PARLAMENTO EUROPEO

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
paolo11
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da paolo11 »

https://www.youtube.com/watch?v=cxnwWt1 ... ploademail
#416ter, Giarrusso: "Non saremo vostri MAI vostri complici"
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da camillobenso »

Tempo di elezioni ed esplode tutta l'italianità.

Caro merlo ti scrivo.................


Errori, omonimie e parodie: i manifesti per le europee

http://www.corriere.it/foto-gallery/pol ... 24b9.shtml
iospero
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da iospero »

europee 2014
europee 2014
http://image.nanopress.it/r/623X0/www.n ... uropee.png

A poco più di un mese dalle elezioni europee del 25 maggio, i sondaggi cercano di mappare la situazione del voto in Italia. Gli ultimi dati confermano la tendenza già registrata negli scorsi sondaggi che vedono il PD trainare il centrosinistra, come primo partito nel Paese, seguito dal M5S e con Forza Italia in calo. La rilevazione di Ixè per Agorà vede infatti il partito del premier Matteo Renzi avanti al 32,9% (leggero passo avanti rispetto al 32,8% della scorsa settimana), il movimento di Beppe Grillo in leggero calo al 24,9% contro il 25,5% della precedente rilevazione e il partito di Silvio Berlusconi con una piccola crescita al 17,2% rispetto al 16,9% di sette giorni fa. In aumento il vantaggio del centrosinistra al 38,2%, con sei punti di vantaggio sul centrodestra al 32,1%.



A poco più di un mese dalle elezioni europee del 25 maggio, i sondaggi cercano di mappare la situazione del voto in Italia. Gli ultimi dati confermano la tendenza già registrata negli scorsi sondaggi che vedono il PD trainare il centrosinistra, come primo partito nel Paese, seguito dal M5S e con Forza Italia in calo. La rilevazione di Ixè per Agorà vede infatti il partito del premier Matteo Renzi avanti al 32,9% (leggero passo avanti rispetto al 32,8% della scorsa settimana), il movimento di Beppe Grillo in leggero calo al 24,9% contro il 25,5% della precedente rilevazione e il partito di Silvio Berlusconi con una piccola crescita al 17,2% rispetto al 16,9% di sette giorni fa. In aumento il vantaggio del centrosinistra al 38,2%, con sei punti di vantaggio sul centrodestra al 32,1%.
iospero
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da iospero »

Guido Viale: “Come i media preparano un regime” (Huffington post)
221 aprile 2014
Ci si è chiesto spesso, decenni fa, nelle scuole e sui media, come fosse stato possibile che nel 1931, su oltre milleduecento docenti universitari solo una quindicina avesse rifiutato di giurare fedeltà al fascismo; e come fosse stato possibile che con loro si fossero allineati migliaia di giornalisti, di scrittori, di intellettuali – la totalità di quelli rimasti in funzione – contribuendo tutti insieme a costruire una solida base di consenso alla dittatura di Mussolini.

Oggi, senza nemmeno l’alibi di un’imposizione da parte di un potere autoritario e incontrollato, a cui peraltro anche allora molti erano già ben predisposti, la corsa ad allinearsi con il potente di turno, magnificandone qualità e operato, ha assunto da due decenni a questa parte un andamento a valanga; per poi accorgersi, una volta usciti temporaneamente o definitivamente di scena i destinatari di tanta ammirazione, che i risultati del loro operare – del loro “fare” in campo economico, sociale, istituzionale e, soprattutto, culturale – erano inconsistenti, negativi, o addirittura drammatici. Ma rimaneva tuttavia, in alcuni angoli riservati del giornalismo cartaceo e televisivo, lo sforzo di un vaglio critico delle misure assunte dai governi che lasciava uno spiraglio alla legittimazione di un’opposizione.

