Lo spunto satirico del giorno
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Re: Lo spunto satirico del giorno
Liberi e Uguali, Gene Gnocchi pungente: “Non c’è la parola sinistra, si vergognano persino loro”. Poi l’ipotesi del simbolo
VEDI:
00:57
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... o/4022495/
di F. Q. | 6 dicembre 2017
10
175
Più informazioni su: Gene Gnocchi, Liberi e uguali, Massimo D'Alema, Matteo Renzi, Pietro Grasso
Gene Gnocchi, nella sua copertina satirica di diMartedì (La7) ironizza sul nuovo soggetto di sinistra guidato da Pietro Grasso “Liberi e Uguali“: “Non so se hai notato ma nel nome del nuovo partito della sinistra italiana non compare la parola “sinistra”. Si vergognano perfino loro. D’Alema ha però detto chiaramente quali sono i loro obiettivi: “Liberi e Uguali punta alla doppia cifra”. Tra lo 0,1 e lo 0,9%. Restano soltanto indecisi sul logo elettorale, che deve sintetizzare la loro visione politica. Sono indecisi su questi tre loghi: Renzi Vattene, Renzi Pirla, Renzi Stronzo”
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di F. Q. | 6 dicembre 2017
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Gene Gnocchi, nella sua copertina satirica di diMartedì (La7) ironizza sul nuovo soggetto di sinistra guidato da Pietro Grasso “Liberi e Uguali“: “Non so se hai notato ma nel nome del nuovo partito della sinistra italiana non compare la parola “sinistra”. Si vergognano perfino loro. D’Alema ha però detto chiaramente quali sono i loro obiettivi: “Liberi e Uguali punta alla doppia cifra”. Tra lo 0,1 e lo 0,9%. Restano soltanto indecisi sul logo elettorale, che deve sintetizzare la loro visione politica. Sono indecisi su questi tre loghi: Renzi Vattene, Renzi Pirla, Renzi Stronzo”
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Re: Lo spunto satirico del giorno
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Vauro a Torino: una risata vi seppellirà
Scritto il 13/5/10 • nella Categoria: LIBRE news Condividi
Demolire il potere, con la ferocia di una risata. Irriverente, esplosivo, irriducibile. Il più cattivo di tutti: perché ce ne vuole, di cattiveria satirica, per fare la guerra ai super-cattivi veri, quelli al comando. La guerra di Vauro, il più glorioso combattente della nostra satira, da trent’anni è ormai una questione personale tra lui e l’establishment italiano, senza sconti per nessuno. Dal 1978, anno di fondazione de “Il Male”, capostipite dei migliori fogli da battaglia a colpi di vignette (Satyricon, Linus, Cuore), Vauro non ha mai smesso di graffiare: come fa ogni giovedì in prima serata ad “Annozero”, complice di Michele Santoro.
http://www.libreidee.org/2010/05/vauro- ... eppellira/ LA BANDA CRIMINALE PRO BERLUSCONI ^ C, E- SEMPRE IN AZIONE///// ^c
Di passaggio al Salone del Libro di Torino per presentare la sua ultima opera, il romanzo “La scatola dei calzini perduti” (Piemme) – racconto poetico sulla Vauro Senesistoria di un immigrato sudanese che a Roma si adatta a indossare i panni di Babbo Natale – veneredì 14 maggio Vauro Senesi si impegna ad animare una serata speciale nel salone incontri del Tyc, Torino Youth Centre, il network giovanile di via Faà di Bruno 2. Dalle ore 21, insieme all’amico-scrittore Nicolai Lilin, Vauro si prepara ad offrire al pubblico un assaggio dinamitardo della sua arte, tra vignette e verità a bruciapelo, senza anestesia, sul burrascoso rapporto fra satira e politica: “E’ ancora possibile oggi la satira in Italia?”.
Parla per lui la sua strepitosa carriera di pluri-querelato: condannato nel ’97 per “vilipendio alla religione cattolica” per una vignetta sul “Manifesto” e poi sospeso da “Annozero” nel 2009 per una sua creazione satirica ritenuta “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti”. La vignetta (“Aumento delle cubature. Dei cimiteri”) metteva in relazione il terremoto dell’Aquila col decreto Berlusconi per l’incremento degli spazi abitativi. Riammesso alla trasmissione, ha continuato come prima: sicuro, per dirla Vauro 4con Jonathan Swift – citazione che apre il suo sito, http://www.vauro.net – che la satira «è una sorta di specchio dove chi guarda scopre la faccia di tutti tranne la propria».
