Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 40
Lo Stato Montificio - 1
I guai del generale PLNBT- 1
Non occorreva essere licenziati dall’Accademia militare di Modena, né successivamente dalla Scuola di Guerra dell’Esercito di Civitavecchia per comprendere cosa stava bollendo in pentola nella destra.
Certo, non lo si poteva pretendere dalla signora Palmira di Olginate Comasco (Co), operaia alla Fullcalor Snc, sempre di Olginate. Tre figli a carico più il marito disoccupato da 3 anni, impegnata “full time” a fare l’operaia di giorno, la donna di servizio e l’educatrice nelle ore del dopolavoro, l’amante dopo la mezzanotte. Né da Raffaele Bonocore, faticatore al Porto di Napoli.
Da chi esercita la professione di comandante generale delle truppe piddine a tempo pieno da 3 anni, invece sì. E’ il suo mestiere, oltre quello di sovraintendere al negozio dove si smacchiano le macchie dei giaguari.
Non si tratta di prendersela sempre con il generale PLNBT, Bersande per gli amici, come si fa con un cane in chiesa, come ha osservato a suo tempo shiloh, ma le sue scelte hanno condizionato, condizionano e condizioneranno la vita di milioni di italiani.
Le responsabilità sono tutte sue??? Certamente no, ma l’aver accettato l’impostazione voluta dal duca conte marchese del Grillo, Max, e di altri del partito dei defunti, hanno il suo peso.
Ancora oggi, se la notizia riportata non è falsa e tendenziosa, dal Corriere.it apprendiamo che dopo una settimana di seguito Bersande insiste su:
VERSO IL VOTO
Bersani punge Monti: serve chiarezza
Il segretario Pd al premier: «Rigorosa distinzione tra politica ed istituzioni».
**
VERSO IL VOTO
Bersani: «Monti distingua tra Stato e politica» Casini: «Ecco la solita doppia morale del Pd»
Il leader del Pd attacca il premier: «Monti vuole smontare il bipolarismo? E se non vuole smontarlo da che parte sta?»
La sfida elettorale principale potrebbe non essere più tra Bersani e Berlusconi, ma tra Bersani e Monti. «Pongo a Monti delle domande politiche: vuol mettersi in Europa nello stesso posto dove è Berlusconi o dove altro? Monti e il centro pensano che il bipolarismo non vada bene, vogliono smontarlo? E se non vogliono smontarlo da che parte si mettono?». Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si è rivolto a Mario Monti, parlando con i giornalisti, in merito alle sue scelte politiche.
http://www.corriere.it/politica/12_dice ... 307f.shtml
Palmira Arosio in Tagliabue la notizia l’ha appresa dal Tg3 mentre apparecchiava la tavola, mentre per
Raffaele Bonocore, la notizia è giunta dalla moglie quando è rientrato a casa dal fine turno al porto. Entrambi votano per Bersande, e per loro in questo momento il cattivone di turno è diventato improvvisamente Monti, perché l’ha detto il segretario alla televisione, dopo che per tredici mesi, Herr Professor, è stato lodato in tutte le maniere possibili da tutti i defunti, segretario in testa.
Perché Bersande insiste con sta manfrina del chiarimento?
Cosa c’è da chiarire? Monti alter ego di Sciagura in materia di bufale, in questo caso ha detto la verità. E’ questo che ha colto di sorpresa il generale PLNBT???
Si è reso conto solo ora di essere stato fatto fesso da Monti e dai destri che si fanno chiamare falsamente centristi e moderati?
Per tredici mesi, Bersande, dopo monsignore, è stato il più fedele sostenitore di Monti.
“Monti di qui, Monti di là, Monti di su, Monti di giù,…..è il nuovo Er più”
Evidentemente era convinto che quel sostegno meritava una particolare attenzione da parte del Professore della Bocconi. Un riconoscimento congruo ed adeguato al sacrificio del “Premio fedeltà”.
In politica queste cose contano, perché tutto ha un prezzo. Invece il generale PLNBT, si trova in questi giorni di fronte a quello che ritiene un voltafaccia.
Monti dichiara la vocazione maggioritaria del suo nuovo schieramento. Nessuna alleanza a destra e a sinistra. Intenzione ribadita ancora ieri dal fedelissimo Riccardi.
L’articolo di Sara Nicoli su IFQ di stamani:
DA DESTRA A SINISTRA: CACCIA GROSSA A UN POSTO IN LISTA CON IL PROF
E’ disponibile solo sul blog di Tabacci in formato pdf.
http://www.brunotabacci.it/articoloload ... load=12677
(Rammento che il formato pdf, consente, spostando il puntatore nella zona in basso a destra di far emergere una finestra che consente di ingrandire il formato se i caratteri costituiscono una difficoltà nella lettura)
Come era facilmente prevedibile, il tentativo di Monti, su sponsorizzazione di monsignor Casini che ci lavora da più di due anni, il tentativo di rifare la Dc passa attraverso lo smembramento del Pd nel falso centro “sinistro” e del Pdl a destra.
E’ da questo presupposto che nasce la convinzione di Monti e Riccardi sulla “”vocazione maggioritaria”” dell’agenda Monti.
E’ in sostanza anche quanto affermato da Albertini, l’ex sindaco di Milano ad Agorà una decina di giorni fa.
La lista Monti in questo momento viene valutata al 10 %. Con Monti al 15%, ma l’obiettivo rimane
Il 25 %. E se vanno importo certe cosette – ha aggiunto – Albertini, possiamo diventare il primo partito d’Italia.
Le “cosette che devono andare in porto” non sono un gran segreto, è la spaccatura del Pd e del Pdl.
Come già più volte anticipato, a felicitarsi dell’operazione “Lista Monti” è il potere forte “Vaticano SpA” che spera un ricongiungimento di tutti i cattolici di destra per continuare a beneficiare di tutti i favori dello Stato italiano. Mario Monti ha offerto una grande prova, un grande impegno a favorire il Vaticano SpA. E’ l’uomo giusto per loro. http://www.youtube.com/watch?v=1vzwC3LYA-A
223 milioni alle scuole cattoliche
12,5 milioni al Bambin Gesù di Genova (quindi al cardinal Bagnasco)
0 Imu (compreso l’annullamento degli arretrati deciso dalla Ue dove il fedelissimo benefattore MM è di casa)
Ma non ci sono solo loro dietro Monti, ci stanno tutti i poteri forti, compreso quello che nessuno ha intenzione di nominare mai. Le mafie SpA.
Tirare fuori i soldi per loro è un gioco da ragazzi. Si possono permettere di comprare tutto e tutti senza problema alcuno.
Il gioco si ripete all’infinito.
1918-1922 – i poteri forti appoggiano il Cavalier Benito Mussolini
1945 – i poteri forti appoggiano la Dc
1994 – ipoteri forti appoggiano Sciagura
2012 – all’inizio di un nuovo ciclo i poteri forti appoggiano MM.
Adesso Bersande è completamente spiazzato. Intravvede la possibilità, per il momento teorica del sorpasso. E di conseguenza continua a chiedere spiegazioni a Monti.
Bersande ha sempre puntato sull’U Dc di Casini, che oggi gli si rivolta contro al posto di Monti costretto a tacere e a far parlare altri in sua vece.
Lista Monti, tutte le domande di Bersani
"Ora deve dire cosa pensa e da che parte sta"
Il segretario conferma i malumori per il salto di qualità nell'impegno politico del premier: "Spieghi la sua posizione su esodati, diritti civili e bipolarismo". Poi ribadisce le critiche al commissario Bondi: "Non può fare due mestieri". La replica di Casini: "Dal Pd doppia morale"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER3-1
La guerra è appena iniziata e Bersande percepisce che senza Casini non può farcela al Senato. Bersande ha sbagliato strategia da sempre. Poteva raggiungere il 60 % come ridere, ma non poteva farlo perché a tirare i fili dietro le quinte ci stava un uomo del Vaticano SpA.
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
Quando fai parte di un’organizzazione alla fine devi sempre rendere conto alla stessa. Malgrado il duca conte abbia dovuto comprarselo quel titolo, però una volta dentro l’organizzazione devi accettare i suoi desiderata.
Il duca conte ha svenduto la ex sinistra Ds per un piatto di lenticchie. Oddio, lui ha sempre pensato che con l’aiuto del Vaticano SpA potesse giungere, finalmente, dopo che Napolitano gli aveva fregato il posto, sul Colle più alto.
Non sappiamo esattamente in termini di voti in cosa possa consistere lo smottamento verso il Professore, nel Pd.
Questo lo sapremo nelle prossime settimane.
Per il momento registriamo che Antonio Noto, un sondaggista domestico per il Pd, questa settimana gli assegna una perdita di 2 punti percentuali e al suo alleato Vendola, un – 1 %.
Ripeto, la guerra è appena cominciata e Bersande si accorge di aver venduto la pelle prima di prendere l’orso.
