LA SFIDA del REFERENDUM

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camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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21 agosto 2016 | di F. Q.
Referendum, il No spiegato da Alessandro Pace. #2 – “Violano la sovranità popolare”

Alessandro Pace, emerito di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma e presidente del Comitato per il No, spiega la sua contrarietà alla riforma Boschi-Renzi. “Viene violato il primo articolo della Carta, la sovranità popolare. E’ il popolo che deve eleggere le Camere, mentre come tutti sappiamo la riforma attribuisce ai Consigli regionali il compito di eleggere i senatori”. E aggiunge: “Dire che sono comunque eletti dal popolo anche se attraverso un percorso indiretto è un pensiero sciocco. Altrimenti si potrebbe dire che anche il Presidente della Repubblica è eletto dal popolo, cosa che non è”. Nei precedenti video, la violazione della sentenza n. 1 del 2014 della Corte Costituzionale (guarda il video). Nei prossimi video, “la violazione del principio di eguaglianza e di razionalità e ragionevolezza”, “il rapporto squilibrato Stato-Regioni”, “la forma di governo del premierato assoluto” e “l’inesistente semplificazione del procedimento legislativo”.

Video di Amely Video:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/08/ ... re/553820/
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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21 agosto 2016 | di F. Q.
Referendum, il No spiegato da Alessandro Pace. #3 – “Senato delle Autonomie? Falso”

Alessandro Pace, emerito di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma e presidente del Comitato per il No, spiega la sua contrarietà alla riforma Boschi-Renzi. “L’ordinamento deve ispirarsi a principi di razionalità e ragionevolezza: questa riforma non lo fa”, spiega Pace ragionando su competenze del nuovo Senato e prerogative dei senatori. Quanto alla rappresentanza delle autonomie territoriali, il costituzionalista spiega come sia la stessa riforma a impedire al Senato di svolgere questa funzione. Nei prossimi video, “il rapporto squilibrato Stato-Regioni”, “la forma di governo del premierato assoluto” e “l’inesistente semplificazione del procedimento legislativo”. Video di Amely Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/08/ ... he/553913/


#1 video – “La riforma è un azzardo, ecco perché”
#2 video – “Perché violano la sovranità popolare”
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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23 agosto 2016 | di F. Q.
Referendum, il No spiegato da Alessandro Pace. #4 – “Il cortocircuito Stato-Regioni”

Alessandro Pace, emerito di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma e presidente del Comitato per il No, spiega la sua contrarietà alla riforma Boschi-Renzi. “La riforma creerà confusione nel rapporto tra Stato e Regioni”, spiega il costituzionalista. Che precisa: “Ci sono competenze tipiche della materia territoriale che passano allo Stato. Alcune in modo esclusivo nonostante la riforma stabilisca che lo Stato si limiterà a dettare i principi generali. E l’attuazione?”. Nei prossimi video, “il rapporto squilibrato Stato-Regioni”, “la forma di governo del premierato assoluto” e “l’inesistente semplificazione del procedimento legislativo”. Video di Amely Video

VIDEO:

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/08/ ... ra/554132/


#1 video – “La riforma è un azzardo, ecco perché”
#2 video – “Perché violano la sovranità popolare”
#3 video – “Senato delle Autonomie? Falso”
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

25 AGO 2016 16:17
IL TERREMOTO FA PAURA E LA PAURA FA 90

- GIANFRANCO LIBRANDI DI SCELTA CIVICA CHIEDE DI RINVIARE IL REFERENDUM A CAUSA DEL TERREMOTO: “L’ESECUTIVO PRESENTI UN DISEGNO DI LEGGE CHE RINVII DI SEI MESI, NON PIÙ A NOVEMBRE 2016 MA AD APRILE 2017, LA DATA DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE”


Da “Ansa.it”


"Ora l'emergenza per l'Italia è il terremoto, la ricostruzione delle zone interessate, l'assistenza ai nostri connazionali colpiti e l'avvio di una fase nuova per la gestione dei grandi rischi sismici e da dissesto idrogeologico del Paese. Dobbiamo mostrare a noi stessi e al mondo di essere un Paese maturo e solido, evitando che questo dramma abbia come coda i soliti tristi fenomeni di corruttela e di strumentalizzazione politica.


Per questo, faccio un appello al governo e al Parlamento tutto: l'esecutivo presenti un disegno di legge, che noi in Parlamento possiamo approvare in tempi rapidissimi, che rinvii di sei mesi, non più a novembre 2016 ma ad aprile 2017, la data del referendum costituzionale".

Lo afferma Gianfranco Librandi di Scelta Civica. "Come in ogni famiglia, come in ogni azienda, anche la politica deve scegliere le priorità nell'interesse dei cittadini: ora è il momento di dimostrare di essere una comunità solidale e responsabile", conclude Librandi.
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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L’Anpi ora lancia
la sfida a Renzi:
“Sì al confronto”

Il presidente Carlo Smuraglia disponibile al dibattito
sul referendum: “Nessun motivo per rifiutare l'invito”

» LUCA DE CAROLIS
Il secondo sì, quello più atteso,
da quelli del No. Dopo aver
deciso di partecipare alla festa
dell’Unità di Bologna, previa
certezza di poter fare propaganda
contro la riforma del Senato,
l’Associazione nazionale partigiani
fa un altro passo verso il disgelo
con il Pd. E accetta l’offerta
di un dibattito pubblico sul referendum,
lanciata domenica scorsa
da Matteo Renzi al presidente
dell’Anpi, Carlo Smuraglia, “per
ché la questione della nostra libertà
di usufruire di spazi all’in -
terno della festa appare risolta”.
TRADOTTO, la rimozione del veto
a banchetti e volantini per il No ha
portato alla tregua. Solo lunedì
scorso lo stesso Smuraglia aveva
reagito gelidamente: “L’ipotizza -
to confronto non è la soluzione del
problema di fondo”. E il problema
era proprio “la modalità della presenza
dell’Anpi nei consueti spazi
delle feste”. Ma nel frattempo il
Pd quel nodo l’ha sbrogliato, partendo
da Bologna, dove il divieto
era stato più rumoroso. E l’asso -
ciazione, che si era detta pronta a
disertare la festa, ieri era con il suo
stand e i suoi volantini per il No
all’inaugurazione dell’evento bolognese.
Nietsaltato quindi, come
suggerito dal partito centrale. In
ossequio alla nuova linea di Renzi,
che cerca di spersonalizzare la
partita del referendum anche aprendo
al confronto a sinistra. Così
ieri la segreteria nazionale dell’
Anpi ha celebrato: “Questione risolta,
come da intese raggiunte a
Bologna, Reggio Emilia e in altre
sedi, che logicamente varranno
per le altre parti d’Italia”. Soprattutto,
ha detto sì al dibattito: “Non
sussistono motivi per non accettare
l’invito del segretario del Pd,
sarà un’occasione di confronto sul
merito”. Però ora bisogna stabilire
come e dove. “Sede, data, modalità
di svolgimento e moderatore
(o moderatrice) dovranno essere
concordati così da garantire
condizioni di imparzialità”avver -
te l’associazione. La sede sarà sicuramente
una festa dell’Unità. E
la maggiore indiziata rimane
quella di Bologna, da dove si sono
già offerti di ospitare il confronto.
Ieri si è candidata anche Reggio
Emilia, dove il veto non c’è mai
stato. “Qui l’Anpi è stata presente
alla festa sin dal primo giorno anticipando
gli esiti che altrove sono
giunti dopo un pò di percorso”ri -
vendicano il segretario provinciale
del Pd Andrea Costa e il direttore
della festa, Paolo Cervi.
Intesa naturale, nella città che è
la principale roccaforte dell’Anpi.
Ma Bologna rimane la prima scelta.
Per il moderatore, opzioni
molteplici (tra i nomi quello
dell’ex direttore di Repubblica Ezio
Mauro). Nel Pd nazionale intanto
respirano. Avevano bisogno
dell’armistizio, anche se proprio
inaugurando la festa di Bologna
giovedì il vicesegretario Debora
Serracchiani ha seminato sarcasmo:
“Spero che i militanti
dell’Anpi non mi buttino fuori, sono
una loro iscritta”. Mentre una
iscritta Anpi ha restituito la tessera
per protesta contro la linea
sul referendum. Le scorie insomma
sono ancora visibili. Il bersaniano
Federico Fornaro vede comunque
positivo: “Come da noi
auspicato si è riaperto il dialogo
con l’Anpi, ora confronto sul merito”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da pagina 9 del Fatto Quotidiano in edicola.
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

Corriere 28.8.16
Smuraglia, presidente Anpi: vedrò Renzi ma il moderatore non sia pd
di Cesare Zapperi



MILANO
Presidente Carlo Smuraglia, Debora Serracchiani teme di essere cacciata dall’Anpi perché sostiene la riforma Boschi. Corre davvero questo pericolo?
«Da iscritta dovrebbe conoscere i nostri documenti. Al congresso di maggio ne è stato votato uno che ribadisce che il dissenso è libero e che comunque non sarà punito nessuno per averlo manifestato».

L’ha sorpresa l’invito di Renzi a un confronto?

«Mi ha sorpreso favorevolmente perché fino a quel momento erano emerse solo le resistenze del Pd a consentire che negli spazi destinati all’Anpi nelle feste dell’Unità ci si potesse esprimere a favore del No».

