco di priorità stringato, ma chiaro, e dopo un anno facciamo un chek e vediamo come è andata, dice la Puppato al Corriere del Veneto.

L'iniziativa potrebbe avere un seguito , speriamo.

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 17:44
da Joblack
Anche se il M5S si sta comporando come una asino recaciltrante che nonostante gli vengano tappati gli occhi è chiamato ad attraversare un fiume camminando su di un asse e sotto cè il vuoto minaccioso. Ma una volta attraversato il fiume l'asino va a trovare l'Eden cioè una distesa prateria dove possa liberamente scorazzare ed infine incontrare la sua compagna/o per una vita felice (... e vissero felici e contenti).

Vedrete che l'asino recaciltrante e timoroso alla fine troverà il coraggio di attraversare il fiume per attingere all'EDEN.

Fuor di metafora, lasciatemi che vi racconti, ma anche rivolgendomi agli attivisti M5S, che attraversare il fiume è cosa buona e giusta.

Il voto di fiducia alla camera od al senato di un governo minoritario è quanto di meglio si possa sperare che succeda per un movimento che a quanto pare crede ed esalta la bellezza della nostra costituzione repubblicana.

Lasciatemi dissentire con l'attuale PdR, che spero vada presto a casa, il quale è di parere opposto al mio.

Mi spiego.

Un governo di minoranza esalta la funzione legislativa in quanto esso governa utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla costituzione cioè, disegni di legge e decreti legge per le urgenze ma senza una maggioranza precostituita che sà di regime ovvero inciucio.

Quando un governo di minoranza usa il decreto legge per una urgenza lo fa ben sapendo che non potrà usare il voto di fiducia come un grimaldello per imporre il suo volere ad un parlamento libero e riflessivo.

Oltretutto fu quel verme di Kossiga (pace all'anima sua) che introdusse l'uso della decretazione con imposizione della fiducia.

La storia recente ci insegna lo schifo che ha generato questo sistema ed il caro, si fa x dire Nap che tutti osannano ma che la storia ci farà vedere nella giusta luce, ne è stato responsabile in negativo.

Adesso Nap continua ad ostacolare una buona possibilità di ritorno al parlamentarismo dei nostri padri costituenti, cioè che il parlamento torni ad avere il suo giusto ruolo, ma sia grillo che casaleggio insieme alla loro armata brancaleone non sono in grado di capire a che gioco giochiamo.

Chi potrà fargli aprire gli occhi?

Purtroppo non sono in grado di predirlo.

Una caro saluto a tutti,

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 22:15
da camillobenso
5 Stelle: “Nome premier? No, programma”. Grillo: “Fiducia? Lascio la politica”
Vertice degli eletti M5S. Annullata la "marcia" dal Colosseo alla Camera. All'ordine del giorno l'idea di rinunciare anche alle indennità oltre a decurtare gli stipendi. Il neodeputato Catalano interviene sull'ipotesi di un referendum interno per il sostegno a Bersani: "Qui c'è fermento, tutto è possibile". ma i capigruppo smentiscono. E il leader del Movimento twitta: "Se i nostri deputati appoggeranno chi ha distrutto l'Italia mi farò da parte"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 marzo 2013Commenti (3406)



“La priorità sono i nostri 20 punti di programma, non proporremo il nome di un possibile premier a Napolitano”. Durante la conferenza stampa al termine della riunione degli eletti all’Eur, i capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi sono granitici: “Il presidente della Repubblica, se vorrà dare l’incarico per un governo 5 Stelle, dovrà approvare un programma e non una persona, quello sarebbe indifferente”. E se il Pd vi proponesse la presidenza di una Camera? Risposta quasi in coro di Lombardi e Crimi: “Noi non facciamo accordi di questo tipo, proporremo e voteremo il nostro candidato ma non facciamo accordi per ottenere qualcosa in cambio di qualcos’altro”. E ancora: “L’unico governo che siamo pronti a sostenere è quello del Movimento 5 Stelle”. A pochi minuti dal termine della conferenza stampa, Beppe Grillo twitta e conferma: “Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle a chi ha distrutto l’Italia, serenamente mi ritirerò dalla politica“. Un messaggio poi ampliato e pubblicato anche sul suo blog: ”I partiti cercano di addossare al M5S la responsabilità dello sfascio del Paese dopo aver inciuciato per 20 anni. Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l’appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico”.