La responsabilità non è tutta sua, ma di quel gruppo dirigente di ex giovani leoni provenienti dal Pci che hanno perseguito il teorema D’Alema, copiato interamente dalla vecchia Balena Bianca.
Non vale la pena di far fatica a fare politica, basta sommare i partiti che ci stanno a prendere il potere, la stanza dei bottoni e dei bottini, perché è quello che alla fine conta.
Gli elettori sono solo numeri al servizio dei partiti. Basta solo convincerli per la durata della sveltina nell’urna, al massimo 30 secondi, ogni 5 anni, e il gioco è fatto. Loro poi possono tornare nelle tombe perché non contano assolutamente nulla. Tanto, parola di duca conte, gli elettori sono tutti quanti fessi che ci ricascano sempre in un modo o nell’altro.
Infatti, quelli che hanno votato Pds, Ds, Pd, ci sono sempre cascati anche se non hanno mai fatto politica. Bastava agitare il drappo nero incutendogli paura per il ritorno dell’uomo nero, Silvio Berslusconi.
Bisogna ammettere che ci sono sempre riusciti a campare a sbafo per 14 anni senza fare politica.
Lo stavano ripetendo ancora una volta di troppo quando in mezzo alla loro strada si è messo di traverso l’uomo dei poteri forti, Mario Monti.
Adesso smarriti e adirati stanno tentando di porre rimedio, confidando anche sui soliti merli che non mancano mai.
Lo Stato Montificio - 1
I guai del generale PLNBT- 1
Non occorreva essere licenziati dall’Accademia militare di Modena, né successivamente dalla Scuola di Guerra dell’Esercito di Civitavecchia per comprendere cosa stava bollendo in pentola nella destra.
Certo, non lo si poteva pretendere dalla signora Palmira di Olginate Comasco (Co), operaia alla Fullcalor Snc, sempre di Olginate. Tre figli a carico più il marito disoccupato da 3 anni, impegnata “full time” a fare l’operaia di giorno, la donna di servizio e l’educatrice nelle ore del dopolavoro, l’amante dopo la mezzanotte. Né da Raffaele Bonocore, faticatore al Porto di Napoli.
Da chi esercita la professione di comandante generale delle truppe piddine a tempo pieno da 3 anni, invece sì. E’ il suo mestiere, oltre quello di sovraintendere al negozio dove si smacchiano le macchie dei giaguari.
Non si tratta di prendersela sempre con il generale PLNBT, Bersande per gli amici, come si fa con un cane in chiesa, come ha osservato a suo tempo shiloh, ma le sue scelte hanno condizionato, condizionano e condizioneranno la vita di milioni di italiani.
Le responsabilità sono tutte sue??? Certamente no, ma l’aver accettato l’impostazione voluta dal duca conte marchese del Grillo, Max, e di altri del partito dei defunti, hanno il suo peso.
Ancora oggi, se la notizia riportata non è falsa e tendenziosa, dal Corriere.it apprendiamo che dopo una settimana di seguito Bersande insiste su:
VERSO IL VOTO
Bersani punge Monti: serve chiarezza
Il segretario Pd al premier: «Rigorosa distinzione tra politica ed istituzioni».
**
VERSO IL VOTO
Bersani: «Monti distingua tra Stato e politica» Casini: «Ecco la solita doppia morale del Pd»
Il leader del Pd attacca il premier: «Monti vuole smontare il bipolarismo? E se non vuole smontarlo da che parte sta?»
La sfida elettorale principale potrebbe non essere più tra Bersani e Berlusconi, ma tra Bersani e Monti. «Pongo a Monti delle domande politiche: vuol mettersi in Europa nello stesso posto dove è Berlusconi o dove altro? Monti e il centro pensano che il bipolarismo non vada bene, vogliono smontarlo? E se non vogliono smontarlo da che parte si mettono?». Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani si è rivolto a Mario Monti, parlando con i giornalisti, in merito alle sue scelte politiche.
http://www.corriere.it/politica/12_dice ... 307f.shtml
Palmira Arosio in Tagliabue la notizia l’ha appresa dal Tg3 mentre apparecchiava la tavola, mentre per
Raffaele Bonocore, la notizia è giunta dalla moglie quando è rientrato a casa dal fine turno al porto. Entrambi votano per Bersande, e per loro in questo momento il cattivone di turno è diventato improvvisamente Monti, perché l’ha detto il segretario alla televisione, dopo che per tredici mesi, Herr Professor, è stato lodato in tutte le maniere possibili da tutti i defunti, segretario in testa.
Perché Bersande insiste con sta manfrina del chiarimento?
Cosa c’è da chiarire? Monti alter ego di Sciagura in materia di bufale, in questo caso ha detto la verità. E’ questo che ha colto di sorpresa il generale PLNBT???
Si è reso conto solo ora di essere stato fatto fesso da Monti e dai destri che si fanno chiamare falsamente centristi e moderati?
Per tredici mesi, Bersande, dopo monsignore, è stato il più fedele sostenitore di Monti.
“Monti di qui, Monti di là, Monti di su, Monti di giù,…..è il nuovo Er più”
Evidentemente era convinto che quel sostegno meritava una particolare attenzione da parte del Professore della Bocconi. Un riconoscimento congruo ed adeguato al sacrificio del “Premio fedeltà”.
In politica queste cose contano, perché tutto ha un prezzo. Invece il generale PLNBT, si trova in questi giorni di fronte a quello che ritiene un voltafaccia.
Monti dichiara la vocazione maggioritaria del suo nuovo schieramento. Nessuna alleanza a destra e a sinistra. Intenzione ribadita ancora ieri dal fedelissimo Riccardi.
L’articolo di Sara Nicoli su IFQ di stamani:
DA DESTRA A SINISTRA: CACCIA GROSSA A UN POSTO IN LISTA CON IL PROF
E’ disponibile solo sul blog di Tabacci in formato pdf.
http://www.brunotabacci.it/articoloload ... load=12677
(Rammento che il formato pdf, consente, spostando il puntatore nella zona in basso a destra di far emergere una finestra che consente di ingrandire il formato se i caratteri costituiscono una difficoltà nella lettura)
Come era facilmente prevedibile, il tentativo di Monti, su sponsorizzazione di monsignor Casini che ci lavora da più di due anni, il tentativo di rifare la Dc passa attraverso lo smembramento del Pd nel falso centro “sinistro” e del Pdl a destra.
E’ da questo presupposto che nasce la convinzione di Monti e Riccardi sulla “”vocazione maggioritaria”” dell’agenda Monti.
E’ in sostanza anche quanto affermato da Albertini, l’ex sindaco di Milano ad Agorà una decina di giorni fa.
La lista Monti in questo momento viene valutata al 10 %. Con Monti al 15%, ma l’obiettivo rimane
Il 25 %. E se vanno importo certe cosette – ha aggiunto – Albertini, possiamo diventare il primo partito d’Italia.
Le “cosette che devono andare in porto” non sono un gran segreto, è la spaccatura del Pd e del Pdl.
Come già più volte anticipato, a felicitarsi dell’operazione “Lista Monti” è il potere forte “Vaticano SpA” che spera un ricongiungimento di tutti i cattolici di destra per continuare a beneficiare di tutti i favori dello Stato italiano. Mario Monti ha offerto una grande prova, un grande impegno a favorire il Vaticano SpA. E’ l’uomo giusto per loro. http://www.youtube.com/watch?v=1vzwC3LYA-A
223 milioni alle scuole cattoliche
12,5 milioni al Bambin Gesù di Genova (quindi al cardinal Bagnasco)
0 Imu (compreso l’annullamento degli arretrati deciso dalla Ue dove il fedelissimo benefattore MM è di casa)
Ma non ci sono solo loro dietro Monti, ci stanno tutti i poteri forti, compreso quello che nessuno ha intenzione di nominare mai. Le mafie SpA.
Tirare fuori i soldi per loro è un gioco da ragazzi. Si possono permettere di comprare tutto e tutti senza problema alcuno.
Il gioco si ripete all’infinito.
1918-1922 – i poteri forti appoggiano il Cavalier Benito Mussolini
1945 – i poteri forti appoggiano la Dc
1994 – ipoteri forti appoggiano Sciagura
2012 – all’inizio di un nuovo ciclo i poteri forti appoggiano MM.
Adesso Bersande è completamente spiazzato. Intravvede la possibilità, per il momento teorica del sorpasso. E di conseguenza continua a chiedere spiegazioni a Monti.
Bersande ha sempre puntato sull’U Dc di Casini, che oggi gli si rivolta contro al posto di Monti costretto a tacere e a far parlare altri in sua vece.
