Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.tvblog.it/post/472757/massim ... ugie-video
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"Gramellini canterà l'inno a 5 stelle in diretta tv. Lo ha solennemente promesso ai suoi lettori! Dopo aver omesso su Rai 3 la battaglia del M5S contro l'emendamento vergogna a favore delle slot (eppure il quotidiano dove è vicedirettore aveva correttamente riportato il giorno seguente la nostra denuncia, rara eccezione insieme a Il Fatto ed Il Secolo XIX) nella sua replica ha rilanciato: "A Che tempo che fa ho parlato delle famiglie italiane intrappolate in Congo con i bambini appena adottati. Avrei preferito che Grillo si occupasse di loro e non di me. Se gli riuscisse di riportarli in Italia, garantisco che canterò in diretta l'inno dei Cinquestelle". Gramellini alleni l'ugola! Il M5S il 10 dicembre 2013 è stata la prima forza parlamentare a sollevare il caso in Senato con una interrogazione ai Ministri degli Esteri e dell'Integrazione che è stata riportata da agenzie e associazioni interessate. Di questo caso, il M5S se ne è occupato nuovamente in aula al Senato anche il 18 dicembre e se ne occuperà fino a che non verrà risolto positivamente. Buon Natale!" M5S Senato
Ciao
Paolo11
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"Gramellini canterà l'inno a 5 stelle in diretta tv. Lo ha solennemente promesso ai suoi lettori! Dopo aver omesso su Rai 3 la battaglia del M5S contro l'emendamento vergogna a favore delle slot (eppure il quotidiano dove è vicedirettore aveva correttamente riportato il giorno seguente la nostra denuncia, rara eccezione insieme a Il Fatto ed Il Secolo XIX) nella sua replica ha rilanciato: "A Che tempo che fa ho parlato delle famiglie italiane intrappolate in Congo con i bambini appena adottati. Avrei preferito che Grillo si occupasse di loro e non di me. Se gli riuscisse di riportarli in Italia, garantisco che canterò in diretta l'inno dei Cinquestelle". Gramellini alleni l'ugola! Il M5S il 10 dicembre 2013 è stata la prima forza parlamentare a sollevare il caso in Senato con una interrogazione ai Ministri degli Esteri e dell'Integrazione che è stata riportata da agenzie e associazioni interessate. Di questo caso, il M5S se ne è occupato nuovamente in aula al Senato anche il 18 dicembre e se ne occuperà fino a che non verrà risolto positivamente. Buon Natale!" M5S Senato
Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.loccidentale.it/node/128975
Beppe Grillo sceglie di raccontare una favola natalizia su "Re Giorgio" per annunciare che al ritorno dalle feste M5S chiederà l'impeachment del Presidente Napolitano. E' la fiaba che in queste ultime settimane il Papageno ha zufolato per chiamare a raccolta grillici e qualche forzista irretito dal suo flauto nazionalpopolare. La storiella dell'uomo "molto anziano", che viveva "in una reggia che superava per sfarzo i palazzi dei reali d'Europa" e regnava sull'Italia da quando "su tutte le Russie" c'era "un tiranno di nome Stalin". Il raccontino del presidente che "faceva cancellare i nastri", rieletto da un "signore plurindagato", che non capiva "l'astio" delle stelline dei forcoidi, credendosi "unico baluardo prima dello sfascio della nazione".
Fino all'annuncio finale della richiesta di impeachment. Ebbene, nei giorni scorsi abbiamo cercato di spiegare quanto siano lontani dalla nostra realtà i forestierismi giuridici con cui ci si balocca tanto. Nella nostra Costituzione la realtà è quella dell'articolo 90 dall'iter assai complicato e che prevede i reati di "alto tradimento" e di "attentato alla Costituzione", di cui appunto si sarebbe macchiato Napolitano. Uno strumento, l'articolo 90, mai usato prima nella storia repubblicana, ma che il grillico ritiene di poter brandire con la finezza giuridica dei Mortati, degli Orlando e dei Ruini, denunciando come suprema colpa quel "riunirsi" del Presidente "una notte al Quirinale" con alcuni leader politici per dar vita a un governo. Che delitto signora mia!