Taglio ai benefit, eventuali alleanze, marcia degli eletti dal Colosseo alla Camera. Sono questi i temi che durante tutta la giornata di domenica hanno tentuto banco. All’interno e (soprattutto) all’esterno della sala in cui si svolgeva l’assemblea. Ecco la sintesi.

TAGLIO AI BENEFIT – Non solo taglio degli stipendi. Gli eletti del M5S riuniti in un albergo dell’Eur a Roma, valutano anche altre “sforbiciate” che tocchino le altre indennità spettanti ai parlamentari, diaria compresa. A quanto riferiscono fonti interne, infatti, l’assemblea sta valutando di modificare il codice di comportamento degli eletti nelle fille dei 5S, che attualmente prevede riduzioni solo per gli stipendi. Vito Crimi, capogruppo in pectore al Senato, ha raccomandato agli altri eletti di non firmare i documenti che verranno loro sottoposti quando andranno a registrarsi in Parlamento: “Come avviene in un qualunque primo giorno di lavoro – ha spiegato – dovrete prendere le carte per accettazione e firmarle solo in seguito”.

REFERENDUM INTERNO PRO-ALLEANZA – Nel pomeriggio ha tenuto banco l’ipotesi di un referendum online sull’eventuale alleanza con Bersani. “Su questa cosa il Movimento è in fermento da giorni. Si può fare tutto, non ci sono vincoli”, spiegava Ivan Catalano, eletto alla Camera dei deputati nelle file del M5S in Lombardia, arrivando alla riunione dei parlamentari 5 Stelle all’Eur (video). Questa frase ha alimentato le supposizioni. Durante l’incontro dei neoparlamentari del Movimento, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, una minoranza avrebbe avanzato questa proposta che però, non trattandosi di una riunione sulla linea politica, non sarebbe stata discussa. Una ricostruzione smentita dal neodeputato Alfonso Bonafede, che a ilfattoquotidiano.it dice: “Non ne abbiamo nemmeno parlato”. Il senatore Lello Ciampolillo aggiunge invece che della questione si discuterà alla prossima riunione del gruppo, in programma mercoledì. Alla fine, durante la conferenza stampa dei capigruppo, Roberta Lombardi ha confermato: “Non ne abbiamo parlato”.

BOCCIATA LA “MARCIA SUL PARLAMENTO” – C’è poi un altro fronte, quello che riguarda la marcia dei parlamentari Cinque Stelle dal Colosseo alla Camera il giorno dell’insediamento del nuovo Parlamento. L’assemblea dei parlamentari M5S ha bocciato la proposta: due terzi dei neoeletti hanno votato contro dopo che molti hanno sottolineato il rischio di alimentare gli accostamenti del Movimento al fascismo. ”Non è cosa certa”, aveva anticipato il capogruppo al Senato Vito Crimi nel pomeriggio. “Ogni volta che qualcuno dei nostri dice una cosa – aveva aggiunto – fa una proposta che può essere bellissima o una puttanata, la stampa titola ‘i grillini hanno deciso…’. Non va bene così”. E dietro a Crimi in molti avevano smentito e ridimensionato la notizia della “marcia”. A partire da chi l’aveva proposta, il deputato Stefano Vignaroli: “Io non ho organizzato nulla”. “Ma quale marcia? – aggiunge il deputato Alessandro Di Battista - E’ un’informazione sbagliata”. Durante l’assemblea è stato proprio Crimi a prendere la parola spingendo la maggioranza a votare no: ”Non deve passare il concetto che ci facciamo accompagnare come dei bambini al primo giorno di scuola. Abbiamo una dignità, siamo persone serie e non deve passare il messaggio che festeggiamo perche abbiamo vinto ma che andiamo lì per lavorare”.

