Amadeus ha scritto:alle persone che hai interpellato e che ricalcano l'indole tutta italica della lamentela continua
esasperata fino allo spasimo nella ricerca della perfezione assoluta da parte di certa sinistra intellettualoide.
non basterebbero 150 leader e 150 insignificanti micropartiti per farli contenti , troverebbero sempre motivi per rompere ( doppiosenso) .
Per la precisione, l’elenco riportato attiene alle prime cinque persone intervistate nel filmato postato da paolo11.
Da sabato scorso ho iniziato uno studio psico sociologico sulle motivazione che inducono elettori autenticamente di sinistra di varia estrazione sociale e di diversa formazione scolastica, per cercare di capire nel profondo il fenomeno di moda.
Allargando il campione d’indagine anche a chi ha votato di tutto provenendo da destra e si è fermato al Pd, forse perché gli ricorda tanto la Dc.
Il fenomeno che esercita attenzione particolare su Renzi da parte delle persone in generale ma anche quelle di una certa cultura scolastica od autonoma, dal mio punto di vista è un esercizio cognitivo piuttosto interessante.
Più il livello di studio è elevato, più il fenomeno diventa interessante.
Questo perché ha una forte analogia con le persone con livello d’istruzione di tipo universitario oppure diplomati, che votano Berlusconi.
Da queste parti chi ha avversato Berlusconi, pur ammettendo che anche Mussolini ci ha trasmesso dopo 70 anni un sensibile zoccolo duro, accetta che anche Berlusconi possa disporre del suo zoccolo duro. Le così dette cozze attaccate alla roccia di Crozza.
Ma nello stesso tempo impreca contro costoro, i berluscones, bollandoli di essere come lui, secondo il vecchio detto “Chi si assomiglia si piglia”.
Quindi, i vanesi, gli imbroglioni, i truffatori, i figli di Androcchia, gli evasori fiscali, i puttanieri, i “pedofili”, gli amorali cronici.
Io aggiungerei anche la fascia di tifosi del Milan che non hanno nessuna cognizione della politica e della socialità, ma che intendono gratificare il loro presidente quando apre il portafoglio e gli compra il campione che può fare la differenza. Vedi Ballotelli.
A cui vanno aggiunte le persone anziane e le casalinghe che passano la giornata davanti al televisore. Oltre a quelle persone che pregiudizionalmente, una volta di centro oppure da sempre di destra si battono affinché la “””sinistra””” non possa mai arrivare al governo.
Infine, quella fascia che crede che sia un uomo veramente importante e che è convinta che il successo sia dovuto solo ed esclusivamente alle sue capacità.
Qualche mese fa, quando sono diventati improvvisamente importanti i giovani falchetti, La7, ha intervistato degli studenti della Luiss. Poter capire chi, che con gli studi gli è stato aperto il cervello, possa comunque ancora votare Berlusconi è senz’altro un esercizio di sociologia politica notevole.
Lo stesso fenomeno di fascia, fa diventare interessante gli elettori di Renzi.
E’ interessante capire del perché l’avversione a Berlusconi e il mostrare invece consenso smisurato a Renzi, quando i fenomeni di base sono gli stessi.
Il filo comune della giustificazione del voto Renzi si basa sulla convinzione che il gigliato Gianburrasca, possa veramente realizzare quello che promette.
Quello che ho notato nel filmato di Paolino, è quanto accade da queste parti e che per forza rappresenta una forte fetta di elettori dello Stivalone.
L’aver creduto ai funerali del Cav, non sentendolo più in televisione come un tempo e vedendolo relegato nella settima o ottava pagina dei quotidiani, per molti antiberlusconiani ha rappresentato il segno della svolta dopo vent’anni di quotidiane sofferenze per la sua presenza. Un convinzione rafforzata dalla possibilità che la magistratura si potesse dare una mossa sulla data del scelta del destino punitivo di S.B.
Ritrovarselo di nuovo sulla scena nel ruolo di interlocutore principale, per non pochi ha rappresentato un tradimento, che a sinistra non è recuperabile.
Poi esiste sempre una graduazione di entusiasti che non demorde perché profondamente convinta che Renzi ribalterà l’Italia come un calzino.
Senza capire che la drammaticità della fase storica, non consente di ritornare su posizioni precedenti la crisi.
C’è poi chi ha capito di aver preso una cantonata ma spera in un recupero futuro, per poter contrastare chi non ha nessuna fiducia in Renzi.
Per quanto mi riguarda, occorre che trascorra il tempo ed accadano gli avvenimenti, per far comprendere a chi tratta tutto come un atto di fede profondo e si rifiuta di guardare i soliti segnali che vengono trasmessi dai vari politici sotto esame.
Con Monti ci sono voluti dodici mesi per capire. Anche da parte di Scalfari dove alla fine ha scritto su Repubblica di sentirsi tradito. Il tradimento non c’entra, era Scalfari che per un ignoto processo non vedeva la realtà montiana.
Il Monti del novembre 2011 era sempre lo stesso del 2012. Era Scalfari che per un arcano processo non vedeva quanto era visibile.
Poi è successa la stessa cosa con Letta. Malgrado stiano toccando con mano i pasticci di tutti i giorni, hanno ancora bisogno di altri avvenimenti per capire la sua debolezza ed incapacità a tenere in mano la situazione.
Adesso siamo nella fase dell’infatuazione per Renzi, in cui si rifiuta di vedere la realtà.
L’imprenditore Brambilla a Piazzapulita, ha chiarito di aver votato il berlusca, di essersi reso conto dell’inadeguatezza e di essere passato alla Lega. Resosi conto del flop, si è spostato su Gianburrasca. E così tanti suoi colleghi lombardi.
Dal mondo del lavoro o dal mondo dei pensionati, molti sperano in Renzi perché rappresenta l’ultima spiaggia, ma contemporaneamente creandosi muri di gomma per rifiutare la realtà.
E solo il tempo che può stabilire la dimensione giusta, come è stato a suo tempo per quei 6 milioni di elettori che quasi un anno fa, hanno abbandonato Berlusconi.