Da qualche mese, al seguito della cavalcata sul nulla di Matteo Renzi – “dà con una mano per prendere con l’altra” (e molto di più) è la sintesi del suo operato – il coro delle ovazioni si è fatto assordante; lo spazio che gli riservano giornali e TV è totalitario (come documenta l’osservatorio sulle TV di Pavia); i toni sono perentori; i rimandi alle sue poliedriche capacità incontinenti; il servilismo degli adulatori dilagante (Papa Francesco copia “lo stile di Renzi” ci ha informato un notiziario). Non c’è più un regime fascista a imporre questo allineamento; sono piuttosto questi allineamenti a creare le solide premesse di un “moderno” autoritarismo. “Moderno” perché è quello auspicato dall’alta finanza, che ormai controlla la politica e le nostre vite; come emerge anche da un documento spesso citato della Banca J.P.Morgan che si scaglia contro le costituzioni antifasciste e democratiche che ostacolerebbero il proficuo svolgimento degli “affari”. È l’autoritarismo perseguito dalle “riforme” costituzionali ed elettorali di Renzi, tese a cancellare con premio e soglie di sbarramento ogni possibilità di controbilanciare i poteri dei partiti – o del partito – al potere: non solo in Parlamento, ma ovunque; a partire dai Comuni, non certo aiutati a “fare”, bensì paralizzati dai tagli ai bilanci e dal patto di stabilità per costringerli ad abdica dal loro ruolo, che è fornire quei servizi pubblici locali di cui è intessuta l’esistenza quotidiana dei cittadini. Renzi, come Letta, Monti e Berlusconi, vuole costringerli ad alienarli: come aveva fatto Mussolini sostituendo ai consigli comunali i suoi prefetti.

Una riprova non marginale di questo clima è il modo in cui stampa e media seguono la campagna elettorale europea, confinandola interamente in un confronto Renzi-Grillo (con Berlusconi ormai ai margini) privo di contenuti programmatici e tutto incentrato sulle diverse forme di “carisma” che i due leader esibiscono. In questo contesto il silenzio calato sulla lista L’altra Europa con Tsipras, l’unica che si presenta con un programma per cambiare radicalmente l’Europa (che è l’argomento di cui è proibito parlare) e non per abbandonarla insieme all’euro, né per continuare sulla rotta di quell’austerity difesa e votata fino a ieri come passaggio obbligato per tornare alla “crescita”. Della lista L’altra Europa stampa e televisioni hanno seguito e ingigantito le difficoltà incontrate nel corso della sua formazione, per poi calare una cortina di silenzio totale sulla sua esistenza a sui suoi successi. La venuta di Tsipras a Palermo, con un teatro pieno, la gente in piedi e mille persone rimaste fuori ad ascoltare, con una visita all’albero di Falcone accompagnato da centinaia di sostenitori e con l’incontro con il sostituto Di Matteo, non ha meritato nemmeno un cenno o una riga. Nemmeno la consegna delle 220 mila firme raccolte per consentire la partecipazione della liste alle elezioni, un risultato su cui molti media avevano scommesso che non sarebbe mai stato raggiunto, ha avuto la minima menzione.

L’apertura della campagna elettorale al teatro Gobetti di Torino con la partecipazione di Gustavo Zagrebelski e altre centinaia di sostenitori è anch’essa scomparsa nel nulla.

Quando si accenna di sfuggita alla lista L’altra Europa, per lo più per denigrare o sbeffeggiare i tanti intellettuali di valore che la sostengono – ribattezzati “professoroni”; e solo per questo se ne parla – il suo programma viene assimilato a quello dei no-euro, dei nazionalisti o addirittura dei fascisti. Perché “se non si è con Renzi non si può che essere contro l’Europa”. Il baratro in cui è precipitato il giornalismo italiano si vede dal fatto che molti non riescono nemmeno a capire che si possa volere un’ Europa diversa da quella che c’è; che è quella di Renzi, come lo era di Letta, di Monti e anche di Berlusconi e Tremonti quando erano al governo. Eppure non è mancato agli stessi giornali e telegiornali lo spazio per occuparsi del congresso del “nuovo” (il 14°) partito comunista fondato da Rizzo, della presentazione della lista elettorale Stamina, della riammissione dei Verdi alla competizione elettorale anche senza aver raccolto le firme (mentre chi le ha raccolte non ha meritato nemmeno una riga). Il tutto viene completato con la presentazione di sondaggi che danno la lista per morta: sono i tre divulgati dalle televisioni di regime, mentre tutti gli altri sondaggi la danno due o tre punti al di sopra della soglia di sbarramento, ma non vengono resi noti.

