BALLOTTAGGI
Il caso Parma scuote i partiti
ma Bersani esulta: "Vinciamo noi"
Democratici allarmati dall'astensionismo e dalla sconfitta di Bernazzoli, ma rivendicano un dato nazionale positivo. La Russa: "Pizzarotti lo abbiamo votato noi". Ma nel Pdl reazioni in ordine sparso. Napoli: "Cambiare il nome è tempo perso, inizia la traversata del deserto"
ROMA - Sono inevitabilmente il boom delle astensioni e il trionfo del candidato grillino Federico Pizzarotti a Parma 1a tenere banco nelle reazioni del dopo ballottaggi. Due novità che per il segretario del Pd Pierluigi Bersani non devono però oscurare il dato complessivo dei democratici. "Dei 177 comuni al voto, 92 sono stati vinti dal centrosinistra, l'altra volta erano 45. Questi sono i fatti. E quindi noi senza se e senza ma abbiamo vinto le elezioni amministrative dell'anno 2012". Lo ha detto il leader del Pd.
"Spero che le difficoltà del centrodestra non si scarichino sul governo e al tempo stesso mi auguro che il governo capisca che viene un messaggio anche per lui da queste elezioni", prosegue il segretario del Pd. "Il Paese - dice ancora - vive una sofferenza acuta, alcuni problemi non si possono risolvere, altri si possono risolvere e bisogna porre un grande orecchio sui temi sociali. Le elezioni segnalano questo sia per chi le ha vinte, che siamo noi, sia per le novità che sono emerse e segnalano un forte disagio oltre che un'esigenza di rinnovamento".
Bersani incalza poi Grillo. "Penso che alle elezioni politiche si presenterà anche il Movimento 5 Stelle che dovrà risolvere alcuni problemi di proposta. C'è un punto inevaso anche da Grillo: il lavoro che è il terreno su cui è necessario confrontarci".
E sul risultato di Parma si interroga anche Enrico Letta. Sono numeri, dice il vicesegretario democratico, che "devono far riflettere noi del Pd e devono far riflettere il centrodestra". "C'è da riflettere, il dato non è da sottovalutare".
"Il Partito democratico - incalza il sindaco di Firenze Matteo Renzi - a questo punto ha due strade davanti a sé: o arroccarsi nella propria fortezza oppure prendere atto dei risultati e indire le primarie per ottobre, in modo da prepararsi per le prossime elezioni politiche". "Un dato sconvolgente che emerge - aggiunge - è quello sull'astensionismo: o capiamo che le prossime elezioni le vince chi porta a votare chi ha smesso di farlo o non abbiamo capito la strategia politica".
Possibile che dietro il successo di Pizzarotti ci sia stato un travaso di voti dal Pdl? La domanda in queste ore è sulla bocca di tutti e le risposte fotografano la fase di lacerazione che attraversa il partito di Berlusconi. "Fare questa lettura - replica il vicepresidente Pdl della Camera, Maurizio Lupi - mi sembra assolutamente riduttivo. Abbiamo governato la città per 5 anni e siamo andati a casa perché abbiamo governato male, che altre giustificazioni possono esserci? Grillo rappresenta la novità di cambiamento e su Parma ha giocato la sua scommessa". Interpretazione opposta arriva da Ignazio La Russa. "Il centrodestra a parma ha votato Grillo", taglia corto l'ex ministro della Difesa.
"Il Pdl - avverte il vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli - deve iniziare da oggi la sua traversata nel deserto. Chiunque pensasse di minimizzare, negare o addirittura occultare la sconfitta non vuole il bene del Pdl. Cambiare il nome e altre consimili iniziative mi sembra tempo perso, roba da tricoteuses che sferruzzano davanti alla ghigliottina elettorale".
Parla di traversata nel deserto anche l'altra grande perdente, la Lega, reduce da un cappotto nei comuni lombardi 2. "Registriamo questa sconfitta ma voglio dire che con queste amministrative si conclude la traversata del deserto da parte nostra dopo queste vicende", sostiene Roberto Maroni. "La notizia dell'avviso di garanzia a Bossi e ai suoi figli non ha aiutato, ma ha determinato un ulteriore allontanamento dalla Lega", aggiunge.
Per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, "Grillo è un populista che ha raccolto il dissenso causato dalla non concretezza della politica". "Siamo in un paese democratico - ha proseguito - grillo ha vinto in una grande città ma ora deve amministrarla". Il pessimo risultato delle amministrative rischia inoltre di affondare i progetti di Terzo Polo, ma per Italo Bocchino di Fli, ci sono ancora margini per ripartire. "Casini ora è in sonno - sostiene - ma sono convinto che ci ripenserà. Andiamo avanti...".
A differenza di Pdl e centristi il Pd può comunque consolarsi con un risultato su scala nazionale sostanzialmente positivo. E' "una rivoluzione amministrativa", commenta il responsabile enti locali dei democratici Davide Zoggia e "noi siamo chiamati ad un'ulteriore responsabilità verso il paese". L'esito dei ballottaggi per il Pd, aggiunge, "presenta dati decisamente positivi" con l'acquisizione di città prima governate dal centrodestra e dalla Lega Nord "come Rieti, Como, Monza, Alessandria, Lucca: insomma c'è un ampio orientamento in tutto il paese".
(21 maggio 20129
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1