Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Allora sembra che il matrimonio con UDC si debba fare.
Questo segna la disgregazione del PD.
Avanti Grillo, IDV e altri che ci stanno a far piazza pulita di questi dinosauri della politica.
Due legislature e poi a casa,Stipendi ridimensionati e tutti i privilegi soppressi, via finanziamento giornali ecc.....
Si Parte da 0.
Ogni sera un nuovo mscandalo Ilva, Geronzi Unipol ecc........ladri ovunque, sarebbe ora di finirla con questa gentaglia.
Ciao
Paolo11
Il problema, caro paolo è come far fuori i dinosauri.

Grillo ha sfondato sulla protesta, ma non è grado di fare una proposta.

Quando Di Pietro gli ha chiesto di unirsi, due giorni dopo Grillo gli a fatto pervenire la risposta : Niet.

Grillo si è messo nei guai da solo perché è cresciuto con la protesta. È balzato dal 3 % di alcuni mesi fa al 20 % del dopo amministrative solo perché è stato ingrossato dalla ribellione degli elettori di tutti i partiti presenti in Parlamento ad eccezione dell’Udc.

Come ha dichiarato in forma anonima un dirigente del movimento vicino a Grillo in un intervista a Il Fatto Quotidiano, circa un mese fa, “noi non possiamo allearci con nessuno perché perderemmo il consenso. Se ci spostiamo a destra perdiamo gli elettori di sinistra,..e viceversa”.

Questo vuol dire la paralisi.

Infatti, adesso, dal momento magico del post amministrative che lo ha visto al 21,2 %, in mancanza di proposta è sceso al 17,2 %

E' ovvio che dobbiamo ripartire da zero,.....ma come????
Ultima modifica di camillobenso il 06/08/2012, 21:02, modificato 2 volte in totale.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Caro camillobenso.Aspettiamo Di Pietro cosa dirà al suo prossimo congresso non lontano.
Come vedi le cose cambiano in continuazione.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Caro camillobenso.Aspettiamo Di Pietro cosa dirà al suo prossimo congresso non lontano.
Come vedi le cose cambiano in continuazione.
Ciao
Paolo11
Ci vuole un programma di cose da fare nella Terza Repubblica.

Ma bisogna spiegare nel dettaglio come si intende realizzare il programma.

E' possibile in questo caso che ti si rivoltino contro i poteri forti e la mafia.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Uno dei grossi ostacoli è la patrimoniale.

Nelle ultime puntate di Ballarò, l'imprenditore Della Valle ha proposto l'introduzione della patrimoniale per almeno tre anni, fino quando le cose cominciano a raddrizzarsi.

Stamani, l'edicolante con cui mi sono fermato a discutere di questo problemi, mi ha ricordato che già 40 anni fa Berlinguer insisteva sulla patrimoniale.

Se non si è mai riuscito a combinare nulla è perché si tratta di lotta di classe, un certo ceto politico alto non ne vuol sapere, e per quarant'anni è riuscito in un modo o nell'altro a bloccare il tutto.

Per un certo verso hanno anche ragione, perchè versando ingenti somme, 200/300 miliardi anno, poi si rischia che i politici li rubino.

Quindi prima bisogna introdurre una dura legge sulla corruzione. Ma su questo la casta non ci sente.

Casini preferisce dare del manettaro e del giustizialista a Di Pietro.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

CASE CHIUSE

La marcia verso il disfacimento.


Quello che si registra quotidianamente è il progressivo disfacimento della società italiana attraverso i partiti.

Ilvo Diamanti fa una radiografia apprezzabile di come stanno i partiti e come si muovono. E’ il suo mestiere, ma un Paese in completa dissoluzione ha bisogno di ben altro.

Ieri mattina ho ripreso temporaneamente ad acquistare i quotidiani da un edicolante di sinistra con cui ci scambiamo opinioni sulla situazione italiana.

Erano tre mesi che non lo vedevo e gli ho chiesto quali sono gli umori che registra in queste settimane, visto che è in una posizione strategica per raccogliere gli umori della gente.

<<Non ci sono molti scambi di opinioni, la gente è schiva ma soprattutto RASSEGNATA. Si rende conto di essere ai margini, di non contare nulla rispetto al balletto della politica. Il disgusto è totale. Va avanti senza un obiettivo rassegnata a subire di tutto.

