Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il Paese allo sbando – 33
La diffusione delle metastasi - 1
La diffusione delle metastasi è totale ed è impossibile cambiare. A 20 anni dall’inizio di Mani pulite costatiamo che nulla è cambiato e nulla può cambiare.
Rosso si prodiga in un : "Muoia Sansone e tutti filistei"
*****
27 settembre 2012
IL FATTO QUOTIDIANO TV
PIEMONTE, CACCIA AL LADRO
Il deputato Pdl Roberto Rosso conferma "l'avventura" del consigliere regionale che fa figurare la
settimana bianca come "missione" e incassa 5mila euro (video). Ma lo protegge e non fa il nome
Poi aggiunge: "Questa è una pratica diffusa, succede anche ad agosto, quando il Consiglio è chiuso"
“Non voglio fare il nome del consigliere ospite mio al Sestriere”. Roberto Rosso, deputato Pdl, si trincera dietro il silenzio dopo aver rivelato che un deputato regionale del Piemonte ha soggiornato con lui in settimana bianca e si è fatto rimborsare dall'ente la vacanza come "missione" (guarda il video). Rosso ci tiene ad allontanare i sospetti su Luca Pedrale, consigliere Pdl di San Germano vercellese, il paese citato da Rosso ad Icebeg il talk tv di Telelombardia. "Lui non c'entra" (leggi l'articolo). Lo stesso Pedrale, ieri, aveva invitato il deputato Pdl a fare i nomi (guarda il video). Rosso peggiora la situazione, raccontando che questa pratica è applicata anche per le vacanze estive: "Me lo hanno detto un sacco di amici"
di Caselli, Dimalio, Perluigi
Il Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/ ... ca/205797/
“Non voglio fare il nome del consigliere ospite mio al Sestriere”. Roberto Rosso, deputato Pdl, si trincera dietro il silenzio dopo aver rivelato che un deputato regionale del Piemonte ha soggiornato con lui in settimana bianca e si è fatto rimborsare dalla Regione la sette giorni come “trasferta. Una trasferta pagata a peso d’oro dai contribuenti: 5mila euro circa, anche se le giornate si sono passate a sciare o a bere vin brulè la sera, tanto una consigliere comunale compiacente lo si può sempre trovare. Rosso ai microfoni de ilfattoquotidiano.it conferma tutto: “Per voi è una truffa legalizzata? Per me è un’abitudine consolidata di molti consiglieri regionali – racconta – tu fai figurare che ti sposti da un posto a un altro, poi vai a cercare un consigliere comunale del luogo e ti fai rilasciare una ricevuta in cui figura che tu sei in missione per conto della Regione. Così incassi l’indennità di missione e pure il rimborso chilometrico per gli spostamenti”. Poi aggiunge: “Ma succede anche d’estate – rincara così la dose l’ex sottosegretario – me lo hanno detto un sacco di amici: durante il mese di agosto, sebbene il Consiglio sia chiuso per ferie, è prassi farsi riconoscere indennità di missione, a patto di essere in vacanza in una località del Piemonte”. Rosso ci tiene ad allontanare i sospetti che si sono adombrati su Luca Pedrale, consigliere Pdl di San Germano vercellese, il paese citato da Rosso ad Icebeg il talk tv di Telelombardia dove ha rivelato il caso del Sestriere. “San Germano? – risponde Rosso – mi sono sbagliato, ho pensato al primo comune che mi è venuto in mente, Pedrale non c’entra nulla. Non è lui e poi Pedrale ha casa a Courmayer perché dovrebbe venire al Sestriere da me?”. All’ex sottosegretario al lavoro del governo Berlusconi viene fatto notare che il comportamento dell’amico consigliere è quantomeno amorale. “E cosa ci posso fare io? Sono le Regioni che sono delle fogne”. Poi ha l’occasione per denunciare tutto a Roberto Cota, il governatore del Piemonte, “Sto provando a chiamarlo davanti a voi, ma Cota non mi risponde”. Una cosa è certa Rosso non tradisce gli amici. “E’ un amico, ci frequenteremo ancora e poi siete voi che avete la fissa delle manette”
di Stefano Caselli e David Perluigi (riprese e montaggio di Paolo Dimalio)
27 settembre 2012
La diffusione delle metastasi - 1
La diffusione delle metastasi è totale ed è impossibile cambiare. A 20 anni dall’inizio di Mani pulite costatiamo che nulla è cambiato e nulla può cambiare.
