Renzi

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camillobenso
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Re: Renzi

Messaggio da camillobenso »

Salvini è perfetto per far sembrare Renzi il meno peggio
Scritto
il 17/6/15 • LIBRE nella Categoria: idee


Tra i migliori trucchi per vincere, in qualsiasi campo, c’è quello di scegliersi il nemico.

Non è un trucco difficile: basta che siano tutti distratti o ipnotizzati ed è un giochetto da ragazzi. Come se il Barcellona potesse decidere da solo che una finalissima la giocherà, che so, contro la Battipagliese.

E’ un’operazione semplice: basta dire chi è l’avversario e assicurarsi una platea plaudente che si dica d’accordo, che magari si finga preoccupata dicendo cose come: “Ah, però, non sottovalutiamo la Battipagliese”.


Così Matteo Renzi and his friends indicano in Matteo Salvini il nemico, l’unica opposizione esistente, l’unico avversario.


Gli altri, o nominati con sufficienza o nemmeno citati: concentrarsi su Salvini sembra essere l’ordine di scuderia, forse nella speranza che al momento della scelta suprema e definitiva l’italiano di imprinting anche vagamente democratico preferisca il neocraxismo del Pd renzista alle ruspe dell’altro ragazzotto, quello con la felpa.


E’ una buona mossa, soltanto un po’ rischiosa. Intanto perché vista la rapidità con cui Renzi perde pezzi di elettorato le cose possono cambiare velocemente (si veda l’ingresso al Nazzareno dalla porta posteriore, essendo quella principale presidiata da ex elettori infuriati, insegnanti nella fattispecie).

E poi perché per indicare un avversario bisogna in qualche modo mettersi sul suo piano, accettarne almeno il gioco, sfidarlo sullo stesso campo. Si ricorda per esempio en passant che mentre il Salvini gigioneggia in giro parlando di ruspe e pogrom, le ruspe sono state usate a Roma, alla favela di Ponte Mammolo, per cacciare senza preavviso gente che ci abitava da anni, senza soluzioni alternative accettabili.

Risultato: in una città dove si discute fittamente se gli affari sulla pelle dei migranti si possano o no chiamare “mafia” (una mafia decisamente bipartisan, tra fascisti conclamati, coop rosse e esponenti Pd), c’è ancora gente che dorme per strada davanti alla sua baracca spianata dalle ruspe.


Eroiche associazioni di volontari e persone civili chiedono aiuto sui social: servono medicine, cibo, acqua, carta igienica. Qualche tenda l’ha fornita una nota (e a questo punto: meritoria) catena di articoli sportivi, mentre le istituzioni si accapigliano sui giornali a proposito di inchieste e mandati di cattura. Il salvinismo teorico di Salvini, insomma, si contrappone a un salvinismo reale, che le ruspe le usa davvero, ma si circonda di una narrazione umanitaria, confortevole pietosa.


C’è chi dice che l’onnipresenza di Salvini in tivù (è quello, non il brillante eloquio da seconda media, che gli procura consensi) sia incoraggiata e agevolata proprio a questo scopo: trasformare una dialettica politica complessa in un derby tra buoni e cattivi, o almeno tra peggio e meno peggio.


E’ una dietrologia complottista e quindi non le daremo peso.


Ma è certo che anche i media tifano per quella soluzione da pensiero binario: o il Matteo buono (?) o il Matteo cattivo (!), e non ci sarà altra scelta.


Sanno tutti che non è così, ma per il momento la cosa sembra funzionare: è una semplificazione, una caricatura, uno schema facile, e dunque – in tempi di distrazione di massa – conveniente.


Il giochetto non durerà a lungo: tra uno che straparla di ruspe e uno che dice “Ok, discutiamo” puntando la pistola, sarà inevitabile una qualche terza via.


Perché il trucchetto di scegliersi il nemico ha questa controindicazione: qualcuno potrebbe pensare che sono nemici entrambi, e finiscono per somigliarsi.


