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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 109
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 06/12/2012, 10:30
da mariok
Parto da una considerazione. A queste ultime primarie non si è verificato, come appena alcuni mesi fa sembrava molto probabile, il fenomeno Milano, Cagliari, Genova e (prima ancora) Puglia.

Vendola non ha avuto i consensi che era lecito attendersi a causa della presenza di Renzi.

Ciò vuol dire che i voti per Renzi non sono classificabili (almeno non tutti) come di "destra", "centro" o "moderati", così come non erano di "sinistra" gran parte di quelli per Pisapia, Doria o Zedda.

La motivazione prevalente di quei risultati discendeva dal segnale che l'elettorato di centrosinistra ha voluto mandare al gruppo dirigente, da una forte richiesta di cambiamento che, questa volta, si è spaccata tra Renzi e Vendola e quindi non ha sfondato.

Quanto questo influirà sul risultato elettorale? E' come chiedersi quale sarebbe stato il risultato in Puglia, a Milano, Genova e Cagliari se alle primarie avessero prevalso i candidati del PD.

A giudicare da Napoli, dove i candidati PD e Pdl hanno fatto flop di fronte all'alternativa De Magistris, le cose non si presentano in discesa per Bersani. Solo che questa volta, non essendoci il doppio turno, l'esito più probabile è una "non vittoria" a tutto vantaggio di un Monti-bis.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 06/12/2012, 12:08
da camillobenso
@Amà - 1

Sono cifre "a caldo" .
E' evidente che Renzi rappresentava una svolta , una ventata d'aria fresca , o anche un voto di "protesta" interna considerate le innovazioni contenute nel programma ( per i renziani of course) .
caduta questa "speranza" la reazione istintiva è : farete a meno del mio voto, io un partito immobile e responsabile di x e y non lo voto più...etc etc


Il risultato finale è un misto di risposte “a caldo” e di risposte “a freddo”. La tizia in fila al seggio alla prima tornata, intervistata da La7 aveva già bene stampato in mente quale sarebbe stato il suo comportamento già prima di sapere l’esito. Una scelta binaria a freddo. Se vince Renzi voto Pd, se vince Bersani non voto Pd.

Chi invece era convinto che avrebbe vinto Renzi ha seguito il comportamento.

caduta questa "speranza" la reazione istintiva è : farete a meno del mio voto, io un partito immobile e responsabile di x e y non lo voto più...etc etc

Quale delle due reazioni sia prevalente i ricercatori non lo dicono.

Visto in proiezione, coloro che hanno fatto valutazioni a freddo manterranno il proprio ferreo convincimento e coloro che hanno fatto valutazioni a caldo decideranno secondo il loro metro di valutazione individuale, quanto l’apparato ha accolto o meno le istanze di Renzi.

Ma rimane il fatto che la sconfitta, come tutte le sconfitte, non viene digerita tanto facilmente, soprattutto se come è stato indicato in generale e confermato da Joblack per la sua area, i votanti di Renzi sono giovani sotto i 30 anni.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 06/12/2012, 13:08
da camillobenso
Gori: “Nessun ticket tra Bersani e Renzi. Il camper? Solo parcheggiato”
Parla lo spin doctor del sindaco di Firenze, che lo ha accompagnato nella campagna per le primarie del centrosinistra. "Quando ho visto D'Alema e la Bindi festeggiare ho pensato: 'rieccoli'. Ma la rottamazione è soltanto un discorso sospeso"

di Davide Vecchi | 5 dicembre 2012Commenti (508)


La sconfitta alle primarie non è la fine ma semplicemente “una nuova partenza”. Il camper di Matteo Renzi “è solo parcheggiato” e il silenzio di questi giorni va letto “come umano riposo”. Che la rottamazione sia soltanto un discorso sospeso si comprende ascoltando Giorgio Gori che ieri ha concluso la giornata incontrando in Regione Lombardia il consigliere del Pd Alessandro Alfieri, riferimento renziano nel cuore della Padania e altri coordinatori dei comitati lombardi. Due ore filate a parlare di partito (Gori è iscritto al Pd di Bergamo), primarie perse e sfide da giocare e, magari, vincere. “Come ha detto Matteo era giusto provarci, è stato solo il primo game del primo set”.

E adesso è tornato a fare il sindaco?
Dopo una campagna elettorale a ritmi pazzeschi per tre mesi ha comprensibilmente bisogno di rifiatare, pensare con tranquillità. Il capitale raccolto non si dissolve all’istante e la palla ora è nel campo di Bersani, ha vinto con merito le primarie e deve decidere come valorizzare il contributo di innovazione rappresentato da Matteo, come renderlo visibile agli elettori. Ha detto chiaramente che vuole rinnovare. Vediamo.