Giornalista e disegnatore, Vauro si distingue per l’impegno sociale con Emergency, al fianco di Gino Strada, insieme a cui ha condotto pericolose missioni umanitarie in Afghanistan, in tandem con Giulietto Chiesa, con il quale ha firmato il reportage “Afghanistan anno zero”. Storico collaboratore del “Manifesto”, Vauro vanta una imponente bibliografia: tra i volumi più feroci e divertenti, “Il Papa è morto”, “La satira dopo l’Ulivo”, “Come sopravvivere a un altro anno di merda”, nonché “I peggiori crimini del comunismo” e “Il libretto rosso, ovvero La cazzata Potiomkin”, ancora con Giulietto Chiesa. Forti i titoli di denuncia: da “Premiata macelleria Afghanistan” a “Sangue e cemento” e “Italia Anno Zero”, con Marco Travaglio e Beatrice Borromeo. Recente la vena poetico-narrativa di romanzi come “Il mago del vento” e l’ultimo libro, “La scatola dei calzini perduti”.
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Vauro a Torino: una risata vi seppellirà
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Demolire il potere, con la ferocia di una risata. Irriverente, esplosivo, irriducibile. Il più cattivo di tutti: perché ce ne vuole, di cattiveria satirica, per fare la guerra ai super-cattivi veri, quelli al comando. La guerra di Vauro, il più glorioso combattente della nostra satira, da trent’anni è ormai una questione personale tra lui e l’establishment italiano, senza sconti per nessuno. Dal 1978, anno di fondazione de “Il Male”, capostipite dei migliori fogli da battaglia a colpi di vignette (Satyricon, Linus, Cuore), Vauro non ha mai smesso di graffiare: come fa ogni giovedì in prima serata ad “Annozero”, complice di Michele Santoro.
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Di passaggio al Salone del Libro di Torino per presentare la sua ultima opera, il romanzo “La scatola dei calzini perduti” (Piemme) – racconto poetico sulla Vauro Senesistoria di un immigrato sudanese che a Roma si adatta a indossare i panni di Babbo Natale – veneredì 14 maggio Vauro Senesi si impegna ad animare una serata speciale nel salone incontri del Tyc, Torino Youth Centre, il network giovanile di via Faà di Bruno 2. Dalle ore 21, insieme all’amico-scrittore Nicolai Lilin, Vauro si prepara ad offrire al pubblico un assaggio dinamitardo della sua arte, tra vignette e verità a bruciapelo, senza anestesia, sul burrascoso rapporto fra satira e politica: “E’ ancora possibile oggi la satira in Italia?”.
Parla per lui la sua strepitosa carriera di pluri-querelato: condannato nel ’97 per “vilipendio alla religione cattolica” per una vignetta sul “Manifesto” e poi sospeso da “Annozero” nel 2009 per una sua creazione satirica ritenuta “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti”. La vignetta (“Aumento delle cubature. Dei cimiteri”) metteva in relazione il terremoto dell’Aquila col decreto Berlusconi per l’incremento degli spazi abitativi. Riammesso alla trasmissione, ha continuato come prima: sicuro, per dirla Vauro 4con Jonathan Swift – citazione che apre il suo sito, http://www.vauro.net – che la satira «è una sorta di specchio dove chi guarda scopre la faccia di tutti tranne la propria».
Giornalista e disegnatore, Vauro si distingue per l’impegno sociale con Emergency, al fianco di Gino Strada, insieme a cui ha condotto pericolose missioni umanitarie in Afghanistan, in tandem con Giulietto Chiesa, con il quale ha firmato il reportage “Afghanistan anno zero”. Storico collaboratore del “Manifesto”, Vauro vanta una imponente bibliografia: tra i volumi più feroci e divertenti, “Il Papa è morto”, “La satira dopo l’Ulivo”, “Come sopravvivere a un altro anno di merda”, nonché “I peggiori crimini del comunismo” e “Il libretto rosso, ovvero La cazzata Potiomkin”, ancora con Giulietto Chiesa. Forti i titoli di denuncia: da “Premiata macelleria Afghanistan” a “Sangue e cemento” e “Italia Anno Zero”, con Marco Travaglio e Beatrice Borromeo. Recente la vena poetico-narrativa di romanzi come “Il mago del vento” e l’ultimo libro, “La scatola dei calzini perduti”.
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Re: Lo spunto satirico del giorno
IL PIACERE DI ESSERE UN CRIMINALE DEVE DARE UNA GRANDE SODDISFAZIONE
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