"Allahu Akbar!"
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Re: "Allahu Akbar!"
Diciamo che funziona così........
Isis 2/ Isis, rapito in Libia da jihadisti alleati un francese dipendente di Total
Durante l'attacco, avvenuto nella regione di Al Jafra, a sud della città di Sirte, sono rimasti uccisi alcuni operai di cui non si conosce la nazionalità. I rapitori, secondo fonti militari e di sicurezza, sono militanti di Ansar al Sharia, gruppo vicino allo Stato islamico
di F. Q. | 4 febbraio 2015
Nuovo rapimento di un occidentale da parte di un gruppo vicino allo Stato islamico. Un cittadino francese che lavora per il gruppo petrolifero Total è stato rapito in Libia da jihadisti di Ansar al Sharia, formazione alleata dell’Isis. Lo riferiscono fonti militari e di sicurezza libiche. Il rapimento è stato compiuto da “persone armate appartenenti ad Ansar al Sharia, alleata dello Stato islamico”, precisano le fonti. I sequestratori “hanno attaccato un giacimento petrolifero” gestito dal gruppo francese “nella regione di Al Jafra, a sud della città di Sirte“.
Nell’attacco, stando alle stesse fonti, i jihadisti “hanno ucciso altri operai”, ma non sono stati precisati il numero o la nazionalità delle vittime, né si sa quando sia stato compiuto l’assalto. Anche il rapito francese viene qualificato come “operaio”. Nel marzo scorso sempre in Libia sono stati rapiti i tecnici italiani Marco Vallisa e Gianluca Salviato, entrambi liberati a novembre.
Martedì almeno 11 soldati libici sono stati uccisi e altri 25 sono rimasti feriti in una giornata di scontri con gruppi di militanti a Derna, nell’est della Libia, zona controllata da gruppi militanti legati allo Stato islamico e ad al-Qaeda. “Pesanti combattimenti tra l’esercito libico e militanti islamici sono scoppiati dopo che le truppe hanno cercato ieri di entrare nella città controllata dagli insorti”, ha riferito il portavoce delle forze armate libiche Ahmed Al-Mismari.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... l/1395393/
Isis 2/ Isis, rapito in Libia da jihadisti alleati un francese dipendente di Total
Durante l'attacco, avvenuto nella regione di Al Jafra, a sud della città di Sirte, sono rimasti uccisi alcuni operai di cui non si conosce la nazionalità. I rapitori, secondo fonti militari e di sicurezza, sono militanti di Ansar al Sharia, gruppo vicino allo Stato islamico
di F. Q. | 4 febbraio 2015
Nuovo rapimento di un occidentale da parte di un gruppo vicino allo Stato islamico. Un cittadino francese che lavora per il gruppo petrolifero Total è stato rapito in Libia da jihadisti di Ansar al Sharia, formazione alleata dell’Isis. Lo riferiscono fonti militari e di sicurezza libiche. Il rapimento è stato compiuto da “persone armate appartenenti ad Ansar al Sharia, alleata dello Stato islamico”, precisano le fonti. I sequestratori “hanno attaccato un giacimento petrolifero” gestito dal gruppo francese “nella regione di Al Jafra, a sud della città di Sirte“.
Nell’attacco, stando alle stesse fonti, i jihadisti “hanno ucciso altri operai”, ma non sono stati precisati il numero o la nazionalità delle vittime, né si sa quando sia stato compiuto l’assalto. Anche il rapito francese viene qualificato come “operaio”. Nel marzo scorso sempre in Libia sono stati rapiti i tecnici italiani Marco Vallisa e Gianluca Salviato, entrambi liberati a novembre.
Martedì almeno 11 soldati libici sono stati uccisi e altri 25 sono rimasti feriti in una giornata di scontri con gruppi di militanti a Derna, nell’est della Libia, zona controllata da gruppi militanti legati allo Stato islamico e ad al-Qaeda. “Pesanti combattimenti tra l’esercito libico e militanti islamici sono scoppiati dopo che le truppe hanno cercato ieri di entrare nella città controllata dagli insorti”, ha riferito il portavoce delle forze armate libiche Ahmed Al-Mismari.