Io, che ho lavorato anche in una società di sondaggi, so bene come si fa ad orientarli (e anche a falsificarli) e quanto contribuiscano a “orientare” e a manipolare la realtà. Giornali occupati dalla stigmatizzazione della casta non fanno un cenno del fatto che siamo l’unica lista ad affrontare questa campagna elettorale senza un euro di finanziamenti di stato o di pubblicità. E così via. Poco per volta, e a volte impercettibilmente, si scivola verso un nuovo regime e in questa temperie persino le critiche all’operato di Renzi vengono proposte come ragioni per un sostegno dovuto e ineluttabile.

Tipico da questo punto di vista, perché riassume una parabola che coinvolge un po’ tutti i commentatori politici che in qualche modo devono misurarsi con numeri e dati che contraddicono frontalmente le dichiarazioni del leader, è l’editoriale (l’omelia settimanale) di Eugenio Scalfari comparso sul numero pasquale di Repubblica. In sostanza, vi si dice, gli 80 euro di Renzi sono una bufala senza copertura finanziaria, che gli servirà per stravincere le elezioni europee, anche se è basata un una serie di imbrogli contabili che presto verranno alla luce. Ma – scrive Scalfari, che pure, in margine a una critica alla riforma del Senato proposta da Renzi manifesta, senza sottolinearla, la consapevolezza che la sua riforma elettorale stravolgerà completamente l’assetto democratico del nostro paese – c’è da augurarsi comunque che quell’imbroglio funzioni; perché così il governo si rafforzerà, recupererà anche in Europa il prestigio perduto e la crescita potrà ripartire.

Il che mostra in che conto Scalfari tenga “questa Europa”: quella a cui stiamo sacrificando le ormai molte “generazioni perdute” del nostro e di altri paesi, l’esistenza, la salute, la vecchiaia e la vita stessa di un numero crescente di cittadini, di lavoratori e di imprenditori, e l’intero tessuto produttivo del nostro e paese. E mostra anche che idea abbia – e non solo lui – della crescita (il “flogisto” del nostro tempo, come lo chiama Luciano Gallino: tutti ne parlano e nessuno sa che cosa sia). Ma soprattutto mostra dove porta questa teoria, o visione, o percezione, sempre più diffusa dai media e tra la gente, del governo Renzi come “ultima spiaggia”. Così, quando si sarà compiuto il disastro economico, sociale e istituzionale a cui ci sta trascinando quella sua cavalcata fatta di vuote promesse, di trucchi contabili e di nessuna capacità di progettare un vero cambiamento di rotta per l’Italia e per l’Europa, non si potrà più tornare indietro.

È per questo che bisogna fermarlo qui e ora, a partire da un rovesciamento dei pronostici – meglio sarebbe chiamarli auspici di regime – tutti a favore delle destre nazionaliste e razziste mascherate dietro la campagna anti-euro, o delle larghe intese tra PPE e PSE, con le quali la politica economica, fiscale e monetaria dell’Unione dovrebbe proseguire indisturbata il suo cammino di distruzione
- See more at: http://www.albasoggettopoliticonuovo.it ... rajt2.dpuf
iospero
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da iospero »

