UncleTom ha scritto:lilly ha scritto:Se passa il SI bisognerà temperare renzi non è affatto vero che farà come gli pare.In sintesi bisognerà invertire le cose cioè la leadership ad eccezzione di veti e controveti dovrà ascoltare il partito e i corpi intermedi cioè in breve nel modello westminster è il partito o l'alleanza che prevalgono,bisognerà rimettere mano al job act fare una legge sul pluralismo dell'informazione,tagliare la spesa superflua rimodellare il welfare contrastare l'elusione e l'evasione.Dopo il SI non ci saranno più scusanti e la riforma costituzionale potrà subire aggiustamenti in melius non in pejus
Su questo abbiamo pareri ed informazioni divergenti.
Se passa il SI bisognerà temperare renzi non è affatto vero che farà come gli pare.
Tutto ha inizio con la Seconda Guerra Mondiale.
Il nostro, secondo gli accordi Yalta, come Paese belligerante sconfitto, doveva rimanere sotto l’egida dei Paesi vincenti dell'Occidente.
Gli anglo americani. Gli americani soprattutto.
Noi da 70 anni siamo in pratica una colonia americana.
Se ti sottometti, campi per tutto il tempo naturale che ti assegna la natura.
Vedi Giulio Andreotti.
Se non ti sottometti, fai la fine di Aldo Moro.
Se commetti uno sgarro, prima o poi lo devi pagare. Vedi Bettino Craxi, quando si è impuntato su Sigonella.
Nel tempo gliel’hanno fatta pagare.
Le fonti sono abbastanza qualificate e diversificate, basta avere il tempo di cercare.
Fausto Carotenuto, ad esempio, viene presentato come esperto di politica e strategie mondiali, con una vasta esperienza governativa per conto di organizzazioni internazionali.
Che tradotto, da quanto reperibile su Google, era un ex funzionario dei servizi segreti in qualità di analista strategico.
E' il potere a fabbricare il terrore, ma il 30% non ci casca più | LIBRE
http://www.libreidee.org/2016/.../e-il- ... ci-casca-p...
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14 feb 2016 - E', in sintesi, la visione fornita in questi giorni da Fausto Carotenuto, già analista strategico dei servizi segreti italiani, ora animatore del network
Il Mistero della Situazione Internazionale - Libro - Fausto Carotenuto
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Fausto Carotenuto ha scritto di recente:
Carotenuto: parla Renzi, ma a decidere è Michael Ledeen
Scritto il 25/11/16 • nella Categoria: ideeCondividi
Siccome si sono resi conto del fatto che la gente sempre meno sopporta la centralizzazione europeista, i renziani hanno deciso di fare finta di essere antieuropeisti e minacciano addirittura la “disgregazione” della Ue. Hanno posto un veto al bilancio comunitario, in quanto non tiene conto delle esigenze italiane. Che non tenga conto delle vere esigenze degli italiani ce ne eravamo accorti da sempre, ma i vari Ciampi, Prodi, Napolitano, Letta, Monti, Mattarella e Renzi hanno sempre detto il contrario: «Ci vuole più Europa», hanno proclamato fino a ieri in ogni occasione, anche a sproposito. Come soluzione panacea di qualsiasi problema. Ci prendevano in giro prima come Renzi ci prende in giro adesso. Ora per loro il problema è vincere il referendum, con la gente che non vuole questa riforma costituzionale……….
…………. Del resto Renzi non avrebbe alcun problema – pur di sopravvivere politicamente – a trasformarsi da ”Clinton” in “Trump”. Tanto sarebbe tutto finto… solo questione di darla a bere agli italiani. E poi lui non gode solamente dell’appoggio della sinistra americana, quella clintoniana e obamiana, ma anche della destra di sostegno a Trump, attraverso personaggi inquietanti come Michael Ledeen, vera e propria ombra sul gabinetto Renzi. Potenza trasversale degli ambienti massonici…
Sì, proprio Michael Ledeen, quello delle mene americane sul caso Moro, quello espulso perfino dai nostri servizi segreti perché troppo intrigante, quello legato alla P2, quello coinvolto nel Nigergate e nello scandalo Iran-Contra, quello che per conto del reazionario Reagan si scontrò con Craxi nella notte di Sigonella (Craxi pagò amaramente quel gesto di indipendenza dagli Usa).
Quello di cui non si sanno la maggior parte delle cose che ha combinato in Italia, e sarebbe bene saperle… Quello che vuole che gli Stati Uniti aumentino radicalmente il livello dei loro interventi militari nel mondo. Quel Ledeen che è da anni intimo del pupillo di Renzi, Carrai, il cui ruolo è quello di coordinare i servizi segreti italiani… Quello che lavora per la Cia e per il Mossad contemporaneamente…
E’ chiaro, solo un segnale forte da parte degli italiani potrà porre almeno un freno a questa deriva anti-democratica: un bel No al referendum. Non vogliamo perdere ancora più rappresentatività, non vogliamo ancora più centralizzazione. Non vogliamo più multinazionali a rovinare il nostro territorio… Senato, regioni e province funzionano male? E allora facciamoli funzionare bene invece di abolirli… invece di togliere loro poteree abolirle, lasciando tutto in mano a pochi oscuri funzionari centrali influenzati da lobbisti predatori di tutte le razze.