Lista Monti, tutte le domande di Bersani
"Ora deve dire cosa pensa e da che parte sta"
Il segretario conferma i malumori per il salto di qualità nell'impegno politico del premier: "Spieghi la sua posizione su esodati, diritti civili e bipolarismo". Poi ribadisce le critiche al commissario Bondi: "Non può fare due mestieri". La replica di Casini: "Dal Pd doppia morale"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER3-1
La guerra è appena iniziata e Bersande percepisce che senza Casini non può farcela al Senato. Bersande ha sbagliato strategia da sempre. Poteva raggiungere il 60 % come ridere, ma non poteva farlo perché a tirare i fili dietro le quinte ci stava un uomo del Vaticano SpA.
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
Quando fai parte di un’organizzazione alla fine devi sempre rendere conto alla stessa. Malgrado il duca conte abbia dovuto comprarselo quel titolo, però una volta dentro l’organizzazione devi accettare i suoi desiderata.
Il duca conte ha svenduto la ex sinistra Ds per un piatto di lenticchie. Oddio, lui ha sempre pensato che con l’aiuto del Vaticano SpA potesse giungere, finalmente, dopo che Napolitano gli aveva fregato il posto, sul Colle più alto.
Non sappiamo esattamente in termini di voti in cosa possa consistere lo smottamento verso il Professore, nel Pd.
Questo lo sapremo nelle prossime settimane.
Per il momento registriamo che Antonio Noto, un sondaggista domestico per il Pd, questa settimana gli assegna una perdita di 2 punti percentuali e al suo alleato Vendola, un – 1 %.
Ripeto, la guerra è appena cominciata e Bersande si accorge di aver venduto la pelle prima di prendere l’orso.
La responsabilità non è tutta sua, ma di quel gruppo dirigente di ex giovani leoni provenienti dal Pci che hanno perseguito il teorema D’Alema, copiato interamente dalla vecchia Balena Bianca.
Non vale la pena di far fatica a fare politica, basta sommare i partiti che ci stanno a prendere il potere, la stanza dei bottoni e dei bottini, perché è quello che alla fine conta.
Gli elettori sono solo numeri al servizio dei partiti. Basta solo convincerli per la durata della sveltina nell’urna, al massimo 30 secondi, ogni 5 anni, e il gioco è fatto. Loro poi possono tornare nelle tombe perché non contano assolutamente nulla. Tanto, parola di duca conte, gli elettori sono tutti quanti fessi che ci ricascano sempre in un modo o nell’altro.
Infatti, quelli che hanno votato Pds, Ds, Pd, ci sono sempre cascati anche se non hanno mai fatto politica. Bastava agitare il drappo nero incutendogli paura per il ritorno dell’uomo nero, Silvio Berslusconi.
Bisogna ammettere che ci sono sempre riusciti a campare a sbafo per 14 anni senza fare politica.
Lo stavano ripetendo ancora una volta di troppo quando in mezzo alla loro strada si è messo di traverso l’uomo dei poteri forti, Mario Monti.
Adesso smarriti e adirati stanno tentando di porre rimedio, confidando anche sui soliti merli che non mancano mai.
-
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 41
Lo Stato Montificio - 2
Forza merli- 1
Gli ultimi sondaggi sono quelli di Antonio Noto, Ipr Marketing, pubblicati il 30 dicembre.
Ai defunti viene assegnato il 31%.
Sarebbe interessante sapere se quel 31 % è diventato interamente demo falso cristiano.
Un tempo, in fisica, “La meccanica delle forze”, usavano questo esempio quando si trattava di trovare la risultante di due forze che agivano sullo stesso piano ma di verso opposto,..esattamente a 180 gradi.
Se ad un carro si legano due cavalli, uno da una parte e uno d’altra, il carro si muoverà nella direzione del cavallo che dispone maggiore forza. Ma si muoverà molto lentamente perché la forza risultante dipende dalla differenza numerica delle due forze.
Se le forze dei due cavalli si equivalgono, il carro rimane fermo.
Questo principio della meccanica delle forze applicata ai defunti, ci dice che i cavalli demo falsi cristiani in questi cinque anni hanno avuto la meglio e il carro del Piddì si è spostato a destra.
Attaccato al carro dal lato demo falso cristiano ci sta Follini, ex segretario dell’ U Dc.
Domanda : Se il Pd, defunto subito dopo il parto, fosse stato a maggioranza di sinistra, Follini si sarebbe iscritto.
Potrei sbagliarmi, .. ma un bel demo falso cristianone come Marco Follini non si sarebbe mai appoggiato ad un partito con globuli rossi.
Tanto è vero, che ancora oggi, nell’articolo che segue, rimprovera a Bersande l’alleanza con Vendola. Sono passati quasi quarant’anni dal compromesso storico ma i demo falsi cristianoni non sono cambiati mai.
Ma veramente quel 31 % della base dei defunti è composto da tutti demo falsi cristiani clericali???
********
Repubblica 31.12.12
Follini: “Si fronteggiano due torti, ma attenti a non rompere il dialogo tra i Democratici e l’area Monti”
“Unica via d’uscita è un’alleanza”
di Goffredo De Marchis
ROMA — Nella polemica a tutto campo tra Bersani da una parte, Monti e Casini dall’altra, vede un rischio non per i partiti ma per il Paese.
«Mi viene in mente una frase di Hegel: “Le più grandi tragedie della storia nascono dallo scontro tra due ragioni”.
In questo caso direi che siamo di fronte a due torti», spiega Marco Follini, senatore del Pd, ex leader dell’Udc in tandem con Casini, sostenitore da sempre della necessità di un patto tra progressisti e moderati.
«Che andava fatto prima del voto. E adesso si capisce
perché».
Bersani e Casini si sono cercati per mesi e ora si sfidano nella campagna elettorale con colpi bassi.
Chi ha cambiato posizione in questo rapporto?
«Non voglio fare la classifica degli errori.
Il Pd ha sicuramente sbagliato il passaggio dell’alleanza con Vendola che contraddice lo sbocco finale di un’intesa con il centro. Casini si è trastullato troppo nel falso schema dell’equidistanza tra Berlusconi e il Pd, ha insistito in una rappresentazione troppo geometrica di sé. Ma la situazione di emergenza in cui continuiamo a trovarci deve sollecitare un ragionamento di più ampio respiro sul governo.
La sfida per i piccoli spazi elettorali da contendersi giorno per giorno sarebbe un atto di irresponsabilità».
Come si fa a rimanere sul filo di un accordo durante la campagna elettorale?
«Si parte dal Paese e dalle sue difficoltà. E si riconosce che esiste una sola via d’uscita: mettere insieme il Pd e l’area Monti, i due grandi pilastri di un’Italia europeista».
Ma il punto è: a chi tocca Palazzo Chigi?
«Lo diranno gli elettori. Per me comunque non si sfugge al dato di fondo: occorrerà un governo capace di parlare con un linguaggio matematico ai mercati e con un linguaggio sociale ai ceti più deboli».
Ci si arriverà dopo il fuoco dei comizi e della propaganda?
«Lo spazio per un’alleanza rimane anche per il dopo, a patto di condurre una campagna costruttiva e reciprocamente rispettosa».
E’ pretestuosa l’accusa a Bondi (e al premier) di non distinguere la funzione istituzionale dal ruolo politico?
«Beh, il passaggio dall’istituzione al partito mi è sembrato in questo caso repentino e non lo definirei un capolavoro di eleganza.
Ma io devo mettere pace, no?».
Bersani accusa Monti di ripetere la storia dei partiti personali. Il premier accusa Vendola e la Cgil di conservatorismo. Non le ricorda vecchie sfide elettorali?
«Sì. Da un lato Bersani viene rappresentato come l’ultimo dei bolscevichi.
Dall’altro il Pd assimila Monti all’esperienza berlusconiana.
Se continuano così il dialogo si rompe e si può allargare l’area dei populismi che dovrebbe essere il bersaglio sia del centro sia dei democratici.
Per questo parlo di due torti, per questo mi sento di fare un invito alla responsabilità».
http://spogli.blogspot.it/search?update ... results=29
Lo Stato Montificio - 2
Forza merli- 1
Gli ultimi sondaggi sono quelli di Antonio Noto, Ipr Marketing, pubblicati il 30 dicembre.
Ai defunti viene assegnato il 31%.
Sarebbe interessante sapere se quel 31 % è diventato interamente demo falso cristiano.
Un tempo, in fisica, “La meccanica delle forze”, usavano questo esempio quando si trattava di trovare la risultante di due forze che agivano sullo stesso piano ma di verso opposto,..esattamente a 180 gradi.
Se ad un carro si legano due cavalli, uno da una parte e uno d’altra, il carro si muoverà nella direzione del cavallo che dispone maggiore forza. Ma si muoverà molto lentamente perché la forza risultante dipende dalla differenza numerica delle due forze.
Se le forze dei due cavalli si equivalgono, il carro rimane fermo.
Questo principio della meccanica delle forze applicata ai defunti, ci dice che i cavalli demo falsi cristiani in questi cinque anni hanno avuto la meglio e il carro del Piddì si è spostato a destra.
Attaccato al carro dal lato demo falso cristiano ci sta Follini, ex segretario dell’ U Dc.
