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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • quo vadis PD ???? - Pagina 196
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Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:11
da soloo42000
>> 3,5 milioni ' dde' sinistraaaaa’ se so rotti li cojoni dde’ sostene’ li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE. Anche perché a continuà affà li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE, se so ridotti affà li stracciaroli…….
>> Eppoi, ..gratta, gratta, er Grillo parlante l’hanno votati puro li demmocristiani destri der sor Renzino, perché se so’ incazzati che ar le primmarie c’ha vinto quello dde’ Bettola.


Oh, finalmente!
Eccola l'anima vera de' sinistraaaaaaaaa che esce fora.

Fra qualche tempo vedremo se la vendetta sui forchettoni avra` portato piu` prosperita` o disperazione.
Per ora coi grillini in parlamento, il PD allo stallo, e SEL ridotta al 3%, si parla di fabbriche che chiudono,
gente che sacrifica la salute pur di lavorare, servizi tagliati per pagare il debito e permettere agli evasori
di scialare, fondi per la cassa integrazione esauriti, ...
Ma se vogliamo continuare cosi` procediamo pure.

Non c'e` niente da fare.
C'e` una spaccatura generazionale.
Quelli in pensione da un parte, che possono permettersi il lusso di giocare alle faide fra Camillo e Peppone.
Tutti gli altri che invece hanno bisogno di un governo e di un parlamento che funzionino.

Quanto scommetti che se per un mese non pagano le pensioni perche` va tutto a catafascio a ognuno torna il senno?
I pensionati, che la piantano di giocare, e i loro figli, che li dovrebbero mantenere direttamente...


Io comunque ho scritto che sono deluso da entrambi.
Su Don Camillo ci avevo messo una pietra sopra da anni.
E tu lo sai perche` posto dal 2004.

Ma Peppone e` stata la delusione tremenda di questi mesi.
Che brutta fine che hanno fatto.

Ne parlo in modo particolarmente enfatico solo perche` e` successo adesso.
Anzi, sta ancora succedendo.

Cia`.


soloo42000

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:20
da peanuts
soloo42000 ha scritto:1. avesse fatto politica e campagna elettorale invece di farsi infinocchiare da Monti, prima nel governo e poi in campagna
Se ben ricordi, lo dissi di andare votare subito invece di fare il governo tecnico

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:37
da camillobenso
Dalle prime pagine dei quotidiani:

Corriere della Sera

Spinta per un presidente condiviso
Renzi spacca il Pd, accuse e insulti.



L’unità

Nel Pd è scontro con Renzi


Europa

LA CRISI E IL PD

Per un governo di scopo
Bersani passi la mano

*

DEMOCRATICI

Il motto di Renzi

“Demolisco, dunque sono”


Il Centro

Fuoco amico su Renzi


IL PICCOLO

CASO QUIRINALE

Pd, è resa dei conti
Renzi nel mirino
Il Pdl apre sul Colle


iL Giornale

GUERRA CIVILE A SINISTRA
MISERABILE PD


Libero

FAIDA IN FAMIGLIA
PER UNA POLTRONA


Il Fatto Quotidiano

PD, GUERRA CONTRO RENZI
LUI PARLA UN’ORA CON B.


Il Messaggero

Colle e Pd, Renzi sfida Bersani


La Stampa

Caos nel Pd
Divisi anche
Sul Quirinale


La Repubblica

Rissa nel Pd sul Quirinale


Il Secolo XIX

Scalata al Quirinale
Il favorito è Amato

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:44
da camillobenso
peanuts ha scritto:
soloo42000 ha scritto:1. avesse fatto politica e campagna elettorale invece di farsi infinocchiare da Monti, prima nel governo e poi in campagna
Se ben ricordi, lo dissi di andare votare subito invece di fare il governo tecnico

Nun se poteva fa'.


Un boccone a te, un boccone a me, .....un boccone ar cane........Un boccone a te, un boccone a me, .....un boccone ar cane..........Un boccone a te, un boccone a me, .....un boccone ar cane...



La spartizione delle poltrone era in alto mare. Si completerà nella primavera del 2012.

Da li partono in tromba sicuri di vincere le elezioni e spartirsi le spoglie con Monti, Casini e Fini.


