Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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minkia mr mavalà indagatooooooooooooo :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: uuuu che riderissimo :D

Silvio Berlusconi e i suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, sono indagati a Milano con altre 42 persone nell’inchiesta cosiddetta «Ruby ter». Lo ha comunicato giovedì mattina il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. L’ipotesi di reato è quella di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni.

http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 1aa5.shtml
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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I Padri ni della Patria - 1


Quella cecca pettegola di Dagospia aveva ragione quando ha segnalato che nelle mani di Bruti Liberati, era arrivata la patata bollente di Silvietto l'angioletto.


La versione Banana


Vent'anni di giustizia a orologeria
Dal '93 a oggi a ogni azione politica del Cav è corrisposta una reazione della magistratura

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Berlusconi, vent'anni di giustizia a orologeria
Durante il ventennio berlusconiano, gli attacchi della magistratura sono spesso coincisi con appuntamenti importanti o con fasi delicate. Dal famigerato invito a comparire del 1993 al Ruby Ter di oggi passando per una mole di coincidenze: ecco tutti i casi


Domenico Ferrara - Gio, 23/01/2014 - 16:24


E coloro che muovono le lancette sono i magistrati. “Giustizia a orologeria” è una delle locuzioni più abusate della storia della seconda Repubblica, pronunciata ogni qual volta i magistrati hanno puntato il dito contro il Cavaliere. I suoi detrattori politici la bollano invece come una giustificazione, un alibi ad hoc su cui appigliarsi e grazie al quale scagliarsi contro il potere giudiziario. Eliminando le due teorie, se ne potrebbe aggiungere un'altra allora: quella dell'infausta coincidenza, del caso. Perché passando in rassegna il ventennio berlusconiano (come ha ricostruito anche Panorama), gli esempi di reazione pavloviana a volte sono lampanti. Sembra quasi la trasposizione - dalla fisica alla politica - del terzo principio della dinamica: “A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (della magistratura)”. O viceversa.

Partiamo dal 1993. Berlusconi appoggia la candidatura di Fini alle comunali di Roma. Passano tre mesi e il braccio destro di Forza Italia, Marcello Dell'Utri, viene accusato di falso in bilancio. Come conseguenza di ciò, quattro giorni prima del voto, la procura di Palmi ordina l'acquisizione dell'elenco dei candidati e dei presidenti dei Club di Forza Italia a Milano e a Roma nell'ambito di una inchiesta sulla massoneria deviata. Insomma, neanche il tempo di nascere, che il partito del Cavaliere è già nel mirino delle toghe.

Nel 1994 a un mese dalla vittoria del centrodestra alle elezioni politiche e alla vigilia del conferimento dell'incarico di Scalfaro di formare il governo, contro Berlusconi parte l'inchiesta su presunte tangenti e corruzione operata dai dirigenti Fininvest. Poi c'è uno dei casi più eclatanti. Avviene il 22 novembre dello stesso anno. Mentre Berlusconi coordina la conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata a Napoli, il Corriere della Sera anticipa la notizia di un invito a comparire disposto dalla procura di Milano in merito a una indagine che lo coinvolge relativa a corruzione per presunte tangenti alla Finanza. Amen. Fine del primo governo. Nel 1995, quindici giorni prima del referendum sulla legge Mammì, la procura di Torino chiede l'arresto per Dell'Utri. Il primo febbraio del 1996, a Milano, proprio mentre inizia la campagna elettorale, viene chiesto il rinvio a giudizio per finanziamento illecito, falso in bilancio e ricettazione di Craxi e Berlusconi. A marzo (un mese prima le elezioni politiche) parte l'inchiesta toghe sporche e anche il Cavaliere risulta indagato. L'apoteosi della coincidenza si palesa l'8 maggio 1998. Il leader di Forza Italia inaugura la campagna per le amministrative di metà giugno e lo stesso giorno la procura di Milano lo indaga per corruzione in atti giudiziari sulle sentenze Mondadori e Iri-Sme. Nel 2003, un mese prima delle regionali del 26 maggio, il processo Sme-Ariosto arriva alle battute finali. Così come, nel 2006, un mese prima delle elezioni politiche la procura di Milano chiede il rinvio a giudizio di Berlusconi e dell'avvocato Mills. Il 26 aprile del 2005, nel giorno in cui Berlusconi si appresta a presentarsi davanti al Parlamento al termine di una crisi delicata, arriva la richiesta di rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nell'acquisto di diritti cinematografici da parte di Mediaset.

