Amministrative 2012: l’Italia alla rovescia
Pubblicato il 9 maggio 2012 da Eugenio Angelillo
Raramente ci e’ capitato di commentare risultati cosi’ netti ma al contempo anche sorprendenti.
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Per questa analisi si sono considerati solo i 26 comuni di capoluogo che sono andati al voto in questa tornata amministrativa.
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Iniziamo con il risultato della Lega.
Se consideriamo le ultime elezioni in questi comuni – qualunque esse siano, europee e/o regionali – la Lega partiva da 128mila voti con oltre il 9% percentuale.
A questo giro ha raccolto solo 41mila voti pari al 2,72%. In pratica perde 80mila voti secchi.
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La cosa più interessante e’ che a beneficiarne non e’ nessuna, ma proprio nessuna, delle liste indipendentiste che qua e la’ si sono presentate al Nord.
Le varie Veneto Indipendensa et simili infatti raccolgono meno di 100 voti a testa.
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E ora passiamo al PDL.
Il quale PDL passa da 407mila voti a 176mila. In due/tre anni il partito di Berlusconi ha perso quindi 230mila voti. Cioe’ il 56% dei voti.
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Dove sono andati a finire questi 300mila e passa voti? In parte sono finiti in astensionismo.
Infatti i non votanti (tra astenuti/bianche e nulle) aumentano di circa 100mila voti, da 1100mila a 1200mila circa. Da notare, per inciso, che a Palermo le schede nulle sono un’enormità, oltre 20mila, pari al 5% dei votanti.
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Un’altro bel gruzzoletto si sposta verso il centro, che tra lista ufficiali e liste civiche collegate, porta a casa un risultato migliore di quanto appaia a prima vista, cioe’ circa il 14% pari a 220mila voti, a fronte degli iniziali 88mila.
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Infine sempre interno al centrodestra da notare che il miglior risultato lo ottengono le liste civiche, che sommate, ai partitini di area totalizzano 200mila voti, pari a piu’ del 13%, in pratica il primo partito del centrodestra, segnalando proabilmente una forte insofferenza dell’elettorato moderato per i simboli politici che li hanno rappresentati in questi ultimi anni.
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Nel centro sinistra perdono voti tutti e tre i partiti della foto di Vasto, che cedono un bel po’ di voti alle civiche d’area che raggiungono il 13% e oltre.
In particolare il PD passa da 360mila a 240mila, confermandosi tuttavia il primo partito italiano, con percentuali pidiessine pero’, intorno al 16%.
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Il Movimento 5 stelle guadagna 80mila voti raggiungendo il 7%, una percentuale in linea con gli ultimi sondaggi nazionali.
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D’altronde se consideriamo la voce Altri nei risultati elettorali, che comprende le varie liste civiche che correndo da sole sono di difficile posizionamento, che e’ pari al 11% e lo si divide equamente tra centrodestra e centrosinistra, si vede come, a livello di coalizioni, i numeri siano quelli degli ultimi sondaggi, cioe’ 42% csx vs 33% Cdx all’incirca.
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Da notare che attualmente secondo le ultime nostre proiezioni il centrosinistra vincerebbe anche in Lombardia, portando a casa 173 senatori se si andasse al voto con il Procellum.
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In effetti l’analisi territoriale da’ risultati molto interessanti, in una Italia politica che pare assolutamente ribaltata.
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Il PD e’ il primo partito al Nord, il M5S il secondo nel Nord Est e il terzo nel Nord Ovest. Da Roma in su il PD ha il 20% e oltre, a Sud questa percentuale si dimezza, a certificare le enormi difficolta’ che ha il partito nel meridione, devastato da pessime prove di governo e da ambigue alleanze.
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Il PDL ha il suo picco nel Centro(!) con circa il 15% mentre nel resto d’Italia veleggia intorno al 10%, punto piu’ punto meno.
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Al Sud siamo al tripartitismo con Terzo Polo, Centrodestra e centrosinistra tutti compresi tra il 24% e il 33%.
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Problemi al Sud anche per il M5S che come una Lega novella si prosciuga al 2,3%.
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