(Alessandro Robecchi, “Ti piace vincere facile? Basta scegliere l’avversario”, da “Micromega” del 13 giugno 2015).
iospero
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Re: Renzi

Messaggio da iospero »

v
IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Pierfranco Pellizzetti
Politica

Decostruzione di Matteo Renzi

Ancora una volta si è rivelata incontrovertibile la celebre sentenza di Abramo Lincoln: “potete ingannare tutti qualche volta e qualcuno per sempre, ma non riuscirete mai a ingannare tutti per sempre”. Di conseguenza, breve la vita felice di Matteo Renzi; il giovanotto che pretendeva di menare per il naso all’infinito la pur sfiancata (oltre che di bocca buona) pubblica opinione italiana. E che la recente tornata elettorale ha drasticamente ridimensionato; dopo i trionfalismi effimeri dell’anno scorso, con l’oltre 40 per cento dei voti incassato nella consultazione europea. La breve vita – dunque – dell’ennesimo virgulto di quello star system (sul macchiettistico) in cui è precipitata la politica italiana dopo l’avvento di Silvio Berlusconi; il quale continua tuttora a calcare la scena, nonostante un’inquietante mummificazione che lo ha trasformato in manichino da Museo Grévin, solo grazie alle rendite mediatiche a propria disposizione.

Insomma, per Renzi il canonico “quarto d’ora alla Andy Warhol” è durato un annetto, poi i limiti del “personaggetto” (per dirla alla Maurizio Crozza) sono venuti alla luce con impietosa evidenza. Proviamo a passarli in rassegna, nel loro oscillare tra la parrocchietta dei compagnucci del partitino e una furberia di stampo regionale, da Francesco Boccaccio alle maschere da Commedia dell’Arte. Comunque e sempre, tratti caricaturali da perfetto stereotipo arcitaliano:

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1) La concezione del consenso come gioco delle tre carte. Ossia il voto di scambio virato a pacco dono. Aveva funzionato l’altr’anno con la paghetta degli 80 euro per fasce target. Non quest’anno, con l’annuncio pre-elettorale dell’assunzione a settembre di 100mila insegnanti precari (del resto promessa immediatamente smentita a urne chiuse con argomentazioni farlocche).

2) La menzogna come tecnica di governo. Ossia la sottovalutazione dell’interlocutore del momento, nella presunzione di poter infinocchiare chicchessia. Da Enrico “staisereno” Letta ai partner europei, cui rifilare le meraviglie di un nuovo corso italico inesistente. In apparenza tutto molto machiavellico, mentre in realtà trattasi delle solite tecniche da magliaro. Difatti a Bruxelles non se la bevono più e gli rispondono “dai, fatti un selfie”.

3) Il mito del grande comunicatore come chiacchiera ininterrotta. Ossia il rintronamento sonoro dell’uditorio sull’esempio impareggiabile del grande Totò (“lei è un paziente che non ha pazienza e che paziente è, abbia pazienza”). Con un precedente locale: l’ex ministro pisano della giustizia Alfredo Biondi (già malagodiano e poi berlusconiano); un logorroico della Prima Repubblica di cui il corsivista Fortebraccio scrisse che “questo liberale rischia sempre di venire travolto dai suoi detti, sonori e inespressivi”.

4) La presunte virtù taumaturgiche. Ossia il tocco magico, destinato a trasformare in principessa qualsivoglia batrace. Si direbbe una costante nei campioni dello star system, visto che Antonio di Pietro imbarcava improbabili cultori di valori tipo Antonio Razzi, Domenico Scilipoti o Giovanni Paladini, illudendosi di essere una sorta di Lourdes redentrice. Renzi pretendeva di fare lo stesso con ‘Crudelia De Mon’ Paita. Gli elettori hanno risposto con il gesto dell’ombrello.

5) Lo stile tracotante con gli inermi, in ginocchio con i forti. Ossia maramaldeggiare con i metalmeccanici e farsi stuoino innanzi a Sergio Marchionne. Tipico vezzo nazionale tra il plebeo e il servile, che rivela immediatamente la totale indifferenza del premier ale questioni sociali più lancinanti: molto meglio collezionare status symbol e frequentazioni vip.