Rosso si prodiga in un : "Muoia Sansone e tutti filistei"
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27 settembre 2012
IL FATTO QUOTIDIANO TV
PIEMONTE, CACCIA AL LADRO
Il deputato Pdl Roberto Rosso conferma "l'avventura" del consigliere regionale che fa figurare la
settimana bianca come "missione" e incassa 5mila euro (video). Ma lo protegge e non fa il nome
Poi aggiunge: "Questa è una pratica diffusa, succede anche ad agosto, quando il Consiglio è chiuso"
“Non voglio fare il nome del consigliere ospite mio al Sestriere”. Roberto Rosso, deputato Pdl, si trincera dietro il silenzio dopo aver rivelato che un deputato regionale del Piemonte ha soggiornato con lui in settimana bianca e si è fatto rimborsare dall'ente la vacanza come "missione" (guarda il video). Rosso ci tiene ad allontanare i sospetti su Luca Pedrale, consigliere Pdl di San Germano vercellese, il paese citato da Rosso ad Icebeg il talk tv di Telelombardia. "Lui non c'entra" (leggi l'articolo). Lo stesso Pedrale, ieri, aveva invitato il deputato Pdl a fare i nomi (guarda il video). Rosso peggiora la situazione, raccontando che questa pratica è applicata anche per le vacanze estive: "Me lo hanno detto un sacco di amici"
di Caselli, Dimalio, Perluigi
Il Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/ ... ca/205797/
“Non voglio fare il nome del consigliere ospite mio al Sestriere”. Roberto Rosso, deputato Pdl, si trincera dietro il silenzio dopo aver rivelato che un deputato regionale del Piemonte ha soggiornato con lui in settimana bianca e si è fatto rimborsare dalla Regione la sette giorni come “trasferta. Una trasferta pagata a peso d’oro dai contribuenti: 5mila euro circa, anche se le giornate si sono passate a sciare o a bere vin brulè la sera, tanto una consigliere comunale compiacente lo si può sempre trovare. Rosso ai microfoni de ilfattoquotidiano.it conferma tutto: “Per voi è una truffa legalizzata? Per me è un’abitudine consolidata di molti consiglieri regionali – racconta – tu fai figurare che ti sposti da un posto a un altro, poi vai a cercare un consigliere comunale del luogo e ti fai rilasciare una ricevuta in cui figura che tu sei in missione per conto della Regione. Così incassi l’indennità di missione e pure il rimborso chilometrico per gli spostamenti”. Poi aggiunge: “Ma succede anche d’estate – rincara così la dose l’ex sottosegretario – me lo hanno detto un sacco di amici: durante il mese di agosto, sebbene il Consiglio sia chiuso per ferie, è prassi farsi riconoscere indennità di missione, a patto di essere in vacanza in una località del Piemonte”. Rosso ci tiene ad allontanare i sospetti che si sono adombrati su Luca Pedrale, consigliere Pdl di San Germano vercellese, il paese citato da Rosso ad Icebeg il talk tv di Telelombardia dove ha rivelato il caso del Sestriere. “San Germano? – risponde Rosso – mi sono sbagliato, ho pensato al primo comune che mi è venuto in mente, Pedrale non c’entra nulla. Non è lui e poi Pedrale ha casa a Courmayer perché dovrebbe venire al Sestriere da me?”. All’ex sottosegretario al lavoro del governo Berlusconi viene fatto notare che il comportamento dell’amico consigliere è quantomeno amorale. “E cosa ci posso fare io? Sono le Regioni che sono delle fogne”. Poi ha l’occasione per denunciare tutto a Roberto Cota, il governatore del Piemonte, “Sto provando a chiamarlo davanti a voi, ma Cota non mi risponde”. Una cosa è certa Rosso non tradisce gli amici. “E’ un amico, ci frequenteremo ancora e poi siete voi che avete la fissa delle manette”
di Stefano Caselli e David Perluigi (riprese e montaggio di Paolo Dimalio)
27 settembre 2012
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il Paese allo sbando – 34
La diffusione delle metastasi - 2
E' un pò difficile non trasformarsi in Super Che Guevara.
Tutto ha un limite, perfino il gozzovigliamento tramalcionico con costumi da maiale potrebbe essere al limite accettabile come fatto degenerativo di una società che crolla, se però il danno non provoca danni a terzi, anche se il danni a terzi in questo caso è l'impiego di denaro pubblico.
Ma c'è qualcosa di peggiore e disumano che grida vendetta.
Quanto riportato ieri in prima pagina da Il Fatto Quotidiano non rende più accettabile nulla.
IN OSTRICHE E CHAMPAGNE
I FONDI PER I DISABILI
Trenta famiglie costrette a tenere in casa i figli con gravi handicap.
Mentre i consiglieri si spartivano milioni di euro, la Regione ne tagliava 400 mila a un centro di Cassino. Sottratti alla spesa sociale 150 milioni.
Qui con si tratta di essere credenti o non credenti in qualcosa, qui si tratta di un principio universale della dignità umana.
E' completamente inaccettabile che chi è stato condannato ad una vita "diversa", da quella "normale", per handicap o altro, possa subire lo sfregio di essere abbandonati dalla cosiddetta società, perché altri debbano prepotentemente godere del gozzovigliamento a 360 gradi.
Non è tollerabile che queste persone debbano subire una condanna due volte.
Solo un popolo morto dentro non riesce dire basta a questo scempio disumano.
E questa notizia abominevole che ci riporta ad una cultura da Germania nazista, fa da seguito a quella della settimana scorsa in cui 700 imprese creditrici della Regione Lazio rischiano il fallimento perché non ricevono il dovuto.
Chiusura d'imprese e disoccupazione.
Ora anche lo sfregio morale ai disabili.
Altro che rivolta dei forconi..............
Lazio, in consiglio regionale Ipad da 1.759 euro e monitor pagati il triplo
Dall'inventario allegato al consuntivo 2011 emergono acquisti a prezzi esorbitanti. Le attrezzature tecnologiche risultano molto più care delle offerte on line. Stampanti da 390 euro, ma nel preventivo chiesto da ilfattoquotidiano.it alla stessa ditta fornitrice la spesa cala a 245
di Andrea Palladino | 27 settembre 2012Commenti (551)
Chissà chi è il fortunato possessore dell’iPad più caro di Roma, venduto al prezzo record di 1759,20 euro lo scorso 30 maggio al Consiglio regionale del Lazio, travolto dallo scandalo Fiorito che ha portato alle dimissioni del presidente Renata Polverini. Un prezzo stratosferico, pari a più del doppio rispetto al valore di listino. E devono avere caratteristiche sconosciute ai comuni mortali anche i monitor da 19 pollici in uso nelle stanze di via della Pisana: pagati 210 euro (modello Asus led), contro il prezzo medio di circa 80 euro che è possibile trovare con una semplice ricerca su Google. L’inventario dei beni acquistati nel 2011 nel consiglio regionale del Lazio – che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare – appare come la vetrina degli sprechi e dei prezzi gonfiati. La lista – quasi un centinaio di pagine – è allegata al conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 e porta il timbro e la firma (non leggibile) della segreteria generale e della presidenza del consiglio della regione Lazio. Due uffici che hanno in mano la gestione dei conti del palazzo della Pisana, responsabili della gestione dei ricchissimi budget utilizzati dai consiglieri regionali.
