Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
CARO pAOLO 11
oggi ne inventano una al giorno pur di non affrontare i problemi.
Condivido
E qui ha ragione Di Pietro.Prima il programma e la coalizione che lo sostiene,poi si va al voto.Non come vogliono fare loro L'incontrario.
Ciao
IOcontinuo a sperare
oggi ne inventano una al giorno pur di non affrontare i problemi.
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E qui ha ragione Di Pietro.Prima il programma e la coalizione che lo sostiene,poi si va al voto.Non come vogliono fare loro L'incontrario.
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Re: Come se ne viene fuori ?
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
POSSIAMO VIVERE IN UNA SOCIETA’, COSTRETTI A DIFENDERCI DA CHI CI DOVREBBE PROTEGGERE?
di Gianni Tirelli
“Possiamo noi finanziare chi ci succhia il sangue??? Quale di questi parassiti al potere finanzierebbe mai un soggetto che complotta contro di loro?? Potremo mai trovare conforto e solidarietà fra le braccia dei nostri carnefici, sull’onda di un incomprensibile autolesionismo dai tratti masochistici? E per quali meriti assodati li dovremmo foraggiare??”
Disoccupazione, precarietà, salari da fame, qualità della vita in caduta libera, disegnano quel paesaggio drammatico e angosciante, che riproduce una società svuotata da ogni diritto sociale e civile, di significato di bene comune e di senso dello stato.
Abbiamo la benzina più cara d’Europa. Come può questo paese, crescere??? Se poi ci aggiungiamo tutti i costi relativi al possesso e alla conduzione di una autovettura, le tariffe energetiche in crescita esponenziale, la tassa sulla spazzatura, gli interessi da usura delle banche, e la più criminale di tutte le imposte, l’IMU, c’è da credere che da una tale situazione non ne usciremo vivi. Noi, che dopo una vita di sacrifici e di privazioni, ci troviamo costretti a pagare la tangente su di un bene primario, sancito come diritto inalienabile dalla stessa Costituzione. Di cosa vivranno i nostri figli?????
Una vera e propria estorsione legalizzata, degna solo dei peggiori regimi autoritari – una gang del malaffare che affonda le sue mani insanguinate nelle tasche ormai vuote dei cittadini, sottraendo loro gli ultimi spiccioli rimasti e ogni mezzo di sostentamento.
Di quale crescita parlano?? Di quale sviluppo?? Di quale progresso??
Si finanziano le banche, le lobby e i gruppi di potere, si consolidano consorterie e logge, corporazioni e caste, e tutto questo, sottraendo miliardi di euro alla comunità ormai ridotta alla canna del gas e indotta al suicidio. Nel frattempo, questi maiali, bastardi e figli di vere cagne sifilitiche, non rinunciano al benché minimo privilegio, e fanno fronte comune affinché il “FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI” non venga messo in discussione.
Possiamo noi finanziare chi ci succhia il sangue??? Quale di questi parassiti finanzierebbe mai un soggetto che complotta contro di loro?? Potremo mai trovare conforto e solidarietà fra le braccia dei nostri carnefici, sull’onda di un incomprensibile autolesionismo dai tratti masochistici? E per quali meriti assodati li dovremmo foraggiare??
E visto che si parla tanto di merito e di meritocrazia, applichiamo la stessa logica alla classe politica, e sulla base dei risultati prodotti, decidiamone la vita o la morte.
Non solo ci hanno messo in braghe di tela, ma ci vorrebbero con il culo all’aria per sodomizzarci meglio e soddisfare ogni loro insana voglia e turpitudine.
Con tutta quella montagna di soldi che percepiscono a sbaffo, sarebbe più onesto e normale che si autofinanziassero e che restituissero ai cittadini una parte del mal tolto e la dignità perduta.
Se non si ricreano le condizioni di lavoro e l’occupazione, distribuendo risorse, ricchezza e opportunità (così da alimentare la domanda interna, oggi drammaticamente compressa), l’indignazione dei cittadini, trasfigurerà ben presto, in rabbia e sete di vendetta, e tutto precipiterà per il peggio.