Poi si sono presi la tranvata il 26 febbraio e tutto è andato in frantumi,.......................................compresa l'Italia perché non avevano preso le misure giuste quando era ora.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:47
da camillobenso
l’Unità 16.4.13

Nel Pd è scontro con Renzi
Dopo gli attacchi dure reazioni di Finocchiaro e Marini. «Accuse miserabili». «La religione usata a fini politici»
Il leader del Pd non indietreggia sui nomi di Marini e Finocchiaro dopo gli attacchi di Renzi
Letta: allarme unità

di Maria Zegarelli

Provate a immaginare una navigazione con il mare forza sette: ecco il viaggio del Pd verso l’elezione del nuovo inquilino del Colle è più agitato di così. Onde altissime, che travolgono la fragile unità raccolta nelle ultime due direzioni e rischiano di far cadere in acqua parecchi passeggeri. Ancora una volta è il sindaco rottamatore a provocare i su è giù lungo la rotta: ieri con una lettera su Repubblica è tornato sul tema che più gli sta a cuore, la presidenza della Repubblica, casella affatto indifferente anche per il suo futuro da premier sullo scacchiere della politica. Per (ri)bocciare la candidatura di Franco Marini stavolta non parla di età, no, parte dalla religione: «Mi sembra gravissimo e strumentale il desiderio di poggiare sulla fede religiosa le ragioni di una candidatura a custode della Costituzione e rappresentante del Paese», scrive il giorno dopo aver lanciato l’affondo anche contro Anna Finocchiaro, altra candidata con alte quotazioni per il Colle, colpevole di una «splendida spesa all’Ikea con il carrello umano».
Le risposte non si sono fatte attendere, durissime, segno di una cesura che avrà bisogno di parecchio tempo per essere ricomposta, se mai lo sarà. «Non mi sono mai candidata a nulla. Conosco bene i miei limiti e non ho mai avuto difficoltà ad ammetterli replica di buon mattino la senatrice Pd -. Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificata Matteo Renzi sia davvero miserabile. Ho sempre servito le istituzioni in cui ho lavorato con dignità e onore, e con tutto l’impegno di cui ero capace, non metterei mai in difficoltà il mio Paese, né il mio partito». Quanto male le abbia fatto l’attacco lo raccontano le persone a lei più vicine, quelli che sanno quanto strumentale sia l’attacco di Renzi. «Anna quel giorno all’Ikea era accompagnata da un suo amico, quello che spingeva il carrello, come qualunque persona educata avrebbe fatto spiega un senatore mentre la scorta era con lei semplicemente perché il Viminale impone che ci sia». «Inaccettabile e ignobile che venga da un esponente del mio stesso partito. Chi si comporta in questo modo aggiunge Finocchiaro potrà anche vincere le elezioni ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e uomo di Stato». Dichiarazioni che raccontano quanto sia al limite la tenuta stessa del Pd.
L’ex presidente del Senato, Marini, risponde nel pomeriggio. Ci ha pensato, ha pensato al partito, alla possibilità di lasciar cadere nel vuoto l’affondo, ma alla fine ha prevalso l’esigenza di mettere i puntini sulle «i», in nome della sua storia sindacale e politica. «Nella mia vita pubblica ho ricevuto critiche e contestazioni. Come tutti. È normale e logico che sia così. Sono le regole del gioco democratico scrive in una nota . Matteo Renzi però usa un altro registro. Insinua che io starei strumentalizzando e consentendo che venga strumentalizzato il mio essere cattolico a fini politici. Non posso lasciar passare in silenzio parole tanto gravi e offensive. Premetto che io non mi sono candidato a nulla . Nella mia lunga vita sindacale e politica non ho mai utilizzato l’appartenenza religiosa per chiedere o ottenere incarichi di qualunque natura. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non l’ho fatto mai e mai lo farei. Con la sua lettera invece è proprio Renzi che ha commesso il grave errore che mi addebita: usare la religione a fini politici. Cosa assolutamente inaccettabile. Una deriva nella discussione pubblica di cui davvero non si sentiva la necessità e di cui Renzi porta tutta la responsabilità».
È uno altro choc per un partito che dal giorno dalle elezioni non riesce a vedere l’approdo, l’area cattolica viene spiazzata da questa entrata a gamba tesa di un cattolico come loro. Tacciono i big, come Walter Veltroni e Massimo D’Alema, mentre Enrico Letta non nasconde la sua preoccupazione non solo per il Paese ma anche per il suo partito. «Quei veti e quei toni non sono condivisibili, ma Renzi è una risorsa fondamentale per il presente e il futuro del Pd», dice per poi aggiungere: «Dobbiamo concentrarci oggi sull’unire, unire, unire io sono preoccupato, i toni si sono alzati troppo».
Renzi è amareggiato per gli «insulti» che riceve dal suo stesso partito, come scrive in questa guerra fatta di carta, web e telecamere, ma non si lascia intimidire: «Dico quello che pensano milioni di italiani». Al Nazareno commentano che il suo è un gioco abbastanza scoperto, «punta ad andare al voto subito e quindi deve far saltare ogni tentativo di larga condivisione per il Colle, ma se pensa che bastino le sue bocciature pecca di presunzione». Di «cecchinaggio» parla Francesca Puglisi, «ha oltrepassato il segno», aggiunge Roberta Agostini. «Bisogna collegare la lingua al cervello senza perdere il rispetto dell’altro prima di sferrare un colpo», suggerisce Beppe Fioroni. È preoccupato per la tenuta della barca anche Francesco Garofani, franceschiniano, «mi sembra strumentale l’uso che fa Renzi della religione perché lo scontro politico può anche essere duro ma non può mai degenerare». In difesa di Renzi Davide Serra, il finanziere già discusso durante le primarie per le sue società nelle Cayman: «Se noi 20/30/40enni, a cui nessuno ha dato nulla, non combattiamo civilmente tra poco saremo la Grecia. Io mi metto in gioco. Supporterò Matteo Renzi con tutti i mezzi che ho, si deve combattere. Vincere primarie. Ogni giorno. Ovunque». Tace Rosy Bindi perché stavolta, suo malgrado, Renzi combatte per il Colle la sua battaglia: Romano Prodi.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:50
da camillobenso
il Fatto 16.4.13

