Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 21/06/2013, 16:46
La Rivoluzione sbagliata di Masaniello 2.0 - 2
Non se ne viene fuori anche se non si fissano dei paletti di riferimento, che possono essere discussi se si hanno altri metri di valutazione, ma dei punti di riferimento sono obbligatori, altrimenti di cosa discutiamo???
I punti di riferimento si possono trarre da alcune considerazioni fatte la scorsa settimana.
Anche se esternate di recente, queste considerazioni sono valide da parecchi anni addietro
1) Vittorio Feltri
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
http://www.la7.tv/richplayer/index.html ... d=50344871
2) Tre mesi fa quasi nove milioni d’italiani hanno investito il M5S con uno tsunami di responsabilità. Hanno affidato ai parlamentari di quel movimento il crogiuolo della loro rabbia e delle loro speranze, di un bisogno ormai disperato di “liberazione”
dalla politica come corruzione e
come chiacchiera, come menzogna
e come trattativa con le mafie,
come privilegio
e come autoreferenzialità.
Vi hanno delegato per amore di “giustizia e libertà”, i valori fondanti della Costituzione repubblicana che il governo Berlusconi-Napolitano (eufemisticamente, per i più piccini, governo Letta-Alfano) vuole ripudiare. Quasi nove milioni di cittadini vi hanno chiesto di inaugurare e realizzare un’Altrapolitica.
Paolo Flores d’Arcais
3) Come mai non si riescono trovare tra le pieghe di questi 800 miliardi? – Gerardo Greco
Perché manca la volontà politica, è molto semplice, manca la volontà politica. I miliardi sono lì a disposizione su un bilancio così ampio. Basta pensare agli aiuti alle imprese, basta pensare ai costi della politica, basta pensare ai costi della pubblica amministrazione, perché naturalmente i costi della politica………………….
Quello che manca è la volontà politica, perché ogni cosa che si tocca, tocca un settore di popolazione, o di lobby, o di gruppi d’interessi che fa particolarmente riferimento a un partito, e quindi grazie a questi veti incrociati non riescono a fare un beneamato niente.
Alessandro De Nicola
http://www.agora.rai.it/dl/RaiTV/progra ... 0.html#p=0
1) Vittorio Feltri
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
Qualcosa da obiettare??????????????????????
Sarebbe, molto, molto interessante, ascoltare qualche parere avverso.
1 – 1) La notizia è fresca di oggi:
il Fatto 21.6.13
Il Pd getta la maschera: B. non è più ineleggibile
Da Boccia a Speranza a renzi, nessuno vuol rispettare la legge del 1957
Epifani: “Le sentenze si applicano”
di Tommaso Rodano
Diviso quasi su tutto, il Partito democratico si ricompatta su un argomento: Silvio Berlusconi non può essere ineleggibile.
A intervalli regolari, senatori e deputati del Pd si premurano di tranquillizzare l’alleato di governo: la giunta per le elezioni del Senato, chiamata a valutare la compatibilità del conflitto d’interessi di Berlusconi con la sua carica di senatore, non taglierà il Cavaliere fuori da Palazzo Madama.
Il voto, sul ricorso presentato dal Movimento 5 stelle, potrebbe arrivare già il 9 luglio.
==========================
Ma Berlusconi può restare sereno.
==========================
Lo ha chiarito a La Stampa il capogruppo del Pd alla Camera, Matteo Speranza.
Lo ha ripetuto, al Messaggero, il lettiano di ferro Francesco Boccia.
Lo ha fatto capire chiaramente anche Matteo Renzi.
E il premier Enrico Letta ha posto la pietra tombale sull’argomento, rispondendo a una domanda della stampa estera:
“L’ineleggibilità? Decideranno i parlamentari. Ma è una vicenda alla quale non darei grande importanza”.
La parola d’ordine, quasi un mantra, è la seguente: “Berlusconi si sconfigge nelle urne, non in giunta”.
Valutazione politica, ma nel merito dell’argomento giuridico i democratici preferiscono non avventurarsi.
La questione ormai è arcinota: si tratta della legge 361 del 1957, che dichiara ineleggibile chiunque goda di una concessione statale, in proprio o in qualità di amministratore.
L’UNICO rimasto nel Pd a ritenere che Berlusconi non soddisfi questi requisiti è il capogruppo al Senato, Luigi Zanda.
Sull’argomento, si è espresso senza mezzi termini e in tempi non sospetti, prima e dopo la nascita del governo: “Per la legge italiana, Berlusconi non è eleggibile”.
La sua idea sull’argomento non è cambiata, ma preferisce non parlarne più: “Ora tocca alla giunta, che sta per iniziare a lavorare. Ha le sue procedure e la sua indipendenza”.
Anche dalle dichiarazioni quotidiane dei colleghi di partito, che escludono l’ineleggibilità?
“Non ho letto le parole di Speranza e Boccia – risponde Zanda – ma conosco personalmente i senatori e sono sicuro che non si faranno influenzare”.