Abbiamo anche provato a immaginare quanto sarebbe impervio un procedimento come quello evocato ingenuamente da Beppe Grillo, tra comitato bilaterale, aule riunite in seduta comune che votano a maggioranza assoluta fino alla decisione della Corte costituzionale, per arrivare alla conclusione che di semplice propaganda elettorale si tratta, di un teatrino ad uso e consumo del circo mediatico, di una favoletta che avrebbe messo i brividi a professionisti del genere come Calvino o Sciascia. Non essendo il capocomico un maestro di stile di tal pasta, prendiamo quindi quest'ultimo post letto sul suo blog per quello che è: una cantilena lunga e noiosetta che ci ha fatto schiacciare un digestivo pisolino natalizio.
Beppe Grillo sceglie di raccontare una favola natalizia su "Re Giorgio" per annunciare che al ritorno dalle feste M5S chiederà l'impeachment del Presidente Napolitano. E' la fiaba che in queste ultime settimane il Papageno ha zufolato per chiamare a raccolta grillici e qualche forzista irretito dal suo flauto nazionalpopolare. La storiella dell'uomo "molto anziano", che viveva "in una reggia che superava per sfarzo i palazzi dei reali d'Europa" e regnava sull'Italia da quando "su tutte le Russie" c'era "un tiranno di nome Stalin". Il raccontino del presidente che "faceva cancellare i nastri", rieletto da un "signore plurindagato", che non capiva "l'astio" delle stelline dei forcoidi, credendosi "unico baluardo prima dello sfascio della nazione".
Fino all'annuncio finale della richiesta di impeachment. Ebbene, nei giorni scorsi abbiamo cercato di spiegare quanto siano lontani dalla nostra realtà i forestierismi giuridici con cui ci si balocca tanto. Nella nostra Costituzione la realtà è quella dell'articolo 90 dall'iter assai complicato e che prevede i reati di "alto tradimento" e di "attentato alla Costituzione", di cui appunto si sarebbe macchiato Napolitano. Uno strumento, l'articolo 90, mai usato prima nella storia repubblicana, ma che il grillico ritiene di poter brandire con la finezza giuridica dei Mortati, degli Orlando e dei Ruini, denunciando come suprema colpa quel "riunirsi" del Presidente "una notte al Quirinale" con alcuni leader politici per dar vita a un governo. Che delitto signora mia!
Abbiamo anche provato a immaginare quanto sarebbe impervio un procedimento come quello evocato ingenuamente da Beppe Grillo, tra comitato bilaterale, aule riunite in seduta comune che votano a maggioranza assoluta fino alla decisione della Corte costituzionale, per arrivare alla conclusione che di semplice propaganda elettorale si tratta, di un teatrino ad uso e consumo del circo mediatico, di una favoletta che avrebbe messo i brividi a professionisti del genere come Calvino o Sciascia. Non essendo il capocomico un maestro di stile di tal pasta, prendiamo quindi quest'ultimo post letto sul suo blog per quello che è: una cantilena lunga e noiosetta che ci ha fatto schiacciare un digestivo pisolino natalizio.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Sinceramente Mapolitano dovrebbe dimettersi a mio avviso.Sentito il suo discorso alla camera e senato quando fu rieletto.Diceva che si dovevano approvare un pò di cose nuova legge elettrorale ecc....Non hanno fatto nulla di tutto questo.Anzi Berlusconi è passato all'opposizione.
Quindi non è più opportuno che ci rimanga.Si può eleggere un altro presidente.
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.youtube.com/watch?v=uVknQFOi ... e7W0UlX1jg
Alessio Villarosa (M5S): "35 euro al mese per mangiare"
Ciao
Paolo11
Alessio Villarosa (M5S): "35 euro al mese per mangiare"
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Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Il punto di vista di Nicolò Valentini
Quando un valente giornalista di sinistra de La Repubblica come Giovanni Valentini, si deve confrontare con un figlio pentastellato militante.
Il blog diRSS
Niccolò Valentini
Ingegnere Tlc e Scrittore
Biografia
Nato a Milano e cresciuto a Roma, ha frequentato il liceo classico laureandosi poi in ingegneria delle telecomunicazioni. Dopo i primi passi nel mondo del lavoro, alcuni stage e qualche contratto a progetto, trascorsi dieci anni in varie aziende di primo piano, ricopre il ruolo di marketing manager in una delle più grandi aziende editoriali italiane. Ad ottobre del 2013 ha pubblicato insieme al padre Giovanni "Voto di scontro. Un padre e un figlio su politica, antipolitica, sinistra, Beppe Grillo" (Longanesi). A settembre del 2012 ha pubblicato "A tempo indeterminato" (Aliberti Editore), libro autobiografico che tratta più in generale i temi del lavoro precario e dello stallo economico legato alla crisi globale.
Politici, bilancio di fine anno. Solo M5S si salva
di Niccolò Valentini | 28 dicembre 2013Commenti (418)
Il 2013 volge al termine, è un fatto. I panettoni hanno rischiato di restare chiusi nei camion dei forconi quest’anno e molti sono rimasti comunque invenduti sugli scaffali dei supermercati. È tempo di bilanci. Nella conferenza stampa di ieri Letta si è lasciato scappare che ha dovuto “ritirare” il decreto salva-Roma, poi si è subito corretto come per non ammettere di essere stato sconfitto, di aver dovuto battere in ritirata appunto.
Ma non è la prima volta che il nipote di Gianni Letta fa dietrofront, né la prima che ci promette qualcosa senza farlo, o peggio, facendo l’esatto contrario.
Subito dopo l’insediamento, a maggio, nella stessa sala stampa di ieri, ci aveva comunicato l’agenda con le 4 priorità per i primi 100 giorni del suo governo: lavoro per i giovani, decreto Imu, agevolazioni fiscali e legge elettorale.
Di giorni ne sono passati più di 200 da allora, ma i giovani disoccupati sono aumentati, l’Imu-Tasi-Iuc ancora non si capisce come si chiamerà e che fine farà, le uniche detrazioni fiscali sono quelle sui finanziamenti ai partiti che saranno del tutto aboliti solo a partire dal 2017 e la legge elettorale è ancora molto fumo e niente arrosto.
Nel frattempo Sel e Lega si sono sganciate dalle rispettive coalizioni che le hanno portate in Parlamento e fanno finta di stare all’opposizione, Monti è svanito silenziosamente in un giorno di ottobre e la Destra si è spaccata in due.
Quello del M5S, invece, non sarà stato forse un anno iniziato bene, ma di sicuro è finito meglio. I 5stelle non hanno avuto i numeri per fare tutto ma hanno già fatto molto. 6 cose su tutte.
Hanno reso finalmente possibile l’espulsione dal Senato di un evasore pregiudicato chiedendo il voto palese senza il quale tutti sappiamo che si sarebbe comprato qualche senatore in saldo per farsi salvare.
Hanno sventato l’assalto all’articolo 138 che protegge la Costituzione salendo sul tetto di Montecitorio e venendo pure sgridati dalla maestrina Boldrini.
Hanno fatto ritirare l’emendamento che puniva i comuni che ostacolavano la diffusione delle micidiali slot, le macchinette mangia-soldi rovina-famiglie degli amici di Letta.
Hanno fatto ritirare il decreto salva-Roma che prevedeva, tra le altre porcate, la privatizzazione di servizi essenziali tra cui l’acqua.
Hanno presentato e fatto approvare l’emendamento Fraccaro sui canoni d’affitto fuori mercato dei palazzi del potere, prima annullato e poi reinserito ieri dal governo nel consueto decreto delle Millevergogne.
Ma, cosa più importante, specie in un momento così delicato per la popolazione, è aver rifiutato fin da subito i 45 milioni di euro dei rimborsi elettorali che gli spettavano mentre gli altri stanno ancora cercando di capire come fare a continuare a prendere soldi pubblici all’insaputa dei cittadini. Questi sono fatti.
Auguri Letta, buona fine e buon principio. Io non so cosa le diceva Andreotti durante le cene a casa di suo zio. Forse le diceva che agli italiani basta raccontare un sacco di balle per continuare a mangiare ogni anno il panettone, tanto il potere logora chi non ce l’ha.
Di anni ne sono passati tanti da allora e adesso siamo profondamente logorati dalla logorrea di una classe “dirigente” avida, corrotta e incosciente. Per il 2014 gradiremmo meno parole e più fatti, magari uno al giorno, proprio come il nome della testata che ospiterà questo mio nuovo blog.
Twitter @nicvalen
Quando un valente giornalista di sinistra de La Repubblica come Giovanni Valentini, si deve confrontare con un figlio pentastellato militante.
Il blog diRSS
Niccolò Valentini
Ingegnere Tlc e Scrittore
Biografia
Nato a Milano e cresciuto a Roma, ha frequentato il liceo classico laureandosi poi in ingegneria delle telecomunicazioni. Dopo i primi passi nel mondo del lavoro, alcuni stage e qualche contratto a progetto, trascorsi dieci anni in varie aziende di primo piano, ricopre il ruolo di marketing manager in una delle più grandi aziende editoriali italiane. Ad ottobre del 2013 ha pubblicato insieme al padre Giovanni "Voto di scontro. Un padre e un figlio su politica, antipolitica, sinistra, Beppe Grillo" (Longanesi). A settembre del 2012 ha pubblicato "A tempo indeterminato" (Aliberti Editore), libro autobiografico che tratta più in generale i temi del lavoro precario e dello stallo economico legato alla crisi globale.