IL MESSAGGIO DI GRILLO: “NIENTE ACCORDI” - Ecco il testo integrale del messaggio pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog: ”I partiti cercano di addossare al M5S la responsabilità dello sfascio del Paese dopo aver inciuciato per 20 anni e sorretto insieme il governo di Rigor Mortis alla luce del sole. In campagna elettorale il nostro slogan è stato “Mandiamoli tutti a casa!” e per questo il M5S è stato votato da più di 8 milioni di italiani. Nel Non Statuto e negli impegni sottoscritti dai neo parlamentari del M5S sono esclusi in modo categorico accordi con i partiti. Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l’appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico. Se in futuro fossi smentito da un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l’Italia, allora, pacatamente, serenamente, mi ritirerò dalla politica“.

PRESIDENZE DELLE COMMISSIONI – Intanto, attraverso facebook, Crimi dà il via anche a quella che lui chiama “Operazione trasparenza 1“. “Mi ha contattato ieri un esponente di rilievo del Pd – racconta – per anticiparmi che lunedì terranno riunione congiunta dei gruppi da cui proporranno i loro nomi per le Presidenze e nei successivi giorni incontreranno i gruppi per comunicarlo e confrontarsi”. Crimi, insomma, conferma quel che molti giornali avevano scritto: il Pd è alla ricerca di un contatto con il movimento per trovare un accordo e sarebbero già pronti i pontieri.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... qus_thread

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 22:17
da camillobenso
Vox populi


pinocchio caro 0 minuto fa
I signori delloM5S possono stare tranquilli tanto nrl 2020 ci sarà la guerra Mondiale come predica il PUPARO, salteranno ideologie e religioni e ci chineremo tutti prostrati ai piedi del sig.Casaleggio che nel frattempo sarà diventato padrone e signore dell'etere. Il grande Fratello che vuole conquistare il paese con l'aito di un comico miliardario

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rigel 0 minuto fa
Però 'sti buffoncelli cominciano a stufare. Ignorando il fatto che il 75% degli italiano non li vuole, ignorando che il Paese sta andando a fondo, chiacchierano di aria fritta come politicanti della Repubblica -10. Non vogliono dare una mano perchè non sanno cosa fare, avvoltolati nel fumo delle loro chiacchiere. E quel furbo che betemmiava contro il Governo dei NON eletti, da buon NON eletto dice agli eletti cosa devono fare. E la stampa gli dà un'importanza che non merita.

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D0522 0 minuto fa
Il mio vicino di casa che ha votato 5 stelle mi ha appena detto che non lo rivoterà mai più e che è pentito di averlo votato. Spero che sia questo il pensiero che va per la maggiore tra la base di votanti del 5stelle

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amadiro 0 minuto fa
"Dopo le elezioni torno a fare teatro"
dopo le elezioni:
“Fiducia? Lascio la politica”

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Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 10/03/2013, 22:19
da camillobenso
Vox populi


Massimo Selvi 1 minuto fa
perché dal sito M5S emiliaromagna5stelle PUNTO it nella pagina degli archivi mancano i link "archivi mensili" da Settembre 2010 a Dicembre 2012?

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roccosiffredi 1 minuto fa
1) I 20 punti di programma dovranno essere dettagliati e lasciare poco spazio ad interpretazioni. Sarò allora curioso di vedere quanti "intellettuali" firmeranno appelli al pdsenzaelle perché accetti le proposte del M5S.
2) In effetti la questione dei benefit era stata trattata semplicisticamente da Grillo. !0.000 euro lordi vanno più che bene per chi deve spostarsi fino a Roma.

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Mr.Wolf 1 minuto fa
un gregge di persone senza spina dorsale che in campagna elettorale hanno ricevuto gli insulti piu' truci da un comico e che adesso gli vanno dietro col cappello in mano, ma andetevene a fare in k...lo, ecco ora provate a leccarmi il di dietro e forse non vi do' la fiducia miserabili senza dignita'!

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Diego S. Rossi 1 minuto fa
Dopo il boom il flop. Dalla democrazia liquida ai ricatti.

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Scaccianani 1 minuto fa
L'Italia non ha un governo dal 2001 - tranne che nell'anno in cui c'è stato Prodi - per cui possiamo andare avanti anche senza. Già il fatto che non ci sia Berlusconi al governo è ovunque giudicato positivamente. Vale già qualche punto di PIL. Meno governi facciamo, meno danni ci provochiamo.