Domanda : Se il Pd, defunto subito dopo il parto, fosse stato a maggioranza di sinistra, Follini si sarebbe iscritto.
Potrei sbagliarmi, .. ma un bel demo falso cristianone come Marco Follini non si sarebbe mai appoggiato ad un partito con globuli rossi.
Tanto è vero, che ancora oggi, nell’articolo che segue, rimprovera a Bersande l’alleanza con Vendola. Sono passati quasi quarant’anni dal compromesso storico ma i demo falsi cristianoni non sono cambiati mai.
Ma veramente quel 31 % della base dei defunti è composto da tutti demo falsi cristiani clericali???
********
Repubblica 31.12.12
Follini: “Si fronteggiano due torti, ma attenti a non rompere il dialogo tra i Democratici e l’area Monti”
“Unica via d’uscita è un’alleanza”
di Goffredo De Marchis
ROMA — Nella polemica a tutto campo tra Bersani da una parte, Monti e Casini dall’altra, vede un rischio non per i partiti ma per il Paese.
«Mi viene in mente una frase di Hegel: “Le più grandi tragedie della storia nascono dallo scontro tra due ragioni”.
In questo caso direi che siamo di fronte a due torti», spiega Marco Follini, senatore del Pd, ex leader dell’Udc in tandem con Casini, sostenitore da sempre della necessità di un patto tra progressisti e moderati.
«Che andava fatto prima del voto. E adesso si capisce
perché».
Bersani e Casini si sono cercati per mesi e ora si sfidano nella campagna elettorale con colpi bassi.
Chi ha cambiato posizione in questo rapporto?
«Non voglio fare la classifica degli errori.
Il Pd ha sicuramente sbagliato il passaggio dell’alleanza con Vendola che contraddice lo sbocco finale di un’intesa con il centro. Casini si è trastullato troppo nel falso schema dell’equidistanza tra Berlusconi e il Pd, ha insistito in una rappresentazione troppo geometrica di sé. Ma la situazione di emergenza in cui continuiamo a trovarci deve sollecitare un ragionamento di più ampio respiro sul governo.
La sfida per i piccoli spazi elettorali da contendersi giorno per giorno sarebbe un atto di irresponsabilità».
Come si fa a rimanere sul filo di un accordo durante la campagna elettorale?
«Si parte dal Paese e dalle sue difficoltà. E si riconosce che esiste una sola via d’uscita: mettere insieme il Pd e l’area Monti, i due grandi pilastri di un’Italia europeista».
Ma il punto è: a chi tocca Palazzo Chigi?
«Lo diranno gli elettori. Per me comunque non si sfugge al dato di fondo: occorrerà un governo capace di parlare con un linguaggio matematico ai mercati e con un linguaggio sociale ai ceti più deboli».
Ci si arriverà dopo il fuoco dei comizi e della propaganda?
«Lo spazio per un’alleanza rimane anche per il dopo, a patto di condurre una campagna costruttiva e reciprocamente rispettosa».
E’ pretestuosa l’accusa a Bondi (e al premier) di non distinguere la funzione istituzionale dal ruolo politico?
«Beh, il passaggio dall’istituzione al partito mi è sembrato in questo caso repentino e non lo definirei un capolavoro di eleganza.
Ma io devo mettere pace, no?».
Bersani accusa Monti di ripetere la storia dei partiti personali. Il premier accusa Vendola e la Cgil di conservatorismo. Non le ricorda vecchie sfide elettorali?
«Sì. Da un lato Bersani viene rappresentato come l’ultimo dei bolscevichi.
Dall’altro il Pd assimila Monti all’esperienza berlusconiana.
Se continuano così il dialogo si rompe e si può allargare l’area dei populismi che dovrebbe essere il bersaglio sia del centro sia dei democratici.
Per questo parlo di due torti, per questo mi sento di fare un invito alla responsabilità».
http://spogli.blogspot.it/search?update ... results=29
Ultima modifica di camillobenso il 31/12/2012, 14:55, modificato 1 volta in totale.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 42
Lo Stato Montificio - 3
L’intervista
Vittorio Feltri
“La Chiesa lo ha mollato perché non può vincere”
di Tommaso Rodano
IFQ del 30 dicembre 2012
http://www.selpress.com/istitutotreccan ... p?chkIm=53
Visto da sinistra, l’ex “socialista” Littorio Feltri, mostra, e ha sempre mostrato da quando è uscito dal Corriere della Sera ( negli anni ’70 cercavo di non perdermi un solo suo editoriale perché era acuto, pungente e lucido, poi si è completamente squagliato e non capisco il perchè) più Ombre che Luci. Questa volta però penso che il vecchio Littorio abbia ragione.
La Chiesa ha mollato il Sciagura perché sa che non può vincere. O per lo meno, più che la Chiesa il Vaticano SpA.
“D.>Torniamo alla politica. Come spiega l’innamoramento della Chiesa per Monti?
È una legittima protezione dei propri interessi temporali. Il Vaticano ha sempre tentato di andare d’accordo con il potere politico italiano. Altrimenti non sarebbe riuscito a campare 2000 anni e passa, mi pare chiaro.
D.>E Monti è davvero il loro cavallo vincente?
Non faccio il prete, per fortuna: faccio il giornalista. Però prendo atto che Berlusconi andava bene quando quando faceva sacralizzare l’embrione con la legge sulla procreazione assistita. Ai tempi era l’uomo della provvidenza. Si vede che la provvidenza ha un umore mutevole… Ma è legittimo, anche se non sono cattolico, né credente.
D.>Il Vaticano abbandona Berlusconi. Tutta colpa del bunga-bunga?
Non saprei, non ho colloqui né con Bertone né con Bagnasco. Ma è evidente che ci sia un certo imbarazzo a sostenere Berlusconi in un momento così, tra la condanna del processo Media-set, il bunga bunga e i vari scandali sessuali. Probabilmente suscita qualche imbarazzo.
D.>Prima su certi imbarazzi si riusciva a passare sopra…
Prima della lettera di Veronica Lario, Berlusconi era criticato per questioni politiche. Poi si è passati al vaglio dei suoi comportamenti personali.
D.>Il vento è cambiato.
Certo, e lo capiscono anche i preti. E poi Monti è cattolico praticante e la domenica va a Messa. C’è sintonia.
D.>Ma ora che l’ha mollato anche il Vaticano, quali sono le ambizioni del Cavaliere?
Non penso che possa vincere le elezioni. Non vuole cedere le armi e combatterà fino all’ultimo per affermare che il suo non è un partito fantasma. Può succedere di tutto e i sondaggi lo danno in risalita. Ma se proprio dovessi scommettere, lo farei sulla sua sconfitta.
D.>Su Monti il Giornale è in piena campagna elettorale e i toni non promettono bene.
Non ricominciamo con la linea editoriale… Non ho niente di personale contro Monti:
ci ha fatto fare un bel passo avanti, sì, ma verso il burrone.
Magari all’estero ci rispettano di più e sotto il profilo dell’eleganza ne abbiamo guadagnato.
Anche io ho quattro o cinque loden: sul loden sono d’accordo, sul Pil no.
Tommaso Rodano
(da “il Fatto Quotidiano”)
**
Il Vaticano Spa ha retto questi due millenni perché è sempre stato alleato dei più forti quando il più forte non era lui.
Ha venduto sempre Gesù Cristo come fanno i piazzisti e i vù cumprà. E’ un’organizzazione di destra che mal sopporta i preti di sinistra.
Non starò a riportare i dati di chi era il Sciagura e di chi era alleato. Trattare con la Mafia SpA per loro non è mai stato un problema (vedi il caso Sindona chiamato per risanare le casse vaticane)
Ha scelto di appoggiare il ducetto Berlusconi come avevano scelto di appoggiare l’altro Duce, il Cavalier Benito Mussolini, anche se i suoi sgherri avevano ucciso a bastonate Don Minzoni il 23 agosto del 1923 ad Argenta (Fe) perché antifascista, da alcuni squadristi facenti capo al futuro Console della milizia Italo Balbo
Se uno guarda il Vaticano SpA nel suo insieme, se è credente diventa completamente ateo.
Adesso hanno il nuovo pupillo, il nuovo inviato della provvidenza.
Una provvidenza a bassissime diotrie,…. A meno che, questo non sia l’inferno (come sembra in effetti essere,…perché non c’è bisogno del fuoco, basta l’inferno della ragione) e il Vaticano è la sede dei diavoli, molto attenti a salvare il loro potere temporale.
Lo Stato Montificio - 3
L’intervista
Vittorio Feltri
“La Chiesa lo ha mollato perché non può vincere”
di Tommaso Rodano
IFQ del 30 dicembre 2012
http://www.selpress.com/istitutotreccan ... p?chkIm=53
Visto da sinistra, l’ex “socialista” Littorio Feltri, mostra, e ha sempre mostrato da quando è uscito dal Corriere della Sera ( negli anni ’70 cercavo di non perdermi un solo suo editoriale perché era acuto, pungente e lucido, poi si è completamente squagliato e non capisco il perchè) più Ombre che Luci. Questa volta però penso che il vecchio Littorio abbia ragione.
