Re: Come se ne viene fuori ?
Inviato: 19/11/2012, 20:40
Quante correnti ci sono... nel Pd?
C’è una domanda, che riecheggia invano nelle menti del popolo della sinistra. Vaga, inascoltata, da molto tempo. Cos’è il Pd? L’opinione pubblica se lo chiede senza aver trovato una chiave d’interpretazione, qualcosa che possa far intuire da che verso si legge. Qual è il davanti e quale il retro… non è dato di comprendere pienamente la collocazione esistenziale del Partito Democratico (e all'ultima pagina: riflessioni perturbanti...o perturbate).
D'Alema e Veltroni, appartenenti all'area socialdemocratica
____o°O°o____
Lo vedrete tra poco, quando descriveremo in dettaglio le quattro macroaree e le sedici correnti che confluiscono nel Rio Grande del Partito Democratico. In coda all'articolo alcune riflessioni elaborate dopo questa esperienza che potremmo definire drammatica e insieme avvincente, che ci ha gettato nel caos più totale per alcune ore. Un viaggio estremo, senza l'ausilio di sostanze psicotrope (droghe). Un momento doloroso ma d'intensa crescita umana.
Il PD s’ispira alle grandi culture politiche che costituiscono oggi il centrosinistra, vale a dire la socialdemocrazia ed il cristianesimo sociale con una certa influenza del pensiero socio-liberale (quest'ultimo in pratica è un ossimoro... come 'ghiaccio bollente' o roba del genere... semplicemente sublime) e ecologista. I valori del partito sono formati dalla cultura del repubblicanesimo, il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, del Risorgimento e della Resistenza. I partiti della cosiddetta "Prima Repubblica" e le loro relative culture e posizionamenti politici di riferimento per il PD sono quelli che componevano l'intero arco costituzionale.
Forte è la connotazione europeista del partito e l'influenza del Partito Democratico degli Stati Uniti e del liberalismo americano. Scopo del partito è di creare un nuovo centrosinistra anche a livello europeo comprendendo anche esperienze politiche che non necessariamente provengano dalla tradizione socialista e socialdemocratica
L'articolo 30 dello Statuto del partito recita che il PD «ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia». «Tali fondazioni, associazioni ed istituti» vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica» e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico».
Per tale motivo diversi esponenti hanno subito promosso fondazioni o rilanciato quelle già pre-esistenti. L'attività febbrile ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
NOTA: insomma, un partito pieno di sfumature cromatiche… solo che neanche gli appartenenti hanno idea di cosa sia questo coso curioso su cui viaggiano. Ma l'importante è viaggiare. Per ora sanno solo che si rispettano tra di loro. Forse però hanno scambiato la reciproca tolleranza per rispetto. Ora aspettano che arrivi un papa straniero in grado di spiegar loro quale sia la sottile (e alchemica) differenza tra i due concetti...
Le correnti sono suddivise per matrice ideologica. Non va tuttavia dimenticato il ruolo di Area Democratica come luogo di coordinamento delle correnti che hanno sostenuto la candidatura di Dario Franceschini alle primarie del 2009.
Area socialdemocratica - Si rifà alla precedente esperienza dei Democratici di Sinistra, del Partito Democratico della Sinistra e prima ancora del Partito Comunista Italiano. Vi sono anche modesti spezzoni del Partito Socialista Italiano. L'area rappresenta la maggioranza del partito e rivendica l'inserimento dello stesso all'interno dell'Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo per esprimere la natura di sinistra del partito. È rappresentata dalle seguenti correnti:
• Riformisti e Democratici/Dalemiani. È la componente di origine dalemiana e d'ispirazione socialdemocratica, comprendente anche esponenti de I Popolari e d'estrazione liberale come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo (PSE).
• Veltroniani. Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica. Prima della direzione del 23 settembre 2010 facevano parte di questo gruppo anche i sostenitori di Piero Fassino, da cui si sono distinti per essere meno critici verso l'attuale segretario Pierluigi Bersani.
• A Sinistra. La corrente s’inserisce nel solco della tradizione del PCI e del PSI promuovendo l'entrata del partito nel PSE nell'Internazionale Socialista. Il gruppo è guidato da Livia Turco.
• Democrazia e Socialismo. Corrente guidata da Gavino Angius nata con l'obiettivo di rendere il PD al socialismo e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
• Semplicemente Democratici. Di natura socialdemocratica/cristiano sociale, nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
• Vivi il Pd - Cambia l'Italia. Sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti. Avverso al correntismo, il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata, però tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. A sostegno di Marino si sono schierati ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi e Felice Casson, ulivisti come Sandro Gozi, importanti esponenti nel campo dei diritti civili come Ivan Scalfarotto e l'on. Paola Concia.
• Insieme per il PD. Nata nel 2009 sul web2 da iscritti, militanti e coordinatori locali, non è una vera e propria corrente (ma intanto… c’è). I sostenitori condividono i temi quali la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale e criticismo verso i leader storici. Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di "INSIEME DAY" un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e dall'On. Sandro Gozi (ehm... ma quest'ultimo non si era schierato con la corrente precedente? Mah, dev'essere un cuspide...)
Area cristiano-sociale - comunemente definita come "cattolica-democratica" trae la sua origine dal partito centrista de La Margherita e prima ancora dalla esperienze della sinistra della DC e da altre esperienze centriste passate. L'area rivendica una maggiore rappresentanza del cattolicesimo sociale all'interno del partito ed aspira a un ruolo fondamentale nel centrosinistra a cui ha contribuito alla sua nascita ai tempi de L'Ulivo. Si oppone all'adesione al PSE e alla Internazionale Socialista. Le correnti di riferimento sono:
• I Popolari/Quarta Fase. È la principale corrente cristiano-sociale che si rifà alla tradizione della sinistra interna della DC e del Partito Popolare Italiano (PPI) Rappresenta il 23% del Comitato Nazionale. Nell'area prevalgono due orientamenti diversi: Dario Franceschini e Franco Marini guidano l’ala più vicina alla maggioranza, mentre Beppe Fioroni è il principale esponente dei maggiormente critici verso il segretario.
• Democratici Davvero/Bindiani. È il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale presidente del partito. Si presenta come corrente di stampo cristiano-sociale e socialdemocratica, erede della DC di sinistra e del PPI. I membri provengono dagli Ulivisti, I Popolari (la stessa Bindi).
• Teodem. Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la "destra" del PD sul fronte dei temi etico-sociali. Del gruppo fanno parte un deputato (Luigi Bobba), e quattro senatori (Benedetto Adragna, Emanuela Baio Dossi, Luigi Lusi e Antonino Papania). Del gruppo facevano originariamente parte anche Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia (ApI) e Dorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno migrato verso l'UdC.
• Ulivisti. È l'area più vicina a Romano Prodi. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
• Cristiano Sociali. È una piccola corrente proveniente dai Democratici di Sinistra
Area liberale
• Associazione TrecentoSessanta/Lettiani. Afferisce all'attuale vice-segretario Enrico Letta (parente di Gianni Letta, uomo ombra del Premier). È un'associazione di matrice cattolicoliberale e centrista disponibile al dialogo con l'UdC. I membri provengono in ordine sparso da varie correnti come gli Ulivisti, I Popolari, i Veltroniani, i Dalemiani.
• Democratici Rinnovatori e Coraggiosi. Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolico-liberale e centrista del partito. Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e altri che hanno aderito per lo più all'ApI. I rimasti nel PD sono guidati da Paolo Gentiloni.
• Liberal Pd. Corrente di orientamento socioliberale, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS) e Franco Bassanini.
Area ecologista
• Ecologisti Democratici. Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci. Agli Eco-dem vanno aggiunti anche svariati membri in passato appartenenti al gruppo dirigente dei Verdi, e in seguito approdati qui.
La collocazione europea ha rappresentato una bella gatta da pelare per il partito (più che un partito, ci sembra un circolo culturale per scambiare riflessioni in amicizia, ma tant'è...) che è lacerato tra un'anima di matrice socialdemocratica e un'altra cattolico-riformista: gli ex-DS, infatti, facevano parte del PSE, mentre la Margherita nel 2004 aveva fondato un Partito Democratico Europeo che sedeva nell'area liberaldemocratica.
Diessini da un lato e popolari della Margherita dall’altro, entrambi vivono l’angoscia di rinunciare alle proprie identità storiche, in un progetto che potrebbe condurre ad avere un partito senza identità ideologiche oppure l'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. Quello della collocazione europea è il motivo che ha indotto la minoranza DS guidata da Gavino Angius (in seguito rientrato) a non aderire al partito, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte del partito all'appartenenza al PSE.
A tal proposito, il PSE, nel settimo congresso tenuto a Oporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca tout-court al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centrosinistra europeo.
Insomma, cari elettori e – sdraiatamente – care elettrici: non è l’Italia che deve adattare il suo centro sinistra all’Europa, ma esattamente il contrario. Sia Veltroni che Letta (sempre Enrico, non Gianni) si sono assettati in varie occasioni (su Wikipedia trovate tutto: nomi e cognomi) insieme ai potenti del Club Bilderberg. Il popolo si chiede: saranno riusciti a convincerli oppure gli Illuminati li avranno mandati garbatamente ‘nto culu ? Anche questo punto rimarrà un mistero, poiché le riunioni degli oscuri Illuminati (altro ossimoro…) si svolgono sempre a porte chiuse. Ma dato che il suddetto Club è di matrice più conservatrice che progressista, verosimilmente, prima o poi, vedremo il Pd – o una parte di esso - (genu)flettersi verso il centro. Magari con scappellamento a destra come se fosse antani (Monicelli… R.I.P.)
Da segnalare, in direzione di un nuovo centrosinistra più moderato va anche Romano Prodi che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche (per l'appunto: quod erat demonstrandum). In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e Alleanza dei liberal democratici europei ) fino alle elezioni europee del 2009: solo in seguito si è scelto di dar vita a un gruppo unico con il PSE, chiamato prima Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (APSD).
E fan come quei santoni indiani, che si dedicano alla contemplazione mistica dell’infinito, l'anima fluida nel continuum spazio temporale... Altri si affidano alla millenaria sapienza dei filosofi, e han rinunciato da tempo alla possibilità di trovar risposte: hanno solo domande.
Ecco allora cos’è il PD: non un partito ma, come si diceva all'inizio, una sorta di ritrovo culturale. L’iscritto frequenta le riunioni, si confronta, disserta su questo o quell'argomento. Con la consapevolezza che non una sola decisione verrà mai imbroccata. Gli incontri procedono amabili, fuori dal tempo, in una atmosfera arcadica. La dialettica va per la maggiore: ora con spirito quieto - pacatamente e serenamente - secondo l'etica marzulliana. Altre volte invece con quella veemenza, stile Pierferdy quando si accalora su questioni della miglior lana caprina. Discutono, valutano e... prendono atto dei dissensi. Stop.
Quando hai terminato di confrontarti con un democratico te ne vai con la gradevole sensazione di esserti spiritualmente arricchito, di aver maturato la certezza che al prossimo giro, quando altri entreranno a far parte del Meraviglioso mondo del Pidì, l'epilogo sarà molto più incerto di quando tutto era cominciato. Essi t'insegnano che con la santa pazienza tutto (e il contrario di tutto) può essere dimostrato, applicando il giusto controcanto retorico. Puoi dunque essere qualcosa, MA ANCHE il suo contrario, come testimonia l’autobiografia I dolori del giovane Walter. C’è in definitiva un intero orizzonte che si apre, all’iniziato che ignaro varca la soglia della caleidoscopica galassia dei Piddini. Tutti al grido di “Yes, we cant” (il verbo to cant, nella modalità intransitiva, ha due significati: il primo è quello di capovolgersi mentre il secondo è quello di parlare in modo ipocrita).
Quando occorre, per realizzare l’inganno perfetto, il Pd mente anche a se stesso, così da non poter spifferare alcunché di compromettente laddove venisse preso di sorpresa. Che diavoli, 'sti democratici...
Qui c'è il link per la mappa dell'albero genealogico del Pd: arrivati sulla pagina cliccate in basso a destra per ingrandire l'immagine. Perché in fin dei conti, nel caso di famiglie numerose (e senza una bussola), puoi anche perderti...
N.B. Sia chiaro: noi non siamo ostili al Pd. Tutt'altro. Anzi, pensiamo che se un giorno o l'altro - hai visto mai - dovesse diventare adulto potrebbe essere proprio un buon partito. Non che potremmo sposarcelo, beninteso. Per eventuali pretendenti, poi, occorrerebbe vedere se nel frattempo non si sia già accasato altrove.
di Alex Sfera - con il generoso contributo dell'intera Redazione - 28 dicembre 2010
Aggiornamento: sarà stato lo spirito natalizio, forse la stella cometa... non si sa. Fatto sta che abbiamo trovato il Campione dell'universo democratico. È il senatore Nicola Rossi: a lui va il mirto dell'eccellenza. Questo è il suo profilo. Si noti l'ultima riga, che lo consacra definitivamente nell'olimpo dei politici di mestiere.
http://www.newsphera.it/store/Web26Dic2 ... oNelPd.asp
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Prendetela pure con le pinze.
Ciao
Paolo11
C’è una domanda, che riecheggia invano nelle menti del popolo della sinistra. Vaga, inascoltata, da molto tempo. Cos’è il Pd? L’opinione pubblica se lo chiede senza aver trovato una chiave d’interpretazione, qualcosa che possa far intuire da che verso si legge. Qual è il davanti e quale il retro… non è dato di comprendere pienamente la collocazione esistenziale del Partito Democratico (e all'ultima pagina: riflessioni perturbanti...o perturbate).
D'Alema e Veltroni, appartenenti all'area socialdemocratica
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Lo vedrete tra poco, quando descriveremo in dettaglio le quattro macroaree e le sedici correnti che confluiscono nel Rio Grande del Partito Democratico. In coda all'articolo alcune riflessioni elaborate dopo questa esperienza che potremmo definire drammatica e insieme avvincente, che ci ha gettato nel caos più totale per alcune ore. Un viaggio estremo, senza l'ausilio di sostanze psicotrope (droghe). Un momento doloroso ma d'intensa crescita umana.
Il PD s’ispira alle grandi culture politiche che costituiscono oggi il centrosinistra, vale a dire la socialdemocrazia ed il cristianesimo sociale con una certa influenza del pensiero socio-liberale (quest'ultimo in pratica è un ossimoro... come 'ghiaccio bollente' o roba del genere... semplicemente sublime) e ecologista. I valori del partito sono formati dalla cultura del repubblicanesimo, il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, del Risorgimento e della Resistenza. I partiti della cosiddetta "Prima Repubblica" e le loro relative culture e posizionamenti politici di riferimento per il PD sono quelli che componevano l'intero arco costituzionale.
Forte è la connotazione europeista del partito e l'influenza del Partito Democratico degli Stati Uniti e del liberalismo americano. Scopo del partito è di creare un nuovo centrosinistra anche a livello europeo comprendendo anche esperienze politiche che non necessariamente provengano dalla tradizione socialista e socialdemocratica
L'articolo 30 dello Statuto del partito recita che il PD «ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia». «Tali fondazioni, associazioni ed istituti» vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica» e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico».
Per tale motivo diversi esponenti hanno subito promosso fondazioni o rilanciato quelle già pre-esistenti. L'attività febbrile ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
NOTA: insomma, un partito pieno di sfumature cromatiche… solo che neanche gli appartenenti hanno idea di cosa sia questo coso curioso su cui viaggiano. Ma l'importante è viaggiare. Per ora sanno solo che si rispettano tra di loro. Forse però hanno scambiato la reciproca tolleranza per rispetto. Ora aspettano che arrivi un papa straniero in grado di spiegar loro quale sia la sottile (e alchemica) differenza tra i due concetti...
Le correnti sono suddivise per matrice ideologica. Non va tuttavia dimenticato il ruolo di Area Democratica come luogo di coordinamento delle correnti che hanno sostenuto la candidatura di Dario Franceschini alle primarie del 2009.
Area socialdemocratica - Si rifà alla precedente esperienza dei Democratici di Sinistra, del Partito Democratico della Sinistra e prima ancora del Partito Comunista Italiano. Vi sono anche modesti spezzoni del Partito Socialista Italiano. L'area rappresenta la maggioranza del partito e rivendica l'inserimento dello stesso all'interno dell'Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo per esprimere la natura di sinistra del partito. È rappresentata dalle seguenti correnti:
• Riformisti e Democratici/Dalemiani. È la componente di origine dalemiana e d'ispirazione socialdemocratica, comprendente anche esponenti de I Popolari e d'estrazione liberale come Paolo De Castro. La corrente comprende circa 100 parlamentari ed è favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo (PSE).
• Veltroniani. Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente socialdemocratica. Prima della direzione del 23 settembre 2010 facevano parte di questo gruppo anche i sostenitori di Piero Fassino, da cui si sono distinti per essere meno critici verso l'attuale segretario Pierluigi Bersani.
• A Sinistra. La corrente s’inserisce nel solco della tradizione del PCI e del PSI promuovendo l'entrata del partito nel PSE nell'Internazionale Socialista. Il gruppo è guidato da Livia Turco.
• Democrazia e Socialismo. Corrente guidata da Gavino Angius nata con l'obiettivo di rendere il PD al socialismo e aderente al PSE e all'Internazionale Socialista.
• Semplicemente Democratici. Di natura socialdemocratica/cristiano sociale, nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.
• Vivi il Pd - Cambia l'Italia. Sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009 ottenendo il 13% dei voti. Avverso al correntismo, il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata, però tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. A sostegno di Marino si sono schierati ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi e Felice Casson, ulivisti come Sandro Gozi, importanti esponenti nel campo dei diritti civili come Ivan Scalfarotto e l'on. Paola Concia.
• Insieme per il PD. Nata nel 2009 sul web2 da iscritti, militanti e coordinatori locali, non è una vera e propria corrente (ma intanto… c’è). I sostenitori condividono i temi quali la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale e criticismo verso i leader storici. Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di "INSIEME DAY" un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e dall'On. Sandro Gozi (ehm... ma quest'ultimo non si era schierato con la corrente precedente? Mah, dev'essere un cuspide...)
Area cristiano-sociale - comunemente definita come "cattolica-democratica" trae la sua origine dal partito centrista de La Margherita e prima ancora dalla esperienze della sinistra della DC e da altre esperienze centriste passate. L'area rivendica una maggiore rappresentanza del cattolicesimo sociale all'interno del partito ed aspira a un ruolo fondamentale nel centrosinistra a cui ha contribuito alla sua nascita ai tempi de L'Ulivo. Si oppone all'adesione al PSE e alla Internazionale Socialista. Le correnti di riferimento sono:
• I Popolari/Quarta Fase. È la principale corrente cristiano-sociale che si rifà alla tradizione della sinistra interna della DC e del Partito Popolare Italiano (PPI) Rappresenta il 23% del Comitato Nazionale. Nell'area prevalgono due orientamenti diversi: Dario Franceschini e Franco Marini guidano l’ala più vicina alla maggioranza, mentre Beppe Fioroni è il principale esponente dei maggiormente critici verso il segretario.
• Democratici Davvero/Bindiani. È il gruppo di riferimento di Rosy Bindi, attuale presidente del partito. Si presenta come corrente di stampo cristiano-sociale e socialdemocratica, erede della DC di sinistra e del PPI. I membri provengono dagli Ulivisti, I Popolari (la stessa Bindi).
• Teodem. Sono una corrente di stampo democristiano e cristiano-sociale che rappresenta la "destra" del PD sul fronte dei temi etico-sociali. Del gruppo fanno parte un deputato (Luigi Bobba), e quattro senatori (Benedetto Adragna, Emanuela Baio Dossi, Luigi Lusi e Antonino Papania). Del gruppo facevano originariamente parte anche Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia (ApI) e Dorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno migrato verso l'UdC.
• Ulivisti. È l'area più vicina a Romano Prodi. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito e al congresso non hanno appoggiato alcuna mozione. L'area si ispira al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia.
• Cristiano Sociali. È una piccola corrente proveniente dai Democratici di Sinistra
Area liberale
• Associazione TrecentoSessanta/Lettiani. Afferisce all'attuale vice-segretario Enrico Letta (parente di Gianni Letta, uomo ombra del Premier). È un'associazione di matrice cattolicoliberale e centrista disponibile al dialogo con l'UdC. I membri provengono in ordine sparso da varie correnti come gli Ulivisti, I Popolari, i Veltroniani, i Dalemiani.
• Democratici Rinnovatori e Coraggiosi. Definita un tempo come corrente dei Rutelliani rappresenta la parte cattolico-liberale e centrista del partito. Si è sfaldata a seguito dell'uscita del proprio leader Francesco Rutelli e altri che hanno aderito per lo più all'ApI. I rimasti nel PD sono guidati da Paolo Gentiloni.
• Liberal Pd. Corrente di orientamento socioliberale, costituita il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco, Valerio Zanone, Enrico Morando (ex-leader dei Liberal DS) e Franco Bassanini.
Area ecologista
• Ecologisti Democratici. Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Leader di riferimento è Ermete Realacci. Agli Eco-dem vanno aggiunti anche svariati membri in passato appartenenti al gruppo dirigente dei Verdi, e in seguito approdati qui.
La collocazione europea ha rappresentato una bella gatta da pelare per il partito (più che un partito, ci sembra un circolo culturale per scambiare riflessioni in amicizia, ma tant'è...) che è lacerato tra un'anima di matrice socialdemocratica e un'altra cattolico-riformista: gli ex-DS, infatti, facevano parte del PSE, mentre la Margherita nel 2004 aveva fondato un Partito Democratico Europeo che sedeva nell'area liberaldemocratica.
Diessini da un lato e popolari della Margherita dall’altro, entrambi vivono l’angoscia di rinunciare alle proprie identità storiche, in un progetto che potrebbe condurre ad avere un partito senza identità ideologiche oppure l'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. Quello della collocazione europea è il motivo che ha indotto la minoranza DS guidata da Gavino Angius (in seguito rientrato) a non aderire al partito, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte del partito all'appartenenza al PSE.
A tal proposito, il PSE, nel settimo congresso tenuto a Oporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca tout-court al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centrosinistra europeo.
Insomma, cari elettori e – sdraiatamente – care elettrici: non è l’Italia che deve adattare il suo centro sinistra all’Europa, ma esattamente il contrario. Sia Veltroni che Letta (sempre Enrico, non Gianni) si sono assettati in varie occasioni (su Wikipedia trovate tutto: nomi e cognomi) insieme ai potenti del Club Bilderberg. Il popolo si chiede: saranno riusciti a convincerli oppure gli Illuminati li avranno mandati garbatamente ‘nto culu ? Anche questo punto rimarrà un mistero, poiché le riunioni degli oscuri Illuminati (altro ossimoro…) si svolgono sempre a porte chiuse. Ma dato che il suddetto Club è di matrice più conservatrice che progressista, verosimilmente, prima o poi, vedremo il Pd – o una parte di esso - (genu)flettersi verso il centro. Magari con scappellamento a destra come se fosse antani (Monicelli… R.I.P.)