E poi Matteo s’intrattiene un’ora con Berlusconi

di Emiliano Liuzzi



CENTENARIO DI PIETRO BARILLA, COLLOQUIO AL PALCO 17 DEL REGIO DI PARMA. IL CAIMANO DOMANDA: “MA TU QUANTO SEI ALTO?”

Un’ora di colloquio, palco numero 17, al primo loggione del teatro Regio di Parma. È qui che il sindaco di Firenze Matteo Renzi e l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si sono incontrati. Faccia a faccia, intenso e prolungato quanto almeno lo fu la celebre visita ad Arcore. Niente di predefinito nell’agenda, il colloquio è stato voluto da entrambi, anche se fatto apparire come del tutto casuale, nella platea del teatro dove si celebravano i cento anni dalla nascita e i venti dalla morte di Pietro Barilla, l’uomo che ha fatto della pasta un marchio italiano. Berlusconi è arrivato a Parma accolto da fischi. Una volta dietro le quinte ha rotto il ghiaccio col sindaco di Firenze grazie a una di quelle che considera memorabili battute: “Ma tu Renzi, quanto sei alto? ”, ha detto col volto ricoperto di mascara. Nessuna risposta dal sindaco di Firenze, ma poi, come due vecchi amici, si sono appartati. Poco prima lo stesso Berlusconi aveva detto di non essere assolutamente preoccupato per la sfida lanciata da Renzi: “Sono abituato a vincere”.
PRESIDENZA della Repubblica, il primo punto sull’agenda. Ma con un inizio – l’epilogo è difficile prevederlo – molto distante: Renzi non ha mai nascosto le simpatie per Romano Prodi, l’uomo che da sempre annebbia i sogni di Berlusconi. E sul tema degli incubi, proprio il leader del centro-destra, si è lanciato in un’improvvisazione di apertura anticipata della campagna elettorale: “Ero molto amico di Pietro Barilla e mi ricordo che nel 1993, pochi giorni dopo aver preso la decisione di scendere in campo, passeggiavamo nel giardino di casa sua. Io gli parlai del pericolo che in Italia vincesse un partito legato a un’ideologia che non mi lasciava dormire la notte. A quel punto lui mi disse che messe le mani in pasta me ne avrebbero fatte di tutti i colori. Me ne hanno fatte molte di più e me ne stanno facendo ancora adesso”.
Ha preso la parola dal pubblico Silvio Berlusconi, intervento non programmato. Alla domanda dei giornalisti: “È cominciata ufficialmente la campagna elettorale? ”, Berlusconi ha risposto con un sì ironico, prima di seguire la scorta nei cunicoli di camerini e loggioni, dove nei successivi minuti è avvenuto l’incontro con Renzi. Che cosa si siano detti non è dato sapere. All’uscita del loggione 17 pochissimi gli infiltrati tra guardie del corpo e forze dell’ordine in borghese. A pochi minuti dall’inizio dello spettacolo è arrivato Federico Pizzarotti, sindaco grillino e padrone di casa della città ducale. Ha aspettato a lungo davanti alla porta chiusa, fino all’uscita dell’altro sindaco Matteo Renzi, che ha minimizzato l’accaduto. Strette di mano, convenevoli e auguri. E il sindaco di Firenze è passato all’attacco: “Allora cosa farai con questo inceneritore? ”. Bisbigli e imbarazzi su quello che è il punto cardine della gestione a 5 Stelle, promesse e divieti mai rispettati. “Mi spiace per la questione di quell’assessore del Movimento in Veneto cacciato dalla giunta, cos’è successo? ”. Ordinaria amministrazione, problemi montati dalla stampa, ha fatto eco il primo cittadino di Parma.
