Vuoi vedere che anche Monti usa "un numerino errato"?
Stefano Fassina
Responsabile economia e lavoro Partito Democratico
Un numerino errato
Pubblicato: 12/10/2012 09:00
Chi si assume la responsabilità politica delle scelte? Nei sistemi democratici è una domanda ineludibile. Eppure, oggi, è senza risposta. Che vuol dire democrazia quando chi è formalmente responsabile politico delle scelte non decide e chi decide non è responsabile politicamente? E chi è che davvero decide? L'8 ottobre, il Fondo Monetario Internazionale, in occasione degli annual meetings, ha pubblicato il suo World Economic Outlook. In esso, è contenuto un box agghiacciante dedicato ai "fiscal multipliers". Un box apparentemente tecnico. In realtà, radicalmente politico. In sostanza, i fiscal multipliers sono i numerini che vengono applicati per prevedere l'impatto delle manovre di finanza pubblica sul Pil.
Il Fondo, in un'operazione trasparenza di cui va dato merito al Chief Economist Olivier Blanchard, passa in rassegna una trentina di casi di interventi di risanamento attuati negli ultimi anni, compresi i programmi della troika in Grecia, Irlanda e Portogallo. Viene fuori che i moltiplicatori utilizzati da tutte le principali istituzioni economiche internazionali e, aspetto rilevante, dal Fondo e dalla Commissione europea, autori dei programmi dei Piigs, non semplici centri studi, sono largamente sottostimati: invece che 0,5 arrivano anche a 2. Che vuol dire?
Vuol dire, ad esempio, che per definire il programma della Grecia,
il Fondo e la Commissione hanno previsto che, per 10 miliardi di euro di manovra di aggiustamento, la contrazione del Pil sarebbe stata di 5 miliardi. Invece, l'analisi evidenzia che l'impatto recessivo è stato di 20 miliardi. Una differenza enorme che si riverbera sulla previsione di entrate e di spese e, quindi, sul saldo e sul rapporto tra debito pubblico e Pil. Non a caso, dopo correzioni di bilancio di circa 10 punti di Pil all'anno, il debito pubblico greco balza, nonostante la ristrutturazione, dal 120 percento del Pil nel 2009 al 167% del Pil nel 2013.
L'ordine di grandezza dell'errore è tale da generare il fallimento a ripetizione degli sforzi greci. Ma il fallimento non viene ricondotto al numerino. La troika boccia il governo greco di Papandreu. Così si inseguono giudizi sprezzanti o commiserevoli da parte di tanti leader politici e commentatori europei. E alle review e ai giudizi negativi, conseguono richieste di ulteriori manovre correttive, sempre impostate in riferimento a moltiplicatori ridicoli rispetto all'effettivo impatto degli interventi su entrate e spese pubbliche. Manovra dopo manovra, il numerino sottostimato, determina un'economia di guerra, un impennata della disoccupazione e l'impoverimento brutale delle classi medie. Il dato più drammatico, però, è politico, democratico e psicologico: l'enorme sofferenza sociale è inutile. A causa del numerino errato, il debito pubblico, in rapporto all'economia reale sempre più rattrappita, impazzisce. I populismi si gonfiano. I neo-nazisti arrivano in Parlamento.
Ma non è stato un errore. È stata una scelta politica, consapevole o, peggio ancora, inconsapevole. La scelta è stata la conseguenza di un paradigma culturale ritenuto naturale (il neo-liberismo), oggettivo, in realtà politico. Dall'inizio della crisi una valanga di economisti, tanti anche mainstream, mettono in guardia sull'austerità auto-distruttiva, ossia sulla effettiva dimensione del numerino. Ma ideologia e interessi corporativi ciechi hanno prevalso. Oggi, chi risponde della scelta politica? L'econometrico che ha stimato il numerino? I Mission Chiefs di Fondo e Commissione? Christine Lagarde e Manuel Barroso? La Merkel e Sarkozy? La punizione politica l'ha subita uno statista vero come Papandreu e il suo partito, il Pasok. Ma è lui il responsabile? O va giustificato perché messo alle strette dai mercati e dai tecnici? E ora che farà la troika? Che numerino intende utilizzare per valutare la performance della Grecia e degli altri 'program countries' e decidere lo sblocco degli aiuti? Il numerino del paradigma liberista oppure il numerino "vero"? E il Fiscal Compact sulla base di quale numerino è stato definito?
Con quale credibilità le tecnocrazie continueranno a proporsi come detentrici della verità economica e depositarie autoreferenziali dell'interesse generale? Come si può continuare a presentare ricette politiche come fossero oggettive verità assolute? Sopratutto, le classi dirigenti della politica possono continuare ad essere così inconsapevoli, disinteressate e subalterne alla presunta tecnica? Quando torniamo a considerare l'economia per quello che è, ossia politica? Come si arresta l'anti-politica se la democrazia è svuotata di poteri di scelta, ma responsabile dei risultati?
http://www.huffingtonpost.it/stefano-fa ... 54057.html