un senatore costa 10.000 euro al chilo
Inviato: 09/05/2012, 8:19
Lavitola: «Da Berlusconi un milione per comprare il senatore De Gregorio»
Il faccendiere: «Per Finmeccanica ho stipulato i contratti su elicotteri e radar. Sponsorizzai il generale Spaziante»
NAPOLI - Per «controllare» la commissione Difesa sottraendola al centrosinistra Silvio Berlusconi nel 2006 «versò un milione di euro al senatore Sergio De Gregorio» e questi passò dall'Idv a Forza Italia. È il 25 aprile scorso, nel carcere di Poggioreale a Napoli parla Valter Lavitola, assistito dall'avvocato Gaetano Balice. Il faccendiere svela i retroscena della «compravendita» dei parlamentari, coinvolge Clemente Mastella e Lamberto Dini nelle trattative con il centrodestra per la caduta del governo Prodi in quella che definisce «Operazione Libertà». Poi si sofferma sui suoi rapporti con uomini della dirigenza di Finmeccanica rivendicando il ruolo di mediatore per i contratti in Centroamerica. E racconta di aver fatto incontrare «il presidente Berlusconi al generale Spaziante», per farlo diventare «numero due della Guardia di Finanza». È l'inizio di quella che lui stesso definisce una «collaborazione» con i pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio che ne hanno chiesto e ottenuto la cattura per le false fatture emesse dal suo quotidiano l' Avanti! e per corruzione internazionale. Un atteggiamento che i magistrati stanno valutando, non escludendo che in realtà le dichiarazioni verbalizzate servano a Lavitola anche a saldare alcuni conti rimasti aperti durante la sua lunga latitanza.
L'acquisto del senatore
La prima parte del verbale riguarda proprio la «migrazione» dei parlamentari.
Il senatore Sergio De Gregorio
Lavitola: «Era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista (Lidia Menapace ndr ), ed era uscito anche sui giornali che gran parte, diciamo così, delle forze armate erano contrarie a questa cosa. Non ricordo se io chiamai De Gregorio o De Gregorio chiamò me, e De Gregorio nel frattempo che, però, è uno intraprendente che mica aspettava me per fare le cose, si era già messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia dell'epoca, e precisamente, non perché ora è morto, pace all'anima sua, e quindi non può dirlo, con il senatore Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione. Io lo chiamai la mattina... e De Gregorio votò con il centrodestra e fu eletto presidente alla commissione Difesa, e in quel caso sicuramente io, ma ritengo anche il senatore Comincioli, gli creammo un link con il presidente Berlusconi, link che poi fu determinante per il suo passaggio a Forza Italia».
Pm: «Ma un link finanziario o un link...».
Lavitola: «No, un link personale, nel senso che io l'ho preso e l'ho portato da Berlusconi...».
Pm: «E quanto gli è costata a Berlusconi questa cosa?».
Lavitola: «Allora in termini economici gli è costato quel contratto che lui aveva con... allora, De Gregorio prima è passato con Forza Italia... e ricordo come se fosse ora che De Gregorio disse a Berlusconi che lui non intendeva entrare in Forza Italia, ma intendeva fare un suo movimento politico soprattutto all'estero; il presidente gli disse: non ti preoccupare, non ci sono problemi; ma non si entrò nei dettagli».
Pm: «E quanto gli è costato a Berlusconi?».
Lavitola: «In termini economici, a De Gregorio il contratto, come dico pure sui giornali, non so... un milione».
«Dini, Pallaro e Mastella»
Dichiara Lavitola: «Questo fu uno dei miei meriti... il senatore Comincioli era l'uomo principale che al Senato si occupava di tentare di avvicinare i parlamentari del centrosinistra per passare con il centrodestra, e io in quel senso svolgevo una funzione di consigliere del senatore Comincioli...». Poi cita gli altri casi: «Tenga presente che gli altri soldi li avrebbero dovuti dare a Dini, a Mastella e a Pallaro, che stiamo parlando, insomma, seppure glieli avesse dati non glieli ha dati per tramite... Sono persone che si sono trovate messe al margine dal centrosinistra nonostante si dica... Berlusconi che è uno che sa tra virgolette vendersi e gli ha garantito l'economia del movimento, ognuno di loro ha fatto un movimento, quando si è fatta la fondazione del Pdl insieme a Fini, ci stavano pure, alla pari, De Gregorio, Caldoro, Dini, insomma, là ci sta la fotografia con tutti questi qua magari con voti più degli altri...». Lavitola ammette anche di aver avuto un ruolo nella costruzione del dossier sulla casa del cognato di Gianfranco Fini a Montecarlo e spiega: «L'obiettivo più che la ricompensa era quello di riuscire a ritagliarmi uno spazio politico all'interno del partito».
