Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 09/08/2012, 13:23
Tredicesime e stipendi ridotti: il “piano B” di Monti
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Voci insistenti hanno sostenuto che il governo starebbe prendendo in considerazione un “Piano B” nel momento in cui, attraverso la spending review, non si faccia abbastanza “cassa”. La Confesercenti chiede ed il Governo (infine) smentisce. Tredicesime e buoni pasto a rischio con riduzione degli stipendi comunque se la spending review dovesse fallire.
UN QUADRO INQUIETANTE – Inizialmente qualcuno ci scherzava su: “A noi l’Imu, agli spagnoli le tredicesime e ai Greci hanno levato tutto. Ad ognuno il suo sacrificio!”. Poi, alcune voci hanno iniziato a mettere in giro la notizia di uno studio fatto dal governo sulle tredicesime. Qualcun altro lo ritiene del tutto impossibile. Il governo, infine, ha smentito ma rimane il dubbio che la spending review possa fallire.
In una settimana, infatti, la possibilità di una tale scelta si è rafforzata di ora in ora. Colpa dello spread alto e della finanza che ha preso di punta Spagna ed Italia. Colpa soprattutto dell’Europa e dei nostri rappresentanti, incapaci di reagire unitariamente: la Merkel scarica la Grecia, affermando che potrebbe non rispettare il Memorandum (come da moltissimi era stato previsto); mentre Parigi, Roma e Madrid rischiano di combinare un disastro diplomatico con una serie di comunicati e smentite reciproche. Si aggiungono il declassamento della Germania e del fondo salva-Stati spaventano ulteriormente le borse; manifestazioni di dissenso in tutta la Spagna; la Grecia in fermento per l’arrivo della troika. Sembrerebbe una tempesta perfetta.
Le voci sulle nuove misure di austerity si sono fatte talmente insistenti che a lanciare l’allarme attraverso un comunicato ufficiale è la Confesercenti. L’ipotesi non trova però conferme. Ma nemmeno smentite immediate. “L’ho appreso oggi dalle agenzie” di stampa, afferma il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, placcato dai giornalisti a margine dei lavori in Senato sulla spending review. Quel che è certo è che lunedì prossimo, durante il prossimo Consiglio dei Ministri, una proposta del genere non sembra affatto impossibile.
CONFESERCENTI – L’associazione dei commercianti, che ha chiesto al Governo di chiarire rapidamente e ha fatto anche qualche conto. “Le 13me nette dei dipendenti pubblici e dei pensionati con assegni al di sopra dei mille euro ammontano a circa 16,1 miliardi – ha spiegato Confercenti – Circa la metà va in consumi e quindi si sottrarrebbe all’economia reale una cifra pari a 8 miliardi di euro, con un cedimento dei consumi privati per valori negativi compresi tra il 1,7% stimato dal Governo, e il 2,7%. Ma se anche si puntasse solo al congelamento del 50% delle 13me si tratterebbe comunque di una taglio alla spesa di circa 4 miliardi di euro, con un impatto sui consumi di circa lo 0,4%.
LE VOCI - Ma cerchiamo di delineare meglio in cosa consisterebbero le voci che si stanno diffondendo. Il governo avrebbe timore di non riuscire ad ottenere quanto sperato dalla spending review. Se le dismissioni immobiliari e i licenziamenti che si prospettano per gli over sessanta e le riduzioni dell’organico nella Pubblica Amministrazione non dovessero portare i risparmi preventivati, in grado anche di scongiurare l’aumento autunnale dell’IVA, si dovrebbe optare velocemente per un piano “B”.
