[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/viewtopic.php on line 175: Undefined array key "forum_id" Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI? - Pagina 146
Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto
La libertà è il diritto dell’anima a respirare. E noi, partecipando malgrado tutto, vogliamo continuare a respirare.Lo facciamo nel modo più opportuno possibile all’interno di questo forum che offre spazio a tutti coloro che credono nella democrazia https://forumisti.mondoforum.com/
http://www.youtube.com/watch?v=5PO1d-Wh ... e=youtu.be
La modesta proposta di Beppe Grillo al V3DAY - OLTRE
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Guardate le ditte che abbiamo venduto ai stranieri punto 30:30 /40:43.
Vedrete scorrere tutte le ditte.
Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 02/12/2013, 17:54
da mariok
Euro, Daniel Cohn-Bendit: “Referendum sulla moneta unica? Grillo è matto”
Non usa mezzi termini il deputato europeo dei Verdi, il tedesco Daniel Marc Cohn-Bendit, nell’opporsi all’idea del leader del M5S Beppe Grillo di indire un referendum che possa mettere in discussione la presenza dell’Italia nella moneta unica. “Uscire dall’Euro? Ma che, è matto?”. Tuona Cohn-Bendit durante una conferenza stampa a Milano per presentare una serie di iniziative italiane dell’European green party: un nuovo simbolo per l’Italia e l’idea di avviare sul web le primarie, per scegliere il nome del prossimo segretario europeo del movimento. Secondo Cohn-Bendit non si può mettere in discussione l’unità europea. “Anche se a livello sociale e nelle politiche ambientali – ha aggiunto l’europarlamentare – è stato fatto poco, in futuro ci si dovrà confrontare con nazioni come la Cina. L’Italia, la Germania o la Francia (che tra trent’anni nemmeno saranno più nel G8) da sole non avranno mai la forza per contrattare con queste superpotenze; per cui se non vogliamo che trionfi un modello cinese, che in questi giorni, con la tragedia di Prato, ha dimostrato tutta la sua improponibilità, dobbiamo restare nell’alveo di un’Europa unita, per aver la forza di combattere”. All’incontro con Daniel Cohn-Bendit era presente anche Giorgio Ambrosoli, leader del Patto civico in Regione Lombardia, anch’egli europeista convinto. “Lo dobbiamo ai nostri giovani – ha detto l’eruoparlamentare – perché solo nell’ambito di un’Europa unita sarà possibile per loro trovare una qualche speranza nel futuro” di Fabio Abati
"Dobbiamo vincere e vinceremo". Che brutte parole. Sì, certo, c'era anche la parola "rivoluzione" che ti piace e piace anche a me. Però non è rivoluzione strillare che tutti sono morti, cadaveri. E se lo è non mi piace. Non mi piacciono i portatori di verità assolute ed indiscutibili, non mi piace chi non ha dubbi e non mi piacciono nemmeno le piazze quando non sanno che ripetere le parole del capo. Ecco sì, le parole del capo. Condivido rabbia e sdegno ma non posso condividere parole macabre e di macabra memoria.
Tu credo mi possa comprendere perché sai meglio di me quanto le parole siano anche contenuto. Allora scusami Dario per quello che ti chiedo. Ti chiedo di scendere da quel palco Compagno Dario. Scendi per favore.
Con l'affetto e la stima di sempre, Vauro
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La risposta di Dario Fo a Vauro.
Caro Vauro,
le parole più brutte le ho sentite pronunciare da chi si spaccia per uomo di sinistra, gente come Renzi, D'Alema, Bersani ecc... le piazze, gli "spacciatori" di sinistra non le riempono più nemmeno pagando, figuriamoci in una giornata di tramontana gelida a Genova. Caro Vauro, apri gli occhi e respira a pieni polmoni, stiamo già vincendo e i giornali e i media lo dimostrano con le loro campagne demigratorie quotidiane... per quello che riguarda invece la Rivoluzione, è già iniziata ma forse per accorgersene dovresti svegliarti e guardare OLTRE! Ti chiedo di scendere da quel carro, sta affondando nel fango dell'ipocrisia, la falce e il martello sono lontani ricordi, la bandiera non è più nemmeno rossa e mai più trionferà. Scendi per favore.