Perché l’ha fatto?

«Era ormai chiaro che l’idea di invitare l’Anpi nelle Feste dell’Unità ponendo condizioni inaccettabili stava per essere superata dai fatti. Credo abbia fatto prevalere il buon senso».

Ma lei stesso aveva detto che un incontro «non è una soluzione».

«Non lo era se fossero rimaste le preclusioni alla nostra presenza libera alle Feste. Per noi era un punto dirimente. È nella tradizione che il Pd conceda spazi all’Anpi».

Stavolta cosa è successo?

«Forse c’è stata un’interpretazione rigida sul fatto che questa era la Festa del Sì. Ma nella tradizione lo spazio è sempre stato aperto a tutti… ».

Ma perché avete la «pretesa» di andare in casa Pd a sostenere posizioni opposte?
«Nessuna pretesa. Ma se siamo invitati, è naturale la richiesta di poterci andare, in piena libertà. Andarci con il divieto di sostenere le nostre posizioni non era accettabile» .

Con Renzi dove vi vedrete?

«È stato il segretario a parlare delle Feste dell’Emilia Romagna. Noi chiediamo si scelga un luogo che ci garantisca un confronto sereno e civile».

Perché volete concordare la sede?
«Andiamo in casa altrui, il luogo non sarà comunque neutro. Ci pare opportuno chiedere qualche garanzia».

Bologna le andrebbe bene?

«Non avrei nessun problema. È una città civilissima, con grandi passioni, capace di accettare e ascoltare anche posizioni diverse» .

Volete concordare anche il moderatore.
«Chiediamo una figura super partes, non legata al Pd. Ripeto, sono io che vado in casa altrui e devo essere garantito».

A maggio Maria Elena Boschi vi ha fatto arrabbiare con quella frase («i veri partigiani sono per il Sì»). L’incidente è superato?
«Ci auguriamo che certe frasi non vengano più ripetute. Noi rispettiamo il Pd anche nella critica più aspra. Ci aspettiamo reciprocità» .

Chiudiamo sul referendum. Se vincerà il Sì per l’Anpi sarà un dramma?
«No, ma sarebbe un fatto grave e proveremmo un grande dolore per una riforma sbagliata che recherebbe un danno al Paese perché inciderebbe sulla sovranità popolare. Sarebbe un grande dispiacere e soprattutto una grande preoccupazione per la democrazia» .
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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31 agosto 2016 | di F. Q.
Festa Unità a Catania, la base dem applaude D’Alema quando fa a fette la riforma della Carta di Boschi e Renzi

Alla kermesse del Pd nella città etnea l’evento clou è stato il dibattito fra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l’ex premier Massimo D’Alema dedicato alla riforma della Costituzione.

E l’esponente del governo non ha avuto vita facile nel perorare il sì al referendum perché la maggioranza del pubblico ha patteggiato apertamente per D’Alema e per le ragioni del no al ddl Boschi.

Così fra siparietti e battute ispide sia Gentiloni che il moderatore Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, non hanno avuto vita facile e l’ex segretario dei Ds ha potuto dilagare: “Siamo in contesto in cui sono io a garantire la sua tranquillità e non il contrario”

VIDEO:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/08/ ... zi/556240/
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

AL NUOVO FASCISMO DEL TERZO MILLENNIO INIZIA A PRUDERE LE MANI.


Alla festa dell'Unità di Lodi, la polizia individua soggetti con la maglietta con la scritta NO, e telefona subito al Partito "democratico" per istruzioni.

Risultati ALLONTANATI
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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“ORDINE PUBBLICO” Volevano partecipare al dibattito. I dirigenti dem: fuori
Indossano la maglietta del No:
la Polizia li ferma alla festa Pd


» ALEX CORLAZZOLI

Volevano partecipare
all’incontro con il ministro
delle Riforme Maria
Elena Boschi organizzato
nello spazio dibattiti della
festa dell’Unità di Lodi, ma la
Polizia li ha identificati, bloccati
e, dopo aver consultato telefonicamente
i vertici del Partito democratico,
li ha invitati a non
metter piede all’iniziativa. Per una
decina di persone, appartenenti
al comitato “An t i f a ” (sta
per antifascista, ndr)“colpevoli”
di indossare una maglietta bianca
con la scritta “No”, identica al
logo ufficiale del Comitato per il
No al referendum costituzionale,
venerdì pomeriggio, è scattata
l’allerta.
NELLA CITTÀ del vice segretario
del Pd, Lorenzo Guerini, finita
commissariata dopo l’arresto per
turbativa d’asta del sindaco pd
Simone Uggetti, l’incontro con la
Boschi, è stato salvaguardato da
ogni minima possibilità di contestazione,
persino di domande da
porre alla madrina della riforma.
“Alle 18 ci siamo trovati al parcheggio
vicino alla festa dell’Un
it à . Siamo arrivati lì a piedi.
Mentre stavamo indossando le
magliette –spiega Lorenzo Concardi,
56 anni, membro del comitato
che aderisce a quello locale
del “No al Referendum” – sono
arrivati gli agenti di Polizia che
con ogni probabilità stavano facendo
dei controlli nella zona. Ci
siamo trovati di fronte i funzionari
della Digos, altri poliziotti e
un furgone della celere. Erano tra
i venti e i trenta uomini in divisa.
Ci hanno domandato cosa stavamo
facendo; gli abbiamo risposto
che volevamo intervenire al dibattito
con il ministro Boschi per
porre, se fosse stato possibile,
delle domande. A quel punto
hanno chiesto i documenti che
abbiamo regolarmente mostrato.
Nel frattempo uno di loro, davanti
a noi, ha telefonato ad un responsabile
della festa e al termine
della chiamata ci ha comunicato
che la dirigenza del partito non
gradiva la nostra presenza. Semmai
avremmo potuto incontrare
i vertici del Pd locale una volta
terminato l’incontro con il ministro.
Una decisione,
secondo gli agenti
della Questura, presa
per motivi di ordine
pubblico”.
Una ricostruzione
confermata dalle
forze dell’or dine
che ammettono di aver
fermato gli aderenti
al comitato
“Antifa”, di averli identificati,
di aver
interpellato i vertici
del Partito democratico
e di aver comunicato
alle persone con la maglietta
del “No” la volontà degli
organizzatori.
“Quello di venerdì sera –spie -
ga il segretario provinciale del Pd
Fabrizio Santantonio –era un comizio
elettorale in un’area privata,
non un dibattito. Tra il pubblico
c’erano noti esponenti del
Movimento 5 Stelle e del centrodestra.
Tutti quelli che volevano
partecipare lo hanno fatto. Quarantacinque
minuti prima
dell’incontro la Questura mi ha
avvisato che nell’area dell’ex macello
c’era un gruppo organizzato
dei cosiddetti “Antifa”, neanche
sapevo che esistessero. Mi
hanno detto che volevano entrare
per manifestare per il No. Di
concerto con la Questura, al fine
di anticipare possibili problemi
di ordine pubblico, abbiamo deciso
di trattenerli al di fuori dalla
festa. Questi signori non hanno
preavvisato, non ci hanno avvertito
che avrebbero voluto incontrare
il ministro”.
INUTILE FAR NOTARE a Santantonio
che l’incontro era stato pubblicizzato
come un dibattito:
“Non con il pubblico in questo caso,
gli esponenti sul palco erano
tutti del Partito democratico”.
Una serata filata liscia con le
consuete dichiarazioni del ministro:
“Si tratta di
u n ’ o c c a s i o n e
straordinaria di
cambiamento. Abbiamo
la possibilità
di diventare padri e
madri costituenti.
Votiamo sì”.
E dal palco, mentre
chi voleva porre
qualche domanda si
era allontanato in una
vicina piazza sotto
la sorveglianza
delle forze dell’ordi -
ne in attesa di aver il
via libera per incontrare i vertici
del Pd locale, Lorenzo Guerini ha
“ra s si cu r at o ”: “Non dirò mai a
chi vota no che è nemico dell’Italia.
Le cose si possono fare senza
tifoserie. Le tifoserie vanno
bene allo stadio”. Nemici no, ma
da tener d’occhio visto che terminato
l’incontro con la Boschi i
dieci “sovversivi” hanno incontrato
sul cancello della festa il segretario
provinciale sempre sotto
lo sguardo della Polizia.
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

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10 settembre 2016 | di Lucio Musolino
Referendum, Boschi vs D’Alema: “Ha avuto la sua possibilità e non è riuscito. Tocca a noi”

Anche la festa dell’Unità di Reggio Calabria ha tenuto banco il tema del referendum costituzionale, con largo spazio alle ragioni del Si. Venerdì sera, in riva allo Stretto, ha fatto tappa il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che, intervistata dalla giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli, ha attaccato Massimo D’Alema: “Sottovaluta gli italiani. Se lui pensa che una riforma costituzionale può essere riapprontata in sei mesi, rispondo che ha avuto molte occasioni per farlo e con ruoli importanti, senza però riuscirci. Questa è la nostra possibilità”. La polemica sulla data? “Non capisco tutta questa attenzione – sostiene il ministro Boschi -. Non lo so chi ha la certezza che la data favorisca il si o il no. Siamo nel pieno rispetto la legge”. Al termine del dibattito nessuno spazio per le domande dei giornalisti, meglio elargire selfie



http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/09/ ... oi/559052/
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