IL “PIANO B” - Tale piano consisterebbe in un abbassamento del valore dei buoni pasto da 7 a 5,29 euro e in una posticipazione delle tredicesime di dicembre per dipendenti pubblici e pensionati, o, addirittura, il loro taglio. L’ipotesi più radicale che sta circolando in questi giorni sarebbe il blocco delle tredicesime mensilità per tre anni e un taglio degli stipendi compreso fra il 2,5% e il 5%. Secondo le stime della Ragioneria Generale (che ha già fatto i conti), su 167 miliardi che lo Stato spende per il pagamento delle retribuzioni dei propri dipendenti, si potrebbe avere un risparmio del 10%, quindi di oltre 16 miliardi, come affermato da Confesercenti.
COMPLIRE I SOLITI NOTI - Insomma, il governo Monti starebbe pensando alle stesse misure imposte da Rajoy in Spagna e in Grecia, sotto la stretta supervisione della troika, ciò che Monti teme di più. Tuttavia, attraverso la messa in pratica di tali misure d’austerità si è già dimostrato che riescono unicamente a deprimere ancora di più l’economia reale. La situazione in Grecia è palese e sotto gli occhi di tutti: ciò che si è preteso dallo Stato Ellenico si è rivelato inarrivabile e controproducente. In Spagna si sta assistendo a disoccupazione record e depressione economica totale. In Italia un manovra d’austerità del genere genererà un “risparmio” immediato, questo è vero, ma che sarà vanificato dall’avvitamento dell’economia che deprimerà il gettito tributario, acuendo la crisi fiscale dello Stato, le ingiustizie e la crisi sociale.
Che fine ha fatto la lotta a corruzione, evasione, erosione ed elusione fiscale? La patrimoniale straordinaria? La lotta alla criminalità organizzata? Invece di aggredire quei capitali sporchi che distruggono la concorrenza, il mercato e lo Stato, il Governo, per andare a colpo sicuro, fa cassa sempre e solo sui soliti noti.
Stefano Vito Riccardi
http://dailystorm.it/2012/07/25/tredice ... -di-monti/
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Ogni tanto la notizia appare e poi si smentisce.Togliere la tredicesima ai pensionati e dipendenti pubblico impiego.
Quando se ne parla prima o poi si verifica.
Ciao
Paolo11
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Voci insistenti hanno sostenuto che il governo starebbe prendendo in considerazione un “Piano B” nel momento in cui, attraverso la spending review, non si faccia abbastanza “cassa”. La Confesercenti chiede ed il Governo (infine) smentisce. Tredicesime e buoni pasto a rischio con riduzione degli stipendi comunque se la spending review dovesse fallire.
UN QUADRO INQUIETANTE – Inizialmente qualcuno ci scherzava su: “A noi l’Imu, agli spagnoli le tredicesime e ai Greci hanno levato tutto. Ad ognuno il suo sacrificio!”. Poi, alcune voci hanno iniziato a mettere in giro la notizia di uno studio fatto dal governo sulle tredicesime. Qualcun altro lo ritiene del tutto impossibile. Il governo, infine, ha smentito ma rimane il dubbio che la spending review possa fallire.
In una settimana, infatti, la possibilità di una tale scelta si è rafforzata di ora in ora. Colpa dello spread alto e della finanza che ha preso di punta Spagna ed Italia. Colpa soprattutto dell’Europa e dei nostri rappresentanti, incapaci di reagire unitariamente: la Merkel scarica la Grecia, affermando che potrebbe non rispettare il Memorandum (come da moltissimi era stato previsto); mentre Parigi, Roma e Madrid rischiano di combinare un disastro diplomatico con una serie di comunicati e smentite reciproche. Si aggiungono il declassamento della Germania e del fondo salva-Stati spaventano ulteriormente le borse; manifestazioni di dissenso in tutta la Spagna; la Grecia in fermento per l’arrivo della troika. Sembrerebbe una tempesta perfetta.