Vede – continua l’edicolante – io questa mattina mi sono messo a leggere l’editoriale di Panebianco, ..si tutte cose vere, ma a un certo punto ho dovuto smettere, perché sono sempre le stesse cose, sempre i soliti giochetti di potere di Roma che provocano la nausea.>>

Quell’articolo, l’avevo letto anch’io un’ora prima in rete e mi capitata la stessa cosa, ho dovuto smettere di leggere.

Come mi sto rendendo conto anche della qualità della cronaca politica di Repubblica.

Alcuni amici di sinistra acquistano Repubblica ma la sfogliano soltanto, la cronaca politica gli è venuta a nausea.

La domanda quindi sorge spontanea: “Ma perché la compri?”

Per tenermi aggiornato – è la risposta – se noto qualche articolo interessante lo leggo.

Queste cose accadono quando un Paese è in avanzato stato di dissoluzione.

***


MAPPE
Se i partiti vivono in un mondo sparito

di ILVO DIAMANTI

DOPO Monti. Che ne sarà del sistema partitico italiano? Con quali alleanze e quali leader affronterà le prossime elezioni? Intorno alla legge elettorale: è difficile dire qualcosa. Le proposte dei diversi partiti sembrano fatte apposta per interdire quelle altrui. Mentre i contatti tra i leader e i partiti proseguono. Disegnano scenari futuri che riflettono quelli di un tempo.

Nel centrodestra, la Lega di Maroni non può ri-stabilire l'alleanza con il Pdl di Berlusconi. Per non smentire se stessa. Ma non può neppure prescinderne, come prospettiva. Soprattutto in caso di elezioni in Lombardia. Pena: l'isolamento. La marginalizzazione. Reciprocamente, il Pdl: non può escludere l'intesa con la Lega, su cui ha costruito la sua maggioranza da oltre dieci anni. Così entrambi i partiti si (contrad)dicono: nemici a parole, ma alleati in diverse occasioni. Come al Senato, di recente, nel voto a favore del semi-presidenzialismo. Pdl e Lega. Distanti, ma pronti a collaborare di nuovo. Dopo Monti.

Nel centrosinistra il progetto di Veltroni, del Pd partito unico e maggioritario, in grado di intercettare i voti dell'area di sinistra, è tramontato. Così si riapre la tradizionale questione. Quale coalizione? Centro-Sinistra o Centrosinistra senza trattino? Cioè, un'intesa fra Pd e Udc, aperta a Sinistra, cioè a Sel? Oppure un rapporto privilegiato fra Pd, Sel e Idv, raffigurato dalla cosiddetta "foto di Vasto"? (un'ipotesi difficile, dopo le critiche violente di Di Pietro contro Monti, Napolitano e, dunque, contro il Pd di Bersani). Le discussioni degli ultimi giorni non offrono risposte chiare, al proposito. D'altronde, nessuno dei principali attori politici, in questa fase, può permettersi di indicare un percorso rigido. Rinunciando ad altre soluzioni, ad altre intese e alleanze. Troppo fluido il campo politico. Troppo instabili e precari gli orientamenti dei mercati e, d'altro canto, i sentimenti dei cittadini. Così Casini annuncia che l'Udc correrà da sola, ma apre all'intesa con il Pd. Mentre Pd e Sel siglano un patto di solidarietà. E Bersani esprime interesse a un'intesa con l'Udc. Che Vendola non esclude. Di Pietro, invece, propone un cartello dei partiti antagonisti, che veda l'Idv insieme a Sel e al M5S. Subito rifiutato da Grillo e da Vendola. Insomma, dopo Monti: la confusione regna sovrana. Tutto è possibile e nulla è escluso. In questa transizione estiva. Parole e immagini: come dissociate. Asincrone. Come provenissero da un altro mondo. D'altronde, i mercati non vanno in ferie. Non si riposano. Anzi. E neppure la politica, quest'anno. I suoi protagonisti: impegnati a disegnare mappe e scenari per il prossimo futuro. Il dopo Monti. Seguendo gli stessi linguaggi e le stesse formule di ieri. Come se - dopo Monti - fosse possibile ripetere lo stesso copione. Con le stesse etichette, le stesse sigle, gli stessi calcoli. Di prima. Io penso che si tratti di ragionamenti in-fondati. Elaborati e proposti in modo inerziale.