Politici, bilancio di fine anno. Solo M5S si salva
di Niccolò Valentini | 28 dicembre 2013Commenti (418)
Il 2013 volge al termine, è un fatto. I panettoni hanno rischiato di restare chiusi nei camion dei forconi quest’anno e molti sono rimasti comunque invenduti sugli scaffali dei supermercati. È tempo di bilanci. Nella conferenza stampa di ieri Letta si è lasciato scappare che ha dovuto “ritirare” il decreto salva-Roma, poi si è subito corretto come per non ammettere di essere stato sconfitto, di aver dovuto battere in ritirata appunto.
Ma non è la prima volta che il nipote di Gianni Letta fa dietrofront, né la prima che ci promette qualcosa senza farlo, o peggio, facendo l’esatto contrario.
Subito dopo l’insediamento, a maggio, nella stessa sala stampa di ieri, ci aveva comunicato l’agenda con le 4 priorità per i primi 100 giorni del suo governo: lavoro per i giovani, decreto Imu, agevolazioni fiscali e legge elettorale.
Di giorni ne sono passati più di 200 da allora, ma i giovani disoccupati sono aumentati, l’Imu-Tasi-Iuc ancora non si capisce come si chiamerà e che fine farà, le uniche detrazioni fiscali sono quelle sui finanziamenti ai partiti che saranno del tutto aboliti solo a partire dal 2017 e la legge elettorale è ancora molto fumo e niente arrosto.
Nel frattempo Sel e Lega si sono sganciate dalle rispettive coalizioni che le hanno portate in Parlamento e fanno finta di stare all’opposizione, Monti è svanito silenziosamente in un giorno di ottobre e la Destra si è spaccata in due.
Quello del M5S, invece, non sarà stato forse un anno iniziato bene, ma di sicuro è finito meglio. I 5stelle non hanno avuto i numeri per fare tutto ma hanno già fatto molto. 6 cose su tutte.
Hanno reso finalmente possibile l’espulsione dal Senato di un evasore pregiudicato chiedendo il voto palese senza il quale tutti sappiamo che si sarebbe comprato qualche senatore in saldo per farsi salvare.
Hanno sventato l’assalto all’articolo 138 che protegge la Costituzione salendo sul tetto di Montecitorio e venendo pure sgridati dalla maestrina Boldrini.
Hanno fatto ritirare l’emendamento che puniva i comuni che ostacolavano la diffusione delle micidiali slot, le macchinette mangia-soldi rovina-famiglie degli amici di Letta.
Hanno fatto ritirare il decreto salva-Roma che prevedeva, tra le altre porcate, la privatizzazione di servizi essenziali tra cui l’acqua.
Hanno presentato e fatto approvare l’emendamento Fraccaro sui canoni d’affitto fuori mercato dei palazzi del potere, prima annullato e poi reinserito ieri dal governo nel consueto decreto delle Millevergogne.
Ma, cosa più importante, specie in un momento così delicato per la popolazione, è aver rifiutato fin da subito i 45 milioni di euro dei rimborsi elettorali che gli spettavano mentre gli altri stanno ancora cercando di capire come fare a continuare a prendere soldi pubblici all’insaputa dei cittadini. Questi sono fatti.
Auguri Letta, buona fine e buon principio. Io non so cosa le diceva Andreotti durante le cene a casa di suo zio. Forse le diceva che agli italiani basta raccontare un sacco di balle per continuare a mangiare ogni anno il panettone, tanto il potere logora chi non ce l’ha.
Di anni ne sono passati tanti da allora e adesso siamo profondamente logorati dalla logorrea di una classe “dirigente” avida, corrotta e incosciente. Per il 2014 gradiremmo meno parole e più fatti, magari uno al giorno, proprio come il nome della testata che ospiterà questo mio nuovo blog.
Twitter @nicvalen
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
bello il discorso di grillo con la luce fioca dello scantinato e la statua di garibaldi con la sua faccia
e questo è il suo primo post dell'anno ...
che dire... forza silvio !!!!
POLITICA
01/01/2014
Grillo: “Chi è stato l’uomo dell’anno?
