Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 06/02/2017, 11:04
Da facebook un post di Francesco Erspamer
"Come si combatte la corruzione? Scendendo in piazza in centinaia di migliaia
(bastano centinaia di migliaia, non serve il 40%) e tornandoci ogni giorno finché
il governo non cede. Come in Romania.
Come ci si riprende un partito di sinistra diventato liberista? Opponendo nelle strade,
in decine di migliaia e per settimane, la sua Loi Travail (in italiano: Jobs Act), costringendo
i suoi dirigenti a sputtanarsi.
Come in Francia. In Italia, niente. Neanche il tentativo di stravolgere la Costituzione portò
la gente per strada; ovvio che malgrado il risultato del referendum niente sia cambiato.
I liberisti e i corrotti sanno benissimo che, qualunque cosa facciano, gli italiani si piegheranno.
Oh, certo, lamentandosi molto; ma di tutti indifferentemente, ossia di nessuno, e preferibilmente
a telecomando, ossia per ciò che i media gli propongono quel giorno (quasi sempre le malefatte
di Virginia Raggi e della sua giunta; se non ci fossero loro l'Italia evidentemente sarebbe un paradiso).
Disoccupazione? Precariato? Favoritismi? Sprechi e ruberie? Privatizzazioni selvagge?
Evasione fiscale dei ricchi e delle multinazionali e accanimento fiscale contro il piccolo commercio
e le piccole imprese? Malasanità? Dissesto del territorio? Non scompariranno per conto loro ma
neppure sono inevitabili. Votare contro non si può o comunque non basterebbe; ma basterebbe un
mese di lotta dura e di massa, nelle strade e nelle piazze, non sui social. Contro il governo,
i partiti di governo, la casta, i centri di potere, finché non mollano. Non vi va? Comprensibile;
ma smettetela di credere che la colpa sia degli altri." (Francesco Erspamer)
“Come si combatte la corruzione? Scendendo in piazza in centinaia di migliaia
(bastano centinaia di migliaia, non serve il 40%) e tornandoci ogni giorno finché il governo non cede.
Come in Romania.” (...)“Neanche il tentativo di stravolgere la Costituzione portò la gente per strada;
ovvio che malgrado il risultato del referendum niente sia cambiato.”
Non è difficile tenerci buoni a noi italiani: basta poco.
Anche la Romania ci sta dando lezioni di determinazione sconosciuta a noi italiani.
Tutti, o quasi tutti, ce la prendiamo con gli immigrati, non è che questi “barbari” potrebbero
rappresentare la salvezza.
"Come si combatte la corruzione? Scendendo in piazza in centinaia di migliaia
(bastano centinaia di migliaia, non serve il 40%) e tornandoci ogni giorno finché
il governo non cede. Come in Romania.
Come ci si riprende un partito di sinistra diventato liberista? Opponendo nelle strade,
in decine di migliaia e per settimane, la sua Loi Travail (in italiano: Jobs Act), costringendo
i suoi dirigenti a sputtanarsi.
Come in Francia. In Italia, niente. Neanche il tentativo di stravolgere la Costituzione portò
la gente per strada; ovvio che malgrado il risultato del referendum niente sia cambiato.
I liberisti e i corrotti sanno benissimo che, qualunque cosa facciano, gli italiani si piegheranno.
Oh, certo, lamentandosi molto; ma di tutti indifferentemente, ossia di nessuno, e preferibilmente
a telecomando, ossia per ciò che i media gli propongono quel giorno (quasi sempre le malefatte
di Virginia Raggi e della sua giunta; se non ci fossero loro l'Italia evidentemente sarebbe un paradiso).
Disoccupazione? Precariato? Favoritismi? Sprechi e ruberie? Privatizzazioni selvagge?
Evasione fiscale dei ricchi e delle multinazionali e accanimento fiscale contro il piccolo commercio
e le piccole imprese? Malasanità? Dissesto del territorio? Non scompariranno per conto loro ma
neppure sono inevitabili. Votare contro non si può o comunque non basterebbe; ma basterebbe un
mese di lotta dura e di massa, nelle strade e nelle piazze, non sui social. Contro il governo,
i partiti di governo, la casta, i centri di potere, finché non mollano. Non vi va? Comprensibile;
ma smettetela di credere che la colpa sia degli altri." (Francesco Erspamer)
“Come si combatte la corruzione? Scendendo in piazza in centinaia di migliaia
(bastano centinaia di migliaia, non serve il 40%) e tornandoci ogni giorno finché il governo non cede.
Come in Romania.” (...)“Neanche il tentativo di stravolgere la Costituzione portò la gente per strada;
ovvio che malgrado il risultato del referendum niente sia cambiato.”
Non è difficile tenerci buoni a noi italiani: basta poco.
Anche la Romania ci sta dando lezioni di determinazione sconosciuta a noi italiani.
Tutti, o quasi tutti, ce la prendiamo con gli immigrati, non è che questi “barbari” potrebbero
rappresentare la salvezza.