DIETRO la porta Berlusconi aspettava il via libera per uscire e lasciare il luogo del incontro. “Che cosa vi siete detti? ”, ha incalzato qualcuno. Renzi fa scena muta sugli argomenti del colloquio, e del resto Pizzarotti non chiede nulla. Nel frattempo al Teatro Regio di Parma è sfilata mezza seconda Repubblica, uno per tutti Fedele Confalonieri, anche lui molto legato alla famiglia Barilla. Luca Cordero di Montezemolo è arrivato da solo in Ferrari. Al Fatto Quotidiano ha parlato della figura di Barilla, ma soprattutto del momento politico: “Sono molto preoccupato”.
Intanto Silvio Berlusconi ha fissato una riunione, come ha confermato al Tg1: “Ci vedremo domani, abbiamo già previsto un ufficio di presidenza la mattina e la riunione dei gruppi congiunti il pomeriggio. In quella sede prenderemo la decisione”, in riferimento all’elezione del presidente della Repubblica. “Per quanto riguarda il nostro movimento c’è la volontà di essere disponibili a quel che il Pd ci propone”, ha concluso Berlusconi.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 18:51
da camillobenso
il Fatto 16.4.13

Enrico Rossi: “Basta ingiurie e no al governo col Pdl”



È IN CORSO una lotta politica tra Renzi e Bersani. Renzi dice: o fate il governo con il Pdl oppure elezioni e io sono pronto a sfidare Berlusconi. Bersani, finora, è riuscito, quasi da solo, a impedire che si formasse un governissimo Pd-Pdl. Perché questa volta responsabilità e cambiamento stanno insieme credo che bisogna procedere con metodo”. Lo scrive su Facebook il governatore della Toscana, Enrico Rossi (Pd), che avverte: “se il partito fosse più unito le possibilità di successo sarebbero maggiori. In ogni caso dovremmo evitare gli insulti. In un partito c’è bisogno di più rispetto e vogliamo essere rispettati. Prima occorre nominare senza accordi al ribasso un presidente della Repubblica autorevole e poi tentare ancora una volta di formare un governo per le riforme. Correre a fare le elezioni, magari con questa legge elettorale come Renzi sostiene, può essere un errore, un azzardo per il Paese”.

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 19:04
da camillobenso
soloo42000 ha scritto:>> 3,5 milioni ' dde' sinistraaaaa’ se so rotti li cojoni dde’ sostene’ li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE. Anche perché a continuà affà li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE, se so ridotti affà li stracciaroli…….
>> Eppoi, ..gratta, gratta, er Grillo parlante l’hanno votati puro li demmocristiani destri der sor Renzino, perché se so’ incazzati che ar le primmarie c’ha vinto quello dde’ Bettola.


Oh, finalmente!
Eccola l'anima vera de' sinistraaaaaaaaa che esce fora.

Fra qualche tempo vedremo se la vendetta sui forchettoni avra` portato piu` prosperita` o disperazione.
Per ora coi grillini in parlamento, il PD allo stallo, e SEL ridotta al 3%, si parla di fabbriche che chiudono,
gente che sacrifica la salute pur di lavorare, servizi tagliati per pagare il debito e permettere agli evasori
di scialare, fondi per la cassa integrazione esauriti, ...
Ma se vogliamo continuare cosi` procediamo pure.