CONTINUA
CONTINUA
Mentre l’economista Stefano Sylos Labini, qualche giorno addietro si è esercitato sul rapporto delle élite locali e Benito, Pinocchio Mussoloni- La Truffa.
Gerarchicamente però a prevalere sono le élite dell’oltre Atlantico, rappresentate da Michael Ledeen.
Che fossero le élite massonico-finanziarie che pilotano il mondo Occidentale lo si era capito già nel 2011, quando hanno deciso di far fuori Silvio Berlusconi.
A dirigere l’orchestra allora c’era il loro “Agente all’Avana”, Giorgio Napolitano, pilotato a suo tempo nello scranno più alto, per manovrare meglio.
La copertura era ancora valida. Re Giorgio aveva ingannato tutti con il suo passato da”comunista”.
Le élite decisero di mettere un loro uomo, legato ad Aspen, alla Trilaterale, a Bildelberg.
Naturalmente per fare le puttanate ed addossargli la colpa avevano chiamato un civile non facente parte della cerchia.
Nel caso specifico quella poraccia della Fornero entrata e sparita subito dopo il fattaccio.
Lei si porta a casa ancora oggi gli improperi della legge Fornero, vedi anche quel salumiere di Salvini, mentre la responsabilità era di Monti che metteva in pratica gli ordini della congrega.
Lui ne è uscito pulito, ma alla Fornero non è bastato il piantino liberatorio di quando ha presentato la puttanata voluta da altri.
Successivamente l’Agente all’Avana Napolitano, ha colpito ancora quando ha impedito a Bersani, di diventare premier.
Enrico Letta andava bene perché anche lui era socio di Bildelberg, Trilaterale, Aspen.
Ma Letta non ha voluto premere l’accelleratore quando le élite premevano.
E per questo è stato sostituito con un famelico buongustaio del potere che ha liquidato il mite Letta con #Enricostaisereno.
Scrive Sylos Labini:
Renzi presto a casa, ma intanto il lavoro sporco l’ha fatto
Scritto il 14/11/16 • nella Categoria: ideeCondividi
Il fenomeno Renzi può essere considerato come la risposta dell’establishment all’ascesa folgorante del M5S: banche, Confindustria, Marchionne, De Benedetti e lo stesso Berlusconi hanno puntato sul ricambio del vecchio gruppo dirigente del Pd ormai logoro e privo di qualsiasi spinta propulsiva. E così è stato creato Renzi il gran Rottamatore, una delle figure più reazionarie del periodo repubblicano. Renzi aveva il compito di fare esattamente quello che hanno fatto Monti e Letta, però doveva sembrare diverso agli occhi della gente perché il tracollo di Monti alle elezioni del 2013 scottava ancora. Renzi è stata una mossa giusta per le élite. Ha retto 3 anni, che è moltissimo per qualcuno incaricato di attuare politiche impopolari. Sparirà probabilmente nel 2018, se non prima, ma ha fatto quello di cui aveva bisogno chi l’ha messo lì: oltre ad aver ricoperto le imprese di incentivi che non sono serviti a rilanciare la nostra economia, ha finalmente spazzato via i diritti dei lavoratori.
Il problema è che la classe dirigente italiana non ha né coraggio né progetti, ma si muove con una strategia tipicamente opportunistica, di corto respiro e contraddittoria. Al riguardo sono illuminanti le dichiarazioni di Carlo De Benedetti: «La politica dell’austerità europea è una scelta folle ma non bisogna aumentare il deficit pubblico». Così come sono indicative le affermazioni del nuovo presidente della Confindustria: «L’errore, in questo momento storico, sono le azioni sulla domanda che prescindano dal resto». Ma come? Noi ci troviamo in una crisi di domanda da cui non riusciamo ad uscire perché le politiche di austerità impediscono qualsiasi azione espansiva, mentre la storia ha già dimostrato che non è possibile conseguire la riduzione del debito durante una fase di stagnazione economica. Infatti, lo stesso De Benedetti aveva affermato in un’altra intervista al “Corriere della Sera” che Renzi avrebbe dovuto ribellarsi alle regole europee nazionalizzando le banche in difficoltà e sforando il vincolo del 3% per fare investimenti nella banda larga e nel sapere. L’esatto contrario di ciò che ha detto qualche mese dopo.
E oggi noi dobbiamo essere riconoscenti al M5S se ci sarà il probabile suicidio politico di Renzi: nel momento in cui il M5S ha vinto le elezioni comunali a Roma e a Torino è diventato chiaro all’élite che il combinato disposto della modifica costituzionale e di una legge elettorale pensata per un sistema bipolare in un sistema tripolare poteva consentire al M5S di prendersi tutto, dalla Camera al Quirinale. Ma dobbiamo ricordarci che il M5S è il prodotto dello sfascio culturale della società italiana: se non fossimo caduti così in basso e se fosse esistita una vera forza socialista di massa il M5S non sarebbe mai nato. Per questo ci sono grandi interrogativi sul fatto che un movimento così eterogeneo e poco strutturato abbia le capacità di far riemergere dagli abissi la politica e l’economia del nostro paese.