Sondaggio Ipr – Elezioni Europee: tra i giovani il M5S è al 33%, ottimo risultato della Lista Tsipras al 9%. Forza Italia crolla al 14%. Fdi e Lega idealmente sopra la soglia

Inserito mercoledì, aprile 23, 2014
il voto dei giovani
M5S 33% , PD 24% , FI 14%, Lista Tsipras 9%, Lega N 6%, Frtd'It. 6%, Ncd+UDC 3%, Scelta europea 2% ,Idv 2%, Verdi 1%, INDECISI 20%, ASTENUTI 40%
paolo11
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da paolo11 »

iospero ha scritto:Sondaggio Ipr – Elezioni Europee: tra i giovani il M5S è al 33%, ottimo risultato della Lista Tsipras al 9%. Forza Italia crolla al 14%. Fdi e Lega idealmente sopra la soglia

Inserito mercoledì, aprile 23, 2014
il voto dei giovani
M5S 33% , PD 24% , FI 14%, Lista Tsipras 9%, Lega N 6%, Frtd'It. 6%, Ncd+UDC 3%, Scelta europea 2% ,Idv 2%, Verdi 1%, INDECISI 20%, ASTENUTI 40%
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Infatti lo zoccolo duro sono gli anziani che lo votano PD.Io allora sono con i giovani
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da camillobenso »

Come al solito, Silvio Bellico si comporta da frequentatore dell'Asilo Mariuccia. Non riesco a vincere e quindi racconto che sono orientato altrove.

Nel caso specifico, si concentra sulle future politiche.

Se dovesse arrivare terzo alle europee i patti con Renzi non servono più a niente.

Ergo, in via teorica, il processo di disgregazione di Farsa Italia, dovrebbe accelerare.



POLITICA & PALAZZO
Europee, i Cinque Stelle a due passi dal Pd
Berlusconi: "Ma io guardo alle Politiche"
Secondo i sondaggi gli 80 euro di Renzi non bastano: distanza tra M5s e democratici tra il 2 e il 4%

I sondaggi sono d'accordo. Gli 80 euro promessi dal governo Renzi non bastano: il Pd è in lieve calo e il Movimento Cinque Stelle continua a crescere. Tanto che ora, secondo due istituti di rilevazione, il distacco sarebbe tra i 2 e i 4 punti. Forza Italia resta staccata di almeno 6 punti. Ma Toti non si scompone: "Se superiamo il 20% sarà un successo"


http://www.ilfattoquotidiano.it/#?refresh_ce


^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^


Sondaggi: Pd e M5S sempre più vicini. Toti: “Successo se Forza Italia arriva al 20%”
Secondo le rilevazioni di Ixè per Agorà (Rai3), "tutti hanno perso qualcosa e quel qualcosa si è indirizzato verso Beppe Grillo". Il consigliere di Berlusconi: "L'assenza dell'ex premier in lista è una lesione". Grillo stacca da 6 a 10 punti il partito dell'ex Cavaliere

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 aprile 2014Commenti (1035)



Settimane di crescita progressiva poi la battuta d’arresto, coi voti rosicchiati dal Movimento 5 Stelle. Gli 80 euro promessi dal governo Renzi non hanno impedito il lieve calo dei consensi per il Partito democratico, mentre lo scontro tra il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e Beppe Grillo non ha incrinato i voti a favore del M5S. A dirlo sono i sondaggi, che rilevano tutti la stessa tendenza. E cioè che la partita delle elezioni del 25 maggio si gioca tra Renzi e Grillo, che staccano di diversi punti percentuali Forza Italia, fiaccata dall’affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi e dall’addio di alcuni suoi esponenti, traghettati verso il Nuovo Centrodestra di Alfano.

E all’indomani della dichiarazione di fallimento del partito per voce di Sandro Bondi, è Giovanni Toti a confermare le basse aspettative che serpeggiano tra le fila di Fi.