Dopo Monti: non è possibile ripetere lo stesso schema di prima. Proviamo a fare qualche conto, sulla base dei sondaggi più recenti. Tendenzialmente, il Pd, insieme a Sel e l'Udc, può ottenere intorno al 35% dei voti. Mentre un'intesa fra il Pdl e la Lega raggiungerebbe a fatica il 25%. Il Pdl e lo stesso Pd, d'altronde, faticano a proporre e immaginare - nel senso di "raffigurare" - alternative future, che li vedano reciprocamente antagonisti, quando coabitano sotto lo stesso tetto. A sostegno del governo Monti. I partiti di opposizione - della prima e della seconda ora - non sembrano, peraltro, monetizzare la loro (op)posizione. L'Idv e Sel si aggirano intorno al 6-7%. Come, d'altronde, il più convinto sostenitore del governo: l'Udc. La Lega, infine, non riesce, per ora, a superare la soglia critica del 5%. Insomma, i principali partiti dell'era berlusconiana hanno subito un sensibile calo nel corso del governo Monti. Tutti, senza eccezione. Unico beneficiario: il M5S. Emerso, anzi, esploso negli ultimi mesi. In occasione delle amministrative dello scorso maggio. È, ancora, stimato un po' oltre il 20%. Poco sopra il Pdl. Non molto al di sotto del Pd. Intercetta il consenso di chi esprime dissenso verso il sistema partitico della Seconda Repubblica.

Non solo il Pdl e i suoi alleati, ma anche i partiti di opposizione di centrosinistra. Che hanno accettato le regole e i modelli del gioco imposto da Berlusconi. (Alcuni, come l'Idv di Di Pietro, sono sorti e si sono sviluppati insieme al Cavaliere). Senza riuscire a rinnovarsi davvero. Neppure negli ultimi anni, quando il vento dell'antipolitica ha soffiato più forte. E continua, in questa fase, a spirare violento. Lo dimostra l'attenzione suscitata dal referendum promosso dall'Unione Popolare contro la diaria dei parlamentari. Un referendum sconosciuto, come il soggetto politico che lo ha lanciato. Un'iniziativa, peraltro, di dubbia costituzionalità, in quanto non è possibile indire referendum l'anno prima delle elezioni legislative. Per quanto "silenziata" dai media e, ovviamente, dai partiti, sembra che abbia raccolto un'adesione molto ampia. A conferma del clima ostile che agita settori molto estesi della società contro il sistema partitico e i "politici".
Ebbene, dopo Monti - e dopo Grillo - non è possibile riproporre gli stessi schemi, le stesse etichette e gli stessi volti di prima. Perché - come ho già scritto - entrambi, per quanto diversi e perfino alternativi, segnalano la crisi della nostra democrazia rappresentativa, oltre che del Berlusconismo. Il grado di fiducia, ancora elevato, di cui dispone Monti: rivela la domanda di una classe politica migliore. Competente e di qualità.

Il risultato alle amministrative e il largo consenso riconosciuto dai sondaggi al M5S sono proporzionali al vuoto dell'offerta politica. Esprimono la critica "dal basso", verso una classe politica lontana dai cittadini. E non migliore di essi (anzi...).

Le ipotesi di cui discutono i partiti e i leader risultano, per questo, inattuali. Come le mappe storiche che colleziono, disegnano confini e Paesi che non esistono più. Comunque, irriconoscibili, rispetto al presente. Come l'Italia pre-unitaria. Oppure l'Europa prima della fine della Yugoslavia e dell'Urss. Ma, dopo Monti, sono cambiate le mappe e le bussole della politica del Paese. Siamo entrati in un'epoca geopolitica diversa. Nulla resterà come prima.
(06 agosto 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA


http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-2
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Ha detto bene Paolo, qua ogni giorno ne dicono una.

Per Camillo: non sono molto d'accordo sul fatto che Grillo non abbia una proposta. Il discorso è che sono proposte "fortissime" che cambierebbero radicalmente un sacco di cose e magari vengono viste con diffidenza o "irrealizzabili". Ma lo sono davvero?
Riprendersi le concessioni, statalizzare Telecom eccetera... sono proposte, concrete e secondo me valide.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Ha detto bene Paolo, qua ogni giorno ne dicono una.