Stando così le cose e smascherata l’intrinseca vocazione carrieristica dell’inconcludente Superbone di Rignano sull’Arno, si potrebbe prefigurarne la prossima fine di carriera. Sempre che prendessero corpo alternative credibili; in assenza delle quali il personaggetto risulta non schiodabile.
camillobenso
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Re: Renzi

Messaggio da camillobenso »

FACCE DI TOLLA



Stando così le cose e smascherata l’intrinseca vocazione carrieristica dell’inconcludente Superbone di Rignano sull’Arno, si potrebbe prefigurarne la prossima fine di carriera,
Pierfranco Pellizzetti


Ieri, un ex Mediaset, mi raccontava che qualche anno fa in una riunione Mediaset con la presenza del grande capo, Silvietto continuava ad elencare quanto erano bravi quelli del gruppo. Primi di qui, primi di là,.....l'unica cosa che non funziona in questo momento è il Milan.

"Questo perché un certo signore si è infilato i pantaloni corti a 4 anni, ed oggi che ne ha più di 60, non se li è ancora sfilati."

Più tardi, è passato il Milan per rendere omaggio al capo supremo.

Quando la squadra è entrata con l'allenatore in testa, la più grande faccia di tolla dell'universo, gli si è fatto incontro con il solito sorriso a 96 denti gridando:"Caro Nils (Liedholm)come stai?", abbracciandolo affettuosamente( il ragazzo che 60 anni portava i calzoncini corti)

Allora Silvietto era la faccia di tolla number one dell'universo.


Adesso è stato sostituito dalla faccia di tolla number one della galassia.

Bufala Bill, alias Matteo La Qualunque, ieri ha dichiarato:

Renzi: "Fossi in Marino non starei tranquillo" - Roma
http://www.romatoday.it/politica/marino ... renzi.html - Copia cache
1 giorno fa ... Renzi sfratta Marino: "Fossi in lui non starei tranquillo" ... Così Marino ha risposto a chi chiedeva un commento alle parole di Renzi: "Pensiamo al futuro della città. ... Fossi nel sindaco, manderei io a quel paese Renzi, visto che fino a prova ... Se addirittura dice che al posto suo non sarebbe tranquillo.


^^^^^^

E' da ieri che molti quotidiani e magazine danno per spacciato Matteo La Qualunque, ma non sarebbe lui se non rigirasse la frittata.
camillobenso
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Re: Renzi

Messaggio da camillobenso »

Otto e mezzo - ore 20,57


Paolo Mieli: Renzi ha i giorni contati..........può tentare di galleggiare (è quello che sta facendo - ndt)



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BARCA E IL PD IN CRISI


Hanno discusso dello stato dell'arte del PD, tra Barca, Mieli e la De Gregorio.


Barca rimane, a mio avviso una della rarissime persone credibili del PD.

E proprio per questo non capisco perché una persona intelligente e preparata come Barca non abbia ancora capito che è tempo perso perdere tempo con questo PD che non ha nessun sbocco, nessun futuro.

Alcuni come lui devono uscire e lasciare tutto a Matteo La Qualunque e cominciare d'accapo.


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Scandalosa l'uscita della mia preferita, in tutti i sensi, Concita De Gregorio:

"Bisogna tenere conto che questo è un Paese di moderati. E che bisogna guardare al centro".

Ma che "cappero" vuol dire la definizione MODERATO??????????????

Il banana quando vuole sodomizzare gli italiani con le sue bufale megagalattiche afferma che vuole rappresentare " I MODERATI".

Io mi sono sempre ritenuto un moderato e mai estremista, eppure sono agli antipodi del banana.

Sono di sinistra e morirò di sinistra, ed è per questo che ritengo una cavolata definire moderati una categoria politica.
pancho
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Re: Renzi

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Otto e mezzo - ore 20,57......................

Barca rimane, a mio avviso una della rarissime persone credibili del PD.

E proprio per questo non capisco perché una persona intelligente e preparata come Barca non abbia ancora capito che è tempo perso perdere tempo con questo PD che non ha nessun sbocco, nessun futuro.

