[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/viewtopic.php on line 175: Undefined array key "forum_id"
Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI? - Pagina 163
Pagina 163 di 241

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 29/01/2014, 17:45
da camillobenso
il Fatto 3.11.12
“M5S e Idv arrivano al 25-30% ”
Opinione comune tra i sondaggisti: “Crescono a ogni errore degli altri

di Carlo Tecce

Renato Mannheimer (Ispo) non è grillino.
È un sondaggista, docente di analisi dell'opinione pubblica, che diffonde le sue rilevazioni a Porta a Porta e sul Corriere della Sera. È lui, proprio Mannheimer, che non fissa limiti: “Dove arriva il Movimento Cinque Stelle? Corre, corre fortissimo. Non può essere fermato, più sbagliano i partiti e più guadagna. Adesso è oltre il 20 per cento, con l'Italia dei Valori andrebbe al 25 almeno e il 30 – più o meno nei paraggi del Pd – non è un'illusione ottica”. Un po' di pessimismo, professore: “Non potrei nemmeno dire, ecco, Beppe Grillo sbaglia con questa dichiarazione, distrugge con questa iniziativa, s'immobilizza con questa investitura: no, non posso dirlo”. E perché? Cos'è che la trattiene? “Una realtà in continuo movimento. L'autolesionismo dei partiti classici, a parte il Pd che regge bene il confronto interno. Gli elettori del Movimento sono giovani, istruiti, seguaci: non andranno via, non presto. La sorpresa, che ormai sorpresa non è, sarà certamente il M5S”.
In tempi non sospetti, ad agosto, Roberto Weber (Swg) ammoniva Pier Luigi Bersani: “Il Pd aspetti a cantare vittoria. La grande incognita è Beppe Grillo”. Weber, come se la passa l'incognita? “Una bellezza. Io calcolo una crescita di 0,75 al mese, e quanti ne mancano al voto? ”. Circa cinque. “Perfetto. Adesso siamo al 23, ci teniamo bassi? ”. Il giusto. “Ottimo. Oggi siamo al 27”. E domani? “Tanto, tantissimo. Il 30 non è un utopia”. E cos'è? “Le conseguenze di un disastro. I partiti che sommano errori a errori”. Pesiamo l'Italia dei Valori e Antonio Di Pietro. “Questo no, non mi interessa”. E perché? “Non aggiunge e non toglie nulla. Il M5S è autonomo. Tutti i flussi spiegano che l'Idv ha già donato abbastanza al Movimento. C'è un residuo di quattro o cinque punti che conserva Di Pietro, ma sono assolutamente marginali per chi va fortissimo e straripa ovunque”.
Nicola Piepoli risponde da Parigi: “Qui s'intercetta il futuro”. Professore, lo può rubare e impiantarlo in Italia? “Ce l'abbiamo il futuro. E lei l'avrà saputo”. Ci stupisca. “Il Movimento Cinque Stelle è un fenomeno incredibile. Io l'ammetto: mi sono sbagliato”. Apprezzata la sincerità, racconti. “Sì, allora. Comincio dal voto siciliano. Un attimo prima, il mio istituto dava il M5S tra il 15 e il 16 per cento”. Ci ha beccato, quasi. “Ma stiamo parlando di Sicilia, non si rende conto? Grillo è andato lì a nuoto. Ha riempito le piazze, ha sfidato i palazzi. Ed è riuscito a sfondare in un'isola difficile, ora lo vedo già superare la boa del 20”. Benedice il matrimonio con Di Pietro? “Perché mi chiede il permesso? ”. Non si preoccupi, un parere basta: “No, non capisce. Volevo dire che Grillo può fare qualsiasi cosa. Può inventarsi alleanze con chiunque, l’importante che non siano uomini e donne che ricordano la Casta. Lei forse l’avrà saputo, ma oltre il M5S c’è tanta nebbia. A Parigi, però, c’è un clima molto piacevole”.

