FINE DELLA SECONDA REPUBBLICA
Come nella Prima Repubblica, il crollo dei partiti tradizionali si è puntualmente verificato.
Il Pd è letteralmente allo sfascio malgrado l’agitazione forsennata del suo leader Pinocchio Mussoloni, fortemente intenzionato a risalire in sella dopo essere stato disarcionato dagli italiani il 4 dicembre 2016.
Arnaldo Forlani che aveva manifestato bava alla bocca durante il suo interrogatorio al Tribunale di Milano, ha dimostrato maggiore dignità, togliendosi dal circuito politico.
A differenza di Pinocchio Mussoloni che con un comportamento decisamente infantile, prima ha dichiarato che se perdeva il referendum si ritirava dalla politica, e poi ce lo ritroviamo bello bello ancora oggi, come se quelle parole non le avesse pronunciate lui.
La corruzione all’interno del tessuto sociale italiano è diffusissimo e ai massimi livelli.
IlFattoQuotidiano.it / Cronaca
Corruzione sui farmaci per la terapia del dolore: “Sperimentazioni cliniche su pazienti ignari”. 19 arresti in tutta Italia
Ai domiciliari Guido Fanelli, già consulente del ministero. Dalle prime ore della mattinata, oltre 200 carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi Provinciali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma
Cronaca
di F. Q. | 8 maggio 2017
commenti (0)
2,6 mila
Più informazioni su: Case Farmaceutiche, Farmaci, Sanità
Il business illecito sulla terapia del dolore è racchiuso in un nome: operazione Pasimafi. Così aveva chiamato il suo yacht il professor Guido Fanelli, che per gli inquirenti è il perno dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, ma per gli addetti ai lavori è uno dei principali luminari italiani in materia. Nelle strutture di cui era responsabile venivano svolte sperimentazioni cliniche illegittime su pazienti ignari, a spese del sistema sanitario nazionale. Lo scopo era promuovere e divulgare i prodotti farmaceutici delle ditte ‘amiche’ (con la collaborazione di un dirigente del ministero della Salute) e in cambio il professore riceveva denaro e altri benefit, tra cui appunto lo yacht Pasimafi. Oggi il professore è finito ai domiciliari al pari di altre 18 persone (tra manager di case farmaceutiche, medici e imprenditori) nell’ambito dell’operazione in cui sono indagate anche 75 persone e 17 case farmaceutiche. 52, inoltre, le perquisizioni effettuate in sette regioni d’Italia (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio) da oltre 200 carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei locali Comandi Provinciali, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma. Minimo comune denominatore è il settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi medici.
IL RUOLO DI FANELLI, DA LUMINARE A “DOMINUS DELLA CORRUTTELA”
Per chi indaga – come detto – Guido Fanelli è il dominus del sistema. Fino a poche ore fa era conosciuto in quanto punto di riferimento in Italia per le terapie del dolore, ordinario di Anestesia e Rianimazione all’università di Parma, già componente della Commissione Programmazione e presidente della Commissione Terapia del Dolore e Cure Palliative del Ministero del Lavoro, della Salute, delle Politiche Sociali e relatore del Piano oncologico nazionale del 2008. Secondo gli inquirenti, il professore avrebbe favorito i colossi farmaceutici attraverso l’attività di sperimentazione e in cambio avrebbe ricevuto – attraverso società di comodo costituite ad hoc – denaro, beni immobili e anche uno yacht, il Pasimafi V. Che, appunto, ha dato il nome all’operazione in cui sono coinvolte ben 17 case farmaceutiche. Sono state avviate le procedure per l’emissione di misure interdittive nei confronti di 5 persone, tra cui un dirigente del ministero della Sanità. Secondo gli investigatori non solo Fanelli era consapevole delle sperimentazioni illegittime (ma a quanto pare non dannose) sugli ignari pazienti a spesa del sistema sanitario nazionale, ma anche i congressi medici organizzati direttamente o indirettamente dallo stesso professore erano di fatto pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore (imprese farmaceutiche, produttori di dispositivi, informatori farmaceutici) interessati ad acquisire quote di mercato. Il flusso di denaro in entrata era coperto da attività commerciali fittizie, grazie a prestanome e documenti falsi. I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori. In tal senso, fa sapere il Nas di Parma, è in corso anche “il sequestro preventivo di due società di comodo allestite per il riciclaggio del provento delle attività illecite ed il sequestro, ai fini della confisca, di quasi mezzo milione d’euro” ritenuto profitto “per la commissione del reato di corruzione“.
