Dalla prima pagina del Fatto Quotidiano di Martedì 5 giugno 2018:
La cattiveria
Renzi: “Andrò per mesi
a fare il conferenziere
nel mondo”. A spiegare
come si distrugge un partito.
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Il governo
Governare, da numero uno è la sua unica aspirazione e la missione che si è dato.
Quel 22 febbraio 2014 in cui, fatto fuori Enrico Letta, giura nelle mani del capo dello Stato, Matteo Renzi mette a segno uno dei colpi più significativi della sua carriera politica: a 39 anni è il più giovane premier della storia della Repubblica e presiede un governo con età media dei ministri, metà uomini e metà donne, di appena 44 anni.
Ma si por4ta dietro una macchia che pesa (al netto delle accuse fantasiose di golpe istituzionale lanciategli dalle opposizioni), e cioè arriva a Palazzo Chigi senza essere mai passato per il voto degli italiani, senza una qualche forma di investitura popolare.
I suoi primi tre mes8i di governo, scoppiettanti e vissuti a ritmo vertiginoso, servono a preparare la vittoria alle elezioni europee (con il Pd che conquista un mai raggiunto 40,8 %, svuotando il Movimento Cinque Stelle e il Centrodestra) ma anche a sanare il peccato originale di una ascesa alla premiership senza essere stato scelto dai cittadini.
Gli va rinosciuto di aver alimentato, nella sua prima fase, un'onda di speranza senza pari, di aver conquistato rapidamente all'Italia la simpatia e i giudizi positivi dellle cancellerie, presidenze, governi e opinioni pubbliche internazionali come mai era avvenuto.
Piaceva ilo <<giovanotto>> POCO felpato, diretto, che prometteva di cambiare il Paese in tre mesi.
La conferenza stampa del 12 marzo 2014 è l'apoteosi di questo clima.
Vale la pena di raccontarla perché dimostra in modo perfetto cosa è Renzi e fa capire le delusioni che ha suscitato negli anni successivi.
Il presidente del Consiglio si presenta ai giornalisti nella sua veste di rottamatore, questa volta delle corporazioni e delle vecchie abitudini, e di venditore di un sogno.
Moderno, efficiente, con una comun8icazione mutuata dagli spot televisivi, e un'illustrazione dell'attività di governo da presentazione aziendale con tanto di power point, slogan e fumetti(insomma, il perfetto venditore del cacao meravigliao- ndt).
Il titolo è << La svolta buona>>, la promessa è di lavorarwe in cento giorni per << Cambiare l'Italia per cambiare l'Europa>> con una grande riforma al mese: << Aqd Aprile cambiamo la pubblica amministrazione, a maggio il fisco, a giugtno la giustizia>>. (iN EFFETTI L'ITALIA E' CAMBIATA, E' AFFONDATA DEFINITIVAMENTE. E' INUT8ILE LAMENTARSI DI QUANTO AVVIENE OGGI, E' LA NATURALE CONSEGUENZA DELLA””””RATTOMAZIONE)
MI SCUSO CON I LETTORI PER GLI EVIDENTI ERRORI DI SCRITTURA, MA MI E' STATO RICHIESTO DALLOA POPIZIA POSTALE