E da «Amici», anche da «Amici», ripartirà il Pd, se a guidarlo sarà l’attuale sindaco di Firenze.
Una storia infinita che non finisce mai. I piccoli Berlusconi 2.0 crescono.
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IL 6 APRILE
Voti giovani e del Sud:
ecco perché Renzi va ad Amici
Le critiche: «Trasmissione troppo pop». Ma a seguirlo ci sarà il pubblico che il Pd deve conquistare o riconquistare
L’annuncio, anticipato dal dirigente Mediaset Paolo Calvani, della partecipazione di Matteo Renzi ad «Amici» durante la prima puntata della nuova stagione della trasmissione, il 6 aprile, ha fatto sollevare più di un sopracciglio a sinistra. Troppo pop, troppo poco seria: insomma, mentre il Paese è in crisi, mentre il leader del suo partito non riesce a risolvere il rebus della formazione di un governo, «Amici» potrebbe attendere. E invece no: Renzi ci andrà (l’ha confermato anche al «Corriere»). Perché da lì, anche da lì, può forse cominciare la sua nuova corsa. Non solo perché, come accade in altri Paesi del mondo, leader come Obama non si fanno problemi ad essere ospiti in trasmissioni «pop» (come ha giustamente segnalato Stefania Carini su Europa). Ma perché davanti a sé, mentre risponderà alle domande dei «ragazzi», Renzi avrà il pubblico che il Pd deve conquistare, o riconquistare, per evitare di non-perdere le prossime elezioni.
IL PUBBLICO - A dimostrarlo sono i dati di un’analisi condotta da Massimo Scaglioni del Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università cattolica di Milano. Quale pubblico segue «Amici»? Innanzitutto, spiega Scaglioni, il pubblico meno politicizzato: e quella di parlargli, a quel pubblico, è una strategia che Berlusconi ha adottato ampiamente in campagna elettorale. E in secondo luogo un pubblico a maggioranza femminile (il 65-68% della composizione, contro il 32-35% di uomini): un dato in controtendenza rispetto ai talk show (con l’eccezione di «Porta a Porta»). Il pubblico di Maria de Filippi è poi sicuramente giovane: raccoglie i migliori share (con picchi anche sopra il 40% e medie superiori al 30%) fra adolescenti, ventenni e trentenni, e il 45% dell’audience ha meno di 44 anni. Ma – e qui c’è da fare attenzione - fa breccia anche tra spettatori (e soprattutto spettatrici) più avanti nell’età: la puntata più vista della scorsa edizione (quella del 9 marzo 2013) ha avuto 3.875 mila spettatori, 795 mila dei quali tra i 45 e i 54 anni, 586 mila tra i 55 e i 64 anni, e 754 mila oltre i 65 anni. Le donne erano 2.647 mila, il 68,3%). Numeri simili a quelli della puntata più vista di due edizioni fa (quella del 28 aprile 2012): degli oltre 5 milioni di telespettatori, le donne erano 3,3 milioni, i giovani quasi due milioni, ma gli over 65 oltre 1,1 milioni.
PROGRAMMA «POP» - Interessante è anche il tipo di istruzione e lo status socio economico del pubblico. «"Amici" è un programma pienamente pop», spiega Scaglioni, «premiato in particolare da spettatori con livelli di istruzione medio-bassi o con diploma». E gli share più alti sono raggiunti nell’Italia meridionale, e in particolare in regioni come Calabria, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Puglia. Queste ultime non sono due Regioni a caso. Se solo le avesse vinte, il centrosinistra avrebbe numeri decisamente più solidi, al Senato (16 senatori in più: quanto quelli della Lega, tanto per dire): e ora potrebbe tentare la formazione di un governo con l’appoggio dei montiani. Le ha perse (la Puglia, in particolare, a sorpresa): e la situazione è quella che conosciamo. Non solo: Renzi, al Sud, era andato male, alle Primarie. E parlare a chi non lo ha votato sembra ora la sua missione.
VOTO GIOVANILE - Uno studio pubblicato da «LaVoce.info» dà la misura dell’ondata di voto giovanile spostatasi verso i 5 Stelle: nella fascia d’età che compone la metà del pubblico della trasmissione dove Renzi parlerà il 6 aprile, i 5 Stelle hanno ottenuto risultati eccezionali, alle scorse elezioni. In Puglia il 38% dei giovani, in Sicilia il 66%, in Sardegna il 38%, in Calabria il 48% dei giovani avrebbe votato per il movimento fondato da Beppe Grillo: e Renzi, quei voti, è deciso ad andarli a ripescare.
OPERAZIONE POLITICA - E ancora: un sondaggio Ipsos pubblicato dal Sole 24 ore spiega che il Pd viene battuto dal Pdl – 29 contro il 22 per cento - nel pubblico delle casalinghe (donne, prevalentemente con titolo di studio medio o medio basso e di mezza età: esattamente il target «residuale» di «Amici»); viene stracciato (37 contro 23 per cento) dai 5 Stelle nel voto degli studenti, dei disoccupati (33 a 18 per cento), degli operai (29 a 20 per cento). Insomma: quello che Renzi farà il 6 aprile non sarà, con ogni probabilità, una semplice «ospitata». Ma l’inizio – o meglio, la continuazione, dopo la campagna per le primarie – di una operazione politica: quella di andare a cercare il voto di chi, il Pd, non lo prende nemmeno in considerazione, quando c’è da andare a votare. E non sarà un caso, forse, se questa apertura verso settori non «tradizionali» della sinistra gli sta già attirando (i dati sono di un sondaggio Swg per Agorà) i fari del 71% degli elettori del centrodestra, del 68% di quelli 5 stelle, e «solo» del 56% di centrosinistra. Renzi ha deciso di conquistare i tre elettori su 4 che non hanno scelto i democratici. E da «Amici», anche da «Amici», ripartirà il Pd, se a guidarlo sarà l’attuale sindaco di Firenze.
Davide Casati
29 marzo 2013 | 18:11
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