La Chiesa ha mollato il Sciagura perché sa che non può vincere. O per lo meno, più che la Chiesa il Vaticano SpA.
“D.>Torniamo alla politica. Come spiega l’innamoramento della Chiesa per Monti?
È una legittima protezione dei propri interessi temporali. Il Vaticano ha sempre tentato di andare d’accordo con il potere politico italiano. Altrimenti non sarebbe riuscito a campare 2000 anni e passa, mi pare chiaro.
D.>E Monti è davvero il loro cavallo vincente?
Non faccio il prete, per fortuna: faccio il giornalista. Però prendo atto che Berlusconi andava bene quando quando faceva sacralizzare l’embrione con la legge sulla procreazione assistita. Ai tempi era l’uomo della provvidenza. Si vede che la provvidenza ha un umore mutevole… Ma è legittimo, anche se non sono cattolico, né credente.
D.>Il Vaticano abbandona Berlusconi. Tutta colpa del bunga-bunga?
Non saprei, non ho colloqui né con Bertone né con Bagnasco. Ma è evidente che ci sia un certo imbarazzo a sostenere Berlusconi in un momento così, tra la condanna del processo Media-set, il bunga bunga e i vari scandali sessuali. Probabilmente suscita qualche imbarazzo.
D.>Prima su certi imbarazzi si riusciva a passare sopra…
Prima della lettera di Veronica Lario, Berlusconi era criticato per questioni politiche. Poi si è passati al vaglio dei suoi comportamenti personali.
D.>Il vento è cambiato.
Certo, e lo capiscono anche i preti. E poi Monti è cattolico praticante e la domenica va a Messa. C’è sintonia.
D.>Ma ora che l’ha mollato anche il Vaticano, quali sono le ambizioni del Cavaliere?
Non penso che possa vincere le elezioni. Non vuole cedere le armi e combatterà fino all’ultimo per affermare che il suo non è un partito fantasma. Può succedere di tutto e i sondaggi lo danno in risalita. Ma se proprio dovessi scommettere, lo farei sulla sua sconfitta.
D.>Su Monti il Giornale è in piena campagna elettorale e i toni non promettono bene.
Non ricominciamo con la linea editoriale… Non ho niente di personale contro Monti:
ci ha fatto fare un bel passo avanti, sì, ma verso il burrone.
Magari all’estero ci rispettano di più e sotto il profilo dell’eleganza ne abbiamo guadagnato.
Anche io ho quattro o cinque loden: sul loden sono d’accordo, sul Pil no.
Tommaso Rodano
(da “il Fatto Quotidiano”)
**
Il Vaticano Spa ha retto questi due millenni perché è sempre stato alleato dei più forti quando il più forte non era lui.
Ha venduto sempre Gesù Cristo come fanno i piazzisti e i vù cumprà. E’ un’organizzazione di destra che mal sopporta i preti di sinistra.
Non starò a riportare i dati di chi era il Sciagura e di chi era alleato. Trattare con la Mafia SpA per loro non è mai stato un problema (vedi il caso Sindona chiamato per risanare le casse vaticane)
Ha scelto di appoggiare il ducetto Berlusconi come avevano scelto di appoggiare l’altro Duce, il Cavalier Benito Mussolini, anche se i suoi sgherri avevano ucciso a bastonate Don Minzoni il 23 agosto del 1923 ad Argenta (Fe) perché antifascista, da alcuni squadristi facenti capo al futuro Console della milizia Italo Balbo
Se uno guarda il Vaticano SpA nel suo insieme, se è credente diventa completamente ateo.
Adesso hanno il nuovo pupillo, il nuovo inviato della provvidenza.
Una provvidenza a bassissime diotrie,…. A meno che, questo non sia l’inferno (come sembra in effetti essere,…perché non c’è bisogno del fuoco, basta l’inferno della ragione) e il Vaticano è la sede dei diavoli, molto attenti a salvare il loro potere temporale.
Re: Come se ne viene fuori ?
ehhh ( sospiro) caro zio
la chiesa ha mollato ( con una certa lentezza invero) benito quando appoggiò le leggi razziali dovendo seguire quel pazzoide di hitler , e ha mollato Sciaguretta quando le mignotte sono diventate troppe e troppo giovani... l'imbarazzo di un appoggio evidente era ingestibile, loro hanno una reputazione da difendere ...
...oggi il Papa ha criticato il capitalismo finanziario sregolato come causa delle diseguaglianze fra ricchi e poveri....infatti allo IOR non ne fanno di queste cose, fanno solo microcredito ai poveracci.
da noi si dice " nun ti pigghiu se nun t'assumigghiu"
la chiesa ha mollato ( con una certa lentezza invero) benito quando appoggiò le leggi razziali dovendo seguire quel pazzoide di hitler , e ha mollato Sciaguretta quando le mignotte sono diventate troppe e troppo giovani... l'imbarazzo di un appoggio evidente era ingestibile, loro hanno una reputazione da difendere ...
...oggi il Papa ha criticato il capitalismo finanziario sregolato come causa delle diseguaglianze fra ricchi e poveri....infatti allo IOR non ne fanno di queste cose, fanno solo microcredito ai poveracci.
da noi si dice " nun ti pigghiu se nun t'assumigghiu"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Continuo a sotenere che lo Stato della Chiesa (Vaticano) doveva cessare di esistere il 20/9/1870 purtroppo al pavidità dei Savoia lo salvò e da allora l'Italia ne paga le conseguenze...
L'unica salvezza sarà il continuo svuotarsi delle Chiese e la diminuizione costante dei praticanti e quindi elle risorse che il Vaticano avrà... il messaggio di Gesù non abita sicuramente in Vaticano...
L'unica salvezza sarà il continuo svuotarsi delle Chiese e la diminuizione costante dei praticanti e quindi elle risorse che il Vaticano avrà... il messaggio di Gesù non abita sicuramente in Vaticano...
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Re: Come se ne viene fuori ?
Amadeus ha scritto:ehhh ( sospiro) caro zio
la chiesa ha mollato ( con una certa lentezza invero) benito quando appoggiò le leggi razziali dovendo seguire quel pazzoide di hitler , e ha mollato Sciaguretta quando le mignotte sono diventate troppe e troppo giovani... l'imbarazzo di un appoggio evidente era ingestibile, loro hanno una reputazione da difendere ...
...oggi il Papa ha criticato il capitalismo finanziario sregolato come causa delle diseguaglianze fra ricchi e poveri....infatti allo IOR non ne fanno di queste cose, fanno solo microcredito ai poveracci.
da noi si dice " nun ti pigghiu se nun t'assumigghiu"
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Mi sembra più che giusto perché appartiene alla legge delle affinità elettive.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Quante volte abbiamo detto in questo forum e anche nell'altro, che Casini vuole fare l'ago della bilancia fra i due schieramenti.
Ora lo può fare meglio ancora con Monti.
Percui il PD dovrà fare i conti.
Non sò se questa pillola la digeriscono molti cittadini che voteranno PD.
Poi trovarsi nella posizione citata sopra.
Ciao
Paolo11
Ora lo può fare meglio ancora con Monti.
Percui il PD dovrà fare i conti.
Non sò se questa pillola la digeriscono molti cittadini che voteranno PD.
Poi trovarsi nella posizione citata sopra.
Ciao
Paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sotto le macerie - 43
Lo Stato Montificio - 4
Gioco al massacro - 5
All’Ovest niente di nuovo. Il compromesso storico viene così riassunto da Wikipedia:
Compromesso storico è il nome con cui si indica in Italia la tendenza al riavvicinamento tra Democrazia Cristiana ePartito Comunista Italiano osservata negli anni settanta. Questo possibile sviluppo politico fu chiamato anche con il nome di terza fase in ambito democristiano, mentre i comunisti preferivano la definizione alternativa democratica. Questa politica in ogni caso non portò mai il Partito Comunista a partecipare al governo in una grande coalizione ai sensi del cosiddetto consociativismo.
Motivazioni [modifica]
La proposta dal neo-segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer alla Democrazia Cristiana per una proficua collaborazione di governo (aperta anche alle altre forze democratiche) doveva interrompere così la cosiddettaconventio ad excludendum del secondo partito italiano dal governo.
In tal modo, si voleva anche mettere al riparo la democrazia italiana da pericoli di involuzione autoritaria e dalla strategia della tensione che insanguinava il paese dal 1969. Berlinguer si vedeva peraltro sempre più deciso a sottolineare l'indipendenza dei comunisti italiani dall'Unione Sovietica e di rendere quindi il suo partito una forza della società occidentale.