Rosy Bindi e Massimo D’Alema sono stati i primi a festeggiare la vittoria di Pier Luigi Bersani.
Sì, ho visto. E ho pensato ‘rieccoli’. Ma il consenso che Bersani ha oggi è molto ampio e se vuole ha la forza di cambiare. Se lo farà capiremo che il messaggio è passato. Basta guardare i sondaggi.

Il Pd ha guadagnato dieci punti.
Molto è merito di Matteo. Ritengo Bersani una persona intelligente, non penso che tornerà indietro presentando vecchi nomi, sarebbe un autogol.

Sembra ormai certo che rimarrà il Porcellum.
Un motivo in più per fare le primarie per scegliere i candidati, questo è l’unico modo per dare la parola agli elettori.

Ma nel Porcellum non ci sono collegi, non c’è rapporto fra candidati e territorio. Come si organizzano le primarie?
Se si vogliono fare si disegnano i collegi, non è impossibile né complicato. Serve la volontà.

Voi presenterete dei candidati immagino, avete già pensato a qualcuno?
Certo, ci sono un sacco di persone valide ma sinceramente ancora non è stato argomento di confronto, ci sarà tempo per ragionarci. Vorremo delle primarie aperte.

Dove avete sbagliato?
Noi abbiamo fatto un errore: non abbiamo enfatizzato abbastanza la data del primo turno, il 25 novembre. Non abbiamo spiegato che chi voleva sostenere Matteo doveva farlo subito, ma onestamente non ci aspettavamo che poi sarebbe stato complicato votare al secondo turno. Hanno cambiato le regole il 26 rendendole invalicabili. Ma se fossero state primarie aperte avremo raggiunto i 500mila elettori, come è venuto con Hollande in Francia.

Il partito ha aiutato il suo segretario in pratica.
Il 98% dell’apparato era con Bersani. Si è visto al Sud, in aree poco inclini al voto d’opinione.

Se Bersani chiamasse Renzi in un futuro governo?
Non credo alla possibilità del ticket, nessun ticket. Matteo è trasparente, quello che dice fa. Ha detto che non si farà coinvolgere, che non vuole alcun premio di consolazione e questo farà.

Lo ha suggerito lei? Sa che si è detto spesso che lei ne è il burattinaio, che lo teleguida.
Si è detto spesso ma è evidentemente una stupidaggine. Matteo non è pilotabile da nessuno, si confronta ma decide da solo e questa è una sua caratteristica, una sua virtù.

C’è stato un periodo in cui vi siete allontanati poco prima delle primarie. Questo è corretto?
No, anche questo è stato scritto e anche questo non è vero. Non abbiamo mai smesso di lavorare insieme, a volte abbiamo osservato con distacco e approcci diversi alcune trovate. Tutto qui.

Alcune trovate? Come la cena milanese con Andrea Serra? Non era d’accordo?
Non c’era ragione di non confrontarsi con la comunità finanziaria , anzi, ma sicuramente quella serata è stata strumentalizzata e, come ha detto Matteo, col senno di poi, avremmo forse dovuto evitare di porgere il fianco a facili speculazioni. Ma non l’ho mai ritenuta un errore.

Vi state organizzando anche per le regionali?
Si, io sono molto motivato a dare una mano a Umberto Ambrosoli dopo le primarie. Nella sua candidatura si riconoscono molti dei volontari che hanno lavorato con noi.

Ormai parla da politico consumato. Ci manca un attacco al Movimento 5 Stelle…
Io ho la convinzione che il consenso che si è raccolto attorno a Grillo sia proporzionale alla difficoltà dei partiti a promuovere innovazione: nei contenuti, nei volti e nello stesso stile della politica. Con una politica meno sorda Grillo non avrebbe mai avuto questi numeri.

I renziani sono un po’ i grillini del Pd…
Dipende dalla capacità dei partiti di rinnovarsi. Vediamo se e come saranno capaci di rendersi presentabili agli elettori.

La vittoria di Bersani ha spinto Silvio Berlusconi a valutare di ricandidarsi…
Se avesse avuto a cuore il destino del centrodestra avrebbe dovuto favorire una successione molto prima, viceversa tende a ostacolare il passaggio a una nuova leadership. Se si ricandida magari raccoglie un pugno di voti in più, ma fa il danno del centrodestra. Manca totalmente la dialettica.

Non ci sono rottamatori in camper. A proposito: che fine ha fatto quello di Renzi?
Non è in garage e non ci andrà, abbiamo ancora molti chilometri da fare.

da Il Fatto Quotidiano del 5 dicembre 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... to/436262/

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 08/12/2012, 21:09
da mariok
Comincia il conto alla rovescia. Il c-s se non perde un po' di consensi da qui alle elezioni, non si diverte.