All’interno dell’inventario – aggiornato al 24 aprile 2012 – ci sono tavoli, sedie, lampade, cassettiere e materiale informatico. Ci sono 32 “quadri d’autore”, senza nessuna indicazione del nome dell’artista, pagati poco più di 900 euro l’uno. Ci sono divani a due posti in ecopelle costati 1.160 euro l’uno, cinque frigobar, televisori Lcd e una ventina di “distruggi documenti”. Ma sul materiale informatico è possibile verificare con una certa precisione i prezzi. Oltre all’iPad acquistato ad un prezzo record (la voce riportata nell’inventario parla di un “computer portatile apple IPAD”) il consiglio regionale del Lazio ha acquistato lo scorso anno un ampio stock di stampanti, quasi tutte di marca “Oki “.
Anche in questo caso i prezzi sembrano decisamente più alti rispetto alle medie di mercato: il modello “Oki B431DN” – una stampante laser monocromatica – è stata pagata, secondo quanto riportato sull’inventario, 390 euro. Per verificare il prezzo basta scrivere alla stessa società fornitrice del consiglio regionale del Lazio per ottenere uno megasconto in sole due ore: “Le confermiamo un extrabid sulla quantità, offrendole 30 stampanti modello Oki B431DN al prezzo di 245,39 euro l’una”. Circa 145 euro in meno per ogni pezzo. Prezzi altissimi anche per gli scanner, acquistati dal consiglio regionale del Lazio nel luglio del 2011: il modello “Hp scanjet 1000” è stato pagato 324 euro, mentre su un qualsiasi negozio online costa oggi circa 200 euro. Un modello leggermente superiore è stato pagato 475 euro – una decina i pezzi acquistati – mentre il costo medio oggi si aggira attorno ai 270-300 euro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... te/364502/
La diffusione delle metastasi - 2
E' un pò difficile non trasformarsi in Super Che Guevara.
Tutto ha un limite, perfino il gozzovigliamento tramalcionico con costumi da maiale potrebbe essere al limite accettabile come fatto degenerativo di una società che crolla, se però il danno non provoca danni a terzi, anche se il danni a terzi in questo caso è l'impiego di denaro pubblico.
Ma c'è qualcosa di peggiore e disumano che grida vendetta.
Quanto riportato ieri in prima pagina da Il Fatto Quotidiano non rende più accettabile nulla.
IN OSTRICHE E CHAMPAGNE
I FONDI PER I DISABILI
Trenta famiglie costrette a tenere in casa i figli con gravi handicap.
Mentre i consiglieri si spartivano milioni di euro, la Regione ne tagliava 400 mila a un centro di Cassino. Sottratti alla spesa sociale 150 milioni.
Qui con si tratta di essere credenti o non credenti in qualcosa, qui si tratta di un principio universale della dignità umana.
E' completamente inaccettabile che chi è stato condannato ad una vita "diversa", da quella "normale", per handicap o altro, possa subire lo sfregio di essere abbandonati dalla cosiddetta società, perché altri debbano prepotentemente godere del gozzovigliamento a 360 gradi.
Non è tollerabile che queste persone debbano subire una condanna due volte.
Solo un popolo morto dentro non riesce dire basta a questo scempio disumano.
E questa notizia abominevole che ci riporta ad una cultura da Germania nazista, fa da seguito a quella della settimana scorsa in cui 700 imprese creditrici della Regione Lazio rischiano il fallimento perché non ricevono il dovuto.
Chiusura d'imprese e disoccupazione.
Ora anche lo sfregio morale ai disabili.
Altro che rivolta dei forconi..............
Lazio, in consiglio regionale Ipad da 1.759 euro e monitor pagati il triplo
Dall'inventario allegato al consuntivo 2011 emergono acquisti a prezzi esorbitanti. Le attrezzature tecnologiche risultano molto più care delle offerte on line. Stampanti da 390 euro, ma nel preventivo chiesto da ilfattoquotidiano.it alla stessa ditta fornitrice la spesa cala a 245
di Andrea Palladino | 27 settembre 2012Commenti (551)
Chissà chi è il fortunato possessore dell’iPad più caro di Roma, venduto al prezzo record di 1759,20 euro lo scorso 30 maggio al Consiglio regionale del Lazio, travolto dallo scandalo Fiorito che ha portato alle dimissioni del presidente Renata Polverini. Un prezzo stratosferico, pari a più del doppio rispetto al valore di listino. E devono avere caratteristiche sconosciute ai comuni mortali anche i monitor da 19 pollici in uso nelle stanze di via della Pisana: pagati 210 euro (modello Asus led), contro il prezzo medio di circa 80 euro che è possibile trovare con una semplice ricerca su Google. L’inventario dei beni acquistati nel 2011 nel consiglio regionale del Lazio – che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare – appare come la vetrina degli sprechi e dei prezzi gonfiati. La lista – quasi un centinaio di pagine – è allegata al conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 e porta il timbro e la firma (non leggibile) della segreteria generale e della presidenza del consiglio della regione Lazio. Due uffici che hanno in mano la gestione dei conti del palazzo della Pisana, responsabili della gestione dei ricchissimi budget utilizzati dai consiglieri regionali.