Il finto interprete ai funerali di Mandela”
Post provocatorio del leader del Movimento 5 Stelle. Ma gli utenti del blog non apprezzano. I commenti: «Non ci posso credere!» «Ma sono impazziti tutti?»
Un fermo immagine del post pubblicato sul blog di Beppe Grillo
«Thamsanqa Jantljie è l’uomo dell’anno», secondo il blog di Beppe Grillo. Il leader del M5S dedica il primo post dell’anno del suo sito all’uomo divenuto celebre per aver finto di essere un interprete nella lingua dei sordi nel corso dei funerali di Nelson Mandela. Una scelta però non condivisa da tutti gli utenti del sito del leader del M5S che hanno lasciato commenti sarcastici sull’argomento.
«Uno schizofrenico, con tendenze a scoppi di violenza, che vede gli angeli, che parla solo lo Xhosa, una delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, è l’uomo dell’anno», si legge sul blog dell’ex comico genovese. «Sembravano tornati i bei tempi della Gialappa’s Band a commentare le partite di calcio», continua il post. «Tutto quello che vedete è falso o forse vero, ma non importa ormai a nessuno. La vita è diventata pura scenografia. Per questo Thamsanqa merita il titolo di uomo dell’anno», conclude l’autore dell’articolo.
Il post non è comunque piaciuto a molti utenti del sito di Grillo che nei commenti hanno espresso le loro perplessità per questa scelta. «Non ci posso credere! ma sono impazziti tutti?», scrive Lady Dodi. «Sinceramente, non ci avrei scritto su un articolo. È un tizio coi suoi problemi», sottolinea Ius Gravitas.
«Non sono riuscita a capire perché, con tanti argomenti esistenti al mondo, si sia voluto iniziare con questa cialtronaggine. Francamente vorrei cose più serie per iniziare il 2014», aggiunge. «Ma Beppe ti stai rincoglionendo? Una persona così merita di essere internato a vita e gettata via la chiave», fa eco Edoardo M.
e questo è il suo primo post dell'anno ...
che dire... forza silvio !!!!
POLITICA
01/01/2014
Grillo: “Chi è stato l’uomo dell’anno?
Il finto interprete ai funerali di Mandela”
Post provocatorio del leader del Movimento 5 Stelle. Ma gli utenti del blog non apprezzano. I commenti: «Non ci posso credere!» «Ma sono impazziti tutti?»
Un fermo immagine del post pubblicato sul blog di Beppe Grillo
«Thamsanqa Jantljie è l’uomo dell’anno», secondo il blog di Beppe Grillo. Il leader del M5S dedica il primo post dell’anno del suo sito all’uomo divenuto celebre per aver finto di essere un interprete nella lingua dei sordi nel corso dei funerali di Nelson Mandela. Una scelta però non condivisa da tutti gli utenti del sito del leader del M5S che hanno lasciato commenti sarcastici sull’argomento.
«Uno schizofrenico, con tendenze a scoppi di violenza, che vede gli angeli, che parla solo lo Xhosa, una delle 11 lingue ufficiali del Sudafrica, è l’uomo dell’anno», si legge sul blog dell’ex comico genovese. «Sembravano tornati i bei tempi della Gialappa’s Band a commentare le partite di calcio», continua il post. «Tutto quello che vedete è falso o forse vero, ma non importa ormai a nessuno. La vita è diventata pura scenografia. Per questo Thamsanqa merita il titolo di uomo dell’anno», conclude l’autore dell’articolo.
Il post non è comunque piaciuto a molti utenti del sito di Grillo che nei commenti hanno espresso le loro perplessità per questa scelta. «Non ci posso credere! ma sono impazziti tutti?», scrive Lady Dodi. «Sinceramente, non ci avrei scritto su un articolo. È un tizio coi suoi problemi», sottolinea Ius Gravitas.
«Non sono riuscita a capire perché, con tanti argomenti esistenti al mondo, si sia voluto iniziare con questa cialtronaggine. Francamente vorrei cose più serie per iniziare il 2014», aggiunge. «Ma Beppe ti stai rincoglionendo? Una persona così merita di essere internato a vita e gettata via la chiave», fa eco Edoardo M.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
La Panzana politica dell’anno? E’ di Beppe Grillo: “La crescita toglie posti di lavoro”
Ha un cognome che richiama il Grillo Parlante, ma quest’anno il leader dei Cinque Stelle ha avuto nel 2013 prestazioni da Pinocchio superiori a Silvio Berlusconi. Una sparata di Beppe Grillo contro la crescita economica in Germania, che secondo l’ex comico avrebbe ridotto l’occupazione, è ha vinto il poco ambito premio la “Panzana dell’anno”, assegnato dai lettori di Pagella Politica. Un sito indipendente e partecipativo di fact-checking politico, composto da un gruppo di giovani studiosi e ricercatori che monitorano, anche grazie ai lettori, le principali affermazioni dei politici italiani, e controllano quelle che si possono verificare perché contenenti fatti e numeri.
“La crescita non dà posti di lavoro, li toglie” (Beppe Grillo)
A gennaio, a Siena per lo Tsunami Tour, Grillo predicava la decrescita felice portando come esempio negativo la Germania, arrivando a dire che il raddoppio della produzione tedesca aveva causato una riduzione dei posti di lavoro del 15%; affermazione smentita e doppiamente ribaltata da Pagella Politica, citando dati Eurostat e Ocse (qui la scheda di Pagella politica): la produzione era aumentata, ma non del doppio, e l’occupazione complessiva aumentata. Una panzana pazzesca dunque, cioè bufala, balla, fandonia (come spiega la Treccani.it).
“Attualmente, il debito del Comune di Roma è zero” (Gianni Alemanno)
Nel sondaggio di Pagella Politica (477 partecipanti), dietro a Grillo (51% dei voti) è arrivato secondo Gianni Alemanno (20%). Da sindaco della città che poi avrebbe svelato il suo bilancio in rosso, aveva detto su La7, a Corrado Formigli, in campagna elettorale per la conferma al Campidoglio, diceva che il Comune non aveva debiti.
“Non c’entra nulla il governo sulla riduzione dello spread” (Silvio Berlusconi)
Terzo Silvio Berlusconi (con il 16%), che a gennaio 2013 assolveva il proprio esecutivo sostenendo che i governi non influenzano gli andamenti degli interessi. Il Cavaliere, per altro, aveva vinto nel 2012 il poco ambito premio di Pagella politica, sempre con una Panzana sullo spread (seguiva Grillo con un attacco alla Germania, terza Renata Polverini, governatrice del Lazio).
Altre panzane presenti nel sondaggio (inserite perché tra le più lette o commentate dell’anno):
Nichi Vendola, sulle sberle ricevute dal’Ue per l’iniquità dell’Imu
Roberto Maroni che addossa al governo Monti la responsabilità per l’estromissione della Lombardia dalla lista delle 100 regioni più competitive d’Europa
Renato Brunetta secondo cui bisogna avere una maggioranza precostituita per ricevere l’incarico di formare un governo
Mario Monti che ritiene che, in media,con i governi precedenti le tasse siano aumentate più che con il proprio governo
Ignazio Marino secondo cui Berlino nel 2012 ha superato Roma per numero di presenze turistiche.
Il sito in meno di due anni ha monitorato circa 60 mila dichiarazioni, verificandone più di mille, classificate da “Vero” a “Panzana Pazzesca” passando per “C’eri quasi”, “Nì” e “Pinocchio andante”. Ogni politico ha la sua pagella personale, un profilo molto dettagliato dal quale si può ricavare un indice di veridicità; non rappresentativo, ma interessante. Berlusconi è il meno credibile, con il 58% di veridicità complessiva su 62 dichiarazioni analizzate, mentre Grillo ha un punto in più, il 59, su 130 dichiarazioni passate al vaglio. Tra gli indici più alti si segnalano Emma Bonino (91% di veridicità su 14 dichiarazioni) e Laura Boldrini (90% su 24), bene i nuovi leader Enrico Letta (85% su 54), Matteo Renzi (78% su 99) e Angelino Alfano (69% su 31).
Il giudizio più basso ricevuto dall’attuale Presidente del Consiglio è un Pinocchio Andante, riguardava la percentuale di giovani italiani con padre non diplomato che riesce a laurearsi. Renzi, che pure cita correttamente la maggior parte di dati e di fatti, nel 2013 ha pronunciato due Panzane: una, sbagliando il posizionamento degli studenti italiani nelle classifiche internazionali; la seconda esagerando il numero di voti ricevuti alle primarie del Pd.