Quel travaso di sangue che la politica impone alla cittadinanza, ha come scopo il risanamento di quei buchi di bilancio relativi a sistematiche ruberie, che la stessa ha prodotto a nostre spese e che oggi, in tutta fretta, si appresta ad appianare, sfrattando e mandando per strada milioni di onesti lavoratori.
Come pensano di agganciare la ripresa, quando le fabbriche chiudono, gli imprenditori si suicidano, e i consumi precipitano?
Siamo stanchi di assistere inermi all’atteggiamento irresponsabile dei grandi detentori di patrimoni che pur strafogando nella ricchezza, si astengono da ogni concreto sacrificio per salvare la baracca. Loro che come moderni barbari hanno messo questo paese a ferro e fuoco, depredandolo di ogni sua risorsa.
I cittadini sono col culo per terra – e pertanto, se di sacrifici si tratta, vanno richiesti a loro: ai ricchi evasori, ai banchieri speculatori, ai ladri e corruttori e ai faccendieri, che per decenni, hanno succhiato il sangue alla parte più debole e indifesa della società, oggi alla flebo. Questo succede perché siamo divisi, l’uno contro l’altro, in questa guerra fra poveri stupidi, contro altri stupidi che vorrebbero arricchirsi a spese degli altri.
Stipendi stratosferici e tutti quei privilegi e vantaggi che alla faccia della miseria, la politica nostrana distribuisce ai suoi rappresentanti, sono il terreno di coltura che, per un intrinseco automatismo, seleziona i peggiori elementi della società trasfigurando il parlamento, da un cenacolo di etica e di diritto, in un mercato delle vacche dove si prostituisce la dignità a fronte di interesse particolare e impunità.
Fino al momento in cui questi signori, non ci vedranno veramente incazzati, determinati e irremovibili, a tal punto da vedere a rischio la loro incolumità fisica, persisteranno nei loro comportamenti criminogeni, certi come sempre, che il branco plebeo (coniglio per definizione) si adeguerà chinando il capo, alle loro decisioni.
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z258BnPpH1
Fino a quando reggerà questa situazione?
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
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Re: Come se ne viene fuori ?
ILVA di Taranto .Il Sig Riva titolare.Invece di investire soldi nelle bonifiche li ha spesi per farsi socio di Alitalia,
Questi sono i nostri imprenditori di successo.
Ciao
Paolo11
Questi sono i nostri imprenditori di successo.
Ciao
Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
ma quale asso nella manica?
come può convergere con chicchessia uno che ha sparato cacca su tutti?
come può convergere con chicchessia uno che ha sparato cacca su tutti?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Caro Amadeus .I cittadini sono l'asso nella manica.Sai quanti non voteranno piu lega, qui nel Veneto?Amadeus ha scritto:ma quale asso nella manica?
come può convergere con chicchessia uno che ha sparato cacca su tutti?
Quanti nel PD ne perderà compreso il sottoscritto e famiglia.
Quanti negli altri partiti?.
lo sapremo alle votazioni.
Avrà pur detto pure delle cazzate ma altre sono vere.Come l'ultima Ilva Bersani Soldini.
Non mi è nienche piaciuta la difesa a oltranza del PD su Napolitano.Napolitano è una vita che è in politica, conosce bene Mancino e altri.Quindi anche lui potrebbe avere qualche scheletro nell'armadio.Per quale motivo non dobbiamo sapere cosa è avvenuto.Sono stanco di stragi avvenute con complici apparati dello stato e mafia.IO voglio sapere.
Ciao
Paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il punto al primo di settembre.
Ci sono delle risposte da dare a Maucat, erding, paolo11, iospero.
Maucat
"Monti e Passera che raccontano la iper palla dell’uscita dal tunnel quando sotto la sedia si trovano due bombe atomiche chiamate Fiat e Ilva."
Per costoro vale la famosa frase: la luce che vedi in fondo al tunnel non è la fine della galleria ma il treno ad alta velocità che viene verso di te...
Adesso si parla di cambiare legge elettorale e fare le elezioni in autunno per favorire un Monti bis gradito ai "mercati", siamo alla fine della democrazia veramente... Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
Erding
Fino a quando reggerà questa situazione?
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Entrambe le affermazioni fanno parte dello stesso problema.
Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
Vero. Quello che però registro da queste parti, ma che credo sia quello che si riscontra nel resto del Paese, è una divisione in quattro fasce del modo di pensare e reagire al quesito posto da Maucat.
Nella prima ci stanno coloro che non hanno problemi economici di sorta e che questo problema, quindi, non li sfiora neppure. I loro figli sono in una botte di ferro qualunque cosa accada nel futuro. Se le cose si dovessero mettere socialmente male anche per loro nel prossimo futuro, possono fare come gli ebrei quando hanno preso sentore di cosa aveva intenzione di fare Hitler nei loro confronti nel 1938, sono emigrati in America.
Oppure, come hanno fatto più di 200 famiglie ricche del Paese di Asterix all’inizio dell’anno dopo aver sentito i programmi di Hollande, candidato alla presidenza della douce France. Sono emigrati in Belgio.
La seconda categoria appartiene a chi sente il senso di responsabilità nei confronti di figli e nipoti, perché in fondo, se sono in questo mondo, è per loro responsabilità diretta.
E certamente, di questa fogna, di questa schifezza di mondo, in quota percentualmente molto ridotta ognuno di noi è direttamente responsabile.
Non so, non ho visto, e se c’ero dormivo non è una risposta che possiamo dare con tutto tranquillità ai nostri figli.
Su di noi incombono tre spade di Damocle che riguardano la conoscenza.
La prima riguarda la libertà e la democrazia con tutti gli annessi e connessi. Conquistata con le armi in pugno e con il sacrificio di vite umane tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, la libertà e la democrazia vanno difese ogni giorno perché a perderle ci vuole poco. E a me sembra che questo non sia avvenuto se si è consentito di sfasciare un Paese in tutti i settori.
La seconda è quella di dimenticarsi troppo spesso di quello che venne attribuito erroneamente a Bertold Brecht (in realtà si tratta di un adattamento di una poesia di Martin Niemöller):
Prima di tutti, vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare.
La terza è : "Chi non conosce la storia è costretto a riviverla". Scritto dopo l’immane dramma all’ingresso dei campi di sterminio di Auschwitz. Ma è anche una frase ripetuta da Primo Levi.
Nella seconda categoria penso che faccia parte una quota maggioritaria del forum a cui non posso non associarmi.
Continua.
Ci sono delle risposte da dare a Maucat, erding, paolo11, iospero.
Maucat
"Monti e Passera che raccontano la iper palla dell’uscita dal tunnel quando sotto la sedia si trovano due bombe atomiche chiamate Fiat e Ilva."
Per costoro vale la famosa frase: la luce che vedi in fondo al tunnel non è la fine della galleria ma il treno ad alta velocità che viene verso di te...
Adesso si parla di cambiare legge elettorale e fare le elezioni in autunno per favorire un Monti bis gradito ai "mercati", siamo alla fine della democrazia veramente... Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
Erding
Fino a quando reggerà questa situazione?
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Entrambe le affermazioni fanno parte dello stesso problema.
Abbiamo il dovere verso le future generazioni di fare qualcosa per fermarli!!!
Vero. Quello che però registro da queste parti, ma che credo sia quello che si riscontra nel resto del Paese, è una divisione in quattro fasce del modo di pensare e reagire al quesito posto da Maucat.
Nella prima ci stanno coloro che non hanno problemi economici di sorta e che questo problema, quindi, non li sfiora neppure. I loro figli sono in una botte di ferro qualunque cosa accada nel futuro. Se le cose si dovessero mettere socialmente male anche per loro nel prossimo futuro, possono fare come gli ebrei quando hanno preso sentore di cosa aveva intenzione di fare Hitler nei loro confronti nel 1938, sono emigrati in America.
Oppure, come hanno fatto più di 200 famiglie ricche del Paese di Asterix all’inizio dell’anno dopo aver sentito i programmi di Hollande, candidato alla presidenza della douce France. Sono emigrati in Belgio.
La seconda categoria appartiene a chi sente il senso di responsabilità nei confronti di figli e nipoti, perché in fondo, se sono in questo mondo, è per loro responsabilità diretta.
E certamente, di questa fogna, di questa schifezza di mondo, in quota percentualmente molto ridotta ognuno di noi è direttamente responsabile.
