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Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 09/11/2016, 21:15
da UncleTom
UN'AMMISSIONE UN PO TARDIVA........MA ALLA FINE E ARRIVATA.
“Con la vittoria di Trump” – continua – “hanno perso i poteri forti, i poteri marci, la finanza speculativa, le banche, i giornaloni, le catene televisive che hanno avvelenato i pozzi dell’informazione in tutti questi mesi. E questi formano la coalizione che nel nostro Paese tiene in piedi Renzi“.
QUANTO DICE BRUNETTA E' VERO. MA SAREBBE STATO APPREZZABILE CHE LO AVESSE DETTO QUANDO IL SUO BOSS ERA IMPEGNATO CON IL PATTO DEL NAZARENO.
Trump, Brunetta (Fi): “Ha vinto la democrazia e hanno perso i poteri forti, gli stessi che sostengono Renzi”
di Gisella Ruccia | 9 novembre 2016
COMMENTI (22)
“Trump? Con la sua vittoria ha vinto la democrazia americana, quella di Tocqueville. Hanno vinto le istituzioni americane, i pesi e i contrappesi, ha vinto la straordinaria Costituzione americana”. Sono le entusiastiche parole del capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, ospite di Ecg Regione (Radio Cusano Campus). “Con la vittoria di Trump” – continua – “hanno perso i poteri forti, i poteri marci, la finanza speculativa, le banche, i giornaloni, le catene televisive che hanno avvelenato i pozzi dell’informazione in tutti questi mesi. E questi formano la coalizione che nel nostro Paese tiene in piedi Renzi“. E aggiunge: “Sono sicuro che il 4 dicembre anche in Italia avremo la vittoria della democrazia, di chi difende una Costituzione garantista, dei pesi e contrappesi contro questa schiforma di Renzi. Il 4 dicembre sarà cancellata definitivamente la parentesi renziana”. L’attacco di Brunetta a Renzi, definito “cane rabbioso con l’Ue”, continua: “Lui farà la fine della Clinton. Ha portato l’Italia all’isolamento in Europa e nei confronti degli Usa. Ricordiamoci invece di Berlusconi e di Pratica di Mare. Prima se ne va, meglio è. Renzi è andato al potere grazie ad una congiura di palazzo, con la complicità di Napolitano, il peggior presidente della Repubblica nella storia d’Italia“
VIDEO:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... e=playlist
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 09/11/2016, 21:49
da UncleTom
SENZA RETE
ADESSO CHE SANNO CHE I POTERI FORTI NON POSSONO APPOGGIARLO COME PRIMA, VEDI MARCHETTA ALLA CASA BIANCA, I COMMISSARI EUROPEI SI SFOGANO.
9 NOV 2016 19:04
LA COMMISSIONE EUROPEA SMONTA I CONTI DEL DUCETTO DI RIGNANO
- CRESCE IL DEBITO, CALA IL PIL E IL DEFICIT E’ IL DOPPIO DI QUELLO PROMESSO
- PER DI PIU’ QUELLO STRUTTURALE, INVECE DI DIMINUIRE COME PREVISTO DAI TRATTATI, AUMENTA
- ALTRO CHE SCOSTAMENTI DELLO “ZERO VIRGOLA”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 135515.htm
Da “Ansa”
La Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell'Italia: +0,7% nel 2016 e +0,9% nel 2017, mentre in primavera prevedeva +1,1% e +1,3%. "La ripresa in Italia prosegue a passo modesto, visto che strette condizioni di finanziamento e incertezza trattengono una crescita più forte", scrive Bruxelles nelle previsioni. Riviste al rialzo, invece, le stime sul debito italiano: 133% nel 2016 e 133,1% nel 2017, mentre nella scorse previsioni era rispettivamente a 132,7% e 131,8%.
La Commissione Ue lascia invariato a 2,4% il deficit italiano per il 2016, mentre alza sempre a 2,4% quello 2017 che invece in primavera vedeva a 1,9%. Mentre il deficit strutturale, in discesa di 0,1% nel 2016 (1,6% rispetto a 1,7%) è in netta risalita nel 2017: 2,2% invece dell'1,7 previsto in primavera.
La Commissione Ue rivede al rialzo le stime sulla disoccupazione italiana: 11,5% nel 2016 e 11,4% nel 2017, mentre in primavera prevedeva 11,4% e 11,2%. "Il phasing out degli incentivi per i nuovi assunti condurrà ad un rallentamento della crescita dell'occupazione", scrive la Commissione.
"La Commissione adotterà le sue opinioni sulle bozze dei piani di bilancio la prossima settimana". Lo ha annunciato il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici nel presentare le previsioni economiche d'autunno.
Esistono "rischi al ribasso a causa dell'incertezza politica, in particolare per il referendum costituzionale del 4 dicembre, di un ulteriore rallentamento della domanda esterna": lo scrive la Commissione nel capitolo sull'Italia delle previsioni economiche, sottolineando anche i rischi connessi "al lento aggiustamento del settore bancario".
"L'elevato affidamento su ricavi una tantum per finanziare le misure espansionistiche previste dalla legge di bilancio 2017 contribuiscono al marcato peggioramento del saldo strutturale nel 2016 e 2017 (1,6% e 2,2%).
"Questa Commissione comprende le difficoltà economiche e le difficoltà sociali dell'Italia e la accompagna nel suo spirito di riforme" e per questo nel 2016 "ha già accordato" la flessibilità. Così il commissario Ue agli affari economici e monetari Pierre Moscovici, sottolineando che c'è "un dialogo costruttivo e positivo con l'Italia" e che "forse" rivedrà il ministro Pier Carlo Padoan per un nuovo bilaterale dopo "i 16 già avuti nel 2016".
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 09/11/2016, 22:06
da UncleTom
I DISPERATI
9 NOV 2016 18:45
LA MANDRAKATA RENZIANA: TRASFORMARE IL VOTO PER TRUMP IN UN VOTO A FAVORE DEL REFERENDUM! NE ESCE UN COMUNICATO ESILARANTE (NEMMENO QUELLI DEL GIGLIO TRAGICO CREDONO PIU’ ALLE BALLE DI RENZI)
VEDI:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 135544.htm
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 10/11/2016, 9:11
da UncleTom
SONO SEMPRE QUELLI.
CAMUFFATI DA DEMOCRATICI, MA POI ALLA LUNGA SI TRADISCONO.
Dal Giornale di un'ora fa:
45 minuti fa 20
Ha inizio l'era Trump:
patria, famiglia, orgoglio
Donald J. Trump
AI TEMPI DI CARO LEI QUANDO C'ERA LUI, IL MOTTO ERA:
DIO, PATRIA E FAMIGLIA.
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 10/11/2016, 17:01
da UncleTom
I GIORNI DEL KAOS
Solo ieri il Fatto riportava questa dichiarazione di Enrico Letta:
Occhio che c’è un tifone in giro, rafforziamo i tetti”.
Una visione politicamente preveggente e veritiera se si considera questo articolo presente sul sito del Giornale.it.
Si prospetta per l’Italia un futuro nerissimo, pieno di incognite.
Sinistra sotto un Trump
Il trionfo del magnate fa impazzire vip, buonisti e benpensanti. E getta nel panico Renzi: dopo Brexit e Usa, tocca al referendum
Alessandro Sallusti - Gio, 10/11/2016 - 15:18
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Donald Trump ha vinto, stravinto su Hillary Clinton. È lui il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America.
Il mondo non si è fermato né è crollato, anzi le Borse hanno alla fine brindato al nuovo venuto.
Nessun disastro quindi, come nel dopo Brexit, come sarà il 5 dicembre in Italia se dovessero vincere i «no» al referendum costituzionale, come sempre accade quando il popolo ha la possibilità di esprimersi liberamente.
Il successo di Trump ha smascherato i terroristi politici e mediatici che avevano previsto scenari apocalittici.
E pure gli imbroglioni, i faziosi, le star di Hollywood che dal chiuso delle loro ville dorate e blindate pensano di sapere come gira il mondo.
Trump ha distrutto, spero per sempre, il politicamente corretto, cancro della modernità, ha seppellito i complessi di colpa per non essere chic e buonisti come ci vorrebbe la sinistra.
Ha vinto perché è un unicum, come lo è stato da noi Silvio Berlusconi vent'anni e passa fa, perché ha dato dignità ai cittadini che hanno paura degli immigrati invece di bollarli come razzisti, perché ha detto che un Paese è tale in quanto ha confini inviolabili e leggi da rispettare, perché dice che abbasserà le tasse, che frenerà l'invasione oltre che di uomini anche di merci per favorire le imprese americane.
Ha vinto perché non è un politico (prima volta nella storia dell'America), perché Obama è stato uno dei peggiori presidenti e perché la Clinton era, ed è, esattamente il contrario di tutto questo.
Ci voleva tanto a capirlo e prevederlo?
Non credo, eppure è andata così.
A rileggere i giornali e a rivedere i telegiornali e i programmi Rai delle ultime settimane non so se c'è da ridere o piangere, ma certo c'è da vergognarsi ad appartenere a una categoria con un tasso così alto di stupidi tromboni che confondono i salotti di New York per l'America: Hillary la santa vincente, Donald il maniaco impresentabile.
E tutti, da Papa Bergoglio al duo Renzi-Boschi fino ai grandi capi dell'Europa fallita e snaturata a suonare la grancassa.
Salvo poi prendere atto che le donne, gli immigrati, gli operai e i cattolici americani hanno scelto di stare con il «Dio, patria e famiglia» di Trump invece che con la melassa clintoniana.
Al povero Renzi non ne va più bene una.
Dopo quelle pacche sulla spalla con Obama alla Casa Bianca, dopo quel suo tifare sguaiato per la Clinton nella recente visita a Washington, pensava di essersi assicurato un futuro da statista.
È finito sotto un Trump: cornuto e, dal 5 dicembre, pure mazziato dagli italiani nell'urna.
Lui cadrà, il mondo no. Proprio come per la Clinton ieri.
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 10/11/2016, 19:10
da UncleTom
I GIORNI DEL KAOS
Il fascismo è stato un marchio di fabbrica nostro.
Lo abbiamo esportato in tutto il mondo. In Francia, in Spagna, in Portogallo. In Germania, il baffetto che aveva copiato molto da Mussolini, ha voluto dare un’impronta tutta sua al fascismo tedesco, chiamandolo Nazional socialismo, che abbreviato faceva naz ismo.
Anche la Mafia è un nostro marchio di fabbrica esportato in mezzo mondo. Negli Usa ha messo radici, trasformando quella società.
Adesso siamo di nuovo noi a produrre un nuovo marchio di fabbrica.
Per ventidue anni abbiamo sperimentato il berlusconismo.
Oggi Trump ne ha copiato il modello. Tanto che ieri girava nei social la foto di Berlusconi con la parrucca alla Trump, con sotto la scritta:
SI FA CHIAMARE TRUMP
MA IN REALTA’ E’ SEMPRE LUI.
La grande truffa all’italiana è cominciata con lui. Il così detto Cavaliere.
Per catturare il voto degli italiani, lui e i suoi seguaci hanno raccontato la balla colossale di essere dei moderati e guardare ai moderati italiani.
Ed ancora oggi, quel bandito di Verdini, propone a Mussoloni di catturare i voti dei moderati.
La vittoria di The Donald però gli ha fatto gettare la maschera.
Libero, questa mattina in edicola, presentava il titolo a caratteri cubitali:
TRUMP UNO DI NOI.
Noi chi??? I così detti “moderati”????
Ieri poi i cugini del Giornale pubblicavano un articolo evidenziando il motto presunto di TRUMP:
Patria, orgoglio e famiglia.
Visto che nessuno ha detto beh, su questo motto, oggi hanno corretto il tiro con:
Dio, Patria e Famiglia.
A rieccoli!!!!!
I fasci camuffati da “moderati” sono tornati.
E con TRUMP si risentono forti tanto da gettare la maschera ed uscire allo scoperto.
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 10/11/2016, 21:01
da UncleTom
I GIORNI DEL KAOS
E' veramente diventato difficile vivere in questo Paese che si sta decomponendo giorno dopo giorno inevitabilmente ed inesorabilmente.
Neppure i preti si sentono di moderare il linguaggio.
Da Dagospia:
10 NOV 2016 17:07
"TRUMP ANDREBBE AMMAZZATO"
- IL DELIRIO DI DON GIORGIO DE CAPITANI: "IL NUOVO PRESIDENTE USA È UN GRAN BASTARDO CHE È USCITO DAL NULLA O MEGLIO DA UN MONDO FATTO DI SOLDI E PUTTANE
- GRILLO? "UN ALTRO IDIOTA SPARA CAZZATE, UN FURBO CHE SI È FATTO MILIARDI SULLA PELLE DEI COGLIONI GRILLINI
- SALVINI? UN BUONO A NULLA"
Dalle Camicie nere "Moderate":
Luisa De Montis per il Giornale
Don Giorgio De Capitani non è nuovo a sproloqui e deliri.
Ma stavolta sembra aver oltrepassato ogni limite.
Il prete comincia la sua invettiva attaccando Matteo Salvini: "Non è che mi faccia paura Salvini, un nanerottolo in confronto a Trump, che del resto lo ha anche sconfessato pubblicamente. Salvini è un buono a nulla, un rottame che intende traghettare una mandria di porci verso l’altra sponda, ovvero quella dell’inferno.
Ci andranno, e chissenefrega? È stata una loro scelta".
Poi se la prende con Beppe Grillo per finire con Donald Trump: "Un altro idiota, spara cazzate, un furbo che si è fatto miliardi sulla pelle dei coglioni grillini.
Ma Trump è un’altra cosa: è un gran bastardo che è uscito dal nulla o meglio da un mondo fatto di soldi e di puttane.
Che dire? Noi italiani dovremmo anche tacere, visto che per anni e anni un altro bastardo, un porco, un ladro, un farabutto ha preso per il culo milioni di italiani, ma non ha fatto tutto da solo: è stato sorretto da altri bastardi e farabutti, ovvero dai ciellini e dai leghisti.
Perché dimenticarlo?
In fondo, Salvini è coerente: politicamente ha fatto parte di quella mandria di porci e farabutti, guidati dal Porco per eccellenza.
Per Trump non ci sarebbe nessuno disposto a farlo fuori fisicamente?
Chi? Non dimentichiamo che gli americani hanno sempre ucciso i giusti, e non i criminali.
Che l’Europa sia compatta in questo momento, e isoli l’America, facendola morire di fame.
Ma l’America è troppo ricca, arricchita con il sangue di nazioni che essa ha munto, distrutto o calpestato".
ALLA FACCIA DEL BICARBONATO DI SODIO
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 10/11/2016, 23:36
da UncleTom
I GIORNI DEL KAOS
UN PAESE COMPLETAMENTE CON LE GOMME SGONFIE.
UOMINI CON LA SCHIENA DIRITTA NON SI TROVANO PIU'.
PER IL TEATRO DELL'ASSURDO, CACCIARI SI ESIBISCE IN UNA SERIE DI RISPOSTE CHE POTREBBERO AVERE SENSO E UN CERTO VALORE,
MA POI COME PUO' CAPITARE AGLI ESAMI, TI FORNISCE L'ULTIMA RISPOSTA CHE DELINEA IMMATURITA'.
E QUI ALL'ESAMINANDO SI CHIEDE DI TORNARE UN PO' PIU' PREPARATO
L’INTERVISTA
Massimo Cacciari Dall’immigrazione al lavoro, la politica si è fatta establishment: fanno i populisti solo in campagna elettorale
“Senza più la sinistra, contro la destra non resta che Grillo”
»FABRIZIO D’ESPOSITO
Il Sistema, con la maiuscola, ormai esplode ovunque, non solo in Europa. Il professore Massimo Cacciari, filosofo nonché ex sindaco di Venezia, per lustri ha tentato invano di dare contenuti a un riformismo vero per il centrosinistra italiano.
La sconfitta di Hillary Clinton rade al suolo un’epoca. Un quarto di secolo a discettare di Terza Via, ulivismo mondiale, sinistra liberal e altre amenità.
È in atto un movimento contro le tradizionali forme di rappresentanza, non solo di sinistra o centrosinistra. Lo stesso Trump ha vinto nonostante il Partito Repubblicano. Una riflessione analoga si può fare per la Brexit. Io uso questo termine: secessio plebis.
Secessione della plebe. Il popolo. La sinistra, appunto, com’era una volta.
Ovviamente l’effetto del tracollo è più eclatante per le forze democratiche e socialdemocratiche perché sono state soprattutto loro a non comprendere i fenomeni che ci hanno condotto a tutto questo.
L’elenco è lunghissimo.
La moltiplicazione delle ingiustizie e delle diseguaglianze; il crollo del ceto medio; lo smottamento della tradizionale base operaia; l’incapacità di superare lo schema di welfare basato sulla pressione fiscale. Oggi l’unico sindacato che conta è quello dei pensionati e a mano a mano che si pensionavano i genitori sono emersi i figli precari, i figli pagati con il voucher, i figli ancora a carico della
famiglia.
La classe dirigente, a destra come a sinistra, ha pensato solo a diventare establishment.
Non è solo questo perché non era semplice prevedere cambiamenti colossali e un Churchill o un Roosevelt non nascono in ogni epoca. Anzi.
Quasi trent’anni fa ormai, in Italia furono pochissimi, tra cui lei, a capire movimenti come la Lega.
Avevi voglia a dire che a Vicenza gli operai votavano Lega oppure che la sinistra a Milano la sceglievano solo contesse e contessine di via Montenapoleone.
Adesso Bersani, per quel che vale, dice: “Basta con la retorica blairiana”.
La sinistra è stata a rimorchio delle liberalizzazioni e dei poteri forti. Ma l’immagine di
una donna liberal di sinistra a Wall Street è una contraddizione in termini.
L’ex comunista Napolitano, oggi presidente emerito della Repubblica, se la prende pure con il suffragio universale.
Ecco, appunto. È la conferma che le élite liberal si sono adeguate al trend burocratico e centralistico.
La tecnocrazia al posto delle elezioni.
La partecipazione è diventata un optional.
Di qui la secessio plebis. O il populismo, se vuole.
A me non interessa come definire il fenomeno, a me preme capirlo. Tutti sono populisti in campagna elettorale. Francamente il punto non è questo. Io voglio comprendere questi fenomeni sociali, poi chi li rappresenta può avere un tono o l’altro.
Ora tocca all’Europa .
Dove gli effetti dell’immigrazione sono devastanti. Ma è necessario fare una premessa: l’Europa non sono gli Stati Uniti.
Cioè ?
Dove c’è un impero la politica la fa l’impero.
Non Trump, quindi.
Esatto. In fondo basta sentire le sue prime dichiarazioni concilianti.
In Europa, invece?
La storia è matematica, non sbaglia mai. E in assenza di politiche efficienti e credibili, non banali promesse, ci sono tre tappe nel nostro continente. La prima è quella del malcontento o della secessio plebis di cui ho già parlato.
Poi ?
Sparare contro i Palazzi, infine l’affermazione di una destra cattiva anti-immigrazione. Penso a Le Pen, Farage, Orban, Salvini e Meloni.
Grillo no?
No, Grillo non fa parte di questa destra cattiva. Ho scritto un articolo su chi saranno i Trump d’Europa e concludo proprio così: in Italia non resteranno che i Cinquestelle.
Un argine contro la peggiore destra .
Renzi si è fatto establishment. Per questo i suoi tentativi populistici puzzano parecchio.
Quale sarà l’effetto Trump sul referendum del 4 dicembre, se ci sarà?
Vedo due tendenze. Da un lato può galvanizzare le forze che vogliono mandare Renzi a casa.
Dall’altro?
In questo clima, gli italiani potrebbero scegliere l’opzione ritenuta più tranquilla e meno traumatica, cioè il Sì.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 12/11/2016, 8:32
da UncleTom
...TANTO, IL SEDICENTE MINISTRO, RISPONDE SEMPRE CON IL CLASSICO : "ME NE FREGO" DI ANTICA MEMORIA....
Nuovi guai per Alfano: pizzicato sull'elicottero usato per gli immigrati
Da Trapani a Porto Empedocle sul mezzo finanziato da Frontex. Il costo? 22mila euro
Chiara Giannini - Sab, 12/11/2016 - 08:00
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Il ministro Alfano non perde occasione per vantarsi dei salvataggi in mare di migranti da parte dell'Italia, ma approfitta dei mezzi che dovrebbero essere dedicati a questa missione per i propri spostamenti.
È accaduto di certo il 26 agosto, due giorni dopo la scossa di terremoto che ha devastato Amatrice e dintorni. Anomalia nell'anomalia, il mezzo in questione è un elicottero in dotazione alla polizia il cui acquisto è stato finanziato con i fondi di Frontex, l'agenzia europea per il controllo dei confini dell'Unione, e dovrebbe quindi essere destinato specificamente all'emergenza migranti.
Invece, il 25 agosto viene organizzato con l'elicottero AW139 un volo da Pratica di Mare per Trapani. La missione assegnata è il trasporto del ministro dell'Intero Angelino Alfano a Porto Empedocle da Trapani, dove sarebbe dovuto arrivare da Roma a bordo di un aereo di Stato. Ma Alfano non arriva, perché, com'è comprensibile, va a visitare le zone terremotate. Così l'elicottero, con a bordo due piloti e altri due addetti della Polizia di Stato, parte alla volta di Palermo per fare sosta presso il locale reparto della Polizia. Qui dormiranno i quattro dell'equipaggio. E visto che si tratta di una missione, tutto è ovviamente a spese del contribuente. Il volo da Pratica a Trapani viene marcato come «controllo immigrazione», così come i precedenti e i successivi, in realtà questa attività non viene fatta, perché la Polizia effettua solo voli sporadici per l'emergenza migranti e, nel resto del tempo, gli elicotteri vengono impiegati per altre funzioni. Il 24 per esempio, l'apparecchio sorvola le zone terremotate, con a bordo personale addestrato per il soccorso ai terremotati. Missione poi in parte rientrata proprio perché poco conforme alla «destinazione d'uso» richiesta da Frontex. Ma certo non quanto trasportare un ministro a zonzo in Sicilia in piena emergenza terremoto.
Il 26 agosto, l'equipaggio riparte da Palermo alla volta di Trapani dove aspetta il ministro che arriva, dopo la sua visita alle zone terremotate, dopo qualche ora a bordo, come dicevamo, dell'aereo di Stato. L'elicottero si alza e sopra ci sono dieci persone, tra le quali, oltre all'equipaggio, anche il ministro Alfano, due persone identificate come «polizia penitenziaria» e la sua portavoce Danila Subranni.
Alfano scende a Porto Empedocle, nota località di vacanza nell'Agrigentino, terra natale del ministro, e da lì se ne perdono le tracce, sulle cronache, fino al suo rientro a Roma. Insomma, l'AW139 di Frontex fa 7 ore e 15 minuti di volo solo per portare Alfano da Trapani a Porto Empedocle per una mezz'ora. Il tutto alla modica cifra di 3mila euro all'ora, carburante compreso, per un totale di circa 22mila.
La Polizia di Stato è in possesso di sette mezzi Frontex: 3 elicotteri a Pratica di mare, 1 a Palermo, 1 a Reggio Calabria, 1 a Bari e 1 a Oristano, unico, peraltro, davvero attivo nell'ambito dell'emergenza migranti. Di certo l'agenzia europea non pensava di stanziare per dare passaggi a un ministro italiano. Peraltro, la cosa pare stia creando non poche turbative tra gli uomini addetti al servizio. I piloti della Polizia di Stato, infatti, hanno fatto lunghi periodi di addestramento, anche con corpi specializzati, per andare in missione operativa, quando alla fine si riducono a fare da «autisti» in un servizio di taxi aereo alle alte cariche dello Stato e pare che qualche segnalazione sia già stata indirizzata alle autorità giudiziarie per verificare se viaggi simili siano leciti.
Di certo, dopo il caso del super aereo di Renzi pagato a peso d'oro per non decollare e del volo di addestramento dell'Aeronautica che ha portato a casa il ministro Pinotti, quello di Alfano in volo in Sicilia è un nuovo caso imbarazzante che mostra la distanza tra i proclami, «vendiamo le panda blu», e i fatti: volare in elicottero.
Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 12/11/2016, 16:38
da UncleTom
LA RUOTA DELLA MACINA DELLA STORIA SI E' RIMESSA IN MOTO
Salvini in piazza a Firenze: "Pronto a candidarmi premier"
Il leader del Carroccio in Toscana per dire "No" al referendum. Con lui Toti e Meloni. Allerta per corteo antagonisti
Luca Romano - Sab, 12/11/2016 - 15:10
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Matteo Salvini chiama il popolo della Lega Nord e dà il via al raduno di Fiorenze per dire "no" al referendum del 4 dicembre voluto dal premier Matteo Renzi.
Salvini sfrutta l'effetto Trump
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Parisi stronca la Lega Berlusconi fa il pompiere
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Lega in piazza a Firenze
La manifestazione a piazza Santa Croce a Firenze vedrà alternarsi sul palco anche altri esponenti del centrodestra tra cui Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italie e Giovanni Toti di Forza Italia.
Salvini sfrutta così l'effeto del voto negli States che ha spianato la strada a Donald Trump verso la Casa Bianca.
"La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti".
Poi parla del suo futuro e dell'ipotesi di una candidatura a premier: "Se chiedono ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia".
E intanto sul tema del referendum a Salvini ha risposto il premier Matteo Renzi che su Facebook ha mandato un messaggio agli elettori del Carroccio e a quelli del Movimento Cinque Stelle: "Se votate No andate contro la vostra storia - scrive Renzi - i senatori leghisti e cinque stelle sono affezionati alle loro poltrone e ai loro privilegi. Ma gli elettori che hanno votato Lega e Cinque Stelle vogliono cambiare".
Intanto a Firenze si teme qualche disordine pubblico per la contromanifestazione antagonista "Firenze Antifascista". Potrebbe ripetersi lo scenario della scorsa settimana quando gli scontri andarono in scena per la contestazione anti-Renzi alla Leopolda.