All’interno dell’inventario – aggiornato al 24 aprile 2012 – ci sono tavoli, sedie, lampade, cassettiere e materiale informatico. Ci sono 32 “quadri d’autore”, senza nessuna indicazione del nome dell’artista, pagati poco più di 900 euro l’uno. Ci sono divani a due posti in ecopelle costati 1.160 euro l’uno, cinque frigobar, televisori Lcd e una ventina di “distruggi documenti”. Ma sul materiale informatico è possibile verificare con una certa precisione i prezzi. Oltre all’iPad acquistato ad un prezzo record (la voce riportata nell’inventario parla di un “computer portatile apple IPAD”) il consiglio regionale del Lazio ha acquistato lo scorso anno un ampio stock di stampanti, quasi tutte di marca “Oki “.
Anche in questo caso i prezzi sembrano decisamente più alti rispetto alle medie di mercato: il modello “Oki B431DN” – una stampante laser monocromatica – è stata pagata, secondo quanto riportato sull’inventario, 390 euro. Per verificare il prezzo basta scrivere alla stessa società fornitrice del consiglio regionale del Lazio per ottenere uno megasconto in sole due ore: “Le confermiamo un extrabid sulla quantità, offrendole 30 stampanti modello Oki B431DN al prezzo di 245,39 euro l’una”. Circa 145 euro in meno per ogni pezzo. Prezzi altissimi anche per gli scanner, acquistati dal consiglio regionale del Lazio nel luglio del 2011: il modello “Hp scanjet 1000” è stato pagato 324 euro, mentre su un qualsiasi negozio online costa oggi circa 200 euro. Un modello leggermente superiore è stato pagato 475 euro – una decina i pezzi acquistati – mentre il costo medio oggi si aggira attorno ai 270-300 euro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... te/364502/
Re: Come se ne viene fuori ?
repubblica.it
ROMA - Sul ddl anti-corruzione Pierluigi Bersani chiede che il governo metta la fiducia, ma il ministro della Giustizia Paola Severino frena: "é prematuro parlarne", dice. Intanto il Pdl ha presentato al Senato un emendamento "anti-Batman", che prevede il carcere da due a sei anni per il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che utilizza contributi politici "indebitamente per finalità diverse o se ne appropria".
Secondo il segretario del Pd, il governo ha gli strumenti per condurre in porto il ddl anti-corruzione. "Si è capito chi non lo vuole, bisogna vedere se il sistema si arrende, io spero di no", dice Bersani. E ai giornalisti che gli chiedono se si dovrebbe ricorrere alla fiducia, risponde nettamente con un sì, aggiungendo che la fiducia "è stata usata anche per cose di minor rilievo".
Il ministro Paola Severino però frena: "parlare di fiducia è prematuro", dice. E aggiunge: "la prossima settimana lavoreremo molto intensamente e spero molto proficuamente in Commissione".
La prospettiva della fiducia non entusiasma il Pdl. Filippo Berselli, presidente della Commissione giustizia a Palazzo Madama, sostiene che "entro il 15 ottobre il ddl anticorruzione sarà in aula del Senato così da passare il testo in quarta lettura alla Camera", dice Filippo Berselli del Pdl. L'iter prosegue velocemente e secondo Berselli, è "non c'e alcun motivo per porre la fiducia".
Riguardo all'emendamento presentato dal suo partito per colpire amministratori come 'er batman', ovvero Franco Fiorito, l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio travolto dallo scandalo politico-giudiziario, il testo prevede che "il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che avendo ottenuto per ragioni del proprio ufficio o servizio contributi pubblici o altre erogazioni dello stesso tipo comunque denominate, destinati allo svolgimento della propria attività, li utilizza indebitamente per finalità diverse o se ne appropria, è punito con la reclusione da due a sei anni".
In un'intervista al Messaggero, Gaetano Quagliariello ha detto che il Pdl non farà ostruzionismo sul ddl, ma chiede che i reati siano definiti con certezza. "Nessuno di noi - sottolinea il vicepresidente dei senatori Pdl- ha intenzione di mettere in atto strumenti ostruzionistici". Ma, aggiunge, "non possiamo accettare la logica della scatola chiusa nè possiamo accettare errori. Serve che i reati siano ben configurati e che lo Stato di diritto non abbia violazioni nè incertezze".
della serie: datece n'attimo che scorporiamo i reati di silvio da quelli dei burattini
ROMA - Sul ddl anti-corruzione Pierluigi Bersani chiede che il governo metta la fiducia, ma il ministro della Giustizia Paola Severino frena: "é prematuro parlarne", dice. Intanto il Pdl ha presentato al Senato un emendamento "anti-Batman", che prevede il carcere da due a sei anni per il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che utilizza contributi politici "indebitamente per finalità diverse o se ne appropria".
Secondo il segretario del Pd, il governo ha gli strumenti per condurre in porto il ddl anti-corruzione. "Si è capito chi non lo vuole, bisogna vedere se il sistema si arrende, io spero di no", dice Bersani. E ai giornalisti che gli chiedono se si dovrebbe ricorrere alla fiducia, risponde nettamente con un sì, aggiungendo che la fiducia "è stata usata anche per cose di minor rilievo".
Il ministro Paola Severino però frena: "parlare di fiducia è prematuro", dice. E aggiunge: "la prossima settimana lavoreremo molto intensamente e spero molto proficuamente in Commissione".