Ai microfoni di Radio Capital il consigliere politico dell’ex Cavaliere preannuncia la débâcle e ammette: “Nelle condizioni attuali se Forza Italia va sopra al 20% alle prossime elezioni è un successo”. A incidere sul calo, spiega, anche ”il fatto che Berlusconi non sia in lista è una lesione”. Un fatto che si augura “tolga pochi voti”, visto che ”c’è comunque il nome del simbolo, è un surrogato”.

Secondo il sondaggio dell’Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà (Rai3), il Pd arresta la sua crescita e si ferma al 32,1 per cento, mentre Beppe Grillo raggiunge il risultato record del 27,4 per cento. Consenso a doppia cifra ma in costante calo per Forza Italia, che passa dal 18 al 17,5 per cento.

Le rilevazioni di Tecnè per Mediaset-Tgcom24 posizionano invece il Pd al 29,2 inseguito dal M5s che schizza al 27 per cento e Fi al 21,3%. Rispetto all’ultimo sondaggio, risalente al 15 aprile, per Tecnè l’incremento maggiore sarebbe quello del Movimento con un +1,6. Oscillazione positiva anche per Fi con un +0,3%. Calo, invece, per il Pd con un -0,7%. Forte il dato sull’astensione che sarebbe al in crescita al 47,4% (il 15 aprile era al 45,7%).

Anche Ixè confronta i dati dei tre principali partiti con le rilevazioni della settimana scorsa, ma arriva a conclusioni in parte diverse rispetto a Tecnè . “Tutti hanno perso qualcosa – osserva Roberto Weber, presidente di Ixè - e quel qualcosa si è indirizzato verso Beppe Grillo. Anche il Pd, per la prima volta in tre mesi ha registrato una battuta d’arresto”. Il risultato: i democratici calano dello 0,7%, mentre cresce 1,6% il Movimento di Grillo. Flessione del Nuovo Centrodestra-Udc-PPE, che perde quasi mezzo punto (-0,4%) e si attesta al 5,1 per cento. Lieve calo anche per la Lega Nord (-0,2%), al 5 percento. Torna sopra il 4 per cento L’altra Europa con Tsipras (4,1%), seguita con il 3,8% da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (+0,3%). Pur perdendo oltre due punti (-2,2%), resta sempre consistente il cosiddetto ‘partito del non voto’, che mette d’accordo il 43 per cento degli italiani e a un mese dalle Europee, il 18,7 per cento non ha ancora deciso verso chi indirizzare il proprio voto.

Fiducia nei leader – Per Ixè la fiducia in Matteo Renzi è calata di 3 punti percentuale rispetto a sei giorni fa, passando dal 55 al 52 per cento. Giorgio Napolitano passa dal 38 al 37%, Beppe Grillo fa un balzo in avanti dal 28 al 33 per cento. Angelino Alfano scende dal 19 al 18 per cento e Silvio Berlusconi resta stabile al 18%. Infine, per oltre la metà degli elettori del Movimento 5 Stelle (59%) non esiste un leader alternativo all’ex comico.

Priorità e fiducia nel governo Renzi - Quella che per il 58 per cento degli italiani dovrebbe essere la priorità assoluta del governo è l’emergenza occupazionale. Per il 18 per cento degli italiani tagliare i costi della politica dovrebbe essere al primo posto dell’agenda dell’esecutivo, mentre il 13 per cento indica l’abbassamento delle tasse. A citare la riforma della legge elettorale è il 6 per cento, le riforme costituzionali il 3 per cento. La fiducia nel governo Renzi, inoltre, è passata dal 52% del 21 marzo al 46% di oggi. Il 36% degli intervistati darebbe una sufficienza ai primi due mesi di governo, discreto per il 28%, insufficiente per il 16%, scarso per il 15%, ottimo per il 3% e “non sa” il 2%.