A dicembre dello stesso anno, il Corriere della Sera anticipa (un'altra volta) un invito a comparire nei confronti di Berlusconi sul caso Mills. Il commento di Ghedini fu laconico: “È iniziata la campagna elettorale”. Nel marzo 2006, a poco tempo dal voto, la procura di Milano torna all'attacco sul caso Mills. Il 26 marzo 2007, il Pg di Milano, Piero De Tetris, chiede la condanna di Berlusconi a cinque anni nel processo d'appello per la vicenda Sme. Per Maurizio Lupi “l'offensiva della procura arriva dopo la pubblicazione di sondaggi devastanti per la sinistra e prima di un voto parlamentare come quello sull'Afghanistan decisivo per le sorti del governo.” Nel 2009, a venti giorni prima dalle elezioni europee, vengono depositate le motivazioni della sentenza All-Iberian. L'anno dopo, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, ecco che partono le inchieste sugli appalti fiorentini della Protezione Civile e sul caso Trani. Infine oggi, a pochi giorni dall'intesa tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale e sulle riforme, arriva l'assalto finale con l'inchiesta Ruby Ter.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/b ... 85230.html
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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I Padri ni della Patria - 2


Sembrava che la storia infinita si fosse ridimensionata,......invece,......a rieccoli.

Sulla stessa linea d’onda un altro fedelissimo del Cavaliere, ovvero Raffaele Fitto. “Chiunque abbia occhi per vedere comprende ciò che accade – ha detto – Proprio mentre Silvio Berlusconi si rende protagonista, nell’interesse del Paese, di un ambizioso tentativo riformatore elettorale e costituzionale, con un timing scientifico arriva una risposta giudiziaria che ha oggettivamente il carattere di una bomba su quel percorso”.




GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
Corruzione in atti giudiziari, B. indagato
nell'inchiesta Ruby-ter: "Comprò testimoni"

Forza Italia: "Una bomba sulle riforme"


Non solo Silvio Berlusconi. A essere indagati sono anche i suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, e poi Ruby e le "Olgettine" oltre alla parlamentare Maria Rosaria Rossi. In tutto 45 persone. Bruti Liberati: "E' atto dovuto, non procederemo con rito immediato"


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Ruby-ter, Berlusconi indagato. La procura: “Ha pagato Karima e le olgettine”
Il Cavaliere, Piero Longo, Niccolò Ghedini, Ruby e le olgettine (in tutto 45 persone) sono accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari. L'inchiesta sarà seguita dai pm Pietro Forno e Luca Gaglio, non quindi da Ilda Boccassini

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 gennaio 2014Commenti (1756)
Silvio Berlusconi


Hanno corrotto e si sono fatte corrompere. E ora sono tutti sotto indagine: Silvio Berlusconi, i suoi difensori (gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo), Ruby, alcune ‘olgettine’ e altri politici berlusconiani. Una notizia attesa, che Forza Italia ha utilizzato immediatamente come gancio per denunciare il solito complotto politico-giudiziario. Con una novità: il fine delle toghe rosse, questa volta, è quello di impedire al Cavaliere di proseguire sulla strada delle riforme ‘inaugurata’ con il colloquio vis a vis con Matteo Renzi.

Tra gli indagati anche Maria Rosaria Rossi e Licia Ronzulli
In tutto sono 45 gli iscritti nel registro degli indagati a Milano nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta Ruby ter, che nasce in seguito alle motivazioni dei giudici sui procedimenti Ruby 1 e Ruby 2. L’elenco comprende, tra gli altri, le gemelle De Vivo, Iris Berardi, Barbara Faggioli, Barbara Guerra, Elisa Toti, Michelle Conceicao e Marystelle Polanco, il padre di Ruby, il compagno della giovane marocchina Luca Risso, alcuni esponenti politici come Maria Rosaria Rossi, Licia Ronzulli e Valentino Valentini, Mariano Apicella, Carlo Rossella e Danilo Mariani. Iscritta anche Giorgia Iafrate, la funzionaria della questura che si trovò di fronte Ruby la sera tra il 28 e il 29 maggio 2010. La loro iscrizione segue la trasmissione degli atti da parte del tribunale di Milano con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni. Le ragazze che hanno partecipato alle cene eleganti di Arcore sono accusate dagli inquirenti perché, come ha indicato il Tribunale, sarebbero state corrotte dall’ex premier Silvio Berlusconi per testimoniare a suo favore nei processi. Il Cavaliere, in pratica, a sentire gli inquirenti teneva a libro paga le ragazze, almeno fino a poco tempo fa.

Il procuratore Bruti Liberati: “Atto dovuto, non chiederemo rito immediato”
A renderlo noto è stato il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati che, in uno stringato comunicato stampa, ha dato la notizia e ha parlato di “atto dovuto”. Altra novità è il nome dei magistrati che seguiranno l’inchiesta, ovvero il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno e al pm Luca Gaglio. Non Ilda Boccassini, quindi. Il motivo è stato spiegato dallo stesso Bruti Liberati: “Mi ha segnalato che ha altri impegni più pressanti in questo momento” ha detto il procuratore della Repubblica di Milano, che ha anche sottolineato come “ora saranno fatte le indagini necessarie e non credo che ci sia una ragione per procedere con il rito immediato“.


