quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

shiloh ha scritto:

Il sonno della ragione genera Monti ?

"Le primarie, a suo tempo elogiate in aula da Casini come straordinaria certificazione democratica per Bersani, vanno bene in casa d'altri"

Leggo che Casini incomincia a dettare le sue condizioni a Bersani,
ok lo riscrivo così sono più sicuro,
Pierferdinando Casini @pierferdinando per gli amici,
nonsegretario di un partito che viene valutato intorno al 5,5 %, da solo,
che sceglierà i suoi candidati seduto a un tavolino del centro di Roma, e che poi dovrà sottoporre i suoi candidati al vaglio di un consulente di Monti, Dott. Bondi che fino ad adesso si è occupato di aziende,
vuole dettare le condizioni del futuro governo, prima delle elezioni, a Pierluigi Bersani, scelto come candidato Premier da circa 3 Milioni di persone partecipanti alle primarie ( cioè un milione di persone in più del totale degli elettori dell'Udc) e leader di un Partito, il primo partito italiano, che ha poi sottoposto al vaglio delle primarie i suoi candidati parlamentari, con un altro milione di persone partecipanti alle votazioni.
E le condizioni sono che Bersani non può fare il Premier, a meno che non vinca anche al Senato.

Cioè Monti, che è dov'è, perchè noi del PD lo abbiamo sostenuto per 13 mesi contro tutti i veti del Pdl, che non si sottoporrà al giudizio personale degli elettori, perchè nominato Senatore a vita dal Presidente Napolitano, proprio per assumere quella caratteristica super partes che serviva in quel momento per salvare il paese e formare un governo di coalizione nazionale, sale in campo come dice lui, e fa dire al suo principale alleato politico, Casini, che sul principale partito italiano e suo principale difensore in questi mesi di governo, c'è un veto assoluto.

Se ne traggono due semplici conclusioni :

Primo, bisogna far vincere assolutamente la coalizione del PD anche al Senato, e in questo la vittoria in Lombardia è essenziale, decisiva.

Secondo, le primarie, a suo tempo elogiate in aula da Casini come straordinaria certificazione democratica per Bersani, vanno bene in casa d'altri, tra i moderati, i centristi e i consulenti, vanno molto "le solitarie", si decide tutto da soli, in casa propria, "a prescindere" come avrebbe detto Totò, a prescindere dalla collaborazione democratica durata un anno, a prescindere, dai risultati elettorali che ancora devono venire, a prescindere dalla Democrazia, quella vera, quella dei numeri.

http://www.partitodemocratico.it/doc/24 ... -monti.htm
Chi va per questi mari...

Non vedo grandi cambiamenti nella solita arroganza di Casini, che pretende di essere l'ombelico del mondo.

La novità è che il PD sembra se ne sia accorto.
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »


Dopo primarie, ecco come cambia il Pd

«La ruota girerà», aveva promesso Pier Luigi Bersani, e il giro stavolta è stato forte.

Dopo che più di un milione di elettori è andato ai gazebo per votare, delle vecchie correnti è rimasto più che altro il nome.
E altri nomi invece si impongono.
Come quello dei cosiddetti giovani turchi, i trenta-quarantenni che nei mesi scorsi hanno dato vita a «Rifare l’Italia»:
almeno una cinquantina di loro sarà in lista in posizioni di elezione certa.

Tra i quaranta e i cinquanta, considerando quelli che hanno avuto buoni risultati alle primarie e quelli che saranno nel cosiddetto listino, saranno i renziani.

Dopo queste primarie diversi parlamentari uscenti anche di un certo calibro, come Sergio D’Antoni, Achille Passoni, Salvatore Vassallo, Paolo Nerozzi, Manuela Ghizzoni, Mariangela Bastico, Vincenzo Vita e altri o sono già fuori dai giochi o devono aspettare di vedere quanti del cosiddetto listino verranno candidati in posizione più alta della loro per sapere se potranno poi avere qualche chance di venire eletti alle politiche.