Per Tecnè rimane positivo il giudizio degli elettori sul governo Renzi che si mantiene stabile rispetto all’esordio del governo in cui era stato registrato al 44,7% dei giudizi positivi. Oggi il 44,6% degli intervistati ha fiducia nell’operato dell’esecutivo, dato però in calo dell’1,5% rispetto al sondaggio precedente del 15 aprile. Aumentano dello 0,3% i giudizi negativi che salgono al 33,2%. Il 22,2% degli intervistati si è invece astenuto dal giudizio.

Toti: “Nessuna emorragia in Forza Italia” – Lo storico portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti è migrato in Ncd e Sandro Bondi ha apertamente ammesso che Forza Italia ha fallito e invita l’ex premier a sostenere il governo Renzi. Ma Giovanni Toti ai microfoni di Radio Capital minimizza: “Nessuna emorragia” in Forza Italia. “Bonaiuti ha fatto una scelta sbagliata politicamente e ingenerosa umanamente. E’ un problema suo. Bondi non si muoverà di un centimetro, ci metto la mano sul fuoco. Detto questo, credo che la sua sia stata una riflessione inopportuna nei tempi, con i militanti in giro a far campagna elettorale, c’è chi spende tempo e soldi per il partito e poi sente un dirigente che fa riflessioni in senso contrario. Non è stato il momento migliore”.

Quanto a Claudio Scajola, Toti dice di non avergli tolto il posto dalla lista per le Europee. “C’erano tanti posti in lista. E la sua esclusione non è stata una mia scelta. Scajola è stato escluso per opportunità politica: ha un processo in appello e la vicenda della casa ha colpito molto l’opinione pubblica“. E a chi gli fa osservare che Scajola è stato assolto in primo grado mentre altri candidati di Forza Italia sono stati rinviati a giudizio, o condannati in primo grado, l’esponente ‘azzurro’ risponde ricordando che “è una questione di impatto sull’opinione pubblica: la casa è un bene primario per gli italiani. La vicenda di Scajola ha colpito molto gli italiani. E’ nell’interesse di tutti fare chiarezza fino in fondo. Comunque – ha concluso – lui avrà certamente un ruolo nel partito”.

Sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 6.031 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: 3,1 %.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... 20/962294/
camillobenso
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da camillobenso »

Come al solito, Silvio Bellico si comporta da frequentatore dell'Asilo Mariuccia. Non riesco a vincere e quindi racconto che sono orientato altrove.

Nel caso specifico, si concentra sulle future politiche.

Se dovesse arrivare terzo alle europee i patti con Renzi non servono più a niente.

Ergo, in via teorica, il processo di disgregazione di Farsa Italia, dovrebbe accelerare.



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Europee, i Cinque Stelle a due passi dal Pd
Berlusconi: "Ma io guardo alle Politiche"
Secondo i sondaggi gli 80 euro di Renzi non bastano: distanza tra M5s e democratici tra il 2 e il 4%

I sondaggi sono d'accordo. Gli 80 euro promessi dal governo Renzi non bastano: il Pd è in lieve calo e il Movimento Cinque Stelle continua a crescere. Tanto che ora, secondo due istituti di rilevazione, il distacco sarebbe tra i 2 e i 4 punti. Forza Italia resta staccata di almeno 6 punti. Ma Toti non si scompone: "Se superiamo il 20% sarà un successo"


http://www.ilfattoquotidiano.it/#?refresh_ce


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Sondaggi: Pd e M5S sempre più vicini. Toti: “Successo se Forza Italia arriva al 20%”
Secondo le rilevazioni di Ixè per Agorà (Rai3), "tutti hanno perso qualcosa e quel qualcosa si è indirizzato verso Beppe Grillo". Il consigliere di Berlusconi: "L'assenza dell'ex premier in lista è una lesione". Grillo stacca da 6 a 10 punti il partito dell'ex Cavaliere

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 aprile 2014Commenti (1035)



Settimane di crescita progressiva poi la battuta d’arresto, coi voti rosicchiati dal Movimento 5 Stelle. Gli 80 euro promessi dal governo Renzi non hanno impedito il lieve calo dei consensi per il Partito democratico, mentre lo scontro tra il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e Beppe Grillo non ha incrinato i voti a favore del M5S. A dirlo sono i sondaggi, che rilevano tutti la stessa tendenza. E cioè che la partita delle elezioni del 25 maggio si gioca tra Renzi e Grillo, che staccano di diversi punti percentuali Forza Italia, fiaccata dall’affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi e dall’addio di alcuni suoi esponenti, traghettati verso il Nuovo Centrodestra di Alfano.

E all’indomani della dichiarazione di fallimento del partito per voce di Sandro Bondi, è Giovanni Toti a confermare le basse aspettative che serpeggiano tra le fila di Fi.

Ai microfoni di Radio Capital il consigliere politico dell’ex Cavaliere preannuncia la débâcle e ammette: “Nelle condizioni attuali se Forza Italia va sopra al 20% alle prossime elezioni è un successo”. A incidere sul calo, spiega, anche ”il fatto che Berlusconi non sia in lista è una lesione”. Un fatto che si augura “tolga pochi voti”, visto che ”c’è comunque il nome del simbolo, è un surrogato”.

Secondo il sondaggio dell’Istituto demoscopico Ixè in esclusiva per Agorà (Rai3), il Pd arresta la sua crescita e si ferma al 32,1 per cento, mentre Beppe Grillo raggiunge il risultato record del 27,4 per cento. Consenso a doppia cifra ma in costante calo per Forza Italia, che passa dal 18 al 17,5 per cento.

Le rilevazioni di Tecnè per Mediaset-Tgcom24 posizionano invece il Pd al 29,2 inseguito dal M5s che schizza al 27 per cento e Fi al 21,3%. Rispetto all’ultimo sondaggio, risalente al 15 aprile, per Tecnè l’incremento maggiore sarebbe quello del Movimento con un +1,6. Oscillazione positiva anche per Fi con un +0,3%. Calo, invece, per il Pd con un -0,7%. Forte il dato sull’astensione che sarebbe al in crescita al 47,4% (il 15 aprile era al 45,7%).

Anche Ixè confronta i dati dei tre principali partiti con le rilevazioni della settimana scorsa, ma arriva a conclusioni in parte diverse rispetto a Tecnè . “Tutti hanno perso qualcosa – osserva Roberto Weber, presidente di Ixè - e quel qualcosa si è indirizzato verso Beppe Grillo. Anche il Pd, per la prima volta in tre mesi ha registrato una battuta d’arresto”. Il risultato: i democratici calano dello 0,7%, mentre cresce 1,6% il Movimento di Grillo. Flessione del Nuovo Centrodestra-Udc-PPE, che perde quasi mezzo punto (-0,4%) e si attesta al 5,1 per cento. Lieve calo anche per la Lega Nord (-0,2%), al 5 percento. Torna sopra il 4 per cento L’altra Europa con Tsipras (4,1%), seguita con il 3,8% da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (+0,3%). Pur perdendo oltre due punti (-2,2%), resta sempre consistente il cosiddetto ‘partito del non voto’, che mette d’accordo il 43 per cento degli italiani e a un mese dalle Europee, il 18,7 per cento non ha ancora deciso verso chi indirizzare il proprio voto.

Fiducia nei leader – Per Ixè la fiducia in Matteo Renzi è calata di 3 punti percentuale rispetto a sei giorni fa, passando dal 55 al 52 per cento. Giorgio Napolitano passa dal 38 al 37%, Beppe Grillo fa un balzo in avanti dal 28 al 33 per cento. Angelino Alfano scende dal 19 al 18 per cento e Silvio Berlusconi resta stabile al 18%. Infine, per oltre la metà degli elettori del Movimento 5 Stelle (59%) non esiste un leader alternativo all’ex comico.