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 29/01/2014, 19:37
da paolo11
http://www.tzetze.it/redazione/2014/01/ ... index.html
Carla Ruocco (M5S): Non vogliamo che italiani paghino IMU, vogliamo che si liberino di voi
Ciao
Paolo11

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 29/01/2014, 20:43
da paolo11
Sondaggio sulle responsabilità di Napolitano: ecco i risultati #napolitanodimettiti
user-pic
Scritto da M5S Senato News pubblicato il 29.01.14 19:27
risultato-sondaggio-ok-2.png

La Rete sfiducia Napolitano.
20.042 cittadini, in meno di nove ore hanno detto la loro su quello che considerano l'atto politico più grave compiuto in questi anni da Giorgio Napolitano. Quattro le domande a risposta multipla sottoposte liberamente alla Rete.
Per il 60,96% pari a 12.217 voti, l'atto più grave è rappresentato dalla richiesta di distruzione delle intercettazioni tra il Presidente della Repubblica e Nicola Mancino nell'ambito della cosiddetta trattativa Stato-Mafia. Un atto gravissimo specialmente perchè coinvolge il supremo garante delle istituzioni.
Per il 59,19%, pari a 11.862 voti, è stato grave il silenzio di Napolitano quando nel 1997 vennero secretate le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone alla Commissione parlamentare sui rifiuti relative al disastro criminale e ambientale nella cosidetta "Terra dei Fuochi". Napolitano che allora ricopriva il ruolo di Ministro degli Interni non mosse un dito pur sapendo tutto, e tacque per i 16 anni successivi.
Il 43,04%, pari a 8.627 voti, ritiene gravi le sue responsabilità nella marcia forzata condotta al ritmo dell'austerity verso una unificazione europea in nome delle banche e della spoliazione dei diritti politici di mezzo miliardo di cittadini.
Infine il 29,13%, pari a 5.838 voti, ritiene una grave colpa il fallimento del Governo delle "larghe intese", da lui fortemente voluto, decimato dalle dimissioni di ministri inadeguati.
Moltissimi i commenti: i cittadini riconoscono tante altre responsabilità di Giorgio Napolitano lungo tutto il corso della sua carriera politica, e non vedono l'ora di raccontarle. Decisamente un Presidente poco amato e poco stimato.
http://www.beppegrillo.it/movimento/par ... o-ok-2.png
Ciao
Paolo11

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 10:09
da lucfig
Che brutta giornata ieri per la democrazia abbiamo visto alla Camera dei Deputati.

Comunque la si pensi.

Concordo con quello che ha scritto Civati, giusto per dimostrare che c'è chi la pensa diversamente

Brutta giornata

E così è arrivata anche la tagliola.

Dopo la legge elettorale e il famoso patto di governo, ci dobbiamo fermare a riflettere.

Perché non va bene (e non è più sostenibile) procedere così, a botte di decreti, con dentro tutto e il contrario di tutto, procedendo sulla base di un’emergenza che invece di accorciare i tempi, finisce per allungarli.

Il clima è pessimo, fuori dalle istituzioni. E anche dentro. E non va bene. Per niente.

Che questa brutta giornata, da tutti i punti di vista, serva a cambiare, in profondità. Senza troppi proclami, ma con più rispetto per tutti quanti. Al di là delle opinioni e delle convenienze di parte.

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 11:11
da paolo11
Si brutta storia alla camera specialmente vedere un uomo che picchia una donna.Di umano non ha niente quel personaggio.Non lo paragono nenche agli animani che sono migliori.
http://www.fanpage.it/decreto-imu-banki ... -boldrini/
Ciao
Paolo11

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 11:37
da camillobenso
Che brutta giornata ieri per la democrazia abbiamo visto alla Camera dei Deputati.

Questo è solo l'inizio,....ce ne saranno altre........

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 11:44
da paolo11
Impeachment a Napolitano - Diretta Conferenza Stampa
Questa mattina, 30 gennaio 2014, il MoVimento 5 Stelle ha presentato la:
DENUNCIA PER LA MESSA IN STATO D'ACCUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CONCERNENTE IL REATO DI ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

Il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali - i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Cost.

1. Espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d'urgenza
La nostra Carta costituzionale disegna una forma di governo parlamentare che si sostanzia in un saldo rapporto tra Camere rappresentative e Governo. La prevaricazione governativa assoluta, caratterizzata da decretazione d'urgenza, fiducie parlamentari e maxiememendamenti configura, piuttosto, un ordinamento altro e diverso che non conosce più il principio supremo della separazione dei poteri. Il predominio legislativo da parte del Governo, attraverso decreti legge, promulgati dal Presidente della Repubblica, viola palesemente sia gli articoli 70 e 77 della Costituzione, sia le norme di primaria rilevanza ordinamentale (quale la Legge n. 400 del 1988), sia numerose sentenze della Corte costituzionale (tra tutte: sentenza n. 29 del 1995, n. 22 del 2012 e n. 220 del 2013). Ma al di là del pur impressionante aspetto quantitativo che, comunque, sotto il profilo del rapporto costituzionale tra Parlamento e Governo assume fortissima rilevanza, è necessario rimarcare, parallelamente, una preoccupante espansione della loro portata, insita nei contenuti normativi e, soprattutto, nella loro eterogeneità.
Aspetto ulteriormente grave è la reiterazione, attraverso decreto- legge, di norme contenute in altro decreto-legge, non convertito in legge. La promulgazione, da parte del Presidente della Repubblica, di simili provvedimenti è risultata in palese contrasto con la nota sentenza della Corte costituzionale n. 360 del 1996, che ha rilevato come «il decreto- legge reiterato - per il fatto di riprodurre (nel suo complesso o in singole disposizioni), il contenuto di un decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali - lede la previsione costituzionale sotto più profili».
La forma di governo parlamentare, alla luce dell'attività normativa del Governo, pienamente avallata dalla connessa promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, si è sostanzialmente trasformata in «presidenziale» o «direttoriale», in cui il ruolo costituzionale del Parlamento è annientato in nome dell'attività normativa derivante dal combinato Governo-Presidenza della Repubblica.