La prospettiva della fiducia non entusiasma il Pdl. Filippo Berselli, presidente della Commissione giustizia a Palazzo Madama, sostiene che "entro il 15 ottobre il ddl anticorruzione sarà in aula del Senato così da passare il testo in quarta lettura alla Camera", dice Filippo Berselli del Pdl. L'iter prosegue velocemente e secondo Berselli, è "non c'e alcun motivo per porre la fiducia".
Riguardo all'emendamento presentato dal suo partito per colpire amministratori come 'er batman', ovvero Franco Fiorito, l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio travolto dallo scandalo politico-giudiziario, il testo prevede che "il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che avendo ottenuto per ragioni del proprio ufficio o servizio contributi pubblici o altre erogazioni dello stesso tipo comunque denominate, destinati allo svolgimento della propria attività, li utilizza indebitamente per finalità diverse o se ne appropria, è punito con la reclusione da due a sei anni".
In un'intervista al Messaggero, Gaetano Quagliariello ha detto che il Pdl non farà ostruzionismo sul ddl, ma chiede che i reati siano definiti con certezza. "Nessuno di noi - sottolinea il vicepresidente dei senatori Pdl- ha intenzione di mettere in atto strumenti ostruzionistici". Ma, aggiunge, "non possiamo accettare la logica della scatola chiusa nè possiamo accettare errori. Serve che i reati siano ben configurati e che lo Stato di diritto non abbia violazioni nè incertezze".
della serie: datece n'attimo che scorporiamo i reati di silvio da quelli dei burattini
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Re: Come se ne viene fuori ?
-------------------------------------camillobenso ha scritto:Il Paese allo sbando – 34
La diffusione delle metastasi - 2
E' un pò difficile non trasformarsi in Super Che Guevara.
Tutto ha un limite, perfino il gozzovigliamento tramalcionico con costumi da maiale potrebbe essere al limite accettabile come fatto degenerativo di una società che crolla, se però il danno non provoca danni a terzi, anche se il danni a terzi in questo caso è l'impiego di denaro pubblico.
Ma c'è qualcosa di peggiore e disumano che grida vendetta.
Quanto riportato ieri in prima pagina da Il Fatto Quotidiano non rende più accettabile nulla.
IN OSTRICHE E CHAMPAGNE
I FONDI PER I DISABILI
Trenta famiglie costrette a tenere in casa i figli con gravi handicap.
Mentre i consiglieri si spartivano milioni di euro, la Regione ne tagliava 400 mila a un centro di Cassino. Sottratti alla spesa sociale 150 milioni.
Qui con si tratta di essere credenti o non credenti in qualcosa, qui si tratta di un principio universale della dignità umana.
E' completamente inaccettabile che chi è stato condannato ad una vita "diversa", da quella "normale", per handicap o altro, possa subire lo sfregio di essere abbandonati dalla cosiddetta società, perché altri debbano prepotentemente godere del gozzovigliamento a 360 gradi.
Non è tollerabile che queste persone debbano subire una condanna due volte.
Solo un popolo morto dentro non riesce dire basta a questo scempio disumano.
E questa notizia abominevole che ci riporta ad una cultura da Germania nazista, fa da seguito a quella della settimana scorsa in cui 700 imprese creditrici della Regione Lazio rischiano il fallimento perché non ricevono il dovuto.
Chiusura d'imprese e disoccupazione.
Ora anche lo sfregio morale ai disabili.
Altro che rivolta dei forconi..............
Lazio, in consiglio regionale Ipad da 1.759 euro e monitor pagati il triplo
Dall'inventario allegato al consuntivo 2011 emergono acquisti a prezzi esorbitanti. Le attrezzature tecnologiche risultano molto più care delle offerte on line. Stampanti da 390 euro, ma nel preventivo chiesto da ilfattoquotidiano.it alla stessa ditta fornitrice la spesa cala a 245
di Andrea Palladino | 27 settembre 2012Commenti (551)
Chissà chi è il fortunato possessore dell’iPad più caro di Roma, venduto al prezzo record di 1759,20 euro lo scorso 30 maggio al Consiglio regionale del Lazio, travolto dallo scandalo Fiorito che ha portato alle dimissioni del presidente Renata Polverini. Un prezzo stratosferico, pari a più del doppio rispetto al valore di listino. E devono avere caratteristiche sconosciute ai comuni mortali anche i monitor da 19 pollici in uso nelle stanze di via della Pisana: pagati 210 euro (modello Asus led), contro il prezzo medio di circa 80 euro che è possibile trovare con una semplice ricerca su Google. L’inventario dei beni acquistati nel 2011 nel consiglio regionale del Lazio – che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare – appare come la vetrina degli sprechi e dei prezzi gonfiati. La lista – quasi un centinaio di pagine – è allegata al conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 e porta il timbro e la firma (non leggibile) della segreteria generale e della presidenza del consiglio della regione Lazio. Due uffici che hanno in mano la gestione dei conti del palazzo della Pisana, responsabili della gestione dei ricchissimi budget utilizzati dai consiglieri regionali.
All’interno dell’inventario – aggiornato al 24 aprile 2012 – ci sono tavoli, sedie, lampade, cassettiere e materiale informatico. Ci sono 32 “quadri d’autore”, senza nessuna indicazione del nome dell’artista, pagati poco più di 900 euro l’uno. Ci sono divani a due posti in ecopelle costati 1.160 euro l’uno, cinque frigobar, televisori Lcd e una ventina di “distruggi documenti”. Ma sul materiale informatico è possibile verificare con una certa precisione i prezzi. Oltre all’iPad acquistato ad un prezzo record (la voce riportata nell’inventario parla di un “computer portatile apple IPAD”) il consiglio regionale del Lazio ha acquistato lo scorso anno un ampio stock di stampanti, quasi tutte di marca “Oki “.