08/12/2012 17:32 | POLITICA - ITALIA

Enrico Letta: Ora intesa PD centro montiano è più vicina.

Enrico Letta non è Matteo Renzi, è uno che alle primarie era con il Clan dei bersaniani. Lui non è quindi uno che potrebbe essere accusato di essere un berlusconiano travestito, eppure Letta non ha dubbi. Per lui il fatto che il PD farà un Governo insieme alle forze che sostengono Monti oggi è una certezza. "Che questo debba avvenire con un'alleanza con liste apparentate ora, o con un accordo dopo il voto, e' da valutare - dice in una intervista alla Stampa - è una scelta legata anche alle tecnicalita' della legge elettorale. Oggettivamente questa situazione avvicina il Pd al cosiddetto 'centro montiano''.
Le primarie per la scelta dei parlamentari 'si faranno sicuramente, e saranno primarie aperte, non solo tra gli iscritti del partito', assicura Letta. Sull'intesa tra Bersani e Monti, 'non credo possano esserci forme di intesa sui posti, ma sicuramente questa vicenda di Berlusconi rende ancora piu' lecito immaginare che anche dopo le elezioni una collaborazione tra Monti e il centrosinistra ci sara', vedremo in quali forme'. Adesso bisogna finire ordinatamente la legislatura, dichiara Letta, e cioe' 'approvare la legge di stabilita', convertire gli ultimi decreti e poi andare al voto rapidamente, per evitare che il Vietnam che il Pdl ha promesso a noi, a Monti e a Napolitano, trascini con se' la credibilita' delle istituzioni. Ci sono alcuni provvedimenti delicati - rileva - ma penso che entro Natale si possano approvare tutti, correndo e lavorando nei week end'. Per l'esponente del Pd 'l' idea di una campagna elettorale giocata su una concorrenza tra Grillo e Berlusconi a chi sfascia di piu' e' una follia che l'Italia non puo' permettersi. Ci riporta nell'alveo dei paesi da emergenza. Anche da parte di tutti quelli che hanno seguito Berlusconi e' un atto di irresponsabilita' spaventoso: trovo assurdo che per un posto in Parlamento si aiuti a compiere uno sfascio del genere'.
Le dichiarazioni di Letta hanno gettato nel panico SEL, Vendola però tace ed evita la polemica. Così a dover rispondere a Letta è Gennaro Migliore che invoca la carta d'intenti di Italia Bene Comune. Un patto però che forse Migliore dovrebbe leggere meglio, perchè in quelle righe l'apertura verso il centro è scritta a chiare lettere.

http://www.controlacrisi.org/notizia/Po ... iu-vicina/

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 15:02
da shiloh

Bersani:
"Meglio che Monti resti fuori dalla contesa.
Voto a febbraio ? Fattibile".
Il segretario Pd va dritto per la sua strada e parla da futuro premier, augurandosi che il Professore non scenda direttamente in campo con una sua lista.
In un'intervista al Wall Street Journal, dà rassicurazioni sulla tenuta del suo possibile governo.
"La situazione è cambiata rispetto ai tempi di Prodi, oggi c'è il Pd non l'Unione".

ROMA - L'aveva detto ieri e oggi lo ribadisce:
niente Monti bis.
Se il centrosinistra vince il premier sarà lui.
A chi gli chiede, nel corso di una conferenza stampa a Piacenza, che cosa ne pensi di un impegno di Mario Monti alle prossime elezioni, Pierluigi Bersani risponde netto:
"Monti può essere ancora utile al Paese, per questo sarebbe meglio che rimanesse fuori dalla contesa".

Il segretario avverte:
"Il Pd va dritto per la sua strada, l'indicazione delle primarie è stata chiara.
Se vinceremo, il mio primo incontro sarà con il Professore, per capire quale potrà essere il suo impegno".
E in un'intervista al Wall Street Journal rassicura la comunità finanziaria sulla tenuta del suo possibile governo.

Bersani reputa inoltre "fattibile" il voto a febbraio.
"Teoricamente nel mese di febbraio ci sono più possibilità, ma sul piano pratico vedrà il presidente", riferendosi alle due date che sembrano più probabili, il 24 o anche prima, il 17, sempre che il Parlamento venga sciolto entro il 20 gennaio.
"Noi abbiamo avuto la domanda formale dal presidente del Consiglio - aggiunge Bersani - se riuscivamo a chiudere la legge di stabilità prima di Natale.
Abbiamo risposto di sì".
Ma poi "ci sono dei tempi tecnici da rispettare".

Quanto al fatto che alle prossime elezioni politiche si andrà a votare con il Porcellum, il leader Pd osserva:
"La destra ci ha preso in giro per sei mesi
sulla legge elettorale, avevano in testa già questo e ci hanno preso in giro per arrivare qui".

