Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 07/09/2012, 20:58
Il punto al 7 settembre 2012
Sulla sostanza dell’intervento di Roberto D’Agostino di ieri sera a Piazzapulita e del successivo intervento sul suo sito mi trovo d’accordo.
1- UN PAESE CORROTTO? PARTITI MARCI? ECONOMIA INFETTA? NO! IERI SERA, GRAZIE A “PIAZZAPULITA” ABBIAMO FINALMENTE SCOPERTO QUAL E’ IL VERO PROBLEMA CHE AFFLIGGE ‘STO caXXo DI PAESE: CASALEGGIO E LA MANCATA DEMOCRAZIA NEL MOVIMENTO 5 STELLE! - 2- LA BOMBA CONTRO GRILLO E’ UN AUDIO (DEMOCRATICAMENTE) “RUBATO” DI QUATTRO MESI FA DI GIOVANNI FAVIA, NIENTEMENO CONSIGLIERE REGIONALE GRILLINO DELL'EMILIA ROMAGNA - 3- IL “MOSTRO” CASALEGGIO NE ESCE ALLA GRANDE: “E’ UNA MENTE FREDDISSIMA. MOLTO ACCULTURATA E MOLTO INTELLIGENTE, CHE DI ORGANIZZAZIONE, DI DINAMICHE UMANE, DI POLITICA SE NE INTENDE” (ROBA DA CANDIDARLO SUBITO PREMIER, ALTRO CHE GRILLO!) - 4- MA SI PUO’ CERCARE LA PAGLIUZZA NELL’OCCHIO DEL GRILLISMO QUANDO LA CLASSE POLITICA ITALICA HA UN CANTIERE DI TRAVI NEL CULO? E QUESTO SAREBBE IL GRANDE SCOOP? -
Da troppo tempo Servizio pubblico e le edizioni precedenti fino a Samarcanda, si attardano più sullo spettacolo che su una vera agorà che affronti i mali profondi della società italiana.
Neppure Ballarò è più in grado di attrarre. Scelgono i fatti del momento che possono attirare il pubblico ma non sono mai in grado di approfondire. Lo stesso dicasi dell’Infedele, di Omnibus, di In onda, di Otto e mezzo, di Agorà. Va in onda la politica spettacolo che contribuisce a stancare ulteriormente il pubblico che bene o male sarebbe intenzionato a seguire malgrado tutto la politica. Sono in molti, da tempo a dirmi: <<Non ce la faccio più a guardarli>>
Anche se molto abile nello slalom, Santoro, il miglior anchorman sulla piazza, ogni tanto cade nella tentazione illiberare di togliere la parola o cambiare discorso quando viene proposto qualcosa a lui non gradito.
Lo ha fatto anche ieri sera Formigli in maniera piuttosto rozza e poco professionale quando ha tolto la parola a D’Agostino, solo perché stava dicendo cose sgradevoli sulla casta. E' severamente proibito.
Queste cose sanno tanto di Unione sovietica e Peppone e Don Camillo. Il pensiero liberale, pur di sinistra stenta a prendere piede. E’ una questione di cultura.
*
Mario Monti è sempre più berlusconiano.
«Credo che molte delle cose che sono state fatte abbiano sofferto di angustia, ma prese tutte insieme hanno permesso di evitare che l'Italia avesse un tracollo forse per lungo tempo irreversibile e con essa l'Europa».
L’economia industriale e l’annessa economia commerciale non sono proprio il forte dell’economista Monti. In 10 mesi ha contribuito a radere al suolo il sistema economico italiano dopo che la coppia di bucanieri della Tortuga, Berlusconi e Tremonti ha dato il primo colpo fatale
Neppure uno della “razza padrona” come Marpionne gli crede se dopo la sparata della luce in fondo al tunnel è sua la risposta che quella luce è un treno che ci viene addosso.
Sempre a Bari:
LA GUERRA DI CIVILTA' - «Abbiamo intrapreso una guerra di civiltà contro l'evasione fiscale e altre cose che sarebbe riduttivo da considerare fenomeni economici e finanziari ma minano la fiducia verso il vicino, verso il lontano e verso lo Stato».
Infatti, il suo ministro dello Sviluppo economico è indagato da due procure per frode fiscale quando guidava Banca Intesa.
In fondo, sappiamo tutti che la pubblicità è l’anima del commercio.
Nonno Monti continua a raccontare la favoletta che si intravvede la ripresa. Per quanto riguarda il costo della benzina che sparando i prezzi al consumo verso l’alto, con il conseguente risultato di ridurre il commercio e di conseguenza la produzione, che favoriscono la chiusura delle imprese e dell’incremento della disoccupazione, nono Monti non ha fatto assolutamente nulla mentre Hollande che ha intuito immediatamente il problema in una Francia appena entrata in recessione ha cercato di ridurre il prezzo alla pompa tagliando qualche accisa. Qui, piuttosto che tagliare l’accisa sulla guerra d’Abissinia di quasi cento anni fa, sul Belice e tutte le altre ridicole minchionerie da Repubblica con l’anello al naso, preferirebbero farsi tagliare i cabbasisi.
Nel gran caos del Pd, sottolineato da Cacciari ci stanno delle strane posizioni che sfuggono ad una logica e razionale comprensione, in cui a fianco del comunista incallito ultrasettantenne che dichiara di non votare più Pd perché “fanno letteralmente schifo”, ma tiene un’ammirazione smisurata per Monti, ci stanno coetanei che vedrebbero bene Enrico Letta alla presidenza del Consiglio. Un vecchio detto milanese recita: “Cent co’,..cent crap”, che significa cento teste cento pensieri differenti. Da questo si può desumere perché la sinistra non è mai stata vincente in Italia ma è portatrice di un frazionismo disperato.
A Milano la Via Montenapoleone è considerata il santuario dei miliardari. Li se di soldi non ne hai che ti escono dalle orecchie è meglio che eviti di entrare nei negozi. Nessuno oserebbe pensare che la crisi possa lambire la Via dei miliardari.
Eppure, stranamente è così. I negozianti fanno presente che stanno in piedi perché la loro clientela è per l’80 % straniera, perché se dovessero contare su quella italiana avrebbero dovuto abbassare le saracinesche.
Anche i ricchi piangono? Perché allora Monti insiste a raccontare delle gran balle sulla crisi? Non è mica un obbligo copiare la cara salma.
*
L’assalto al fortino di Salmapache
La velina dei democristiani, L’Unità, quattro giorni fa occupandosi di Grillo, il pericolo pubblico numero uno, ha riportato un grafico, poi ripreso da IFQ, riguardante la crescita del M5S. Nel luglio 2011, il M5S stava al 4 % mentre ora sta al 15 %. Lo sa “anca quel che mena el ges”, lo sanno anche i sassi, ad eccezione di Dalemoni e dei democristiani del Pd, che questa crescita che farebbe invidia a chiunque è solo dovuta alla frantumazione e alla disgregazione dei partiti.
Sono 12 giorni che tra il movimento dei grillini e i Pd è guerra. Il Nazareno si comporta come se fosse assediato. Ancora prima hanno messo in atto la strategia di spaccare il fronte che si stava formando con il Sel e l’Idv.
Lo stato dell’arte ci consegna un Vendola con il piede in due scarpe. La sua posizione fortemente ambigua, lo ha spinto ad una mozione passata nell’assemblea del Sel in cui dichiarava mai con Casini.
Dalemoni a Reggio Emilia ha dichiarato che al di la della propaganda di Vendola e Casini, la prossima legislatura vedrà il Pd alleato di entrambi. Vendola a questa precisazione ha ritenuto giusto di non dover chiarire.
Ma l’assalto più pericoloso ed insidioso alla vecchia casta dei dinosauri mannari è portato da un iscritto al Pd, il sindaco di Firenze. Fortemente determinato a rottamare i compagni di classe di Garibaldi, Renzi si è messo in pista anzitempo giocando d’anticipo e sfruttando la presenza settembrina del pubblico del Piddì delle feste dei democrats.
La paura per i dinosauri mannari, è scattata immediatamente domenica scorsa a Reggio Emilia quando Renzi a modo suo è riuscito a conquistare la platea. Con toni grillini ha sedotto i giovani e sulla necessità di un ricambio generazionale ha convinto gli anziani, molto preoccupati della sorte dei figli e dei nipoti.
A confermare immediatamente le paure tradotte in strali da Dalemoni e Fioroni e dagli altri democristiani, il sondaggio di Piepoli ripreso dal Corriere ma non dagli altri quotidiani democristiani, in cui il sindaco di Firenze sopravanza il segretario del Pd, al 35 % contro il 27 %.
Oggi è sembrata una giornata di tregua ma che sta ad indicare che al Nazareno sono sotto shock, come se il plafone gli fosse caduto in testa.
Sono in una situazione alquanto difficile e complicata perché la prima tentazione in assoluto, quella di far saltare le primarie ora che Renzi è in testa, li esporrebbe al ridicolo e gli farebbe perdere un’ulteriore barcata di voti.
Se accettano la sfida delle primarie le poltrone e le forchette della casta sono in pericolo. La notizia è anch’essa di ieri, una giornata nera per i defunti.
Alla destra piace Renzi. Esiste la fondata certezza che alle primarie, per come sono concepite ora, i destri adoranti Renzi si mettano in fila in massa per farlo vincere. Se non fosse riconoscibile, anche Cicchitto si metterebbe in fila per di squassare il Pd dato vincente. Ma non è detto che paghi anonimi per farlo.
Sulla sostanza dell’intervento di Roberto D’Agostino di ieri sera a Piazzapulita e del successivo intervento sul suo sito mi trovo d’accordo.
1- UN PAESE CORROTTO? PARTITI MARCI? ECONOMIA INFETTA? NO! IERI SERA, GRAZIE A “PIAZZAPULITA” ABBIAMO FINALMENTE SCOPERTO QUAL E’ IL VERO PROBLEMA CHE AFFLIGGE ‘STO caXXo DI PAESE: CASALEGGIO E LA MANCATA DEMOCRAZIA NEL MOVIMENTO 5 STELLE! - 2- LA BOMBA CONTRO GRILLO E’ UN AUDIO (DEMOCRATICAMENTE) “RUBATO” DI QUATTRO MESI FA DI GIOVANNI FAVIA, NIENTEMENO CONSIGLIERE REGIONALE GRILLINO DELL'EMILIA ROMAGNA - 3- IL “MOSTRO” CASALEGGIO NE ESCE ALLA GRANDE: “E’ UNA MENTE FREDDISSIMA. MOLTO ACCULTURATA E MOLTO INTELLIGENTE, CHE DI ORGANIZZAZIONE, DI DINAMICHE UMANE, DI POLITICA SE NE INTENDE” (ROBA DA CANDIDARLO SUBITO PREMIER, ALTRO CHE GRILLO!) - 4- MA SI PUO’ CERCARE LA PAGLIUZZA NELL’OCCHIO DEL GRILLISMO QUANDO LA CLASSE POLITICA ITALICA HA UN CANTIERE DI TRAVI NEL CULO? E QUESTO SAREBBE IL GRANDE SCOOP? -
Da troppo tempo Servizio pubblico e le edizioni precedenti fino a Samarcanda, si attardano più sullo spettacolo che su una vera agorà che affronti i mali profondi della società italiana.
Neppure Ballarò è più in grado di attrarre. Scelgono i fatti del momento che possono attirare il pubblico ma non sono mai in grado di approfondire. Lo stesso dicasi dell’Infedele, di Omnibus, di In onda, di Otto e mezzo, di Agorà. Va in onda la politica spettacolo che contribuisce a stancare ulteriormente il pubblico che bene o male sarebbe intenzionato a seguire malgrado tutto la politica. Sono in molti, da tempo a dirmi: <<Non ce la faccio più a guardarli>>
Anche se molto abile nello slalom, Santoro, il miglior anchorman sulla piazza, ogni tanto cade nella tentazione illiberare di togliere la parola o cambiare discorso quando viene proposto qualcosa a lui non gradito.
Lo ha fatto anche ieri sera Formigli in maniera piuttosto rozza e poco professionale quando ha tolto la parola a D’Agostino, solo perché stava dicendo cose sgradevoli sulla casta. E' severamente proibito.
Queste cose sanno tanto di Unione sovietica e Peppone e Don Camillo. Il pensiero liberale, pur di sinistra stenta a prendere piede. E’ una questione di cultura.
*
Mario Monti è sempre più berlusconiano.
«Credo che molte delle cose che sono state fatte abbiano sofferto di angustia, ma prese tutte insieme hanno permesso di evitare che l'Italia avesse un tracollo forse per lungo tempo irreversibile e con essa l'Europa».
L’economia industriale e l’annessa economia commerciale non sono proprio il forte dell’economista Monti. In 10 mesi ha contribuito a radere al suolo il sistema economico italiano dopo che la coppia di bucanieri della Tortuga, Berlusconi e Tremonti ha dato il primo colpo fatale
Neppure uno della “razza padrona” come Marpionne gli crede se dopo la sparata della luce in fondo al tunnel è sua la risposta che quella luce è un treno che ci viene addosso.
Sempre a Bari:
LA GUERRA DI CIVILTA' - «Abbiamo intrapreso una guerra di civiltà contro l'evasione fiscale e altre cose che sarebbe riduttivo da considerare fenomeni economici e finanziari ma minano la fiducia verso il vicino, verso il lontano e verso lo Stato».
Infatti, il suo ministro dello Sviluppo economico è indagato da due procure per frode fiscale quando guidava Banca Intesa.
In fondo, sappiamo tutti che la pubblicità è l’anima del commercio.
Nonno Monti continua a raccontare la favoletta che si intravvede la ripresa. Per quanto riguarda il costo della benzina che sparando i prezzi al consumo verso l’alto, con il conseguente risultato di ridurre il commercio e di conseguenza la produzione, che favoriscono la chiusura delle imprese e dell’incremento della disoccupazione, nono Monti non ha fatto assolutamente nulla mentre Hollande che ha intuito immediatamente il problema in una Francia appena entrata in recessione ha cercato di ridurre il prezzo alla pompa tagliando qualche accisa. Qui, piuttosto che tagliare l’accisa sulla guerra d’Abissinia di quasi cento anni fa, sul Belice e tutte le altre ridicole minchionerie da Repubblica con l’anello al naso, preferirebbero farsi tagliare i cabbasisi.
Nel gran caos del Pd, sottolineato da Cacciari ci stanno delle strane posizioni che sfuggono ad una logica e razionale comprensione, in cui a fianco del comunista incallito ultrasettantenne che dichiara di non votare più Pd perché “fanno letteralmente schifo”, ma tiene un’ammirazione smisurata per Monti, ci stanno coetanei che vedrebbero bene Enrico Letta alla presidenza del Consiglio. Un vecchio detto milanese recita: “Cent co’,..cent crap”, che significa cento teste cento pensieri differenti. Da questo si può desumere perché la sinistra non è mai stata vincente in Italia ma è portatrice di un frazionismo disperato.
A Milano la Via Montenapoleone è considerata il santuario dei miliardari. Li se di soldi non ne hai che ti escono dalle orecchie è meglio che eviti di entrare nei negozi. Nessuno oserebbe pensare che la crisi possa lambire la Via dei miliardari.
Eppure, stranamente è così. I negozianti fanno presente che stanno in piedi perché la loro clientela è per l’80 % straniera, perché se dovessero contare su quella italiana avrebbero dovuto abbassare le saracinesche.
Anche i ricchi piangono? Perché allora Monti insiste a raccontare delle gran balle sulla crisi? Non è mica un obbligo copiare la cara salma.
*
L’assalto al fortino di Salmapache
La velina dei democristiani, L’Unità, quattro giorni fa occupandosi di Grillo, il pericolo pubblico numero uno, ha riportato un grafico, poi ripreso da IFQ, riguardante la crescita del M5S. Nel luglio 2011, il M5S stava al 4 % mentre ora sta al 15 %. Lo sa “anca quel che mena el ges”, lo sanno anche i sassi, ad eccezione di Dalemoni e dei democristiani del Pd, che questa crescita che farebbe invidia a chiunque è solo dovuta alla frantumazione e alla disgregazione dei partiti.
Sono 12 giorni che tra il movimento dei grillini e i Pd è guerra. Il Nazareno si comporta come se fosse assediato. Ancora prima hanno messo in atto la strategia di spaccare il fronte che si stava formando con il Sel e l’Idv.
Lo stato dell’arte ci consegna un Vendola con il piede in due scarpe. La sua posizione fortemente ambigua, lo ha spinto ad una mozione passata nell’assemblea del Sel in cui dichiarava mai con Casini.
Dalemoni a Reggio Emilia ha dichiarato che al di la della propaganda di Vendola e Casini, la prossima legislatura vedrà il Pd alleato di entrambi. Vendola a questa precisazione ha ritenuto giusto di non dover chiarire.
Ma l’assalto più pericoloso ed insidioso alla vecchia casta dei dinosauri mannari è portato da un iscritto al Pd, il sindaco di Firenze. Fortemente determinato a rottamare i compagni di classe di Garibaldi, Renzi si è messo in pista anzitempo giocando d’anticipo e sfruttando la presenza settembrina del pubblico del Piddì delle feste dei democrats.
La paura per i dinosauri mannari, è scattata immediatamente domenica scorsa a Reggio Emilia quando Renzi a modo suo è riuscito a conquistare la platea. Con toni grillini ha sedotto i giovani e sulla necessità di un ricambio generazionale ha convinto gli anziani, molto preoccupati della sorte dei figli e dei nipoti.
A confermare immediatamente le paure tradotte in strali da Dalemoni e Fioroni e dagli altri democristiani, il sondaggio di Piepoli ripreso dal Corriere ma non dagli altri quotidiani democristiani, in cui il sindaco di Firenze sopravanza il segretario del Pd, al 35 % contro il 27 %.
Oggi è sembrata una giornata di tregua ma che sta ad indicare che al Nazareno sono sotto shock, come se il plafone gli fosse caduto in testa.
Sono in una situazione alquanto difficile e complicata perché la prima tentazione in assoluto, quella di far saltare le primarie ora che Renzi è in testa, li esporrebbe al ridicolo e gli farebbe perdere un’ulteriore barcata di voti.
Se accettano la sfida delle primarie le poltrone e le forchette della casta sono in pericolo. La notizia è anch’essa di ieri, una giornata nera per i defunti.
Alla destra piace Renzi. Esiste la fondata certezza che alle primarie, per come sono concepite ora, i destri adoranti Renzi si mettano in fila in massa per farlo vincere. Se non fosse riconoscibile, anche Cicchitto si metterebbe in fila per di squassare il Pd dato vincente. Ma non è detto che paghi anonimi per farlo.