Anche in questo caso i prezzi sembrano decisamente più alti rispetto alle medie di mercato: il modello “Oki B431DN” – una stampante laser monocromatica – è stata pagata, secondo quanto riportato sull’inventario, 390 euro. Per verificare il prezzo basta scrivere alla stessa società fornitrice del consiglio regionale del Lazio per ottenere uno megasconto in sole due ore: “Le confermiamo un extrabid sulla quantità, offrendole 30 stampanti modello Oki B431DN al prezzo di 245,39 euro l’una”. Circa 145 euro in meno per ogni pezzo. Prezzi altissimi anche per gli scanner, acquistati dal consiglio regionale del Lazio nel luglio del 2011: il modello “Hp scanjet 1000” è stato pagato 324 euro, mentre su un qualsiasi negozio online costa oggi circa 200 euro. Un modello leggermente superiore è stato pagato 475 euro – una decina i pezzi acquistati – mentre il costo medio oggi si aggira attorno ai 270-300 euro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... te/364502/
Ma questi personaggi sanno fare i propri interessi.
Se dovessero pagarli di tasca propria sun uno Stok di pezzi gli farebbero pure lo sconto.Ma questi sono soldi non suoi ma nostri.
Ciao
Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
Renata in barca a scrocco
Una gita a Ponza, nel giugno scorso. Per la quale la governatrice ha usato non una, ma due motovedette della Guardia di Finanza. Facendo anche spostare tre motopescherecci che le davano fastidio
(27 settembre 2012)
Non una ma ben due motovedette delle Fiamme Gialle per la gita a Ponza di Renata Polverini. Una velocissima V2050, mezzo adottato per sconfiggere i contrabbandieri, ad aprire il convoglio e poi un comodo guardacoste lungo 22 metri per la governatrice, i suoi quattro amici e un carico di bagagli. Che i militari hanno scaricato a terra, improvvisandosi facchini. Cinque anni fa, dopo lo scandalo per le escursioni del generale Roberto Speciale e di tanti politici a bordo di mezzi della Finanza, si era promesso che non sarebbe mai più accaduto. Invece queste foto documentano il tour di Renata & Friends lo scorso 24 giugno sulla rotta Ponza-Anzio.
Il governatore dimissionario era di ritorno da un impegno ufficiale: aveva assistito alla finale del Premio Caletta. Sedeva in prima fila assieme al neosindaco di Ponza Piero Vigorelli, celebre conduttore televisivo da sempre vicino al Pdl e ora top manager de La7, e a Bruno Vespa. Uno serata condotta da Claudio Lippi e dalla meno nota Adele Di Benedetto, con sfilata di modelle abbastanza svestite che indossavano abiti di sarti emergenti laziali, e un mini talk show improvvisato da Vespa. Tra i premiati Alessandro Cecchi Paone, che sfoggiava brache etniche, e Licia Colò, a cui è stato riconosciuto l'impegno per la promozione dell'isola pontina.
La serata è organizzata da Almadela, un'associazione di Latina che si occupa di promozione tv, moda e formazione giovanile quasi sempre con finanziamenti pubblici. E il Premio Caletta è venuto a costare circa 30 mila euro, raccolti tra sponsor privati e contributi pubblici, come spiega Alberto Lauretti, presidente di Almadela. Provincia e Regione dovrebbero stanziare 10 mila euro, mentre le spese di luci e palco sono state a carico del Comune. Secondo Lauretti «il grosso delle spese se ne vanno per i trasporti e i biglietti degli aliscafi». Gli ospiti, giura Lauretti, «arrivano sempre con mezzi pubblici, così è stato per Paolo Bonaiuti, per il prefetto di Latina e tutti gli altri».
Non per la Polverini, che ha usufruito di un trasporto privilegiato degno di un sovrano. Stando alle testimonianze, ore prima dello sbarco tre pescherecci sono stati fatti spostare dalle Fiamme Gialle per garantire un attracco rapido. Con un motoscafo militare che vigilava a largo del molo, accogliendo poi l'arrivo della motovedetta presidenziale. Che non si trattasse di una missione istituzionale lo conferma anche il suo look: pantaloni bianchi e canottiera fiorita.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... co/2191916
Una gita a Ponza, nel giugno scorso. Per la quale la governatrice ha usato non una, ma due motovedette della Guardia di Finanza. Facendo anche spostare tre motopescherecci che le davano fastidio
(27 settembre 2012)
Non una ma ben due motovedette delle Fiamme Gialle per la gita a Ponza di Renata Polverini. Una velocissima V2050, mezzo adottato per sconfiggere i contrabbandieri, ad aprire il convoglio e poi un comodo guardacoste lungo 22 metri per la governatrice, i suoi quattro amici e un carico di bagagli. Che i militari hanno scaricato a terra, improvvisandosi facchini. Cinque anni fa, dopo lo scandalo per le escursioni del generale Roberto Speciale e di tanti politici a bordo di mezzi della Finanza, si era promesso che non sarebbe mai più accaduto. Invece queste foto documentano il tour di Renata & Friends lo scorso 24 giugno sulla rotta Ponza-Anzio.