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Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 11/03/2013, 0:03
da Joblack
Checchè ne dica Grillo che, gli eletti sono monolitici nell'appoggiare la linea imposta da lui e casaleggio, questa è una sonora bugia, visto che prima il profeta poi il comico hanno minacciato gli eletti M5S di uscire dal movimento se loro appoggiassero il PD.

Queste posizioni intransigenti dei padroni del simbolo significa che cè un forte dissenso all'interno del gruppo.

La strategia del grillo sarebbe quella di spingere all'inciucio Pd e Pdl per vivere di rendita fino alle prossime elezioni.

Ma a parte quel disgraziato di D'alema sembra che il PD non ne voglia sentire di governare con il Pdl neanche con un governissimo magari a guida monti che porterebbe alla fine politica di entrambi i partiti.

Cosa resta da fare.

Eleggere subito il PdR con dimissioni di Nap qualora tutti i tentativi andassero a puttane, e poi subito andare a votare per scaricare tutte le reponsabilitä su grillo ed i grillini chiaramente irresponsabili che prederebbero tutti o quasi tutti gli elettori.

Se si fa presto non pottebbero farsi le primarie nel Pd, e finalmente Renzi se ne andrebbe con monti a rubar voti al pdl ed il Pd scaricati finalmente tutti i centristi in pancia potrebbe riunire tutta la sinistra per battersi alla pari con quel che resta del Pdl.

É fantapolitica la mia?

Forse si.

Ma è mezzanotte ... quindi potrete capirmi.

Bye

Re: Appello a B.Grillo e a 5 Stelle: se non ora, quando

Inviato: 11/03/2013, 7:26
da Amadeus
http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 89d3.shtml

Un governo a Cinque Stelle. Nessun accordo con Bersani. Ma nessun nome da proporre come premier. E non passa la marcia sulle Camere proposta per il giorno dell'insediamento dei deputati del Movimento Cinque Stelle. Un'altra riunione a Roma, questa volta all'Eur. Cento tra senatori e deputati del M5S si sono dati nuovamente appuntamento a Roma per un meeting interno. Vito Crimi, il capogruppo al Senato in conferenza stampa spiega: «Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S. Se Napolitano accetta un governo 5 stelle deve accettare 20 punti di programma non un nome. Prima viene il programma, poi il nome». Il tutto mentre Grillo - che non si trova a Roma - tuona su Twitter pochi secondi dopo la conclusione della conferenza stampa: «Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica».
«MANDIAMOLI TUTTI A CASA» - Poi sul blog sempre Grillo spiega il senso delle sue parole: « In campagna elettorale il nostro slogan è stato "Mandiamoli tutti a casa!" e per questo il M5S è stato votato da più di 8 milioni di italiani. Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l'appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico. Se in futuro fossi smentito da un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, allora, pacatamente, serenamente, mi ritirerò dalla politica».


NESSUN FERMENTO» - Prima del meeting era stato Ivan Catalano ad aprire un nuovo scenario. Catalano ha 26 anni, è disegnatore e progettista meccanico, ed è stato eletto al Parlamento per la Circoscrizione Lombardia 2. Parlando di un referendum interno sull'alleanza con Bersani ai giornalisti in attesa davanti all'hotel dell'Eur ha detto: «Un governo va fatto se no non va avanti il Paese. Qualcuno prenderà la decisione di farlo e lo si farà. Ma c'è tempo per discutere, è inutile fare pressioni, non serve a nulla». A chi gli chiedeva della possibilità di fare un referendum sull'alleanza con Bersani ha spiegato: «Su questa cosa il movimento è in fermento da giorni. Si può fare tutto, non ci sono vincoli». La sua posizione è stata però smentita da Roberta Lombardi, portavoce per la Camera, durante la conferenza stampa. Il tutto mentre nessun'ulteriore dichiarazione è stata fatta da Catalano. Come dire, insomma, che non c'è spazio per una consultazione interna sul tema. Il tutto mentre non è ancora stata portata a termine l'introduzione di una piattaforma di democrazia liquida che permetterebbe votazioni di questo tipo su larga scala.