........http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 44fd.shtml
Il faccendiere: «Per Finmeccanica ho stipulato i contratti su elicotteri e radar. Sponsorizzai il generale Spaziante»
NAPOLI - Per «controllare» la commissione Difesa sottraendola al centrosinistra Silvio Berlusconi nel 2006 «versò un milione di euro al senatore Sergio De Gregorio» e questi passò dall'Idv a Forza Italia. È il 25 aprile scorso, nel carcere di Poggioreale a Napoli parla Valter Lavitola, assistito dall'avvocato Gaetano Balice. Il faccendiere svela i retroscena della «compravendita» dei parlamentari, coinvolge Clemente Mastella e Lamberto Dini nelle trattative con il centrodestra per la caduta del governo Prodi in quella che definisce «Operazione Libertà». Poi si sofferma sui suoi rapporti con uomini della dirigenza di Finmeccanica rivendicando il ruolo di mediatore per i contratti in Centroamerica. E racconta di aver fatto incontrare «il presidente Berlusconi al generale Spaziante», per farlo diventare «numero due della Guardia di Finanza». È l'inizio di quella che lui stesso definisce una «collaborazione» con i pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio che ne hanno chiesto e ottenuto la cattura per le false fatture emesse dal suo quotidiano l' Avanti! e per corruzione internazionale. Un atteggiamento che i magistrati stanno valutando, non escludendo che in realtà le dichiarazioni verbalizzate servano a Lavitola anche a saldare alcuni conti rimasti aperti durante la sua lunga latitanza.
L'acquisto del senatore
La prima parte del verbale riguarda proprio la «migrazione» dei parlamentari.
Il senatore Sergio De Gregorio
Lavitola: «Era stata candidata dalla sinistra una senatrice, notoriamente pacifista (Lidia Menapace ndr ), ed era uscito anche sui giornali che gran parte, diciamo così, delle forze armate erano contrarie a questa cosa. Non ricordo se io chiamai De Gregorio o De Gregorio chiamò me, e De Gregorio nel frattempo che, però, è uno intraprendente che mica aspettava me per fare le cose, si era già messo in contatto con alcuni del gruppo di Forza Italia dell'epoca, e precisamente, non perché ora è morto, pace all'anima sua, e quindi non può dirlo, con il senatore Romano Comincioli, se non sbaglio, il quale era uno dei fedelissimi del presidente Berlusconi, e andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione. Io lo chiamai la mattina... e De Gregorio votò con il centrodestra e fu eletto presidente alla commissione Difesa, e in quel caso sicuramente io, ma ritengo anche il senatore Comincioli, gli creammo un link con il presidente Berlusconi, link che poi fu determinante per il suo passaggio a Forza Italia».
Pm: «Ma un link finanziario o un link...».
Lavitola: «No, un link personale, nel senso che io l'ho preso e l'ho portato da Berlusconi...».
Pm: «E quanto gli è costata a Berlusconi questa cosa?».
Lavitola: «Allora in termini economici gli è costato quel contratto che lui aveva con... allora, De Gregorio prima è passato con Forza Italia... e ricordo come se fosse ora che De Gregorio disse a Berlusconi che lui non intendeva entrare in Forza Italia, ma intendeva fare un suo movimento politico soprattutto all'estero; il presidente gli disse: non ti preoccupare, non ci sono problemi; ma non si entrò nei dettagli».
Pm: «E quanto gli è costato a Berlusconi?».
Lavitola: «In termini economici, a De Gregorio il contratto, come dico pure sui giornali, non so... un milione».
«Dini, Pallaro e Mastella»
Dichiara Lavitola: «Questo fu uno dei miei meriti... il senatore Comincioli era l'uomo principale che al Senato si occupava di tentare di avvicinare i parlamentari del centrosinistra per passare con il centrodestra, e io in quel senso svolgevo una funzione di consigliere del senatore Comincioli...». Poi cita gli altri casi: «Tenga presente che gli altri soldi li avrebbero dovuti dare a Dini, a Mastella e a Pallaro, che stiamo parlando, insomma, seppure glieli avesse dati non glieli ha dati per tramite... Sono persone che si sono trovate messe al margine dal centrosinistra nonostante si dica... Berlusconi che è uno che sa tra virgolette vendersi e gli ha garantito l'economia del movimento, ognuno di loro ha fatto un movimento, quando si è fatta la fondazione del Pdl insieme a Fini, ci stavano pure, alla pari, De Gregorio, Caldoro, Dini, insomma, là ci sta la fotografia con tutti questi qua magari con voti più degli altri...». Lavitola ammette anche di aver avuto un ruolo nella costruzione del dossier sulla casa del cognato di Gianfranco Fini a Montecarlo e spiega: «L'obiettivo più che la ricompensa era quello di riuscire a ritagliarmi uno spazio politico all'interno del partito».
........http://www.corriere.it/cronache/12_magg ... 44fd.shtml