Il compromesso venne lanciato da Berlinguer con quattro articoli su Rinascita a commento del golpe cileno che aveva portato le forze reazionarie in collaborazione con gli USA a rovesciare il governo del socialista Salvador Allende (11 settembre 1973).
E’ il contesto storico che spinge Enrico Berlinguer verso la proposta del compromesso storico.
- La paura di un’involuzione autoritaria cominciata nel 1964 con il Piano Solo del generale dei carabinieri De Lorenzo
- Porre fine alla strategia della tensione iniziata con Piazza Fontana il 12 dicembre 1969
Gli eredi del vecchio Pci berlingueriano invece vedono gli accordi con la parte residuale della vecchia Dc, come una nuova stagione di POLTRONE & FORCHETTE. Mangia tu che mangio anch’io.
La conseguenza di questa politica è l’aver fatto fuori Romano Prodi nel 1998, grazie al Cavallo di Troia di Cossiga in accordo con i poteri forti compreso il Vaticano SpA.
La politica dell’Ulivo faceva paura a tutti i poteri forti rappresentati dalla destra, senza distinzione.
Con la politica dell’Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più, i poteri forti sono riusciti a distruggere la parte residuale della sinistra.
L’icona di questa operazione è il duca conte, che ha tirato le fila di questa operazione :
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
La Mafia SpA nel 1994 esce allo scoperto fondando un suo partito e i nipotini di Berlinguer che fanno? Si accorderanno (intervento di Violante alla Camera febbraio 2003).
La finta sinistra di potere non ha mai combattuto a fondo il caimano e la sua banda di bucanieri. Anzi.
In alcuni passaggi che lo vedevano politicamente in ginocchio si sono prestati a fare il soccorso rosso.
Adesso siamo all’epilogo di questa scellerata politica e nell’ora di reagire il Piddi supporterà per l’ennesima volta i poteri forti che avevano piazzato Monti al posto del caimano.
Orgogliosissimo, il generale Bersande è un irriducibile nel sostenere il forte appoggio dato al governo Monti.
Non ci vogliono dei geni per capire la strategia del generale dell’Alta Emilia.
Io ti appoggio ma tu in cambio accetti la politica della spartizione delle poltrone con cui tento di associarti.
Adesso, il generale Bersande comprende di essere stato ingannato. Troppo tardi per tutto.
Adesso l’uomo dei poteri forti, il replicante del caimano, che solo un anno fa sosteneva pinocchiamente per i soliti merloni giganti doc, che non sarebbe mai sceso in politica, tenta di portare a frutto la politica distruttiva iniziata 14 mesi fa.
Il generale Bersande se l’è giocato come ha voluto e solo ora mostra il suo vero volto.
Nella guerra di posizione dello scorso anno, la destra e i poteri forti inducono Bersande a fare fuori Di Pietro, un eventuale 5 % in un’ipotetica alleanza nelle elezioni dell’aprile 2013.
Adesso è partita la seconda fase di sgretolamento della coalizione del finto centro “sinistro”.
Lo fa direttamente in persona il comandante delle truppe dell’”Agenda Monti”
Il generale Monti copia interamente la strategia del generale Sciagura, quella di vomitare una serie di stronzate (vocabolo che uso poco perché non mi è mai piaciuto,..ma quando ce vò, ce vò) per confondere l’avversario e rinfrancare le proprie truppe di merli bucanieri, che più merli di così si muore.
- Vendola e Fassina? Conservatori.
- Bersani? Io sto dalla parte delle riforme.
- Una commissione d’inchiesta sul governo? Stravagante
La guerra già iniziata da qualche giorno prende atto dell’entrata in guerra del comandante Monti.
Il generale Bersande è completamente in trappola.
Gli hanno fatto credere per due anni (vedi Casini) che ci poteva essere un’intesa futura con la destra.
L’hanno reso completamente domestico ad avallare tutte le porcate del governo Monti facendogli credere che poi ci sarebbe stato il naturale osso di fine accordo.
E invece oggi picchiano giù duro perché il generale Bersande è completamente stordito e non sa cosa fare. Se attacca frontalmente Monti e Casini sa che si gioca gli accordi futuri e può anche perdere parte delle sue truppe.
Riordinare le truppe di sinistra dopo che ha preso a calci in culo tutti quanti è poco incoraggiante.
Il generale Bersande è caduto nella trappola.
****
Monti: “Agire per le riforme. A sinistra conservatori come Vendola e Fassina”
Il presidente del Consiglio ospite a Radio Anch'io critica la sinistra Pd e l'alleato Sel: "Distinzione fondamentale tra chi vuole cambiare questo paese e chi si oppone". Intanto Berlusconi continua la sua maratona tv. In mattinata a Canale Italia attacca il "centrino" del professore. Nel pomeriggio intervista a SkyTg 24
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 2 gennaio 2013Commenti (1207)
“Vendola e Fassina? Conservatori”. “Bersani? Io sto dalla parte delle riforme”. “Una commissione d’inchiesta sul governo? Stravagante”.
Giusto il tempo del brindisi di capodanno, forse nemmeno quello, e la campagna torna, con il primo vero attacco di Mario Monti da leader di una coalizione candidata alle elezioni.
Da un lato Silvio Berlusconi, che anche oggi è tornato a fare sentire la sua voce, questa volta dalle frequenze di Canale Italia e che oggi sarà intervistato a Sky Tg24.
Il cavaliere ha interpretato ancora una volta il suo repertorio. Contro l’Imu, contro il “centrino” di Monti – “piuttosto votate Pd” – contro la sinistra comunista. Dall’altro lato proprio il Pd di Pier Luigi Bersani, reduce dalla fatica delle primarie per i parlamentari che ha portato non poche sorprese.
Nel mezzo lo stesso Mario Monti e la sua agenda. E’ il premier dimissionario la vera incognita dei prossimi giorni. Anche se il professore non sembra sentirsi a disagio nel ring politico.
Dopo l’autoanalisi del governo – “tagliare un punto di tasse” – il presidente del Consiglio stamattina è tornato a parlare, ospite di Radio Anch’io su Radio Uno.
”D’ora in poi – ha detto Monti – l’obiettivo sarà la crescita. Bisognerebbe coalizzare chi è per le riforme e non per la conservazione”, dice l’ex premier ricordando che per alcune leggi, come quella sulla legge elettorale, “serviranno maggioranza larghe”. “Ora la distinzione fondamentale – ha aggiunto tirando una stoccata alla coalizione di Bersani – è tra chi vuole cambiare il Paese e chi a sinistra, mi riferisco a Vendola e a Fassina, e a destra, si oppone a questo cambiamento”.
Quale cambiamento? Per il presidente del Consiglio, l’obiettivo è quello di ”ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica.
Servono – dice – alleggerimenti di situazioni per le famiglie, soprattutto quelle numerose, un sistema sanitario che funzioni ancora meglio e a costi minori e ci stiamo lavorando, e un sistema fiscale che consenta una redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri. Per questo il sistema fiscale deve funzionare”.
Quanto alla politica, per Monti “ora occorre togliere certi privilegi alla cosiddetta casta”, il problema è che “i partiti della strana maggioranza hanno guardato alla propria tutela e alla propria protezione.
C’è da parte dei cittadini una sete di sangue contro la politica, qualunque taglio non sarebbe sufficiente”, ha sostenuto il Professore, “ma c’è ancora molto da fare”. Monti è tornato anche a parlare dello scenario che lo voleva futuro presidente della Repubblica. ”Non è mai stato un mio obiettivo – ha detto – ricordando che sono stati gli osservatori a parlare di una sua candidatura al Colle. Ora, poi, l’”obiettivo è meno probabile”.
Il presidente del Consiglio ha poi replicato alle parole del segretario del Partito democratico, che due giorni fa lo aveva invitato a schierarsi: “A Bersani dico che io sto per le riforme che rendano l’Italia più competitiva e creino più posti di lavoro; ma è difficile ragionare su dove uno sta. Io scendo in campo non schierandomi pro o contro singoli partiti ma fortemente per difendere determinate idee”.
Ironia, invece, per replicare a Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa aveva annunciato una commissione di inchiesta sulla caduta del suo governo: ”La trovo un’idea stravagante, tardiva, interessante.
Ben venga…”, ha detto il premier.
Quanto all’accusa di non avere dedicato spazio ai temi etici nella sua agenda, il premier ha ammesso: ”Per ora non saranno al centro del programma” di un eventuale nuovo governo. ”Il nostro – ha detto – è un movimento di cattolici e laici con sensibilità diverse e che dà un valore centrale alla persona. Per costruire una coalizione larga i temi a valenza etica, pur essendo più importanti che creare lavoro, fanno meno parte dell’urgenza. Ora bisogna lasciare più spazio alle coscienze individuali e al Parlamento. Per ora, ferma restando vigorosissima tutela persona e vita, i temi etici non saranno al centro del programma”.
“In generale – ha detto l’ex rettore della Bocconi – Berlusconi ha usato contro di me armi improprie, come i valori della famiglia.