2. Riforma della Costituzione e del sistema elettorale
Il Presidente della Repubblica ha formalmente e informalmente incalzato e sollecitato il Parlamento all'approvazione di un disegno di legge costituzionale volto a configurare una procedura straordinaria e derogatoria del Testo fondamentale, sia sotto il profilo procedimentale che sotto quello degli organi deputati a modificare la Costituzione repubblicana.
In particolare, il disegno di legge costituzionale governativo presentato alle Camere il 10 giugno 2013, sulla base dell'autorizzazione da parte del Capo dello Stato, istituiva una procedura di revisione costituzionale in esplicita antitesi sia rispetto all'art. 138 Cost., sia rispetto all'art. 72, quarto comma, della Costituzione che dispone: «La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale».
Il Capo dello Stato ha, dunque, promosso l'approvazione di una legge costituzionale derogatoria, tra le altre, della norma di chiusura della Costituzione - ovvero l'art. 138 Cost. - minando uno dei principi cardine del nostro ordinamento costituzionale: la sua rigidità. Egli ha tentato di trasformare la nostra Carta in una Costituzione di tipo flessibile. Flessibilità che, transitivamente, si sarebbe potuta ritenere espandibile, direttamente ed indirettamente, alla Prima Parte della Costituzione repubblicana, in cui sono sanciti i principi fondamentali della convivenza civile del nostro ordinamento democratico.
Il Presidente della Repubblica ha, inoltre, in data 24 ottobre 2013, nel corso dell'esame parlamentare riferito alla riforma della legge elettorale, impropriamente convocato alcuni soggetti, umiliando istituzionalmente il luogo naturalmente deputato alla formazione delle leggi. Si tratta, segnatamente, del Ministro per le Riforme Costituzionali, del Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività di Governo, dei Presidenti dei Gruppi Parlamentari "Partito Democratico", "Popolo della Libertà" e "Scelta Civica per l'Italia" del Senato della Repubblica, e del Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato.

3. Mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale
Il Presidente della Repubblica, recita l’articolo 74 della Costituzione, prima di promulgare un progetto approvato dalle due Camere, può rinviarlo al mittente, chiedendo una nuova deliberazione. Il rinvio presidenziale costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale.
Spiccano, con evidenza, alcuni mancati e doverosi interventi di rinvio presidenziale, connessi a norme viziate da incostituzionalità manifesta.
Possono, in particolare, evidenziarsi sia con riferimento alla legge n. 124 del 2008 (c.d. «Lodo Alfano»), sia con riguardo alla legge n. 51 del 2010 (c.d. «Legittimo impedimento»). Nel primo caso, le violazioni di carattere costituzionale commesse ad opera della Presidenza della Repubblica sono risultate duplici, stante sia l'autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge governativo, sia la sua relativa promulgazione; norma, questa, dichiarata integralmente incostituzionale dalla Consulta con sentenza n. 262 del 2009. Nel secondo caso, la legge promulgata è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale, con sentenza n. 23 del 2011 ed integralmente abrogata con referendum popolare del giugno 2011.

4. Seconda elezione del Presidente della Repubblica
Ai sensi dell'articolo 85, primo comma, della Costituzione «Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni». É, dunque, evidente che il testo costituzionale non contempla la possibilità dello svolgimento del doppio mandato da parte del Capo dello Stato.
A tal riguardo, il Presidente Ciampi ebbe a dichiarare che: «Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
In definitiva, anche in occasione della sua rielezione, il Presidente della Repubblica - accettando il nuovo e doppio incarico - ha violato la forma e la sostanza del testo costituzionale, connesso ai suoi principi fondamentali.