Il governatore dimissionario era di ritorno da un impegno ufficiale: aveva assistito alla finale del Premio Caletta. Sedeva in prima fila assieme al neosindaco di Ponza Piero Vigorelli, celebre conduttore televisivo da sempre vicino al Pdl e ora top manager de La7, e a Bruno Vespa. Uno serata condotta da Claudio Lippi e dalla meno nota Adele Di Benedetto, con sfilata di modelle abbastanza svestite che indossavano abiti di sarti emergenti laziali, e un mini talk show improvvisato da Vespa. Tra i premiati Alessandro Cecchi Paone, che sfoggiava brache etniche, e Licia Colò, a cui è stato riconosciuto l'impegno per la promozione dell'isola pontina.
La serata è organizzata da Almadela, un'associazione di Latina che si occupa di promozione tv, moda e formazione giovanile quasi sempre con finanziamenti pubblici. E il Premio Caletta è venuto a costare circa 30 mila euro, raccolti tra sponsor privati e contributi pubblici, come spiega Alberto Lauretti, presidente di Almadela. Provincia e Regione dovrebbero stanziare 10 mila euro, mentre le spese di luci e palco sono state a carico del Comune. Secondo Lauretti «il grosso delle spese se ne vanno per i trasporti e i biglietti degli aliscafi». Gli ospiti, giura Lauretti, «arrivano sempre con mezzi pubblici, così è stato per Paolo Bonaiuti, per il prefetto di Latina e tutti gli altri».
Non per la Polverini, che ha usufruito di un trasporto privilegiato degno di un sovrano. Stando alle testimonianze, ore prima dello sbarco tre pescherecci sono stati fatti spostare dalle Fiamme Gialle per garantire un attracco rapido. Con un motoscafo militare che vigilava a largo del molo, accogliendo poi l'arrivo della motovedetta presidenziale. Che non si trattasse di una missione istituzionale lo conferma anche il suo look: pantaloni bianchi e canottiera fiorita.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... co/2191916
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Re: Come se ne viene fuori ?
"Noi veniamo qui puliti"... già.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Per fortuna che veniva da un sindacato.Si è subito adeguata all'andazzo generale.
Ciao
Paolo11
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Paolo11
Re: Come se ne viene fuori ?
mi sono scocciata pure di questi articoli a scoppio ritardato.... perchè viene fuori ora ? non si poteva "sputtanare" il 25 giugno?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Buenos Aires seppellisce il Corralito
Alessia Lai - Tratto da "Rinascita" del 3 agosto 2012
http://www.rinascita.eu/?action=news&id=16378
L’Argentina ha finito di pagare il suo debito.
A poco più di dieci anni dal default, un crack del valore di oltre 100 miliardi di dollari, Buenos Aires ha onorato l’impegno preso con i detentori delle obbligazioni che in seguito a quella crisi e si trasformarono in carta straccia.
Con il Corralito, il nome con cui vennero etichettate le misure economiche adottate dal ministro dell’Economia Domingo Cavallo a fine 2001 per tamponare gli effetti della crisi, si cercò di porre un freno alla corsa agli sportelli congelando i conti bancari e proibendo il prelievo dai conti in dollari americani.
I risparmiatori si trovarono allora di fronte a due scelte:
convertire i depositi in pesos - una valuta dal valore crollato - per accedere a quanto era rimasto dei risparmi, oppure accettare in cambio il titolo Boden 2012 in valuta Usa, un pezzo di carta che conteneva la promessa che il governo avrebbe ripagato l’ammontare in dollari nel corso dei 10 anni successivi.
Il Corralito venerdì è stato definitivamente sepolto dal pagamento dell’ultima tranche del debito.
“Non è un giorno qualsiasi nella storia del calendario delle scadenze del debito pubblico”, ha detto il giorno prima il ministro dell’economia Hernan Lorenzino, ricordando che quel nome “è stato il simbolo della peggior crisi economica e sociale della quale abbiamo memoria”.
Durante le celebrazioni, giovedì, del 158esimo anniversario della Borsa di Buenos Aires, anche la “presidenta” Cristina Fernandez ha voluto celebrare questa pietra tombale messa sul debito argentino:
“Non ho avuto nulla a che vedere con tale passo (le misure economiche del 2001-2002, ndr), ma con il pagamento dell’ultima quota del Boden saremo più liberi”, ha affermato.
Ma se non fu l’attuale capo di Stato a decidere l’istituzione di quei titoli,
sono stati lei e il defunto marito e predecessore, Nestor Kirchner, a promuovere e portare avanti la politica di ‘sdebitamento’ che ha portato l’Argentina a onorare il suo debito con i risparmiatori attraverso la ristrutturazione,
con tagli del 70% del debito estero (accettata dal 96% dei possessori di bond) e l’estinzione, con le riserve nazionali, dei circa 10 miliardi di dollari dovuti all’Fmi.
Una politica che ha tirato fuori l’Argentina dalla palude dell’indebitamento facendola diventare una potenza economica in costante crescita.
Il pagamento del debito, ha affermato Cristina,
“ci ha assicurato una indipendenza immensa dall’attività dei mercati”.
Un’esperienza che dovrebbe insegnare qualcosa ai Paesi che oggi in Europa,
vivono una crisi che ricorda molto da vicino quella che portò al default di Buenos Aires.
Lo ha sottolineato la stessa “presidenta”, che ha messo in guardia il Vecchio Continente:
“C’è una incredibile crisi speculativa (nel mondo, ndr) come poche volte si è vista, causata da una crisi che noi conosciamo bene”.