Alcuni come lui devono uscire e lasciare tutto a Matteo La Qualunque e cominciare d'accapo.
Non credo che Barca sia cosi sprovveduto per farsi imbrigliare da Renzi e dai suoi lacche'.
Aspetta tempi migliori e quindi, per chi fa politica, erano prevedibili e poi tutto si chiarirà.
La pazienza e' rivoluzionaria, Zione e Barca aspetta il momento giusto. Non vuol farsi bruciare come e' successo ad altri o logorare. Aspetta rimanendo dentro.
Se gli riesce questo, vorra' dire che avrà fatto bingo conservandosi il fegato altrimenti ritorna al suo lavoro di prima.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Renzi

Messaggio da camillobenso »

Andre Scanzi non fa mai sconti a Matteo La Qualunque




POLITICA
Renzi 1, Renzi 2 (ma più che altro Renzi 0)
di Andrea Scanzi | 17 giugno 2015
COMMENTI (506)




Verrebbe quasi da ridere, se non parlassimo del Presidente del Consiglio.

Matteo Renzi, dopo la doppia batosta alle ultime elezioni, sta barcollando non senza effetti spassosamente comici.


Le sue “interviste” al Corriere della Sera domenica e La Stampa martedì hanno chiaramente mostrato un bulletto incapace di perdere – ma ormai pure di vincere.


Sarebbe tutto molto divertente se parlassimo di una macchietta marginale di un bar di provincia.


Di un personaggio minore in un film debole di Giovanni Veronesi.


Dell’Enea che rubava misteriosamente la fidanzata a Troisi in Pensavo fosse amore invece era un calesse. Purtroppo parliamo di un Premier: caricaturale, ma pur sempre Premier.


Dieci considerazioni.

Matteo Renzi incontra il Primo Ministro del Canada Stephen Harper

1. Quando una persona parla in terza persona non è mai un bel segno. Lo faceva Diego Maradona, che poteva permettersi quasi tutto. Lo faceva Fabrizio Ravanelli, e già lì qualche campanello d’allarme suonava. Ora lo fa pure questo qua, che straparla di “Renzi 1″ e “Renzi 2″. In psicologia si chiama dissociazione mentale. Aiuto.

2. La storia del “Renzi 1″ e “Renzi 2″, oltre a essere abbastanza inquietante a livello psichiatrico, è pure una bischerata totale. Non è mai esistito un Renzi 1 o 2, ma solo e soltanto un Renzi 0. Una figura smisuratamente debole, tronfia, impreparata e tristemente paradossale. Il Presidente del Consiglio era così anche dieci, cinque e due anni fa. Semplicemente, al tempo, qualcuno ha voluto credere alle sue supercazzole (e addirittura c’è chi lo fa ancora).
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3. Parlando domenica al Corriere della Sera con Maria Teresa Meli, nota giornalista pugnace e pervicacemente critica nei confronti del ‘governo’, Renzi ha più o meno esordito così: “Il paese sta benissimo, alla faccia di gufi e profeti di sventura”. Subito dopo, in molti hanno udito sirene dell’ambulanza avvicinarsi.

4. Renzi aveva concepito l’Italicum per uccidere i 5 Stelle. Ora si è accorto che, se va al secondo turno, il Pd rischia di perdere perché M5S e destra fanno massa unica contro di lui. Un genio.

5. Dopo le Waterloo indicibili di Liguria, Veneto, Venezia, Arezzo eccetera (molto eccetera), Renzi ha tuonato contro le Primarie. Quelle stesse Primarie senza le quali, oggi, al massimo venderebbe i gelati a Ponte Vecchio. O verosimilmente li mangerebbe, vista la vieppiù crescente stazza. C’è, in Renzi, una propensione all’incoerenza al cui confronto Berlusconi era l’uomo più sincero del mondo.

6. Il Pd ha perso anzitutto laddove ha proposto queste imbarazzanti propaggini vacue che la stampa suole chiamare “renziani della prima ora”, ma Renzi sostiene che il Pd abbia perso perché non è ancora troppo renziano. Lo ha detto anche Faraone, quello che – non capendo nulla di scuola – si occupa di scuola. Da qui la soluzione: “Decido solo io”. Un’allegra dichiarazione di intenti dittatoriali. Attendo fremente i commenti sdegnati di quella stessa intellighenzia “de sinistra” che, se queste cose le avesse dette o fatte Berlusconi, a quest’ora farebbe la marcia su Roma per protesta (o i girotondi, solitamente très chic).

