La Terza Guerra Mondiale

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Re: La Terza Guerra Mondiale

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FRANCIA

Marsiglia, auto contro
due fermate dell’autobus:
una vittima
Foto|Video

di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi
L’autista è già stato fermato dalla polizia che lo sta interrogando. Le forze dell’ordine hanno chiesto alla
popolazione di evitare la zona del Vieux Port.

http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce


^^^^^^



•Ultima ora•


Marsiglia, "camionetta contro fermata dell'autobus: uccisa una donna"


http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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21 ago 2017 11:26
TERRORE INFINITO - A MARSIGLIA UN’AUTO SI E’ LANCIATA A TUTTA VELOCITA’ CONTRO DUE FERMATE DELL’AUTOBUS - UNA PERSONA E’ MORTA NELL’IMPATTO - L’AUTISTA E’ STATO FERMATO DALLA POLIZIA

(ANSA) - Un'auto si è lanciata a tutta velocità contro due fermate dell'autobus a Marsiglia, nel quartiere della Croix Rouge. I media parlano di un uomo rimasto ucciso. L'autista è già stato fermato dalla polizia che lo sta interrogando. Su Twitter le forze dell'ordine hanno chiesto alla popolazione di evitare la zona del vecchio porto della città.






OVRA IN AZIONE E' DIFFICOLTOSO POSTARE
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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IlFattoQuotidiano.it / Mondo

Marsiglia, “camionetta contro una fermata dell’autobus: uccisa una donna, un’altra ferita. Arrestato il conducente”
di F. Q. | 21 agosto 2017

Mondo

L’uomo fermato dalla polizia ha 35 anni e non è schedato tra i "sospetti

radicalizzati". Ha però alcuni precedenti penali e secondo una fonte vicina alle indagini ha problemi psichici

di F. Q. | 21 agosto 2017
16
• 259


Più informazioni su: Marsiglia
Un furgone bianco di marca Renault si è schiantato contro una fermata dell’autobus a Marsiglia, nel quartiere della Croix Rouge. Una donna di 41 anni è stata travolta e uccisa e un’altra, di 29, è rimasta ferita alle gambe. Il conducente del mezzo è stato arrestato ed è sotto interrogatorio. Poco dopo le 8 del mattino si era lanciato ad alta velocità contro un’altra fermata nello stesso nell’undicesimo arrondissement, senza provocare feriti. Su Twitter le forze dell’ordine hanno chiesto alla popolazione di evitare la zona del vecchio porto della città.
VIDEO
00:06
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08 ... e/3806930/


L’uomo fermato dalla polizia ha 35 anni e non è schedato tra i sospetti radicalizzati. Ha però alcuni precedenti penali per furto, traffico di stupefacenti e porto illegale di armi. Secondo una fonte vicina alle indagini, citata da Bmf Tv, avrebbe problemi psichici.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Oggi, nell’epoca dei mezzi di comunicazione di massa e della politica medializzata, il silenzio e il segreto sono armi spuntate.

Perciò, quando serve(e serve sempre più spesso) la verità deve essere occultata o neutralizzata in altro modo.

Quindi si offrono versioni di comodo dei fatti, si distrae l’attenzione dei problemi reali dando il massimo rilievo a questioni di scarsa importanza, si inventano pericoli e nemici inesistenti per eludere quelli veri.

Ma soprattutto, le verità scomode vengono neutralizzate riformulandole in maniera appropriata.

Vladimiro Giacché






21 ago 2017 13:27
1. SE VI STATE CHIEDENDO PERCHE’ L’ITALIA NON E’ MAI STATA ATTACCATA DAL TERRORISMO ISLAMICO, BUTTATE UN OCCHIO AGLI ACCORDI SEGRETI CHE IN PASSATO CI HANNO “SALVATO”

2. FU ALDO MORO IL PRIMO GARANTE DI INTESE AMBIGUE COL TERRORISMO ARABO, A COMINCIARE DAI PALESTINESI DELL'OLP FINO A GHEDDAFI, MOLTO AGGRESSIVO CON L'ITALIA

3. ESISTEVA UN PATTO NON SCRITTO TRA SERVIZI SEGRETI ITALIANI, L'ENI, L'OLP E STATI DEL MONDO ISLAMICO. OVVERO CONCEDERE, NEL NOSTRO PAESE, MANO LIBERA AI TERRORISTI NELLE LORO ATTIVITÀ CONTRO ALTRI PAESI, IN CAMBIO DI 'NON BELLIGERANZA'. E OGGI...