Non c'e` niente da fare.
C'e` una spaccatura generazionale.
Quelli in pensione da un parte, che possono permettersi il lusso di giocare alle faide fra Camillo e Peppone.
Tutti gli altri che invece hanno bisogno di un governo e di un parlamento che funzionino.

Quanto scommetti che se per un mese non pagano le pensioni perche` va tutto a catafascio a ognuno torna il senno?
I pensionati, che la piantano di giocare, e i loro figli, che li dovrebbero mantenere direttamente...


Io comunque ho scritto che sono deluso da entrambi.
Su Don Camillo ci avevo messo una pietra sopra da anni.
E tu lo sai perche` posto dal 2004.

Ma Peppone e` stata la delusione tremenda di questi mesi.
Che brutta fine che hanno fatto.

Ne parlo in modo particolarmente enfatico solo perche` e` successo adesso.
Anzi, sta ancora succedendo.

Cia`.


soloo42000
Primarie Pd 2012

Bersani = 60 %
Renzi = 40 %

Totale 2008

Camera Pd = 12 milioni

Il 60 % di 12 milioni è 7,2 milioni

Ne sono usciti 3,5 milioni

Ne devono uscire ancora 7,2 - 3,5 = 3,7 mioni

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 19:09
da camillobenso
soloo42000 ha scritto:>> 3,5 milioni ' dde' sinistraaaaa’ se so rotti li cojoni dde’ sostene’ li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE. Anche perché a continuà affà li demmocristiani dde’ POLTRONE & FORCHETTE, se so ridotti affà li stracciaroli…….
>> Eppoi, ..gratta, gratta, er Grillo parlante l’hanno votati puro li demmocristiani destri der sor Renzino, perché se so’ incazzati che ar le primmarie c’ha vinto quello dde’ Bettola.


Oh, finalmente!
Eccola l'anima vera de' sinistraaaaaaaaa che esce fora.

Fra qualche tempo vedremo se la vendetta sui forchettoni avra` portato piu` prosperita` o disperazione.
Per ora coi grillini in parlamento, il PD allo stallo, e SEL ridotta al 3%, si parla di fabbriche che chiudono,
gente che sacrifica la salute pur di lavorare, servizi tagliati per pagare il debito e permettere agli evasori
di scialare, fondi per la cassa integrazione esauriti, ...
Ma se vogliamo continuare cosi` procediamo pure.

Non c'e` niente da fare.
C'e` una spaccatura generazionale.
Quelli in pensione da un parte, che possono permettersi il lusso di giocare alle faide fra Camillo e Peppone.
Tutti gli altri che invece hanno bisogno di un governo e di un parlamento che funzionino.

Quanto scommetti che se per un mese non pagano le pensioni perche` va tutto a catafascio a ognuno torna il senno?
I pensionati, che la piantano di giocare, e i loro figli, che li dovrebbero mantenere direttamente...


Io comunque ho scritto che sono deluso da entrambi.
Su Don Camillo ci avevo messo una pietra sopra da anni.
E tu lo sai perche` posto dal 2004.

Ma Peppone e` stata la delusione tremenda di questi mesi.
Che brutta fine che hanno fatto.

Ne parlo in modo particolarmente enfatico solo perche` e` successo adesso.
Anzi, sta ancora succedendo.

Cia`.


soloo42000



PER CHI USA ANCORA IL PARAOCCHI QUANDO METTE LA TESTA SOTTO LA SABBIA


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/ ... no/228023/

Re: quo vadis PD ????

Inviato: 16/04/2013, 19:46
da camillobenso
La Stampa 16.4.13

Democratici in frantumi Non c’è un nome comune nemmeno nel partito
Bindi: già sarebbe tanto trovare una figura condivisa tra noi...

di Federico Geremicca



Il Pd Pierluigi Bersani. Il Partito ormai diviso tra bersaniani, mariniani, dalemiani, i fioroniani, prodiani, renziani, «giovani turchi», lettiani, veltroniani, bindiani, franceschiniani

I bersaniani, i mariniani, i dalemiani, i fioroniani, i prodiani, i renziani, i «giovani turchi», gli ulivisti, i lettiani, i veltroniani, i bindiani, i franceschiniani...


E non è detto che l’elenco sia completo, perché il partito che nacque da due partiti per fonderli in uno, è ormai null’altro che un’affollata e confusa somma di tribù, guidate da capi rancorosi, assetati di rivincita e in guerra tra loro.


È il peggiore dei declini: e va in scena nel momento peggiore.


Tanto che, dopo che l’aveva già fatto Franceschini, stavolta tocca al vicesegretario - a Enrico Letta - dire «c’è un rischio di spaccatura del partito... io sono preoccupato, non possiamo spaccarci in questo momento».
In questo momento no, ma dopo si potrà: e forse si dovrà.


Ed è un dopo che non potrà esser comunque spostato troppo in là, a giudicare dalla micidiale giornata di ieri, filata via tra accuse e offese senza precedenti.


Del resto, la brace ardeva sotto la cenere fin dalle durissime primarie combattute nell’autunno scorso tra Bersani e Renzi: poi, le elezioni andate male, le tensioni nel partito e la necessità di formare un governo e rinnovare contemporaneamente tutte le più alte cariche dello Stato, hanno letteralmente trasformato il Pd in un vulcano.


Giovani contro vecchi, laici contro cattolici (e da ieri anche cattolici contro cattolici...), ex diessini contro ex popolari, liberal contro radicali...


È un durissimo tutti contro tutti, con un continuo giro di mosse di interdizione per stoppare l’avversario interno che hanno prodotto un risultato certo (la paralisi del partito e dell’intero quadro politico) ed uno imminente: l’addio, perfino, alla possibilità di eleggere da soli un «presidente di parte».



L’aria è pessima praticamente su ogni fronte.


Ieri, per esempio, Franco Marini e Anna Finocchiaro hanno duramente risposto a Renzi (che li aveva giudicati inadeguati come candidati al Quirinale) nascondendo però a fatica la rabbia per il mancato intervento di Bersani: «Un segretario che non ha mai difeso nessuno dagli attacchi di Renzi accusava uno dei più stretti collaboratori della Finocchiaro -.


Uno che da due mesi pensa soltanto al suo governo, mandando alla malora il partito e tutto il resto».
E le cose non migliorano per nulla se ci si sposta sul fronte-Quirinale.


Non a caso, uno dei primi «bersagli» del sindaco di Firenze - e cioè Rosy Bindi, Presidente dell’Assemblea nazionale del Pd va ripetendo da giorni ai compagni di partito un suggerimento che ancora fino a ieri pochi intendevano: «Cominciamo con l’individuare un nome che sia condiviso almeno da noi, all’interno del Pd.


Già questo, vista l’aria che tira, sarebbe da considerare un successo... ».


D’altra parte, la «pasionaria» al tempo del rinnovamento della Dc sa bene cosa voglia dire la paralisi e la spaccatura del partito di maggioranza relativa, e che effetti possa produrre quando c’è da eleggere un Capo dello Stato.


Primavera 1992, lei era europarlamentare e in Italia bisognava eleggere il successore di Francesco Cossiga: Forlani e Andreotti si contrastarono per settimane, col risultato che il nuovo Presidente (Oscar Luigi Scalfaro) fu eletto il 25 maggio alla sedicesima votazione.


E forse il braccio di ferro sarebbe andato avanti chissà quanto, se non ci fosse stato il terribile attentato di Capaci (23 maggio).


Quella situazione - cioè quelle divisioni - rischiano di riproporsi oggi in maniera perfino più paralizzante, considerata la varietà (e la rigidità) delle posizioni in campo nel Pd.


Ci sono i giovani che non vogliono un presidente sul profilo Amato-D’Alema-Marini perché «occorre dare un segno di cambiamento»; ci sono i renziani - e naturalmente non solo - che puntano su Prodi, convinti che con quel nome «si torna alle elezioni in autunno»; ci sono i cattolici che vogliono un cattolico al Quirinale, ma poi si dividono su chi (Marini? Prodi?) ; e infine i bersaniani, che guardano con un occhio al Quirinale e con l’altro a Palazzo Chigi, sperando possa essere conquistato dal proprio leader: aggiungendo, così facendo, confusione a confusione.



In questo lunedì di fine aprile, il pessimismo su un’intesa per il Quirinale e sul futuro del Pd sembra dunque più che giustificato, anche se nei corridoi si sussurra di incontri risolutori e patti già stretti.


Gli incontri ci sono, naturalmente: solo che da una settimana quel che viene costruito nel primo viene poi demolito nel secondo...