Secondo quanto indicato dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza, Silvio Berlusconi è “gravemente” indiziato del reato di “corruzione in atti giudiziari” per aver pagato il silenzio non solo delle ragazze chiamate a testimoniare sulle serate ad Arcore, ma anche e soprattutto di Ruby alla quale – questa è l’ipotesi – avrebbe promesso “un ingente compenso se avesse taciuto o ‘fatto la pazza’”. In questo contesto di “contaminazione probatoria”, così definito dal Tribunale, la ragazza ha detto al telefono, intercettata, che stava aspettando “5 milioni” di euro dall’ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere, secondo i giudici, è “colui che elargiva le somme di denaro”, circa 2500 euro al mese per ciascuna delle 18 ragazze, ora indagate per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, che hanno preso parte alle serate di Arcore. Versamenti che Berlusconi, secondo quanto riporta oggi la Repubblica, avrebbe sospeso da qualche mese, dalla fine dello scorso anno.

Nel mirino dei pm la riunione ad Arcore del 15 gennaio 2011
L’accusa di corruzione in atti giudiziari, oltre al leader di Forza Italia, riguarda anche gli storici difensori Ghedini e Longo ed è relativa, in particolare, alla convocazione delle ‘olgettine’ ad Arcore datata 15 gennaio 2011 (all’indomani delle perquisizioni della Procura di Milano) in vista delle loro deposizioni al processo “a favore” dell’ex premier. I due legali sono indagati, in particolare, “per aver partecipato nella loro qualità di difensori” del Cavaliere alla riunione del 15 gennaio 2011. Diciotto le ragazze che hanno risposto alla convocazione e si sono presentate a Villa San Martino quel giorno. Berlusconi, inoltre, avrebbe corrotto anche un’altra giovane, la giornalista di Mediaset Silvia Trevaini, la quale, oltre al compenso mensile, ha ricevuto il “regolare stipendio” e, nel corso degli anni, una serie di extra, cifra intorno agli 800mila euro, che le sono serviti per acquistare prima un appartamento a Milano Due poi uno nel pieno centro di Milano. In più, per lei l’ex premier avrebbe comprato varie “autovetture”.

Le reazioni, Fitto: “Pm vogliono fermare il processo di riforme”
Appena appresa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, Berlusconi è tornato ad attaccare il sistema giudiziario italiano. Per l’ex premier, “chiunque in Italia voglia vedersi riconosciuta da un magistrato una propria ragione deve aspettare anni ed anni. Talvolta un decennio e più. E hanno il coraggio di chiamare tutto ciò giustizia!” ha detto il leader di Forza Italia, secondo cui “nell’Italia di oggi potremmo tranquillamente dire: ‘La legge è ugualmente ingiusta per tutti i cittadini‘”. Longo e Ghedini, invece, hanno parlato della loro iscrizione nel registro degli indagati come di un “atto dovuto in relazione alle indicazioni prospettate nel processo cosiddetto Ruby bis“. Per i legali del Cavaliere, inoltre, “è auspicabile che la Procura, che nulla aveva rilevato di antigiuridico nel corso dei dibattimenti, voglia procedere ad una rapida valutazione del materiale in atti da cui non potrà che derivare una richiesta di archiviazione“.

Sulla questione è intervenuto anche il senatore di Forza Italia Lucio Malan: “Il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e i suoi avvocati è un altro atto di giustizia staliniana. Non solo la vittima della persecuzione è ritenuta colpevole in partenza, ma si arriva al punto di processarlo ulteriormente se osa difendersi, e ovviamente gli avvocati, condividono la sua stessa sorte per averlo aiutato nel ‘reato’ di difendersi”. Per Malan – che confonde l’iscrizione nel registro degli indagati con il rinvio a giudizio – “nel frattempo, coloro che hanno osato testimoniare in suo favore, pur essendo molto più numerosi di chi ha testimoniato contro, vengono messi sotto processo per falsa testimonianza. Il prossimo passo sarà di condannare i familiari che non potevano non sapere che il loro congiunto tramava contro l’Unione Sovietica“.