Il metodo di Pagella politica. Al sondaggio hanno partecipato circa in cinquecento, lettori che spesso contribuiscono al lavoro di Pagella politica, segnalando affermazioni con dati o fatti da verificare, o partecipando alla loro stesa verifica. Il controllo viene svolto attraverso il recupero e la pubblicazione di dossier e documenti ufficiali che smentiscono o confermano, del tutto o in parte, l’affermazione esaminata. Il sistema, dunque, è molto aperto, partecipato e votato alla fattualità. “Perché le bugie – recita il motto del sito, che abbassa l’altezza dei politici più avvezzi alla panzana– hanno le gambe corte”; infatti non vanno lontano. Poi ci sono le bugie che fanno allungare il naso, ma qui ormai, non c’è più la Fata Turchina che chiama i picchi ad accorciarlo.
lmastrantonio@rcs.it
http://criticalmastra.corriere.it/2014/ ... di-lavoro/
Ha un cognome che richiama il Grillo Parlante, ma quest’anno il leader dei Cinque Stelle ha avuto nel 2013 prestazioni da Pinocchio superiori a Silvio Berlusconi. Una sparata di Beppe Grillo contro la crescita economica in Germania, che secondo l’ex comico avrebbe ridotto l’occupazione, è ha vinto il poco ambito premio la “Panzana dell’anno”, assegnato dai lettori di Pagella Politica. Un sito indipendente e partecipativo di fact-checking politico, composto da un gruppo di giovani studiosi e ricercatori che monitorano, anche grazie ai lettori, le principali affermazioni dei politici italiani, e controllano quelle che si possono verificare perché contenenti fatti e numeri.
“La crescita non dà posti di lavoro, li toglie” (Beppe Grillo)
A gennaio, a Siena per lo Tsunami Tour, Grillo predicava la decrescita felice portando come esempio negativo la Germania, arrivando a dire che il raddoppio della produzione tedesca aveva causato una riduzione dei posti di lavoro del 15%; affermazione smentita e doppiamente ribaltata da Pagella Politica, citando dati Eurostat e Ocse (qui la scheda di Pagella politica): la produzione era aumentata, ma non del doppio, e l’occupazione complessiva aumentata. Una panzana pazzesca dunque, cioè bufala, balla, fandonia (come spiega la Treccani.it).
“Attualmente, il debito del Comune di Roma è zero” (Gianni Alemanno)
Nel sondaggio di Pagella Politica (477 partecipanti), dietro a Grillo (51% dei voti) è arrivato secondo Gianni Alemanno (20%). Da sindaco della città che poi avrebbe svelato il suo bilancio in rosso, aveva detto su La7, a Corrado Formigli, in campagna elettorale per la conferma al Campidoglio, diceva che il Comune non aveva debiti.
“Non c’entra nulla il governo sulla riduzione dello spread” (Silvio Berlusconi)
Terzo Silvio Berlusconi (con il 16%), che a gennaio 2013 assolveva il proprio esecutivo sostenendo che i governi non influenzano gli andamenti degli interessi. Il Cavaliere, per altro, aveva vinto nel 2012 il poco ambito premio di Pagella politica, sempre con una Panzana sullo spread (seguiva Grillo con un attacco alla Germania, terza Renata Polverini, governatrice del Lazio).
Altre panzane presenti nel sondaggio (inserite perché tra le più lette o commentate dell’anno):
Nichi Vendola, sulle sberle ricevute dal’Ue per l’iniquità dell’Imu
Roberto Maroni che addossa al governo Monti la responsabilità per l’estromissione della Lombardia dalla lista delle 100 regioni più competitive d’Europa
Renato Brunetta secondo cui bisogna avere una maggioranza precostituita per ricevere l’incarico di formare un governo
Mario Monti che ritiene che, in media,con i governi precedenti le tasse siano aumentate più che con il proprio governo
Ignazio Marino secondo cui Berlino nel 2012 ha superato Roma per numero di presenze turistiche.
Il sito in meno di due anni ha monitorato circa 60 mila dichiarazioni, verificandone più di mille, classificate da “Vero” a “Panzana Pazzesca” passando per “C’eri quasi”, “Nì” e “Pinocchio andante”. Ogni politico ha la sua pagella personale, un profilo molto dettagliato dal quale si può ricavare un indice di veridicità; non rappresentativo, ma interessante. Berlusconi è il meno credibile, con il 58% di veridicità complessiva su 62 dichiarazioni analizzate, mentre Grillo ha un punto in più, il 59, su 130 dichiarazioni passate al vaglio. Tra gli indici più alti si segnalano Emma Bonino (91% di veridicità su 14 dichiarazioni) e Laura Boldrini (90% su 24), bene i nuovi leader Enrico Letta (85% su 54), Matteo Renzi (78% su 99) e Angelino Alfano (69% su 31).