Priorità e fiducia nel governo Renzi - Quella che per il 58 per cento degli italiani dovrebbe essere la priorità assoluta del governo è l’emergenza occupazionale. Per il 18 per cento degli italiani tagliare i costi della politica dovrebbe essere al primo posto dell’agenda dell’esecutivo, mentre il 13 per cento indica l’abbassamento delle tasse. A citare la riforma della legge elettorale è il 6 per cento, le riforme costituzionali il 3 per cento. La fiducia nel governo Renzi, inoltre, è passata dal 52% del 21 marzo al 46% di oggi. Il 36% degli intervistati darebbe una sufficienza ai primi due mesi di governo, discreto per il 28%, insufficiente per il 16%, scarso per il 15%, ottimo per il 3% e “non sa” il 2%.

Per Tecnè rimane positivo il giudizio degli elettori sul governo Renzi che si mantiene stabile rispetto all’esordio del governo in cui era stato registrato al 44,7% dei giudizi positivi. Oggi il 44,6% degli intervistati ha fiducia nell’operato dell’esecutivo, dato però in calo dell’1,5% rispetto al sondaggio precedente del 15 aprile. Aumentano dello 0,3% i giudizi negativi che salgono al 33,2%. Il 22,2% degli intervistati si è invece astenuto dal giudizio.

Toti: “Nessuna emorragia in Forza Italia” – Lo storico portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti è migrato in Ncd e Sandro Bondi ha apertamente ammesso che Forza Italia ha fallito e invita l’ex premier a sostenere il governo Renzi. Ma Giovanni Toti ai microfoni di Radio Capital minimizza: “Nessuna emorragia” in Forza Italia. “Bonaiuti ha fatto una scelta sbagliata politicamente e ingenerosa umanamente. E’ un problema suo. Bondi non si muoverà di un centimetro, ci metto la mano sul fuoco. Detto questo, credo che la sua sia stata una riflessione inopportuna nei tempi, con i militanti in giro a far campagna elettorale, c’è chi spende tempo e soldi per il partito e poi sente un dirigente che fa riflessioni in senso contrario. Non è stato il momento migliore”.

Quanto a Claudio Scajola, Toti dice di non avergli tolto il posto dalla lista per le Europee. “C’erano tanti posti in lista. E la sua esclusione non è stata una mia scelta. Scajola è stato escluso per opportunità politica: ha un processo in appello e la vicenda della casa ha colpito molto l’opinione pubblica“. E a chi gli fa osservare che Scajola è stato assolto in primo grado mentre altri candidati di Forza Italia sono stati rinviati a giudizio, o condannati in primo grado, l’esponente ‘azzurro’ risponde ricordando che “è una questione di impatto sull’opinione pubblica: la casa è un bene primario per gli italiani. La vicenda di Scajola ha colpito molto gli italiani. E’ nell’interesse di tutti fare chiarezza fino in fondo. Comunque – ha concluso – lui avrà certamente un ruolo nel partito”.

Sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 6.031 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: 3,1 %.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... 20/962294/
camillobenso
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Re: PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da camillobenso »

Il prossimo sarà un mese ultrabollente.

Roberto Weber, presidente di Ixè, ritengo sia il più serio tra i sondaggisti. Forse perché è un austriaco oppure un tedesco che abita a Trieste, e quindi poco propenso a a falsificare i dati in cambio di mazzette. Lo abbiamo visto a febbraio del 2013. I sondaggi di Weber erano di 5 punti sotto quelli degli altri istituti di ricerca.

Alla fine ha avuto ragione Weber per qualche decimale.


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11:59
24 Apr


Grillo fa tremare Renzi:
solo 4 punti tra Pd e M5S
Ivan Francese

In vista delle Europee, i Cinque Stelle balzano dal 25,8% al 27,4%, mentre il Pd perde quasi un punto e scende al 32,1%. Cala l'astensione

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