Sulla stessa linea d’onda un altro fedelissimo del Cavaliere, ovvero Raffaele Fitto. “Chiunque abbia occhi per vedere comprende ciò che accade – ha detto – Proprio mentre Silvio Berlusconi si rende protagonista, nell’interesse del Paese, di un ambizioso tentativo riformatore elettorale e costituzionale, con un timing scientifico arriva una risposta giudiziaria che ha oggettivamente il carattere di una bomba su quel percorso”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01 ... ne/854453/
camillobenso
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Vox populi

aridateci i soldi • 6 minuti fa
il pd ha un socio corrotto o corruttore?
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JEN • 7 minuti fa
Non fu lui a comprare i testimoni, furono loro a vendersi, comunisti!
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solitudine • 10 minuti fa
renzi, quando glielo togliamo il titolo di "cavaliere" al delinquente abituale silvio berlusconi, o anche in questo sei in sintonia?
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Luca Carratore solitudine • 9 minuti fa
x quello e' compito del Prefetto di Milano...

lo sapevi??
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silvie suddenly Luca Carratore • 5 minuti fa
pur di rimanere il cavaliere dell'apocalisse B si e' comprato anche il prefetto.....paese di babbei e corrotti
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Luca Carratore • 10 minuti fa
cit
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solitudine • 11 minuti fa
Appena appresa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, Berlusconi è tornato ad attaccare il sistema giudiziario italiano.

renzi è un fallito, o un corrotto come i suoi predecessori, o entrambe?
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occhio di lince • 16 minuti fa
Sigg. Malan & C. non avete più alibi a difesa del pregiudicato, anzi sarebbe ora che vi levaste dai cosidetti dal momento che non siete altro che favoreggiatori.
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macri_58 • 17 minuti fa
Prossima fermata: inferno!
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camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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"Più il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese



Il ritorno della mummia - 1


L'aria torna ad appestarsi.



"Accanimento giudiziario odioso
ma io vado avanti con le riforme"

All'indomani del blitz dei pm milanesi, il Cav passa al contrattacco: "L'Italia precipitata in una barbarie giudiziaria"

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Il Cav: "Accanimento giudiziario odioso ma io vado avanti con le riforme"
Berlusconi replica all'ennesimo attacco giudiziario: "Non l'avranno mai vinta". Poi denuncia la "degenerazione dei principali capisaldi del diritto". Ma assicura: "Il mio contributo a questo Paese non verrà mai meno"


"Più il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese, più incessante e odioso prosegue l’accanimento giudiziario nei miei confronti". Silvio Berlusconi non si lascia intimorire.

È bastato l'accordo con il segretario del Pd Matteo Renzi per far tornare i pm all'attacco: ieri hanno fatto scattare la trappola del Ruby Ter e hanno accusato il Cavaliere di corruzione in atti giudiziari.

Un assalto che non solo mira a colpire il leader del centrodestra che, stando agli ultimi sondaggi, è saldamente in testa con il 36,8% delle preferenze, ma anche a far saltare l'accordo sulla riforma elettorale. Anche oggi, e "ancora una volta", Berlusconi ci ha tenuto a ribadire che, nonostante le inchieste a orologeria, "non verrà meno il contributo" che intende "offrire per dare all’Italia delle istituzioni che consentano finalmente una vera governabilità".

La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito del Ruby Ter è arrivata proprio mentre Berlusconi si sta godendo il buen retiro di Riva del Garda. È, infatti, ripartita la crociata delle toghe per eliminarlo dalla scena politica. Non che il Cavaliere e i suoi legali - anche loro coinvolti dall’inchiesta - non si attendessero un tal esito, dopo l’accusa di aver corrotto i testimoni ne filone principale del processo Ruby. Ma certo, una notizia del genere, che arriva proprio a ridosso dell'accordo col segretario piddì sulla riforma della legge elettorale suona come l’ennesima conferma che la persecuzione giudiziaria di cui Berlusconi è vittima non avrà mai fine finché una certa magistratura politicizzata e con loro la sinistra non avranno raggiunto l’obiettivo di vederlo definitivamente fuori dai giochi politici. Secondo il leader di Forza Italia, non è una semplice coincidenza che le toghe si siano fatte risentire a poche ore dal suo faccia a faccia con Renzi.

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"Finalmente ho trovato nel Pd qualcuno con cui si può
parlare e ragionare: è stato fatto un primo piccolo passo verso la riforma globale del nostro assetto.
(Ma vàà??? - ndt)
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Speriamo che queste riforme possano continuare", ha spiegato il Cavaliere. Insomma, il quadro è chiaro e semplice: vogliono colpire Berlusconi per bloccare il Paese e mantenere lo status quo bloccando le riforme. "Ma - è subito tornato a garantire - non l’avranno vinta nemmeno questa volta, io di torno proprio non mi tolgo, non mi faccio da parte".

Nonostante l'ennesimo assalto giudiziario, l'ex presidente del Consiglio è convinto che un giorno sarà "pienamente riconosciuta" la sua innocenza. "Grazie a quei giudici coscienziosi e privi di animosità politica che spero sempre di trovare - ha continuato - gli italiani potranno comprendere appieno la vera e propria barbarie giudiziaria in cui l’Italia è precipitata". "Una degenerazione dei principali capisaldi del diritto - ha, infine, concluso - che ha riservato a me e alle persone che mi stimano e mi vogliono bene un’umiliazione e, soprattutto, un dolore difficilmente immaginabili da parte di chi non vive l’incubo di accuse tanto ingiuste quanto infondate".

http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 85589.html
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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... il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese



Il ritorno della mummia - 2
I Padri ni della Patria - 1




24 GEN 2014 11:59
1. INIZIA UNA NUOVA AVVENTURA PER LE ORGETTINE: DOVRANNO INIZIARE A LAVORARE! -

2. CON L’INIZIO DEL RUBY-TER, IL BANANA HA CHIUSO PATTA E RUBINETTO, TAGLIANDO LA PAGHETTA DI 2500 EURO AL MESE CHE ELARGIVA ALLE SIGNORINE DELLE “CENE ELEGANTI” -

3. LA SORCINELLI CERCA FORTUNA A LOS ANGELES PROPONENDOSI COME CANTANTE, BALLERINA E FASHION DESIGNER. NEGLI USA ANCHE LA FAGGIOLI, CHE HA INIZIATO A GIOCARE A BASKET CON DANILO GALLINARI. BARBARA GUERRA MOSTRA IL CULO AD ANTIGUA -

4. MICHELLE CONCEICAO, ORA IN BRASILE, MANDA QUALCHE PIZZINO: “BERLUSCONI SARÀ SEMPRE SOTTO RICATTO, ORA PIÙ DI PRIMA: NON SO PER QUANTO LA SUA PASCALE POSSA TENERLO LONTANO DAI GUAI. IL PROCESSO? ANCHE SE FOSSIMO STATE TUTTE PAGATE PER RACCONTARE UNA BUGIA ORA LA CAMBIEREMO? SE QUALCUNO ORA VA A RACCONTARE UNA STORIA DIVERSA, LO FA PER RICATTARE BERLUSCONI. VADANO A CERCARE E INDAGARE SU RUBY E SU QUELLO CHE HA OGGI, MAGARI TROVANO QUALCOSA” -



1 - LA DIASPORA DELLE OLGETTINE
Gianni Santucci per il "Corriere della Sera"

Olgettina, resta la parola. Perché il condominio s'è svuotato. Meglio: ci vivono ancora anonime famiglie. Ma chi la sera scende a passeggio col cane, non assiste più alla processione di tacchi e acconciature sulla rotta Milano-Arcore. Papi-girls, atto finale: da stipendiate (alcune fino allo scorso dicembre dal presidente ), a indagate (dalla Procura). Nel mezzo, una diaspora.

Viaggi, trasferimenti, vacanze, trasferte: meglio all'estero. Non così per Francesca Cipriani (ex Grande fratello, ex La pupa e il secchione, ex Colorado ), che a metà pomeriggio risponde al telefono con la consueta cordialità mescolata al fastidio per il nuovo passaggio giudiziario catalogato come Ruby-ter: «Una pagliacciata». Prego? «Guardi - argomenta tranquilla la showgirl - la questione è molto semplice: sono stata chiamata in Tribunale per raccontare delle cose e se mi richiameranno le ripeterò tali e quali. Per questo mi sembra una cosa senza senso».

I reati ipotizzati sono però piuttosto gravi. «Parlo per me: non ho mai ricevuto compensi. Ho detto la verità e se serve la ribadirò, ma è uno spreco di denaro, tempo ed energia, mentre l'Italia ha ben altri problemi». Dei problemi dell'Italia sono forse un po' meno informate le ex Olgettine che cercano un rilancio di celebrità all'estero. Alessandra Sorcinelli, ad esempio, sul suo profilo Twitter si presenta così: «Singer, dancer, fashion designer, living in La».

Los Angeles, american dream. Da dove, probabilmente, arriva l'esplosiva foto in bikini che ha dedicato nei giorni scorsi ai suoi hater: a chi la odia e la invidia. Sogno americano anche per Barbara Faggioli, immortalata lo scorso settembre da «Diva e donna» nel momento del neonato legame con Danilo Gallinari, stella del basket Usa. E poi Barbara Guerra, che qualche tempo fa alcune voci davano ad Antigua (dove si trova una delle più ricche magioni berlusconiane).

E che ieri, in contemporanea con le notizie sulla nuova indagine, diffondeva il suo buongiorno al mondo con una foto via Twitter : in palestra a sollevar pesi. Per il congedo di giornata ha regalato invece un passaggio di saggezza: «Solo coloro che rischiano di andare lontano possono eventualmente scoprire quanto lontano si può andare».

2 - MICHELLE CONCEICAO: "NOI AGLI ORDINI DI SILVIO, MA LUI RESTA RICATTABILE"
Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

Sarà sempre sotto ricatto, ora più di prima: per quanto la sua fidanzata possa tenerlo lontano dai guai, Francesca è una tosta e molto brava, so che ancora alcune ragazze tentano di estorcere soldi al presidente, qualcuno proprio attraverso lei".

Michelle Conceicao è tornata a vivere in Brasile ormai da più di sei mesi. Quando Ruby era ancora soltanto Karima El Mahroug e cominciò a frequentare Arcore venne affidata a Michelle e sempre a lei la marocchina fu consegnata da Nicole Minetti la notte del 27 maggio 2010 dopo il fermo in Questura. Michelle, sentita più volte dai pm milanesi, è tra i 45 indagati nel Ruby tre.

Ha mentito in cambio di denaro?
Io non ho mai ricevuto il mensile di 2.500 euro, chi ha ricevuto quei soldi l'ha detto chiaramente e anche il presidente ha spiegato perché versava quei soldi, fra l'altro briciole rispetto a quello che ha.

Non ha dato solo quello...
Mi creda, so per certo, perché quando scoppiò il casino Ruby ne parlammo molto tra noi, che alcune avevano pronto il conto da presentargli appena finiva il processo. Quindi solo alla fine di tutto, cioè quando il presidente sarebbe stato salvo da tutto. Capito?

Chi aveva il conto pronto?
Non lo dirò mai. Basta leggere le intercettazioni per capirlo. Il presidente ha fatto regali a chiunque e di ogni genere, dalle case alle macchine, quei 2.500 euro sono una mancetta data per necessità a chi gli ha detto che non aveva da mangiare, non per il silenzio.

Lo chiama ancora presidente, sa che è stato condannato e non può più essere eletto?
Sì, però lì in Italia il capo dell'altro partito (Matteo Renzi, ndr) è dovuto andare a parlare con lui per avere il permesso di fare una legge, giusto?

Lei ha mai ricevuto soldi?
Già detto: mai preso mensili.

Soldi in genere
Regali, soliti. Ma ho detto tutto alla Boccassini.

Che però non le ha creduto.
Perché vuole un'altra verità.

O soltanto la verità
Ma su cosa? Dobbiamo ricominciare a dire che erano cene eleganti? La versione è una e quella rimarrà sempre.

La versione? Quindi era tutto concordato prima?
Senta, anche se fossimo state tutte pagate per raccontare una bugia ora la cambieremo? Ma che senso ha? Noi non ci siamo inventate niente, abbiamo parlato per ultime, dopo tutti quelli che contavano davvero. Noi siamo le uniche ad aver avuto conseguenze.

Sta dicendo che avete ripetuto la versione fornita da Berlusconi e dai suoi avvocati?
Dico che se qualcuno ora va a raccontare una storia diversa lo fa chiaramente per ricattare il presidente, quindi è inutile. Vadano a cercare e indagare su Ruby e su quello che ha oggi, magari trovano qualcosa. A lei, al padre, alla madre: non servono 45 persone.

Cosa ha ricevuto Ruby?
Non saprei, ma la conosco bene purtroppo e lei poteva dire che il presidente sapeva la sua vera età. Se non l'ha fatto è perché o è vero che era maggiorenne o non vuole dirlo.

E lei sa che era minorenne.
Io so quello che ho visto e vissuto. Io ho conosciuto prima il presidente e molto dopo Ruby. Il primo era amico del mio compagno dell'epoca, la seconda me la sono ritrovata tra i piedi e ha rovinato tutto e tutti. Io avevo avvisato, ero costretta a viverci e ho scoperto subito di foto e documenti vari, di come viveva. Mettere ora contro il muro qualcuno è da barbari. Forse più avanti, quando tutto sarà finito, se ne potrà parlare con calma.

Parlare di cosa? Con chi?
Prima di tornare in Brasile ho fatto sapere alla Boccassini che le avrei parlato volentieri, lei non ha voluto, ha deciso che io mentivo ma non siamo tutte come Ruby, mi creda.

Ma tutte eravate ad Arcore, a ricevere buste, regali, partecipare a spogliarelli: la vostra versione è stata smentita dalle inchieste
Non è vero, ripeto: non siamo tutte come Ruby. Comunque per me è passato, fortunatamente. Spero che Francesca riesca a resistere, è brava e tosta, deve difendersi dalle invidie, dalle gelosie. Riuscirà.


3 - ARIS ESPINOZA: «LA PAGHETTA? IO E SILVIO SIAMO RIMASTI BUONI AMICI...»
Fabio Poletti per "La Stampa"

Arisleida Espinosa, detta Aris, detta «la cattiva, cattiva, cattiva» da Silvio Berlusconi, dominicana, nemmeno venticinque anni, sospettata di incassare soldi dal Cavaliere per chiudere la bocca e non raccontare ai magistrati le notti di Arcore.

Signorina Espinosa, è vero che non vi danno più quei 2500 euro al mese?
«Dovrei verificarlo».

Ma a che titolo lei prendeva la paghetta?
«Lo aveva dichiarato alla luce del sole che i soldi erano un aiuto che ci dava perché a frequentarlo non trovavamo più lavoro. I soldi ce li dava già prima dei processi. Questa storia è solo un attacco contro di lui».

Soldi, casa all'Olgettina...
«Purtroppo mi sono dovuta trasferire. Una casa troppo assediata da voi giornalisti. Troppa poca privacy. E malgrado tutto non ho mai perso l'entusiasmo per le mie cose. Adesso sto incidendo un disco con Marysthell Polanco. "Tango assassino"».

Lo vede ancora Berlusconi?
«Meno. È rimasta però una bella amicizia. Ci sentiamo. L'ultima volta un mese fa».

Poi lui è fidanzato...
«È vero. Ma l'amicizia è sacra. Lo sa anche Francesca».

Ma le feste ad Arcore con voi ragazze erano semplici cene o finivano in orge?
«Questa cosa la dirò solo in Tribunale».

Ha fatto sesso con Silvio Berlusconi?
«Sono una sua grande amica. Non posso dire niente».

Però insomma, le buste del ragionier Spinelli, qualche dubbio viene...
«Oddio... Le buste... È fastidioso come si è parlato di me. Per fortuna non ho un fidanzato. Chi mi piglia dopo che sono finita sui giornali?».

Ma per lei è stata una fortuna o una sfortuna aver incontrato Silvio Berlusconi?
«Una fortuna. Ho tanta ammirazione per lui. Un uomo fantastico. Come un padre».

Un "Papi"...
«Il nomignolo che si dà a un amico. Lui mi chiamava Aris. O "la cattiva, cattiva, cattiva" quando mi prendeva in giro».

Tornerebbe ad Arcore?
«Subito».

Anche se è un bel po' più grande di lei come amico.
«L'età non conta. È una cosa futile. Abbiamo tanto in comune. La musica ad esempio».

E se le chiedesse un bacio?
«Anche mille».

Non sarà mica invidiosa di Francesca Pascale?
«Perché? Per la bellezza?».

No, perché lei è la fidanzata del suo amico.
«Non era mio desiderio. Francesca è più grande e matura di me. Silvio per me è solo un amico».
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da camillobenso »

... il mio impegno è rivolto al bene del nostro Paese



Il ritorno della mummia - 3
I Padri ni della Patria - 4



http://www.youtube.com/watch?v=PMigXnXMhQ4


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- BANANA SENZA TRUCCO - IL SUPPLEMENTO ILLUSTRATO DEL "SUNDAY TIMES" CI MOSTRA UN BERLUSCONI PER QUELLO CHE E’: UN SIGNORE DI 77 ANNI CON TUTTE I SEGNI DELL’ETA’ -
E' a "Silvio Berlusconi dopo la caduta" che il supplemento illustrato del "Sunday Times" (l'edizione domenicale del quotidiano inglese) dedica la copertina dell'ultimo numero…


Corriere.it


E' a "Silvio Berlusconi dopo la caduta" che il supplemento illustrato del "Sunday Times" (l'edizione domenicale del quotidiano inglese) dedica la copertina dell'ultimo numero. Un Silvio Berlusconi fotografato da Paul Stuart e in una versione mai vista prima: senza filtri, senza trucco, senza nascondere l'età


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camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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“Paris vaut bien une messe”(Parigi vale bene una messa)