5. Improprio esercizio del potere di grazia
L'articolo 87 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica la possibilità di concedere la grazia e di commutare le pene. La Corte costituzionale ha sancito, a tal riguardo, con sentenza n. 200 del 2006, che tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di «mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie».
Viceversa, in data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui è stata concessa al direttore del quotidiano "Il Giornale", dott. Sallusti, la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria. A sostegno di tale provvedimento presidenziale, il Quirinale ha «valutato che la volontà politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora tradotta in norme legislative».
Analogamente, il Presidente della Repubblica, in data 5 aprile 2013 ha concesso la grazia al colonnello Joseph L. Romano, in relazione alla condanna alla pena della reclusione e alle pene accessorie inflitta con sentenza della Corte d'Appello di Milano del 15 dicembre 2010. La Presidenza della Repubblica ha reso noto che, nel caso concreto, «l'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico».
Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalità dell'esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati.
Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese.

6. Rapporto con la magistratura: Processo Stato - mafia
Anche nell'ambito dei rapporti con l'ordine giudiziario i comportamenti commissivi del Presidente della Repubblica si sono contraddistinti per manifeste violazioni di principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, con riferimento all'autonomia e all'indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. La Presidenza della Repubblica, attraverso il suo Segretario generale, in data 4 aprile 2012, ha inviato al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla configurabilità penale della condotta di taluni esponenti politici coinvolti nell’indagine concernente la trattativa Stato-mafia e, addirittura, segnalando l’opportunità di raggiungere una visione giuridicamente univoca tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha sollevato Conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo, in merito ad alcune intercettazioni telefoniche indirette riguardanti lo stesso Capo dello Stato. Tale iniziativa presidenziale, fortemente stigmatizzata anche da un presidente emerito della Corte costituzionale, ha mostrato un grave atteggiamento intimidatorio nei confronti della magistratura, oltretutto nell'ambito di un delicatissimo procedimento penale concernente la presunta trattativa tra le istituzioni statali e la criminalità organizzata. Sempre con riferimento al suddetto procedimento penale, il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente della Corte di Assise di Palermo una missiva, al fine di sottrarsi alla prova testimoniale. In particolare egli ha auspicato che la Corte potesse valutare «nel corso del dibattimento a norma dell'art. 495, comma 4, c.p.p. il reale contributo che le mie dichiarazioni, sulle circostanze in relazione alle quali è stata ammessa la testimonianza, potrebbero effettivamente arrecare all'accertamento processuale in corso».

Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano.
Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione.

MoVimento 5 Stelle, Camera e Senato
http://www.beppegrillo.it/
Ciao
Paolo11

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 12:55
da camillobenso
lucfig ha scritto:Che brutta giornata ieri per la democrazia abbiamo visto alla Camera dei Deputati.

Comunque la si pensi.

Concordo con quello che ha scritto Civati, giusto per dimostrare che c'è chi la pensa diversamente

Brutta giornata

E così è arrivata anche la tagliola.

Dopo la legge elettorale e il famoso patto di governo, ci dobbiamo fermare a riflettere.

Perché non va bene (e non è più sostenibile) procedere così, a botte di decreti, con dentro tutto e il contrario di tutto, procedendo sulla base di un’emergenza che invece di accorciare i tempi, finisce per allungarli.

Il clima è pessimo, fuori dalle istituzioni. E anche dentro. E non va bene. Per niente.

Che questa brutta giornata, da tutti i punti di vista, serva a cambiare, in profondità. Senza troppi proclami, ma con più rispetto per tutti quanti. Al di là delle opinioni e delle convenienze di parte.



In un solo giorno.

30/01/2014 di triskel182
Pd, Forza Italia, Boldrini e Napolitano in un solo giorno:

1. I listini bloccati.
2. Il salva Lega.
3. Le candidature multiple.
4. La soglia di sbarramento turca che impedisce di fatto in futuro qualsiasi gruppo parlamentare diverso da Pd, Forza Italia e satelliti, Lega e M5S.
5. Un regalo miliardario alle banche private.
6. Un trucco ignobile per mescolare questo regalo alle banche con l’Imu, che non c’entra niente.
7. Una tagliola mai usata nella storia repubblicana, che svilisce il Parlamento e porta verso il governo per decreto.

Bravi, davvero.

Da gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 15:03
da paolo11
Immagine
Ciao
Paolo11

Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?

Inviato: 30/01/2014, 17:41
da mariok
"All'ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora:

chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta:

tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann' basciopassann'

tutti p'o stesso pertuso:

chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à"


(noto falso storico, spacciato per essere un comando contenuto nel Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie)