Re: La Questione Monti
Inviato: 01/05/2012, 0:03
GIARDA: «OGNI MINISTRO AVRÀ UN MESE PER STENDERE UN PIANO. EVITEREMO L'AUMENTO DELL'IVA»
Spending review al via, tagli per 4,2 miliardi
Monti: «E' stato un errore cancellare l'Ici»
«Necessario rivedere enti e società, compresa la Rai»
Enrico Bondi commissario per la gestione delle spese
MILANO - «Tutti invocano la riduzione delle tasse», ma «ci sono responsabilità del passato che causano l'attuale pressione fiscale». Il governo «non si diverte» ad alzare imposte e tributi ed è ormai assodato che una diminuzione «è possibile solo se tutti paghiamo e se le tasse e se tutti riconoscono che l'illegalità è immorale». In questo contesto, «chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell'indipendenza dalla politica non è garantita». E' un Mario Monti determinato come non mai quello che affronta la conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri che ha varato la cosiddetta «spending review». Alla quale non erano presenti solo esponenti del governo: alla destra del premier c'era anche Enrico Bondi, forse la principale delle novità emerse dalla riunione dell'esecutivo. Il risanatore dei conti Parmalat, che ha rimesso in sesto l'azienda di Colleccio dopo il crac consentendone il passaggio ai francesi della Lactalis, avrà il compito di «definire il livello di spesa per l'acquisto di beni e servizi»
«Monti: Abbiamo problemi ereditati dal passato»
IL FRONTE FISCALE - La conferenza stampa era iniziata con una replica indiretta a Beppe Grillo, con Monti che ha espresso «sdegno» nei confronti di chi «vuole candidarsi alla guida di un Paese e giustifica l'evasione fiscale», riferendosi alle uscite del comico genovese che aveva difeso la scelta di non pagare le tasse. E poi una stoccata al suo predecessore, Silvio Berlusconi, mai nominato esplicitamente: «L'Ici non andava abolita, non c'erano le condizioni per farlo. E oggi c'è necessità di recuperare il tempo perduto». «Se all'Imu si preferisce una patrimoniale il governo è pronto a valutare un'alternativa», ha proseguito Monti facendo intendere che esistono poche strade per ridurre il debito pubblico .
LA SPENDING REVIEW - «Il consiglio dei ministri si è dedicato alla spending review - ha aggiunto il premier - che è opera personale del ministro Giarda. L'importo complessivo di riduzione della spesa pubblica è di 4,2 miliardi di euro, importo che dovrà servire per evitare l'aumento dell'Iva di due punti percentuali previsto per il prossimo ottobre, anche se per il momento la misura prevista nel decreto Salva Italia non è scongiurata». Monti ha poi annunciato incarichi «speciali» anche per Giuliano Amato (sulla spesa relativa al finanziamento pubblico ai partiti) e per il professore Francesco Giavazzi, chiamato ad analizzare il sistema dei contributi pubblici alle imprese. Entrambi presteranno la loro opera a titolo gratuito, mentre Bondi - ha detto Monti - «rifiuta qualsiasi remunerazione, ma speriamo almeno di imporgli il rimborso spese» (in realtà effettuando attività non di studio, come gli altri due, ma gestionale l'esecutivo dovrà comunque corrispondergli gli emolumenti da alto dirigente, nonostante il rifiuto del diretto interessato).
UN MESE E MEZZO DI TEMPO - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ha poi sottolineato che «l'obiettivo strategico» della spending review è quello di «cambiare la dinamica dei costi di produzione dei servizi pubblici, che oggi valgono circa 300 miliardi». E ha annunciato che ogni ministro avrà «circa un mese e mezzo per elaborare un piano di riorganizzazione del proprio ministero», con l'obiettivo di arrivare ad una riduzione significativa delle spese. Quanto alle cifre complessive, la spesa pubblica «rivedibile» nel medio periodo - ha puntualizzato il ministro - è pari a circa 295 miliardi di euro».
IMPRESE E STATO - Il presidente del Consiglio ha poi rivolto una critica anche al principale partito della maggioranza che lo sostiene, il Pdl, sul tema dei crediti delle imprese nei confronti dello Stato: «Non si possono istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato», ha detto Monti, provocando l'immediata levata di scudi di Gaetano Quagliarello (Pdl), che gli ha replicato: «Il problema della sperequazione tra debiti non onorati e crediti imposti sempre più duramente da parte dello Stato, che in un momento di grave crisi può portare le imprese al fallimento - prosegue -, non può essere nascosto come polvere sotto il tappeto, ed è grave che il governo non si renda conto appieno che si tratta di una priorità assoluta».
Redazione Online
30 aprile 2012 | 23:28
http://www.corriere.it/politica/12_apri ... 7e85.shtml
Spending review al via, tagli per 4,2 miliardi
Monti: «E' stato un errore cancellare l'Ici»
«Necessario rivedere enti e società, compresa la Rai»
Enrico Bondi commissario per la gestione delle spese
MILANO - «Tutti invocano la riduzione delle tasse», ma «ci sono responsabilità del passato che causano l'attuale pressione fiscale». Il governo «non si diverte» ad alzare imposte e tributi ed è ormai assodato che una diminuzione «è possibile solo se tutti paghiamo e se le tasse e se tutti riconoscono che l'illegalità è immorale». In questo contesto, «chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell'indipendenza dalla politica non è garantita». E' un Mario Monti determinato come non mai quello che affronta la conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri che ha varato la cosiddetta «spending review». Alla quale non erano presenti solo esponenti del governo: alla destra del premier c'era anche Enrico Bondi, forse la principale delle novità emerse dalla riunione dell'esecutivo. Il risanatore dei conti Parmalat, che ha rimesso in sesto l'azienda di Colleccio dopo il crac consentendone il passaggio ai francesi della Lactalis, avrà il compito di «definire il livello di spesa per l'acquisto di beni e servizi»
«Monti: Abbiamo problemi ereditati dal passato»
IL FRONTE FISCALE - La conferenza stampa era iniziata con una replica indiretta a Beppe Grillo, con Monti che ha espresso «sdegno» nei confronti di chi «vuole candidarsi alla guida di un Paese e giustifica l'evasione fiscale», riferendosi alle uscite del comico genovese che aveva difeso la scelta di non pagare le tasse. E poi una stoccata al suo predecessore, Silvio Berlusconi, mai nominato esplicitamente: «L'Ici non andava abolita, non c'erano le condizioni per farlo. E oggi c'è necessità di recuperare il tempo perduto». «Se all'Imu si preferisce una patrimoniale il governo è pronto a valutare un'alternativa», ha proseguito Monti facendo intendere che esistono poche strade per ridurre il debito pubblico .
LA SPENDING REVIEW - «Il consiglio dei ministri si è dedicato alla spending review - ha aggiunto il premier - che è opera personale del ministro Giarda. L'importo complessivo di riduzione della spesa pubblica è di 4,2 miliardi di euro, importo che dovrà servire per evitare l'aumento dell'Iva di due punti percentuali previsto per il prossimo ottobre, anche se per il momento la misura prevista nel decreto Salva Italia non è scongiurata». Monti ha poi annunciato incarichi «speciali» anche per Giuliano Amato (sulla spesa relativa al finanziamento pubblico ai partiti) e per il professore Francesco Giavazzi, chiamato ad analizzare il sistema dei contributi pubblici alle imprese. Entrambi presteranno la loro opera a titolo gratuito, mentre Bondi - ha detto Monti - «rifiuta qualsiasi remunerazione, ma speriamo almeno di imporgli il rimborso spese» (in realtà effettuando attività non di studio, come gli altri due, ma gestionale l'esecutivo dovrà comunque corrispondergli gli emolumenti da alto dirigente, nonostante il rifiuto del diretto interessato).
UN MESE E MEZZO DI TEMPO - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ha poi sottolineato che «l'obiettivo strategico» della spending review è quello di «cambiare la dinamica dei costi di produzione dei servizi pubblici, che oggi valgono circa 300 miliardi». E ha annunciato che ogni ministro avrà «circa un mese e mezzo per elaborare un piano di riorganizzazione del proprio ministero», con l'obiettivo di arrivare ad una riduzione significativa delle spese. Quanto alle cifre complessive, la spesa pubblica «rivedibile» nel medio periodo - ha puntualizzato il ministro - è pari a circa 295 miliardi di euro».
IMPRESE E STATO - Il presidente del Consiglio ha poi rivolto una critica anche al principale partito della maggioranza che lo sostiene, il Pdl, sul tema dei crediti delle imprese nei confronti dello Stato: «Non si possono istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato», ha detto Monti, provocando l'immediata levata di scudi di Gaetano Quagliarello (Pdl), che gli ha replicato: «Il problema della sperequazione tra debiti non onorati e crediti imposti sempre più duramente da parte dello Stato, che in un momento di grave crisi può portare le imprese al fallimento - prosegue -, non può essere nascosto come polvere sotto il tappeto, ed è grave che il governo non si renda conto appieno che si tratta di una priorità assoluta».
Redazione Online
30 aprile 2012 | 23:28
http://www.corriere.it/politica/12_apri ... 7e85.shtml