La cosa si commenta da sè. Berlusconi mi confonde sul piano logico e mi confonde a tratti sul piano dell’eccessivo elogio. In altri momenti, forse allora ero un leaderone e non un leaderino, mi ha offerto di prendere la guida del fronte dei moderati. Poi – ha aggiunto – ha detto che il governo ha fatto solo disastri, poi che ha fatto tutto il possibile. Spero gli elettori siamo meno confusi di me”.
Lo Stato Montificio - 4
Gioco al massacro - 5
All’Ovest niente di nuovo. Il compromesso storico viene così riassunto da Wikipedia:
Compromesso storico è il nome con cui si indica in Italia la tendenza al riavvicinamento tra Democrazia Cristiana ePartito Comunista Italiano osservata negli anni settanta. Questo possibile sviluppo politico fu chiamato anche con il nome di terza fase in ambito democristiano, mentre i comunisti preferivano la definizione alternativa democratica. Questa politica in ogni caso non portò mai il Partito Comunista a partecipare al governo in una grande coalizione ai sensi del cosiddetto consociativismo.
Motivazioni [modifica]
La proposta dal neo-segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer alla Democrazia Cristiana per una proficua collaborazione di governo (aperta anche alle altre forze democratiche) doveva interrompere così la cosiddettaconventio ad excludendum del secondo partito italiano dal governo.
In tal modo, si voleva anche mettere al riparo la democrazia italiana da pericoli di involuzione autoritaria e dalla strategia della tensione che insanguinava il paese dal 1969. Berlinguer si vedeva peraltro sempre più deciso a sottolineare l'indipendenza dei comunisti italiani dall'Unione Sovietica e di rendere quindi il suo partito una forza della società occidentale.
Il compromesso venne lanciato da Berlinguer con quattro articoli su Rinascita a commento del golpe cileno che aveva portato le forze reazionarie in collaborazione con gli USA a rovesciare il governo del socialista Salvador Allende (11 settembre 1973).
E’ il contesto storico che spinge Enrico Berlinguer verso la proposta del compromesso storico.
- La paura di un’involuzione autoritaria cominciata nel 1964 con il Piano Solo del generale dei carabinieri De Lorenzo
- Porre fine alla strategia della tensione iniziata con Piazza Fontana il 12 dicembre 1969
Gli eredi del vecchio Pci berlingueriano invece vedono gli accordi con la parte residuale della vecchia Dc, come una nuova stagione di POLTRONE & FORCHETTE. Mangia tu che mangio anch’io.
La conseguenza di questa politica è l’aver fatto fuori Romano Prodi nel 1998, grazie al Cavallo di Troia di Cossiga in accordo con i poteri forti compreso il Vaticano SpA.
La politica dell’Ulivo faceva paura a tutti i poteri forti rappresentati dalla destra, senza distinzione.
Con la politica dell’Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più, i poteri forti sono riusciti a distruggere la parte residuale della sinistra.
L’icona di questa operazione è il duca conte, che ha tirato le fila di questa operazione :
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
La Mafia SpA nel 1994 esce allo scoperto fondando un suo partito e i nipotini di Berlinguer che fanno? Si accorderanno (intervento di Violante alla Camera febbraio 2003).
La finta sinistra di potere non ha mai combattuto a fondo il caimano e la sua banda di bucanieri. Anzi.
In alcuni passaggi che lo vedevano politicamente in ginocchio si sono prestati a fare il soccorso rosso.
Adesso siamo all’epilogo di questa scellerata politica e nell’ora di reagire il Piddi supporterà per l’ennesima volta i poteri forti che avevano piazzato Monti al posto del caimano.
Orgogliosissimo, il generale Bersande è un irriducibile nel sostenere il forte appoggio dato al governo Monti.
Non ci vogliono dei geni per capire la strategia del generale dell’Alta Emilia.
Io ti appoggio ma tu in cambio accetti la politica della spartizione delle poltrone con cui tento di associarti.
Adesso, il generale Bersande comprende di essere stato ingannato. Troppo tardi per tutto.
Adesso l’uomo dei poteri forti, il replicante del caimano, che solo un anno fa sosteneva pinocchiamente per i soliti merloni giganti doc, che non sarebbe mai sceso in politica, tenta di portare a frutto la politica distruttiva iniziata 14 mesi fa.
Il generale Bersande se l’è giocato come ha voluto e solo ora mostra il suo vero volto.
Nella guerra di posizione dello scorso anno, la destra e i poteri forti inducono Bersande a fare fuori Di Pietro, un eventuale 5 % in un’ipotetica alleanza nelle elezioni dell’aprile 2013.
Adesso è partita la seconda fase di sgretolamento della coalizione del finto centro “sinistro”.
Lo fa direttamente in persona il comandante delle truppe dell’”Agenda Monti”
Il generale Monti copia interamente la strategia del generale Sciagura, quella di vomitare una serie di stronzate (vocabolo che uso poco perché non mi è mai piaciuto,..ma quando ce vò, ce vò) per confondere l’avversario e rinfrancare le proprie truppe di merli bucanieri, che più merli di così si muore.
- Vendola e Fassina? Conservatori.
- Bersani? Io sto dalla parte delle riforme.
- Una commissione d’inchiesta sul governo? Stravagante
La guerra già iniziata da qualche giorno prende atto dell’entrata in guerra del comandante Monti.
Il generale Bersande è completamente in trappola.
Gli hanno fatto credere per due anni (vedi Casini) che ci poteva essere un’intesa futura con la destra.
L’hanno reso completamente domestico ad avallare tutte le porcate del governo Monti facendogli credere che poi ci sarebbe stato il naturale osso di fine accordo.
E invece oggi picchiano giù duro perché il generale Bersande è completamente stordito e non sa cosa fare. Se attacca frontalmente Monti e Casini sa che si gioca gli accordi futuri e può anche perdere parte delle sue truppe.
Riordinare le truppe di sinistra dopo che ha preso a calci in culo tutti quanti è poco incoraggiante.
Il generale Bersande è caduto nella trappola.
****
Monti: “Agire per le riforme. A sinistra conservatori come Vendola e Fassina”
Il presidente del Consiglio ospite a Radio Anch'io critica la sinistra Pd e l'alleato Sel: "Distinzione fondamentale tra chi vuole cambiare questo paese e chi si oppone". Intanto Berlusconi continua la sua maratona tv. In mattinata a Canale Italia attacca il "centrino" del professore. Nel pomeriggio intervista a SkyTg 24
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 2 gennaio 2013Commenti (1207)
“Vendola e Fassina? Conservatori”. “Bersani? Io sto dalla parte delle riforme”. “Una commissione d’inchiesta sul governo? Stravagante”.
Giusto il tempo del brindisi di capodanno, forse nemmeno quello, e la campagna torna, con il primo vero attacco di Mario Monti da leader di una coalizione candidata alle elezioni.
Da un lato Silvio Berlusconi, che anche oggi è tornato a fare sentire la sua voce, questa volta dalle frequenze di Canale Italia e che oggi sarà intervistato a Sky Tg24.
Il cavaliere ha interpretato ancora una volta il suo repertorio. Contro l’Imu, contro il “centrino” di Monti – “piuttosto votate Pd” – contro la sinistra comunista. Dall’altro lato proprio il Pd di Pier Luigi Bersani, reduce dalla fatica delle primarie per i parlamentari che ha portato non poche sorprese.
Nel mezzo lo stesso Mario Monti e la sua agenda. E’ il premier dimissionario la vera incognita dei prossimi giorni. Anche se il professore non sembra sentirsi a disagio nel ring politico.
Dopo l’autoanalisi del governo – “tagliare un punto di tasse” – il presidente del Consiglio stamattina è tornato a parlare, ospite di Radio Anch’io su Radio Uno.
”D’ora in poi – ha detto Monti – l’obiettivo sarà la crescita. Bisognerebbe coalizzare chi è per le riforme e non per la conservazione”, dice l’ex premier ricordando che per alcune leggi, come quella sulla legge elettorale, “serviranno maggioranza larghe”. “Ora la distinzione fondamentale – ha aggiunto tirando una stoccata alla coalizione di Bersani – è tra chi vuole cambiare il Paese e chi a sinistra, mi riferisco a Vendola e a Fassina, e a destra, si oppone a questo cambiamento”.
Quale cambiamento? Per il presidente del Consiglio, l’obiettivo è quello di ”ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica.
Servono – dice – alleggerimenti di situazioni per le famiglie, soprattutto quelle numerose, un sistema sanitario che funzioni ancora meglio e a costi minori e ci stiamo lavorando, e un sistema fiscale che consenta una redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri. Per questo il sistema fiscale deve funzionare”.
Quanto alla politica, per Monti “ora occorre togliere certi privilegi alla cosiddetta casta”, il problema è che “i partiti della strana maggioranza hanno guardato alla propria tutela e alla propria protezione.
C’è da parte dei cittadini una sete di sangue contro la politica, qualunque taglio non sarebbe sufficiente”, ha sostenuto il Professore, “ma c’è ancora molto da fare”. Monti è tornato anche a parlare dello scenario che lo voleva futuro presidente della Repubblica. ”Non è mai stato un mio obiettivo – ha detto – ricordando che sono stati gli osservatori a parlare di una sua candidatura al Colle. Ora, poi, l’”obiettivo è meno probabile”.
Il presidente del Consiglio ha poi replicato alle parole del segretario del Partito democratico, che due giorni fa lo aveva invitato a schierarsi: “A Bersani dico che io sto per le riforme che rendano l’Italia più competitiva e creino più posti di lavoro; ma è difficile ragionare su dove uno sta. Io scendo in campo non schierandomi pro o contro singoli partiti ma fortemente per difendere determinate idee”.
Ironia, invece, per replicare a Silvio Berlusconi, che pochi giorni fa aveva annunciato una commissione di inchiesta sulla caduta del suo governo: ”La trovo un’idea stravagante, tardiva, interessante.
Ben venga…”, ha detto il premier.
Quanto all’accusa di non avere dedicato spazio ai temi etici nella sua agenda, il premier ha ammesso: ”Per ora non saranno al centro del programma” di un eventuale nuovo governo. ”Il nostro – ha detto – è un movimento di cattolici e laici con sensibilità diverse e che dà un valore centrale alla persona. Per costruire una coalizione larga i temi a valenza etica, pur essendo più importanti che creare lavoro, fanno meno parte dell’urgenza. Ora bisogna lasciare più spazio alle coscienze individuali e al Parlamento. Per ora, ferma restando vigorosissima tutela persona e vita, i temi etici non saranno al centro del programma”.
“In generale – ha detto l’ex rettore della Bocconi – Berlusconi ha usato contro di me armi improprie, come i valori della famiglia.
La cosa si commenta da sè. Berlusconi mi confonde sul piano logico e mi confonde a tratti sul piano dell’eccessivo elogio. In altri momenti, forse allora ero un leaderone e non un leaderino, mi ha offerto di prendere la guida del fronte dei moderati. Poi – ha aggiunto – ha detto che il governo ha fatto solo disastri, poi che ha fatto tutto il possibile. Spero gli elettori siamo meno confusi di me”.
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Re: Come se ne viene fuori ?
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Furbetten, furbetten Herr Professor & Co. Pollen, pollen, il generale Bersande.
“Bersani? Io sto dalla parte delle riforme”
Non c’è proprio niente da fare in lunghi 67 anni si è riusciti a cambiare ben poco.
Le strategie di comunicazione sono sempre le stesse, rivoltate e rivoltate all’infinito come si faceva con i cappotti nel primo dopo guerra, ma la fregatura è sempre la stessa.
La prima riforma in assoluto che doveva fare Monti appena insediato, era quella sulla corruzione perché era il primo passo verso rendere nuovamente credibilità allo Stato impostando un dura lotta contro le centrali della corruzione e le corruzioni individuali.
Sosteneva un tizio la scorsa settimana: <<Ho conosciuto ricchi che erano ben consapevoli del rischio che correvano nel evadere le tasse, ma quei soldi preferivano destinarli al sostegno degli ospedali, delle organizzazione per il sostegno degli indigenti e per il sostegno dei bambini. Piuttosto che darli ai ladri preferisco rischiare>>.
Ovviamente non sono tutti così, molti preferiscono portarli nei paradisi fiscali e chi si è visto si è visto.
Travaglio ha più volte sostenuto che Monti avrebbe dovuto chiedere i soldi ai ricchi e ai ladri, che spesso sono la stessa cosa, invece di chiederli ai poveri.
In effetti, quando ci si trova in posizione di totale discredito bisogna operare in questo modo.
Solo che Robin Hood è l’attraente personaggio di un racconto come è la fiaba di Cenerentola o di Biancaneve che si concludono sempre con : “E vissero contenti e felici”
Nella realtà ci sono solo i Robin Hood alla rovescia, che rubano ai poveri per dare ai ricchi. Negli ultimi 14 mesi Monti è stato l’ultimo Robin Hood alla rovescia.
La riforma sulla corruzione è stata approvata a fatica nell’ultimo mese dello Stato Montificio prima versione. Solo che come era prevedibile fa ridere i pollen e non risolve il problema.
Adesso che deve fare il piazzista vu cumprà, vende la bufala delle riforme.
Sul blog del generale Rapetto, collaboratore de IFQ, ci sta scritta questa presentazione:
Umberto Rapetto
Classe 1959, segno zodiacale Leone, da bambino ero talmente indisciplinato da far finire in collegio pure mio fratello più piccolo, segnando l’alba delle guerre preventive. Maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, tre lauree, qualche corso di specializzazione, sono quel generale della Guardia di Finanza in congedo “colpevole” di aver diretto l’indagine sulle slot machine, quella dei 98 miliardi di euro…
Se veramente, Pinocchio Mario Monti era intenzionato a riformare lo Stato doveva schierarsi dalla parte del Colonnello Rapetto quando cercava di recuperare 98 miliardi di euro, e non consentire le dimissioni.
Con chi vuole fare le riforme? Con monsignor Casini? Ma non ci faccia ridere che non ne abbiamo neppure più la voglia in questa valle di lacrime.
Le riforme che ha fatto sono solo quelle che non servivano subito.
Adesso fa il vu cumprà, vende bufale e mozzarelle di bufala.
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Furbetten, furbetten Herr Professor & Co. Pollen, pollen, il generale Bersande.
“Bersani? Io sto dalla parte delle riforme”
Non c’è proprio niente da fare in lunghi 67 anni si è riusciti a cambiare ben poco.
Le strategie di comunicazione sono sempre le stesse, rivoltate e rivoltate all’infinito come si faceva con i cappotti nel primo dopo guerra, ma la fregatura è sempre la stessa.
La prima riforma in assoluto che doveva fare Monti appena insediato, era quella sulla corruzione perché era il primo passo verso rendere nuovamente credibilità allo Stato impostando un dura lotta contro le centrali della corruzione e le corruzioni individuali.
Sosteneva un tizio la scorsa settimana: <<Ho conosciuto ricchi che erano ben consapevoli del rischio che correvano nel evadere le tasse, ma quei soldi preferivano destinarli al sostegno degli ospedali, delle organizzazione per il sostegno degli indigenti e per il sostegno dei bambini. Piuttosto che darli ai ladri preferisco rischiare>>.
Ovviamente non sono tutti così, molti preferiscono portarli nei paradisi fiscali e chi si è visto si è visto.
Travaglio ha più volte sostenuto che Monti avrebbe dovuto chiedere i soldi ai ricchi e ai ladri, che spesso sono la stessa cosa, invece di chiederli ai poveri.
In effetti, quando ci si trova in posizione di totale discredito bisogna operare in questo modo.
Solo che Robin Hood è l’attraente personaggio di un racconto come è la fiaba di Cenerentola o di Biancaneve che si concludono sempre con : “E vissero contenti e felici”
Nella realtà ci sono solo i Robin Hood alla rovescia, che rubano ai poveri per dare ai ricchi. Negli ultimi 14 mesi Monti è stato l’ultimo Robin Hood alla rovescia.
La riforma sulla corruzione è stata approvata a fatica nell’ultimo mese dello Stato Montificio prima versione. Solo che come era prevedibile fa ridere i pollen e non risolve il problema.
Adesso che deve fare il piazzista vu cumprà, vende la bufala delle riforme.
Sul blog del generale Rapetto, collaboratore de IFQ, ci sta scritta questa presentazione:
Umberto Rapetto
Classe 1959, segno zodiacale Leone, da bambino ero talmente indisciplinato da far finire in collegio pure mio fratello più piccolo, segnando l’alba delle guerre preventive. Maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, tre lauree, qualche corso di specializzazione, sono quel generale della Guardia di Finanza in congedo “colpevole” di aver diretto l’indagine sulle slot machine, quella dei 98 miliardi di euro…
Se veramente, Pinocchio Mario Monti era intenzionato a riformare lo Stato doveva schierarsi dalla parte del Colonnello Rapetto quando cercava di recuperare 98 miliardi di euro, e non consentire le dimissioni.
Con chi vuole fare le riforme? Con monsignor Casini? Ma non ci faccia ridere che non ne abbiamo neppure più la voglia in questa valle di lacrime.
Le riforme che ha fatto sono solo quelle che non servivano subito.
Adesso fa il vu cumprà, vende bufale e mozzarelle di bufala.
Ultima modifica di camillobenso il 02/01/2013, 19:21, modificato 3 volte in totale.
Re: Come se ne viene fuori ?
Casini non avrà molta voce in capitolo, a lui interessa salire sul carro del vincitore, che questa volta è un tipo rispettabile.
L'agenda la detta Monti mica Casini.
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