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Re: "Allahu Akbar!"
La vox populi
il misantropo • un'ora fa
Beh, i francesi adesso faranno una bella manifestazione a Parigi e grideranno tutti: "je suis Charlie"!: subito dopo i rapitori se la faranno sotto e libereranno immantinente l'operaio, pagando un controriscatto di 10 milioini di dollari per il disturbo arrecato con mille scuse. Sbaglio o è stato proprio il nano Sarkozy, quand'era presidente, quello più agitato a voler attaccare la Libia per defenestrare Gheddafi e non sono stati i caccia francesi a localizzare Gheddafi e a segnalarlo ai ribelli che poi l'hanno catturato e fatto fuori? Beh, che si arrangino ora.
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Otello • 2 ore fa
total sarebbe il gruppo british che è diventato proprietario del petrolio libico giusto?
certo che sti inglesi cianno una sfortuna sfacciata, i tagliagole cacciano Gheddafi, anzi lo uccidono in modo ignomignoso e poi per puro caso, o per merito, il petrolio libico finisce ai british
solo fortuna, mica li hanno armati e pagati essi, no, no, no, che vado a pensare?
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alessandro • 2 ore fa
l'occidente ha un sacco di colpe per quello che sta succedendo in medio oriente resta comunque il fatto che per tener buona sta gente ci vogliono dittatori senza scrupoli.
la democrazia non la concepiscono.
non la concepiscono a casa loro figuriamoci quando vengono da noi.
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il misantropo • un'ora fa
Beh, i francesi adesso faranno una bella manifestazione a Parigi e grideranno tutti: "je suis Charlie"!: subito dopo i rapitori se la faranno sotto e libereranno immantinente l'operaio, pagando un controriscatto di 10 milioini di dollari per il disturbo arrecato con mille scuse. Sbaglio o è stato proprio il nano Sarkozy, quand'era presidente, quello più agitato a voler attaccare la Libia per defenestrare Gheddafi e non sono stati i caccia francesi a localizzare Gheddafi e a segnalarlo ai ribelli che poi l'hanno catturato e fatto fuori? Beh, che si arrangino ora.
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Otello • 2 ore fa
total sarebbe il gruppo british che è diventato proprietario del petrolio libico giusto?
certo che sti inglesi cianno una sfortuna sfacciata, i tagliagole cacciano Gheddafi, anzi lo uccidono in modo ignomignoso e poi per puro caso, o per merito, il petrolio libico finisce ai british
solo fortuna, mica li hanno armati e pagati essi, no, no, no, che vado a pensare?
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alessandro • 2 ore fa
l'occidente ha un sacco di colpe per quello che sta succedendo in medio oriente resta comunque il fatto che per tener buona sta gente ci vogliono dittatori senza scrupoli.
la democrazia non la concepiscono.
non la concepiscono a casa loro figuriamoci quando vengono da noi.
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Re: "Allahu Akbar!"
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alessandro • 2 ore fa
l'occidente ha un sacco di colpe per quello che sta succedendo in medio oriente resta comunque il fatto che per tener buona sta gente ci vogliono dittatori senza scrupoli.
la democrazia non la concepiscono.
non la concepiscono a casa loro figuriamoci quando vengono da noi.
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E' una corrente di pensiero piuttosto diffusa, quella che gli arabetti non concepiscono la democrazia.
Se osservassero più da vicini gli avvenimenti italiani, capirebbero che neppure noi, malgrado tutto, non concepiamo la democrazia.
Confondiamo troppo spesso che non si capisca la differenza tra "autorevole" e "autoritario".
Anche a noi i ducetti piacciono ancora.
alessandro • 2 ore fa
l'occidente ha un sacco di colpe per quello che sta succedendo in medio oriente resta comunque il fatto che per tener buona sta gente ci vogliono dittatori senza scrupoli.
la democrazia non la concepiscono.
non la concepiscono a casa loro figuriamoci quando vengono da noi.
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E' una corrente di pensiero piuttosto diffusa, quella che gli arabetti non concepiscono la democrazia.
Se osservassero più da vicini gli avvenimenti italiani, capirebbero che neppure noi, malgrado tutto, non concepiamo la democrazia.
Confondiamo troppo spesso che non si capisca la differenza tra "autorevole" e "autoritario".
Anche a noi i ducetti piacciono ancora.
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Re: "Allahu Akbar!"
Ma anche col nostro ducetto gli Inglesi all'inizio flirtavano che era un piacere... infatti Mussolini fu fatto baronetto da Sua Maestà Britannica... poi dopo, zitti zitti, gli "revocarono" il titolo... ex post.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: "Allahu Akbar!"
Giappone, gli ostaggi dell’Isis e l’ipotesi di revisione costituzionale di Abe
Oriente Furioso
Secondo il settimanale "Shukan Post", la vicenda dei cittadini giapponesi rapiti dal Califfato sarebbe stata usata dal governo per accelerare la modifica della Costituzione e rendere possibile un intervento militare laddove gli interessi nazionali vengano messi a rischio
di Pio d'Emilia | 5 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... e/1395849/
Oriente Furioso
Secondo il settimanale "Shukan Post", la vicenda dei cittadini giapponesi rapiti dal Califfato sarebbe stata usata dal governo per accelerare la modifica della Costituzione e rendere possibile un intervento militare laddove gli interessi nazionali vengano messi a rischio
di Pio d'Emilia | 5 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... e/1395849/
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Re: "Allahu Akbar!"
Pilota arso vivo, Isis punisce la Giordania e punta ad estendere la guerra civile
L'immagine del pilota giordano che arde nella gabbia vuole simboleggiare la volontà del nuovo stato, il califfato, di incenerire il vecchio ordine, quello creato dalle forze occidentali nel dopoguerra. Lo scopo dei fondamentalisti è costringere Amman ad entrare apertamente nel conflitto
di Loretta Napoleoni | 5 febbraio 2015 COMMENTI
“Occhio per occhio, dente per dente”, questo il mantra che riecheggia nel mondo mussulmano all’indomani della morte che lo Stato islamico ha inflitto al pilota giordano catturato un paio di mesi fa durante un’incursione contro il Califfato.
Un inno alla vendetta, insomma, che mette a nudo un aspetto profondamente arcaico, barbaro di questa regione. Il desiderio di feroce rappresaglia e la personalizzazione di questa stessa, infatti, non sembra più essere circoscritto ai gruppi armati, ai signori della guerra, alle tribù sunnite vessate dalla guerra civile ma se ne intravedono i contorni anche nella reazione delle élite politiche e di quelle culturali mussulmane alla provocazione dello Stato Islamico. Perché in fondo di questo si tratta: una sfida aperta al Medio Oriente.
La morte di Moaz al-Kassasbeh, il pilota giordano, è particolarmente raccapricciante in quanto il Corano vieta qualsiasi menomazione del corpo e detta regole ben precise riguardo alla sepoltura.
I cristiani le conoscono perché vengono descritte nel nuovo testamento riguardo alla sepoltura di Gesù. Il corpo deve essere lavato, asciugato ed avvolto in un lenzuolo, il sudario.
Bruciare un mussulmano, dunque, è un atto di sfida soprattutto a questo mondo, e si badi bene non solo alla fetta sciita considerata dai sunniti eretica, ma anche a quella sunnita, di cui la dinastia giordana Hashemita fa parte, che è fedele all’occidente.
Il Medio Oriente è una regione in fiamme e l’immagine di Moaz al-Kassasbeh – membro della tribù giordana che appoggia da sempre la monarchia Hashemita – che arde vivo dentro una gabbia vuole simboleggiare la volontà del nuovo stato, il califfato, di incenerire il vecchio ordine, quello creato dalle forze occidentali nel dopoguerra.
E la benzina versata sulla tunica del pilota simboleggia la sete di selvaggia vendetta che arde ormai dovunque.
Vendetta contro l’occidente, contro le élite oligarchiche mussulmane ed, a giudicare dalle reazioni nel Medio Oriente, anche contro lo Stato Islamico che apertamente dichiara di voler ridisegnare la mappa di questa regione a favore dei sunniti seguaci del salafismo radicale.
Di fronte alla provocazione dell’Isis anche la Giordania, una nazione che ha dato prova di stabilità politica nei momenti più difficili, ha reagito d’istinto usando la pancia e non il cervello, con la violenza della vendetta.
All’alba di mercoledì è stata impiccata Sajida al-Rishawi, la donna irachena condannata per gli attentati del 2005 ad Amman che l’Isis aveva chiesto si scambiare con il giornalista giapponese Goto.
E’ stato giustiziato anche un altro prigioniero, Ziad al-Karbouli, combattente di al Qaeda, che era nel braccio della morte dal 2008 per aver pianificano attacchi terroristici contro cittadini giordani in Iraq.
La Giordania, bisogna ricordare, è stata la culla del salafismo radicale, la corrente religiosa a cui si ispira l’Isis.
Negli anni Novanta, a seguito della decisione di Amman di riconoscere il diritto di Israele di esistere nel Medio Oriente, è nato Al Tawhid, il gruppo armato da cui deriva lo Stato Islamico.
Si tratta dunque di una nazione che da sempre è nel mirino delle varie incarnazioni dell’Isis, da al Tawhid al Jihad di al Zarqawi fino al moderno Stato Islamico.
E questo spiega i video che mostrano la gioia dei combattenti dell’Isis di fronte alla cattura del pilota giordano.
La provocazione al mondo mussulmano non è circoscritta alla Giordania, viene raccolta un po’ dovunque anche in Egitto dove dall’università di Al Azhar si levano grida di vendetta.
I militanti dello Stato Islamico sono assassini meritano di essere “uccisi, crocifissi o anche di avere i loro arti amputati,” e dunque viene riservato loro un trattamento simile a quello del giovane pilota, volutamente senza rispetto, trattamento vietato dal Corano.
Due sono le domande che bisogna porsi: quali gli obiettivi di questa aperta provocazione da parte dell’Isis e quali saranno le politiche degli stati mussulmani che lo Stato Islamico sta sfidando?
E’ chiaro che il Califfato vuole costringere la Giordania ad entrare apertamente nel conflitto, l’uso dell’esercito contro l’Isis in Siria o in Iraq potrebbe destabilizzare la Giordania, spingendola lungo un sentiero ben noto alla Siria.
Ed è chiaro che la leadership del Califfato vuole questo, un allargamento del perimetro della guerra civile nel Medio Oriente perché questo è il cibo di cui da sempre si nutre.
Sarà difficile per la monarchia giordana evitare di scivolare lungo questa china, la popolazione domanda una rappresaglia armata e non sarà soddisfatta dall’esecuzione di due membri del jihadismo.
Discorso analogo vale per tutto il mondo mussulmano, non sarà facile per le élite non reagire d’istinto per soddisfare le grida di vendetta che il mantra “occhio per occhio dente per dente” porta con se.
Nessuna nazione è abbastanza stabile per permettersi di ignorare la rabbia popolare. Ma cadere nella trappola tesa dall’Isis vuol dire rischiare davvero di incenerire tutta la regione.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... o/1399503/
L'immagine del pilota giordano che arde nella gabbia vuole simboleggiare la volontà del nuovo stato, il califfato, di incenerire il vecchio ordine, quello creato dalle forze occidentali nel dopoguerra. Lo scopo dei fondamentalisti è costringere Amman ad entrare apertamente nel conflitto
di Loretta Napoleoni | 5 febbraio 2015 COMMENTI
“Occhio per occhio, dente per dente”, questo il mantra che riecheggia nel mondo mussulmano all’indomani della morte che lo Stato islamico ha inflitto al pilota giordano catturato un paio di mesi fa durante un’incursione contro il Califfato.
Un inno alla vendetta, insomma, che mette a nudo un aspetto profondamente arcaico, barbaro di questa regione. Il desiderio di feroce rappresaglia e la personalizzazione di questa stessa, infatti, non sembra più essere circoscritto ai gruppi armati, ai signori della guerra, alle tribù sunnite vessate dalla guerra civile ma se ne intravedono i contorni anche nella reazione delle élite politiche e di quelle culturali mussulmane alla provocazione dello Stato Islamico. Perché in fondo di questo si tratta: una sfida aperta al Medio Oriente.
La morte di Moaz al-Kassasbeh, il pilota giordano, è particolarmente raccapricciante in quanto il Corano vieta qualsiasi menomazione del corpo e detta regole ben precise riguardo alla sepoltura.
I cristiani le conoscono perché vengono descritte nel nuovo testamento riguardo alla sepoltura di Gesù. Il corpo deve essere lavato, asciugato ed avvolto in un lenzuolo, il sudario.
Bruciare un mussulmano, dunque, è un atto di sfida soprattutto a questo mondo, e si badi bene non solo alla fetta sciita considerata dai sunniti eretica, ma anche a quella sunnita, di cui la dinastia giordana Hashemita fa parte, che è fedele all’occidente.
Il Medio Oriente è una regione in fiamme e l’immagine di Moaz al-Kassasbeh – membro della tribù giordana che appoggia da sempre la monarchia Hashemita – che arde vivo dentro una gabbia vuole simboleggiare la volontà del nuovo stato, il califfato, di incenerire il vecchio ordine, quello creato dalle forze occidentali nel dopoguerra.
E la benzina versata sulla tunica del pilota simboleggia la sete di selvaggia vendetta che arde ormai dovunque.
Vendetta contro l’occidente, contro le élite oligarchiche mussulmane ed, a giudicare dalle reazioni nel Medio Oriente, anche contro lo Stato Islamico che apertamente dichiara di voler ridisegnare la mappa di questa regione a favore dei sunniti seguaci del salafismo radicale.
Di fronte alla provocazione dell’Isis anche la Giordania, una nazione che ha dato prova di stabilità politica nei momenti più difficili, ha reagito d’istinto usando la pancia e non il cervello, con la violenza della vendetta.
All’alba di mercoledì è stata impiccata Sajida al-Rishawi, la donna irachena condannata per gli attentati del 2005 ad Amman che l’Isis aveva chiesto si scambiare con il giornalista giapponese Goto.
E’ stato giustiziato anche un altro prigioniero, Ziad al-Karbouli, combattente di al Qaeda, che era nel braccio della morte dal 2008 per aver pianificano attacchi terroristici contro cittadini giordani in Iraq.
La Giordania, bisogna ricordare, è stata la culla del salafismo radicale, la corrente religiosa a cui si ispira l’Isis.
Negli anni Novanta, a seguito della decisione di Amman di riconoscere il diritto di Israele di esistere nel Medio Oriente, è nato Al Tawhid, il gruppo armato da cui deriva lo Stato Islamico.
Si tratta dunque di una nazione che da sempre è nel mirino delle varie incarnazioni dell’Isis, da al Tawhid al Jihad di al Zarqawi fino al moderno Stato Islamico.
E questo spiega i video che mostrano la gioia dei combattenti dell’Isis di fronte alla cattura del pilota giordano.
La provocazione al mondo mussulmano non è circoscritta alla Giordania, viene raccolta un po’ dovunque anche in Egitto dove dall’università di Al Azhar si levano grida di vendetta.
I militanti dello Stato Islamico sono assassini meritano di essere “uccisi, crocifissi o anche di avere i loro arti amputati,” e dunque viene riservato loro un trattamento simile a quello del giovane pilota, volutamente senza rispetto, trattamento vietato dal Corano.
Due sono le domande che bisogna porsi: quali gli obiettivi di questa aperta provocazione da parte dell’Isis e quali saranno le politiche degli stati mussulmani che lo Stato Islamico sta sfidando?
E’ chiaro che il Califfato vuole costringere la Giordania ad entrare apertamente nel conflitto, l’uso dell’esercito contro l’Isis in Siria o in Iraq potrebbe destabilizzare la Giordania, spingendola lungo un sentiero ben noto alla Siria.
Ed è chiaro che la leadership del Califfato vuole questo, un allargamento del perimetro della guerra civile nel Medio Oriente perché questo è il cibo di cui da sempre si nutre.
Sarà difficile per la monarchia giordana evitare di scivolare lungo questa china, la popolazione domanda una rappresaglia armata e non sarà soddisfatta dall’esecuzione di due membri del jihadismo.
Discorso analogo vale per tutto il mondo mussulmano, non sarà facile per le élite non reagire d’istinto per soddisfare le grida di vendetta che il mantra “occhio per occhio dente per dente” porta con se.
Nessuna nazione è abbastanza stabile per permettersi di ignorare la rabbia popolare. Ma cadere nella trappola tesa dall’Isis vuol dire rischiare davvero di incenerire tutta la regione.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... o/1399503/
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Re: "Allahu Akbar!"
Mai in un momento difficile come questo, dove in Medio Oriente soffiano venti di guerra, ritorna utile conoscere cosa ne pensano gli italiani in materia.
La vox populi.
combattente 1918 • un'ora fa
Io mi auguro che il nostro Governo favorisca tutti quelli (ormai numerosi) che volontariamente vogliono andare a combattere i taglia gole dell'ISIS. Soprattutto mi auguro che l'Europa si svegli colpendo quelle nazioni canaglia che hanno addestrato e foraggiato l'ISIS.
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Io personalmente non ne conosco di volontari che vogliono andare a combattere i taglia gole dell'Isis.
E voi?
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Er pappero • un'ora fa
Ancora con questa storia che non bisogna rispondere con la violenza.
Secondo i ben pensanti di cui questa italietta è piena potremmo sconfiggere l'isis con le carte bollate , magari dandogliele in testa senza far troppo male. Quella della giordania era l'unica risposta possibile .
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John Law • 2 ore fa
La morte attraverso il fuoco la può infliggere solo Allah, a nessun altro è permesso, e il fatto che il pilota giordano sia stato ucciso in un modo così barbaro vuol dire che l'Isis è percorsa da troppi stranieri accorsi da ogni dove ma che sono islamici da poco. Male ha fatto l'Isis a mettersi contro la Giordania, dove regna uno degli ultimi due sovrani hashemiti, l'altro è in Marocco, e Hashemita vuol dire discendente diretto del Profeta. Se Abdallah decidesse di prendere il comando di una coalizione, araba beninteso, contro il califfato... potrebbe davvero riunire tutto l'autentico Islam, e estirpare per sempre la piaga terroristica.
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Giuseppemass • 2 ore fa
Quel BOIA che parla inglese perfetto prima di farsi prendere preferirà suicidarsi.......Gli faranno rimpiangere di essere nato se dovesse cadere tra le grinfie dei Giordani
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La vox populi.
combattente 1918 • un'ora fa
Io mi auguro che il nostro Governo favorisca tutti quelli (ormai numerosi) che volontariamente vogliono andare a combattere i taglia gole dell'ISIS. Soprattutto mi auguro che l'Europa si svegli colpendo quelle nazioni canaglia che hanno addestrato e foraggiato l'ISIS.
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Io personalmente non ne conosco di volontari che vogliono andare a combattere i taglia gole dell'Isis.
E voi?
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Er pappero • un'ora fa
Ancora con questa storia che non bisogna rispondere con la violenza.
Secondo i ben pensanti di cui questa italietta è piena potremmo sconfiggere l'isis con le carte bollate , magari dandogliele in testa senza far troppo male. Quella della giordania era l'unica risposta possibile .
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John Law • 2 ore fa
La morte attraverso il fuoco la può infliggere solo Allah, a nessun altro è permesso, e il fatto che il pilota giordano sia stato ucciso in un modo così barbaro vuol dire che l'Isis è percorsa da troppi stranieri accorsi da ogni dove ma che sono islamici da poco. Male ha fatto l'Isis a mettersi contro la Giordania, dove regna uno degli ultimi due sovrani hashemiti, l'altro è in Marocco, e Hashemita vuol dire discendente diretto del Profeta. Se Abdallah decidesse di prendere il comando di una coalizione, araba beninteso, contro il califfato... potrebbe davvero riunire tutto l'autentico Islam, e estirpare per sempre la piaga terroristica.
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Giuseppemass • 2 ore fa
Quel BOIA che parla inglese perfetto prima di farsi prendere preferirà suicidarsi.......Gli faranno rimpiangere di essere nato se dovesse cadere tra le grinfie dei Giordani
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Re: "Allahu Akbar!"
Isis, fonti curde su Twitter: “Giordania ha bombardato gli jihadisti a Mosul”
Mondo
Nei raid sarebbero rimasti uccisi 55 membri dell’Isis tra cui un loro leader, Abu-Obida Al-Tunisian: re Abdullah aveva promesso una guerra senza sosta ai fondamentalisti dopo la barbara uccisione del pilota Muath al-Kasaesbeh. Intanto la coalizione internazionale perde pezzi: gli Emirati Arabi avrebbero sospeso la partecipazione ai bombardamenti in dicembre
di F. Q. | 4 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... l/1398168/
Mondo
Nei raid sarebbero rimasti uccisi 55 membri dell’Isis tra cui un loro leader, Abu-Obida Al-Tunisian: re Abdullah aveva promesso una guerra senza sosta ai fondamentalisti dopo la barbara uccisione del pilota Muath al-Kasaesbeh. Intanto la coalizione internazionale perde pezzi: gli Emirati Arabi avrebbero sospeso la partecipazione ai bombardamenti in dicembre
di F. Q. | 4 febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... l/1398168/
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Re: "Allahu Akbar!"
CRIMINI CONTRO L'UMANITA'
Onu: Isis addestra bambini e li usa come kamikaze
Di Andrea Neri
05/02 04:51 CET
http://it.euronews.com/2015/02/05/onu-i ... -kamikaze/
Onu: Isis addestra bambini e li usa come kamikaze
Di Andrea Neri
05/02 04:51 CET
http://it.euronews.com/2015/02/05/onu-i ... -kamikaze/
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Re: "Allahu Akbar!"
DOPO L’ESECUZIONE DEL PILOTA
Isis: «Donna-ostaggio uccisa in raid»
Sarebbe vittima dei raid giordani
Kayla Jean Mueller sarebbe stata uccisa nell’operazione «martire Muath». Il Pentagono: «Al momento nessuna conferma». Amman: «Montatura per spaccare la coalizione»
di Redazione online
http://www.corriere.it/esteri/15_febbra ... e184.shtml
Isis: «Donna-ostaggio uccisa in raid»
Sarebbe vittima dei raid giordani
Kayla Jean Mueller sarebbe stata uccisa nell’operazione «martire Muath». Il Pentagono: «Al momento nessuna conferma». Amman: «Montatura per spaccare la coalizione»
di Redazione online
http://www.corriere.it/esteri/15_febbra ... e184.shtml
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