Con Stima e affetto di sempre.
ciao
Paolo11
IL CASO Quel no dei grillini alla legge taglia-poltrone
Cancellerebbe trentadue nomine: ma il Movimento ha depositato contro un migliaio di emendamenti
Sergio Rizzo
Messaggio su Twitter del capogruppo grillino nel consiglio regionale del Lazio Davide Barillari: «Il Pd è alla frutta. Mi incrocia Vincenzi e dice: “Tanto la legge la portiamo a casa”. Si, ma ad aprile». La legge che il suo collega democratico Marco Vincenzi vuole portare a casa è quella con cui la giunta di Nicola Zingaretti ha deciso di fondere in una sola le cinque società direttamente controllate da Sviluppo Lazio, tagliando 32 poltrone. Con un risparmio, dicono, di 3 milioni. Operazione che dovrebbe essere seguita da fusioni analoghe nella giungla delle partecipazioni regionali, con il risultato di falcidiare i posti di consiglieri di amministrazione e revisori.
La cosa va avanti da sei mesi, su e giù fra giunta e consiglio.
«Evviva!» si penserebbe che debbano gridare quelli del Movimento 5 Stelle. Tutto il contrario, invece. Perché ora che si è arrivati al dunque, sulla legge all’esame definitivo dell’assemblea regionale si è abbattuta una valanga di 1.300 emendamenti: un migliaio dei grillini, uniti in un’apparentemente surreale alleanza con le truppe dell’ex governatore Francesco Storace, che al proliferare di quella giungla societaria aveva già dato un fattivo contributo. L’ostruzionismo è feroce, sia pure con motivazioni distinte. Il centrodestra si oppone allo smantellamento della sua creatura, i grillini temono che con le fusioni arrivino potentissimi supermanager. E minacciano una guerra di posizione che può durare mesi. Poco importa se le fusioni in sequenza si dovrebbero risolvere in una riduzione di 75 poltrone: da 88 a 13. Poco importa se quelle società, a cominciare dal gruppo di Sviluppo Lazio, siano zeppe di bubboni. Tanto da far pensare che ai consiglieri del Movimento 5 Stelle impegnati a scavare le trincee sia sfuggita la relazione nella quale il procuratore della Corte dei conti Angelo Raffaele De Dominicis sancisce lo stato fallimentare della Regione Lazio, dedicando passaggi ustionanti a certi modi discutibili con cui venivano coperte le perdite delle aziende regionali. Perché le società partecipate di perdite ne avevano eccome. Da quando la nuova giunta è arrivata, otto mesi fa, ha dovuto sborsare 50 milioni per tappare i loro buchi. Le partecipazioni dirette e indirette in società di capitali sono 103, cui si devono aggiungere agenzie ed enti vari. Per un totale, reggetevi forte, di 7.361 dipendenti. Numero più che doppio rispetto a quello del personale in forza alla stessa Regione, pari a 3.613 unità: il rapporto con gli abitanti è superiore del 91% rispetto ai 3.371 impiegati della Lombardia. Come si è arrivati a quelle cifre è presto detto. Basta ricordare il caso di Lazioambiente, società creata nel 2011 con il solo obiettivo di riassumere i 487 dipendenti di un gruppo di società ambientali fallite che facevano capo a una cinquantina di comuni laziali. Spesa secca, 20 milioni.
E poi ci sono le perdite, su cui ha acceso il faro la Corte dei conti. Per esempio i 10,3 milioni di rosso accumulati nel solo 2012 dall’Azienda strade Lazio, cui si sommano i 400 mila di Autostrade per il Lazio. Per esempio, l’emorragia di 71.120 euro al giorno dell’azienda di trasporto Cotral, che a fine 2012 aveva un patrimonio netto negativo per 15 milioni. O la voragine dell’Arsial, l’agenzia agricola regionale, commissariata da mesi con 17 milioni di debiti. Un decimo dei quali sul groppone di un ristorante aperto dalla Regione nel 2003 a via Frattina, nel cuore di Roma, che è riuscito nella missione impossibile di aprire un buco di 1,7 milioni. Anche grazie a centinaia di pasti somministrati gratis a politici e assessori.