Le direzioni regionali convocate per il 4 e 5 dovranno infatti sciogliere alcuni nodi e redigere le liste,
ma sarà poi la direzione nazionale convocata per l’8 a dover approvare le liste elettorali in versione definitiva.

Liste cioè che saranno composte dai migliori piazzati alle primarie di sabato e domenica più le personalità scelte tra il mondo delle professioni e tra il gruppo dirigente del Pd.

Ai nomi di Piero Grasso e Massimo Mucchetti si è aggiunto ieri quello di Maria Chiara Carrozza, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Altri ne arriveranno.

Ora però l’attenzione è tutta per i vincitori delle primarie
.

Hanno fatto il pieno di preferenze Stefano Fassina a Roma e Anna Finocchiaro a Taranto.
Ottimi risultati anche per Rosy Bindi a Reggio Calabria, Barbara Pollastrini a Milano, Cesare Damiano a Torino.

Primo a Monza Pippo Civati.


In Puglia risultato record per Michele Bordo.

In Toscana trionfa Elisa Simoni (fronte pro-Bersani), davanti al vicesindaco di Firenze Dario Nardella (fronte pro-Renzi).

Tra i renziani ottengono un buon risultato Davide Faraone (Palermo) e Matteo Richetti (Emilia Romagna) mentre è uscito sconfitto dalla competizione Giorgio Gori (Bergamo).

(n.d.r.#1:trip to Nirvana for me...)

In Sardegna sono due donne sindaco, Romina Mura e Giovanna Sanna le due candidate che avranno i primi posti per le liste del Pd alla Camera e al Senato.
E molte altre donne, anche under 30, hanno ottenuto ottimi risultati o sono arrivate prime.

n.d.r. #2:nella mia provincia ( RE )ha vinto una donna (Antonella Incerti sindaco di Albinea,un paesino con 3000 abitanti,forse meno)con oltre 8 mila preferenze,quasi il doppio di quelle della Pollastrini a Milano...

Come la campionessa olimpica Josefa Idem, arrivata in testa a Ravenna.

Il più votato in Italia il messinese Fracantonio Genovese, con quasi 20 mila preferenze.

Bersani si dice «felice» per come sono andate queste primarie:

«Emerge il successo di giovani e donne».
Ora dovrà chiudere la partita resistendo a molto pressioni interne per il listino.

Il leader del Pd vuole candidare storici e politologi come Miguel Gotor, Carlo Galli, Alberto Melloni, ex sindacalisti come Guglielmo Epifani (probabile capolista in Umbria), segretari regionali come Enrico Gasbarra (probabile capolista nel Lazio) Franco Marini (si parla di lui come capolista in Abruzzo).

Ma è in corso un confronto per far entrare anche i principali collaboratori di Renzi (a cominciare da Roberto Reggi) e, per precise quote, esponenti delle componenti ormai per così dire tradizionali (da Ignazio Marino a Marina Sereni, da Beppe Fioroni a Walter Verini).

Oggi, una volta che dalle federazioni locali saranno stati inviati a Roma tutti i dati definitivi delle primarie,
la discussione entrerà nel vivo.

La direzione nazionale è fissata per l’8 ma questa è una decisione presa quando dal Viminale veniva indicata come il 17 febbraio la data più probabile del voto.

Con lo slittamento al 24 febbraio potrebbe esserci un rinvio anche per la direzione che dovrà dare il via libera definitivo alle liste elettorali.
I nodi da sciogliere non mancano, anche a livello locale.

Dovrebbe essere rispettata l’alternanza di genere nelle liste,
un fatto giudicato generalmente positivo perché permetterebbe di creare dei gruppi parlamentari del Pd composti per almeno il 40% da deputate e senatrici.

Addirittura in alcuni casi l’alternanza sembra poter penalizzare proprio le candidate.

È successo a Bologna, dove Sandra Zampa ha preso più voti di Paolo Bolognesi, che però potrebbe essere favorito se la composizione della lista seguisse il criterio dell’alternanza di genere:
se il capolista fosse uomo, tra i sette eleggibili figurerebbe cioè il presidente dell’associazione vittime della strage del 2 agosto 1980, e non la portavoce di Prodi.
Si sta studiando una soluzione sia a livello regionale che nazionale.
Una delle ipotesi è candidare come capolista una donna.

Dopo queste primarie si è aperto invece un caso in Umbria.
Lamberto Bottini si è dimesso da segretario regionale del Pd all’indomani delle primarie, dopo essere arrivato sesto su sette candidati.
Al Pd nazionale spiegano che nessuno tra coloro che sono usciti sconfitti alle primarie verrà ripescato nel listino e candidato.

http://www.unita.it/italia/speciale-pri ... 062?page=1
direi che la base elettorale ha deciso di spostarsi a sinistra.
e andiamo !!!
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Dai risultati si vede la classifica delle primarie, ma quali sono i criteri per capire chi è promosso e chi bocciato ?
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

iospero ha scritto:Dai risultati si vede la classifica delle primarie, ma quali sono i criteri per capire chi è promosso e chi bocciato ?

è su base provinciale.

e dipende da quanti elettori ci sono in quella provincia e da quanti voti prende il PD alle elezioni...

io ti posso dire che nella mia provincia (RE) su 7 candidati ne passeranno 2 di sicuro.

probabilmente, visto il trend elettorale, anche il 3° e il 4° troveranno posto.

di altre province non so.

per cui un elenco "sicuro" degli eletti lo avremo SOLO il giorno dopo le elezioni...
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Dicono a Bergamo Gori arrivato quarto su sei è bocciato ( perché ?)

Bergamo fa parte della circoscrizione Lombardia IV ( BG-BS-CO-SO VA-LC) in cui ci saranno 45 eletti (più quelli al senato ) fra tutti i partiti.( con il 40% dei voti di coalizione dovresti prendere più del 50%
dei seggi a disposizione ? )
La direzione nazionale formerà le liste inserendo quelli nominati dalla segreteria ( i favoriti) per primi e poi gli altri , nell'ordine : i primi di ogni provincia ( anche qui nell'ordine delle preferenze) ,poi i secondi e via via gli altri fino a raggiungere il numero che spetta in base ai voti conquistati rispetto agli altri partiti.
Non è un calcolo semplice.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

E' presto per dirlo... non si sa mai. Ma fino ad ora mi sembra che questo ragazzo si stia comportando in modo ineccepibile. E non è cosa tanto frequente.

ARTICOLO

Indovina chi viene
a pranzo


pubblicato il 3 gennaio 2013 , 410 letture

Il primo dopo le primarie: Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi si sono incontrati a Roma per discutere della campagna elettorale. "La nostra forza è essere un grande partito popolare e pluralista, con tanti protagonisti e c'è una sintesi che cerchiamo di portare fuori dal politicismo, sulle cose reali, la moralità pubblica, il lavoro, il welfare", ha detto al termine Pier Luigi Bersani. "Questo è un grande partito popolare, è un collettivo che trova una sintesi, che non è attaccato a una persona sola, ma esprime sintesi politiche dentro la società", ha aggiunto il segretario del Pd

"E' un pranzo che dovevamo fare da tempi della campagna elettorale, il pranzo di conclusione" dopo le primarie, "volevo capire che ci faceva il tacchino sul tetto e lui me l'ha spiegato, ora sono un uomo felice", ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi , scherzando su una delle frasi del segretario durante il match in tv tra i vari sfidanti delle primarie del centrosinistra. "Chiusa la vicenda delle primarie, si discute di campagna elettorale. Vedo troppa gente abituata a scappare con il pallone... Io non sono fatto così", ha concluso Renzi.
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Le elette del Pd in Emilia-Romagna alla Camera e al Senato saranno vicine al :) 50%. :)

E' il risultato che con maggiore soddisfazione ha sottolineato Stefano Bonaccini, segretario regionale del partito, dopo l'approvazione, arrivata all'unanimità da parte della direzione, delle liste dei candidati alle elezioni politiche.

"E' la dimostrazione - ha detto - di un partito che in questa regione è serio e maturo e comprende che quando discute ha sempre davanti la consapevolezza che un minuto dopo la decisione si va davanti agli elettori.

Nella parte di nostra competenza, nella posizione "sicura", le donne raggiungono quasi il 50% di rappresentanza, in ogni caso, nonostante i nomi che arriveranno dal "listino", in Emilia-Romagna sarà sicuramente eletta una percentuale di donne superiore all'altra volta.
Inoltre siamo l'unica lista in Italia che vede ben tre ventenni sicuramente eleggibili .
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

Pd, ancora scontri per le liste nelle regioni.
I 'montiani': "Tenuti fuori deliberatamente"
Si moltiplicano gli appelli per non essere estromessi dalla quota nazionale. Trattative agli sgoccioli: martedì le candidature saranno votate dalla direzione
di GIOVANNA CASADIO


ROMA - "Esclusi deliberatamente e definitivamente": i montiani del Pd si sentono discriminati. Sono sul piede di guerra. Del gruppo che nel luglio scorso lanciò l'appello per l'Agenda Monti, Bersani ne ha accolti nelle liste pochissimi. Per l'esattezza, oltre a chi ha partecipato e vinto le primarie per i parlamentari, solo due: Giorgio Tonini e Paolo Gentiloni. Qualcuno potrebbe essere tentato di saltare il fosso e raggiungere Pietro Ichino, che è stato il primo di quel drappello a passare con Monti? Stefano Ceccanti si limita a commentare che l'unica cosa di cui è certo è di non essere in nessuna lista.

IL CASO MILANO "Tagliate i posti garantiti"

Neppure il renziano Andrea Sarubbi sarà ricandidato: "Sono una presenza scomoda". Ha rifiutato un posto in lista in Emilia Romagna, Salvatore Vassallo, altro renziano che alle parlamentarie si era piazzato male e a cui era stato proposto di essere ora al trentesimo posto. Fuori è il braccio destro di Renzi, Roberto Reggi che si dice "amareggiato".

Ci sono ancora margini di trattativa, nelle ore frenetiche in cui il Pd sta completando le liste. Martedì le candidature saranno votate dalla direzione nazionale. Prima a consegnare è stata l'Emilia Romagna. Il segretario democratico completare il puzzle, componendo i conflitti: i capilista sono Dario Franceschini alla Camera (dove in posizione sicura ci sono anche Sandra Zampa e Paolo Bolognesi) e la canoista olimpica Josefa Idem (seguita dal sindaco di Crevalcore, il paese più colpito dal terremoto, Claudio Broglia).

Bersani punta soprattutto a mostrare che i Democratici sono un partito plurale, non schiacciato solo a sinistra, e perciò del tutto competitivo con Monti. In funzione anti-montiana in Piemonte il Pd vuole candidare Mariella Enoc, presidente di Confindustria regionale, cattolica, che non ha ancora sciolto la riserva. Potrebbe essere capolista a Camera 2, o passare davanti all'ex ministro Cesare Damiano a Torino.

Ma dalla Sicilia al Friuli all'Umbria e alla Liguria, i Pd regionali sono in rivolta. Troppi paracadutati dal "listino" dei garantiti (cioè la quota nazionale decisa dal segretario, extra primarie), a cui bisogna fare spazio in testa di lista. "Sfoltire il "listino"", è la richiesta via blog di Pippo Civati, il consigliere lombardo, vincitore delle primarie nel collegio di Monza e in pole position per la Camera. In Sicilia c'è poi un'insurrezione, tanto che dopo l'ennesima trattativa romana è saltato il quadro dei capilista (con l'eccezione di Bersani a Palermo). Nonostante il braccio di ferro ingaggiato dal segretario regionale, Giuseppe Lupo la tensione è altissima.

Come in Umbria, dove il Pd locale manda a dire che quattro candidature romane sono troppe. Respinge inoltre le dimissioni del segretario Bottini, sconfitto alle primarie. Aggrovigliata la situazione in Friuli, dove la segretaria democratica Debora Serracchiani è sotto attacco dei Popolari e dove si cerca di recuperare Carlo Pegorer, nonostante il risultato delle primarie. A sorpresa, in Abruzzo l'ex presidente del Senato Franco Marini rinuncia a essere capolista per Palazzo Madama e lascia il passo a una donna, Stefania Pezzopane, l'ex presidente della Provincia dell'Aquila. Così come Beppe Fioroni, leader dei Popolari, seguirà, nella circoscrizione Lazio 2, la capolista Donatella Ferranti. La Liguria protesta: la direzione regionale democratica chiede "meno esterni" e rinvia la definizione delle liste. In Toscana, il cantiere-candidature è aperto: circola l'ipotesi che il passo indietro di Andrea Manciulli ("Il posto di capolista è a disposizione") sia per lasciare spazio a Riccardo Nencini, il leader del Psi.

Si moltiplicano gli appelli per non essere estromessi dalla quota nazionale. Per Paola Concia si mobilitano personalità dello spettacolo e della cultura, da Mario Pirani, Stefano Rodotà, Lucia Annunziata a Mara Vernier, Michela Murgia. Un appello anche per recuperare Vannino Chiti, ex vice presidente del Senato. Appello dei sindaci vicentini per Stradiotto; sottoscrizione per non lasciare fuori la senatrice Silvia Della Monica.

Sul tavolo del segretario del Pd arriva ieri anche una richiesta da Pantelleria: in Parlamento ci vuole un rappresentante delle isole minori. Il nome segnalato è Salvatore Gino Gabriele. La richiesta è dei sindaci delle isole, a cui si sono aggiunti Vincenzo Visco e altri panteschi d'adozione, Carole Bouquet, Isabella Ferrari, Fabrizio Ferri. Inoltre, Renzi sta completando l'elenco dei suoi 17, tra esclusioni (oltre a Reggi, fuori anche Da Empoli) e new entry.
(06 gennaio 2013)

embè Montiani e Renziani che vi aspettavate? è normale che dopo primarie e parlamentarie si regolavano così, i Montiani possono seguire i transfughi, i Renziani per ora si accontentano di ciò che riescono a raggranellare , poi si vedrà.

Ma solo io sono infastidita dalle candidature "mediatiche" o "vip" ? ( vale per tutti i partiti)
josefa Idem,
familiari vittime bologna
operai della thyssen ( tempo fa ) ....
per non parlare della frenesia "donne" .... ora devono fare a gara per chi candida più donne, una cosa che sa tanto di vetrina ... ci vogliono Persone , capaci, preparate, possibilmente che ne capiscano di economia e di sociale.
infine le suppliche dei big ad essere ripescati sono esilaranti....tra poco si procurano l'inginocchiatoio con i ceci

mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

La cosa tragicomica è che il PD, che ha voluto mostrare di essere diverso con le primarie, appare come al solito tal quale gli altri partiti.

Addirittura sulla stampa queste lotte fanno ancora più notizia rispetto agli altri, che si lavano i loro panni sporchi con grande riserbo.

E Grillo, che pure lui ha fatto i suoi magheggi con Casaleggio nel chiuso della sua villa, ringrazia.

Nanni Moretti continua ad avere ragione!
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Amadeus ha scritto:Pd, ancora scontri per le liste nelle regioni.
I 'montiani': "Tenuti fuori deliberatamente"

questo è un'altro ottimo segnale dell'intenzione di Bersande di non mettere al senato personaggi equivoci
pronti a fare il salto del "Mastella".
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