Paolo Guzzanti per “il Giornale”


Tocchiamo ferro: tutto può succedere, ma è un fatto che solo l'Italia finora è stata risparmiata da stragi del terrorismo islamico come quelle che hanno insanguinato Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio e Stati Uniti. Sappiamo dall'intelligence che sono in arrivo tremila terroristi specializzati per l'attaccare l'Europa, e che i servizi segreti sono impegnati in una guerra estrema fatta di tecnologia e intercettazioni.

É un dato di fatto che l'Italia la sta facendo franca da decenni, rispetto agli altri Stati colpiti dal terrorismo. Fra pochi mesi, nel maggio 2018, saranno trascorsi quarant'anni dall'assassinio del leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Fu questo statista il garante di patti segreti e contratti indecenti fra cui quello con il mondo islamico, a cominciare dai palestinesi dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e con Gheddafi, all' epoca molto aggressivo nei confronti dell' Italia che, pure, aveva favorito il colpo di Stato nel 1969.

Quella politica di accordi segreti e non sempre decenti col mondo islamico fu poi battezzata con il nome di «lodo Moro» e consisteva in un patto non scritto tra servizi segreti italiani, l' Eni, l' Olp palestinese e Stati del mondo islamico. Rispetto alla Francia e all' Inghilterra, l' Italia aveva il vantaggio di aver perso le colonie e si era risparmiata anche le feroci guerre di decolonizzazione.

Il «lodo» consisteva nel concedere mano libera ai terroristi islamici in Italia nelle loro attività contro altri Paesi, risparmiando il nostro: occhi chiusi e portafoglio aperto erano gli strumenti di quella politica. In Libano il colonnello Stefano Giovannone del servizio segreto italiano svolgeva il ruolo di abile smistatore di richieste e scambi.

Su tutto lo scacchiere mediorientale e dell'Europa dell' Est, l' Eni svolgeva una sua politica energetica totalmente autonoma dal governo, fin dalla sua fondazione quando aveva al comando l' ex partigiano cattolico Enrico Mattei, che per la sua intraprendenza fu fatto precipitare con il suo aereo sabotato, sembra, dai servizi segreti francesi.

Questa losca ma operativa «pax islamica» fu interrotta da gravi e sanguinose eccezioni. Nel 1985 un attacco palestinese all' aeroporto di Fiumicino e alla Sinagoga del Ghetto ebraico romano si concluse con una decina di morti. Nello stesso anno i palestinesi di Forza 17 dirottarono la nave italiana Achille Lauro dove trucidarono il cittadino ebreo americano Leon Klinghoffer paralizzato su una sedia a rotelle, delitto che portò ad una tensione altissima durante il governo Craxi, con soldati americani e carabinieri italiani nella base siciliana della Nato a Sigonella. Molti, fra cui chi scrive (come ex presidente della Commissione parlamentare d' inchiesta Mitrokhin) ritengono che la strage di Bologna del 2 agosto 1980 fosse un atto di rappresaglia violazione del «lodo Moro» seguita agli arresti di alcuni membri del gruppo palestinese Fplp di George Abbash.

Grazie allo stesso patto agiva indisturbato in Italia il terrorista Ilich Ramirez Sànchez, detto «Carlos lo sciacallo» che agiva per conto di molti gruppi terroristici arabi e su direttive della Stasi della Germania orientale attraverso la centrale del Kgb di Budapest. Carlos dall' ergastolo parigino mandò più volte messaggi in chiaro sulle responsabilità della strage di Bologna. A Parigi nel 2005 andai a raccogliere la testimonianza del giudice Jean-Luis Bruguière, il «Falcone francese» che aveva fatto condannare Carlos, il quale rivelò retroscena del tutto ignorati anche sull' attentato al papa Giovanni Paolo Secondo l' undici maggio 1981.

L' Italia godeva ancora dei privilegi di uno Stato-cerniera fra Ovest ed Est, fino alla fine della guerra fredda nel 1989, che determinò la vendetta americana inglese e francese contro la classe dirigente italiana con un' operazione del Fbi «Clean Hands», poi nota come «Mani Pulite», orchestrata dal FBI con la partecipazione del procuratore Rudolph Giuliani, concedendo di fatto mano libera alla successione dei comunisti di Achille Occhetto la cui ascesa fu bloccata dalla famosa «discesa in campo» di Silvio Berlusconi. Il lato americano dell' operazione «Clean hands» è narrata in ogni dettaglio in «The Italian Guillotine» di Burnett e Mantovani, mai tradotto in italiano.

Erano tramontati i tempi del «lodo Moro», ma l' Italia aveva comunque immagazzinato l' esperienza di decenni, poi dispiegata in con una nuova strategia dal governo Berlusconi per fronteggiare attraverso la Libia di Gheddafi l' esodo dall' Africa in Europa. Quella politica che è stata in questi giorni riproposta da Berlusconi e Tajani per una polizia confederata europea che metta insieme tutte le capacità ed esperienze.

Finora i nostri servizi segreti godono della fama meritata grazie allo scampato pericolo. Secondo il politologo americano Edward Luttwak, l' Italia ha sviluppato una strategia efficace contro il terrorismo islamico e dovrebbe essere presa ad esempio. Sarà il futuro immediato a dire se Luttwak eccede o no nella sua valutazione della capacità italiana di tenersi alla larga dalla furia islamica.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Loretta Napoleoni

Economia Occulta
Terrorismo, il fenomeno è globale. Armi e strategie devono essere trasnazionali
http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/lnapoleoni/
di Loretta Napoleoni | 20 agosto 2017
71
142
Più informazioni su: Attentato Barcellona, Burkina Faso, Terrorismo

Loretta Napoleoni
Economista
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Per capire davvero la minaccia che il terrorismo jihadista rappresenta a casa nostra bisogna avere una visione di grand’angolo. Gli eventi di Barcellona, anche se non collegati direttamente a quelli di Ouagadougou in Burkina Faso, fanno parte di una strategia del terrore nuova perché globalizzata. E’ paradossale che nessuno ci abbia pensato prima, in fondo quello che stiamo vivendo è un film dell’orrore iniziato l’11 settembre del 2001 quando al Qaeda ha lanciato il più spettacolare attacco terrorista transnazionale. Che è stato anche l’ultimo.
Da allora l’elemento globalizzante del terrorismo – finanziamenti da un paese, organizzazione dell’attacco in un altro ed azione in un terzo – è diventato ideologico. Il denaro non si muove più da un paese all’altro, non ci sono più i grossi sponsor, né esiste una regia centralizzata, una sorta di grande vecchio del terrore jihadista che muove soldi ed attentatori su una scacchiera mondiale. Esiste però un ombrello ideologico con venature nazionaliste, anti-imperialiste, un ombrello dove la lotta armata contro “gli infedeli” – termine volutamente generico – è lo strumento per riscattare secoli di alienazione.
L’elemento ideologico ha preso il sopravvento anche perché dall’11 settembre il costo unitario degli attentati terroristi è sceso vertiginosamente. Nuove metodologie sono subentrate, molte davvero ingegnose. L’attacco nel Burkina Faso, dove sono morte 18 persone, è il secondo del suo genere. Un commando armato apre il fuoco in un luogo pubblico, un ristorante, e miete tante più vittime possibile. Nel primo morirono 30 persone, la maggior parte erano clienti di un albergo di lusso.
In entrambi i casi si è voluta colpire la borghesia d’affari africana, chi insomma conta nel processo di modernizzazione autoctono del continente africano. L’ingegnosità sta nel modo in cui gli attacchi vengono finanziati da al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM), e cioè con i soldi dei riscatti degli ostaggi occidentali, soldi nostri. Milioni e milioni di euro consegnati ai rapitori dai nostri governi. La prova? Entrambi gli attentati sono avvenuti pochi mesi dopo il rilascio di ostaggi nel vicino Mali, dove AQIM ha i suoi quartier generali del business dei sequestri.
Anche nell’attentato di Barcellona ci imbattiamo nell’ingegnosità del terrorismo jihadista. Sebbene definito il settimo dall’inizio dell’anno condotto utilizzando un furgoncino per falciare la folla, in realtà non era questa la modalità prescelta. Sembra infatti che il piano originario fosse un altro: riempire i furgoncini di bombole del gas e farli esplodere tra la folla. Ma nella notte di mercoledì qualcosa non ha funzionato e l’abitazione ad Alcanar, una cittadina sulla costa a sud di Barcellona, dove si stavano preparando gli ordigni, è saltata in aria. A quel punto è scattato il piano B.
E’ probabile che gli attentatori africani non abbiano avuto alcuna relazione con quelli spagnoli ma entrambi mostrano le stesse capacità di adattamento sul piano finanziario e su quello logistico ed uccidono per i medesimi motivi. Si tratta di una nuova generazione di terroristi che potremmo definire autosufficienti, ogni gruppo è compartimentalizzato sotto tutti i punti di vista al punto che usare la parola cellule è sbagliato. Tuttavia ogni gruppo opera, si muove, interagisce sotto un ombrello ideologico ben definito, tessuto dall’abile retorica jihadista ed impacchettato per il grande consumo dal marketing dello Stato Islamico.
Ferme restando le modalità ed il finanziamento, il comportamento di questi gruppi varia a seconda delle strategie prodotte dalla macchina ideologica, è questo l’elemento chiave per prevedere le prossime mosse. E’ dal 2016 che la radicalizzazione globale non trova sfogo nel viaggio in Medio Oriente per costruire il Califfato ma è stata costretta ad operare a livello locale. I potenziali combattenti jihadisti, i guerrieri di Allah, si sono dovuti accontentare di fare i terroristi. Non c’è dubbio che tutti avrebbero preferito combattere contro gli infedeli nella loro Terra Santa piuttosto che sul selciato di Barcellona o nei ristoranti di Ouagadougou. Prima siamo stati noi a bloccare questi viaggi poi è stato al Baghdadi. “Rimanete dove siete e fate tutto ciò che potete”, così ha esortato i suoi seguaci stranieri. Meglio fare una strage a Nizza che farsi saltare in aria a Mosul prima di capitolare.
Certo dovevamo prevedere tutto ciò, potevamo farlo ed agire di conseguenza ma non è stato possibile. L’Occidente lotta contro un fenomeno nuovo e dinamico usando armi e strategie arcaiche. Siamo fermi all’11 settembre 2001! Non solo non conosciamo il nemico, non vogliamo cambiare le nostre tattiche di guerra.
Applicare il modello dell’anti-terrorismo tradizionale, e cioè limitato ai confini nazionali, non funziona. Su questo ormai nessuno dubita. E qui torniamo al solito dilemma: la politica è ancora ben contenuta dentro i confini nazionali mentre il crimine, il terrorismo, la finanza, ma soprattutto l’ideologia del terrore jihadista è totalmente globalizzata. Nessuna istituzione o organo sovranazionale può impedire ai governi europei di pagare i riscatti ad AQIM, anche se tutti sanno che con quei soldi si finanzieranno attentati, dove moriranno decine e decine di innocenti. Egualmente nessun governo occidentale è disposto a delegare un aspetto tanto importante della sicurezza nazionale e dell’ordine pubblico, e cioè la lotta contro il terrorismo, ad un organo transnazionale, sovraimposto a quello nazionale.
Così, in assenza di una modernizzazione istituzionale e culturale dell’anti-terrorismo, dobbiamo prepararci per un futuro distopico dove morire per caso lungo la strada, nei caffè, sulle spiagge, dovunque si abbia la sfortuna di trovarsi, entrerà a far parte della quotidianità.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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Rotterdam, stop concerto dopo allarme Spagna
Trovato un furgone carico di bombole di gas




Evacuato un club su ordine della polizia poco prima dell’inizio dello show della band americana Allah-Las
A poca distanza fermato un Renault Kangoo con targa spagnola. Arrestato l’autista: è sotto interrogatorio





Mondo

Il concerto degli Allah-Las previsto a Rotterdam è stato annullato per una “minaccia terroristica”. Un ordine arrivato dalla polizia dopo che è arrivato un allarme dalle forze dell’ordine spagnole. Vicino al luogo in cui si doveva tenere il concerto rock è stato trovato un furgone con targa spagnola che a bordo aveva diverse bombole di gas. “Ha attirato l’attenzione degli agenti perché andava e veniva dalla sala spettacolo”
di F. Q.
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom ha scritto:Rotterdam, stop concerto dopo allarme Spagna
Trovato un furgone carico di bombole di gas




Evacuato un club su ordine della polizia poco prima dell’inizio dello show della band americana Allah-Las
A poca distanza fermato un Renault Kangoo con targa spagnola. Arrestato l’autista: è sotto interrogatorio





Mondo

Il concerto degli Allah-Las previsto a Rotterdam è stato annullato per una “minaccia terroristica”. Un ordine arrivato dalla polizia dopo che è arrivato un allarme dalle forze dell’ordine spagnole. Vicino al luogo in cui si doveva tenere il concerto rock è stato trovato un furgone con targa spagnola che a bordo aveva diverse bombole di gas. “Ha attirato l’attenzione degli agenti perché andava e veniva dalla sala spettacolo”
di F. Q.


IlFattoQuotidiano.it / Mondo




Olanda, annullato il concerto degli Allah-Las: “Minaccia terroristica”


Mondo


La decisione delle autorità è arrivata dopo il ritrovamento di un van con a bordo diverse bombole di gas nei pressi del Maassilo, luogo dove si sarebbe dovuto tenere lo spettacolo. Lo ha riferito in conferenza stampa il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb. La segnalazione è arrivata alle autorità olandesi dalla Spagna

di F. Q. | 23 agosto 2017

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 264

Più informazioni su: Olanda, Terrorismo


Il locale era già pieno di gente, si attendeva solo che il concerto avesse inizio. Ma lo show non è mai cominciato. L’ombra del terrorismo si allunga anche sui Paesi Bassi, a pochi giorni dall’attentato sulla Rambla che ha sconvolto Barcellona. Le autorità di Rotterdam hanno annullato il concerto di una band californiana, gli Allah-Las, per una non meglio precisata “minaccia terroristica“. In serata il luogo dello spettacolo, il club Maassilo, un ex silos che può contenere circa mille persone, è stato evacuato dalla polizia. “In risposta alle richieste della forza dell’ordine, siamo costretti a cancellare il concerto degli Allah-Las, ci dispiace per l’inconveniente, vi terremo informati”, è il messaggio pubblicato sul sito della band di Los Angeles.

Il concerto doveva iniziare alle 20.30 ma è stato cancellato su indicazione della polizia spagnola. Le autorità olandesi hanno spiegato di aver ricevuto da Madrid informazioni sufficienti a giustificare la misura, senza fornire ulteriori dettagli. A dare maggiori spiegazioni, invece, è stato il sindaco della città olandese, Ahmed Aboutaleb, nel corso di una conferenza stampa. Il primo cittadino ha spiegato che un furgone – un Renault Kangoo di colore bianco, con targa spagnola – con a bordo diverse bombole di gas è stato bloccato dalla polizia intorno alle 17.30 sul Mijnsheerenlaan, a circa 400 metri dal locale.

Il primo cittadino ha sottolineato che al momento non è chiaro se la presenza del furgone nei pressi della sala da concerto sia riconducibile all’allarme giunto dalla Spagna. L’uomo che era alla guida del van, di nazionalità spagnola secondo El Pais, è stato preso in custodia dalla polizia ed è sotto interrogatorio. Secondo il quotidiano spagnolo l’uomo ha suscitato l’attenzione delle forze dell’ordine olandesi perché “andava e veniva” dal Maassilo.


Il gruppo è stato fatto uscire dal retro del locale, scortato dalla polizia. La tv olandese ha trasmesso le immagini degli spettatori accompagnati fuori dagli agenti che indossavano giubbotti anti-proiettile. La situazione attorno al locale è “sotto controllo“, ha fatto sapere la polizia in un comunicato precisando di non aver effettuato nessun arresto, ma la polizia ha blindato l’area dove è presente un forte numero di forze dell’ordine.

La band rivelò un anno fa di aver ricevuto “critiche” da parte della comunità musulmana negli Stati Uniti e nel mondo per il loro nome. “Abbiamo scelto Allah perché volevamo una parola che avesse un che di sacro, ma non volevamo offendere nessuno”, aveva spiegato in un’intervista la Guardian il leader del gruppo Miles Michaud. “Quando riceviamo email di protesta rispondiamo e spieghiamo le nostre ragioni. Di solito ci capiscono e tutto si risolve”, aveva detto ancora. In passato, gli organizzatori di un loro concerto in Turchia avevano deciso di annullare l’esibizione proprio per via del nome della band. Che a Rotterdam avrebbe dovuto dividere il palco con un gruppo turco-olandese, gli Altin Gün.


di F. Q. | 23 agosto 2017
UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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SE LA NOTIZIA DOVESSE RISULTARE FONDATA, SECONDO QUANTO DICHIARATO DUE ANNI FA DAL PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, CAFIERO DE RAHO, GKI ACCORDI CON LA 'NDRANGHETA SONO FINITI.




Appello dell'Isis ai lupi solitari
"Adesso attaccate l'Italia"


L'Isis mette ancora nel mirino l'Italia. Sul suo canale Telegram,esorta i "lupi solitari" italiani ad attaccare il Paese

di Luca Romano

15 minuti fa
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Ultima modifica di UncleTom il 24/08/2017, 22:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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DAL POST SU SALVINI, L'OVRA E' ENTRATA IN AZIONE




SE LA NOTIZIA DOVESSE RISULTARE FONDATA, SECONDO QUANTO DICHIARATO DUE ANNI FA DAL PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, CAFIERO DE RAHO, GKI ACCORDI CON LA 'NDRANGHETA SONO FINITI.




Appello dell'Isis ai lupi solitari
"Adesso attaccate l'Italia"


L'Isis mette ancora nel mirino l'Italia. Sul suo canale Telegram,esorta i "lupi solitari" italiani ad attaccare il Paese

di Luca Romano

15 minuti fa
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UncleTom
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Re: La Terza Guerra Mondiale

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UncleTom ha scritto:DAL POST SU SALVINI, L'OVRA E' ENTRATA IN AZIONE




SE LA NOTIZIA DOVESSE RISULTARE FONDATA, SECONDO QUANTO DICHIARATO DUE ANNI FA DAL PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, CAFIERO DE RAHO, GKI ACCORDI CON LA 'NDRANGHETA SONO FINITI.




Appello dell'Isis ai lupi solitari
"Adesso attaccate l'Italia"










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Appello dell'Isis ai lupi solitari "Adesso attaccate l'Italia"





Isis torna ancora a mettere nel mirino l'Italia. Sul suo canale Telegram,esorta i "lupi solitari" italiani ad attaccare il Paese



Luca Romano - Gio, 24/08/2017 - 21:05









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Isis torna per l'ennesima volta a mettere nel mirino l'Italia.























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Sul suo canale Telegram, Isis ha esortato i "lupi solitari" italiani ad attaccare il Paese. Sul canale appare l'immagine di un uomo di spalle che impugna un coltello e che guardas una città non riconoscibile e la scritta in italiano "devi combatterli o muwahhid" (dizione araba per indicare un salafita, sunnita integralista). Lo riferisce l'organizzazione statunitense Site specializzata nel monitoraggio dell'attività jihadista sul web. La scorsa settimana, dopo l'attentato di Barcellona giovedì scorso, apparve un'altra esortazione a colpire l'Italia.

"Il prossimo obiettivo di Isis dopo la Spagna e la Russia è l’Italia", si leggeva nel canale di comunicazione usato dal Califfato su Telegram. Un annuncio che andava nella direzione di un'inchiesta americana che riguardava l'attentato di Manchester. Come ha rivelato l'Espresso da alcune intercettazioni telefoniche emergeva infatti la volontà di un giovane jihadista di colpire l'Italia. "Il 25 febbraio 2016 il ragazzo di Torino - scrive l'Espresso citando gli atti dell'inchiesta Usa - parla con un texano di Dallas. Mido chiede all'americano dell'Isis se, invece di andare a combattere in Siria, è possibile fare qualcosa in Italia, se è arrivato il momento". Un episodio inquietante che sottolinea quanto il nostro Paese possa essere a rischio.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/ap ... 33694.html


L'Isis mette ancora nel mirino l'Italia. Sul suo canale Telegram,esorta i "lupi solitari" italiani ad attaccare il Paese

di Luca Romano

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