Da segnalare, in direzione di un nuovo centrosinistra più moderato va anche Romano Prodi che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche (per l'appunto: quod erat demonstrandum). In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e Alleanza dei liberal democratici europei ) fino alle elezioni europee del 2009: solo in seguito si è scelto di dar vita a un gruppo unico con il PSE, chiamato prima Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (APSD).
E fan come quei santoni indiani, che si dedicano alla contemplazione mistica dell’infinito, l'anima fluida nel continuum spazio temporale... Altri si affidano alla millenaria sapienza dei filosofi, e han rinunciato da tempo alla possibilità di trovar risposte: hanno solo domande.
Ecco allora cos’è il PD: non un partito ma, come si diceva all'inizio, una sorta di ritrovo culturale. L’iscritto frequenta le riunioni, si confronta, disserta su questo o quell'argomento. Con la consapevolezza che non una sola decisione verrà mai imbroccata. Gli incontri procedono amabili, fuori dal tempo, in una atmosfera arcadica. La dialettica va per la maggiore: ora con spirito quieto - pacatamente e serenamente - secondo l'etica marzulliana. Altre volte invece con quella veemenza, stile Pierferdy quando si accalora su questioni della miglior lana caprina. Discutono, valutano e... prendono atto dei dissensi. Stop.
Quando hai terminato di confrontarti con un democratico te ne vai con la gradevole sensazione di esserti spiritualmente arricchito, di aver maturato la certezza che al prossimo giro, quando altri entreranno a far parte del Meraviglioso mondo del Pidì, l'epilogo sarà molto più incerto di quando tutto era cominciato. Essi t'insegnano che con la santa pazienza tutto (e il contrario di tutto) può essere dimostrato, applicando il giusto controcanto retorico. Puoi dunque essere qualcosa, MA ANCHE il suo contrario, come testimonia l’autobiografia I dolori del giovane Walter. C’è in definitiva un intero orizzonte che si apre, all’iniziato che ignaro varca la soglia della caleidoscopica galassia dei Piddini. Tutti al grido di “Yes, we cant” (il verbo to cant, nella modalità intransitiva, ha due significati: il primo è quello di capovolgersi mentre il secondo è quello di parlare in modo ipocrita).
Quando occorre, per realizzare l’inganno perfetto, il Pd mente anche a se stesso, così da non poter spifferare alcunché di compromettente laddove venisse preso di sorpresa. Che diavoli, 'sti democratici...
Qui c'è il link per la mappa dell'albero genealogico del Pd: arrivati sulla pagina cliccate in basso a destra per ingrandire l'immagine. Perché in fin dei conti, nel caso di famiglie numerose (e senza una bussola), puoi anche perderti...
N.B. Sia chiaro: noi non siamo ostili al Pd. Tutt'altro. Anzi, pensiamo che se un giorno o l'altro - hai visto mai - dovesse diventare adulto potrebbe essere proprio un buon partito. Non che potremmo sposarcelo, beninteso. Per eventuali pretendenti, poi, occorrerebbe vedere se nel frattempo non si sia già accasato altrove.
di Alex Sfera - con il generoso contributo dell'intera Redazione - 28 dicembre 2010
Aggiornamento: sarà stato lo spirito natalizio, forse la stella cometa... non si sa. Fatto sta che abbiamo trovato il Campione dell'universo democratico. È il senatore Nicola Rossi: a lui va il mirto dell'eccellenza. Questo è il suo profilo. Si noti l'ultima riga, che lo consacra definitivamente nell'olimpo dei politici di mestiere.
http://www.newsphera.it/store/Web26Dic2 ... oNelPd.asp
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Prendetela pure con le pinze.
Ciao
Paolo11