Pagina 2 di 2
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 19:16
da erding
camillobenso ha scritto:Una domanda ai cattolici del forum:
dall'ultima parte del racconto di Vera:
«Qui dove anche Dio ha taciuto»
Vera nel campo di Auschwitz
che significato date a questo silenzio?
Caro camillobenso, fai una domanda terribile.
Ci vorrebbe un esperto teologo per rispondere, io nella mia ignoranza mi do una risposta non so quanto valida ed accettabile.
Secondo me non si può ascrivere a Dio la responsabilità di scelte sbagliate fatte dall'uomo.
Dio creatore ha creato l'uomo a sua immagine, dice la genesi, ma lo ha creato libero.
Libero di scegliere.
Purtroppo sappiamo che molto spesso, sempre per egoismo, l'uomo sceglie il male.
Scegliendo il male, ne paga le conseguenze, a discapito purtroppo, di innocenti.
Un'intervento diretto e risolutivo di Dio nella storia dell'uomo annullerebbe la sua libertà, e la sua dignità di uomo libero,
La Sua creatura sarebbe solo un piccolo robot.
Ma poi Dio è veramente silenzioso? O si fa sentire nelle coscienze di tutti quelli che vogliono ascoltare?
un saluto erding
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 19:27
da pancho
camillobenso ha scritto:Una domanda ai cattolici del forum:
dall'ultima parte del racconto di Vera:
«Qui dove anche Dio ha taciuto»
Vera nel campo di Auschwitz
che significato date a questo silenzio?
L'eterna questione del libero arbitrio e del suo modo errato di interpretarlo.
Cmq in allegato invito a leggere quanto in Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Teologia_dell'Olocausto
Detto questo la storia dell'umanità e' piena di olocausti perpetrati dall'uomo stesso. e non solo agli ebrei.
Il male e il bene in continua contrapposizione. Sta' a noi la scelta.
un salutone da Juan
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 20:08
da camillobenso
Da
http://it.wikipedia.org/wiki/Teologia_dell'Olocausto
Risposte teologiche ebraiche: contesto delle diverse vedute
« Non mi era mai venuto in mente di domandarmi cosa facesse o non facesse Dio mentre ero internato ad Auschwitz, sebbene sappia che ovviamente molti se lo chiedessero... Non ero né più né meno religioso a causa di quello che i nazisti ci avevano fatto; e credo che la mia fede in Dio non sia stata scossa per nulla. Non mi è mai sovvenuto di associare Dio alla sciagura che stavamo subendo, di darGli la colpa, o di credere meno o persino smettere di credere in Lui perché non era corso ad aiutarci. Dio non ce lo deve, né ci deve alcunché. Noi invece Gli dobbiamo la vita. Se qualcuno crede che Dio sia responsabile della morte di sei milioni perché non ha fatto in qualche modo qualcosa per salvarli, allora ragiona all'incontrario. Noi dobbiamo a Dio le nostre vite, per quei pochi o molti anni che viviamo, e abbiamo il dovere di adorarLo e far ciò che ci comanda. Ecco cosa siamo venuti al mondo a fare, per essere al servizio di Dio, per eseguire i suoi comandamenti.[2] »
In particolare
Noi dobbiamo a Dio le nostre vite, per quei pochi o molti anni che viviamo, e abbiamo il dovere di adorarLo e far ciò che ci comanda. Ecco cosa siamo venuti al mondo a fare, per essere al servizio di Dio, per eseguire i suoi comandamenti
Riflessioni:
1) Se le cose stanno così allora perché non ci facciamo un bel Olocausto all’anno?
2) Se le cose stanno così allora dobbiamo smetterla di prendercela con quel satanasso di Berlusconi, in fondo è un dono di Dio?
3) Perché dobbiamo prendercela più di tanto, se, come riporta oggi Bankitalia, che il 10 % degli italiani godono del 50 % delle ricchezze nazionali e il 90 % arranca? E’ giusto così. Chi è nato da quella parte deve godere e gli altri devono soffrire, oppure suicidarsi.
4) Tuffo nel passato remoto. Tra i 7/8 anni, frequentando l’oratorio perché ero malato del calcio giocato, gli insegnamenti del catechismo mi inducevano a riflessione quando sdraiato su di un campo verde davanti casa osservavo il cielo azzurro pieno di nubi bianche e mi chiedevo se Dio avesse creato l’uomo perché si sentiva solo.
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 20:18
da camillobenso
L'eterna questione del libero arbitrio e del suo modo errato di interpretarlo.
confrontato con:
Noi invece Gli dobbiamo la vita. Se qualcuno crede che Dio sia responsabile della morte di sei milioni perché non ha fatto in qualche modo qualcosa per salvarli, allora ragiona all'incontrario. Noi dobbiamo a Dio le nostre vite, per quei pochi o molti anni che viviamo, e abbiamo il dovere di adorarLo e far ciò che ci comanda. Ecco cosa siamo venuti al mondo a fare, per essere al servizio di Dio, per eseguire i suoi comandamenti.[2] »
Non è una contraddizione?
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 20:24
da camillobenso
Il libero arbitrio si dovrebbe spingere fino a questo punto?
E alle vittime cosa raccontiamo?
Da Dagospia:
27 GEN 17:00
1. GHEDDAFI HA STUPRATO CENTINAIA DI RAGAZZINI E RAGAZZINE NEL COVO SEGRETO, SOTTO EFFETTO DI ALCOL, COCA E VIAGRA. E DOPO AVERLI UCCISI, LI METTEVA NEL FREEZER
2. LA BBC FOUR IL 3 FEBBRAIO MANDA IN ONDA IL TREMENDO DOCUMENTARIO CHE MOSTRA LA TANA DELLA DEPRAVAZIONE. QUI DENTRO LE VITTIME VENIVANO EDUCATE A DIVENTARE SCHIAVE DEL SESSO PRIMA DI PASSARE PER LE GRINFIE DEL DITTATORE DI TRIPOLI
3. C’ERA UNA STANZA GINECOLOGICA DOVE LE GIOVANI VITTIME VENIVANO ESAMINATE PER ACCERTASI CHE NON AVESSERO MALATTIE, E DOVE ABORTIVANO SE ERANO RIMASTE INCINTE
4. GHEDDAFI FACEVA LEZIONI NELLE UNIVERSITÀ E NELLE SCUOLE, IDENTIFICANDO LE RAGAZZE E I RAGAZZINI PIÙ CARINI, POI, PRIMA DI ANDARSENE, DAVA UN BUFFETTO A QUELLI CHE AVEVA SELEZIONATO. PIÙ TARDI LE SUE GUARDIE DEL CORPO LI AVREBBERO RAPITI. SE LA FAMIGLIA DEI POVERINI (ANCHE 14ENNI) SI FOSSE OPPOSTA, L’AVREBBERO STERMINATA
Eppure, Gheddafi in un intervista datata almeno 40 anni, rilasciata a Minoli per la rete 2, disse la cosa più equilibrata che si potesse dire all'epoca.
"Era contrario al mondo Occidentale con il suo attaccamento al capitalismo e contemporaneamente al mondo sovietico che praticava il comunismo.
A suo avviso bisognava ridurre sensibilmente le distanze tra le classi e procedere con un sviluppo molto più lento della frenesia Occidentale. Crescere più lentamente ma crescere tutti in egual misura in modo tale da non creare inutili frizioni tra gli strati sociali."
E' un pò difficile dargli torto ancora oggi.
Solo che quello che ha dichiarato a Minoli non lo ha mai messo in pratica.
Molto probabilmente era un furbastro alla Berlusconi: "Questo è il Paese che amo........"
Re: Una giornata per non dimenticare
Inviato: 27/01/2014, 21:47
da pancho
camillobenso ha scritto:L'eterna questione del libero arbitrio e del suo modo errato di interpretarlo.
confrontato con:
Noi invece Gli dobbiamo la vita. Se qualcuno crede che Dio sia responsabile della morte di sei milioni perché non ha fatto in qualche modo qualcosa per salvarli, allora ragiona all'incontrario. Noi dobbiamo a Dio le nostre vite, per quei pochi o molti anni che viviamo, e abbiamo il dovere di adorarLo e far ciò che ci comanda. Ecco cosa siamo venuti al mondo a fare, per essere al servizio di Dio, per eseguire i suoi comandamenti.[2] »
Non è una contraddizione?
Papa Francesco a riposto cosi' ad un'intervista di Scarfari che gli chiedeva chi ha creato il male:
Dio si interessa soltanto del bene, è l’uomo che sbaglia. Perché può scegliere.
Ecco allora che tocca alla società frenare la tendenza insita nell’animo umano.
Dove sta la contraddizione? Nel lasciarci liberi di agire?
Se siamo liberi di agire siamo nello stesso tempo liberi di contrapporci come societa'. Ma non l'abbiamo fatto. Non solo in questo caso ma in tutti i genocidi che avvengono nel mondo.
Dinanzi al potere dei potenti facciamo spesso troppo poco e qualche volta anche li assecondiamo
Se di contraddizioni dobbiamo parlare queste le potremmo trovare in noi stessi, come societa'.
Permettiamo con troppa facilita che succedano queste cose e poi, come spesso succede, troviamo sempre degli alibi per incolpare altri ed in questo caso Dio.
Spesso ci definiamo un popolo bue acculturato soltanto per levarci di dosso le ns. responsabilita'
...e poi, caro Zione: cos'e' il bene e cps'e' il male.
Qui si aprirebbe un dibattito aperto da secoli che va da Hobbes a Locke passando per Rousseau, Darwin, Marx, Freud, Heidegger, Sartre.
E per non parlare di Pascal che affermava:l'uomo non e' libero di scegliere perche' ha i suoi limiti?
Ho detto tutto Zione?
un salutone da Juan