E a proposito delle "avances" di Berlusconi a Renzi, respinte dal sindaco di Firenze, commenta:
"Sono cose che non esistono.
Invito Berlusconi a non cadere nel ridicolo, anche se è un luogo da lui ampiamente frequentato".

E conclude: "Dopo le primarie siamo tutti più in salute, con Matteo combatteremo insieme la battaglia".

Sulla ricandidatura del Cavaliere, infine, preferisce non fare "molte polemiche:
io ho una fiducia enorme negli italiani che hanno i fatti spiattellati davanti per poter riflettere".

Che Bersani si comporti già da futuro premier lo si percepisce anche dalla bella intervista uscita sul Wall Street Journal.
Il segretario Pd ha parlato con il giornale della comunità finanziaria.
E ha accreditato il suo possibile futuro governo, distinguendolo dalle esperienze dell'Unione:

"Concordo che in passato - dice al caporedattore Alessandra Galloni - i governi di centrosinistra hanno offerto un'immagine di divisioni, come nell'ultimo governo Prodi.

Ma all'epoca c'erano 12 partiti diversi, e non c'era ancora il Pd.
Oggi le cose sono diverse.
Il nostro partito è la maggiore forza politica italiana e ha la sua identità".
Insomma, assicura che la sua coalizione è molto diversa da quella che portò in passato alla fine anticipata dei governi di Romano Prodi.

Poi annuncia:
"Rispetteremo gli impegni presi con l'unione europea e li faremo nostri.
Io credo - aggiunge - che sarà possibile raggiungere il pareggio di bilancio il prossimo anno in termini strutturali".

Poi però chiarisce di voler contribuire a una nuova politica europea.
"Sono sicuro che l'anno successivo la situazione europea favorirà una discussione e una rivisitazione delle politiche economiche e fiscali non per superarle ma per migliorarle con correzioni orientate ad una maggiore flessibilità".

Bersani conferma che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà "centriste, europeiste".

Quindi ribadisce che malgrado le pressioni del partito di Nichi Vendola "la discussione sull'articolo 18 è un capitolo chiuso".

Infine, riguardo al rinnovo generazionale e al ruolo futuro di Matteo Renzi, il leader del Pd assicura che punta a un "mix di personalità con grande esperienza a giovani che hanno già mostrato il loro valore sul campo":
"Chiederò a Renzi - afferma - di essere più coinvolto nel dibattito interno al nostro partito".

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 15:16
da shiloh

Bersani conferma che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà "centriste, europeiste".
oggi,

il PD ha ufficialmente perso il mio voto.

perchè Pierazzurro e Monteprezzemolo non sono "realtà centriste, europeiste"

ma realtà clericali,vaticaniste,della finanza creativa e dei poteri forti e spesso occulti,
cioè appartengono a quella fairy band i cui adempti son molto bravi a fare i gay con il c...o degli altri.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 15:32
da soloo42000
>>il PD ha ufficialmente perso il mio voto

La lista di sx nel CSX c'e` e si chiama SEL.
Occorre mettere il voto al sicuro da cedimenti dei pavidi ex-PCI.

Ciao.

soloo42000

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 17:07
da mariok
Scegliere per chi votare questa volta è un vero rebus.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 17:44
da Joblack
Il rebus si risolve se Monti scende in campo con i centristi orfani pdl e pd e come al solito bersani rimane con il cerino in mano.

d altronde solo se scende monti il puttaniere viene definitivamente messo all angolo con maroni e storace.

io sono anti monti ed anti pd quindi so dove stare .... forse.

cmq sono principalmente anti b. e potrei coalizzarmi con tutti (puttaniere anch io) in caso di grosso pericolo ritorno del cayman ......

un caro saluto a tutti

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 10/12/2012, 18:43
da mariok
shiloh ha scritto:

Bersani conferma che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà "centriste, europeiste".
oggi,

il PD ha ufficialmente perso il mio voto.

perchè Pierazzurro e Monteprezzemolo non sono "realtà centriste, europeiste"

ma realtà clericali,vaticaniste,della finanza creativa e dei poteri forti e spesso occulti,
cioè appartengono a quella fairy band i cui adempti son molto bravi a fare i gay con il c...o degli altri.
Opinione più che rispettabile e condivisibile.

Quello che è meno rispettabile e condivisibile è la reazione di Sel.

Come può (o fingere di) scandalizzarsi se ha sottoscritto una "carta di Intenti nella quale è scritto:

Una legislatura nella quale l’orizzonte ideale degli Stati Uniti d’Europa dovrà iniziare ad acquistare concretezza in una nuova architettura istituzionale dell’eurozona.
Qui vive la ragione più profonda che ci spinge a cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s’impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni.