quo vadis PD ????

[Maucat]

>>con forze il cui DNA è totalmente avulso dall'ideale della Sx sia un pericolo ben maggiore di contaminazione


Che esagerazione!

Abbiamo i nipoti di Marx che votano per un simpatizzante di casa pound
contrario alla cittadinanza agli immigrati.
Pero` il problema sono una manciata di cattolici di sinistra profughi dal PPI.

Capito poi perche` si perde?


soloo42000

Si il problema sono quei cattolici che dici tu per vari motivi:
- Non sono una manciata ma molti di più e legati al loro passato DC nei metodi e nei riferimenti con lo SCV
- Non sono di sinistra
- Non sono neanche Cristiani perchè mi sembra che non seguano la Parola del Vangelo ma quella del potere temporale della Chiesa e del denaro...
- Condizionano troppo le scelte del PD nel nome di una corsa al centro che non ci ha mai visti vincitori.
- Vogliono trasformare il PD nella nuova DC...
Bastano come motivi?

Per quanto riguarda i nipotini di Marx che votano il simpatizzante di Casapound dubito che abbiano veramente discendenze dall'ideologia marxista... nel voto M5S vedo tante somiglianze col voto che mio padre mi narrava quando ero piccolo verso un movimento chiamato Uomo Qualunque, un voto che raccoglie lo scontento generato da una gestione di casta e clientelare (stile DC e ritorniamo all'argomento di prima...) della politica. Se si è buttata alle ortiche la questione morale di berlingueriana memoria è questo che poi si raccoglie...
Un politico guarda alla prossima elezione mentre lo statista guarda ai prossimi 30 anni e noi abbiamo avuto troppi politicanti da strapazzo nell'ultimo ventennio...
Tornare a Marx partendo dai vertici del PD (o come vorrete chiamare il contenitore della Sx) è basilare per evitare le aberrazioni che vedremo in questo voto.

[soloo42000]

- Non sono una manciata ma molti di più e legati al loro passato DC nei metodi e nei riferimenti con lo SCV
- Non sono di sinistra
- Non sono neanche Cristiani perchè mi sembra che non seguano la Parola del Vangelo ma quella del potere temporale della Chiesa e del denaro...
- Condizionano troppo le scelte del PD nel nome di una corsa al centro che non ci ha mai visti vincitori.
- Vogliono trasformare il PD nella nuova DC...

Appunto.
Come volevasi dimostrare.

Livore da antica bocciofila.
Circolo ARCI contro circolo ACLI.

Tutta qui la proposta per il Paese.
Fa bene Bersani a tirare dritto.

Salut.

soloo42000

[Maucat]

- Non sono una manciata ma molti di più e legati al loro passato DC nei metodi e nei riferimenti con lo SCV
- Non sono di sinistra
- Non sono neanche Cristiani perchè mi sembra che non seguano la Parola del Vangelo ma quella del potere temporale della Chiesa e del denaro...
- Condizionano troppo le scelte del PD nel nome di una corsa al centro che non ci ha mai visti vincitori.
- Vogliono trasformare il PD nella nuova DC...

Appunto.
Come volevasi dimostrare.

Livore da antica bocciofila.
Circolo ARCI contro circolo ACLI.

Tutta qui la proposta per il Paese.
Fa bene Bersani a tirare dritto.

Salut.

soloo42000

Beh se Bersani vuole tirare diritto in quella direzione lo farà senza il mio voto... e sarebbe la prima volta dal lontano 1976... vediamo quanta strada farà in quella direzione...
Il mio non è livore sono constatazioni oggettive alle quali tu non hai cercato nemmeno di dare una risposta... comunque.
Invece le proposte per il paese sono quelle di Ichino, del voto favorevole alla riforma Fornero al cercare l'inciucio a tutti i costi con Big Money... del non avere il coraggio di scelte progressiste di sinistra che superino i dettami delle Mura vaticane, di fare scelte di pulizia generazionale e morale nel partito che non ha mai avuto così tanti scandali nei 90 anni di vita precedente...
Sono disinteressarsi della sorte di centinaia di milioni di lavoratori che ancora hanno solo nella CGIL un piccolo appiglio (certamente non nel PD prono ad immolarli sull'altare dell'accordo con Monti)...

[mariok]

I personaggi di spicco sono due:
- Renzi
- Civati

La prima domanda che ci si deve porre è perché dopo la zia Leopolda I, Civati non segue più Renzi.

La seconda domanda è perché Renzi non ha convinto una platea di più o meno il 70 % che voleva il ricambio.

E' difficile rispondere senza inventarsi la realtà alla quale si vuole credere.

Per evitarlo, occorre mettere il più possibile in fila i fatti, per darsi una spiegazione plausibile.

Prima domanda: perché dopo la zia Leopolda I, Civati non segue più Renzi.

Non è stato il solo. Anche altri "giovani" come la Serracchiani, hanno fatto lo stesso.

Il dato di fatto è che Renzi ha sempre ribadito che non era sua intenzione costituire una corrente. Che non avrebbe fatto valere i voti presi alle primarie per ottenere un po' di posti per i "suoi". E così è stato.

Gori se ne è accorto (e lo ha accusato di ciò) dopo. Evidentemente gli altri se ne sono accorti prima ed hanno pensato più utile alle proprie ambizioni giocare da soli (vedi Serracchiani per le regionali in Friuli).

Seconda domanda: perché Renzi non ha convinto una platea di più o meno il 70 % che voleva il ricambio.

Altro dato di fatto: tutto l'establishment (non solo del PD ma anche di Sel) gli si è schierato contro. Senza esitare ad usare anche argomenti "forti" come quello di essere d'accordo col nemico (Arcore) o in combutta con i poteri finanziari forti (mentre loro facevano gli "inguacchi" con i compagnucci di Siena).

Sono vecchie volpi che un qualche potere di condizionamento ce l'hanno pure.

I paletti alzati con le regole "ad personam" e con un vero e proprio boigottaggio al ballottaggio (io, per esempio, alla fine ho rinunciato a votare, dopo che mi avevano spostato il seggio senza saperlo), insieme ad alcuni grossolani errori di comunicazione dello stesso Renzi verso la fine, hanno fatto il resto.

[mariok]

E se al posto di Bersani ci fosse stato Renzi?

Scritto da Emilio Fabio Torsello il 23 febbraio 2013 in Politica

L’ANALISI – A campagna elettorale chiusa, possiamo dirlo: se a guidare il Partito democratico ci fosse stato Matteo Renzi, forse la situazione della sinistra italiana non sarebbe adesso così in bilico (per non dire disastrosa), come si presenta. Dal notevole vantaggio iniziale, con un Pdl ridotto al lumicino, sferzato dagli scandali e dall’autorevolezza di Monti che faceva impallidire Berlusconi, il Partito democratico è stato capace di restare quasi immobile mentre i suoi avversari macinavano terreno. Come disse Crozza qualche tempo fa a Ballarò, rivolgendosi alla presidente dei senatori del Pd: “Finocchiaro, avete ancora un mese di tempo per perdere le elezioni”. Forse il Pd non le perderà, ma poco ci manca. E tutto grazie alle non-scelte del Segretario. Che a due tsunami mediatici come Grillo e Berlusconi ha opposto una comunicazione a dir poco all’acqua di rose.

Viene a questo punto da ragionare per assurdo: e se al posto di Pierluigi Bersani ci fosse stato Matteo Renzi? Sì, proprio quel sindaco che tanta sinistra radical chic poco sopporta, quello che chiede di innovare il partito, di avviare riforme che non vadano a braccetto con politiche troppo vicine a certa sinistra che sbandiera l’articolo 18 ma dimentica i precari, quello che ha la faccia più da Pdl che da Pd ma che – nonostante un pranzo ad Arcore – non ha mai nemmeno lontanamente pensato di abbandonare il suo partito, di fondarne uno proprio o di apparentarsi con i tanti che lo adulavano “a destra”. Perché Renzi non è di destra. E’ semplicemente uno che ha capito come dovrebbe andare il Partito democratico, e come invece non va. Perché da vent’anni a questa parte i periodi in cui il Pd ha governato si possono chiamare in italiano “parentesi”. Nemmeno troppo felici. Vent’anni in cui Berlusconi ha fatto il bello e il cattivo tempo, eppure nessuno – dall’altra parte – ha mai pensato che fosse il caso di cambiare il timoniere e la classe dirigente. Sembra che l’autocritica nel Pd non esista, che si commettano sempre gli stessi errori. Ovvio che poi arriva Grillo.

E con Renzi alla guida del Partito democratico, non si sarebbe sicuramente candidato Berlusconi (e non per paventate alleanze sotto banco ma perché davanti al “giovane” che si atteggia a Tony Blair italiano, avrebbe avuto mediaticamente poche chance). E forse sarebbe rimasto ai box anche Monti. Renzi avrebbe aizzato le folle così come lo abbiamo sempre visto fare, tanto da spaventare la dirigenza bersaniana che un mese e mezzo fa ha blindato le primarie per evitare il sorpasso. Di più: il Pd avrebbe stravinto. Con un leader giovane, carismatico (Bersani su questo punto esce demolito da un confronto impietoso con Berlusconi e Grillo), capace di far leva sul futuro e sulle speranze deluse da vent’anni di Pd impantanato e ingobbito.

A campagna elettorale conclusa, l’impressione è che Bersani non ci abbia creduto davvero. Che si sia quasi sorpreso di quel bel vantaggio iniziale e – come spaventato – si sia ritirato, lasciando il campo agli altri. A tutti gli altri. Da Grillo a Berlusconi, a Ingroia. Con un Vendola sempre più in difficoltà per le imbarazzanti aperture del segretario Pd al centro.

Se martedì dalle elezioni il Partito democratico uscirà ridimensionato, allora sarà il caso di chiederci: e se ci fosse stato Renzi?

http://www.dirittodicritica.com/2013/02 ... llo-46663/

[peanuts]

Secondo voi, stando così le cose, è l'ora di Renzi?
Bersani lascerà e il nuovo candidato sarà il sindaco di Firenze?

[Maucat]

E' l'ora di ripensare il PD perché così com'è non ha futuro...

[Amadeus]

Renzi contro Alfano, non ci sarebbe stata storia.

mannaggia

[mariok]

19:39 – Oggi
A Bettola Bersani sconfitto dal Centrodestra

A Bettola (Piacenza), paese natale di Pierluigi Bersani, si afferma la coalizione di centrodestra sia al Senato che alla Camera. Lo scrutinio definitivo dei voti per Palazzo Madama, infatti, vede prevalere con il 41% dei voti l'alleanza Pdl-Lega-Fdi-Destra-Mir, contro il 32,66 di Pd-Sel-Centro Democratico.
Stesso risultato alla Camera, dove il centrodestra ottiene il 41,4% contro il centrosinistra al 31,6%.

[peanuts]

Sì, penso sia meglio che Bersani si faccia da parte, per dignità.
Certo, io Renzi non lo voto manco morto.