7. Molti danno Renzi ‘finito’. Non diciamo sciocchezze: ce lo sorbiremo per vent’anni, con la stessa piacevolezza con cui l’amante della moglie di Renzo Montagnani si sorbiva (appunto) la minestrina in Amici miei. Anche Berlusconi cadde pochi mesi dopo il ’94 e perse le elezioni nel ’96. Poi però è durato vent’anni. Auguri.

8. E’ però vero, e Marco Travaglio lo spiega bene stamani sul Fatto, che dopo pochi mesi Renzi ha compattato un sentimento “anti” che in passato ha riguardato solo Fanfani, Craxi e Berlusconi. Tutta gente, ovviamente, molto più preparata e scaltra di lui. In pochi mesi Renzi è passato da intoccabile a detestatissimo. Non ha ucciso i 5 Stelle, forse persino più forti di prima. Salvini è molto più efficace e guitto di lui. E la ‘classe dirigente’ renziana è quasi sempre composta da droidi e yesmen che non saprebbero manovrare neanche un modellino della Tamiya. Figuriamoci un paese complesso come l’Italia. Di Renzi stupisce la totale sopravvalutazione che ha di se stesso, del suo staff e dei suoi pretoriani. E’ un Valerio Scanu convinto di essere Bruce Springsteen (con tutto il rispetto di Scanu, ovviamente). Renzi è ancora forte perché ha quasi tutta l’informazione a favore – a proposito: com’è che Renzi non si fa mai intervistare dal Fatto? – e perché gode del ‘voto di abitudine’ (Voto Pd perché una volta si chiamava Pci) come pure del ‘voto impaurito’ (O Renzi o morte). Sta però perdendo consensi con velocità prodigiosa. L’antirenzismo è già fortissimo. E il bello è che lui neanche se ne accorge.

9. Renzi ha perso perché ha clamorosamente sottovalutato il problema immigrazione. Ha perso perché si è inimicato i lavoratori, la scuola, i pensionati. Ha perso perché, ogni volta che una Rotta o una Bonafé vanno un tivù, un elettore del Pd muore. E ha perso perché, politicamente e culturalmente, Renzi vale un po’ meno di una cernia lessa. Lui però continua ad alzare i toni e sfrutta – per esempio – i precari della scuola come ricatto nei confronti dei dissidenti interni al partito. “Avevo detto che ne assumevo 100mila? No, ho cambiato idea. Scherzavo. E poi non ci sono mica i soldi, davvero credevate a quel pinolo di Faraone?”. Un cinismo terrificante, di fronte al quale l’informazione dovrebbe come minimo trasecolare. E invece, troppo spesso, lo celebra. Ancora e nonostante tutto. Complimenti.

10. Nei suoi monologhi con Corriere della Sera e Stampa, Renzi ha detto cose oggettivamente spassose. Per esempio che non rivela i finanziatori del Pd perché il Pd ha regole diverse da quelle della sua Fondazione Open (che mattacchione). La battuta più bella riguardava però la frizione con la Francia. Il succo era più o meno questo: “O i cugini francesi ci ascoltano, o mi arrabbio sul serio e parto col piano B”. Premesso che nessuno ha ancora capito in cosa consista questo “piano B”, e a dire il vero nemmeno il piano A, mi immagino il terrore di Hollande e Merkel di fronte a tali minacce. Hollande: “Oh, ha detto Berlusconi che se continuiamo così lui si arrabbia”. Merkel: “Si chiama Renzi, non Berlusconi”. Hollande: “Va be’, sono uguali”. Merkel: “No, forse il bassotto era pure meglio”. Hollande: “A dirla tutta credo anch’io”. Merkel: “E quindi ‘sto Renzi avrebbe detto che, se non lo ascoltiamo, lui, si arrabbia”. Hollande: “Già. Che dici, Angela?”. Merkel: “Dico sticazzi”. Hollande: “Eh sì, sticazzi”. Merkel: “Ciao, François”. Hollande: “Ciao, Angela”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... 0/1787181/
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Renzi

Messaggio da camillobenso »