Le voci sulle nuove misure di austerity si sono fatte talmente insistenti che a lanciare l’allarme attraverso un comunicato ufficiale è la Confesercenti. L’ipotesi non trova però conferme. Ma nemmeno smentite immediate. “L’ho appreso oggi dalle agenzie” di stampa, afferma il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, placcato dai giornalisti a margine dei lavori in Senato sulla spending review. Quel che è certo è che lunedì prossimo, durante il prossimo Consiglio dei Ministri, una proposta del genere non sembra affatto impossibile.
CONFESERCENTI – L’associazione dei commercianti, che ha chiesto al Governo di chiarire rapidamente e ha fatto anche qualche conto. “Le 13me nette dei dipendenti pubblici e dei pensionati con assegni al di sopra dei mille euro ammontano a circa 16,1 miliardi – ha spiegato Confercenti – Circa la metà va in consumi e quindi si sottrarrebbe all’economia reale una cifra pari a 8 miliardi di euro, con un cedimento dei consumi privati per valori negativi compresi tra il 1,7% stimato dal Governo, e il 2,7%. Ma se anche si puntasse solo al congelamento del 50% delle 13me si tratterebbe comunque di una taglio alla spesa di circa 4 miliardi di euro, con un impatto sui consumi di circa lo 0,4%.
LE VOCI - Ma cerchiamo di delineare meglio in cosa consisterebbero le voci che si stanno diffondendo. Il governo avrebbe timore di non riuscire ad ottenere quanto sperato dalla spending review. Se le dismissioni immobiliari e i licenziamenti che si prospettano per gli over sessanta e le riduzioni dell’organico nella Pubblica Amministrazione non dovessero portare i risparmi preventivati, in grado anche di scongiurare l’aumento autunnale dell’IVA, si dovrebbe optare velocemente per un piano “B”.
IL “PIANO B” - Tale piano consisterebbe in un abbassamento del valore dei buoni pasto da 7 a 5,29 euro e in una posticipazione delle tredicesime di dicembre per dipendenti pubblici e pensionati, o, addirittura, il loro taglio. L’ipotesi più radicale che sta circolando in questi giorni sarebbe il blocco delle tredicesime mensilità per tre anni e un taglio degli stipendi compreso fra il 2,5% e il 5%. Secondo le stime della Ragioneria Generale (che ha già fatto i conti), su 167 miliardi che lo Stato spende per il pagamento delle retribuzioni dei propri dipendenti, si potrebbe avere un risparmio del 10%, quindi di oltre 16 miliardi, come affermato da Confesercenti.
COMPLIRE I SOLITI NOTI - Insomma, il governo Monti starebbe pensando alle stesse misure imposte da Rajoy in Spagna e in Grecia, sotto la stretta supervisione della troika, ciò che Monti teme di più. Tuttavia, attraverso la messa in pratica di tali misure d’austerità si è già dimostrato che riescono unicamente a deprimere ancora di più l’economia reale. La situazione in Grecia è palese e sotto gli occhi di tutti: ciò che si è preteso dallo Stato Ellenico si è rivelato inarrivabile e controproducente. In Spagna si sta assistendo a disoccupazione record e depressione economica totale. In Italia un manovra d’austerità del genere genererà un “risparmio” immediato, questo è vero, ma che sarà vanificato dall’avvitamento dell’economia che deprimerà il gettito tributario, acuendo la crisi fiscale dello Stato, le ingiustizie e la crisi sociale.
Che fine ha fatto la lotta a corruzione, evasione, erosione ed elusione fiscale? La patrimoniale straordinaria? La lotta alla criminalità organizzata? Invece di aggredire quei capitali sporchi che distruggono la concorrenza, il mercato e lo Stato, il Governo, per andare a colpo sicuro, fa cassa sempre e solo sui soliti noti.
Stefano Vito Riccardi
http://dailystorm.it/2012/07/25/tredice ... -di-monti/
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Ogni tanto la notizia appare e poi si smentisce.Togliere la tredicesima ai pensionati e dipendenti pubblico impiego.
Quando se ne parla prima o poi si verifica.
Ciao
Paolo11