Il giudizio più basso ricevuto dall’attuale Presidente del Consiglio è un Pinocchio Andante, riguardava la percentuale di giovani italiani con padre non diplomato che riesce a laurearsi. Renzi, che pure cita correttamente la maggior parte di dati e di fatti, nel 2013 ha pronunciato due Panzane: una, sbagliando il posizionamento degli studenti italiani nelle classifiche internazionali; la seconda esagerando il numero di voti ricevuti alle primarie del Pd.
Il metodo di Pagella politica. Al sondaggio hanno partecipato circa in cinquecento, lettori che spesso contribuiscono al lavoro di Pagella politica, segnalando affermazioni con dati o fatti da verificare, o partecipando alla loro stesa verifica. Il controllo viene svolto attraverso il recupero e la pubblicazione di dossier e documenti ufficiali che smentiscono o confermano, del tutto o in parte, l’affermazione esaminata. Il sistema, dunque, è molto aperto, partecipato e votato alla fattualità. “Perché le bugie – recita il motto del sito, che abbassa l’altezza dei politici più avvezzi alla panzana– hanno le gambe corte”; infatti non vanno lontano. Poi ci sono le bugie che fanno allungare il naso, ma qui ormai, non c’è più la Fata Turchina che chiama i picchi ad accorciarlo.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
L'Europa. Cosa sa un italiano dell'Europa, della UE, della BCE, a parte i luoghi comuni? Ci sono degli europarlamentari italiani a Bruxelles? Certo, tra cui Mastella, ma nessuno sa cosa fanno, di cosa si occupano. Neppure chi sono. L'europarlamento è come un Grand Hotel in cui si alloggia fino alla prima opportunità elettorale in Italia, come successe per D'Alema, o un sontuoso cimitero degli elefanti di politici trombati e di seconde file. La comunicazione dei lavori europarlamentari è del tutto assente. Alzi la mano chi può tracciare un bilancio minimo dei lavori dello scorso anno. Non si discute mai di Europa, ma solo di euro che dovrebbe rappresentare l'economia europea nel suo insieme, ma che ormai non rappresenta più nulla. L'Europa è un comodo alibi. "Ce lo chiede l'Europa" è un mantra per coprire qualunque stronzata, dal Fiscal Compact al pareggio di bilancio in Costituzione. Chi è questa Europa, mitica e lontana, che ci invia i suoi messaggi per bocca di Napolitano e della coppietta di pappagalli Capitan Findus Letta e Renzie? Fuori un nome. Chi decide cosa e perché sulle nostre teste? Siamo in preda a un'allucinazione collettiva che ha trasfigurato una banca centrale europea e la burocrazia in un ideale di Europa che non esiste. Governati a livello nazionale da banchieri e burocrati che usano primi ministri come portaborse e camerieri. Le decisioni prese in Europa hanno effetti devastanti sul futuro delle prossime generazioni, nel bene così come nel male, ma nessun cittadino europeo può interferire, spesso non ne è neppure a conoscenza. L'Europa sarà politica o non sarà. Sarà partecipativa o non sarà. L'Europa non è un frullatore di nazionalità per renderle omogenee. Questo è un disegno destinato al fallimento. Un esercizio impossibile. Non siamo gli Stati Uniti d'America con popolazioni eterogenee in cerca di una nuova Patria, ma popoli con tradizioni e civiltà millenarie. Quest'Europa così invocata e così assente si è trasformata in una moderna dittatura che usa i cerimoniali democratici per legittimare sé stessa. Il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, renderla democratica, trasparente, con decisioni condivise a livello referendario. Oggi la UE è un Club Med infestato dalle lobby. Il manifesto del M5S per le elezioni europee è di sette punti. Nelle prossime settimane ne illustreremo i motivi. In Europa per l'Italia, con il M5S!
Stampate, inviate, diffondete i "7 Punti per l'Europa".
http://www.beppegrillo.it/
https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/mate ... 7punti.pdf
......................
Ciao
Paolo11
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Ciao
Paolo11
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Con quali forze politiche intende allearsi Grillo per portare avanti i suoi bellisimi punti?
Con Marie Le Pen? con Alba dorata? con la Lega? con Berlusconi?
O punta anche in Europa al 51%?
Con Marie Le Pen? con Alba dorata? con la Lega? con Berlusconi?
O punta anche in Europa al 51%?
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