Ma la rogna più impellente è ora quella di Sviluppo Lazio. Nella sua pancia ci sono 76 pacchetti azionari, fra cui quello di Banca impresa Lazio (Bil), costituita anni fa per garantire prestiti concessi alle piccole imprese dalle quattro banche che ne sono anche azioniste di minoranza: Intesa, Unicredit, Bnl e Banca di credito cooperativo. Lavoro analogo, praticamente, a quello che dovrebbe svolgere Unionfidi Lazio, anch’essa partecipata da Sviluppo Lazio. Una duplicazione assurda. Nell’estate 2012 gli ispettori di Bankitalia hanno fatto a pezzi la Bil. La spesa media procapite per il personale è doppia rispetto ai concorrenti, dirigenti e quadri sono il 73,6% del totale, ogni pratica costa sei volte il prezzo di mercato, e ciascun dipendente lavora 29 pratiche l’anno contro 120.
Poi c’è la Filas, la finanziaria «di sviluppo». Dove sviluppo significa mettere un po’ di soldi in imprese private prendendo quote di minoranza. Ne ha 47. Ma 3 sono in società pubbliche. Altre 5 sono in liquidazione o concordato preventivo, mentre ben 12 sono fallite. E 7, invece, non hanno nemmeno sede nella Regione o comunque svolgono attività fuori dei confini regionali. Nell’arcipelago dei soci privati della finanziaria non mancano nomi di un certo spessore. Uno su tutti, per l’incarico pubblico ora ricoperto: quello dell’attuale amministratore delegato di Atac Danilo Broggi, titolare del 24% della società di ricerca KA4, di cui la Regione ha il 13%...
04 dicembre 2013
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 04/12/2013, 17:05
da paolo11
Qui c'è un discorso solo da fare.Chi sono i responsabili?
Sarebbe ora di far funzionare le aziende pubbliche come fossero private con dei responsabili.Se non fanno utili vanno licenziati.Questo controllo va fatto ogni anno. http://www.youtube.com/watch?v=oJ6nOzWL7TI
Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Inviato: 05/12/2013, 12:57
da mariok
paolo11 ha scritto:
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La risposta di Dario Fo a Vauro.
Caro Vauro,
le parole più brutte le ho sentite pronunciare da chi si spaccia per uomo di sinistra, gente come Renzi, D'Alema, Bersani ecc... le piazze, gli "spacciatori" di sinistra non le riempono più nemmeno pagando, figuriamoci in una giornata di tramontana gelida a Genova. Caro Vauro, apri gli occhi e respira a pieni polmoni, stiamo già vincendo e i giornali e i media lo dimostrano con le loro campagne demigratorie quotidiane... per quello che riguarda invece la Rivoluzione, è già iniziata ma forse per accorgersene dovresti svegliarti e guardare OLTRE! Ti chiedo di scendere da quel carro, sta affondando nel fango dell'ipocrisia, la falce e il martello sono lontani ricordi, la bandiera non è più nemmeno rossa e mai più trionferà. Scendi per favore.
Con Stima e affetto di sempre.
ciao
Paolo11
Dario Fo scrive a Vauro: la mia lettera su di te è un falso
Dopo la missiva del vignettista all'attore, che ha partecipato al VDay3 di Grillo, è circolata in Rete una presunta risposta di Fo. Arriva la smentita.
giovedì 5 dicembre 2013 12:24
Sulla Rete, da qualche ora, sta girando la presunta risposta che Dario Fo avrebbe scritto alla lettera che Vauro Senesi gli aveva scritto poco dopo il suo intervento sul palco del VDay3 di Beppe Grillo a Genova.
Sul sito dell'attore, però, è apparsa la smentita. La risposta sarebbe quindi un falso. Ecco il testo di Dario Fo:
Caro Vauro,
certamente hai azzeccato. Quella lettera che sta girando a mio nome è un falso abbastanza grossolano, scritto in una forma di bassa retorica che, hai indovinato, non mi appartiene. L'intento è certamente non quello di prendere le mie difese ma di sputtanarmi.
Chissà da dove viene quella lettera. Non penso nemmeno che sia frutto di qualcuno vicino al Movimento 5 stelle. Posso scommetterci.
P.S. Sto preparando una lettera indirizzata a te, che uscirà credo dopodomani su Il fatto quotidiano.