Tra di loro, i democratici che siedono in giunta, si respira un’insofferenza sempre maggiore per le pressioni esercitate dai colleghi di partito.
“Quello sull’ineleggibilità non è un dibattito politico – insiste il senatore Giorgio Pagliari – bisogna studiare le carte e decidere solo in base a quelle.
Sul piano meramente politico l’ineleggibilità di Berlusconi è grande come una casa dal 1994”.
Il senatore Giuseppe Cucca: “La giunta non fa valutazioni politiche, applica la legge”.
Ancora più netta la senatrice Rosanna Filippin: “Le dichiarazioni dei compagni di partito?
Non me ne frega niente”.
Dalla giunta, in ogni caso, è difficile aspettarsi sorprese.
Per Berlusconi il vero motivo d’angoscia è la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset.
Se dovesse essere confermata la condanna e l’interdizione dai pubblici uffici, il Pd non dovrebbe fare sconti: “Le sentenze – promette il segretario Guglielmo Epifani ieri al Tg3 – si rispettano e si applicano e questa sarà la nostra linea guida. Mancano ancora sei mesi... ”.
****
Il Pd è un partito defunto, non solo da adesso, ma da troppi anni.
Sopravvivono solo gli zombie attaccati alla poltronissima.
L’aspetto più preoccupante e devastante per la Repubblica italiana, …..perché parlare di democrazia è troppo ed inopportuno in quanto viviamo all’interno di due oligarchie sovrapposte, quella dei poteri forti che dominano da sempre, in pratica dalla fondazione dell’Unità d’Italia, che lavora nel buio del retrobottega e la casta che si espone da interfaccia con l’elettorato italiano,….è che siamo in un cul de sac senza via di scampo.
Quando tra il 1943 e il 1945, si muove la Resitenza a fianco delle truppe Alleate che risalgono la Penisola per cacciare le forze nazifasciste, esiste la convinzione che prima o poi le forze nazifasciste verranno sconfitte e cacciate definitivamente.
Tutto allora era sorretto dalla convinzione e dalla speranza di un mondo nuovo, completamente diverso.
Qui invece la speranza “”l’è belle morta””, come dicono in toscana.
Per dirla alla Feltri anche il Pd fa parte del sistema:
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
Perché anche i “giovani” sono uguali ai vecchi.
Sono dei giovani nel corpo ma già vecchi nella mente.
E questa condizione ci indica che non c’è via di scampo, che è stata uccisa anche la speranza.
Continua
La Rivoluzione sbagliata di Masaniello 2.0 - 3
Non se ne viene fuori anche se non si fissano dei paletti di riferimento, che possono essere discussi se si hanno altri metri di valutazione, ma dei punti di riferimento sono obbligatori, altrimenti di cosa discutiamo???
I punti di riferimento si possono trarre da alcune considerazioni fatte la scorsa settimana.
Anche se esternate di recente, queste considerazioni sono valide da parecchi anni addietro
1) Vittorio Feltri
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
http://www.la7.tv/richplayer/index.html ... d=50344871
2) Tre mesi fa quasi nove milioni d’italiani hanno investito il M5S con uno tsunami di responsabilità. Hanno affidato ai parlamentari di quel movimento il crogiuolo della loro rabbia e delle loro speranze, di un bisogno ormai disperato di “liberazione”
dalla politica come corruzione e
come chiacchiera, come menzogna
e come trattativa con le mafie,
come privilegio
e come autoreferenzialità.
Vi hanno delegato per amore di “giustizia e libertà”, i valori fondanti della Costituzione repubblicana che il governo Berlusconi-Napolitano (eufemisticamente, per i più piccini, governo Letta-Alfano) vuole ripudiare. Quasi nove milioni di cittadini vi hanno chiesto di inaugurare e realizzare un’Altrapolitica.
Paolo Flores d’Arcais
3) Come mai non si riescono trovare tra le pieghe di questi 800 miliardi? – Gerardo Greco
Perché manca la volontà politica, è molto semplice, manca la volontà politica. I miliardi sono lì a disposizione su un bilancio così ampio. Basta pensare agli aiuti alle imprese, basta pensare ai costi della politica, basta pensare ai costi della pubblica amministrazione, perché naturalmente i costi della politica………………….
Quello che manca è la volontà politica, perché ogni cosa che si tocca, tocca un settore di popolazione, o di lobby, o di gruppi d’interessi che fa particolarmente riferimento a un partito, e quindi grazie a questi veti incrociati non riescono a fare un beneamato niente.
Alessandro De Nicola
http://www.agora.rai.it/dl/RaiTV/progra ... 0.html#p=0
1) Vittorio Feltri
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
Qualcosa da obiettare??????????????????????
Sarebbe, molto, molto interessante, ascoltare qualche parere avverso.
1 – 1) La notizia è fresca di oggi:
il Fatto 21.6.13
Il Pd getta la maschera: B. non è più ineleggibile
Da Boccia a Speranza a renzi, nessuno vuol rispettare la legge del 1957
Epifani: “Le sentenze si applicano”
di Tommaso Rodano
Diviso quasi su tutto, il Partito democratico si ricompatta su un argomento: Silvio Berlusconi non può essere ineleggibile.
A intervalli regolari, senatori e deputati del Pd si premurano di tranquillizzare l’alleato di governo: la giunta per le elezioni del Senato, chiamata a valutare la compatibilità del conflitto d’interessi di Berlusconi con la sua carica di senatore, non taglierà il Cavaliere fuori da Palazzo Madama.
Il voto, sul ricorso presentato dal Movimento 5 stelle, potrebbe arrivare già il 9 luglio.
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Ma Berlusconi può restare sereno.
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Lo ha chiarito a La Stampa il capogruppo del Pd alla Camera, Matteo Speranza.
Lo ha ripetuto, al Messaggero, il lettiano di ferro Francesco Boccia.
Lo ha fatto capire chiaramente anche Matteo Renzi.
E il premier Enrico Letta ha posto la pietra tombale sull’argomento, rispondendo a una domanda della stampa estera:
“L’ineleggibilità? Decideranno i parlamentari. Ma è una vicenda alla quale non darei grande importanza”.
La parola d’ordine, quasi un mantra, è la seguente: “Berlusconi si sconfigge nelle urne, non in giunta”.
Valutazione politica, ma nel merito dell’argomento giuridico i democratici preferiscono non avventurarsi.
La questione ormai è arcinota: si tratta della legge 361 del 1957, che dichiara ineleggibile chiunque goda di una concessione statale, in proprio o in qualità di amministratore.
L’UNICO rimasto nel Pd a ritenere che Berlusconi non soddisfi questi requisiti è il capogruppo al Senato, Luigi Zanda.
Sull’argomento, si è espresso senza mezzi termini e in tempi non sospetti, prima e dopo la nascita del governo: “Per la legge italiana, Berlusconi non è eleggibile”.
La sua idea sull’argomento non è cambiata, ma preferisce non parlarne più: “Ora tocca alla giunta, che sta per iniziare a lavorare. Ha le sue procedure e la sua indipendenza”.
Anche dalle dichiarazioni quotidiane dei colleghi di partito, che escludono l’ineleggibilità?
“Non ho letto le parole di Speranza e Boccia – risponde Zanda – ma conosco personalmente i senatori e sono sicuro che non si faranno influenzare”.
Tra di loro, i democratici che siedono in giunta, si respira un’insofferenza sempre maggiore per le pressioni esercitate dai colleghi di partito.
“Quello sull’ineleggibilità non è un dibattito politico – insiste il senatore Giorgio Pagliari – bisogna studiare le carte e decidere solo in base a quelle.
Sul piano meramente politico l’ineleggibilità di Berlusconi è grande come una casa dal 1994”.
Il senatore Giuseppe Cucca: “La giunta non fa valutazioni politiche, applica la legge”.
Ancora più netta la senatrice Rosanna Filippin: “Le dichiarazioni dei compagni di partito?
Non me ne frega niente”.
Dalla giunta, in ogni caso, è difficile aspettarsi sorprese.
Per Berlusconi il vero motivo d’angoscia è la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset.
Se dovesse essere confermata la condanna e l’interdizione dai pubblici uffici, il Pd non dovrebbe fare sconti: “Le sentenze – promette il segretario Guglielmo Epifani ieri al Tg3 – si rispettano e si applicano e questa sarà la nostra linea guida. Mancano ancora sei mesi... ”.
****
Il Pd è un partito defunto, non solo da adesso, ma da troppi anni.
Sopravvivono solo gli zombie attaccati alla poltronissima.
L’aspetto più preoccupante e devastante per la Repubblica italiana, …..perché parlare di democrazia è troppo ed inopportuno in quanto viviamo all’interno di due oligarchie sovrapposte, quella dei poteri forti che dominano da sempre, in pratica dalla fondazione dell’Unità d’Italia, che lavora nel buio del retrobottega e la casta che si espone da interfaccia con l’elettorato italiano,….è che siamo in un cul de sac senza via di scampo.
Quando tra il 1943 e il 1945, si muove la Resitenza a fianco delle truppe Alleate che risalgono la Penisola per cacciare le forze nazifasciste, esiste la convinzione che prima o poi le forze nazifasciste verranno sconfitte e cacciate definitivamente.
Tutto allora era sorretto dalla convinzione e dalla speranza di un mondo nuovo, completamente diverso.
Qui invece la speranza “”l’è belle morta””, come dicono in toscana.
Per dirla alla Feltri anche il Pd fa parte del sistema:
“Il sistema è marcio e deve essere cambiato”.
Perché anche i “giovani” sono uguali ai vecchi.
Sono dei giovani nel corpo ma già vecchi nella mente.
E questa condizione ci indica che non c’è via di scampo, che è stata uccisa anche la speranza.
Continua
La Rivoluzione sbagliata di Masaniello 2.0 - 3