IL MODUS OPERANDI DEL PROFESSOR FANELLI
Per quanto riguarda il modus operandi con cui Fanelli incassava i benefit delle case farmaceutiche, i carabinieri hanno scritto che “per mascherare l’afflusso di denaro a titolo di retribuzione per i proventi illeciti assicurati all’industria – si legge in una nota dei Nas – venivano allestite una serie di attività commerciali fittizie le quali, attraverso prestanomi non direttamente riconducibili al medico ma dallo stesso controllate, erano in grado di incamerare e monetizzare le somme elargite dalle ditte, attraverso l’emissione di documentazione fittizia, reinvestondole nella gestione in beni di ingente valore (autovetture, yacht, appartamenti, eccetera) ovvero stornarle su conti esteri protetti, in modo da rendere estremamente difficoltosa l’identificazione e la provenienza dei flussi di danaro”. Ed è in questo quadro che emerge il caso dello yacht Pasimafi V, “il quale, seppur intestato a una delle suddette società di comodo, manteneva a carico delle ditte coinvolte nel sodalizio criminale in disamina la gestione degli oneri di manutenzione e implementazione tecnologica con acquisto diretto della strumentazione di bordo“.
I NOMI DEGLI ARRESTATI E DELLE AZIENDE FARMACEUTICHE COINVOLTE
Lungo l’elenco distribuito dagli inquirenti in conferenza stampa: Alteco Medical ab, Spindial Spa; Ibsa Institute Biochimique; Ibsa Farmaceutici Italia Srl; Mundipharma Pharmaceuticals Srl; Grunenthal Italia S.r.l; Grunenthal; L.Molteni & C.; Aziende chimiche riunite Angelini Francesco Spa; Teleflex Medical; Prostrakan S.r.l., (ora Kyowa Kirin S.r.l.); St. Jude Medical Italia S.p.a.; Advanced Medical System Group S.r.l. e Medinat S.r.l. Coinvolti anche, per quanto riguarda l’informazione ai medici, Value Relations S.r.l ; Emphasis Srl e Fedra congressi di Raffaella Greco e C. S.a.s.. Oltre a Guido Fanelli, sono finite ai domiciliari altre 18 persone: si tratta del commercialista Giulio Corno, del dirigente medico Massimo Allegri e degli imprenditori Giovanni Capasso, Dario Concari, Ugo Grondelli, Marcello Grondelli, Enzo Lucherini, Giuseppe Vannucci, Marco Filippini, Riccardo Cerbai, Alberto Grua, Thilo Karl Stadler, Fabio De Luca, Paolo carlo Crippa e Noher Ivan Ias Boninsegni (tutti rappresentanti – con vari ruoli – delle società farmaceutiche coinvolte).
OSPEDALE PARMA SOSPENDE I MEDICI COINVOLTI
Non si è fatta attendere la reazione dell’Azienda ospedaliera della città emiliana, che ha avviato la sospensione dei sanitari coinvolti nell’operazione Pasimafi. E’ quanto si legge in una nota secondo cui i provvedimenti hanno natura d’urgenza in considerazione del quadro accusatorio disegnato dalla Procura. A seguito dell’indagine, si legge, “la Direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria comunica di aver avviato tutte le procedure per sospendere i sanitari coinvolti, Guido Fanelli e Massimo Allegri, dall’attività assistenziale con conseguente sospensione dello stipendio“. Quindi, viene puntualizzato, “al fine di garantire la continuità di cura e il funzionamento del reparto ha affidato la direzione dell’Unità Operativa 2/a anestesia, rianimazione e terapia antalgica al dottor Maurizio Leccabue. La direzione aziendale – chiosa la nota – attende fiduciosa la conclusione dell’indagine e si riserva in futuro di valutare la possibilità di dichiararsi parte lesa in un eventuale procedimento”. Presa di posizione simile è quella della società di ricerca farmaceutica Grunenthal Italia Srl, che ha dichiarato la propria “totale estraneità ai fatti riportati dagli organi di stampa”. “Avendo piena fiducia nell’azione accertativa della magistratura – è scritto nella nota dell’azienda – la società resta a totale disposizione degli inquirenti per fornire ogni chiarimento fosse necessario”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05 ... a/3569775/
CONTINUA