“Paris vaut bien une messe”(Parigi vale bene una messa) : questa frase è stata pronunciata da
Enrico III di Navarra e in seguito Enrico IV di Francia (1553 – 1610) detto il Grande (ma ebbe anche il soprannome di Le Vert Galant: verde per il colore con il quale più amava vestirsi, galante in riferimento alla sua grande passione per le donne).
Era figlio di Antonio di Borbone, duca di Vendôme e di Giovanna III regina di Navarra.
Alla morte del predecessore Enrico III, ultimo membro del ramo dei Valois-Angoulême rimasto privo di eredi, per individuare il legittimo pretendente alla corona di Francia secondo la legge salica si dovette risalire al Luigi IX, il Santo. Attraverso il figlio cadetto di quest'ultimo, Roberto di Clermont si discese fino ad Enrico III di Navarra che, divenendo re di Francia, assunse il nome Enrico IV. Egli fu il primo re francese della dinastia dei Borboni che si protrasse fino a Luigi XVI giustiziato sulla ghigliottina.
Enrico, che era ugonotto, si convertì al cattolicesimo , su suggerimento del Granduca di Toscana Ferdinando I de Medici, per poter salire sul trono di Francia. La sua salita al trono pose fine alle Guerre di religione tra cattolici ed ugonotti(sfociate nel massacro della”NOTTE DI SAN BARTOLOMEO” , nell'aprile 1598 emise il cosiddetto Editto di Nantes, primo esempio su vasta scala di norma di tolleranza religiosa con il quale, a certe condizioni e con certi limiti anche territoriali, veniva concessa la libertà di culto in tutto il territorio francese.
A questo sovrano è stata attribuita la frase, che sarebbe stata pronunciata al momento in cui, offertogli il trono come successore legittimo, gli fu fatto notare che l'essere cattolico era una condizione sine qua non per diventare re di Francia: la frase è rimasta come modo di dire popolare per indicare un sacrificio “morale” che si deve compiere per arrivare ad uno scopo prefissato;

Dire “PARIGI VAL BENE UNA MESSA” significa che il sacrificio da fare per ottenere quello che desideriamo è un sacrifico possibile anche se moralmente disdicevole (ovvero abiurare una religione per impadronirsi del trono) ma vale la pena di farlo vista l’importanza personale dello scopo prefisso; diciamo che ogni remora morale cade a fronte di una convenienza personale di una certa consistenza .


Francesca Pascale ha dichiarato qualche mese fa che amerebbe Belfagor anche se diventasse povero.

Eppure è di Napule la guagliona.

"ca nisciun' è fesso"
http://www.youtube.com/watch?v=6x5rY7EoygA
camillobenso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Sunset boulevard - 1

La mummia sta proprio invecchiando, non sa più scegliere i cavalli.



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24 GEN 2014 17:50
FELTRI UNCHAINED: “TOTI? UNA BUFFONATA FARSI VEDERE IN TUTA BIANCA. SPERO DI MORIRE SENZA FARE MAI QUESTE BUFFONATE” - - - -
“Se qualcuno mi dice di andare in clinica per dimagrire lo mando a fanculo. Toti doveva essere il numero uno, ora è già il numero quattro o cinque: sbaglia a lasciare Tg, ma quando Berlusconi ti acchiappa è difficile divincolarsi. Ruby? Facile sospettare che Berlusconi pagasse olgettine per pararsi le chiappe”


"la Zanzara - Radio 24"


"Toti in tuta bianca? Evito di fare queste buffonate. Anzi queste buffonate non le ho mai fatte e spero di morire senza farle. Anche se la tuta fosse stata rossa la cosa sarebbe stata ridicola". Ma lei sarebbe mai andato in una clinica per dimagrire con Berlusconi, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: "Ma figuriamoci. A parte che sono già abbastanza magro. Se uno mi dice taglia la barba o fai la cura dimagrante, la prima cosa che mi viene in mente è mandarlo a fare in culo".

"Toti - dice Feltri - sbaglia a fare un mestiere diverso da quello che ha sempre fatto e anche abbastanza bene. Non so perché c'è questo fascino della politica. Poi, Berlusconi ti acchiappa è difficile divincolarsi". Secondo Feltri "Toti doveva essere il numero uno, ora è già il quattro o il cinque. Fa un po' ridere, diciamo. Ma pur di non mollare l'osso uno si fa vedere pure con la tuta bianca. Io ho molta tenerezza nei suoi confronti.

E poi non è indispensabile perdere qualche chilo. Renzi ha messo su 5-6 chili negli ultimi mesi però ha vinto le primarie ed è diventato numero uno del Pd". "Anni fa - racconta ancora Feltri - fui invitato da Berlusconi ad andare con la mia famiglia in Sardegna, ma mi guardai bene dal farlo. Già non amo fare le vacanze, poi non mi metto nella situazione di essere ospite di quello che poi alla fine diventa il tuo padrone".

"Non sono stupito dal fatto che Berlusconi sia di nuovo indagato nella vicenda Ruby. Si sapeva che la procura stava preparando questo servizietto. Nel momento in cui è scoppiato lo scandalo, io avrei sospeso i pagamenti alle ragazze".

"Così - continua - diventa facile sospettare che tu continui a pagare queste persone non tanto per averle ospiti la sera, ma anche per pararti le chiappe. Era meglio evitare". In altri paesi, vedi gli Stati Uniti, se uno paga un testimone può finire in galera..."Beh, veramente anche in Albania", dice Feltri.
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