Per Camillo: non sono molto d'accordo sul fatto che Grillo non abbia una proposta. Il discorso è che sono proposte "fortissime" che cambierebbero radicalmente un sacco di cose e magari vengono viste con diffidenza o "irrealizzabili". Ma lo sono davvero?
Riprendersi le concessioni, statalizzare Telecom eccetera... sono proposte, concrete e secondo me valide.
Caro peanuts,

ho riguardato quanto risposto a paolo e l’errore di quanto scritto è a carico mio.

Succede quando si vuole sintetizzare troppo rinunciando a spiegare, …e di conseguenza si ingenera incomprensione per non essere stati sufficientemente chiari.

La mancanza di proposta di Grillo a cui mi riferivo, è la proposta primaria. Fatto che non manca solo a lui, ma anche a tutto il resto dei politici italiani.

Io non ho mai nascosto come la penso e da più di due anni sto insistendo sul fatto che due cicli politici sono finiti e bisogna ricominciare tutto dall’inizio.

Solo domenica scorsa Nadia Urbinati, sfidando anche il pensiero unico di Repubblica, scrive nudo e crudo quale sia la realtà politica italiana.

Scrive la Urbinati.

Preparandosi a riprendere in mano il timone del governo, la politica farebbe bene a riflettere sulle ragioni della sua Caporetto, nel novembre 2011.

Urbinati, a ragione, non accenna alla Caporetto dei partiti di governo mandati a casa a novembre, con il fallimento personale della salma, che la politologa riminense, titolare della cattedra di Scienze Politiche alla Columbia University di New York, spiega in questo modo:

Infatti fu il sapere di dover andare di fronte agli elettori con programmi di rigore e sacrifici, e di rischiare di perdere il consenso, che ha reso il governo Berlusconi impotente.

ma all’intera classe politica, specialmente l’opposizione e il maggior partito della finta sinistra, che è venuto meno ai suoi compiti istituzionali.

Il massimo che Bersande ha espresso nell’ultimo anno è questo:

<<Ci hanno sempre detto – riferendosi al governo della salma – che tutto andava bene>>

Solo un irresponsabile può pronunciare queste parole.
:
La Costituzione affida all’opposizione il compito di controllare l’operato di governo, e il capo dell’opposizione, non può venire a raccontare che tutta l’azione di controllo si è limitata a:

<<Ci hanno sempre detto che tutto andava bene>>

Il 19 marzo scorso, il presidente onorario di Libertà & Giustizia, Gustavo Zagrebelski, dal palco del Teatro Smeraldo di Milano ha dichiarato che “i partiti sono falliti” e che bisognava urgentemente porre mano al rinnovamento.

Sandra Bonsanti in quell’occasione annunciò che L&G, si sarebbe recata nei giorni successivi presso tutti i partiti per proporre il rinnovamento. Come ho pensato subito ascoltandola, a distanza di mesi la sua azione deve essere fallita, perché questi anche attraverso la legge elettorale che deve essere calibrata su se stessi e a danno degli avversari, stanno tentando tutti di riciclarsi nella Terza Repubblica.

Altro che rinnovamento.

Quindi le opzioni sono tre:

1) Alcuni partiti tentano per via democratica di mettere in un angolo questa casta corrotta e fallita.

2) Gli italiani si rivoltano e li cacciano. Il maestro Monicelli sosteneva che all’Italia mancava una rivoluzione. Questa però è un’opzione che salvo casi eccezionali, non credo possa realizzarsi, perché gli italiani sono cloroformizzati e RASSEGNATI.

3) Tutto prosegue verso un costante disfacimento, progressivo della società italiana con la presenza di un’intera classe politica fallita senza il minimo rinnovamento. Con quali esiti è facile prevedere.

Quindi “sulla carta” Grillo ha avuto questa grande opportunità, solo che ha fatto una scelta anomala, quella di ingrossare le sue file con la protesta generalizzata, raccogliendo transfughi da destra e da sinistra indistintamente.

Questa politica può andare bene a livello locale, Comuni, Provincie, Regioni, se riesce a ottenere la maggioranza, in questo modo può governare da solo indisturbato come a Parma.

Questa formula però politica non funziona a livello nazionale.

In questo caso, o ti allei con qualcuno per portare avanti un programma e un obiettivo, oppure hai una straordinaria capacità politica di raddoppiare il consenso attuale del 20 % (Ilvo Diamanti) e arrivare rapidamente al 40 % e governare indisturbato senza il bisogno di allearsi con nessuno.

La prima opzione credo sia da scartare perché Grillo rifiuta qualsiasi alleanza.

La seconda opzione penso non sia praticabile perché Grillo non ha una proposta primaria.

Noi ci ritroviamo con lo spread al punto di partenza.

La tassazione ha raggiunto il record mondiale del 55 % . (70 % secondo Squinzi e il Prof. Sapelli)

La disoccupazione è al massimo storico del 10,8 %. Quella giovanile è al 36 %.

Le misure prese da Monti si fanno sentire. Anche il mercato delle vacanze è ovviamente in crisi. Va a secondo dei luoghi dal 20 al 29 %. Essendo un lavoro stagionale si comprende l’entità del danno.

Due giorni fa, Il Mattino di Napoli ha pubblicato la notizia, previdibilissima, che 15mila esercizi commerciali hanno chiuso a causa dell’Imu. Non credo che sia solo un fenomeno di Napoli città, credo che sia esteso in tutto il Paese.

Infatti queste cose sono molto delicate ed era evidente che non ci si poteva comportare come elefanti in un negozio di cristalli.

Mancano i dati delle imprese.

Dieci giorni fa è stata emessa per la prima volta una sentenza che assolve un imprenditore che ha dovuto scegliere tra il pagare i propri dipendenti o Equitalia.

La settimana scorsa hanno arrestato due pensionati che rapinavano banche con pistole giocattolo perché non ce la facevano più a tirare avanti.

Su queste scelte di economia primaria per bloccare un’economia che sta andando a Ramengo, io da Grillo non l’ho mai sentita.

Riprendersi le concessioni, statalizzare Telecom eccetera... sono proposte, concrete e secondo me valide.

Sono proposte di fascia secondaria.

Prima ci vuole una grande operazione per salvare e rimettere in moto economia e occupazione.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:Ha detto bene Paolo, qua ogni giorno ne dicono una.

Per Camillo: non sono molto d'accordo sul fatto che Grillo non abbia una proposta. Il discorso è che sono proposte "fortissime" che cambierebbero radicalmente un sacco di cose e magari vengono viste con diffidenza o "irrealizzabili". Ma lo sono davvero?
Riprendersi le concessioni, statalizzare Telecom eccetera... sono proposte, concrete e secondo me valide.

Caro peanuts,

ho riguardato quanto risposto a paolo e l’errore di quanto scritto è a carico mio.

Succede quando si vuole sintetizzare troppo rinunciando a spiegare, …e di conseguenza si ingenera incomprensione per non essere stati sufficientemente chiari.

La mancanza di proposta di Grillo a cui mi riferivo, è la proposta primaria. Fatto che non manca solo a lui, ma anche a tutto il resto dei politici italiani.

Io non ho mai nascosto come la penso e da più di due anni sto insistendo sul fatto che due cicli politici sono finiti e bisogna ricominciare tutto dall’inizio.

Solo domenica scorsa Nadia Urbinati, sfidando anche il pensiero unico di Repubblica, scrive nudo e crudo quale sia la realtà politica italiana.

Scrive la Urbinati.

Preparandosi a riprendere in mano il timone del governo, la politica farebbe bene a riflettere sulle ragioni della sua Caporetto, nel novembre 2011.


Urbinati, a ragione, non accenna alla Caporetto dei partiti di governo mandati a casa a novembre, con il fallimento personale della salma, che la politologa riminense, titolare della cattedra di Scienze Politiche alla Columbia University di New York, spiega in questo modo:

Infatti fu il sapere di dover andare di fronte agli elettori con programmi di rigore e sacrifici, e di rischiare di perdere il consenso, che ha reso il governo Berlusconi impotente.


ma all’intera classe politica, specialmente l’opposizione e il maggior partito della finta sinistra, che è venuto meno ai suoi compiti istituzionali.

Il massimo che Bersande ha espresso nell’ultimo anno è questo:

<<Ci hanno sempre detto – riferendosi al governo della salma – che tutto andava bene>>


Solo un irresponsabile può pronunciare queste parole.

La Costituzione affida all’opposizione il compito di controllare l’operato di governo, e il capo dell’opposizione, non può venire a raccontare che tutta l’azione di controllo si è limitata a:

<<Ci hanno sempre detto che tutto andava bene>>

Il 19 marzo scorso, il presidente onorario di Libertà & Giustizia, Gustavo Zagrebelski, dal palco del Teatro Smeraldo di Milano ha dichiarato che “i partiti sono falliti” e che bisognava urgentemente porre mano al rinnovamento.

Sandra Bonsanti in quell’occasione annunciò che L&G, si sarebbe recata nei giorni successivi presso tutti i partiti per proporre il rinnovamento. Come ho pensato subito ascoltandola, a distanza di mesi la sua azione deve essere fallita, perché questi anche attraverso la legge elettorale che deve essere calibrata su se stessi e a danno degli avversari, stanno tentando tutti di riciclarsi nella Terza Repubblica.

Altro che rinnovamento.

Quindi le opzioni sono tre:

1) Alcuni partiti tentano per via democratica di mettere in un angolo questa casta corrotta e fallita.

2) Gli italiani si rivoltano e li cacciano. Il maestro Monicelli sosteneva che all’Italia mancava una rivoluzione. Questa però è un’opzione che salvo casi eccezionali, non credo possa realizzarsi, perché gli italiani sono cloroformizzati e RASSEGNATI.

3) Tutto prosegue verso un costante disfacimento progressivo della società italiana con la presenza di un’intera classe politica fallita senza il minimo rinnovamento. Con quali esiti è facile prevedere.

Quindi “sulla carta” Grillo ha avuto questa grande opportunità, solo che ha fatto una scelta anomala, quella di ingrossare le sue file con la protesta generalizzata, raccogliendo transfughi da destra e da sinistra indistintamente.

Questa politica può andare bene a livello locale, Comuni, Provincie, Regioni, se riesce a ottenere la maggioranza, in questo modo può governare da solo indisturbato come a Parma.

Questa formula politica però non funziona a livello nazionale.

In questo caso, o ti allei con qualcuno per portare avanti un programma e un obiettivo, oppure hai una straordinaria capacità politica di raddoppiare il consenso attuale del 20 % (Ilvo Diamanti) e arrivare rapidamente al 40 % e governare indisturbato senza il bisogno di allearsi con nessuno.

La prima opzione credo sia da scartare perché Grillo rifiuta qualsiasi alleanza.

La seconda opzione penso non sia praticabile perché Grillo non ha una proposta primaria.

Noi ci ritroviamo con lo spread al punto di partenza.

La tassazione ha raggiunto il record mondiale del 55 % . (70 % secondo Squinzi e il Prof. Sapelli)

La disoccupazione è al massimo storico del 10,8 %. Quella giovanile è al 36 %.

Le misure prese da Monti si fanno sentire. Anche il mercato delle vacanze è ovviamente in crisi. Va a secondo dei luoghi dal 20 al 29 %. Essendo un lavoro stagionale si comprende l’entità del danno.

Due giorni fa, Il Mattino di Napoli ha pubblicato la notizia, previdibilissima, che 15mila esercizi commerciali hanno chiuso a causa dell’Imu. Non credo che sia solo un fenomeno di Napoli città, credo che sia esteso in tutto il Paese.

Infatti queste cose sono molto delicate ed era evidente che non ci si poteva comportare come elefanti in un negozio di cristalli.

Mancano i dati delle imprese.

Dieci giorni fa è stata emessa per la prima volta una sentenza che assolve un imprenditore che ha dovuto scegliere tra il pagare i propri dipendenti o Equitalia.

La settimana scorsa hanno arrestato due pensionati che rapinavano banche con pistole giocattolo perché non ce la facevano più a tirare avanti.

Su queste scelte di economia primaria per bloccare un’economia che sta andando a Ramengo, io da Grillo non l’ho mai sentita.

Riprendersi le concessioni, statalizzare Telecom eccetera... sono proposte, concrete e secondo me valide.

Sono proposte di fascia secondaria.

Prima ci vuole una grande operazione per salvare e rimettere in moto economia e occupazione.
Ultima modifica di camillobenso il 07/08/2012, 16:11, modificato 1 volta in totale.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Se non ricordo male il PD,Qualche tempo addietro aveva inventato il governo ombra.
In poche parole avevano formato un governo parallelo per controllare i ministri nei loro incarichi di governo.
Che fine ha fatto quel progetto?
A proposito chi ha visto ieri sera La7 Bortolussi cosa ha detto riguardo le aziende, e banche.La regione Veneto ha stanziato dei soldi proprio per i piccoli imprenditori che le banche ...........
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:Se non ricordo male il PD,Qualche tempo addietro aveva inventato il governo ombra.
In poche parole avevano formato un governo parallelo per controllare i ministri nei loro incarichi di governo.
Che fine ha fatto quel progetto?


Ciao
Paolo11
Per due volte, prima da gli ex Pci guidati da Occhetto e poi il Pd guidato da Veltroni, hanno tentato di mettere in piedi un governo ombra.

Governo ombra del Partito Democratico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il governo ombra del Partito Democratico, guidato da Walter Veltroni, è stato il secondo governo ombradella storia d'Italia. È stato presentato il 9 maggio 2008, all'indomani dell'insediamento del Governo Berlusconi IV, risultato vincitore delle elezioni politiche italiane del 2008.[1] Con l'elezione di Dario Franceschini come nuovo segretario nazionale, il 21 febbraio 2009, dopo meno di un anno il Governo ombra è decaduto[2]. Il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni aveva annunciato la propria intenzione di formare un governo ombra immediatamente dopo le elezioni politiche italiane del 2008, che avevano fatto registrare una sconfitta della coalizione che lo candidava alla presidenza del Consiglio.
Tale organismo ricalca il modello dello shadow cabinet britannico. Nel caso italiano, si tratta di un governo senza alcuna valenza giuridica, la cui funzione è, a detta del leader del Partito Democratico, di incalzare i ministri e avanzare proposte alternative[3]. L'unico precedente in Italia era stato il Governo ombra guidato nel1989 dall'allora segretario del PCI Achille Occhetto.
Il Governo ombra presieduto da Veltroni è decaduto con l'elezione del nuovo segretario del Partito, Dario Franceschini, il 21 febbraio 2009[4]. Il nuovo segretario, pur essendo stato fra i componenti del Governo ombra, ha scelto una modalità diversa di organizzazione dell'iniziativa politica, dividendola in 12 dipartimenti con altrettanti responsabili, che in parte sono coincisi con gli ex ministri-ombra[

**

Perché da noi non funziona???

Perché questa è una democrazia all’amatriciana.

Un po’ di guanciale, un po’ di formaggio pecorino, un po’ di pomodoro ed è fatta. Forza ragazzi mettemose a tavola che la pasta all’amatriciana è pronta.

Poi a tavola discutiamo di poltrone, di poltroncine, di divani, divanetti, strapuntini, di puff, di sedie, di sedie a sdraio, di sedie a rotelle, ecc. ecc.

In Gran Bretagna invece funziona per davvero da secoli.

La al mercoledì si scannano forsennatamente gli uni di fronte agli altri.

Qui invece se famo du spaghi, famo finta de scannasse in aula, poi ce sistemiamo fuori dall’aula.

Marco Travaglio, in un suo editoriale di circa un mese fa precisava che destra e sinistra ci governano insieme dall’inizio della Seconda Repubblica stando molto attenti a non farsi accorgere dall’elettorato, altrimenti l’orgia finisce.

Solo che molti italiani non se ne sono accorti.

Solo Grillo e Di Pietro non riescono ad addomesticarli, e quindi hanno il guinzaglio lungo, non riescono a controllarli.

Il problema sono gli italiani, cloroformizzati, depressi e delusi e RASSEGNATI, senza più essere in grado di reagire.

E’ già successo durante il ventennio fascista.

Mica tutti tolleravano il fascismo e la dittatura, ma tiravano a campare lo stesso sperando in chi sa chi e che cosa.

Solo una parte ha reagito. Gramsci, Pertini ed altri sono finiti nelle patrie galere fasciste. Altri, come i fratelli Rosselli sono fuggiti in Francia ma il regime ha provveduto lo stesso a farli fuori.

Non dico che oggi siamo a questi punti,….ma poco ci manca.

Non vorrei fare lo sbavarone ma noi ne stiamo parlando da almeno una decina d’anni prima sul vecchio forum, ora su questo.

La maggioranza degli italiani fa fatica andare avanti, ma è tutta ripiegata su se stessa, rifiuta la politica, non riuscendo ad intuire che è lo strumento che regola la loro vita di tutti i giorni.
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