La vox populi


Freeman • 7 ore fa
Non ha nessuna personalità politica, nè visione e progetto sociali, è un puro opportunista ed arrivista. Spara furbate a raffica tese ad ingraziarsi i potenti di turno ( BCE, Marchionne ) e di suo riferimento (Berlusconi) . Ha distrutto presidi di democrazia (Senato) e diritti (Job's Act). Ha aumentato ancora le tasse (tanti non ce la fanno più a pagarle tutte e ricorrono al credito, o peggio) aggravando la miseria ed aumentando l'incertezza del futuro. Ha pretese egemoniche ( legge elettorale) e mentalità autoritaria (Scuola). Ha fatto solo disastri per la sua mania di apparire il grande decisionista, non capendo che quello che veramente conta non è fare per fare, ma realizzare bene le vere priorità, e la prima priorità è ridurre le tasse per favorire consumi e crescita. Come se non bastasse, è profondamente antipatico, spaccone, esibizionista ed irritante come persona. Un totale fallimento umano e politico.
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erding
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Re: Renzi

Messaggio da erding »

"… vedrai … vedrai …

Non so se Renzi perderà le prossime elezioni; quello che so per certo è che non le vincerà, non al primo colpo e non con una percentuale tale da potergli ancora fare gridare ai quattro venti che lui è l’espressione del volere di una nazione, quando anche questa motivasse il proprio sentire con una maggiore affluenza al voto.

Che il politicante fiorentino fosse la peggiore espressione di un capitalismo asservito alla finanza, nazionale ed internazionale, non lo ha capito soltanto chi aveva interesse a non comprenderlo; che il tipo fosse un cavallo di Troia per la sinistra atteso al completamento di una distruzione in cui quella parte politica è benemerita, è stato chiaro sin dal suo primo interloquire; che lui, infine, avesse un qualche accordo più o meno segreto, extra nazareno, con il nano arcoriano è dimostrato da fatti quali un presidente della repubblica, che pur dando segnali di morigeratezza, pedissequamente si attiene alle disposizioni governative, e dalle conseguenze giuridiche di alcune leggi promulgate la cui valenza sarebbe stata impossibile per lo stesso piccolo padre milanese.

Per quanto il Matteo nazionale mi sia profondamente e pomposamente antipatico, non è uno stupido sentimento a dettare le mie considerazioni, ma, e piuttosto, una raziocinata valutazione delle cose.

A) Lo sfacelo della destra italiana aveva raggiunto un grado di dispersione tale che chiunque avesse indetto elezioni politiche avrebbe vissuto un trionfo elettorale senza precedenti; prospettiva questa che andava colta al vola e che, invece, è stata trascurata in funzione della attuazione di un percorso politico degno di una mente machiavellica articolato in due punti: riuscire a generare una rinascita a destra e, contemporaneamente ed in alternativa, acuire, grazie proprio a quel percorso filo capitalista, le divisioni a sinistra onde ovviare, nel caso, ad una non riuscita rinascita della destra. Lo stato delle cose, oggi, ci dice che il successo del altro Matteo ha in parte realizzato il primo obiettivo e le defezioni dal pd stanno realizzando il secondo.

B) La promulgazione della legge elettorale, quel infame Italicum che più garantisce il potere quante più persone disertano le urne, è la pistola fumante che sta, proiettile dopo proiettile, lentamente assassinando la democrazia italiana predisponendo su di un piatto d’argento il dominio di un paese per chi riuscisse, al primo o al secondo turno, ad avere quella quota percentuale prevista o un voto più degli altri rispettivamente. Qui il gioco rivela il proprio doppio inganno, quello per gli elettori, traditi in ogni modo nella loro libera espressione politica e quello per gli stessi promulgatori i quali vedono, sempre più a rischio, una propria supremazia essendo gli italiani un popolo stupido, ma non sino al punto della sodomia auto inflitta sempre dagli stessi.

C) Popolo stupido e comunque sodomita giacché le alternative possibili al Renzi governo, ad oggi, sono una destra razzista, becera, inconcludente ed impossibilitata a governare ed un’altra mascherata dietro un trasversale volere politico che sarà cura peggiore del male. I motivi di questa mia asserzione sono tanti e tali e più volte esposti che ripeterli ancora una volta risulta stomachevole a me per primo. Chi ritenesse di avere anche solo un briciolo di capacità critica facesse pure le proprie analisi e, sdoganato il proprio pensiero dagli specchietti per le allodole, tragga da sé autonome conclusioni.