Non so, non ho visto, e se c’ero dormivo non è una risposta che possiamo dare con tutto tranquillità ai nostri figli.
Su di noi incombono tre spade di Damocle che riguardano la conoscenza.
La prima riguarda la libertà e la democrazia con tutti gli annessi e connessi. Conquistata con le armi in pugno e con il sacrificio di vite umane tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, la libertà e la democrazia vanno difese ogni giorno perché a perderle ci vuole poco. E a me sembra che questo non sia avvenuto se si è consentito di sfasciare un Paese in tutti i settori.
La seconda è quella di dimenticarsi troppo spesso di quello che venne attribuito erroneamente a Bertold Brecht (in realtà si tratta di un adattamento di una poesia di Martin Niemöller):
Prima di tutti, vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare.
La terza è : "Chi non conosce la storia è costretto a riviverla". Scritto dopo l’immane dramma all’ingresso dei campi di sterminio di Auschwitz. Ma è anche una frase ripetuta da Primo Levi.
Nella seconda categoria penso che faccia parte una quota maggioritaria del forum a cui non posso non associarmi.
Continua.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Caro camillobenso.Infatti mio figlio 30 anni, non ci pensa proprio a fare figli.Non gli posso dare torto.
La mia generazione si sposava giovane.Tornato dal militare a 23 anni mi sono sposato.E da subito abbiamo cercato un figlio arrivata l'anno dopo.
Ciao
Paolo11
La mia generazione si sposava giovane.Tornato dal militare a 23 anni mi sono sposato.E da subito abbiamo cercato un figlio arrivata l'anno dopo.
Ciao
Paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il punto al primo di settembre.
Continua 1
Nella terza fascia ci stanno i delusi.
Sono quelli che si sono impegnati nel corso della loro vita ma poi, sono rimasti delusi da tante cose. Dalla politica, dal sindacato, dalla società italiana che non cresce e non matura mai. Anche la famiglia ha il suo peso in tutto questo.
E allora non gliene frega più niente di nessuno. Quello che potevano dare hanno dato, non è cambiato nulla e allora che gli italiani si arrangino, se è questo che vogliono.
Infine, nella quarta fascia ci stanno gli indifferenti, quelli che dei problemi che li circondano non gliene frega assolutamente niente. L’importante è che loro possano sopravvivere, e di tutto il resto se ne sbattono.
*
erding ha letto l’articolo di Gianni Tirelli e si chiede:
Fino a quando reggerà questa situazione?
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Fino a quando reggerà questa situazione?
Senza voler assumere i panni della Cassandra ma i dati che sono la base per elaborare lo stato dell’arte dicono chiaramente che da una situazione come questa non se ne esce.
L’unico paragone possibile per far comprendere quello che sta succedendo è quello medico. Il corpo dell’Italia è pieno di metastasi.
Le cifre parlano chiaro: fallimento totale del governo tecnico
Pubblicato da ImolaOggi
ECONOMIA,
In risalto, NEWS ago 30, 2012
di Vincenzo Merlo
30 ago – Al ritorno dalle ferie ( per chi se le e’ potute permettere), i numeri della situazione italiana sono da tregenda: il Prodotto Interno Lordo e’ in caduta libera tra il 2.5 e il 3 per cento ( a fronte del +0.4 del 2011); analogo e’ l’andamento dei consumi, in contrazione del 2.8 per cento ( dato del 2 agosto).
Da quando esiste la statistica, vi e’ un solo precedente, quello della Grande Depressione susseguente alla crisi del ’29. “Mai così male dal dopoguerra”, ha spiegato il direttore del centro studi di Confcommercio, Mariano Bella;
gli effetti sul commercio sono drammatici e nel 2012 chiuderanno oltre ventimila negozi. Dal 2007, prima dello scoppio della crisi, i cittadini italiani hanno perso il 9.7 per cento del loro reddito.
I segnali di crisi nei consumi vengono confermati il 29 agosto dalle vendite al dettaglio, in calo dello 0.5 per cento su base annua; commentando tale dato, Confcommercio rileva “lo stato di estrema criticità in cui versa la domanda interna per consumi”. E non solo quella, aggiungiamo noi!
Se infatti volgiamo il nostro sguardo dai consumi alla produzione e ai risvolti occupazionali, il panorama volge ulteriormente al peggio: la produzione industriale e’ in calo del 6.3 per cento sull’anno precedente, mentre la disoccupazione sfiora ormai l’11 per cento, a fronte dell’8.6 del novembre scorso, quando premier era Silvio Berlusconi. Allora la benzina costava trenta- trentacinque centesimi meno di ora, e a riguardo il Codacons ha calcolato che dall’agosto 2011 all’agosto 2012 il rincaro del carburante si attesta a 768 euro per automobilista, mentre il mantenimento di una vettura costa ormai 4000 euro l’anno.
Nessun comparto produttivo si salva dal disastro: tra tutti spicca il vero e proprio crollo del settore edilizio e immobiliare in generale, con dati che variano tra il meno 15 e il meno 20 per cento. Il denaro scarseggia sempre piu’ e le imprese vengono strozzate: la CGIA di Mestre rileva che , dall’inizio della crisi, le imprese fallite sono oltre 46000, un terzo delle quali per ritardi nei pagamenti. L’inflazione si attesta ora al 3.3 per cento, stesso dato dello scorso anno, con l’aggravante, pero’, che ora siamo tra i peggiori a livello europeo, perché il dato medio dei Paesi europei e’ sceso al 2.4 dal 3 dello scorso anno.
Con il governo Berlusconi, la differenza tra noi e la media europea era solo dello 0.3 per cento. Sempre il 29 agosto, l’Istat ha diffuso i dati dell’indice di fiducia dei consumatori italiani: ebbene, e’ il più basso dal 1996, ossia e’ il dato peggiore rilevato dall’inizio delle serie storiche. Le famiglie italiane sono dunque al top della sfiducia da 16 anni a questa parte! Logica conseguenza di questo stato di cose e’ che i capitali italiani fuggono all’estero (per alcune centinaia di miliardi), mentre con lo scudo di Tremonti erano in buona parte ritornati entro le nostre frontiere. Per finire, il dato sullo spread, mediamente peggiore, in questi nove mesi di governo Monti, anche rispetto agli ultimi nove mesi del governo Berlusconi.
Come si vede, le cifre parlano chiaro e dimostrano il fallimento totale del governo tecnico, subentrato a quello eletto dai cittadini con libere elezioni. La ” cura da cavallo” di Monti non solo non ha migliorato le cose, ma ha fatto precipitare il nostro Paese a livelli da dopoguerra.
Aumentando indiscriminatamente le tasse, ripristinando l’odiosa imposta sulla prima casa, allungando l’età lavorativa, il governo dei tecnici pensava di stabilizzare l’economia italiana. Invece ha finito per ucciderla.
Scambiando la malattia (e cioè l’euro e l’eurozona) per la medicina, i tecnici di Monti si stanno rivelando i liquidatori del nostro Paese, tutto ciò avvenendo con il plauso dei poteri forti, degli eurocrati e della cosiddetta “grande stampa illuminata”. Davvero valeva la pena di complottare contro il governo Berlusconi per mettere al suo posto una classe politica di questo tenore?
Vincenzo Merlo
http://www.imolaoggi.it/?p=26640
Per contro, Monti e Passera, vanno al Meeting di Rimini-Rimini, per raccontare la mega super palla che intravvedono la fine del tunnel.
Passi Berlusconi che lo conoscevamo da prima che entrasse in politica che era un gran cacciaballe, ma Monti è stato valutato da tutti come """"persona seria"""".
E' certamente una bella gara con la cara salma.
Continua - 1
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Nella terza fascia ci stanno i delusi.
Sono quelli che si sono impegnati nel corso della loro vita ma poi, sono rimasti delusi da tante cose. Dalla politica, dal sindacato, dalla società italiana che non cresce e non matura mai. Anche la famiglia ha il suo peso in tutto questo.
E allora non gliene frega più niente di nessuno. Quello che potevano dare hanno dato, non è cambiato nulla e allora che gli italiani si arrangino, se è questo che vogliono.
Infine, nella quarta fascia ci stanno gli indifferenti, quelli che dei problemi che li circondano non gliene frega assolutamente niente. L’importante è che loro possano sopravvivere, e di tutto il resto se ne sbattono.
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erding ha letto l’articolo di Gianni Tirelli e si chiede:
Fino a quando reggerà questa situazione?
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Fino a quando reggerà questa situazione?
Senza voler assumere i panni della Cassandra ma i dati che sono la base per elaborare lo stato dell’arte dicono chiaramente che da una situazione come questa non se ne esce.
L’unico paragone possibile per far comprendere quello che sta succedendo è quello medico. Il corpo dell’Italia è pieno di metastasi.
Le cifre parlano chiaro: fallimento totale del governo tecnico
Pubblicato da ImolaOggi
ECONOMIA,
In risalto, NEWS ago 30, 2012
di Vincenzo Merlo
30 ago – Al ritorno dalle ferie ( per chi se le e’ potute permettere), i numeri della situazione italiana sono da tregenda: il Prodotto Interno Lordo e’ in caduta libera tra il 2.5 e il 3 per cento ( a fronte del +0.4 del 2011); analogo e’ l’andamento dei consumi, in contrazione del 2.8 per cento ( dato del 2 agosto).
Da quando esiste la statistica, vi e’ un solo precedente, quello della Grande Depressione susseguente alla crisi del ’29. “Mai così male dal dopoguerra”, ha spiegato il direttore del centro studi di Confcommercio, Mariano Bella;
gli effetti sul commercio sono drammatici e nel 2012 chiuderanno oltre ventimila negozi. Dal 2007, prima dello scoppio della crisi, i cittadini italiani hanno perso il 9.7 per cento del loro reddito.
I segnali di crisi nei consumi vengono confermati il 29 agosto dalle vendite al dettaglio, in calo dello 0.5 per cento su base annua; commentando tale dato, Confcommercio rileva “lo stato di estrema criticità in cui versa la domanda interna per consumi”. E non solo quella, aggiungiamo noi!
Se infatti volgiamo il nostro sguardo dai consumi alla produzione e ai risvolti occupazionali, il panorama volge ulteriormente al peggio: la produzione industriale e’ in calo del 6.3 per cento sull’anno precedente, mentre la disoccupazione sfiora ormai l’11 per cento, a fronte dell’8.6 del novembre scorso, quando premier era Silvio Berlusconi. Allora la benzina costava trenta- trentacinque centesimi meno di ora, e a riguardo il Codacons ha calcolato che dall’agosto 2011 all’agosto 2012 il rincaro del carburante si attesta a 768 euro per automobilista, mentre il mantenimento di una vettura costa ormai 4000 euro l’anno.
Nessun comparto produttivo si salva dal disastro: tra tutti spicca il vero e proprio crollo del settore edilizio e immobiliare in generale, con dati che variano tra il meno 15 e il meno 20 per cento. Il denaro scarseggia sempre piu’ e le imprese vengono strozzate: la CGIA di Mestre rileva che , dall’inizio della crisi, le imprese fallite sono oltre 46000, un terzo delle quali per ritardi nei pagamenti. L’inflazione si attesta ora al 3.3 per cento, stesso dato dello scorso anno, con l’aggravante, pero’, che ora siamo tra i peggiori a livello europeo, perché il dato medio dei Paesi europei e’ sceso al 2.4 dal 3 dello scorso anno.
Con il governo Berlusconi, la differenza tra noi e la media europea era solo dello 0.3 per cento. Sempre il 29 agosto, l’Istat ha diffuso i dati dell’indice di fiducia dei consumatori italiani: ebbene, e’ il più basso dal 1996, ossia e’ il dato peggiore rilevato dall’inizio delle serie storiche. Le famiglie italiane sono dunque al top della sfiducia da 16 anni a questa parte! Logica conseguenza di questo stato di cose e’ che i capitali italiani fuggono all’estero (per alcune centinaia di miliardi), mentre con lo scudo di Tremonti erano in buona parte ritornati entro le nostre frontiere. Per finire, il dato sullo spread, mediamente peggiore, in questi nove mesi di governo Monti, anche rispetto agli ultimi nove mesi del governo Berlusconi.
Come si vede, le cifre parlano chiaro e dimostrano il fallimento totale del governo tecnico, subentrato a quello eletto dai cittadini con libere elezioni. La ” cura da cavallo” di Monti non solo non ha migliorato le cose, ma ha fatto precipitare il nostro Paese a livelli da dopoguerra.
Aumentando indiscriminatamente le tasse, ripristinando l’odiosa imposta sulla prima casa, allungando l’età lavorativa, il governo dei tecnici pensava di stabilizzare l’economia italiana. Invece ha finito per ucciderla.
Scambiando la malattia (e cioè l’euro e l’eurozona) per la medicina, i tecnici di Monti si stanno rivelando i liquidatori del nostro Paese, tutto ciò avvenendo con il plauso dei poteri forti, degli eurocrati e della cosiddetta “grande stampa illuminata”. Davvero valeva la pena di complottare contro il governo Berlusconi per mettere al suo posto una classe politica di questo tenore?
Vincenzo Merlo
http://www.imolaoggi.it/?p=26640
Per contro, Monti e Passera, vanno al Meeting di Rimini-Rimini, per raccontare la mega super palla che intravvedono la fine del tunnel.
Passi Berlusconi che lo conoscevamo da prima che entrasse in politica che era un gran cacciaballe, ma Monti è stato valutato da tutti come """"persona seria"""".
E' certamente una bella gara con la cara salma.
Continua - 1
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il punto al primo di settembre.
Continua 2
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Quando si scende con il tritolo a 400 metri di profondità minacciando di far saltare tutto significa la fine della sopportazione.
Noi siamo seduti sopra un gigantesco deposito di T4.
I Tg della sera hanno comunicato che gli americani non ci stanno e hanno annunciato la chiusura di Portovesme.
La notizia in rete per il momento è riportata solo da Repubblica:
Sardegna, Alcoa conferma lo stop
Clini: "Sulcis ok solo se vere prospettive"
La nota dell'azienda cade come una doccia fredda sugli operai che speravano, in extremis, in un rinvio della decisione. Ora si attende l'incontro del 5 settembre a Roma, ma la tensione sale nella fabbrica sarda. Cala invece la tensione nella miniera del Sulcis. Domani assemblea generale che, forse, decreterà lo stop "provvisorio" all'occupazione a meno 373 metri. Ma il ministro dell'Ambiente avverte: "Si ripartirà nelle miniere solo se ci sono prospettive reali". Sulle trivellazioni alle Tremiti: "Sono per una valutazione, non per estrazione"
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-2
Mentre l’Unità scrive:
Lavoro, autunno caldo: a rischio 180mila posti
Sulcis, Alcoa, Fincantieri, Valtour: sono circa 150 i tavoli di crisi aziendale aperti al ministero dello Sviluppo economico per circa 180.000 lavoratori coinvolti e oltre 30.000 esuberi: l'autunno si prepara ad essere molto difficile sul fronte delle crisi industriali, con la situazione più difficile nell'ultimo ventennio.
http://www.unita.it/economia/lavoro-aut ... i-1.442436
E dire che i due illuminati hanno visto la fine del tunnel !!!!!!
Senza tenere conto di Fiat e Ilva.
Fabbrica Italia: Pomigliano è già ferma l Cassa integrazione per i 2.146 dipendenti dello stabilimento campano
Dall’Unità del 19 luglio 2012.
Si reagisce quando si è toccati direttamente, pertanto la situazione potrebbe diventare esplosiva nelle prossime settimane.
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Per venirne fuori se ne verrà fuori perche siamo usciti fuori anche dalla prima e dalla seconda guerra mondiale. Ma le incognite sono il tempo (durata) e il come se ne verrà fuori, quello che erding ha chiamato “il prezzo”. A mio avviso sarà molto alto.
Continua 2
Continua 2
A quando l'esaurimento della pazienza e la fine della sopportazione?
Quando si scende con il tritolo a 400 metri di profondità minacciando di far saltare tutto significa la fine della sopportazione.
Noi siamo seduti sopra un gigantesco deposito di T4.
I Tg della sera hanno comunicato che gli americani non ci stanno e hanno annunciato la chiusura di Portovesme.
La notizia in rete per il momento è riportata solo da Repubblica:
Sardegna, Alcoa conferma lo stop
Clini: "Sulcis ok solo se vere prospettive"
La nota dell'azienda cade come una doccia fredda sugli operai che speravano, in extremis, in un rinvio della decisione. Ora si attende l'incontro del 5 settembre a Roma, ma la tensione sale nella fabbrica sarda. Cala invece la tensione nella miniera del Sulcis. Domani assemblea generale che, forse, decreterà lo stop "provvisorio" all'occupazione a meno 373 metri. Ma il ministro dell'Ambiente avverte: "Si ripartirà nelle miniere solo se ci sono prospettive reali". Sulle trivellazioni alle Tremiti: "Sono per una valutazione, non per estrazione"
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-2
Mentre l’Unità scrive:
Lavoro, autunno caldo: a rischio 180mila posti
Sulcis, Alcoa, Fincantieri, Valtour: sono circa 150 i tavoli di crisi aziendale aperti al ministero dello Sviluppo economico per circa 180.000 lavoratori coinvolti e oltre 30.000 esuberi: l'autunno si prepara ad essere molto difficile sul fronte delle crisi industriali, con la situazione più difficile nell'ultimo ventennio.
http://www.unita.it/economia/lavoro-aut ... i-1.442436
E dire che i due illuminati hanno visto la fine del tunnel !!!!!!
Senza tenere conto di Fiat e Ilva.
Fabbrica Italia: Pomigliano è già ferma l Cassa integrazione per i 2.146 dipendenti dello stabilimento campano
Dall’Unità del 19 luglio 2012.
Si reagisce quando si è toccati direttamente, pertanto la situazione potrebbe diventare esplosiva nelle prossime settimane.
Se ne verrà fuori? A quale prezzo?
Per venirne fuori se ne verrà fuori perche siamo usciti fuori anche dalla prima e dalla seconda guerra mondiale. Ma le incognite sono il tempo (durata) e il come se ne verrà fuori, quello che erding ha chiamato “il prezzo”. A mio avviso sarà molto alto.
Continua 2
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Re: Come se ne viene fuori ?
Stamattina Romano Prodi sul Messaggero “Una legge elettorale dalla parte del Paese”
conclude il suo articolo così:
“(...)Mentre le proposte si accavallano in modo cosi confuso ed incomprensibile,c'è il rischio che la confusione giunga al punto di cancellare lo sdegno che ha accompagnato la nascita e la vita della legge vigente.
Viene anzi il dubbio che, più che un rischio, sia per i partiti un inconfessabile obbiettivo comune.
Rispetto alle proposte ora sul tavolo la legge in vigore offre infatti ai partiti l'indubbio vantaggio di continuare a controllare direttamente non solo una quota ma il cento per cento dei parlamentari.”
Se è vero, come è vero, che le cose stanno così, significa che c'è una volontà trasversale di carpire, truffando, un consenso a loro vantaggio che sanno essere immeritato e che sarebbe altrimenti negato dalla stragrande maggioranza degli elettori.
Questa legge, imbastita praticamente nella immediatezza delle elezioni, è un' operazione che, seppure non fatta da militari con la forza delle armi ma da una “casta” screditata che, forte del suo status, legifera a proprio vantaggio usando l'arma dell'inganno, a mio avviso, la si può definire golpe.
conclude il suo articolo così:
“(...)Mentre le proposte si accavallano in modo cosi confuso ed incomprensibile,c'è il rischio che la confusione giunga al punto di cancellare lo sdegno che ha accompagnato la nascita e la vita della legge vigente.
Viene anzi il dubbio che, più che un rischio, sia per i partiti un inconfessabile obbiettivo comune.
Rispetto alle proposte ora sul tavolo la legge in vigore offre infatti ai partiti l'indubbio vantaggio di continuare a controllare direttamente non solo una quota ma il cento per cento dei parlamentari.”
Se è vero, come è vero, che le cose stanno così, significa che c'è una volontà trasversale di carpire, truffando, un consenso a loro vantaggio che sanno essere immeritato e che sarebbe altrimenti negato dalla stragrande maggioranza degli elettori.
Questa legge, imbastita praticamente nella immediatezza delle elezioni, è un' operazione che, seppure non fatta da militari con la forza delle armi ma da una “casta” screditata che, forte del suo status, legifera a proprio vantaggio usando l'arma dell'inganno, a mio avviso, la si può definire golpe.
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