Un fatto che “non conosce precedenti, sono fuggiti dalla Spagna capitali per 200miliardi di dollari,
Francia e Germania nella terza settimana del mese hanno collocato il debito allo 0,007 a tre mesi e dopo, la settimana successiva, lo hanno portato allo 0,003 per cento (…) questo per pagare la gente, per fargli tenere i soldi nelle banche”,
ha sottolineato Cristina,
puntando il dito contro i colossi finanziari responsabili della crisi, quella che 11 anni fa colpì l’Argentina e quella che oggi attanaglia l’Europa.
Da Buenos Aires arriva un segnale, un avvertimento all’Europa.
Ma soprattutto viene un insegnamento:
il modello argentino ha avuto successo,
e in un contesto di crescita economica e di rafforzamento delle reti di protezione sociale,
senza l’imposizione delle misure di austerity che oggi stanno invece mettendo in ginocchio i popoli europei.
http://www.disinformazione.it/argentina ... debito.htm
Alessia Lai - Tratto da "Rinascita" del 3 agosto 2012
http://www.rinascita.eu/?action=news&id=16378
L’Argentina ha finito di pagare il suo debito.
A poco più di dieci anni dal default, un crack del valore di oltre 100 miliardi di dollari, Buenos Aires ha onorato l’impegno preso con i detentori delle obbligazioni che in seguito a quella crisi e si trasformarono in carta straccia.
Con il Corralito, il nome con cui vennero etichettate le misure economiche adottate dal ministro dell’Economia Domingo Cavallo a fine 2001 per tamponare gli effetti della crisi, si cercò di porre un freno alla corsa agli sportelli congelando i conti bancari e proibendo il prelievo dai conti in dollari americani.
I risparmiatori si trovarono allora di fronte a due scelte:
convertire i depositi in pesos - una valuta dal valore crollato - per accedere a quanto era rimasto dei risparmi, oppure accettare in cambio il titolo Boden 2012 in valuta Usa, un pezzo di carta che conteneva la promessa che il governo avrebbe ripagato l’ammontare in dollari nel corso dei 10 anni successivi.
Il Corralito venerdì è stato definitivamente sepolto dal pagamento dell’ultima tranche del debito.
“Non è un giorno qualsiasi nella storia del calendario delle scadenze del debito pubblico”, ha detto il giorno prima il ministro dell’economia Hernan Lorenzino, ricordando che quel nome “è stato il simbolo della peggior crisi economica e sociale della quale abbiamo memoria”.
Durante le celebrazioni, giovedì, del 158esimo anniversario della Borsa di Buenos Aires, anche la “presidenta” Cristina Fernandez ha voluto celebrare questa pietra tombale messa sul debito argentino:
“Non ho avuto nulla a che vedere con tale passo (le misure economiche del 2001-2002, ndr), ma con il pagamento dell’ultima quota del Boden saremo più liberi”, ha affermato.
Ma se non fu l’attuale capo di Stato a decidere l’istituzione di quei titoli,
sono stati lei e il defunto marito e predecessore, Nestor Kirchner, a promuovere e portare avanti la politica di ‘sdebitamento’ che ha portato l’Argentina a onorare il suo debito con i risparmiatori attraverso la ristrutturazione,
con tagli del 70% del debito estero (accettata dal 96% dei possessori di bond) e l’estinzione, con le riserve nazionali, dei circa 10 miliardi di dollari dovuti all’Fmi.
Una politica che ha tirato fuori l’Argentina dalla palude dell’indebitamento facendola diventare una potenza economica in costante crescita.
Il pagamento del debito, ha affermato Cristina,
“ci ha assicurato una indipendenza immensa dall’attività dei mercati”.
Un’esperienza che dovrebbe insegnare qualcosa ai Paesi che oggi in Europa,
vivono una crisi che ricorda molto da vicino quella che portò al default di Buenos Aires.
Lo ha sottolineato la stessa “presidenta”, che ha messo in guardia il Vecchio Continente:
“C’è una incredibile crisi speculativa (nel mondo, ndr) come poche volte si è vista, causata da una crisi che noi conosciamo bene”.
Un fatto che “non conosce precedenti, sono fuggiti dalla Spagna capitali per 200miliardi di dollari,
Francia e Germania nella terza settimana del mese hanno collocato il debito allo 0,007 a tre mesi e dopo, la settimana successiva, lo hanno portato allo 0,003 per cento (…) questo per pagare la gente, per fargli tenere i soldi nelle banche”,
ha sottolineato Cristina,
puntando il dito contro i colossi finanziari responsabili della crisi, quella che 11 anni fa colpì l’Argentina e quella che oggi attanaglia l’Europa.
Da Buenos Aires arriva un segnale, un avvertimento all’Europa.
Ma soprattutto viene un insegnamento:
il modello argentino ha avuto successo,
e in un contesto di crescita economica e di rafforzamento delle reti di protezione sociale,
senza l’imposizione delle misure di austerity che oggi stanno invece mettendo in ginocchio i popoli europei.
http://www.disinformazione.it/argentina ... debito.htm
Re: Come se ne viene fuori ?
"Modello" argentino di successo?
Non so. Quel che è certo è che il tasso d'inflazione, dopo essere schizzato al 41% nel 2002, oggi viaggia al 22%.
Ve li immaginate i nostri salari e pensioni, che dopo aver perso in un solo colpo il 41% del valore d'acquisto, continuano a svalutarsi al ritmo del 22% ogni anno?
Non so. Quel che è certo è che il tasso d'inflazione, dopo essere schizzato al 41% nel 2002, oggi viaggia al 22%.
Ve li immaginate i nostri salari e pensioni, che dopo aver perso in un solo colpo il 41% del valore d'acquisto, continuano a svalutarsi al ritmo del 22% ogni anno?
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