LA PIATTAFORMA COMUNE DELLA PUPPATO - In giornata era arrivata la proposta di Laura Puppato che in un'intervista al Corriere del Veneto ha proposto «una fiducia a tempo, per un anno». Puppato, indicata come una dei "pontieri "tra il Pd e il M5S ha anche suggerito la creazione di «un blog, costruiamo una piattaforma virtuale su cui Pd e Movimento 5 Stelle possano dialogare, mettendo in comune le loro esperienze e competenze».

NO ACCORDI CON IL PD - Ma le idee, i suggerimenti, gli appelli e gli inviti alla responsabilità non sembrano aver sortito alcun effetto. I Cinque Stelle sembrano andare dritti per la loro strada. Lombardi ha spiegato che non si è «assolutamente discusso della possibilità di dare l'appoggio a Bersani». E ha ribadito «Nessuna ipotesi di una alleanza con il Pd è sul tavolo». Mercoledì ci saranno altre riunioni alla Camera e al Senato per decidere su come e chi votare per le presidenze delle due assemblee. Anche su questo fronte i Cinque Stelle ribadiscono il loro no ad accordi di ogni tipo. Con l'agenda degli impegni che si fa sempre più fitta (i deputati e i senatori del M5S si recheranno lunedì e martedì a Montecitorio e Palazzo Madama per le registrazioni). E con l'elenco delle decisioni da prendere che si allunga sempre di più. Sulle elezioni del presidente della Repubblica Crimi infatti ha confermato che le votazioni per decidere il nome verranno condotte online.

LA MARCIA - Non passa poi la proposta della marcia di accompagnamento dei neoeletti da piazza del Popolo alle Camere venerdì 15, giorno dell'insediamento. Due terzi dei neoeletti hanno votato contro dopo che molti hanno sottolineato il rischio di alimentare gli accostamenti del Movimento al fascismo. In discussione durante il meeting anche la selezione dei portaborse che verrà fatta online e via curricula, come annunciato - sempre su Facebook - dalla portavoce alla Camera Roberta Lombardi.

OPERAZIONE TRASPARENZA - Sempre Crimi, che su Facebook aveva annunciato di essere stato contattato dal Pd per un confronto sulla nomina della presidenza di Camera e Senato, ci ha tenuto a specificare che «Nessuno di noi è stato chiamato da esponenti del Pd per tastare il terreno su alleanze. Me se questo è successo è evidente che non ce lo verrebbe certo a dire». Alle domande sulla possibilità che sia Casaleggio a controllare il Movimento e sulle recenti dichiarazioni del guru, Crimi ha spiegato di non aver dubbi che quello di Casaleggio sia un ruolo di appoggio ma non di controllo.

NÈ CASTA NÈ FRANCESCANI - Durante la riunione non sono mancati i dissensi: «Non ci adeguiamo alla casta», è il monito emerso. Tra gli interventi, c'è chi ha ricordato che i grillini sono arrivati in Parlamento «dicendo che avremmo preso 2500 euro al mese e invece ora stiamo discutendo se tra rimborsi e tutto il resto prenderne 11mila». Ma c'è pure chi ha sottolineato: «non bisogna rimetterci di tasca nostra». Allo studio le soluzioni, dalla restituzione dei rimborsi per il telefono, alle spese di viaggio passando per la rinuncia dell'assegno di fine mandato per arrivare alle diarie. C'è la questione dei mille euro di rimborso per le spese di viaggio: qualcuno propone di utilizzare solo quanto serve per le spese di viaggio effettive e per i taxi dall'aeroporto al Parlamento, tutto il resto dovrà essere restituito. Infine ci sono i 3.100 euro annui di rimborso per le spese telefoniche.

CONSULTAZIONI - Insomma, in queste ore i deputati e i senatori Cinque Stelle continuano a consultarsi sul futuro del Movimento in Parlamento. E lo fanno senza Grillo e Casaleggio che questa volta non si sono fatti vedere a Roma. Resta da capire però se queste decisioni passeranno al vaglio del leader e del responsabile della comunicazione del M5S. Da vedere inoltre se rimarrà ferma la linea di non fare alleanze con il Pd e se sarà immutata anche la decisione di inviare Beppe Grillo, non eletto, alle consultazioni con il Presidente della Repubblica.

Marta Serafini