"Nel 2013 si cambia, Monti farà come vuole"
Giovanna Casadio - La Repubblica
di Pier Luigi Bersani, pubblicato il 28 febbraio 2012.
Alla Fincantieri in crisi per parlare di lavoro, di articolo 18 e di tutele;
nella sede di "Libera" per affrontare il tema della legalità,
con una tappa tutta privata in via d'Amelio;
infine al teatro Zappala per la kermesse del Pd.
Bersani a Palermo, prima tappa di un tour italiano,
e alla vigilia delle primarie per il candidato sindaco, torna su un paio di questioni.
Su Monti e il futuro politico, innanzitutto.
Casini, il leader centrista, in un'intervista a Repubblica arruola il Professore per il dopo 2013.
Il segretario del Pd ha già frenato nei giorni scorsi, scontentando i "full Monti" del suo partito, e ora rincara:
"Cosa farà Monti?
Nella vita si fa quel che si vuole,
Monti farà quel che vuole e faremo quel che vogliamo noi.
Faccio fatica perfino a sapere quel che farò io...".
Alle politiche tuttavia, si torna al confronto tra destra e sinistra spiega - alla normalità.
"Fino al 2013 sosterremo con lealtà il governo Monti, ma dicendo la nostra;
poi, un assetto diverso".
Il confronto nel Pd è serrato sul governo e sulla riforma del lavoro .
"Non se ne crea di più deregolandolo", puntualizza Bersani.
Oggi la segreteria affronterà il "nodo" corteo Fiom del 9 marzo,
dove alcuni gauchisti del partito, tra cui Damiano, Fassina e Orfini pensano di andare.
Pietro Ichino sul suo blog critica la linea del partito:
"Non è che il Pd diventa la cinghia di trasmissione della Cgil?".
Un collateralismo come segnale di dipendenza:
è l'accusa del giuslavorista.
Il segretario non ci sta:
"Il Pd non è volano di nessuno, se qualcuno ha idee diverse, non è il caso di ricorrere a argomentazioni che non hanno alcun senso".
La divisione tra l'ala riformista - che si riconosce negli argomenti di Ichino, di Veltroni ma anche di Enrico Letta - e quella "gauchista", è profonda.
Vendola, il leader di Sel,
fa da divaricatore con una spregiudicata analisi:
"Veltroni ha l'idea di una contesa politica tra due destre,
una cialtrona, sguaiata, plebiscitaria e razzista di Berlusconi e Bossi;
e una (la sua) colta, col loden, non insensibile sul tema dei diritti civili".
"Basta attaccare l'etichetta "destra" a Veltroni", contrattacca Walter Verini, veltroniano.
Ma Il futurista, quotidiano ordine di area finiana,
aggiunge provocazione a provocazione e lancia un appello a Veltroni:
"Vieni via con noi".
APalermo tensione e polemiche sulle primarie.
Davide Faraone,
candidato PD,
appoggiato dal "rottamatore" Renzi
(che sfida Rita Borsellino, appoggiata da Bersani),
non va all'incontro con il segretario.
Gli invia una lettera:
"Una scelta sofferta, però obbligata, questo non è il mio PD,
né di tantissimi simpatizzanti e militanti stanchi di assistere a regolamenti interni".
Una lettera drammatica la consegnano a Bersani gli operai Fincantieri.
Scambio di accuse su primarie e registrazione di immigrati.
Il segretario:
"Le primarie non sono un pranzo di gala, ma neppure una resa dei conti, ricordiamoci che c'è il giorno dopo".
Chiarisce di avere chiesto a Rita Borsellino di impegnarsi per dare un segnale di "riscossa civica" di cui Palermo ha bisogno e chiede di accantonare la sfiducia al segretario regionale Lupo.
http://beta.partitodemocratico.it/doc/2 ... -vuole.htm