D) Quarta ed ultima possibilità che lo sfacelo renziano e quelli precedenti generano in campo è conseguente ad una ingovernabilità fattiva o incapace, chiunque fosse a vincere, e vede un qualsiasi uomo forte, anche oggi assente dal palcoscenico conosciuto, presentarsi improvviso ad imporre la propria volontà ad aggiustare le cose.

Dato il grado di miseria sociale, economica, lavorativa, etica e morale che imperversa in “questopaese”, questi sono gli unici scenari possibili, a meno di un miracolo non per ora prevedibile, cui è destinata l’Italia. Nella nostra patria (?) non si riscontra un popolo coraggioso al punto da decidere da SE’ il proprio destino, né capace di far valere i propri diritti; non si vedono figure politiche, alternative al copione in scena, capaci di parlare anche e solo di lotta per la democrazia ed i diritti di tutti ed ognuno; non c’è nel cammino di ogni giorno altro che una rassegnazione supina ad una situazione che ai più conviene considerare immutabile, schiavi come sono di quel piccolo orticello che ancora conservano.

Se avesse ancora una valenza partigiana sarebbe quasi da auspicare la nascita di una forte opposizione materiale sul campo quotidiano e la rimessa in onda di quelle lotte, anche violente, che furono strumentalizzate ed usate negli anni settanta. L’esperienza di quegli anni e, sopra ogni cosa, la coscienza del come essa ci rende evidente quelle strumentalizzazioni, ci impedirebbe, comunque, di credere e quindi di aderire a quelle iniziative che in tal senso si muovessero.

Se ciascuno di noi non decide di essere lui stesso il primo assertore e difensore dei diritti di tutti, ebbene …

siamo tutti “gente” dal futuro fottuto!."

Francesco Briganti
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Renzi

Messaggio da iospero »

Immagine

SE CONTINUA COSì , VEDREMO COME VA GIù NEI PROSSIMI SONDAGGI
paolo11
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Re: Renzi

Messaggio da paolo11 »

Il nuovo è il M5S: Gli altri partiti sono obsoleti.Lo vogliamo capire o NO.
Abbiamo un movimento che nasce dai cittadini, sa i problemi dei cittadini.
Altri partiti pensano che sia un lavoro quasi a vita.
Passano da sindaci,a onorevoli, e poi europarlamentari ecc....intanto tirano a campare.Questi sono solo privilegi.Il cittadino normale può trovarsi per strada da un momento all'altro, perdere il lavoro oppure perdere L'azienda.
Da quando si è estaurato L'euro si è vista una cosa mai successa in Italia e altri paesi (Suicidi)negli anni addietro.Sono questi i benefici che ha portato l'euro!
Che benefici hanno avuto i cittadini dall'euro! Nessuno solamente aumento dei prezzi nel cambio valuta.
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http://www.pazzoweb5stelle.it/governo-r ... gnorabile/
Prima casa degli Italiani pignorabile. Lo ha deciso il Governo Renzi, ma nessuno ne parla!!! GRAZIE RENZI .....
Il Governo ha di fatto bocciato la proposta delle opposizioni che chiedeva di sospendere le procedure di espropriazione relative a immobili adibiti ad abitazione principale.
Dunque, proposta respinta ed italiani che anche per un piccolo debito potrebbero perdere la loro abitazione principale. Il Governo Renzi lo ha deciso ieri con una votazione alla Camera.
La richiesta prevedeva che il governo adottasse le opportune iniziative, anche normative, volte a ridurre il fenomeno delle espropriazioni di immobili adibiti ad abitazione principale, prevedendo l’impignorabilità totale della prima abitazione. Una richiesta caduta nel vuoto.
Come detto, da oggi è possibile perdere la prima casa anche per un piccolo debito. “Siamo un paese dove il governo porta sempre più alla disperazione ed alla povertà le famiglie, diciamo grazie a Renzi“. Questa la denuncia dei deputati di M5s.
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La Nannini invece patteggia.

Ciao
Paolo11
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